COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 13 novembre 2018

13 Novembre 2018
News La Forza del Territorio del 13 novembre 2018

Primo piano

 

 

MARCHE

MISURE STRAORDINARIE PER CONTENERE LA FAUNA SELVATICA

Importanti disposizioni sono state adottate dalla Giunta regionale e annunciate dal Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, in risposta alla Piattaforma programmatica presentata da Coldiretti Marche fin dal 2015.

 

La possibilità di cacciare il cinghiale su tutto il territorio regionale, un piano di controllo che permette agli agricoltori azioni di cattura degli ungulati, uno Statuto tipo per gli Ambiti territoriali di caccia, l’attuazione del regolamento unico per il risarcimento dei danni all’agricoltura da selvatici e, a livello organizzativo interno, l’unificazione del Servizio Caccia con l’Agricoltura. E ancora. La rivisitazione del Piano di controllo del cinghiale e il via a una commissione tecnica che definisca criteri e obiettivi che le squadre di prelievo dovranno rispettare, pena la sospensione per un anno dell’attività sull’area precedentemente assegnata.

Sono solo alcune delle misure adottate dalla giunta regionale e annunciate dal Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, in risposta alla Piattaforma programmatica presentata da Coldiretti Marche fin dal 2015.

L’annuncio è stato dato oggi nel corso di una conferenza stampa congiunta con la presidente regionale di Coldiretti, Maria Letizia Gardoni, davanti ai consigli direttivi di tutte le federazioni Coldiretti delle Marche. “Una scelta che vuole rompere lo squilibrio che oggi è a favore di un eccesso della popolazione nociva all’agricoltura, per conseguire un buon equilibrio che salvaguardi l’attività lavorativa aziendale e consenta di avere una fauna selvatica nella misura corretta – ha detto il presidente Ceriscioli – L’obiettivo è quello di gestire in maniera armoniosa la presenza dei cinghiali attraverso gli strumenti della caccia e della selezione durante quasi tutto l’anno. È stato svolto un lavoro corale; con la legge regionale abbiamo riattivato la caccia nelle zone dove l’ordinanza del Consiglio di Stato la fermava.

Una scelta importante perché il rischio era quello di avere altre grandi aree dove l’animale poteva crescere e riprodursi indisturbato. C’è stata una riflessione approfondita che ci ha permesso di guardare ai meccanismi che avevamo già avviato, ma che avevano un’efficacia limitata. Abbiamo superato i colli di bottiglia che ostruivano il percorso delineato, come la possibilità ora di catturare il cinghiale sia nei campi dove il conduttore è cacciatore e quello dove non lo è mettendo in atto azioni con il supporto della Regione.

Così come sono state modificate le disposizioni sul controllo di selezione: le precedenti prevedevano un’attesa di 6-24 ore per poter effettuare il prelievo, oggi l’agricoltore con una semplice comunicazione, potrà farlo da solo (se cacciatore) o con l’intervento di un selettore abilitato legato al territorio. In definitiva sono state previste misure efficaci e immediate per poter intervenire in ogni occasione necessaria”.

Misure straordinarie per una situazione straordinaria. Il Presidente Ceriscioli si è già attivato per promuovere un tavolo di coordinamento con Sindaci e Prefetti che attivi le ordinanze e misure di controllo straordinarie nelle aree di maggior presenza dei selvatici con figure ulteriori da abilitare al prelievo. “Si tratta – ha detto la Presidente Gardoni – di un primo passo che in maniera collaborativa siamo riusciti a fare insieme alla Regione. Abbiamo voluto accelerare dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che aveva sospeso la caccia nei siti Natura 2000. Chiaramente arriviamo all’oggi dopo un percorso che ci ha visti portare attenzione costante sulla fauna selvatica già a partire dal 2015. Non ci stanchiamo mai di ripetere che i nostri imprenditori agricoli, che ogni giorno curano e gestiscono il territorio, non vogliono risarcimenti ma vogliono evitare danni. Quelli della fauna selvatica, in alcune aree, compromettono ancora di più un territorio già danneggiato dal sisma. Molti evitano di investire, di seminare perché temono di non poter arrivare al raccolto. Senza contare i rischi che subiscono gli stessi cittadini con gli incidenti stradali da attraversamento degli animali in strada. Come Coldiretti non abbiamo mai abbassato la guardia, abbiamo lavorato con il Presidente Ceriscioli e siamo soddisfatti di essere arrivati a questo punto. A monte c’è una condivisione che ci ha fatto intraprendere un percorso di dialogo e rispetto reciproco. Le delibere proposte vanno incontro alla piattaforma che Coldiretti aveva presentato, semplificano le norme e danno risposte a un importante comparto economico. Abbiamo dialogato in maniera intelligente e lungimirante ma è anche chiaro che Coldiretti Marche manterrà alta la guardia per monitorare gli sviluppi di queste e altre proposte che nel tempo dovessero rendersi necessarie”.

 

 

Dal territorio

 

LOMBARDIA/BRESCIA, FANGHI: BENE LO STOP, VALORIZZARE IL CONCIME NATURALE

 

“Una risposta che il mondo agricolo stava aspettando”. Così Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, commenta lo stop deciso dalla Regione per la campagna 2018/19 all’impiego per uso agronomico dei fanghi da depurazione in 170 comuni del territorio. Il decreto definitivo con l’elenco dei Comuni – spiega la Coldiretti su dati regionali – riguarderà il 22 per cento della superficie agricola utile in Lombardia. “Per tutelare e valorizzare al meglio le eccellenze agricole dei nostri territori – continua Ettore Prandini – dobbiamo conoscere la reale natura di ciò che viene utilizzato per rendere fertili i nostri campi.

Per questo bisogna incentivare l’utilizzo dei concimi naturali, che consentono di preservare le caratteristiche dei suoli scongiurando l’inaridimento e il rischio idrogeologico”. “Positivo anche l’impegno sulla Direttiva nitrati dell’Assessore regionale Fabio Rolfi – conclude Prandini – di chiedere alla Commissione europea che il limite allo spandimento venga innalzato oltre l’attuale di 250 kg/ha concesso per le aziende in deroga, consentendo così di utilizzare in modo ancora più efficace la materia organica delle stalle come concime”.

Di seguito l’elenco dei Comuni bresciani (62) dove non sarà più possibile spandere fanghi sui terrenti agricoli: Acquafredda, Bagnolo Mella, Barbariga, Bedizzole, Berlingo. Borgo San Giacomo, Calcinato, Calvisano, Capriano Del Colle, Carpenedolo, Castegnato, Castrezzato, Cazzago San Martino, Chiari, Cigole, Coccaglio, Comezzano – Cizzago, Corzano, Dello, Fiesse, Flero, Gambara, Ghedi, Gottolengo, Isorella, Leno, Lograto, Lonato Del Garda Maclodio, Mairano, Manerbio, Milzano, Montichiari, Montirone, Nuvolento, Offlaga, Orzinuovi, Orzivecchi, Ospitaletto, Paderno Franciacorta, Pavone Del Mella, Pompiano, Poncarale, Pontevico, Pontoglio, Pralboino, Quinzano D`Oglio, Remedello, Roccafranca, Roncadelle, Rovato, Rudiano, San Gervasio Bresciano, San Paolo, San Zeno Naviglio, Seniga, Travagliato, Urago D`Oglio, Verolanuova, Verolavecchia, Villachiara, Visano.

 

PISA, STOP CIBO ANONIMO ALLA GIORNATA NAZIONALE DEL RINGRAZIAMENTO

 

E’ stato il prestigioso palcoscenico di Piazza dei Miracoli di Pisa la location dal quale Coldiretti Toscana ha lanciato la petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) per chiedere alla Commissione di Bruxelles di agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia. Obiettivo 1milione di firme in almeno 7 Paesi dell’Unione per sconfiggere per sempre il CIBO ANONIMO che rischiamo di trovarci nel piatto.

