COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 13 luglio 2020

13 Luglio 2020
News La Forza del Territorio del 13 luglio 2020

Primo piano

 

PUGLIA

FASE 3: SOLDI FINITI ENTRO L’AUTUNNO PER 1 PENSIONATO SU 3

Risparmi prosciugati dalla crisi, a rischio povertà anziani anche nelle campagne

 

Più di 1 pensionato su 3 (37,8%) finirà i soldi e si ritroverà senza risparmi per pagare cibo, riscaldamento e debiti vari entro l’autunno innescando una bomba sociale. E’ quanto emerge da una elaborazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Bankitalia in riferimento al crollo del Pil in Italia nel 2020, diffusa nel corso del consiglio direttivo dei pensionati di Coldiretti Puglia, a cui ha partecipato il presidente nazionale Giorgio Grenzi.

“Un laboratorio di idee nel settore agricolo che possa attivare, mediante servizi molto innovativi e attraverso la condivisione con le donne e i giovani, attività di welfare rivolte agli anziani e alle famiglie, in modo che le imprese agricole possano rappresentare una risorsa utile per rafforzare la rete di protezione nelle campagne e consentire una migliore qualità della vita nelle aree rurali, anche in un periodo difficile del post Covid. Le pensioni aiutano i bilanci per più di una famiglia su tre con la presenza dei nonni in casa che viene giudicata positivamente per il contributo economico e sociale che sono in grado di offrire in un momento di difficoltà”, ha detto Angelo Marseglia, presidente dei pensionati di Coldiretti Puglia.

La presenza degli anziani all’interno della famiglia in generale, e di quella agricola in particolare, è stata considerata come una forma arcaica da superare mentre con la crisi – sostiene Coldiretti Puglia – si sta dimostrando fondamentale per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini. La solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è – aggiunge Coldiretti Puglia – un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come è stato spesso affermato.

“In Puglia sono circa 210 mila pensionati dei lavoro autonomo – 63 mila coltivatori diretti, 73 mila artigiani ed altrettanti commercianti – con un’altissima percentuale di pensioni integrate al minimo che non superano i 515 euro al mese – ha aggiunto il Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – che stanno vivendo un momento di grande difficoltà, ma che, nonostante tutto, sono impegnati nel presidio territoriale nelle aree rurali dove sono spesso il motore di iniziative ed esperienze culturali e di solidarietà. Secondo i dati dell’analisi territoriale dell’Istat sui trattamenti pensionistici, esiste una disparità di trattamenti nelle aree rurali alla quale si aggiunge la carenza di servizi sociali che rende più complessa la vita degli anziani”.

La crisi generata dagli effetti del coronavirus ha peggiorato soprattutto fra gli anziani a basso reddito, con un esercito di nuovi di circa 1/3 è rappresentato da uomini e donne con più di 65 anni – aggiunge Coldiretti – che non possono pagarsi un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento.  Da qui la necessità di intervenire per recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse – è emerso nel corso del Consiglio direttivo di Coldiretti Pensionati –  eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari, riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza, definire i livelli essenziali di assistenza, potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.

“I continui tagli apportati alla spesa sociale, la notevole riduzione del Fondo per la non autosufficienza – ha concluso il Direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni – stanno scaricando sulle famiglie l’inadeguatezza dei servizi pubblici per gli anziani e per i non autosufficienti e stanno minando la stessa qualità della vita dei nostri pensionati, una risorsa e un patrimonio da salvaguardare”.

Va anche riconosciuto un sostegno alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza. E’ evidente – aggiunge Coldiretti Puglia – l’insostenibilità sociale della situazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sui quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico.

Una situazione di difficoltà che si è allargata progressivamente negli ultimi quindici anni lungo la Penisola: nel Nord la povertà cresce di più che nel resto d’Italia con un aumento del 165% delle famiglie che hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena, a pagare le bollette o l’affitto, mentre al Centro l’aumento è del +79% e al Sud del +72%. E anche nei primi 6 mesi del 2020 – conclude Coldiretti – sono cresciuti di un milione i nuovi poveri che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati e che hanno bisogno di aiuto per mangiare.

 

Dal territorio

 

SARDEGNA, #COMPRAMIELESARDO: 2 BARATTOLI SU 3 STRANIERI, CROLLO PRODUZIONI

Crollo dell’80% della produzione e invasione di miele straniero (due barattoli su 3 sono importati) rischiano di far chiudere gli alveari sardi. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Sardegna che denuncia come questo settore, fondamentale dal punto di vista ambientale, rischi il collasso visto che è anche quasi l’unico in cui con la produzione crolla anche la remunerazione agli apicoltori e lancia l’hashtag #compramielesardo.

Il 2020 ad oggi è una delle annate più negative per gli apicoltori. In primavera le produzioni di miele sono state quasi nulle. Nel sud Sardegna si sono fermate al 20% (- 80%), circa 4 kg ad alveare rispetto ai 20 kg di media.  A salvarsi, per modo di dire, sono state solo alcune aree del centro Nord Sardegna e Logudoro (che rappresentano circa il 15% del settore sardo) dove le perdite si sono fermate al 50%. Quest’anno sarà molto difficile trovare miele di arancio sardo visto che gli agrumi in forte stress per il clima anomalo hanno fiorito con un mese di anticipo, senza una secrezione nettarifera sufficiente alla raccolta. Le fioriture prodotte sono prevalentemente di macchia mediterranea ed asfodelo, assente quella di cardo. E non va meglio d’estate. La produzione dell’eucalipto, ancora di salvezza degli apicoltori, quest’anno si è sviluppata in modo molto più lento a causa del forte maestrale che ha colpito la Sardegna nel momento di maggior produzione nettarifera delle piante e ha compromesso la capacità operativa delle api e produttiva della pianta. Inoltre la presenza della psilla, parassita delle piante, sta annullando la secrezione nettarifera della pianta fermando la produzione a circa 8 kg ad alveare.

Il 2020 insomma si attesta tra una delle peggiori annate per gli apicoltori, rischiando di eguagliare quella horribilis del 2012.

Le cause del crollo delle produzioni sono dovute ai cambiamenti climatici. Un inverno caldo e siccitoso, le gelate primaverili e il maestrale estivo ne sono la causa. In queste condizioni le api hanno scarse possibilità di raccogliere il nettare e il poco miele prodotto lo utilizzano come alimento.

Un problema non solo economico ma anche ambientale visto che le api rappresentano un indicatore rilevante del suo stato salute.  La loro opera è fondamentale per la primaria funzione di salvaguardia della biodiversità e nel lavoro degli agricoltori con l’impollinazione delle colture ortofrutticole e sementiere.  Si calcola che una singola ape visita in genere circa 7000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di visite floreali per produrre un chilogrammo di miele.  Secondo la FAO, 3 colture alimentari su 4 dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra queste ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, le angurie ed i meloni. 

Oltre che produttivo il problema è anche di mercato. Le vendite di miele sono ferme a causa di una stagione turistica estiva mai partita dovuta all’emergenza sanitaria del Covid. Dopo la crescita delle vendite durante il lockdown la vendita del miele adesso si è bloccata per l’assenza di turisti e la minor capacità di spesa dei sardi. Ma a condizionare il mercato è soprattutto la presenza delle miscele di miele straniero a prezzi economici, con due barattoli su tre di origine straniera. Secondo elaborazioni Coldiretti (su dati Istat) il 40% arriva dall’Ungheria e oltre il 10% dalla Cina.

Per questi motivi i 1767 apicoltori rischiano di dover dismettere i 66.773 alveari presenti in Sardegna. A rischio sono ovviamente gli 828 apicoltori professionali (939 sono in autoconsumo, i cosiddetti hobbisti).

A tutto questo si aggiunge anche la solita burocrazia, macigno sempre più pesante per le imprese agricole. “Circa il 70% degli apicoltori aspetta ancora gli indennizzi per la siccità del 2017 – ricorda il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -, una lentezza ingiustificabile e improponibile per imprese che aspettano da tre anni nell’incertezza assoluta. Cosi come si riscontrano altri ritardi sulla legge 19 del 2015 che concede dei contributi agli apicoltori. A distanza di 5 mesi dalla presentazione delle domande, ancora non si conoscono neppure le graduatorie, facendo vivere nell’incertezza e impedendo agli apicoltori di poter pianificare i propri investimenti aziendali”.

“L’apicoltura è uno dei settori più trascurati nonostante l’importanza che assuma dal punto di vista ambientale – afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba –.  Sono i primi a subire le conseguenze dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento a testimonianza della centralità che assumono le api per l’ambiente. Inoltre subiscono pesantemente il peso di una concorrenza sleale dalle importazioni di miscele di miele stranieri di bassa qualità. Per questo è importante la nostra scelta. Compriamo sardo, diamo un contributo all’ambiente e alla nostra economia, scegliamo il miele dei nostri apicoltori, un prodotto garantito del quale conosciamo l’origine”.

L’indicazione “Italia” indica che il miele è raccolto interamente sul territorio nazionale. Nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE. Se invece proviene da Paesi extracomunitari deve contenere la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre, se si tratta di un mix, va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.

 

LIGURIA, FASE 3: LA VACANZA CULT DELL’ESTATE LIGURE E’ IN AGRITURISMO

Tra verde ed enogastronomia, senza rischiare affollamenti: per tanti la vacanza “cult” dell’estate 2020 è quella in agriturismo, dove è possibile trascorrere le proprie giornate in sicurezza alla scoperta dell’entroterra ligure e delle sue peculiarità culinarie e non solo. A spingere verso il turismo “rurale” di prossimità con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne, sono, infatti, anche le nuove proposte avanzate dalle strutture ricettive, che attirano per la semplicità e per la possibilità di relax che offrono: dal pranzo sul plaid con i piedi sull’erba, all’agri-aperitivo vicino alle coltivazioni, ma c’è anche chi si è attrezzato per ospitare i commensali organizzando pranzi o cene particolari in azienda.

 “A far scegliere le nostre strutture agrituristiche in questa particolare estate – afferma il Presidente di Terranostra Liguria Marcello Grenna – è certamente l’opportunità di conciliare la buona cucina della tradizione ligure con la possibilità di stare all’aria aperta, avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti. E se la cucina rimane una delle ragioni principali che spinge verso l’agriturismo, grazie anche alla maestria dei nostri cuochi contadini, sono sempre più diffusi, presso le oltre 600 strutture presenti, programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici che permettono di vivere a 360 gradi il nostro territorio”.

“L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy post covid-19 – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità, garantendo il rispetto delle distanze sociali e contribuendo ad evitare il pericolo di affollamento in riviera. Il fatto che, anche durante il lockdown, un numero molto ridotto di contagi sia avvenuto nei campi, nonostante le nostre imprese non si siano mai fermate per garantire le forniture alimentari alla popolazione, è una notizia estremamente positiva, che può far ben pensare per tutti quelli che continueranno a scegliere di passare le proprie vacanze a contatto con la natura nella nostra Liguria. Infatti gli agriturismi, spesso situati nell’entroterra in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola, e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Dopo la difficile fase degli scorsi mesi, ora le nostre imprese agrituristiche si sono rimesse in moto, con la filosofia dell’accoglienza che da sempre le contraddistingue, e la risposta, da parte dei viaggiatori non si è fatta attendere, attratti dalle bellezze del nostro territorio e dalle particolarità di queste strutture. La speranza adesso è anche un ritorno sempre più sostanzioso degli ospiti stranieri, che da sempre rappresentando un bacino d’utenza molto importante per gli agriturismi.  Per scegliere il posto più adatto alle proprie esigenze consigliamo di preferire le strutture associate a Terranostra – Campagna Amica Liguria che rappresentano solo il vero agriturismo italiano, e che possono offrire esperienze a tutto tondo, dalle attività naturalistiche a quelle più sportive, ai laboratori per grandi e piccoli dove si imparano le ricette della tradizione ed i segreti della campagna, per vivere una vacanza esperienziale alla scoperta del territorio”.

 

MARCHE, COLDIRETTI E APROL: PATTO PER RILANCIARE L’OLIO EVO DELLE MARCHE

Oltre 13mila operatori, un ettaro su 5 dedicato al biologico e due denominazione di origine a sottolineare l’alta qualità del prodotto. Stiamo parlando dell’olio extravergine di oliva marchigiano il cui rilancio è stato al centro del dibattito assembleare dell’Aprol Marche, l’associazione che riunisce i produttori olivicoli marchigiani legati a Coldiretti. Un settore che si sta leccando le ferite dal Covid con un calo di vendite del 15% dovuto alla chiusura forzata di bar, ristoranti e agriturismi e preoccupato per il futuro visto il crollo dei prezzi (-44%) e la presenza nei mercati mondiali di abbondanti scorte di olio “vecchio” spagnolo, pronto per arrivare sugli scaffali a prezzi stracciati. La nostra regione arriva da due campagne olivicole sottotono come produzione a causa del meteo infausto del 2018: circa 2400 tonnellate lo scorso anno, oltre il 30% in meno rispetto alla media delle tre stagioni precedenti, secondo un’elaborazione della Coldiretti regionale su dati Ismea. “Aprol Marche – spiega il direttore di Coldiretti Marche, Alberto Frau, attraverso le sue assemblee provinciali e poi regionale ha ribadito la volontà di intensificare l’attività di assistenza tecnica e commerciale. Le Marche hanno un patrimonio olivicolo importante che va tutelato. Aprol deve cambiare passo, rafforzare i servizi e dare assistenza continua alle aziende”. Nelle Marche lavorano anche 175 frantoi, 60 dei quali (il 34%) sono certificati bio. E proprio la qualità è la grande chance che la nostra regione si gioca. Le superfici biologiche sono aumentate del 70% negli ultimi 10 anni.

