COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio dell’8 luglio 2020

9 Luglio 2020
News La Forza del Territorio dell’8 luglio 2020

Primo piano

 

 

BRESCIA

STATO-REGIONI: BENE 90 MILIONI DI EURO DESTINATI ALLA ZOOTECNIA

Prandini: “Un risultato importante e ottenuto grazie al nostro incessante lavoro”

 

Un risultato atteso e più che mai importante, ottenuto grazie all’impegno costante di Coldiretti nell’orientare il mondo istituzionale alle urgenti necessità della filiera agroalimentare. E’ quanto afferma il Presidente Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere soddisfazione per l’avvenuta approvazione in conferenza Stato-regioni del provvedimento che destina 90 milioni di euro alle filiere della carne italiana.

“Il comparto zootecnico italiano si trova ad affrontare una crisi senza precedenti, che mette a rischio la sopravvivenza delle nostre aziende, tra le più sostenibili al mondo, e il futuro di eccellenze agroalimentari strategiche per il made in Italy – sottolinea il Presidente Prandini – finalmente possiamo contare su una misura concreta e spendibile, che darà ossigeno ai settori più colpiti, con positive ricadute su tutte le economie di riferimento”.

Il decreto ministeriale sbloccherà fondi per 90 milioni di euro, ripartiti in particolare nei settori della suinicoltura, per 30 milioni con l’aggiunta di 10 milioni per l’ammasso privato dei prosciutti DOP, e dei vitelli, con 20 milioni più 15 milioni per l’ammasso privato delle carni da vitello. Per la filiera cunicola sono previsti 4 milioni, per gli ovicaprini 9 milioni e per il latte bufalino 2 milioni.

Da quando è iniziata la pandemia in Italia, il 57% delle 730mila aziende agricole nazionali ha registrato una diminuzione dell’attività ma “l’allarme globale provocato dal Coronavirus – precisa il Presidente della Coldiretti – ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico della filiera del cibo, con la necessità di difendere la sovranità alimentare e di non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento, in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali”.

“Il provvedimento odierno consolida la fattiva collaborazione instaurata da Coldiretti con il mondo delle istituzioni – conclude il Presidente Prandini – al quale continueremo a chiedere interventi mirati, in diversi settori, per fronteggiare questo periodo di difficoltà”.

 

Dal territorio

 

LOMBARDIA, LAVORO: BENE FONDI INAIL PER SICUREZZA NEI CAMPI

Ammontano a 6 milioni di euro le risorse messe a disposizione dall’Inail per la sicurezza nelle campagne della Lombardia. Lo rende noto la Coldiretti regionale nell’esprimere soddisfazione per l’avviso pubblico Isi Agricoltura 2019-2020 pubblicato dall’Inail per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nelle micro e piccole imprese del settore agricolo.

E’ importante incentivare l’innovazione per garantire un livello sempre più alto della sicurezza sul lavoro in agricoltura – commenta la Coldiretti regionale – un settore che in Lombardia nei primi cinque mesi del 2020 ha fatto registrare una riduzione del 25,3% degli infortuni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nonostante sia stato uno dei pochi settori rimasti operativi anche durante il lockdown.

A livello nazionale – spiega la Coldiretti – le risorse stanziate dall’Inail per l’avviso pubblico Isi Agricoltura 2019 -2020 sono pari a 65 milioni di euro a fondo perduto. Nei primi cinque mesi di quest’anno – precisa la Coldiretti – in Italia l’agricoltura ha fatto registrare una riduzione record del 24,7% degli infortuni, che raggiunge un incoraggiante -27% per quelli mortali. Un andamento che conferma il prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni per rendere il lavoro nei campi tecnologicamente più avanzato, ma anche più sicuro.

Molto resta tuttavia ancora da fare e per questo – conclude la Coldiretti – è necessario continuare con decisione sulla strada intrapresa con interventi per la semplificazione, la trasparenza, l’innovazione tecnologica e la formazione, che sappiano accompagnare le imprese nello sforzo di prevenzione in atto. Per questo sono importanti le risorse che Inail mette a disposizione delle imprese agricole per rinnovare ed ammodernare il parco macchine attualmente in circolazione.

 

SICILIA, CRIMINALITÀ: AGRICOLTORI SEMPRE PIÙ VESSATI DA FURTI

Ogni anno la criminalità sottrae agli imprenditori agricoli siciliani svariati milioni di euro con furti di prodotti e macchinari. È una vera e propria piaga sociale che va combattuta con determinazione. Coldiretti Sicilia commenta così l’operazione dei Carabinieri della stazione di Licodia Eubea e del Nucleo radiomobile della compagnia di Caltagirone, che stamani ha portato all’arresto di ladri di uva da tavola.

La criminalità organizzata – sottolinea ancora Coldiretti Sicilia – approfittando della crisi colpisce gli agricoltori soprattutto nelle aree dove l’agricoltura rappresenta l’unica forma economica.