Il contesto non poteva essere più adeguato infatti il tema della 68^ Giornata del Ringraziamento era il riconoscimento del valore della biodiversità che rappresenta una delle ricchezza del nostro Paese e che genera la grande varietà dei prodotti della terra cui corrisponde un cibo di qualità.

Piazza dei Miracoli ospitava un tipica rassegna di prodotti simbolo della biodiversità toscana come: i fagioli di Sorana e lo Zolfino, le mele rotelle della Lunigiana e le mele di spiaggia del Parco di Migliorino San Rossore, l’Aglione della Val di Chiana e i marroni del Mugello.

“Nella Toscana – sottolinea Fabrizio Filippi presidente regionale di Coldiretti – la biodiversità rappresenta il vero valore aggiunto dell’agricoltura, una ricchezza straordinaria, resa possibile dal forte impegno delle imprese agricole, vere depositarie dell’inesauribile forziere di specialità messo a disposizione in una regione che vanta 15 Igp, 16 Dop, 11 Docg, 41 Doc, 6 Igt e 460 PAT alle quali si aggiungono 5000 aziende agricole ed oltre 125 mila ettari destinati a biologico od in conversione”.

“Un bene prezioso che non ha solo un fine naturalistico, ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole “Made in” – continua Filippi – “investire sulla distintività è una condizione necessaria per distinguersi in termini di qualità delle produzioni valorizzando la biodiversità”.

“La nostra Organizzazione – dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – è fortemente impegnata attraverso iniziative di informazione, formazione ed educazione ambientale per difendere e divulgare il valore della biodiversità. Per far apprezzare il valore di questo patrimonio – continua De Concilio – abbiamo dato vita alla più grande rete di aziende agricole con vendita diretta attraverso il progetto Campagna Amica, che in toscana conta 70 mercati settimanali e oltre 1000 punti vendita in fattoria, per offre il meglio del “made in tuscany” agroalimentare. Una rete che ha conquistato i cittadini i quali, anche in Piazza dei Miracoli, hanno letteralmente preso d’assalto i banchi del Mercato di Campagna Amica, e che si stimano in 390.000 quelle che in un anno fanno almeno una volta la spesa direttamente dal produttore”.

 

NUORO-OGLIASTRA, BLUE TONGUE: PER BLOCCO A RISCHIO IL 40% DEI BOVINI DA CARNE

 

“Nell’attesa dello sblocco della movimentazione 2mila allevamenti del centro Sardegna, il 40% del patrimonio dei bovini da carne dell’Isola, rischiamo di chiudere”. La denuncia arriva dalla Federazione Coldiretti Nuoro Ogliastra preoccupata per il nuovo blocco della movimentazione dei bovini imposto dopo che nel territorio di Teulada è stato rilevato per la prima volta in Sardegna il sierotipo 3 della blue tongue.

“Per l’ennesima volta – evidenzia il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Leonardo Salis – è stata estesa a dismisura la zona di sorveglianza con gravi conseguenze economiche per il nostro territorio. Il nuovo sierotipo è stato rilevato nel teuladino, mentre è stata allargata la zona di sorveglianza fino al Nuorese dove sono presenti 2mila allevamenti e circa il 40 per cento dei bovini da carne di tutta la Sardegna, anche se a oggi non esistono casi di positività. Sarebbe stato sufficiente – specifica il presidente – monitorare il sierotipo circolante creando una zona cuscinetto circoscritta al territorio in cui è stato riscontrato”.

“E’ davvero difficile comprendere questo criterio, sarebbe opportuno pubblicare le motivazioni scientifiche di questa scelta – sottolinea il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra – che rischia di compromettere e far crollare i già precari bilanci degli allevatori costretti ad effettuare le analisi del sangue per la PCR che ha un costo di circa 25 euro a capo. Inoltre il problema ben presto comprenderà anche il settore ovino, visto che sta già cominciando la stagione degli agnelli. Quelli che provengono dalla zona di sorveglianza non potranno, infatti, essere macellati in un territorio indenne come il Nord Sardegna per esempio”.

Coldiretti Nuoro Ogliastra si appella alla Regione affinché riveda immediatamente questi criteri. “E’ necessario l’immediato sblocco della movimentazione – dicono presidente e direttore – e il reperimento dei denari per ristorare i costi già sostenuti dagli allevatori per gli esami della PCR come chiesto da Coldiretti Sardegna, otre ad attivare il procedimento (ancora in stallo) dell’approvvigionamento dei vaccini per il sierotipo 3. Inoltre è anche tempo di attivare celermente un sistema di prevenzione cosi come da noi più volte ribadito, che eviti queste situazioni che impongono perdite ingenti alle aziende zootecniche”.

 

VENETO, MEETBULL: IL PROGETTO DEGLI ALLEVATORI PER UNA CARNE 100% ITALIANA

 

La sfida del progetto MeetBull è garantire la produzione di carne tutta italiana ai consumatori”. Ha esordito così il direttore di Coldiretti Veneto Pietro Piccioni in apertura dei lavori dell’incontro che precede il convegno di Venerdi 16 novembre prossimo ad Agripolis polo universitario di Legnago organizzato dall’Arav. In quella giornata saranno diffusi i risultati dell’iniziativa durata quattro anni sostenuta dalla Regione Veneto e realizzata insieme ad Unicarve con Azove in collaborazione con l’Università di Padova e la sezione Dafnae. L’idea è selezionare il seme per migliorare la genealogia delle razze attraverso una procedura assolutamente naturale.

“Con questa iniziativa possiamo dare un taglio alla dipendenza francese – ha commentato Daniele Salvagno presidente di Coldiretti Veneto – spesso è proprio dall’Oltralpe come dai Paesi dell’Est che arrivano i bovini stranieri per poi essere macellati in Italia. L’etichetta obbligatoria rivela tutto e lascia la libertà di scelta negli acquisti, Coldiretti però vuol fare di più: puntare ad una produzione regionale di assoluta qualità, assicurando bistecche, fettine e tutti i vari tagli a kmzero”.

“In merito non possiamo non considerare il dato nazionale – ha detto Salvagno – con il 45% dei consumatori che privilegia la carne proveniente da allevamenti italiani, il 29% che sceglie carni locali e il 20% quella con marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine. Con un balzo del 20% nel numero di animali di razze storiche italiane allevati negli ultimi 20 anni sulla base delle iscrizioni al libro genealogico il Veneto si presenta con quasi 3.500 stalle da latte e qualche centinaio di allevamenti da carne importanti dove si concentrano 760mila capi all’anno. La domanda di qualità e di garanzia ha portato – sottolinea la Coldiretti – ad un vero boom di razze storiche che, dopo aver rischiato l’estinzione, sono tornate a ripopolare le campagne dagli Appennini alle Alpi”.

“Attraverso la rimonta interna delle vacche da latte utilizzando il seme sessato si aumenta la possibilità di allevare bovini anche da carne assolutamente certificati 100% Made in Italy – ha introdotto Floriano De Franceschi presidente dell’associazione regionale allevatori veneti capofila dell’iniziativa. Nell’accordo MeetBull ogni partner ha il suo ruolo: ad Arav compete il coordinamento oltre che seguire il processo dalla fecondazione alla nascita fino al centro di raccolta, l’Università di Padova e il dipartimento competente svolgono attività di analisi, ricerca e sono a tutti gli effetti responsabili scientifici del progetto, Unicarve e Azove (le altre due realtà associative regionali di comparto) vigileranno dallo svezzamento all’ingrasso fino alla macellazione che vedrà coinvolti anche società private e leader con forti legami con la distribuzione come il trevigiano Colomberotto Carni di Qualità.