 

BENEVENTO, EMERGENZA CINGHIALI: COLDIRETTI SCRIVE AL PREFETTO CAPPETTA

Branchi di cinghiali invadono i campi, mettendo a rischio la vita delle imprese agricole e dei cittadini. È la denuncia che Coldiretti Benevento – a firma del presidente Gennarino Masiello e del direttore Gerardo Dell’Orto – ha inviato questa mattina al Prefetto di Benevento, Francesco Antonio Cappetta.

In vaste aree del territorio provinciale – scrivono Masiello e Dell’Orto – si vive ormai un vero e proprio allarme cinghiali. Coldiretti, interpretando il forte malcontento di centinaia di imprenditori agricoli associati, chiede alle Istituzioni di affrontare con decisione risolutiva il problema. Tra le produzioni devastate dagli animali in cerca di cibo, preoccupano i vigneti in vista dell’imminente stagione di raccolta delle uve. Un prodotto di eccellenza per il Sannio che va protetto dalle invasioni, con cinghiali che raggiungono anche i 150 chili di peso. Poiché le nostre imprese affermano con chiarezza di non voler essere sfrattate dai cinghiali, Coldiretti chiede con altrettanta forza di fermare l’ormai incontenibile presenza. Nelle aree più isolate vi è addirittura il rischio della scomparsa dell’attività agricola per il continuo passaggio di vere e proprie mandrie, che hanno anche causato smottamenti nei terreni, con conseguenti danni all’ambiente ed al territorio. Il fatto che le segnalazioni siano molteplici e quotidiane fa stimare un drastico aumento del valore dei danni causati dalla fauna selvatica, il cui risarcimento non è mai proporzionato all’effettiva perdita di produzione.

Coldiretti intende, ancora una volta, puntualizzare che l’obiettivo non è quello di avere più fondi per i rimborsi, ma semplicemente consentire agli imprenditori agricoli di arrivare a fine ciclo con le colture. Occorrono pertanto azioni concrete ed efficaci per contenere il fenomeno, che non colpisce solo il mondo agricolo ma la salute e la sicurezza di tutti i cittadini, con il rischio di incidenti lungo le strade.

L’aumento del numero degli ungulati sul territorio è probabilmente legato al caldo invernale record, che ha provocato un vero e proprio “baby boom” anticipato di cinghiali nelle campagne, dove questi animali selvatici scorrazzano liberamente. La situazione è particolarmente difficile nei territori di confine tra le parti boscate ed i terreni coltivati.

 

PIEMONTE, FASE3: SENZA TURISTI AMERICANI A RISCHIO MADE IN PIEMONTE

Una estate senza americani costa 1,8 miliardi all’Italia per le mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti della probabile proroga nel nuovo Dpcm, in vigore dal 15 luglio, che vedrebbe ancora l’obbligo di quarantena anche per chi arriva dagli Usa. 

“Sicuramente una necessità di fronte al record di contagi che si sta verificando nel continente americano destinata però ad incidere pesantemente dal punto di vista economico del nostro territorio – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – visto che di fatto rappresenta un blocco al flusso turistico”.

Lo scorso anno in Italia ci sono stati oltre 1,3 milioni di cittadini statunitensi in viaggio in Italia durante i mesi di luglio, agosto e settembre che quest’anno rischiano di essere praticamente azzerati dal vincolo reso necessari per affrontate l’emergenza coronavirus, secondo l’analisi Coldiretti su dati Bankitalia. La perdita dei turisti statunitensi è particolarmente pesante perché hanno un budget elevato con una spesa estiva pari a quasi 1/3 (29%) del totale della spesa totale dei cittadini extracomunitari nella Penisola durante i mesi di luglio, agosto e settembre.

“La nostra regione ha da sempre attirato soprattutto i turisti europei per ovvie ragioni di prossimità, ma negli ultimi anni si è vista una forte crescita dei turisti anche da Stati Uniti, Russia e Cina, quasi 400.000 presenze solo nell’ultimo anno, ma che fino ad ora non sono potuti partire – continuano Moncalvo e Rivarossa -. Gli effetti si faranno sentire anche dal venir meno della leva positiva del turismo sulle esportazioni nazionali con i turisti che al ritorno in patria cercano sugli scaffali i prodotti gustati durante il viaggio. Per questo a farne le spese potrebbe essere soprattutto il vino piemontese, particolarmente apprezzato negli Usa, che potrebbe essere, oltretutto, colpito dai nuovi dazi di Trump. Al danno, peraltro, si aggiunge la beffa poiché il nostro Paese si ritrova ad essere punito dai dazi Usa nonostante la disputa tra Boeing e Airbus, causa scatenante della guerra commerciale, sia essenzialmente un progetto franco-tedesco al quale si sono aggiunti Spagna ed Gran Bretagna”.

 

MOLISE, CAF COLDIRETTI COMUNICA LA NUOVA SCADENZA DEL 730 ORA AL 30 SETTEMBRE

Il coronavirus ha riscritto anche il calendario fiscale. Il decreto legge 9/2020 sposta in avanti i termini del 730. Il provvedimento andando incontro alle difficoltà di imprese e professionisti ha dato più tempo per comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati necessari alla predisposizione del 730 precompilato: dai redditi percepiti dai lavoratori alle spese che danno diritto agli oneri detraibili, come ad esempio quelle per interessi passivi sui mutui o le rette di asili nido e università.

Gianfranco De Gregorio, Responsabile Fiscale della Coldiretti Molise, comunica che il 730 si potrà quindi elaborare presso tutte le sedi del Caf Coldiretti entro il 30 settembre. Per il 730 – aggiunge De Gregorio – arriva uno slittamento che in realtà è un anticipo. Già, perché il nuovo calendario era stato delineato già dal decreto fiscale collegato all’ultima manovra ma con decorrenza 2021. Il coronavirus, invece, ha imposto al Governo di fissare già a partire dal 2020 il nuovo termine ultimo per la trasmissione, che d’ora in poi diventa il 30 settembre. Mentre fino allo scorso anno 2019 la scadenza era fissata il 23 luglio”.

“Nessun ritardo, invece – sottolinea il Responsabile del Caf Coldiretti – circa l’erogazione dei rimborsi in busta paga o nel cedolino dello stipendio; in quanto il rimborso arriverà nella prima retribuzione utile e comunque nel mese successivo alla liquidazione del modello. In altri termini, chi presenterà il 730 a luglio si vedrà effettuare il conguaglio (a credito o a debito) nella retribuzione di agosto o, al più tardi, di settembre”.

 

CUNEO, DL RILANCIO: CENTRI ESTIVI IN FATTORIA DIDATTICA CON IL BONUS BABY SITTER

Bonus baby sitter spendibile anche nelle fattorie didattiche. E’ quanto rende noto Coldiretti nel commentare positivamente l’aiuto alle famiglie che possono trovare nelle aziende agricole cuneesi, che hanno attivato i centri estivi, il luogo ideale per i propri figli, in completo rispetto delle norme anti contagio.

Previsto dal decreto Rilancio, il bonus di 1.200 euro sostiene le famiglie che vogliono far vivere ai loro figli un’esperienza estiva davvero speciale presso le fattorie didattiche. Queste ultime, infatti, rappresentano lo spazio ideale per i più piccoli, ma non solo, proprio in questo particolare momento di ripresa dopo il lockdown. Attraverso il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti, è stato possibile coinvolgere negli ultimi venti anni, a livello nazionale, circa 10 milioni di bambini di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori. Oltretutto, per agevolare le famiglie nella ricerca e nella scelta, è nato il primo portale nazionale delle fattorie didattiche di Coldiretti consultabile al link https://donneimpresa.coldiretti.it/fattorie-didattiche/”.

“Si è dato avvio ad una fase di ripartenza anche sul fronte dell’educazione grazie al lavoro incessante delle nostre imprese agricole – afferma Roberto Moncalvo, Delegato Confederale Coldiretti Cuneo -. Si tratta di imprese autorizzate a fare formazione sul campo per le nuove generazioni puntando sull’educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile. Sono, quindi, luoghi ideali in cui accogliere piccoli gruppi tenendo conto delle norme di sicurezza, distanza e igiene previste dalle normative del Governo. L’obiettivo è sia aiutare i genitori in questo momento particolare, sia continuare a formare futuri consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti, per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce l’agricoltura con il cibo che raggiunge ogni giorno la nostra tavola”.

Per maggiori informazioni visitare il sito web https://cuneo.coldiretti.it

 

COMO-LECCO, FASE 3: ESTATE SENZA AMERICANI COSTA 1,8 MILIARDI

Un’estate senza americani costa 1,8 miliardi all’Italia per le mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti della probabile proroga nel nuovo dpcm, in vigore dal 15 luglio, dell’obbligo di quarantena obbligatoria anche per chi arriva dagli Usa (che, di fatto, rappresenta un blocco al flusso turistico che raggiunge i nostri laghi e le altre località più gettonate del Bel Paese): il problema, infatti, è molto sentito nelle province di Como e Lecco, dove l’assenza di turisti stranieri sta costando cara all’intero comparto turistico, compreso il segmento degli agriturismi che operano nel comprensorio interprovinciale

Una necessità di fronte al record di contagi che si sta verificando nel continente americano destinata però – sottolinea la Coldiretti – ad incidere pesantemente dal punto di vista economico. Lo scorso anno in Italia ci sono stati oltre 1,3 milioni di cittadini statunitensi in viaggio in Italia durante i mesi di luglio, agosto e settembre che quest’anno rischiano di essere praticamente azzerati dal vincolo reso necessari per affrontate l’emergenza coronavirus, secondo l’analisi Coldiretti su dati Bankitalia.

“La perdita dei turisti statunitensi è particolarmente pesante perché hanno un budget elevato con una spesa estiva pari a quasi 1/3 (29%) del totale della spesa totale dei cittadini extracomunitari nella Penisola durante i mesi di luglio, agosto e settembre”  commenta Fortunato Trezzi, presidente Coldiretti Como Lecco. “Gli americani prestano anche particolare attenzione alla qualità dell’alimentazione per la quale destinano una quota elevata della spesa durante la vacanza e apprezzano l’agroalimentare made in Lario: quindi il danno è ancor più accentuato, e ne risentono in particolare gli agriturismi, strutture che hanno visto, negli anni scorsi, una crescita costante degli arrivi dagli Stati Uniti”.

Gli effetti si faranno sentire anche dal venir meno della leva positiva del turismo sulle esportazioni nazionali con i turisti che al ritorno in patria cercano sugli scaffali i prodotti gustati durante il viaggio. Non mancano le preoccupazioni sugli effetti che la decisione potrebbe avere sulla guerra commerciale in atto con gli Stati Uniti con il presidente Donald Trump che – conclude la Coldiretti – ha appena pubblicato la lista definitiva dei prodotti e dei Paesi europei sotto esame per nuovi dazi che per l’Italia interessa i 2/3 del valore dell’export agroalimentare e si estende tra l’altro vino, olio e pasta Made in Italy oltre ai formaggi e salumi che sono stati già colpiti.

 

BASILICATA, ANCHE IN AGRICOLTURA E’ FINITA L’ERA DEL FAI DA TE

La gran parte degli imprenditori agricoli lucani non si è mai rivolta a servizi di consulenza eppure quasi tutti ritengono che questi siano indispensabili per aumentare competitività e redditività della propria azienda.  Lo fa sapere Coldiretti Basilicata che sul tema della consulenza e dell’innovazione in campo agricolo ha organizzato un webinar con il contributo dell’UE, sulle esigenze degli imprenditori della regione Basilicata. Relatori Riccardo Fargione dell’area economica di Coldiretti, Paola D’Antonio, docente dell’Università degli studi della Basilicata, Gustavo Tisci, innovation advisor di Coldiretti Basilicata e Salvatore Palmieri, giovane imprenditore agricolo, delegato di Coldiretti Giovani Impresa per la Basilicata. Nel corso dell’incontro è emerso quello della consulenza alle aziende è un settore importante e sentito che influisce positivamente sull’aumento di innovazione, che può migliorare la commercializzazione dei prodotti, introdurre nuovi processi aziendali, facilitare il reperimento di canali per l’accesso al credito. Oppure può accrescere la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico. “Eppure i sistemi di consulenza e innovazione vanno rafforzati – ha ribadito Gustavo Tisci di Coldiretti Basilicata – poiché sono i principali fabbisogni delle imprese che li ritengono essenziali per la competitività e per affrontare le sfide di una agricoltura più green, più smart, più sostenibile e fortemente radicata e con un approccio rinnovato con la ricerca. Siamo sempre più convinti – ha concluso Tisci –  che l’innovazione sia il motore della crescita di lungo periodo, ha effetti sulla dinamica della produttività nonché sull’occupazione e la crescita delle imprese”. Argomenti, infatti, sui quali scommettono e investono i nuovi agricoltori. “Le aziende condotte dai giovani – ha aggiunto Salvatore Palmieri, giovane imprenditore agricolo – puntano oltre che sulla multifunzionalità, anche e soprattutto sulla sostenibilità e sull’agricoltura di precisione”.