Nel catanese negli ultimi anni c’è stata un’impennata di furti sfociata anche in fatti gravissimi come l’uccisione di chi, qualche mese fa, tentava di rubare arance.

E ancora – aggiunge l’organizzazione agricola – i ladri rubano sempre di più le produzioni tropicali: avocado e mango sono ogni giorno il bottino preferito dei delinquenti che spesso provocano anche danni alle strutture.

Di fronte a questo scenario l’azione delle forze dell’ordine a cui va il nostro plauso – commenta Francesco Ferreri, presidente regionale Coldiretti – rappresenta un forte segnale di presenza e azione sul territorio.

 

CALABRIA, OPERAZIONE PEDIGREE: INTERESSE NDRANGHETA NELL’AGROALIMENTARE

Dal controllo sui bar, ristoranti e negozi di frutta e verdura fino al furto dei raccolti, il volume d’affari delle agromafie è salito a 24,5 miliardi di euro con attività che riguardano l’intera filiera del cibo, approfittando anche della crisi causata dall’emergenza coronavirus. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’operazione denominata “Pedigree”della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, che ha portato all’arresto di 12 presunti elementi di vertice, luogotenenti e affiliati alle cosche della ‘ndrangheta Serraino e Libri, accusati di aver impiegato i proventi delle attività illecite in esercizi commerciali attivi nel campo della ristorazione e della vendita di frutta, intestandoli a sodali o a prestanomi allo scopo di eludere il sequestro con l’applicazione delle disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali. L’agroalimentare è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi economica perché – sottolinea la Coldiretti – consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone. Con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione le agromafie impongono la vendita di determinati prodotti agli esercizi commerciali, che a volte, approfittando della mancanza di liquidità, arrivano a rilevare direttamente grazie – continua la Coldiretti – alle disponibilità di capitali ottenuti con il commercio della droga. Un fenomeno che minaccia di aggravarsi ulteriormente per gli effetti della pandemia che potrebbe spingere le imprese a rischio a ricorrere all’usura per trovare i finanziamenti necessari. In questo modo la malavita si appropria – sottolinea la Coldiretti – di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio Made in Italy. Ma è drammatico anche il moltiplicarsi delle razzie nei campi, per un bottino stimato in 300 milioni di euro all’anno che finisce sul mercato nero ed alimenta i canali dell’abusivismo e dell’illegalità. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione e Coldiretti propone la riforma dei reati in materia agroalimentare anche perché. “l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato approvando le proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie”.

 

PUGLIA, DL SEMPLIFICAZIONE: EXPORT AGROALIMENTARE PAGA GAP LOGISTICA

Con il Decreto Semplificazione al via 3 opere strategiche di collegamento ferroviario in Puglia, le tratte Pescara–Bari, Napoli–Bari e Taranto–Metaponto-Potenza- Salerno e una stradale della statale 106 jonica, in una regione che sconta il grave gap di una logistica scarsa e inefficiente anche per il trasporto dei prodotti agroalimentari con effetti vincolanti sulle esportazioni. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in merito alle infrastrutture passate col Dl Semplificazione, dove le grandi assenti risultano le opere idriche.

“Servono trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi portuali e aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da nord a sud del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo visto che la densità delle nostre infrastrutture è più bassa rispetto ad altri Paesi. Basti pensare che ogni 100 km quadrati abbiamo 5,5 chilometri di ferrovie contro gli 11 della Germania. Inoltre serve un task-force che permetta di rimuovere con maggiore velocità le barriere non tariffarie che troppo spesso bloccano le nostre esportazioni”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Le esportazioni di prodotti agroalimentari in Puglia pagano a caro prezzo il gap della logistica, denuncia Coldiretti, che scontano il peso della burocrazia, di prezzi decisamente più alti, di reti che non funzionano. “Se l’Italia non investe nelle vie di trasporto, soprattutto su rotaia, l’ortofrutta spagnola continuerà ad arrivare, arrecando danno alle produzioni agroalimentari pugliesi. Un chilo di frutta per arrivare da Rutigliano a Bruxelles deve percorre 1800 chilometri e da Murcia a sud della Spagna a Bruxelles 2000 Km. Dalla Puglia il viaggio dura 48 ore, da Murcia solo 36 ore”, insiste il presidente Muraglia.

Esiste una situazione di oggettiva mancanza di competitività in termini di efficienza e di costi per logistica e trasporti in Puglia dove l’export agroalimentare, oltre agli scambi storici e consolidati verso la Germania, deve essere aiutato ad imporsi in Francia, Polonia, Regno Unito e Svizzera, oltre a Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia, oltre ai Paesi extra Ue.