In platea tra gli intervenuti anche Filippo Andretta per la Cereal Agricola Torviscosa e i rappresentanti della proprietà Visentini di Porto Viro. Nell’anticipare i risultati della fase sperimentale durata quattro anni e appena conclusa il professor Riccardo Negrini direttore tecnico Aia nonché docente della Cattolica di Piacenza, ha introdotto alcuni numeri: 271 aziende zootecniche coinvolte, 1651 i capi selezionati Charolaise e Meticcia Italiana che sono stati alimentati come i soggetti MettBull e oggetto di analisi comparate. “Confortante dire che, grazie a tutto questo, allo stato attuale esiste un registro anagrafico dei meticci –ha precisato- e che sono stati delineati i parametri qualitativi delle carni, oltre che valutato i modelli gestionali adottati nella conduzione degli allevamenti”.

Dal punto di vista nutrizionale – ha ripreso Giovanni Bittante dell’ateneo patavino –  è stato verificato l’azzerato apporto di ferro EME, cosi da tranquillizzare l’OMS – ha ironizzato –  il giusto valore di colesterolo e l’idrossiprolina portatore di collagene nella muscolatura”. “Ringraziando la Regione Veneto che ha promosso questo percorso, possiamo ammettere che i risultati vanno nella direzione di una svolta per il settore che in termini di pregio– hanno detto i rappresentanti di tutte le sigle presenti –  assicurano il consenso degli imprenditori agricoli in fatto di reddito aziendale, tutelano i cittadini nella provenienza e origine controllata lungo tutta la filiera e, di non poco conto, contribuiscono a salvare il patrimonio zootecnico regionale”.

 

NORD SARDEGNA, CAMPAGNA AMICA: GIANNI MUNTONI PRESIDENTE DELL’AGRIMERCATO

 

Gianni Muntoni è il nuovo presidente dell’agrimercato Nord Sardegna, l’associazione di produttori che gestisce i 7 mercati di Campagna Amica che si tengono settimanalmente nel Sassarese e nella Gallura.

Allevatore di ovini e bovini di Perfugas, Muntoni è stato eletto all’unanimità dall’assemblea dei soci della neo associazione nata dalla fusione degli agrimercato di Gallura e Sassari.

Insieme al presidente è stato eletto anche il Consiglio di amministrazione composto da Maria Grazia Murroccu, dell’agriturismo Sa Mandra di Alghero, Angelo Cabigliera, dell’azienda agricola Funta Cana di Pattada, Maria Bonaria Meloni dell’omonima azienda agricola di Olbia e Salvatore Sanna dell’azienda Marella di Ittiri.

Il comitato dei probiviri invece sarà presieduto da Monica Todde e composto da Federico Zonca e Antonello Salis, con Alessandro Sechi e Paolo Careddu supplenti.

“E’ una grande responsabilità che condividerò con i colleghi – commenta il neo presidente -. Nel Nord Sardegna ogni settimana si tengono 7 mercati, ed un mercato coperto, dove sono presenti tutte le eccellenze del territorio. Il nostro obiettivo è quello di allargare questa grande famiglia proseguendo nella linea tracciata in questi anni che ha distinto Campagna Amica per la presenza di prodotti locali, di stagione che arrivano direttamente dalle aziende agricole. Questo grazie anche ai diversi livelli di controlli che effettuiamo costantemente”.

 

REGGIO E., I MAESTRI DELLA TRADIZIONE PER PRESERVARE LA TAVOLA DEL CONTADINO

 

Con quasi 400 prodotti agroalimentari tradizionali l’Emilia Romagna è una delle regioni italiane con una tradizione alimentare diversificata e ricca di cui Reggio Emilia ne rappresenta il 25%. Sono infatti 96 i prodotti agroalimentari tradizionali inseriti per Reggio Emilia nell’elenco regionale e suddivisi in: 5 bevande e liquori, 6 carni e salumi, 3 formaggi e latticini, 49 prodotti da forno e pasta fresca, 25 piatti e 2 varietà di miele.

La torta di riso è stata la prima preparazione presentata oggi ad esordio del disciplinare ‘Maestro della Tradizione. Alla tavola del contadino’ presso l’agriturismo Corte dei Landi a Cadè di Raffaello Landini, presidente di Terranostra Reggio Emilia, associazione che riunisce le aziende agrituristiche della Coldiretti.

“Crediamo che gli imprenditori agrituristici possano rappresentare i perfetti custodi della cucina tradizionale – commenta il direttore della Coldiretti di Reggio Emilia Assuero Zampini. I piatti e le preparazioni tradizionali possono sicuramente intercettare consumatori e turisti se adeguatamente proposte. Gli agriturismi di Campagna Amica, che già si configurano in una rete, diventano da ora anche i Maestri della Tradizione, soggetti in grado di custodire le ricette, i luoghi e le storie del loro territorio pur tenendo conto dell’evoluzione dei nuovi metodi produttivi”.

“Ho avuto la possibilità di ripensare al gusto che assaporavo da bambino assaggiando la torta di riso di mia nonna – ha detto Raffaello Landini, Maestro della Tradizione della Torta di riso. Sono felice di custodire questa ricetta e questo sapore che rappresenta un pezzo della storia del nostro territorio”.

Questa tradizione, che richiama turisti, blogger e gastronauti dall’Italia e dall’estero, rischia però di sparire con la scomparsa della generazione custode della ‘tavola contadina’. Per questo motivo Terranostra e gli agriturismo di Campagna Amica, unitamente a Coldiretti Reggio Emilia, hanno registrato il marchio ‘Maestro della Tradizione’ e steso un disciplinare per tutelare e preservare dall’oblio ricette e tradizioni che caratterizzavano la tavola dei contadini reggiani.

Se la buona tavola è una delle ragioni principali per scegliere l’agriturismo ad attrarre i turisti e i consumatori è anche la ricchezza di racconti e di storie che viene offerta per scoprire tradizioni gastronomiche locali ed assaporare piatti tipici unici. “È proprio per tutelare questo ricco patrimonio reggiano – continua Zampini – che stiamo nominato i Maestri della Tradizione che saranno custodi e promotori delle ricette tradizionali, garantite anche dal circuito Terranostra e Campagna Amica”. 

 

PUGLIA, FILIPPO DE MICCOLIS ANGELINI NUOVO PRESIDENTE REGIONALE TERRANOSTRA

 

Nuovo leader regionale dell’associazione agrituristica e ambientale Terranostra, promossa da Coldiretti Puglia. E’ Filippo De Miccolis Angelini che guiderà gli agriturismi di Campagna Amica nella fase di consolidamento del successo che la ricettività e l’accoglienza nelle aree rurali sta vivendo in Puglia. Gli è stato consegnato il testimone da Carlo Barnaba, titolare di Tenuta Chianchizza a Monopoli, che ha accompagnato negli ultimi 6 anni l’Associazione lungo il percorso di promozione della distintività che caratterizza l’attività agrituristica con passione e senso di appartenenza ad un mondo complesso e affascinante per la grande articolazione delle attività multifunzionali che sviluppa. Eletto anche il nuovo Consiglio direttivo di Terranostra Puglia, composto da Carlo Barnaba (Tenuta Chianchizza – Monopoli), Sante Giuntoli (Fattoria Giuntoli – Troia), Marco Bramato (Tenuta La Siesta – Gallipoli), Maria Luisa Mattiazzi (Masseria Giustiniani – Torricella), Luigia Della Monaca (Masseria La Lizza – San Ligorio Lecce), Nicola Colonna (Masseria La Calcara – Altamura).

“Gli ultimi anni, sotto la presidenza di Carlo Barnaba, gli agriturismi di Campagna Amica hanno accresciuto la propria reputazione agli occhi dei turisti e dei consumatori, profilando la figura degli agrichef, professionisti della vera cucina di campagna, accompagnando le strutture agrituristiche nelle farraginose procedure burocratiche, informando con newsletter puntuali sulle novità normative e dell’accoglienza”, ha dichiarato il neo eletto Presidente De Miccolis Angelini, ringraziando l’assemblea dei soci della fiducia accordatagli. “Dobbiamo affrontare oggi una profonda revisione della legge regionale dell’agriturismo – ha aggiunto il Presidente De Miccolis – perché non è coerente, e non lo è mai stata, alle necessità e alle problematiche espresse dagli operatori agrituristici e non può essere ‘ritoccata’ con emendamenti dell’ultima ora che rispondono esclusivamente ai desiderata di pochi, tradendo le aspettative dell’intero mondo agricolo per cui è nata. Avvieremo accordi di collaborazione con operatori di altri settori economici, perché gli agriturismi non sono competitor, piuttosto opportunità di sviluppo per l’intera economia turistica della regione e continueremo a spingere affinché la promozione non sia una dispersione inutile di risorse economiche, ma uno strumento concreto di crescita di un comparto connesso a quello agricolo, funzionale alla crescita complessiva del settore agroalimentare ed enoturistico pugliese”.