 

ALESSANDRIA, BONUS BABY SITTER SPENDIBILE NELLE FATTORIE DIDATTICHE

Bonus baby sitter spendibile anche nelle fattorie didattiche. Previsto dal decreto Rilancio, il bonus di 1.200 euro sostiene le famiglie che vogliono far vivere ai loro figli un’esperienza estiva davvero speciale in una fattoria didattica.

Una scelta facilitata grazie al primo portale nazionale delle fattorie didattiche di Coldiretti consultabile al link https://donneimpresa.coldiretti.it/fattorie-didattiche/ per rispondere ad un’esigenza pratica e concreta sul territorio.

E’ quanto rende noto Coldiretti Alessandria nel commentare positivamente l’aiuto alle famiglie che possono trovare nelle aziende agricole che hanno attivato i centri estivi, il luogo ideale per i propri figli, in completo rispetto delle norme anti contagio.

“Siamo convinti che la Rete delle fattorie didattiche di Coldiretti, in collaborazione con gli enti locali e le altre autorità territoriali coinvolte possa rappresentare un valido supporto alle politiche di sostegno dei bambini e delle loro famiglie, dando al contempo sollievo a questo segmento della didattica in campagna cosi innovativo, patrimonio dell’imprenditorialità agricola tutta al femminile. E proprio per rendere più agevole la scelta di insegnanti e mamme del percorso agrididattico preferito è nato il primo portale nazionale delle fattorie didattiche di Coldiretti che aiuta, grazie ad una cartina di georeferenziazione, ad individuare la fattoria green più adatta ad ogni esigenza formativa”, ha commentato la responsabile Donne Impresa Alessandria Silvia Beccaria.

Sono oltre 3.000 a livello nazionale, 205 in Piemonte e circa 60 in provincia di Alessandria accreditate dalla Regione.

Un’offerta che, attraverso il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti, ha coinvolto negli ultimi venti anni, a livello nazionale, circa 10 milioni di bambini di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori.

“Si è dato avvio ad una fase di ripartenza anche sul fronte dell’educazione grazie al lavoro incessante delle nostre imprese agricole autorizzate a fare formazione sul campo per le nuove generazioni puntando sull’educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile. Sono, quindi, luoghi ideali in cui accogliere piccoli gruppi tenendo conto delle norme di sicurezza, distanza e igiene previste dalle regole anti Covid”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con il cibo che si porta in tavola ogni giorno.

“Coldiretti mette a disposizione, delle autorità sanitarie, politiche e amministrative competenti, la sua rete di fattorie didattiche, la propria esperienza, le proprie competenze in ambito educativo e didattico e i propri spazi e aule all’aperto per offrire sostegno ai genitori e ai bambini – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. In un periodo di svolta come quello che stiamo vivendo, si afferma sempre più il ruolo strategico dell’agricoltura per l’economia e la società. Nei prodotti e nei servizi offerti non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona”.

 

TORINO, FASE3: SENZA TURISTI AMERICANI A RISCHIO IL MADE IN PIEMONTE

Una estate senza americani costa 1,8 miliardi all’Italia in mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti della probabile proroga nel nuovo Dpcm, in vigore dal 15 luglio, che vedrebbe ancora l’obbligo di quarantena anche per chi arriva dagli Usa.

«Sicuramente una necessità di fronte al record di contagi che si sta verificando nel continente americano destinata però a incidere pesantemente dal punto di vista economico del nostro territorio – spiega Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino – visto che, di fatto, rappresenta un blocco al flusso turistico».

Qualche numero. Lo scorso anno in Italia ci sono stati 1,3 milioni di cittadini statunitensi in viaggio in Italia durante i mesi di luglio, agosto e settembre che quest’anno rischiano di essere praticamente azzerati dal vincolo reso necessari per affrontate l’emergenza coronavirus, secondo l’analisi Coldiretti su dati Bankitalia. La perdita dei turisti statunitensi è particolarmente pesante perché dispongono di un budget elevato con una spesa estiva pari a quasi 1/3 del totale della spesa totale dei cittadini extracomunitari nella Penisola durante i mesi di luglio, agosto e settembre.

«Il Piemonte ha, da sempre, attirato soprattutto i turisti europei per ovvie ragioni di prossimità, ma negli ultimi anni si è vista una forte crescita dei turisti anche da Stati Uniti, Russia e Cina, quasi 400.000 presenze solo nell’ultimo anno, ma che fino ad ora non sono potuti partire – continua Fabrizio Galliati -. Gli effetti si faranno sentire anche dal venir meno della leva positiva del turismo sulle esportazioni nazionali con i turisti che al ritorno in patria cercano sugli scaffali i prodotti gustati durante il viaggio. Per questo a farne le spese potrebbe essere soprattutto il nostro vino piemontese, particolarmente apprezzato negli Usa, che potrebbe essere, oltretutto, colpito dai nuovi dazi di Trump. Al danno, peraltro, si aggiunge la beffa poiché il nostro Paese si ritrova a essere punito dai dazi Usa, nonostante la disputa tra Boeing e Airbus, causa scatenante della guerra commerciale, sia essenzialmente un progetto franco-tedesco al quale si sono aggiunti Spagna ed Gran Bretagna».

   

PUGLIA, FASE 3: ITALIA LEADER AGRITURISMO, E’ VACANZA CULT 2020

La vacanza “cult” dell’estate 2020 è in agriturismo dove è possibile trascorrere le giornate in sicurezza nelle campagne tra verde ed enogastronomia senza rischiare gli affollamenti. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’Italia è leader mondiale nel turismo rurale con 24mila strutture agrituristiche diffuse lungo tutta la Penisola. Gli agriturismi – sottolinea la Coldiretti – spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

In Puglia le alternative più gettonate sono gli agriturismi vicino al mare o immersi nel fresco della campagna che garantiscono distanze di sicurezza in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto, a tavola e con ampi spazi all’aperto, luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche

“La ripresa è progressiva sia della ristorazione che degli alloggi in agriturismo. Agriturismi e fattorie situati sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza fuori dalle mura domestiche. Dall’agri-campeggio all’agri-relax, dalla semplicità dell’accoglienza rurale ai buffet con i prodotti dell’orto, alle passeggiate ritempranti nella natura, sono alla base del gradimento in crescita dei turisti rispetto al paesaggio e all’enogastronomia. Il successo degli agriturismi pugliesi continua a ruotare attorno all’enogastronomia, con i cuochi contadini di Campagna amica che preparano piatti della tradizione con mirabile maestria”, afferma Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica e ambientale di Coldiretti.

Dal pranzo sul plaid con i piedi sull’erba, all’agri-aperitivo a bordo piscina o tra i filari fino all’agripilates, ma c’è anche chi si è attrezzato per ospitare i commensali sulle balle di fieno e ha organizzato cene romantiche tra i vigneti e gli oliveti tra le diverse proposte per l’estate 2020 segnata dall’emergenza coronavirus che – precisa Coldiretti – spinge verso il turismo di prossimità con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane, in alternativa alle destinazioni turistiche più battute, mentre crollano le presenze nelle città.

A far scegliere l’agriturismo nell’estate del covid è certamente – precisa la Coldiretti – l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti. Se la cucina è una delle ragioni principali per scegliere l’agriturismo, sono sempre più diffusi programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking, ma non mancano – continua la Coldiretti – attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Molte aziende agrituristiche quindi – continua la Coldiretti – si sono attrezzate con l’offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica.

La tendenza quest’anno è verso la prenotazione last minute, ma per scegliere il posto giusto il consiglio – sottolinea la Coldiretti – è quello di preferire aziende accreditate da associazioni e di rivolgersi su internet a siti come www.terranostra.it o www.campagnamica.it senza dimenticare il passaparola tra parenti e amici che, per le vacanze in campagna, è sempre molto affidabile. Per vivere in tutta tranquillità la sosta e il soggiorno nelle aziende agrituristiche l’associazione Terranostra di Coldiretti ha stilato un protocollo di sicurezza con i comportamenti sia per i servizi di ristorazione che per l’alloggio ma sul sito www.terranostra.it è possibile anche trovare l’elenco delle aziende agrituristiche che accettano il bonus vacanze per facilitare i soggiorni delle famiglie italiane.

L’Italia è l’unico Paese al mondo che puo’ contare – conclude la Coldiretti – sul primato dell’agricoltura più green d’Europa con 303 prodotti ad indicazione geografica riconosciuti a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche, la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica spesso direttamente collegate al sistema agrituristico.

 

SARDEGNA, ASSEGNATI I PREMI SARDO 100%: ANCHE INFERMIERE-EROE DI SAN GAVINO

Sono il musicista Gavino Murgia, l’infermiere-eroe Paolo Cannas e l’educatore-scrittore Giampaolo Cassitta i sardi 100% del 2020.

IL PREMIO ideato da Coldiretti Sardegna, è riservato a chi “con la propria attività e spesso a riflettori spenti tiene alto l’onore e l’orgoglio della Sardegna”. Giunto alla sua quarta edizione, è stato assegnato sabato sera durate il Sardinia Food Awards che si è tenuto a Is Molas a Pula.

E’ andato a tre sardi con storie e percorsi di vita diversi ma accomunati nel rappresentare degli esempi positivi nel proprio campo di competenza.

I PREMIATI 2020. Gavino Murgia, musicista nuorese di fama internazionale, canta e suona la Sardegna autentica. Un polistrumentista che contamina e si fa contaminare dalle diverse culture artistiche con cui si è formato dando vita ad un’arte originale che racconta la sua terra. “Ambasciatore internazionale e originale della cultura e dell’identità autentica sarda grazie alle sue poliedriche abilità artistiche” è la motivazione riportata nella targa, categoria Arte, consegnatale sabato sera dal presidente Battista Cualbu e dal direttore Luca Saba di Coldiretti Sardegna.

Paolo Cannas, 46enne di San Gavino è un “Infermiere eroico e patriottico – è la motivazione del suo premio, categoria Sociale -. Nel picco della più grave e virulenta emergenza sanitaria del dopoguerra, volontariamente è andato in trincea per difendere e salvare le vite dei propri connazionali dal nemico invisibile del Covid”. Un eroe silenzioso che si è messo a disposizione della nazione – secondo Coldiretti Sardegna -. A marzo ha lasciando moglie e figli ed è andato per 25 giorni ad operare nell’epicentro dell’epidemia, Bergamo, mettendo a repentaglio la propria salute per aiutare i colleghi nell’assistenza delle centinaia di persone colpite dal Coronavirus. “Rappresenta i tantissimi infermieri-eroi che abbiamo ammirato nei mesi di lockdown quando a noi hanno chiesto di stare a casa, e loro senza sosta hanno lavorato per strappare al virus le nostre vite” sostiene il presidente Battista Cualbu.

L’altro sardo 100% categoria Comunicazione è Giampaolo Cassitta di Alghero, educatore nelle carceri, da quattro anni al vertice della giustizia minorile della Sardegna ed autore di numerosi libri. Un educatore per mestiere vicino agli ultimi per scelta, impegnato nel sociale.  “Una vita al fianco degli ultimi per mestiere e per passione – si legge nella sua targa -. Sia da educatore che da scrittore ha sempre cercato di colorare gli invisibili e dare una seconda possibilità a tutti”.

ALBO D’ORO. Il premio è nato all’interno del Sardinia food Awars, gli Oscar dell’agroalimentare sardo che vede Coldiretti Cagliari tra i partner. Ogni anno il titolo Coldiretti di Sardo 100% è assegnato a tre categorie. I primi a ricevere il premio, nel 2017, furono, il professor Giuseppe Pulina, lo chef Luigi Pomata e il giornalista Emanuele Dessì. Nel 2018 se lo aggiudicarono lo chef Pierluigi Fais, il cantante-pastore degli Istentales Gigi Sanna (che con Coldiretti Sardegna organizzò sa paradura a Cascia, con la consegna di mille pecore ai pastori umbri che subirono danni dal terremoto) e Claudio Testa della Biraghi, che ha sottoscritto con Coldiretti Sardegna lo storico accordo di filiera che garantisce ai pastori una remunerazione equa del latte. Nel 2019 i premiati furono la giornalista Simona De Francisci, la start up Abinsula e il Prefetto-coraggio Giuseppe Meloni che si è distinto anche in altre regioni, come la Calabria, per la sua integrità morale nel riportare la legalità in importanti ambiti amministrativi del nostro Paese.