 

VENETO, 50 ANNI DI REGIONE VENETO CON BUFFET A KMZERO

Tra i primati dei primi cinquant’anni della Regione Veneto c’è sicuramente la legge cosiddetta del “kmzero” che promuove il consumo dei prodotti locali  nelle mense private e pubbliche. Con questo spirito Coldiretti Veneto ha omaggiato con un buffet di specialità di origine regionale  mezzo secolo di attività istituzionale. Da aggiungere all’elenco una serie di normative pionieristiche a livello nazionale che interessano il settore primario come l’agricoltura sociale, la banca della terra, la riforma della bonifica, del consumo del suolo  e quella costitutiva del “super Caa;  ancora in cantiere  il disegno di legge sulla transumanza. “Attività intensa, propositiva e di confronto con la Giunta e il Consiglio del Veneto – spiega Carlo Salvan vice presidente di Coldiretti – caratterizzate da un dialogo costante con la politica, trasversale e produttivo all’insegna della semplificazione della burocrazia con espressioni concrete di sussidarietà che hanno anticipato di molto le decisioni assunte in tante altre realtà d’Italia”. Brindisi dunque con il Ministro Affari regionali e autonomie Francesco Boccia,  con calici di Prosecco del Consorzio di Tutela Doc e jeroboam della Tenuta Astoria di Refrontolo (Tv) con etichetta dedicata. Cicchetti e bruschette con olio d’oliva veneto e salse del Garda specialità donate dal frantoio Redoro di Grezzana in provincia di Verona. Piatti a base di formaggi Dop offerti dal polo delle latterie: Soligo, Vicentine e Busche tramite l’Aprolav. Salumi e insaccati dell’azienda agrituristica Antichi Sapori di Santa Giustina in Colle (Pd) Meloni, ciliegie, fragole e angurie dei produttori associati al Maap di Padova.  Immancabile il taglio della torta con  il dolce a base di ricotta di bufala di Simone Scacco allevatore padovano di Piove di Sacco, ormai considerato dagli ospiti e i tanti invitati del Palazzo Ferro Fini il “contadino pasticcere” del giorno.

 

LAZIO, ARRIVANO LE ETICHETTE MADE IN ITALY PER I SALUMI

Via libera dell’Unione Europea alle etichette Made in Italy su salami, mortadella, prosciutti e culatello. Una novità importante che mette fine alle speculazioni. Più di 8 italiani su 10 (82%), con l’emergenza coronavirus sugli scaffali, preferisce prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’, divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sul commercio al dettaglio a maggio, che evidenziano in valore un calo del 10,5%, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente ed un aumento del 24,3% rispetto ad aprile.

“Il decreto sull’obbligo dell’etichetta Made in Italy – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – consentirà di smascherare l’inganno della carne straniera, spacciata per italiana. Un provvedimento in grado di garantire trasparenza nelle scelte ai 35 milioni di italiani, che almeno qualche volte a settimana portano in tavola salumi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat e allo stesso tempo di sostenere i 5mila allevamenti nazionali di maiali, messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale, per salvare il prestigioso settore della norcineria che in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi”. Nelle scorse settimane era stata sempre la Coldiretti a lanciare l’allarme per l’invasione di cosce straniere dall’estero, per una quantità media di 4,7 milioni, che ogni mese arrivano in Italia. Prodotti importati, che poi vengono utilizzati per ottenere prosciutti da spacciare come Made in Italy.

 “Una situazione che non è più sostenibile – aggiunge Granieri – e che sta mettendo a rischio la prestigiosa norcineria italiana, a partire dai 12,5 milioni di prosciutti a denominazione di origine (Dop) Parma e San Daniele prodotti nel nostro Paese. Oltre agli allevamenti di suini sul territorio nazionale, già vessati dalla crisi economica determinata dall’emergenza sanitaria e costretti a fare i conti anche con il calo delle quotazioni dei maiali, che si sono quasi dimezzate dall’inizio della pandemia, fino ad arrivare a poco più di 1 euro al chilo”. Crescono, invece, le spese per l’alimentazione degli animali, dal mais alla soia, che hanno registrato rincari fino al 26%.

“L’appello è quello di comprare Made in Lazio – conclude Granieri -. I consumatori devono pretendere da supermercati e grande distribuzione, la presenza sugli scaffali di prodotti locali e hanno tutto il diritto di conoscerne la provenienza”.

E’ attualmente in vigore, grazie al pressing della Coldiretti, l’obbligo di indicare in etichetta l’origine per pelati, polpe, concentrato e degli altri derivati del pomodoro con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 26 febbraio 2018 del decreto interministeriale per l’origine obbligatoria su conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. Il 13 febbraio 2018 era entrato in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta e del riso. Ma prima erano stati raggiunti già diversi traguardi: il 19 aprile 2017 è scattato l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre, a partire dal 1° gennaio 2008, vigeva l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro.