Filippo De Miccolis Angelini, classe 1980, dalle profonde radici familiari in agricoltura, avvocato fino al 2012, decide di dedicarsi totalmente all’attività agricola e agroalimentare, oltre che alla ricettività agrituristica. E’ imprenditore olivicolo e agrituristico, patron di Masseria Salamina a Pezze di Greco, centro agricolo e residenza nobiliare sin dalla fine del 1400, un tempo fortificata per difendersi dagli attacchi dei pirati saraceni. L’attività agrituristica si svolge all’interno di un castello del XVIII secolo, circondato da uliveti e terreni agricoli. La Masseria è circondata da sette ettari, tra agrumeto, mandorleto ed uliveto secolare, con sesto regolare. L’attività colturale prevalente dell’azienda agricola, che conta in totale 60 ettari tra l’agro di Monopoli e Fasano, tra cui 22 ettari situati nel Parco delle Dune Costiere, è quella olivicola, con la produzione di olio extravergine di oliva, al quale si aggiungono marmellate, confetture, ortaggi, frutta ed una linea di cosmetici naturali all’olio extra vergine di oliva.

 

EMILIA-R., ALLARME TASSE SU MADE IN ITALY, DA PARMIGIANO A PROSCIUTTO PARMA

 

No a bollini allarmistici o a tasse per dissuadere il consumo di alimenti come il Parmigiano Reggiano o il Prosciutto di Parma che, dal Sudamerica all’Europa, con l’ultima adesione anche della Spagna, rischiano di essere ingiustamente diffamati da sistemi di etichettatura ingannevoli e politiche fiscali che sostengono modelli alimentari sbagliati. E’ quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna nel sottolineare che la nostra regione e l’Italia intera devono difendere i primati di qualità e distintività del proprio sistema produttivo, in riferimento alla presentazione lunedì 13 novembre alla seconda commissione dell’Assemblea generale dell’Onu a New York della risoluzione preparata dai sette Paesi della “Foreign Policy and Global Health (Fpgh) che “esorta gli Stati Membri a adottare politiche fiscali e regolatorie che dissuadano dal consumo di cibi insalubri”.

La proposta sarà ora discussa – spiega Coldiretti regionale – nel corso di una serie di negoziati per cercare di trovare una posizione comune in vista del 14 dicembre prossimo, data dell’ultima convocazione dell’anno per la seconda commissione Onu. Dall’andamento delle trattative dipenderà la possibilità o meno che la risoluzione venga presentata all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Si tratta – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – di una iniziativa promossa da Brasile, Francia, Indonesia, Norvegia, Senegal, Sudafrica e Thailandia che contraddice il documento approvato il 27 settembre scorso al Terzo Forum di alto livello delle Nazioni Uniti sulle malattie non trasmissibili in cui – sottolinea la Coldiretti – grazie al pressing esercitato dall’Italia non sono stati menzionati strumenti dissuasivi su prodotti alimentari e bevande.

Il nuovo attacco punta a colpire gli alimenti che contengono zuccheri, grassi e sale chiedendo di predisporre apposite etichette nutrizionali e di riformulare le ricette, sulla base di un modello di alimentazione artificiale ispirato dalle multinazionali che mette di fatto in pericolo – denuncia la Coldiretti – il futuro prodotti Made in Italy dalle tradizioni plurisecolari trasmesse da generazioni di agricoltori che si sono impegnati per mantenere le caratteristiche inalterate nel tempo. Un patrimonio che è alla base della dieta mediterranea che ha consentito all’Italia di conquistare con ben il 7% della popolazione, il primato della percentuale più alta di ultraottantenni in Europa davanti a Grecia e Spagna, ma anche una speranza di vita che è tra le più alte a livello mondiale ed è pari a 80,6 per gli uomini e a 85 per le donne. Un ruolo importante per la salute che – continua la Coldiretti – è stato riconosciuto anche con l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco il 16 novembre 2010.

Se passasse la risoluzione dei sette Paesi – afferma Coldiretti Emilia Romagna – il rischio è che vengano promossi in tutto il mondo sistemi di informazione visiva come quello adottato in Cile dove le si è già iniziato a marchiare con il bollino nero, sconsigliandone di fatto l’acquisto, prodotti come il Parmigiano, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi e le esportazioni del made in Italy agroalimentare sono crollate del 12% nei primi sette mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente secondo la Coldiretti. O come il caso dell’etichetta a semaforo adottata in Gran Bretagna che – precisa Coldiretti – finisce per escludere nella dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.

 

VENEZIA, ESPERIENZA DIDATTICA AL MERCATO DI SPINEA: DAL LATTE AL FORMAGGIO

 

Questa mattina presso il mercato agricolo di Spinea in Piazzetta Donatori di Sangue, si è svolto un’iniziativa didattica coordinata dal gruppo di Donne Impresa Venezia che hanno accolto le prime e le terze della scuola primaria Nievo di Spinea. I bambini hanno avuto modo di visitare il mercato conoscendo gli agricoltori presenti, si sono soffermati in ciascun banchetto per osservare che abbondava il cavolo nero, la cicoria e i cachi mentre mancavano fragole, meloni, ciliegie ed asparagi, hanno visto le diverse stagionature di formaggio, i salumi, la carne e quanto di buono i produttori hanno portato stamane dalla campagna.

Non è tutto, infatti il clou dell’incontro si è svolto intorno all’agricoltore Claudio Corazza ormai specializzato per passione a raccontare ai bambini i procedimenti della trasformazione del latte in formaggio: i bambini e molti adulti curiosi e nostalgici dei vecchi tempi quando si usava mangiare il formaggio fatto in casa, si sono fermati per assistere ad una vera e propria dimostrazione sul lavoro del casaro.

“Contiamo di incuriosire i ragazzi trasmettendo loro la passione che sta alla base di chi ha un’attività di allevamento.”- afferma Raffaella Veronese responsabile di Donne Impresa Venezia- “La maggior delle aziende zootecniche  conferisce interamente il latte a grosse cooperative, la nostra provincia ne conta solo una cinquantina, mentre sono ormai rare le realtà aziendali agricole che seguono anche la fase di trasformazione: sono concentrate nell’area del vicentino, trevigiano e padovano.” Durante la dimostrazione sono passati il Sindaco di Spinea Silvano Checchin e l’assessora alla cultura Loredana Mainardi che ha affermato “da insegnante posso confermare che queste esperienze rimangono impresse nei bambini per sempre, sono educative perché aiutano a creare una cultura del territorio e non ultimo a sensibilizzarli per diventare dei consumatori attenti”.

“L’iniziativa di oggi – afferma Stefano Ervas presidente di Agrimercato Venezia – ci aiuta a raccontare in cosa consiste il faticoso lavoro dell’agricoltore che arriva ad un risultato di qualità che deve essere riconosciuto”.

