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EXPO: MONCALVO (COLDIRETTI), TRADURRE CARTA MILANO IN POLITICHE

28 Aprile 2015
EXPO: MONCALVO (COLDIRETTI), TRADURRE CARTA MILANO IN POLITICHE

?Occorre tradurre in responsabilità politiche gli importanti contenuti legati al riconoscimento dell’origine dei prodotti alimentari. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’esprimere apprezzamento per i contenuti della carta di Milano che prevede tra l’altro l’impegno affinchè “il cibo un patrimonio culturale e in quanto tale di difenderlo da contraffazioni e frodi, proteggerlo da inganni e pratiche commerciali scorrette, valorizzarne origine e originalità con processi normativi trasparenti”.

E’ ciò che sempre la Coldiretti ha chiesto e che ha portato l’Italia a svolgere un ruolo di avanguardia con un quadro normativo che proprio adesso la Commissione europea censura – denuncia Moncalvo – con una nuova richiesta di informazioni supplementari rivolte alle autorità italiane e la minaccia di aprire una procedura di infrazione sulla legge nazionale n.4 del 2011 che stabilisce, attraverso il rinvio a successivi decreti per filiere, l’obbligatorietà di indicare in etichetta il riferimento, il luogo di coltivazione o di allevamento degli ingredienti utilizzati nella preparazione dei cibi
Forte degli stessi risultati della consultazione on line realizzata dal Ministero delle Politiche Agricole con il 96,5% dei partecipanti che ritiene necessario che l’origine debba essere scritta in modo chiaro e leggibile nell’etichetta, occorre rispondere alla Commissione Europea oltre che con motivate ragioni giuridiche, con l’appello – precisa Moncalvo – ai principi della “Carta di Milano” in merito alla quale tutti hanno espresso ampio apprezzamento e condivisione ribadendo l’impegno a “aver cura e consapevolezza della natura del cibo di cui ci nutriamo, informandoci riguardo ai suoi ingredienti, alla loro origine e al come è dove è prodotto, al fine di compiere scelte responsabili”.
Si tratta – conclude Moncalvo – di rendere effettiva l’adesione a queste motivazioni aprendo un negoziato concreto con la Commissione Europea per tutelare l‘identità del patrimonio agroalimentare e far valere il diritto da parte di tutti i consumatori ad una scelta libera e informata.