“La Sardegna è costellata di persone che rappresentano degli esempi positivi che fanno bene alla società – afferma il direttore Luca Saba -. Troppo spesso, purtroppo, travolti dai ritmi frenetici della nostra società, ci fossilizziamo sugli aspetti negativi dimentichiamoci invece dei tanti positivi che vanno presi ad esempio”.

 

BERGAMO, LAVORO, BENE FONDI INAIL PER SICUREZZA NEI CAMPI

Ammontano a 6 milioni di euro le risorse messe a disposizione dall’Inail per la sicurezza nelle campagne della Lombardia. Lo sottolinea  Coldiretti Bergamo nell’esprimere soddisfazione per  la possibilità di migliorare ulteriormente le condizioni di salute e sicurezza nelle micro e piccole imprese del settore agricolo grazie al bando Isi Agricoltura 2019-2020 pubblicato dall’Inail

Per Coldiretti Bergamo è importante incentivare l’innovazione per garantire un livello sempre più alto della sicurezza sul lavoro in agricoltura, un settore che in Lombardia nei primi cinque mesi del 2020 ha fatto registrare una riduzione del 25,3% degli infortuni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nonostante sia stato uno dei pochi settori rimasti operativi anche durante il lockdown.

A livello nazionale – spiega  Coldiretti Bergamo – le risorse stanziate dall’Inail per l’avviso pubblico Isi Agricoltura 2019 -2020 sono pari a 65 milioni di euro a fondo perduto. Nei primi cinque mesi di quest’anno – precisa la Coldiretti – in Italia l’agricoltura ha fatto registrare una riduzione record del 24,7% degli infortuni, che raggiunge un incoraggiante -27% per quelli mortali. Un andamento che conferma il prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni per rendere il lavoro nei campi tecnologicamente più avanzato, ma anche più sicuro.

Molto resta tuttavia ancora da fare e per questo – conclude Coldiretti Bergamo – è necessario continuare con decisione sulla strada intrapresa con interventi per la semplificazione, la trasparenza, l’innovazione tecnologica e la formazione, che sappiano accompagnare le imprese nello sforzo di prevenzione in atto. Per questo sono importanti le risorse che Inail mette a disposizione delle imprese agricole per rinnovare ed ammodernare il parco macchine attualmente in circolazione.

Le domande  per accedere al bando devono essere presentate telematicamente dal 15 luglio al 24 settembre. Gli uffici di Coldiretti Bergamo sono a disposizione per  fornire ulteriori informazioni e per la predisposizione delle domande.

 

LIGURIA, CONSUMI: ANDAMENTO RISTORAZIONE CONDIZIONA AGROLIMENTARE

Il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi, nel periodo di lockdown e il difficile ritorno ad una completa normalità, produce un effetto a valanga sull’agroalimentare di qualità, per la riduzione degli acquisti in cibi e bevande, dal momento che i consumi extradomestici per colazioni, pranzi e cene fuori casa si sono ridotti, a livello nazionale, del 40%.

Una riduzione dell’attività che pesa anche sulle produzioni agroalimentari Made in Liguria, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta e verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano, da sempre, nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.

E’ quanto afferma Coldiretti Liguria, in base all’analisi della Coldiretti, nel commentare le dichiarazioni del Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova sul fatto che “stiamo lavorando per cercare di mettere insieme vari ministeri e individuare misure che diano sostegno a strutture che acquistano Made in Italy”.

“La spesa alimentare fuori casa prima dell’emergenza coronavirus –affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – era pari al 35% del totale dei consumi a tavola degli italiani. Per alcuni settori, come quello ittico e vitivinicolo, la ristorazione rappresenta, anche in Liguria, uno dei principali canali di commercializzazione, ed è quindi fondamentale, per far ripartire l’economia regionale, che ogni attività torni su un percorso di crescita. In Liguria si sta assistendo ad un tentativo di ripresa, anche grazie alla macchina del turismo che, non senza difficoltà, si sta rimettendo in moto, spinta senza dubbio dalle bellezze paesaggistiche della nostra regione e dalle peculiarità enogastronomiche. Per sostenere il lavoro dei nostri imprenditori agricoli ed ittici, anche in questi difficili momenti, è sempre bene scegliere di consumare, dentro e fuori casa, le eccellenze del territorio a km0, tracciabili, garantite e prodotte nel rispetto dell’ambiente.”

 

PIEMONTE, DL RILANCIO: BONUS BABY SITTER SPENDIBILE NELLE FATTORIE DIDATTICHE

Bonus baby sitter spendibile anche nelle fattorie didattiche. E’ quanto rende noto Coldiretti Piemonte nel commentare positivamente l’aiuto alle famiglie che possono trovare nelle aziende agricole piemontesi, che hanno attivato i centri estivi, il luogo ideale per i propri figli, in completo rispetto delle norme anti contagio.

“Previsto dal decreto Rilancio, il bonus di 1.200 euro sostiene le famiglie che vogliono far vivere ai loro figli una esperienza estiva davvero speciale presso le nostre fattorie didattiche – spiega Silvia Beccaria responsabile Donne Impresa Coldiretti Piemonte –. Queste ultime, infatti, rappresentano lo spazio ideale per i più piccoli, ma non solo, proprio in questo particolare momento di ripresa dopo il lockdown. Attraverso il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti, è stato possibile coinvolgere negli ultimi venti anni, a livello nazionale, circa 10 milioni di bambini di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori. Oltretutto, per agevolare le famiglie nella ricerca e nella scelta, è nato il primo portale nazionale delle fattorie didattiche di Coldiretti consultabile al link https://donneimpresa.coldiretti.it/fattorie-didattiche/”.

“Si è dato avvio ad una fase di ripartenza anche sul fronte dell’educazione grazie al lavoro incessante delle nostre imprese agricole – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale-. Si tratta di imprese autorizzate a fare formazione sul campo per le nuove generazioni puntando sull’educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile. Sono, quindi, luoghi ideali in cui accogliere piccoli gruppi tenendo conto delle norme di sicurezza, distanza e igiene previste dalle normative del Governo.  L’obiettivo è sia aiutare i genitori in questo momento particolare, sia continuare a formare futuri consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti, per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce l’agricoltura con il cibo che raggiunge ogni giorno la nostra tavola”.

 

FROSINONE, CONTINUA L’IMPEGNO PER RISOLLEVARE  LE IMPRESE AGRICOLE

Nell’ambito del Fondo  di 90 milioni, previsto per quei settori zootecnici che hanno subito un grave danno economico a seguito dell’ emergenza Covid-19, la Coldiretti ha fin da subito chiesto ed ottenuto delle misure specifiche per taluni settori che hanno riportato danni superiori ad un terzo del valore se rapportati al prima e dopo l’ emergenza stessa .

Le filiere interessate da sovvenzioni dirette sono quelle suinicola, ovicaprina, cunicola, del latte bufalino e del vitello da carne per un totale di 65 milioni di euro di intervento. Gli aiuti vengono concessi nel rispetto dei massimali di aiuto previsti dal “Quadro temporaneo” di aiuti della Commissione europea, che equivale a 100mila euro per singola impresa agricola.

“E’ di fondamentale importanza per noi sostenere concretamente gli allevatori e le filiere zootecniche in questa fase delicata , ci battiamo quotidianamente per  garantire una tutela reale al reddito delle imprese   ‘’ – ha detto il direttore di Coldiretti di Frosinone e Latina Carlo Picchi aggiungendo poi ‘’Se è vero che queste risorse servono a dare respiro in questa fase  ai settori più danneggiati e che di fatto  hanno meno aiuti strutturali, assumono maggior rilievo ancora in un’ottica di lungo periodo per progettare il rilancio  ‘’ Le misure di sostegno previste sono in sostanza :

Vitello a carne bianca: 20 milioni di Euro: premio macellazione vitelli (età inferiore a 8 mesi). L’aiuto viene erogato per i vitelli nati, allevati macellati in Italia dal 1° marzo al 30 giugno 2020, nel limite massimo di 110 €/capo. 15 milioni di Euro: ammasso privato. E’ previsto il conferimento di carcasse di vitello (età inferiore a 8 mesi di età) di animali allevati e macellati in Italia .

Settore suino: 10 milioni di Euro: ammasso privato prosciutti stagionati DOP, di cui: 7 milioni per prosciutti Dop stagionati almeno 15 mesi per un periodo di stoccaggio di 90 giorni e destinati al congelamento al momento dell’inizio delle operazioni di ammasso: aiuto di 7€/pezzo. I prosciutti surgelati avranno quindi il  declassamento e la conseguente esclusione dal circuito Dop  liberando così i “ chiodi” per altre cosce in entrata  ; 3 milioni per prosciutti Dop stagionati almeno 18 mesi per un periodo di stoccaggio di 90 giorni; aiuto di 3 €/pezzo che invece viceversa resteranno nel circuito delle Dop e verranno rimessi in commercio dopo i  tre mesi  Le domande dovranno riguardare un quantitativo minimo di 1.000 pezzi . 30 milioni di Euro, di cui: 23 milioni per suini nati, allevati e macellati in Italia nel periodo dal 1° maggio al 30 giugno 2020, con un importo massimo del premio di 20 €/capo; 7 milioni per le scrofe allevate nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2020, con un importo massimo del premio di 18 €/capo.

Settore Ovino e Caprino: Filiera ovi-caprina 8,5 milioni di Euro: aiuto fino a 3 €/capo per ogni pecora e/o capra allevata nel periodo dal 1° maggio al 30 giugno 2020;Filiera caprina:0,5 milioni di Euro: premio macellazione per capretti nati, allevati e macellati in Italia nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2020; importo del premio fino a 6 €/capo.

Conigli: 4 milioni di Euro: è previsto un aiuto alle imprese agricole di allevamento fino a 1 €/capo per conigli macellati dal 1° aprile al 30 giugno 2020; dovrà essere presentata certificazione idonea per dimostrare il numero di conigli allevati e macellati nel periodo considerato.

Latte di bufala: aiuti per un importo complessivo di 2 milioni di Euro.

 

MANTOVA, MALTEMPO: LA GRANDINE DISTRUGGE LE PERE NEL BASSO MANTOVANO

“Avrei dovuto raccogliere domani le pere Carmen, ma con la grandinata di ieri dovrò attendere il perito per l’assicurazione e il danno si aggira intorno al 90 per cento”. Anche Simone Grecchi, agricoltore di Borgocarbonara, dove è anche assessore all’Agricoltura, è una delle vittime della grandine e della bomba d’acqua che ieri pomeriggio si è abbattuta sul Nord Italia, lungo la tratieroria che da Bergamo e Brescia ha fatto rotta sulle province di Mantova e Verona.

Per la pera mantovana Igp, una delle eccellenze lombarde ricorda Coldiretti Mantova, la stagione – che era inizia con la presenza della cimice asiatica – prosegue all’insegna del disastro meteo-climatico.

“Borgocarbonara ha riportato danni su pere, mais e pomodoro – prosegue Grecchi – con danni che vanno da una media del 60% a punte anche dell’80-90 per cento, come è avvenuto nel mio campo”.

Gli uffici di zona di Coldiretti Mantova sono a disposizione per raccogliere le segnalazioni di danno nei campi e raccomandano agli associati la sottoscrizione di polizze per la copertura dei rischi da maltempo, a tutela della redditività delle imprese.

 

LIGURIA, FASE 3: SENZA AMERICANI POSSIBILI PERDITE PER IL TURISMO IN LIGURIA

Un’estate senza americani rischia di costare caro alla Liguria, dal momento che gli USA rappresentano il maggior bacino d’utenza, oltre i confini europei, in fatto di turismo, in crescita del 6%, con oltre 190mila arrivi e 435mila presenze, nel 2019.

E’ come commenta Coldiretti Liguria l’analisi della Coldiretti sugli effetti della probabile proroga nel nuovo DPCM, in vigore dal 15 luglio, dell’obbligo di quarantena obbligatoria anche per chi arriva dagli Usa che, di fatto, rappresenta un blocco al flusso turistico. All’Italia questa assenza, giustificata ancora dalla presenza della pandemia, costa 1,8 miliardi per le mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.