 

RAVENNA, DL RILANCIO E DANNI GELO AL CENTRO ASSEMBLEA COLDIRETTI REGIONALE

“La deroga alla legge 102/04 farà parte del Decreto Rilancio, ma è necessario che siano stanziate risorse adeguate a soccorrere la aziende danneggiate dalle gelate della scorsa primavera”. Lo ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli nel suo intervento che ha aperto l’annuale Assemblea di Coldiretti regionale alla presenza dei componenti dell’Assemblea e del Direttore regionale Marco Allaria Olivieri. Ospiti dell’incontro il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’Assessore all’Agricoltura Alessio Mammi. All’Assemblea erano inoltre presenti, in rappresentanza della Federazione Provinciale di Coldiretti Forlì-Cesena, il Direttore Anacleto Malara e il Presidente Massimiliano Bernabini.

“La deroga significa che le aziende danneggiate dalle gelate avranno la possibilità di accedere al Fondo di Solidarietà nazionale – ha commentato il Presidente Bernabini – abbiamo iniziato a chiedere che ci si rivolgesse al Governo con questo obiettivo il giorno dopo la prima gelata, a marzo. La deroga, è arrivata, ma chiederemo che riguardi anche agevolazioni, sgravi contributivi e un’adeguata dotazione per le aziende colpite”.

“Accogliamo con favore – ha poi aggiunto in assemblea il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Bertinelli – il via libera dell’Unione Europea all’etichetta Made in Italy su salami, mortadella, prosciutti e culatello per smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana, come chiede il 93% dei cittadini. Coldiretti ha fortemente sostenuto il provvedimento, si tratta di una novità importante per garantire trasparenza nelle scelte degli italiani e per sostenere i 5mila allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale, per salvare il prestigioso settore della norcineria che in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi”.

Bertinelli ha poi ricordato come Coldiretti avesse già messo in campo progetti di filiera in tal senso con imprenditori che pur non avendo l’obbligo di mettere l’indicazione di origine hanno condiviso con l’associazione l’importanza di questo percorso per valorizzare le produzioni.

“L’agricoltura deve essere centrale nella vita politica e culturale della nostra società” ha detto nel suo intervento l’Assessore Mammi. “Oggi le proprietà sono la salute e il cibo. Nei prossimi mesi sarà necessario un confronto su come rilanciare ogni filiera produttiva risolvendo i problemi strutturali che le ostacolano, penso alla filiera ortofrutticola” ha concluso l’Assessore.

“Vi ringrazio per il lavoro che abbiamo svolto insieme fino a ora – ha affermato il presidente della Regione Stefano Bonaccini – dopo l’emergenza sanitaria che abbiamo affrontato negli ultimi mesi, che ha stravolto del tutto le nostre vite ci è comunque chiaro quali siano le priorità per quanto riguarda il prosieguo del lavoro con il comparto agricolo. Procederemo, come da programma, con il tavolo sulla semplificazione, dalla quale passa la ripartenza del Paese”.

Bonaccini ha poi ribadito l’impegno della Regione per chiedere al Governo di recuperare risorse per risarcire i danni da gelate. “È inoltre necessario – ha concluso Bonaccini – attuare una politica di attenzione allo sviluppo della montagna che da sempre consideriamo una risorsa per tutto il territorio”.

 

TORINO, BONUS BABY SITTING PER LE ISCRIZIONIDEI BAMBINI ALLE FATTORIE DIDATTICHE

I genitori che iscrivono i bambini di età non superiore ai 12 anni alle fattorie didattiche possono richiedere il bonus per l’iscrizione ai centri estivi, alternativo al bonus “Baby sitting”, previsto dall’articolo 72 del decreto legge 34/2020 (“Rilancio”) che disciplina il bonus per servizi di baby-sitting e per l’iscrizione ai centri estivi, ai servizi integrativi per l’infanzia, ai servizi socio-educativi territoriali, ai centri con funzione educativa ricreativa e ai servizi integrativi innovativi per la prima infanzia.

L’Inps ha comunicato l’avvio della nuova procedura per la presentazione delle domande, prevedendo che il genitore alleghi alla domanda della prestazione la documentazione comprovante l’iscrizione ai suddetti centri e/o strutture e il tipo di struttura che ospita il minore, selezionando il codice identificativo tra le diverse tipologie previste dal nomenclatore degli interventi e servizi sociali. I genitori che vorranno usufruire del bonus a seguito dell’iscrizione ai servizi svolti dalle fattorie didattiche dovranno indicare, nella apposita funzione disponibile sul portale Internet dell’Inps, il tipo di struttura indicato con il codice LA (Centri con funzione educativo-ricreativa).

Il Dpcm dell’11 giugno 2020, che ha disposto la riapertura dopo il lockdown dei centri dove svolgere attività ludico-ricreative ed educative per bambini e ragazzi, ha esplicitamente indicato tra le strutture che consentono lo svolgimento di attività ludico-ricreative anche all’aperto le aziende agricole attive quali fattorie didattiche e nell’ambito dell’agricoltura sociale.