In particolare sono proibitivi i sacrifici e i costi legati all’attività di produzione e riconoscimento del prezzo del latte alla stalla è motivo di forte preoccupazione. Da anni infatti Coldiretti si sta battendo per gli allevatori: il 31 Ottobre u.s l’intesa è stata siglata con Italatte, società del gruppo Lactalis, la più importante industria casearia a livello nazionale. L’accordo – precisa la Coldiretti – riguarda la chiusura dell’annata in corso e prevede una quotazione di 37,5 centesimi al litro per il mese di ottobre, che sale a 38 centesimi al litro a novembre fino ad arrivare ai 38,5 centesimi al litro nel prossimo mese di dicembre, per una media trimestrale di 38 centesimi al litro con riferimento al mercato della Lombardia dove si munge oltre il 40% di tutto il prodotto italiano grazie a un patrimonio di circa 500 mila mucche da latte.

In questo modo – spiega la Coldiretti – il 2018 si chiude con un prezzo medio alla stalla pari a 37,4 centesimi al litro.  E pensare che – continua la Coldiretti – mai così tanto formaggio italiano è stato consumato all’estero come nel 2017 che ha fatto segnare un record storico con l’aumento del 6% in quantità rispetto allo scorso anno che ha portato a ben il 63% l’incremento delle spedizioni nel corso di un decennio, come in Francia dove è diretto quasi un quarto del totale esportato (23%), in Germania che si colloca al secondo posto tra i principali clienti, in Gran Bretagna e negli gli Stati Uniti dove nell’ultimo anno si è verificato un aumento del 10% delle spedizioni.

I formaggi Made in Italy sono purtroppo anche quelli più taroccati nel mondo dove le imitazioni del Parmigiano reggiano e del Grana Padano hanno superato addirittura i prodotti originali, dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan canadese, australiano e statunitense. Ma in tutti i continenti – continua la Coldiretti – sono diffuse brutte copie di tutti i principali formaggi italiani favorite anche dai recenti accordi di libero scambio siglati o in corso di negoziato da parte dell’Unione Europea, dal Canada (Ceta) ai Paesi dei Sudamerica (Mercosur), dall’Australia alla Nuova Zelanda, che di fatto tendono a legittimare le falsificazioni del made in Italy. Il successo dei formaggio italiano all’estero- spiega Coldiretti- è una conferma del segnale di ripresa registrato nel settore lattiero caseario nazionale dopo l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte entrato in vigore in Italia il 19 aprile 2017 che ha rivitalizzato il mercato.

 

ASCOLI-FERMO: CINGHIALI, ACCOLTE NOSTRE PROPOSTE MA VIGILEREMO SU ATTUAZIONE

 

C’è grande soddisfazione tra gli agricoltori ascolani per le misure straordinarie di contenimento dei cinghiali annunciate ieri in Regione Marche dal presidente regionale Luca Ceriscioli e dalla presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni. Provvedimenti, contenuti in una delibera, che rispondono alla Piattaforma programmatica presentata da Coldiretti Marche fin dal 2015. La possibilità di cacciare il cinghiale su tutto il territorio regionale, un piano di controllo che permette agli agricoltori azioni di cattura degli ungulati, uno Statuto tipo per gli Ambiti territoriali di caccia, l’attuazione del regolamento unico per il risarcimento dei danni all’agricoltura da selvatici e, a livello organizzativo interno, l’unificazione del Servizio Caccia con l’Agricoltura.

E ancora. La rivisitazione del Piano di controllo del cinghiale e il via a una commissione tecnica che definisca criteri e obiettivi che le squadre di prelievo dovranno rispettare, pena la sospensione per un anno dell’attività sull’area precedentemente assegnata. Sono solo alcune delle misure adottate dalla giunta regionale. Il pacchetto di misure è stato presentato ieri a Palazzo Raffaello davanti al presidente di Coldiretti Ascoli Fermo, Armando Marconi, il direttore Alessandro Visotti e il consiglio direttivo della Federazione interprovinciale insieme agli altri direttivi marchigiani. Misure straordinarie per una situazione straordinaria. Il Presidente Ceriscioli si è già attivato per promuovere un tavolo di coordinamento con Sindaci e Prefetti che attivi le ordinanze e misure di controllo straordinarie nelle aree di maggior presenza dei selvatici con figure ulteriori da abilitare al prelievo.

 

 

Appuntamenti

LAZIO: A ROMA UN INCONTRO SUL FUTURO DELL’AGRICOLTURA REGIONALE

Mercoledì 14 novembre

 

Mercoledì 14 novembre, alle ore 10.30, presso la sala del Tempio di Adriano (piazza di Pietra) si terrà un incontro promosso dalla Coldiretti Lazio sul futuro dell’agricoltura nella regione. In particolare verranno esaminate le azioni per il potenziamento del settore agroalimentare laziale e la Nuova PAC (Politica Agricola Comune) alla luce dei tagli previsti dalla Commissione Europea per il periodo 2021-2027. Sarà anche l’occasione per un confronto sulle linee programmatiche tra il nuovo presidente nazionale Ettore Prandini e il presidente di Coldiretti Lazio David Granieri.

Nel corso dell’incontro sarà presentato uno studio sul rapporto tra gli italiani e l’Unione Europea. All’iniziativa parteciperanno, tra gli altri, Fabrizio De Filippis, professore di economia e politica agraria dell’Università degli Studi Roma Tre e Felice Adinolfi, professore di economia e politica agraria dell’Università degli Studi di Bologna.

 

RAVENNA: APRE IL MERCATO COPERTO CONTADINO DI COLDIRETTI CAMPAGNA AMICA

Sabato 17 novembre

 

I Mercati di Campagna Amica non sono semplici punti vendita nei quali acquistare prodotti locali ma anche, e soprattutto, punti di incontro tra il produttore e il consumatore, aree di aggregazione sociale, di scambio e confronto. Questo è lo spirito con cui nasce sabato 17 novembre il Mercato Coperto di Campagna Amica, il primo ad aprire i battenti in Romagna. Nei locali di Piazza dei Carabinieri, all’incrocio tra via Bovini e via Canalazzo, i cittadini potranno scegliere il KM0 lanciando, di fatto, un importante segnale di attenzione al proprio territorio e alla sostenibilità ambientale, nonché sostenere l’economia e l’occupazione locale. Il Mercato Coperto di Campagna Amica è infatti sia un luogo fisico d’acquisto, che uno spazio partecipato e di socializzazione dove è possibile instaurare un rapporto di fiducia con il produttore agricolo dal quale ricevere in tempo reale informazioni sulle produzioni, sulla salubrità e genuinità di ciò che si acquista e si mangia.

La giornata inaugurale, sabato 17 novembre, aperta dalla madrina dell’evento, la Masterchef ravennate Erica Liverani (titolare della gastronomia punto Campagna Amica “Raflò”), sarà una vera e propria festa di piazza con gli showcooking degli Agrichef, le delizie del Lavoro dei Contadini, gli agrilaboratori per grandi e piccini promossi dalle fattorie didattiche, circo Billo e tante altre iniziative di animazione che proseguiranno sino al tardo pomeriggio. Il giorno successivo, domenica 18 novembre, il Mercato sarà aperto in via straordinaria per tutta la mattinata. Durante entrambe le giornate sarà possibile aderire alla Petizione Europea ‘Eat original! Unmask your food’ (mangia originale, smaschera il tuo cibo), raccolta firme avviata per chiedere alla Commissione di Bruxelles di agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia. L’iniziativa, promossa da Coldiretti e Campagna Amica, gode del sostegno delle principali organizzazioni e sindacati agricoli d’Europa.

Dopo il fine settimana inaugurale, il Mercato Coperto di Ravenna sarà attivo nelle giornate di martedì, venerdì e sabato con i seguenti orari: martedì e sabato 8.30-13, venerdì 15-19.30. In vendita il meglio delle nostre campagne per una spesa dal contadino cento per cento Made in Italy: dall’ortofrutta bio all’olio extravergine di Brisighella, dai formaggi al pesce, dai salumi al vino, ma anche pane, miele, confetture, farine, agribirre e tanto altro.