“E’ una necessità di fronte al record di contagi che si sta verificando nel continente americano – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – che però rischia di  incidere pesantemente dal punto di vista economico. I turisti americani sono molto affezionati alla nostra regione, dove possono trovare un’offerta variegata che accontenta tutte le esigenze, dalla vacanza balneare a quella escursionistica- sportiva fino all’enogastronomica, quest’ultima sempre più attrattiva per viaggiatori come loro, molto attenti alla qualità dell’alimentazione, per la quale destinano una quota elevata della spesa durante la vacanza. Oltre che dal punto di vista turistico inoltre non mancano le preoccupazioni sugli effetti che la decisione potrebbe avere sulla guerra commerciale in atto con gli Stati Uniti, con il Presidente Donald Trump che ha pubblicato la lista definitiva dei prodotti e dei Paesi europei sotto esame per nuovi dazi, che per l’Italia interessa i 2/3 del valore dell’export agroalimentare e si estende tra l’altro al vino, olio e pasta Made in Italy, oltre ai formaggi e salumi che sono stati già colpiti. È importante valutare con attenzione la situazione da ogni punto di vista e sperare che si arrivi nel più breve tempo possibile ad una normalizzazione effettiva e ad una ripartenza, sempre e solo, in completa sicurezza.”

 

BRESCIA, MALTEMPO: MAIS ALLETTATO, CAMPI ALLAGATI E DANNI ALLE STRUTTURE

Il maltempo torna a fare paura nel territorio e nei campi bresciani: nel pomeriggio di sabato 11 luglio, grandine, forte vento e tempesta si sono riversati, a macchia di leopardo, in diverse zone della provincia di Brescia. Colpiti principalmente i campi di mais con ingenti danni in fase di valutazione e le strutture aziendali, in particolare le serre. È quanto emerge da un primo monitoraggio di Coldiretti Brescia, mentre continuano le segnalazioni delle imprese agricole che, dopo la disastrosa situazione dell’estate 2019, si ritrovano a fare i conti con i danni causati da eventi atmosferici estremi, imprevedibili e sempre più frequenti.

I danni alle realtà agricole – precisa Coldiretti Brescia – si concentrano in città e in due aree della provincia. Nella zona ovest di Brescia e a Castenedolo, l’improvvisa ondata di grandine e pioggia ha colpito soprattutto i campi di mais. Lo stesso nei comuni di Montichiari, Calcinato, Lonato del Garda e fino a Castiglione delle Stiviere (MN), dove la grandine ha fortemente danneggiato i campi di mais di primo e secondo raccolto causando anche l’allagamento dei campi. “Dieci minuti di autentica follia – racconta Claudio Chiarini, allevatore di bovini da latte di Montichiari (BS) – sembrava un temporale ma nel giro di pochissimo la grandine ha distrutto il mais in campo, i chicchi sembravano noci e, insieme all’acqua e al forte vento, hanno causato danni importanti alle culture e allagamenti ai terreni, come se non bastasse quanto già successo, adesso ci tocca fare i conti anche con questa circostanza”. Anche la zona ovest della città.

In pochi minuti, invece, il forte vento e la mole di acqua hanno compromesso strutture aziendali e serre nei territori di Coccaglio, Rovato, Rudiano e Castelcovati. “In un attimo è arrivato un vento fortissimo accompagnato da tanta acqua, è durato veramente poco ma dove è passato ha lasciato il segno, certamente anche i campi di mais ne hanno risentito”, dichiara Sonia Moletta, imprenditrice agricola di Rudiano (BS). 

“Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia – conclude Massimo Albano, direttore di Coldiretti Brescia – dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo. Sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.

 

PIEMONTE, FASE3: PER VERE VACANZE CULT VINCE L’AGRITURISMO MADE IN PIEMONTE

Vacanze “cult”? Sì, in agriturismo. E’ il trend di questa estate tra il verde delle campagne e l’enogastronomia, senza rischiare affollamenti. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte nel sottolineare che l’Italia è leader mondiale nel turismo rurale con 24mila strutture agrituristiche diffuse lungo tutta la Penisola.

“La creatività nei nostri agriturismi non manca – evidenzia Stefania Grandinetti presidente Terranostra Piemonte – tanto che diversi hanno ideato l’agripicnic o l’agriaperitivo: un kit consegnato agli ospiti in una graziosa cassetta con diverse prelibatezze da mangiare sul prato o sotto il pergolato all’ombra. O ancora, per evitare di mettersi ai fornelli, c’è chi ha dato la possibilità di prenotare on line il menù da ritirare o da ricevere a casa con un kit che, oltre al cibo, contiene le istruzioni per assemblarlo, prepararlo e presentarlo in tavola nel migliore dei modi. La tendenza quest’anno è verso la prenotazione last minute, ma per scegliere il posto giusto il consiglio è quello di preferire aziende accreditate da associazioni e di rivolgersi su internet a siti come www.terranostra.it o www.campagnamica.it”.

“L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Piemonte post Covid perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità ed il luogo ideale per garantire il rispetto delle distanze sociali. I dati confermano, infatti, che gli agriturismi, situati solitamente in zone isolate con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono i luoghi migliori per vivere in sicurezza le vacanze nel relax tanto che solo lo 0,07% delle 49021 denunce di infortunio da Covid-19 al lavoro registrate dall’Inail in Italia riguarda l’agricoltura – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Nei nostri agriturismi i turisti possono apprezzare, oltretutto, le eccellenze agroalimentari del Piemonte che vanta 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc: una grande biodiversità da preservare e che ci distingue per l’alta qualità dei nostri prodotti acquistabili presso la rete di Campagna Amica”.

 

RAVENNA, VENTI RECORD E GRANDINE, DANNI INGENTI IN CAMPAGNA

Campagna e frutteti ancora presi di mira dal maltempo che nel tardo pomeriggio di ieri ha interessato gran parte della nostra provincia. Danni ingenti si registrano in particolare nel territorio della Bassa Romagna dove la perturbazione, caratterizzata da venti molto intensi e grandine, ha distrutto le reti di protezione su coltivazioni di kiwi, divelto serre e infierito su peschi e albicocchi già compromessi dalle gelate di primavera. Due le zone più colpite, quella di Bagnacavallo, al confine con il Comune di Russi, dove raffiche di vento superiori agli 80km/h hanno letteralmente schiantato giovani impianti di albicocchi ‘in allevamento’ e quella di Conselice, per la terza volta in poco più di un mese presa di mira dalla grandine. La zona a sud di Ravenna, tra Castiglione di Ravenna e Savio, è invece stata travolta da una vera e propria bomba d’acqua che ha allagato i campi coltivati a seminativi e orticole. La tempesta di piena estate conferma la tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una elevata frequenza di eventi estremi con manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso dell’ultimo decennio.

Coldiretti Ravenna sta già contattando tutti gli associati delle zone colpite dal maltempo al fine di delineare con precisione il territorio danneggiato, accertare le reali perdite economiche e fondiarie subite e procedere così con la richiesta propedeutica all’applicazione dei benefici di legge applicabili.

 

VARESE, INNOVAZIONE: RITARDI BANDA LARGA FRENANO SVILUPPO AGRICOLTURA 4.0                                                                                                          

“Le innovazioni tecnologiche offerte dall’agricoltura 4.0 rischiano spesso di non poter essere colte a causa dei ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane, come ampie porzioni del comprensorio prealpino”. E’ quanto afferma Coldiretti Varese in riferimento alla segnalazione dell’Antitrust sulla necessità di rimuovere gli ostacoli alla diffusione.

“Esiste purtroppo – evidenzia il presidente provinciale Fernando Fiori – un pesante “digital divide” tra città e campagna dove le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire, dai droni che verificano in volo lo stato delle colture ai sistemi informatizzati di sorveglianza per irrigazioni e fertilizzanti, dall’impiego di trappole tecnologiche contro i parassiti dannosi alla blockchain per la tracciabilità degli alimenti”.

L’agricoltura 4.0 di precisione rappresenta il futuro dei campi ed entro due anni mira a coinvolgere il 10% della superficie coltivata in Italia con lo sviluppo di applicazioni – sottolinea la Coldiretti – sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti.

“Le nuove tecnologie digitali per l’agricoltura 4.0 di precisione sono dunque uno strumento strategico per ripartire da un presente che deve fare i conti con una emergenza, quella del Covid-19, che ci sta mettendo a dura prova ma che ha anche fatto scoprire l’importanza dell’innovazione” rimarca Fiori nel sottolineare che “vogliamo accelerare la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy, promuovendo la distintività e l’identità dei nostri prodotti e dei nostri territori con le giuste figure professionali all’interno delle aziende. Se siamo primi nel mondo nel cibo dobbiamo essere primi nel mondo anche nelle tecnologie che lo supportano”. 

L’allarme globale provocato dal Coronavirus – conclude il presidente di Coldiretti Varese – “ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico della filiera del cibo e dell’agricoltura, ma ha evidenziato tutte le fragilità sulle quali è necessario intervenire. Tra queste c’è la necessità di informatizzare il territorio, rendendo accessibili le reti veloci anche nelle aree più remote, come alpeggi e zone rurali isolate. Perché è anche qui che le imprese, con la loro presenza e lavoro, vanno a presidiare il presente e il futuro, dando continuità alla tradizione”. In gioco c’è una filiera allargata che in Italia dai campi agli scaffali vale oltre 538 miliardi con oltre 3,6 milioni di occupati con l’Italia che nonostante una storica sottovalutazione può ancora contare su una agricoltura che si classifica al primo posto a livello comunitario per numero di imprese e valore aggiunto grazie ai primati produttivi, con una leadership nei prodotti di qualità come salumi e formaggi, che costituiscono una spina dorsale strategica anche per l’economia della nostra provincia.

 

PADOVA, GRANDINE E VENTO FORTE: DANNI A VIGNETI E COLTIVAZIONI

La gradine e le raffiche di vento hanno lasciato il segno su decine di ettari di coltivazioni agricole tra Lozzo Atestino ed Este, ai piedi dei Colli Euganei, in particolare in località Valcalaona. Questa zona è stata teatro, sabato sera, un rapido quanto intenso passaggio di una forte perturbazione che ha portato grandine e vento forte, con conseguenze evidenti sulle colture presenti. “Già in tarda serata abbiamo ricevuto le prime segnalazioni – spiegano i responsabili di Coldiretti Padova – da parte degli agricoltori che hanno subito perdite in vigneto, in campo e in orto a causa della grandine caduta con una certa intensità per una decina di minuti. Il vento forte ha fatto il resto, rovinando interi filari di pregiati vigneti dai quali si ottengono i vini Doc dei Colli Euganei, e lasciando il segno anche sulle altre strutture aziendali. Il maltempo ha colpito in una zona limitata e circoscritta ai piedi dei Colli Euganei ma per le aziende colpite i danni non sono certo trascurabili. Nei prossimi giorni raccoglieremo tutte le indicazioni in modo da avviare tempestivamente le procedure che consentano la salvaguardia del reddito delle imprese agricole, molte delle quali già messe a dura prova dagli effetti del lockdown e delle restrizioni per Covid”.

In prima linea il Condifesa Padova, il Consorzio Padovano di difesa di attività e produzioni agricole che si occupa di fornire alle aziende le soluzioni assicurative più adatte per proteggere i prodotti e le strutture dagli eventi atmosferici, dalla grandine alla siccità, dagli allagamenti ai colpi di calore, dal vento forte agli attacchi di parassiti e insetti alieni.

“La gradine ha spaccato gli acini d’uva e rovinato ortaggi a pieno campo come pomodoro e cipolle – spiega Ettore Menozzi Piacentini, presidente di Condifesa Padova – oltre alle coltivazioni estensive come il mais e la soia. I danni saranno quantificabili tra qualche giorno, intanto abbiamo già segnalazioni di evidenti conseguenze sulle strutture che sostengono l’impianto del vigneto, pali e tiranti piegati a causa del forte vento. Questa zona si distingue per la produzione viticola pregiata di Fior d’arancio Docg, Pinot, cabernet e le conseguenze si faranno sentire sia per quanto riguarda le predite di resa che per l’impatto sulla qualità dell’uva. Le soluzioni assicurative che abbiamo messo a punto con le principali compagnie sul mercato tengono conto di entrambi gli aspetti, riconoscendo un giusto indennizzo alle imprese. La maggior parte delle aziende è protetta da assicurazioni agevolate grazie contributi dell’Unione Europea che coprono fino al 70% il costo sostenuto per la stipula delle polizze. Siamo ormai in chiusura della campagna assicurativa 2020 e come Condifesa Padova registriamo un incremento di produzioni e valori assicurati rispetto agli anni precedenti perché l’imprenditore è sempre più orientato a tutelarsi dalle avversità con strumenti assicurativi e mutualistici, un’ampia gamma di soluzioni che il nostro Consorzio mette a disposizione del settore primario”.

 

ALESSANDRIA, LA VACANZA “CULT” È IN AGRITURISMO, TRA VERDE ED ENOGASTRONOMIA

Dal pranzo sul plaid con i piedi sull’erba, all’agri-aperitivo a bordo piscina o tra i filari, ma c’è anche chi si è attrezzato per ospitare i commensali nel granaio o sulle balle di fieno nell’aia o ha organizzato cene romantiche tra i vigneti: sono queste alcune delle proposte per l’estate 2020 segnata dall’emergenza coronavirus che spinge verso il turismo di prossimità con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane, in alternativa alle destinazioni turistiche più battute, mentre crollano le presenze nelle città. Insomma, la vacanza “cult” dell’estate 2020 è in agriturismo dove è possibile trascorrere le giornate in sicurezza nelle campagne tra verde ed enogastronomia senza rischiare gli affollamenti.