INFO Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al Patronato Epaca di Torino

011-6177211 (centralino), 011-6177254-5 – mail epaca.to@coldiretti.it

 

CAMPANIA, EXTRABIO CAMPANIA 2020: L’ECCELLENZA ALL’INSEGNA DELLE DONNE

Si è tenuta questa mattina alla Borsa Merci in corso Meridionale a Napoli – seppur in forma ridotta per rispettare le prescrizioni anti covid – la cerimonia di premiazione di Extrabio 2020, il premio dedicato agli oli extra vergine biologici organizzato dalla Regione Campania in collaborazione con Camera di Commercio di Napoli e Coldiretti Campania. Un premio che quest’anno per Coldiretti si è tinto di rosa, grazie ad un fortissimo protagonismo delle donne. Anzitutto a rappresentare la principale organizzazione agricola è stata Valentina Stinga, responsabile di Coldiretti Donne Impresa Campania. A ritirare uno dei primi premi vincitori è stata Claudia Sorbo, dell’azienda agricola Villa Sorbo di Galluccio (Caserta) e delegata regionale di Coldiretti Giovani Impresa Campania. Infine l’annuale premio speciale “Biolabel”, assegnato da Coldiretti Campania alla migliore etichetta, è stato ritirato da Alessandra de Martini dell’azienda agricola de Martini di Fragneto l’Abate (Benevento). A rappresentare l’assessorato all’agricoltura della Regione Campania è stata la dirigente Brunella Mercadante, mentre la Camera di Commercio di Napoli ha partecipato con il vicepresidente Fabrizio Luongo. La giuria degli assaggiatori è stata guidata da Maria Luisa Ambrosino, capo panel della Camera di Commercio di Napoli.

Premio Extrabio 2020

Elenco aziende premiate

Categoria Fruttato Leggero – Primo classificato: Villa Sorbo, Galluccio (CE)

Categoria Fruttato Medio – Primo classificato: Tenuta Romano, Ponte (BN)

Categoria Fruttato Intenso – Primo classificato: FAM, Venticano (AV)

Premi Provinciali

Provincia di Napoli: Le Tore, Massa Lubrense

Provincia di Avellino: Case d’Alto, Grottaminarda

Provincia di Benevento: Torre a Oriente, Torrecuso

Provincia di Caserta: La Pianurella, Capua

Provincia di Salerno: Pietrabianca, Casalvelino

Premio Biolabel

Augusto de Martini, Fragneto l’Abate (BN)

Al seguente link è possibile scaricare il catalogo in digitale ?

http://tiny.cc/uxvemz

 

SARDEGNA, PROMO EVENTI: RINVIATO A SETTEMBRE IL WINE FOOD FESTIVAL DI CAGLIARI

Si terrà anche quest’anno, nella bellissima cornice di piazza del Carmine e Cagliari, il consueto appuntamento con il Cagliari International Wine&Food Festival patrocinato dal comune di Cagliari, in programma nel palinsesto dell’Estate cagliaritana.

A causa dell’emergenza sanitaria COVID-19, che ha colpito in maniera significativa il comparto turistico e quello degli eventi, i Festival quest’anno non si svolgerà come di consueto a luglio ma subirà uno spostamento a fine settembre, nelle date del 25 e 26. “L’idea è maturata di concerto con l’amministrazione comunale, che ha subito avvallato la scelta di buon senso della nostra Associazione. Le motivazioni sono evidenti e comprensibili – dichiara Mario Bonamici presidente della APS Promo Eventi – la situazione non è ancora fluida per quanto riguarda gli eventi destinati al pubblico con un’affluenza come quella che la nostra manifestazione che, specie in occasione dell’ultima edizione, ha registrato una crescita notevole. Come è giusto che sia, vorremmo garantire il miglior scenario possibile nel totale rispetto delle regole e della sicurezza. Sarà evidentemente un evento per il pubblico, ma questa quarta edizione sarà particolarmente rivolta a tutte le aziende che prenderanno parte. Il loro settore, come molti altri del resto, è stato colpito duramente e vorremmo, nel nostro piccolo, contribuire ad una ripresa. Siamo fiduciosi e cercheremo di sfruttare al meglio le opportunità che il nostro evento porterà a tutti i partecipanti con sinergie e iniziative di collaborazione molto interessanti.”

“Una manifestazione che sta maturando e crescendo in interesse sia per le aziende che per il pubblico – sostiene Giorgio Demurtas presidente di Coldiretti Cagliari, partner dell’evento -. Come organizzazione ci teniamo particolarmente soprattutto quest’anno, visto che la viticoltura è una dei settori agricoli maggiormente colpiti dall’emergenza Covid. Sperando che l’estate sia favorevole al settore, il festival a fine settembre sarà anche una occasione di festa per lasciarci alle spalle l’incubo virus”.  

“Il successo di pubblico dello scorso anno e l’attenzione per questa bella iniziativa ci ha consigliato di rinviarla per dare la possibilità di bissare il successo di pubblico dello scorso anno che questa manifestazione merita” spiega l’assessore alle Attività Produttive, Turismo e Sviluppo del territorio del Comune di Cagliari Alessandro Sorgia.