“Il nostro nuovo Mercato – commenta il Presidente Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte- sarà un luogo di educazione ad una alimentazione più sana e corretta. Non solo, dunque, una nuova opportunità di sbocco commerciale che andiamo a garantire alle imprese associate, ma, prima di tutto, uno spazio di sviluppo dell’agricoltura di prossimità, quell’agricoltura pulita, distintiva, che da sempre è il tratto specifico di Campagna Amica, rete virtuosa di aziende agricole che promuove la cultura del cibo sano”.

 

NUORO-OGLIASTRA: A ORGOSOLO LA FEDERAZIONE COLDIRETTI INCONTRA I SOCI

Mercoledì 14 novembre

 

Allevatori e agricoltori si incontreranno ad Orgosolo mercoledì pomeriggio. A convocare l’incontro è la Federazione di Coldiretti Nuoro Ogliastra. Gli argomenti principali del confronto saranno: premialità, prezzo del latte, usi civici, movimentazione dei bovini, siccità 2017.

“Temi che conosciamo ma che vogliamo condividere con la base – spiega il presidente Leonardo Salis -. Andiamo nel territorio per ascoltare i nostri soci, raccogliere le problematiche che stanno affliggendo il comparto e le loro proposte”. L’appuntamento è per mercoledì 14 alle 19 nella sala consiliare di Orgosolo.

 

MASSA-CARRARA: A PONTREMOLI LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO PROVINCIALE

Domenica 18 ottobre

 

A Pontremoli la 68esima la Giornata del Ringraziamento. Tutto pronto per la festa dell’agricoltura promossa da Coldiretti in programma domenica 18 novembre nella centralissima Piazza della Repubblica. Fitto il programma della giornata che sarà caratterizzata dalla presenza del mercato di Campagna Amica con i produttori apuo-lunigianesi e dalla Santa Messa nel Duomo di Santa Maria Assunta (ore 10.00). A seguire la tradizionale benedizione dei mezzi agricoli, degli animali e dei prodotti della terra con la sfilata fin sotto l’altare (ore 11.15) e la sfilata dei trattori per le vie del centro storico a chiudere la festa.

“Da quando è nata la nostra organizzazione ha sempre celebrato, in questo periodo dell’anno, la Giornata del Ringraziamento, un tempo nel quale si chiude un’annata agraria e si tirano i bilanci – ha detto Francesca Ferrari, Presidente Coldiretti Massa Carrara -. Per noi è un tempo per dire comunque grazie, per le cose che sono andate bene e per quelle che sono andate meno bene, e quest’anno purtroppo ce ne sono state diverse. Penso alle calamità che abbiamo dovuto affrontare anche nelle scorse settimane ma anche al tema dell’abbandono delle aree agricole marginali. Nonostante le difficoltà noi siamo gente di speranza – continua – e vogliamo ripartire con fiducia per la nuova annata agraria”. Il 2018 è stato per l’agricoltura provinciale un anno cruciale come ha rilevato anche l’ultimo rapporto dell’Isr della Camera di Commercio nonostante la lieve diminuzione di imprese dopo due anni molto positivi. La filiera agroalimentare continua infatti nel suo percorso di internazionalizzazione superando i 2 milioni di euro di esportazioni: “E’ un settore sempre più strategico – spiega ancora la Ferrari – per l’economia locale anche dal punto di vista dei mercati stranieri che fino ad oggi sono sempre stati molto difficili per le nostre imprese”.

La Giornata del Ringraziamento è anche l’occasione per riportare al centro della scena i valori di quell’agricoltura sana, leale, trasparente che i cittadini pretendono: “La Giornata del Ringraziamento – conclude Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Massa Carrara – è un momento di riflessione ma anche di promozione dei valori e del modello di sviluppo che la nostra agricoltura mette in campo ogni giorno per il sistema paese e di cui il paese ha bisogno”. 

 

PADOVA: FILIERA NOCCIOLO: OPPORTUNITA’ E PROSPETTIVE PER L’IMPRESA AGRICOLA

Giovedì 15 novembre

 

Si chiama corilicoltura e anche per gli imprenditori agricoli padovani rappresenta un’opportunità concreta. Si tratta della coltivazione del nocciolo ed è una delle nuove strade percorribili dagli imprenditori agricoli per differenziare la propria attività e il proprio reddito, investendo su un prodotto in continua ascesa, richiesto dalle principali aziende italiane di prodotti dolciari, tra le quali Ferrero, Novi e Loacker, per citare alcune fra le più note.

Per conoscere i dettagli dal punto di vista colturale, le prospettive commerciali e le opportunità di un percorso di filiera dedicato alla nocciola, Coldiretti Impresa Verde Padova organizza la giornata di formazione e confronto con gli esperti del settore giovedì 15 novembre a Borgo Veneto, nella sala consiliare di Saletto, in via Roma, a a partire dalle 9. Lorenzo Martinengo, coordinatore dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo, provincia in cui la coltivazione del nocciolo si è affermata con decisione e con ottimi risultati, illustrerà le migliore tecniche di coltivazione, raccolta e trasformazione del nocciolo. Nel pomeriggio è in programma la vista nell’azienda agricola di Alberto Alfonso di Megliadino San Fidenzio, già impegnata nella coltivazione del nocciolo.

L’iniziativa rientra nell’attività formativa dedicata da Coldiretti Impresa Verde Padova alle filiere innovative in agricoltura, “Impresa Inn-formata”, finanziata dalla Regione con il Fondo Sociale Europeo. Sarà l’occasione per approfondire e discutere insieme gli aspetti legati allo sviluppo, anche nella nostra regione e provincia, della filiera del nocciolo, rivolta soprattutto all’industria dolciaria e alla pasticceria artigianale.

Un ettaro di noccioleto – ricorda Coldiretti Padova- ha una capacità produttiva variabile tra i 20 ed i 25 q.li per ettaro; il prezzo medio delle nocciole degli ultimi 10 anni è stato di 250 euro al quintale circa. In condizioni agronomiche adeguate, il noccioleto entrerà in produzione al quinto anno, raggiungendo la produzione di regime dall’ottavo-nono anno; la vita di una pianta di nocciolo monocaule è stimabile in 40/50 anni.

L’obiettivo è arrivare, come in altre regioni, alla stipula di un contratto di filiera basato, tra l’altro, su un prezzo minimo garantito, così come su premialità per quegli imprenditori agricoli capaci di esprimere produzioni di eccellenza. Sviluppare e potenziare una filiera italiana tracciata e di qualità della nocciola – conclude Coldiretti – rientra tra gli obiettivi di tutela e valorizzazione dell’agroalimentare che Coldiretti persegue da tempo, anche tenuto conto del proliferare nel corso degli anni di prodotto estero nel nostro Paese, spesso con caratteristiche e qualità molto lontane dalle nostre.

 

CUNEO: AD ALBA IL “GRAZIE” PER LA BIODIVERSITÀ, DONO PREZIOSO DA TUTELARE

Domenica 18 novembre

 

La diversità come ricchezza. È questo il senso della Giornata del Ringraziamento 2018 che Coldiretti celebra in segno di gratitudine per il raccolto dei campi. Quest’anno la Giornata provinciale, giunta alla 68esima edizione, si tiene ad Alba domenica 18 novembre. La Santa Messa sarà officiata alle ore 10.30 da Don Dino Negro nel Duomo cittadino, la Cattedrale di San Lorenzo.

Durante la celebrazione saranno portati all’altare i tradizionali doni della terra, gesto semplice che sancisce i solidi valori cristiani, fondanti dell’azione sociale della nostra Organizzazione, e chiude ufficialmente l’annata agraria.

“Quando la Scrittura parla del creato – spiegano i vescovi nel messaggio della Commissione episcopale per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace – lo fa sempre con un tono di ammirato stupore per la varietà delle creature. Fin dalla prima pagina sottolinea come Dio benedica la bontà di questa vita plurale e differenziata. La varietà della vita è dunque un dono prezioso, un valore intrinseco, che va tutelato”.