“Gli agriturismi – afferma Stefania Grandinetti presidente Terranostra Alessandria – spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”.

A far scegliere l’agriturismo nell’estate del covid è certamente l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti.

“Se la cucina è una delle ragioni principali per scegliere l’agriturismo, sono sempre più diffusi programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking, ma non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici – affermano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Molte aziende agrituristiche quindi si sono attrezzate con l’offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica”.

La tendenza quest’anno è verso la prenotazione last minute, ma per scegliere il posto giusto il consiglio è quello di preferire aziende accreditate da associazioni e di rivolgersi su internet a siti come www.terranostra.it o www.campagnamica.it senza dimenticare il passaparola tra parenti e amici che, per le vacanze in campagna, è sempre molto affidabile.

Per vivere in tutta tranquillità la sosta e il soggiorno nelle aziende agrituristiche l’associazione Terranostra di Coldiretti ha stilato un protocollo di sicurezza con i comportamenti sia per i servizi di ristorazione che per l’alloggio ma sul sito www.terranostra.it è possibile anche trovare l’elenco delle aziende agrituristiche che accettano il bonus vacanze per facilitare i soggiorni delle famiglie italiane.

“Dopo aver raggiunto lo scorso anno la cifra record di oltre 14 milioni di pernottamenti il comparto agrituristico italiano fa i conti con un pesante calo delle presenze e del fatturato per la prima volta nella sua storia in Italia dove è stato regolamentato a livello statale nel 1985. A pesare sono soprattutto il lockdown durante la primavera particolarmente apprezzata dagli amanti della campagna e l’assenza di turisti stranieri che rappresentano il 59% dei pernottamenti complessivi. La speranza adesso è la ripresa estiva della domanda interna, fra soggiorni, eventi e cerimonie, insieme al ritorno degli ospiti europei a partire dai tedeschi che sono la comunità di turisti stranieri più numerosa insieme a olandesi, francesi”, hanno concluso il presidente Bianco e il direttore Rampazzo.

 

SALERNO: COLDIRETTI E CLAAI, TUTTI PAZZI PER L’AGRIGELATO A KM0

Tutti pazzi per l’agrigelato a km0 di Coldiretti Salerno e Claai. Successo per la sperimentazione al Mercato Campagna Amica Sant’Apollonia per l’agrigelato realizzato dai Maestri gelatai della Claai con i prodotti a km0 di Coldiretti Salerno. Dal latte, alla frutta fino ad arrivare al vino, l’agrigelato Campagna Amica garantisce la provenienza della materia prima dalla stalla, al campo alla coppetta. “Un prodotto – spiega il presidente di Coldiretti Salerno Vito Busillo – particolarmente curato nella selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi con gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente”. “Una risposta alla ricerca di genuinità nel consumo di gelato che – sostiene il direttore di Coldiretti Enzo Tropiano – e una riscoperta dei gusti di stagione e locali ottenuti da prodotti del territorio. Una spinta che favorisce la creatività nella scelta degli ingredienti dei mastri gelatai e che valorizza i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare salernitana, dal gusto di frutta fino al lambiccato. Puntiamo con la Claai a creare una rete di Agrigelaterie che si riforniranno dai produttori agricoli, creando gusti rigorosamente a km zero e garantiti dal marchio “Campagna Amica””.

 

VICENZA, FASE 3: CRISI RISTORANTI COSTA 8 MLD IN CIBI E VINO

Vicenza, 10 luglio 2020. Il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie ed agriturismi ha un effetto negativo a valanga sul Made in Italy con una perdita di fatturato di oltre 8 miliardi di euro per i mancati acquisti in cibi e bevande nel 2020 per l’emergenza Coronavirus.

“L’impatto drammatico ricade inevitabilmente sull’agroalimentare – spiega il presidente di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – quello regionale vale 5,8 miliardi ed è fatto di tipicità e denominazioni tanto da piazzare la nostra regione tra le prime d’Italia per produzioni blasonate che non solo incrementano l’appeal turistico, ma sono la base del patrimonio enogastronomico locale. A peggiorare la situazione è il calo di 8,2 milioni di arrivi ed oltre 28 milioni di presenze, nonché una contrazione della spesa turistica pari a quasi 3 miliardi di euro rispetto all’anno scorso”.

Questo il quadro che emerge da un’analisi della Coldiretti nel commentare le dichiarazioni del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova sul fatto che “stiamo lavorando per cercare di mettere insieme vari ministeri ed individuare misure che diano sostegno a strutture che acquistano Made in Italy”.

“I consumi extradomestici per colazioni, pranzi e cene fuori casa sono stimati in calo del 40%. Una drastica riduzione dell’attività che – aggiunge il direttore di Coldiretti Vicenza, Cesare Magalini – pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura, ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”.

Una situazione pesante, in particolare per i settori vitivinicolo e per la ristorazione, considerando che la spesa alimentare fuori casa, prima dell’emergenza Coronavirus, era pari al 35% del totale dei consumi a tavola.

 

PIEMONTE, FASE3: BENE FONDI A SOSTEGNO ZOOTECNIA MADE IN PIEMONTE

90 milioni di euro alle filiere della carne italiana: è quanto approvato in conferenza Stato-regioni. Le filiere interessate da sovvenzioni dirette sono quelle dei maiali, delle pecore, dei conigli, del latte di bufala e dei vitelli da carne per un totale di 65 milioni di euro di intervento. Altri 15 milioni di euro sono destinati al sostegno degli ammassi privati della carne di vitello e 10 milioni per i prosciutti Dop.

“Una misura che porta ossigeno alla zootecnia piemontese – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale- provata dalla crisi dovuta alla pandemia e che per il Piemonte riveste un ruolo di grande importanza per il tessuto economico regionale. Il provvedimento consolida la fattiva collaborazione instaurata da Coldiretti con il mondo delle istituzioni al quale continueremo a chiedere interventi mirati, in diversi settori, per fronteggiare questo periodo di difficoltà. Possiamo, quindi, contare su misure concrete e spendibili, con positive ricadute su tutte le economie di riferimento”.

 

PARMA, BENE FONDI, SALVANO STALLE ITALIANE DA CRACK

Un passo importante per dare ossigeno alle stalle italiane che si trovano ad affrontare una crisi senza precedenti, dove la pandemia ha messo a rischio il futuro di un settore che rappresenta il 35 per cento dell’intera agricoltura nazionale e dà lavoro a 800mila persone. E’ quanto afferma il Presidente Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere soddisfazione per l’avvenuta approvazione in conferenza Stato-regioni del provvedimento che destina 90 milioni di euro alle filiere della carne italiana.  Le filiere interessate da sovvenzioni dirette sono quelle dei maiali, delle pecore, dei conigli, del latte di bufala e dei vitello da carne per un totale di 65 milioni di euro di intervento. Altri 15 milioni di euro sono destinati al sostegno degli ammassi privati della carne di vitello e 10 milioni per i prosciutti Dop.

“Finalmente possiamo contare su misure concrete e spendibile, con positive ricadute su tutte le economie di riferimento” ha aggiunto il presidente della Coldiretti nel sottolineare che “il provvedimento consolida la fattiva collaborazione instaurata da Coldiretti con il mondo delle istituzioni al quale continueremo a chiedere interventi mirati, in diversi settori, per fronteggiare questo periodo di difficoltà”.

Positivo anche il via libera della Conferenza Stato-Regioni allo stanziamento di 100 milioni di euro da destinare alla vendemmia verde, misura richiesta espressamente da Coldiretti nel piano salva vigneti presentato al Governo, assieme alla distillazione già scattata a fine giugno. I fondi saranno erogati alle imprese viticole che si impegnano a ridurre volontariamente la produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine (DOP) e a indicazione geografica (IGP). Un impegno importante per far fronte alla crisi che – sottolinea Coldiretti – vede quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) registrare un deciso calo dell’attività con un pericoloso allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano dal quale nascono opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone, dalla vigna al bicchiere secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.

Altri 20 milioni di euro saranno destinati – continua Coldiretti – ad aiuti diretti al settore pesca e Acquacoltura, anch’esso messo a dura prova dall’emergenza coronavirus, con il calo della produzione e dei consumi di pesce italiano.

 

FROSINONE, VIA LIBERA DA CONFERENZA STATO REGIONI A 90 MLN PER GLI ALLEVAMENTI

‘’L’avvenuta approvazione in conferenza Stato-regioni del provvedimento che destina 90 milioni di euro alle filiere della carne italiana è un passo importante per dare ossigeno alle stalle che a livello locale , come nazionale  si trovano ad affrontare una crisi senza precedenti  ‘’ – commenta il direttore di Coldiretti di Frosinone e Latina Carlo Picchi aggiungendo che – ‘’ la pandemia ha messo a rischio il futuro di un settore che rappresenta il 35 per cento dell’intera agricoltura nazionale e dà lavoro a 800mila persone. ‘’

Le filiere interessate da sovvenzioni dirette sono quelle dei maiali, delle pecore, dei conigli, del latte di bufala e dei vitello da carne per un totale di 65 milioni di euro di intervento. Altri 15 milioni di euro sono destinati al sostegno degli ammassi privati della carne di vitello e 10 milioni per i prosciutti Dop. Tutti settori che non beneficiano degli aiuti della Pac.

“Finalmente possiamo contare su misure concrete – afferma il presidente provinciale di Coldiretti Frosinone Vinicio Savone – aggiungendo che ‘’ certamente ci saranno ricadute positive su tutte le economie di riferimento”.  ‘’E’ un provvedimento – continua Savone – che va a consolidare la fattiva collaborazione instaurata a livello nazionale da Coldiretti con il mondo delle istituzioni. E’ solo attraverso interventi mirati, ben pensati che possiamo fronteggiare questo momento di difficoltà ‘’.

 Positivo anche il via libera della Conferenza Stato-Regioni allo stanziamento di 100 milioni di euro da destinare alla vendemmia verde, misura richiesta espressamente da Coldiretti nel piano salva vigneti presentato al Governo, assieme alla distillazione già scattata a fine giugno. I fondi saranno erogati alle imprese viticole che si impegnano a ridurre volontariamente la produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine (DOP) e a indicazione geografica (IGP). Un impegno importante per far fronte alla crisi che vede quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) registrare un deciso calo dell’attività con un pericoloso allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano dal quale nascono opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone, dalla vigna al bicchiere secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Altri 20 milioni di euro saranno destinati ad aiuti diretti al settore pesca e Acquacoltura, anch’esso messo a dura prova dall’emergenza coronavirus, con il calo della produzione e dei consumi di pesce italiano.

 

REGGIO EMILIA, BENE FONDI SALVA ALLEVAMENTI

«Un passo importante per dare ossigeno ad un settore zootecnico. In particolar modo il settore suinicolo, che conta a Reggio Emilia oltre 200 allevamenti per un totale di quasi 250/300.000 capi, si trova ad affrontare una crisi senza precedenti». È quanto afferma il direttore della Coldiretti di Reggio Emilia, Maria Cerabona, nell’esprimere soddisfazione per l’avvenuta approvazione in conferenza Stato-regioni del provvedimento che destina 90 milioni di euro alle filiere della carne italiana: quelle dei maiali ma anche delle pecore, dei conigli, del latte di bufala e del vitello da carne per un totale di 65 milioni di euro di intervento. Altri 15 milioni di euro sono destinati al sostegno degli ammassi privati della carne di vitello e 10 milioni per i prosciutti Dop.

«Finalmente possiamo contare su misure concrete e spendibili, con positive ricadute su tutte le economie di riferimento» ha aggiunto il direttore della Coldiretti nel sottolineare che «è da tempo che Coldiretti denuncia che le quotazioni dei maiali si sono abbassate mettendo in difficoltà gli allevatori e ponendo in crisi l’intero settore suinicolo che registra, tra l’altro, rincari fino al 26% per le spese di alimentazione degli animali».

Positivo anche il via libera della Conferenza Stato-Regioni allo stanziamento di 100 milioni di euro da destinare alla vendemmia verde, misura richiesta espressamente da Coldiretti nel piano salva vigneti presentato al Governo, assieme alla distillazione già scattata a fine giugno. I fondi saranno erogati alle imprese viticole che si impegnano a ridurre volontariamente la produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine (DOP) e a indicazione geografica (IGP). Un impegno importante per far fronte alla crisi che – sottolinea Coldiretti – vede quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) registrare un deciso calo dell’attività con un pericoloso allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano dal quale nascono opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone, dalla vigna al bicchiere secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.