 

PUGLIA, TURISMO: ESTATE NERA -800MILA VACANZIERI; QUASI AZZERATI ARRIVI STRANIERI

La crisi del turismo non risparmia neppure la Puglia con 800mila vacanzieri in meno, 3mila aziende chiuse e circa 7 mila posti di lavoro persi, con una lenta ripresa delle prenotazioni degli italiani verso le alternative più gettonate, il mare e la campagna con gli agriturismi che garantiscono distanze di sicurezza in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto, a tavola e con ampi spazi all’aperto, luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. È quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia su dati Assohotel, con le rilevazioni di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti, che fotografano una ripresa delle prenotazioni a luglio e ad agosto negli agriturismi.

“La ripresa è lenta e progressiva sia della ristorazione che degli alloggi in agriturismo. E’ stato colpito un settore che stava registrando in Puglia una crescita a due cifre con il 16,5% di aumento del numero degli agriturismi in Puglia e 850.000 presenze annue.  All’appello mancano i turisti stranieri, soprattutto l’importante fetta dei vacanzieri statunitensi, ma anche inglesi, francesi e tedeschi”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. L’attività agrituristica è stata tra le più colpite dall’emergenza Covid–19, è stata la prima a risentire del blocco delle attività – aggiunge Coldiretti Puglia – ed è stata azzerata per quasi 3 mesi con un conto salato pari a 300 milioni di euro a carico del sistema turistico pugliese con lo stop agli spostamenti causati dall’emergenza sanitaria.

“Nonostante la crisi, l’agriturismo risulta escluso sia dalla pianificazione agricola che turistica che dai tavoli di confronto istituzionali a livello regionale, mentre ci si appropria sempre con facilità dell’identità agricola e del patrimonio rurale del nostro territorio, per fare comunicazione istituzionale e marketing turistico. Ma gli oneri di cura di questo territorio rimangono in capo agli agricoltori, troppo spesso abbandonati ad affrontare da soli sfide enormi come Xylella, siccità, cambiamenti climatici e da ultimo anche il Covid”, tuona Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia.

“L’agriturismo e lo sviluppo multifunzionale delle aziende agricole sono oggi fuori da qualsivoglia strategia regionale, ivi incluse – insiste il presidente De Miccolis – quelle a sostegno del settore turistico per emergenza Covid, così come sono al palo le misure del PSR dedicate. Gli indennizzi per calo di fatturato previsti per il solo mese di aprile sono solo un placebo, cosi come non mancano difficoltà per accedere al credito. Gli ammortizzatori sociali sono ormai insufficienti per entità e tempistica a dare respiro alle tante famiglie che hanno vissuto tre mesi di inoccupazione. In compenso sono aumentati burocrazia ed adempimenti, tanto che alcuni operatori del settore, presi dallo sconforto e dalla paura di sanzioni, stanno valutando se valga la pena riaprire, eventualità che avrebbe effetti disastrosi sull’occupazione”, conclude il presidente De Miccolis.

Ignorare il ruolo fondamentale dell’agriturismo per lo sviluppo del territorio pugliese è inaccettabile per Coldiretti e Terranostra Puglia che tornano a chiedere interventi celeri per un settore che soffre e che ormai non può più attendere i tempi della politica e della burocrazia.

 

SALERNO, COSTA D’AMALFI:  ANNATA POSITIVA PER IL LIMONE IGP

Stagione positiva per il limone Costa D’Amalfi IGP in piena campagna di raccolta. La produzione è a macchia di leopardo ma i prezzi sono raddoppiati rispetto allo scorso anno con una richiesta molto forte sia in Italia che all’estero. E’ quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti Salerno.  A causa delle abbondanti precipitazioni del maggio scorso, che hanno provocato la scarsa allegagione e la cascole precoce dei fiori, si riscontra un – 30% di prodotto ma non in tutte le aree della costiera amalfitana. La richiesta di prodotto è però molto forte e i prezzi sono raddoppiati rispetto allo scorso anno. “Contiamo di proseguire fino ad agosto la raccolta – spiega Angelo Amato, presidente del Consorzio di Tutela – non ci sono ingenti quantitativi, almeno non in tutte le aree, ma la qualità è buona, contraddistinta da grossi calibri  e pochissimo scarto. Sul fronte dei prezzi siamo invece al doppio dell’annata passata. E’ una campagna positiva che ovviamente premia il lavoro dei nostri agricoltori in questo anno di emergenza Covid”. “Quest’anno la domanda è davvero elevata – conferma il direttore di Coldiretti Enzo Tropiano – siamo agli sgoccioli della raccolta, la campagna sta per giungere al termine. E’ stata un’ottima annata, caratterizzata da un’elevata domanda e da una buona qualità del prodotto. In passato la produzione di limoni era notevole, ma negli ultimi decenni si è persa oltre la metà della superficie coltivata, a causa soprattutto  dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori al di sotto dei costi di produzioni. Poi c’è stata negli ultimi anni una straordinaria rinascita del comparto che ha affermato la produzione di limoni Costa d’Amalfi Igp in tutto il mondo. Tra l’altro, l’esplosione dell’emergenza sanitaria ha fatto registrare una impennata di richieste.  Gli effetti della pandemia hanno fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore della produzione agricola di qualità per l’alimentazione e la salute”.