“Nell’epoca odierna – aggiunge Don Giuseppe Pellegrino, Consigliere ecclesiastico di Coldiretti Cuneo – abbiamo profondo bisogno di alzare gli occhi, guardare attorno, essere interessati all’incontro con le persone e ringraziare per la molteplice diversità che Dio ha creato”. Lo faremo domenica ad Alba con i soci e le loro famiglie, per condividere, riflettere e festeggiare con rinnovato stupore la grande varietà di prodotti della terra di cui la nostra provincia è custode.

“È una biodiversità – dichiara Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cuneo – tramandataci dalla tradizione contadina e minacciata oggi dall’omologazione globale dei mercati agroalimentari, una biodiversità che Coldiretti si impegna a tutelare promuovendo in tutta Italia i prodotti agricoli e le razze animali ‘Sigilli’ Campagna Amica, di cui i nostri produttori sono ambasciatori”.

La Giornata provinciale del Ringraziamento si terrà in concomitanza con il Campagna Amica Day che, nella piazza antistante al Duomo, festeggerà la varietà e la ricchezza dell’agricoltura a marchio Campagna Amica con un grande mercato e tanti appuntamenti per grandi e piccini intorno al tema del cibo stagionale e locale.

 

BASILICATA: A MATERA VERRANNO LIQUIDATI I PRODUTTORI DI GRANO BRAMANTE

Mercoledì 14 novembre

 

Arrivano i primi risultati tangibili del protocollo di intesa siglato nei mesi scorsi tra la Coldiretti Basilicata e l’azienda materana Di Leo che ha portato alla nascita della filiera del biscotto certificato italiano. Domani, alle ore 11, presso la sede materana di Coldiretti, verranno liquidati i quindici produttori cerealicoli che hanno provveduto alla semina di circa 150 ettari di grano Bramante pari a 7 mila quintali di prodotto. L’incontro, al quale parteciperanno i vertici della confederazione agricola lucana e i dirigenti del biscottificio, sarà anche l’occasione per dare avvio alla prossima campagna di semina.

 

VERONA: PER IL RINGRAZIAMENTO L’APPUNTAMENTO E’ NELLA BASILICA DI SAN ZENO

Sabato 17 novembre

 

Si celebra sabato 17 novembre alle 18.30 nella Basilica di San Zeno a Verona la 68ma Giornata del Ringraziamento provinciale. La tradizionale ricorrenza viene festeggiata dalla Coldiretti dal 1951 in tutta Italia con una manifestazione promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana (Cei) per rendere grazie per il raccolto dei campi e per chiedere la benedizione sulla nuova annata.

L’appuntamento di sabato sarà alle 17,30 con il raduno dei mezzi agricoli davanti al sagrato della Basilica per essere benedetti verso le ore 20 al termine della celebrazione della Santa Messa che sarà officiata alle 18.30 dal Vescovo di Verona, Mons. Giuseppe Zenti.

Nel messaggio della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, i vescovi, indicando la necessità di “un’agricoltura contro la diseguaglianza”, denunciano «i processi di omologazione globale dei mercati agroalimentari che hanno mortificato quel contributo delle diversità culturali”.

“La Giornata del Ringraziamento – evidenzia Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Verona – è una ricorrenza importante per gli agricoltori, una tradizione che si vuole mantenere ogni anno poiché è un momento di fede, d’incontro e di condivisione oltre a essere un’occasione per riflettere sull’annata agraria e sulla situazione del comparto agricolo veronese”.

 

BERGAMO: IL FUTURO DELLA TERRA, TRA “LAND GRABBING” E CEMENTIFICAZIONE

Venerdì 16 novembre

 

“Difendiamo chi lavora la terra” è il tema di un incontro promosso da Associazione Amici del Brasile Onlus, Coldiretti Bergamo, Focsiv e Celim in collaborazione con la parrocchia di Pognano. L’iniziativa si terrà il prossimo 16 novembre alle 20,45 presso la sede dell’oratorio di Pognanoin Piazza Papa Giovanni XXIII, 5. Al centro del dibattito ci sarà il rapporto “padroni della Terra”, il primo rapporto sul fenomeno del Land Grabbing realizzato da Focsiv in collaborazione con Coldiretti nell’ambito della campagna “Abbiamo riso per una cosa seria”, ma si parlerà anche di agricoltura familiare e dell’utilizzo del suolo che si sta facendo in provincia di Bergamo.

Ai lavori interverranno il presidente di Focsiv Gianfranco Cattai, il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio, il Consulente ecclesiastico Coldiretti Bergamo Don Mauro Tribbia, e il referente dell’Associazione Amici del Brasile Onlus Don Antonio Trapattoni. Il moderatore dell’incontro sarà il Direttore di Coldiretti Bergamo Gianfranco Drigo.

 

TREVISO: I BUYERS STRANIERI ALLA SCOPERTA DEI VINI DI MARCA DODICI

Oggi e mercoledì 14 novembre

 

Coldiretti Export cresce e continua a sviluppare rapporti concreti con diversi mercati internazionali. Dopo i primi due incoming a Treviso dedicati a Giappone e Nord Europa, oggi e domani protagonista al BHR Hotel un appuntamento dedicato all’Est Europa. Coldiretti Treviso ha accolto l’arrivo di sei buyer, due provenienti dalla Slovacchia e quattro dalla Repubblica Ceca, interessati al mondo vitivinicolo di casa nostra. Stamane l’Ufficio Export dell’organizzazione agricola più rappresentativa della Marca ha organizzato una serie di incontri commerciali b2b con sei aziende vitivinicola trevigiane e domain mattina si replicherà con altrettante: Antonio Facchin e Figli, Astoria vini, Vitivinicola Borga, Az. Bresolin Enrico, Società Lorenzon Angelo Espedito, Az. Micel di Michele Rasera, Soc. agr. AQuercia, Soc. agr. Borgo Dus, Soc. Agr. Fratelli Gatto Cavalier, Soc. agr. Marcuzzo, Soc. agr. Masot, Az. Tomasi Gianfranco.

L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione della Camera di Commercio di Treviso e Belluno, Coldiretti Veneto e la Camera di commercio italiana in Repubblica Ceca. “E’ il terzo evento trevigiano con buyer stranieri che dimostra la crescente attenzione di Coldiretti Treviso che ha voluto fortemente il servizio di export per sviluppare esperienze e contatti con i mercati di tutto il mondo – spiega Cinzia Michielan, responsabile dell’ufficio Export di Coldiretti Veneto – Gli incontri sono andati bene dimostrando un crescente interesse dell’Est Europa per i nostri prodotti. Speriamo che sia solo la prima tappa di un percorso di crescita in questi mercati per le nostre aziende, non solo del comparto vitivinicolo”.

Nel pomeriggio la delegazione si è spostata a Refrontolo per visitare la Tenuta Val de Brun di casa Astoria dove il presidente di Coldiretti Treviso ha accolto la delegazione straniera illustrando il territorio e le mille opportunità che offre di accoglienza e produzioni agroalimentari.

 

PAVIA: NUOVO SERVIZIO DI FATTURAZIONE DIGITALE, AL VIA GLI INCONTRI DI COLDIRETTI

Giovedì 15 novembre

 

Mancano 49 giorni all’introduzione della fattura elettronica, un cambiamento che entrerà in vigore per tutte le imprese dal 1 gennaio 2019 e che rivoluzionerà anche il settore agricolo. Per questo Coldiretti Pavia ha organizzato una serie di incontri su tutto il territorio provinciale, per informare i soci sulle novità e su quanto è già a loro disposizione grazie al Portale del Socio Coldiretti (https://socio.coldiretti.it) come il nuovo servizio “Fatturazione digitale”.

Il primo incontro per parlare di fattura elettronica e Portale del Socio si terrà giovedì 15 novembre alle ore 14.30 a Mortara, alla Borsa Merci (Piazza Trieste 3). In seguito gli esperti del Settore Fiscale di Coldiretti Pavia saranno in modo capillare in tutta la provincia, da Pavia a Broni, da Varzi a Corteolona. “Noi siamo pronti, e la nostra Organizzazione sta mettendo in campo tutte le sue risorse e competenze – sottolinea Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – In occasione di questi incontri formativi, previsti a tappeto su tutta la provincia di Pavia, spiegheremo gli adempimenti necessari e presenteremo anche il nuovo servizio “Fatturazione digitale” da aggiungere al Portale del Socio Coldiretti, in grado di dare soluzioni e risposte concrete alle imprese agricole”.