 

CUNEO, FASE3: BENE FONDI A SOSTEGNO DELLA ZOOTECNIA MADE IN CUNEO

Soddisfa l’approvazione del provvedimento in conferenza Stato-regioni che destina 90 milioni di Euro alle filiere della carne italiana. Le filiere interessate da sovvenzioni dirette sono quelle dei maiali, delle pecore, dei conigli, del latte di bufala e dei vitelli da carne per un totale di 65 milioni di Euro di intervento. Altri 15 milioni di Euro sono destinati al sostegno degli ammassi privati della carne di vitello e 10 milioni per i prosciutti Dop.

“Una misura che porta ossigeno alla zootecnia cuneese – commenta Roberto Moncalvo, Delegato Confederale Coldiretti Cuneo – provata dalla crisi dovuta alla pandemia e che per la Granda riveste un ruolo di grande importanza per il tessuto economico. Il provvedimento consolida la fattiva collaborazione instaurata da Coldiretti con il mondo delle istituzioni al quale continueremo a chiedere interventi mirati, in diversi settori, per fronteggiare questo periodo di difficoltà. Possiamo, quindi, contare su misure concrete e spendibili, con positive ricadute su tutte le economie di riferimento”.

Per maggiori informazioni visitare il sito web https://cuneo.coldiretti.it

 

COMO-LECCO, I RITARDI BANDA LARGA FRENANO SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA 4.0

“Le innovazioni tecnologiche offerte dall’agricoltura 4.0 rischiano spesso di non poter essere colte a causa dei ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane, come ampie porzioni del comprensorio interprovinciale di Como-Lecco”. E’ quanto afferma la Coldiretti lariana in riferimento alla segnalazione dell’Antitrust sulla necessità di rimuovere gli ostacoli alla diffusione.

“Esiste purtroppo – evidenzia il presidente interprovinciale Fortunato Trezzi – un pesante “digital divide” tra città e campagna dove le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire, dai droni che verificano in volo lo stato delle colture ai sistemi informatizzati di sorveglianza per irrigazioni e fertilizzanti, dall’impiego di trappole tecnologiche contro i parassiti dannosi alla blockchain per la tracciabilità degli alimenti”.

L’agricoltura 4.0 di precisione rappresenta il futuro dei campi ed entro due anni mira a coinvolgere il 10% della superficie coltivata in Italia con lo sviluppo di applicazioni – sottolinea la Coldiretti – sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti. “Le nuove tecnologie digitali per l’agricoltura 4.0 di precisione sono dunque uno strumento strategico per ripartire da un presente che deve fare i conti con una emergenza, quella del Covid-19, che ci sta mettendo a dura prova ma che ha anche fatto scoprire l’importanza dell’innovazione” afferma Trezzi nel sottolineare che “vogliamo accelerare la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy, promuovendo la distintività e l’identità dei nostri prodotti e dei nostri territori con le giuste figure professionali all’interno delle aziende. Se siamo primi nel mondo nel cibo dobbiamo essere primi nel mondo anche nelle tecnologie che lo supportano”. 

L’allarme globale provocato dal Coronavirus – conclude Trezzi – “ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico della filiera del cibo e dell’agricoltura, ma ha evidenziato tutte le fragilità sulle quali è necessario intervenire. Tra queste c’è la necessità di informatizzare il territorio, rendendo accessibili le reti veloci anche nelle aree più remote, come alpeggi e zone rurali isolate. Perché è anche qui che le imprese, con la loro presenza e lavoro, vanno a presidiare il presente e il futuro, dando continuità alla tradizione”. In gioco c’è una filiera allargata che in Italia dai campi agli scaffali vale oltre 538 miliardi con oltre 3,6 milioni di occupati con l’Italia che nonostante una storica sottovalutazione può ancora contare su una agricoltura che si classifica al primo posto a livello comunitario per numero di imprese e valore aggiunto grazie ai primati produttivi, con una leadership nei prodotti di qualità come salumi e formaggi, che costituiscono una spina dorsale strategica anche per l’economia delle nostre due province.

 

TORINO, EMERGENZA CORONAVIRUS FASE 3: BENE FONDI A SOSTEGNO ZOOTECNIA

Novanta milioni di euro alle filiere della carne italiana: è quanto approvato in Conferenza Stato-Regioni. Le filiere interessate da sovvenzioni dirette sono quelle dei maiali, delle pecore, dei conigli, del latte di bufala e dei vitelli da carne per un totale di 65 milioni di euro di intervento. Altri 15 milioni di euro sono destinati al sostegno degli ammassi privati della carne di vitello e 10 milioni per i prosciutti Dop.

«Si tratta di ossigeno per la zootecnia piemontese – commenta Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino – provata dalla crisi dovuta alla pandemia  covid-19 e che, per il tessuto economico regionale, riveste un ruolo di grande importanza. Il provvedimento consolida la fattiva collaborazione instaurata da Coldiretti con il mondo delle istituzioni al quale continueremo a chiedere interventi mirati, in diversi settori, per fronteggiare questo periodo di difficoltà. Possiamo, quindi, contare su misure concrete e spendibili, con positive ricadute su tutte le economie di riferimento».

 

Appuntamenti

 

MODENA: CON “BENTO BOX” BAMBINI A SCUOLA DI FOOD ART E SANA ALIMENTAZIONE

Da lunedì 13 luglio

“Bent? Box. L’arte del cibo” è il titolo del summer camp, organizzato da Future Education Modena (FEM) in collaborazione con Coldiretti Modena, che per una settimana a partire da lunedì 13 luglio, nella prestigiosa sede di Ago – Modena Fabbriche Culturali, proporrà ai bambini tra i 9 e i 13 anni una serie di attività per diventare piccoli chimici e artisti del cibo, facendo esperimenti su frutta e verdura e creando snack dalle forme più disparate apprendendo, nel contempo, i principi della sana alimentazione.

Il summer camp, che prende il nome dal tradizionale porta vivande giapponese, vedrà la presenza, tra gli altri, degli esperti di Coldiretti Modena e di Gabriella Gasparini, docente di cucina e di Food Art, che insegnerà ai bambini come preparare una sana e divertente merenda realizzando macchinine, pupazzetti e altre figure spiritose con frutta e verdura locale fornita dai produttori di Campagna Amica.

L’attività si inserisce nella consolidata partnership tra FEM e Coldiretti Modena per l’educazione delle giovani generazioni alla corretta alimentazione e stili di vita sostenibili. I summer camp di FEM – sottolinea Coldiretti Modena – sono infatti occasioni di apprendimento dinamico ed esperenziale attento al benessere dei ragazzi che ben si sposa con la filosofia di Campagna Amica che, tra gli altri, si pone l’obiettivo di creare strumenti di conoscenza e informazione per una corretta educazione alimentare, promuovendo stili di vita virtuosi nei confronti dell’ambiente e dei consumi.

 

PIEMONTE: FASE3, NASCE PRIMA RETE FATTORIE SOCIALI

Martedì 14 luglio

Nasce la prima rete nazionale delle fattorie sociali di Coldiretti per integrare il sistema dei servizi pubblici messo sotto pressione dalla crisi economico sociale generata dalla pandemia. La mobilitazione coinvolge l’intero territorio nazionale con il vertice a Roma, in via XXIV Maggio 43 martedì 14 luglio alle ore 9.30, presso Palazzo Rospigliosi.

Dall’ortoterapia alla pet therapy, dai centri estivi per i bambini all’assistenza agli anziani, dalla cura delle dipendenze al reinserimento lavorativo, dall’assistenza sanitaria e psicologica all’integrazione culturale, sono gli ambiti di azione delle fattorie sociali per garantire il sostegno ai più deboli.

“In Piemonte ci sono più di 300 imprese di Campagna Amica impegnate in progetti di agricoltura sociale e che producono cibo civile, oltre a numerose cooperative di UE.Coop che danno possibilità lavorative a quella parte di popolazione svantaggiata e a rischio emarginazione – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona. Agricoltura sociale, infatti, vuol dire parlare di produzioni e di economia creando valore economico da ridistribuire in valore sociale”.

Interverranno con il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il Presidente del comitato scientifico della Fondazione “Campagna Amica” Alfonso Pecoraro Scanio, il Presidente di Ixè Roberto Weber e la presenza del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova alla quale verranno donate le sorprendenti innovazioni realizzate all’interno delle nuove comunità rurali per affrontare l’emergenza Covid. -Nell’occasione verrà illustrato il “primo rapporto Coldiretti sull’agricoltura sociale” con le dimensioni e le caratteristiche di questa nuova realtà e la presentazione delle esperienze più innovative dalle diverse regioni realizzate all’interno delle aziende agricole nell’inserimento al lavoro di persone svantaggiate, nell’educazione dei più piccoli, nell’ospitalità rurale per gli anziani, nell’assistenza ai disabili, nella pet therapy, nella cura delle dipendenze e molto altro. 

 

VENETO: ECONOMIA SOLIDALE LA NUOVA FRONTIERA DELL’AGRICOLTURA

Martedì 14 luglio

Coldiretti presenta la rete nazionale delle fattorie sociali che offre servizi alle famiglie in difficoltà, agli anziani, bambini, disabili e alle fasce più disagiate della popolazione travolte dalla crisi. In Veneto, una legge sull’agricoltura solidale, sostenuta e promossa da Donne Impresa ha favorito il riconoscimento delle imprese agricole e cooperative che manifestano questa vocazione: sono 35 le realtà iscritte ufficialmente all’elenco regionale ma sono centinaia gli agricoltori che hanno frequentato corsi di formazione e sostenuto l’esame finale per intraprendere presto questo indirizzo aziendale perfezionandolo in base al progetto di sviluppo.

Dai primi asili di campagna per i bambini agli agriospizi per gli anziani, dalla cura delle dipendenze al reinserimento lavorativo, dall’ortoterapia alla pet therapy, dall’assistenza sanitaria e psicologica all’integrazione culturale, sono solo alcune delle opportunità offerte dal nuovo welfare “verde” che al tempo del coronavirus affianca il sistema pubblico messo sotto pressione. 

La mobilitazione coinvolge l’intero territorio nazionale con il vertice a Roma in via XXIV Maggio 43 domani martedì 14 luglio alle ore 9.30 presso Palazzo Rospigliosi con il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il Presidente del comitato scientifico della Fondazione “Campagna Amica” Alfonso Pecoraro Scanio, il Presidente di Ixè Roberto Weber e la presenza del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova alla quale verranno donate le sorprendenti innovazioni realizzate all’interno delle nuove comunità rurali per affrontare l’emergenza Covid.

Nell’occasione verrà illustrato il “primo rapporto Coldiretti sull’agricoltura sociale” con le dimensioni e le caratteristiche di questa nuova realtà e la presentazione delle esperienze piu’ innovative dalle diverse regioni realizzate all’interno delle aziende agricole nell’inserimento al lavoro di persone svantaggiate, nell’educazione dei piu’ piccoli, nell’ospitalità rurale per gli anziani, nell’assistenza ai disabili, nella pet therapy, nella cura delle dipendenze e molto altro.

 

LIGURIA: FATTORIE SOCIALI, L’AIUTO PER USCIRE DALLA CRISI ARRIVA DALLA CAMPAGNA

Martedì 14 luglio

Dall’ortoterapia alla pet therapy, dai centri estivi per i bambini all’assistenza agli anziani, dalla cura delle dipendenze al reinserimento lavorativo, dall’assistenza sanitaria e psicologica all’integrazione culturale: per sostenere le famiglie in difficoltà, gli anziani, i bambini, i disabili e le fasce più disagiate della popolazione travolte dalla crisi generata dall’emergenza Covid-19, ecco i nuovi modelli socioeconomici, che hanno come protagonista indiscusso l’agricoltura e il suo ruolo attivo nella società, dove entra con progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti più vulnerabili.

Martedì 14 luglio sarà presentata la prima rete nazionale delle fattorie sociali di Coldiretti che con il loro lavoro, anche a livello ligure, integrano il sistema dei servizi pubblici messo sotto pressione dalla crisi economico sociale generata dalla pandemia.

La mobilitazione coinvolge l’intero territorio nazionale con il vertice a Roma in via XXIV Maggio 43 martedì 14 luglio alle ore 9.30 presso Palazzo Rospigliosi con il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il Presidente del comitato scientifico della Fondazione “Campagna Amica” Alfonso Pecoraro Scanio, il Presidente di Ixè Roberto Weber e la presenza del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova alla quale verranno donate le sorprendenti innovazioni realizzate all’interno delle nuove comunità rurali per affrontare l’emergenza Covid. “Il ruolo che riveste la nostra agricoltura va, già da tempo, oltre la sola produzione di beni di consumo, ma, proprio nel periodo della pandemia e per uscire dalla crisi da essa generata, sta mostrando tutto il suo valore aggiunto anche in termini sociali. – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa –  Infatti, proprio attraverso le aziende agricole,  si possono fornire opportunità e servizi alle fasce più deboli della società,  arrivando, in alcuni casi, a permettere persino l’inserimento lavorativo. Le nostre comunità rurali sono da sempre aperte all’inclusione: la vita in campagna è idonea a garantire contesti più naturali ed accoglienti, ricchi di stimoli per dare alle fasce a rischio di emarginazione le migliori possibilità di crescita e di integrazione. In questo contesto le fattorie sociali sono un’altra importantissima espressione della multifunzionalità aziendale e della strategia imprenditoriale dei nostri agricoltori, sempre attenti alle esigenze in continua evoluzione della società, dove operano inoltre in favore del bene comune, in termini di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona”.