 

PARMA, AL VIA RASSEGNA “AGRI-CREA-DONNA”

Al via il progetto “Agri-Crea-Donna promosso da Coldiretti Donne Impresa Parma, una vetrina on line sulla creatività femminile in agricoltura.

“L’obiettivo – spiega la Responsabile  Provinciale Mara Pratissoli  è quello di dare valore all’inventiva e all’estro delle nostre imprenditrici agricole, impegnate quotidianamente nelle loro attività agricole, dove le vediamo protagoniste, in particolare, nelle imprese multifunzionali come agriturismi, fattorie didattiche e vendita diretta. Dalle loro idee e proposte – sottolinea Mara Pratissoli – tutti potranno trovare spunti e consigli utili ad esempio sulla coltivazione di piante particolari, su come abbellire il giardino, preparare un piatto creativo con i prodotti del territorio, particolari percorsi educativi delle fattorie didattiche, e tante  altre curiosità ”. Il primo contributo video è  quello di Lorenza Frati del Vivaio Frati Vivai di Fontanellato, componente del Coordinamento Provinciale Coldiretti Donne Impresa, che  presenta “La tavolozza dei colori nel giardino” con le erbacee perenni.  Un’idea creativa per arricchire di colore il giardino, svecchiarlo o impreziosirlo, o dare un tocco di personalità a balconi e terrazzi. I video del progetto “Agri-Crea-Donna” si possono trovare sul profilo Facebook di Coldiretti Parma.

 

NOVARA – VCO: VINO, SERVONO INTERVENTI STRAORDINARI

Ottimizzare le fonti di finanziamento e ascoltare quali sono i bisogni delle aziende del territorio. E’ quanto ha chiesto Coldiretti alla Regione Piemonte tra le attività primarie da mettere in campo per far fronte al difficile momento che continua a vivere la vitivinicoltura, che anche nelle nostre province ha registrato perdite significative, con il blocco delle esportazioni e la chiusura prolungata di bar e ristoranti.

“E’ urgente che la Regione si faccia portavoce a livello nazionale con il Mipaaf affinché vengano tenute presenti le peculiarità del nostro territorio e i produttori piemontesi possano beneficiare della vendemmia verde selettiva – spiega Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco – visto che già restiamo fuori dalla vendemmia verde e dalla distillazione di crisi. Nella nostra regione si producono solo vini di alta qualità che rientrano tra le Docg o le Doc: non è corretto, quindi, generalizzare gli interventi a discapito delle imprese vitivinicole che, nonostante le difficoltà del periodo, non hanno smesso di lavorare e di produrre le eccellenze che ci consentono di essere conosciuti anche oltre i confini nazionali. Le risorse assegnate al Piemonte, in capo al Programma Nazionale di Sostegno, possono essere un ottimo portafoglio solo se verranno rimodulate, tenendo conto di questa evenienza particolare. E’ necessario però anche sostenere, con massicci investimenti pubblici e privati, la ripresa delle esportazioni con un piano straordinario di comunicazione sul vino, soprattutto verso l’estero, dato che il settore rappresenta da sempre un elemento di traino per l’intero Made in Italy. Ricordiamo che, per il Piemonte, in gioco c’è la sopravvivenza di 14 mila imprese con oltre 43 mila ettari di superficie vitata e una produzione di 2,5 milioni di ettolitri”.

 

TORINO, COMMERCIO E ACQUISTI: A TAVOLA VINCE IL MADE IN ITALY

Il Made in Italy va forte: più di 8 italiani su 10 con l’emergenza Coronavirus sugli scaffali cerca prodotti italiani per sostenere l’economia e il lavoro del territorio. Questo emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’, divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sul commercio al dettaglio a maggio che evidenziano in valore un calo del 10,5 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e un aumento del 24,3 per cento rispetto al mese di aprile. L’andamento degli acquisti è accompagnato da una svolta patriottica degli italiani con una maggiore attenzione all’origine dei prodotti che mettono nel carrello determinato dalla consapevolezza delle difficoltà che sta affrontando il Paese.