Fattura elettronica e Portale del Socio, ecco il calendario degli appuntamenti organizzati da Coldiretti Pavia: • Giovedì 15 novembre 2018, ore 14.30 – Mortara, Borsa Merci (Piazza Trieste 3, 27036 Mortara); • Venerdì 16 novembre 2018, ore 10.00 – Varzi, Comunità Montana Oltrepò Pavese (Piazza Umberto I° 9, 27057 Varzi); • Giovedì 22 novembre 2018, ore 14.30 – Broni, Enoteca Regionale di Cassino Po (Via Cassino Po 2, 27043 Cassino Po); • Lunedì 26 novembre 2018, ore 14.00 – Pavia, Palazzo Coldiretti (Viale A. Brambilla 34, 27100 Pavia); • Mercoledì 28 novembre 2018, ore 10.00 – Corteolona, Sala consigliare del Municipio (Via Garibaldi 8, 27014 Corteolona); • Giovedì 29 novembre 2018, ore 14.00 – Pavia, Palazzo Coldiretti (Viale A. Brambilla 34, 27100 Pavia).

 

PORDENONE: RINGRAZIAMENTO A CLAUZETTO, GIUSTA ATTENZIONE ALLA MONTAGNA

Domenica 18 novembre

 

Clauzetto ospiterà la sessantottesima giornata provinciale del Ringraziamento. Un appuntamento che Coldiretti celebra da 1951 e che chiude l’annata agraria e apre quella nuova. Un momento per fare un bilancio di un anno di lavoro e non solo.

Coldiretti con le sezioni del mandamento di Spilimbergo hanno scelto ancora tempo fa Clauzetto come punto di riferimento di un’area che rappresenta la montagna per celebrare il Ringraziamento. Un territorio che ha bisogno di attenzione e che i recenti fatti hanno messo in evidenza l’urgenza di intervenire con un progetto organico e intelligente che possa dare risposte concrete.

“Parleremo anche di questo – afferma il presidente della Coldiretti Matteo Zolin -. Il Ringraziamento ha un contenuto spirituale ma è anche l’occasione per parlare di agricoltura, di economia, di temi che sono fortemente legati al nostro territorio. Quando si parla di gestione e difesa del territorio – conclude il presidente – il mondo agricolo è in prima fila”.

Concetti che riprende anche il direttore di Coldiretti Antonio Bertolla. “Domenica il Ringraziamento assumerà un carattere particolare. Per la sede dove si svolgerà e per i temi che Coldiretti da tempo sta affrontando che non interessano unicamente l’agricoltura, ma che coinvolgono l’intera società civile e i cui risultati -sottolinea Bertolla- vanno a favore dell’intera economia”.

L’appuntamento è per domenica 18 a Clauzetto al santuario di San Giacomo alle 10 con il ritrovo dei partecipanti e il raduno dei mezzi agricoli a cui seguirà la messa del Ringraziamento con l’offertorio, la benedizione dei mezzi agricoli e gli interventi delle autorità. Al termine pranzo del Ringraziamento. Per l’intera giornata, in occasione del Ringraziamento, l’Amministrazione Comunale aprirà in via straordinaria le grotte di Pradis, con visite ad entrata gratuita.

 

PADOVA: A RUBANO I PRODUTTORI SI RACCONTANO… DAL CAMPO ALLA TAVOLA

Venerdì 16, 23 e 30 novembre, 7 e 14 dicembre

 

Un viaggio tra le tipicità padovane accompagnati dagli agricoltori, pronti a raccontare nel dettaglio come nascono i prodotti che arrivano sulle nostre tavole, come scegliere il meglio e come riconoscerne l’origine e la qualità. E’ questo il filo conduttore delle serate tra cultura ed enogastronomia “Senza nulla di troppo – Campagna Amica in Tavola” promosse da Coldiretti Padova in collaborazione con il ristorante “N’altraroba” di Rubano, che avranno per protagonisti proprio i produttori agricoli padovani. Ciascuno di loro presenterà i propri prodotti poco prima dell’ora di cena, soffermandosi sulle caratteristiche e le qualità, ma anche sulla storia dell’azienda, che spesso coincide con quella di una o più famiglie che hanno scelto di dedicarsi all’agricoltura.

Il primo appuntamento (venerdì 16 novembre dalle 19.30) è con il pollo “latte e miele” presentato dall’azienda agricola “Cortile De Marchi” di Merlara. Il produttore Angelo De Marchi spiegherà agli ospiti come è nato questo particolare pollo “tutto padovano”, allevato per l’appunto a latte e miele, alla base di un’alimentazione che rende le carni particolarmente morbide e gradevoli e che ne esalta il gusto. Dopo la conversazione e l’aperitivo la serata prosegue a tavola per degustare il pollo interpretato dallo chef Angelo Pisano nei piatti realizzati appositamente per la serata.

«Si tratta degli agricoltori che animano i nostri mercati di Campagna Amica» afferma Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova «a partire dal Mercato Coperto di Padova che oltretutto si trova a pochi chilometri in linea d’aria dal ristorante di Rubano che ci ospita per questa iniziativa. Non è un caso infatti che questo locale, che ringraziamo per l’attenzione verso le tipicità della nostra terra, abbia scelto per la spesa a “km zero” proprio il nostro Mercato e le nostre aziende. Prima di mettersi a tavola gli ospiti del ristorante converseranno direttamente con chi produce le specialità enogastronomiche che poi saranno proposte durante la cena. Nel calendario che abbiamo messo a punto con lo staff di “N’altraroba” abbiamo privilegiato appunto le tipicità padovane, a partire dal pollo, per poi continuare con la riscoperta della canapa a tavola (23 novembre), quindi la zucca e le patate dolci (30 novembre), i formaggi dei nostri allevamenti abbinati agli ortaggi di stagione (7 dicembre), i radicchi (14 dicembre) e così via. I nostri produttori scelgono dunque di approfondire il dialogo e il confronto con i consumatori, nei nostri mercati ma anche direttamente in ristorante”.

Per informazioni e prenotazioni telefonare allo 049 631466 o scrivere a info@naltraroba.com. Sulle pagine Facebook di Campagna Amica Padova e del ristorante è pubblicato anche il calendario dei prossimi appuntamenti.

 

MOLISE: CRESCE L’AGRIMERCATO DI CAMPOBASSO, ARRIVANO BIRRERIA E PESCHERIA

Giovedì 15 novembre

 

Cresce ed amplia la sua offerta ai consumatori l’Agrimercato di Campagna Amica a Campobasso. A partire da giovedì 15 novembre, infatti, il mercato al coperto di via Insorti d’Ungheria ospiterà anche una pescheria che verrà gestita dalla OP “San Basso” di Termoli. In occasione dell’apertura della pescheria l’Area Food dell’agrimercato offrirà anche un apposito menù a base di pesce definito a “miglio zero”. L’apertura del nuovo punto vendita rientra nella politica di ampliamento e potenziamento dell’Agrimercato sollecitato dai consumatori e condiviso da Coldiretti e Campagna Amica che segue l’arrivo, avvenuto la scorsa settimana, del birrificio artigianale “4 Queens”.

L’ampliamento della gamma di prodotti a km zero è un punto imprescindibile a sostegno tanto delle aziende, dunque dell’economia del territorio, quanto dei consumatori che ogni giovedì e sabato, dalle ore 8.30 alle 15.00, si recano all’Agrimercato per fare i loro acquisti di prodotti molisani a km zero, nonché gustare le sfiziose ed originali pietanze preparate nell’Area Food dello stesso.