Nell’occasione verrà illustrato il “primo rapporto Coldiretti sull’agricoltura sociale” con le dimensioni e le caratteristiche di questa nuova realtà e la presentazione delle esperienze più innovative dalle diverse regioni realizzate all’interno delle aziende agricole nell’inserimento al lavoro di persone svantaggiate, nell’educazione dei più piccoli, nell’ospitalità rurale per gli anziani, nell’assistenza ai disabili, nella pet therapy, nella cura delle dipendenze e molto altro.

 

PADOVA: FASE 3, ECONOMIA SOLIDALE LA NUOVA FRONTIERA DELL’AGRICOLTURA

Martedì 14 luglio

Coldiretti presenta la rete nazionale delle fattorie sociali che offre servizi alle famiglie in difficoltà, agli anziani, bambini, disabili e alle fasce più disagiate della popolazione travolte dalla crisi. In Veneto, una legge sull’agricoltura solidale, sostenuta e promossa da Donne Impresa ha favorito il riconoscimento delle imprese agricole e cooperative che manifestano questa vocazione: sono 35 le realtà iscritte ufficialmente all’elenco regionale ma sono centinaia gli agricoltori che hanno frequentato corsi di formazione e sostenuto l’esame finale per intraprendere presto questo indirizzo aziendale perfezionandolo in base al progetto di sviluppo.

Nella nostra provincia, a Brugine, è operativa la cooperativa agricola “Caresà”, nata nel 2008 dall’idea di alcuni giovani con l’obiettivo principale di creare opportunità lavorative e di qualificazione professionale per persone che faticano ad inserirsi negli ordinari circuiti del mercato del lavoro. Caresà nasce dall’incontro di due intuizioni: offrire nuove e migliori condizioni di lavoro e valorizzare e promuovere il territorio della Saccisica, attraverso la produzione e la commercializzazione di alimenti biologici. Caresà è anche agriturismo specializzato nella cucina vegetariana. Nel punto vendita dell’azienda si possono trovare prodotti freschi e trasformati, già pronti per il consumo.

Dai primi asili di campagna per i bambini agli agriospizi per gli anziani, dalla cura delle dipendenze al reinserimento lavorativo, dall’ortoterapia alla pet therapy, dall’assistenza sanitaria e psicologica all’integrazione culturale, sono solo alcune delle opportunità offerte dal nuovo welfare “verde” che al tempo del coronavirus affianca il sistema pubblico messo sotto pressione. 

La mobilitazione coinvolge l’intero territorio nazionale con il vertice a Roma in via XXIV Maggio 43 domani martedì 14 luglio alle ore 9.30 presso Palazzo Rospigliosi con il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il Presidente del comitato scientifico della Fondazione “Campagna Amica” Alfonso Pecoraro Scanio, il Presidente di Ixè Roberto Weber e la presenza del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova alla quale verranno donate le sorprendenti innovazioni realizzate all’interno delle nuove comunità rurali per affrontare l’emergenza Covid.

Nell’occasione verrà illustrato il “primo rapporto Coldiretti sull’agricoltura sociale” con le dimensioni e le caratteristiche di questa nuova realtà e la presentazione delle esperienze piu’ innovative dalle diverse regioni realizzate all’interno delle aziende agricole nell’inserimento al lavoro di persone svantaggiate, nell’educazione dei piu’ piccoli, nell’ospitalità rurale per gli anziani, nell’assistenza ai disabili, nella pet therapy, nella cura delle dipendenze e molto altro.

 

TORINO: FASE3, NASCE PRIMA RETE FATTORIE SOCIALI

Martedì 14 luglio

Nasce la prima rete nazionale delle fattorie sociali di Coldiretti per integrare il sistema dei servizi pubblici messo sotto pressione dalla crisi economico sociale generata dalla pandemia. La mobilitazione coinvolge l’intero territorio nazionale con il vertice a Roma, in via XXIV Maggio 43 martedì 14 luglio alle ore 9.30, presso Palazzo Rospigliosi.

Dall’ortoterapia alla pet therapy, dai centri estivi per i bambini all’assistenza agli anziani, dalla cura delle dipendenze al reinserimento lavorativo, dall’assistenza sanitaria e psicologica all’integrazione culturale, sono gli ambiti di azione delle fattorie sociali per garantire il sostegno ai più deboli.

«In Piemonte ci sono più di 300 imprese di Campagna Amica impegnate in progetti di agricoltura sociale e che producono cibo civile, oltre a numerose cooperative di UE.Coop che danno possibilità lavorative a quella parte di popolazione svantaggiata e a rischio emarginazione – commenta Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino -. Nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona. Agricoltura sociale, infatti, vuol dire parlare di produzioni e di economia creando valore economico da ridistribuire in valore sociale».

Interverranno con il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il Presidente del comitato scientifico della Fondazione “Campagna Amica” Alfonso Pecoraro Scanio, il Presidente di Ixè Roberto Weber. Prevista la presenza della ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova alla quale verranno donate le sorprendenti innovazioni realizzate all’interno delle nuove comunità rurali per affrontare l’emergenza Covid. Nell’occasione verrà illustrato il “Primo rapporto Coldiretti sull’agricoltura sociale” con le dimensioni e le caratteristiche di questa nuova realtà e la presentazione delle esperienze più innovative dalle diverse regioni realizzate all’interno delle aziende agricole nell’inserimento al lavoro di persone svantaggiate, nell’educazione dei più piccoli, nell’ospitalità rurale per gli anziani, nell’assistenza ai disabili, nella pet therapy, nella cura delle dipendenze e molto altro.

 

VERONA: ECONOMIA SOLIDALE LA NUOVA FRONTIERA DELL’AGRICOLTURA

Martedì 14 luglio

Coldiretti presenta la rete nazionale delle fattorie sociali che offre servizi alle famiglie in difficoltà, agli anziani, bambini, disabili e alle fasce più disagiate della popolazione travolte dalla crisi. In Veneto, una legge sull’agricoltura solidale, sostenuta e promossa da Donne Impresa ha favorito il riconoscimento delle imprese agricole e cooperative che manifestano questa vocazione: sono 35 le realtà iscritte ufficialmente all’elenco regionale di cui otto veronesi ma sono una cinquantina gli agricoltori scaligeri che hanno frequentato corsi di formazione e sostenuto l’esame finale per intraprendere presto questo indirizzo aziendale perfezionandolo in base al progetto di sviluppo. E’ veronese il primo agrinido in Italia “Fattoria casamia” aperto nel 2007 a Pescantina.

Dai primi asili di campagna per i bambini agli agriospizi per gli anziani, dalla cura delle dipendenze al reinserimento lavorativo, dall’ortoterapia alla pet therapy, dall’assistenza sanitaria e psicologica all’integrazione culturale, sono solo alcune delle opportunità offerte dal nuovo welfare “verde” che al tempo del coronavirus affianca il sistema pubblico messo sotto pressione.

La mobilitazione coinvolge l’intero territorio nazionale con il vertice a Roma in via XXIV Maggio 43, domani martedì 14 luglio alle ore 9.30 a Palazzo Rospigliosi con il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il Presidente del comitato scientifico della Fondazione “Campagna Amica” Alfonso Pecoraro Scanio, il Presidente di Ixè Roberto Weber e la presenza del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova alla quale verranno donate le sorprendenti innovazioni realizzate all’interno delle nuove comunità rurali per affrontare l’emergenza Covid.

Nell’occasione verrà illustrato il “primo rapporto Coldiretti sull’agricoltura sociale” con le dimensioni e le caratteristiche di questa nuova realtà e la presentazione delle esperienze piu’ innovative dalle diverse regioni realizzate all’interno delle aziende agricole nell’inserimento al lavoro di persone svantaggiate, nell’educazione dei piu’ piccoli, nell’ospitalità rurale per gli anziani, nell’assistenza ai disabili, nella pet therapy, nella cura delle dipendenze e molto altro.

 

CUNEO: NASCE LA PRIMA RETE DELLE FATTORIE SOCIALI

Martedì 14 luglio

Nasce la prima rete nazionale delle fattorie sociali di Coldiretti per integrare il sistema dei servizi pubblici messo sotto pressione dalla crisi economico sociale generata dalla pandemia. La mobilitazione coinvolge l’intero territorio nazionale con il vertice a Roma, in via XXIV Maggio 43 domani, martedì 14 luglio alle ore 9.30, presso Palazzo Rospigliosi.

Dall’ortoterapia alla pet therapy, dai centri estivi per i bambini all’assistenza agli anziani, dalla cura delle dipendenze al reinserimento lavorativo, dall’assistenza sanitaria e psicologica all’integrazione culturale, sono gli ambiti di azione delle fattorie sociali per garantire il sostegno ai più deboli.

“Nel Cuneese sono all’incirca una ventina le imprese di Campagna Amica impegnate in progetti di agricoltura sociale e che producono cibo civile, oltre a una dozzina di cooperative di UE.Coop che danno possibilità lavorative a quella parte di popolazione svantaggiata e a rischio emarginazione – commenta Roberto Moncalvo, Delegato Confederale Coldiretti Cuneo -. Nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona. Agricoltura sociale, infatti, vuol dire parlare di produzioni e di economia creando valore economico da ridistribuire in valore sociale”.

Interverranno con il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il Presidente del comitato scientifico della Fondazione “Campagna Amica” Alfonso Pecoraro Scanio, il Presidente di Ixè Roberto Weber e la presenza del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova alla quale verranno donate le sorprendenti innovazioni realizzate all’interno delle nuove comunità rurali per affrontare l’emergenza Covid.- Nell’occasione verrà illustrato il “primo rapporto Coldiretti sull’agricoltura sociale” con le dimensioni e le caratteristiche di questa nuova realtà e la presentazione delle esperienze più innovative dalle diverse regioni realizzate all’interno delle aziende agricole nell’inserimento al lavoro di persone svantaggiate, nell’educazione dei più piccoli, nell’ospitalità rurale per gli anziani, nell’assistenza ai disabili, nella pet therapy, nella cura delle dipendenze e molto altro.  

Per maggiori informazioni visitare il sito web https://cuneo.coldiretti.it

 

VENEZIA: FATTORIE SOCIALI: ECONOMIA SOLIDALE, NUOVA FRONTIERA AGRICOLTURA

Martedì 14 luglio

Coldiretti presenta la rete nazionale delle fattorie sociali che offre servizi alle famiglie in difficoltà, agli anziani, bambini, disabili e alle fasce più disagiate della popolazione travolte dalla crisi. In Veneto, una legge sull’agricoltura solidale, sostenuta e promossa da Donne Impresa ha favorito il riconoscimento delle imprese agricole e cooperative che manifestano questa vocazione: sono 35 le realtà iscritte ufficialmente all’elenco regionale ma sono centinaia gli agricoltori che hanno frequentato corsi di formazione e sostenuto l’esame finale per intraprendere presto questo indirizzo aziendale perfezionandolo in base al progetto di sviluppo.

Dai primi asili di campagna per i bambini agli agriospizi per gli anziani, dalla cura delle dipendenze al reinserimento lavorativo, dall’ortoterapia alla pet therapy, dall’assistenza sanitaria e psicologica all’integrazione culturale, sono solo alcune delle opportunità offerte dal nuovo welfare “verde” che al tempo del coronavirus affianca il sistema pubblico messo sotto pressione. 

La mobilitazione coinvolge l’intero territorio nazionale con il vertice a Roma in via XXIV Maggio 43 domani martedì 14 luglio alle ore 9.30 presso Palazzo Rospigliosi con il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il Presidente del comitato scientifico della Fondazione “Campagna Amica” Alfonso Pecoraro Scanio, il Presidente di Ixè Roberto Weber e la presenza del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova alla quale verranno donate le sorprendenti innovazioni realizzate all’interno delle nuove comunità rurali per affrontare l’emergenza Covid.

Nell’occasione verrà illustrato il “primo rapporto Coldiretti sull’agricoltura sociale” con le dimensioni e le caratteristiche di questa nuova realtà e la presentazione delle esperienze piu’ innovative dalle diverse regioni realizzate all’interno delle aziende agricole nell’inserimento al lavoro di persone svantaggiate, nell’educazione dei piu’ piccoli, nell’ospitalità rurale per gli anziani, nell’assistenza ai disabili, nella pet therapy, nella cura delle dipendenze e molto altro.