“L’italianità è diventata un fattore importante di richiamo nelle vendite dei prodotti – segnala Fabrizio Galliati presidente di Coldiretti Torino – e proprio per questo l’indicazione d’origine in etichetta è fondamentale, come l’ultima battaglia vinta per salvare i salumi di nostra produzione dalla carne straniera che viene spacciata per italiana. A influire sulla tendenza di acquistare prodotti patriottici, sicuramente anche la mobilitazione #MangiaItaliano, promossa da Coldiretti insieme all’alleanza salva spesa creata insieme a Filiera Italia e a grandi gruppi della Gdo. Certo con il lockdown abbiamo registrato un drastico calo dei consumi che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari Made in Piemonte, ma abbiamo avuto anche forti richieste di prodotti veramente Made in Piemonte che le imprese di Campagna Amica hanno consegnato direttamente a domicilio ai cittadini. In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy. L’Italia ha la responsabilità di svolgere un ruolo di apripista in Europa, anche sfruttando le opportunità offerte dalla storica apertura dell’Ue all’obbligo dell’origine con l’indicazione dello Stato membro con la nuova Strategia Farm to Fork nell’ambito del Green New Deal”.

Grazie al pressing della Coldiretti è in vigore in Italia l’obbligo di indicare in etichetta l’origine per pelati, polpe, concentrato e degli altri derivati del pomodoro con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 26 febbraio 2018 del decreto interministeriale per l’origine obbligatoria su conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50per cento da derivati del pomodoro. Il 13 febbraio 2018 era entrato in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta e del riso. Ma prima erano stati raggiunti già diversi traguardi: il 19 aprile 2017 è scattato l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre, a partire dal 1° gennaio 2008, vigeva l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro.

L’etichetta di origine sulla spesa degli italiani

Cibi con l’indicazione origine

Cibi senza indicazione d’origine

Salumi (*)

Carne di coniglio

Carne di pollo e derivati

Carne trasformata

Carne bovina

Marmellate, succhi di frutta

Frutta e verdura fresche

Fagioli, lenticchie, piselli in scatola

Uova

Pane

Miele

Insalate in busta (IV° gamma)

Extravergine di oliva

Frutta e verdura essiccata

Pesce

 

Derivati del pomodoro e sughi pronti

 

Latte/Formaggi

 

Pasta

 

Riso

 

Tartufi e Funghi spontanei

 

(*) in attesa della pubblicazione del decreto – Fonte: Elaborazioni Coldiretti

 

PADOVA, 50 ANNI DI REGIONE VENETO CON BUFFET A KMZERO

Tra i primati dei primi cinquant’anni della Regione Veneto c’è sicuramente la legge cosiddetta del “kmzero” che promuove il consumo dei prodotti locali  nelle mense private e pubbliche. Con questo spirito Coldiretti Veneto ha omaggiato con un buffet tutto di origine regionale  mezzo secolo di attività istituzionale. Da aggiungere all’elenco una serie di normative pionieristiche a livello nazionale che interessano il settore primario come l’agricoltura sociale, la banca della terra, la riforma della bonifica, del consumo del suolo  e quella costitutiva del “super Caa”, ancora in cantiere  il disegno di legge sulla transumanza. “Attività intensa, propositiva e di confronto con la Giunta e il Consiglio del Veneto – spiega Carlo Salvan vice presidente di Coldiretti – caratterizzate da un dialogo costante con la politica, trasversale e produttivo all’insegna della semplificazione della burocrazia con espressioni concrete di sussidarietà che hanno anticipato di molto le decisioni assunte in tante altre realtà d’Italia”. Brindisi dunque con il Ministro Affari regionali e autonomie, con calici di Prosecco del Consorzio di Tutela Doc e jeroboam della Tenuta Astoria con etichetta dedicata. Piatti a base di formaggi offerti dal polo delle latterie venete: Soligo, Vicentine e Busche tramite l’Aprolav. Insaccati dell’azienda agricola Antichi Sapori di Santa Giustina in Colle (Pd). Melone, ciliegie, fragole e angurie dei produttori associati al Maap. Immancabile il dolce a base di ricotta di bufala di Simone Scacco allevatore di Piove di Sacco per tutti gli ospiti e invitati del Palazzo Ferro Fini ormai considerato “contadino pasticcere”.

 

FROSINONE, VIA LIBERA DELL’UE ALL’ETICHETTA D’ORIGINE PER I SALUMI MADE IN ITALY

Via libera dell’Unione Europea all’etichetta Made in Italy su salami, mortadella, prosciutti e culatello per smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana come chiede il 93% dei cittadini che ritiene importante conoscere l’origine degli alimenti, secondo l’indagine on line del Ministero delle Politiche agricole. Ad annunciarlo è la Coldiretti, che ha fortemente sostenuto il provvedimento, dopo la scadenza del cosiddetto termine di “stand still”, il periodo di “quarantena” di 90 giorni dalla notifica entro il quale la Commissione avrebbe potuto fare opposizione allo schema di decreto nazionale interministeriale che introduce l’indicazione obbligatoria della provenienza per le carni suine trasformate.

‘’Una novità importante – ha commentato il direttore di Coldiretti di Frosinone e di Latina Carlo Picchi – per garantire trasparenza nelle scelte ai 35 milioni di italiani che ,secondo un’analisi su dati Istat , almeno qualche volta a settimana portano in tavola salumi ‘’-  aggiungendo –  ‘’ E’per noi  un passo significativo anche  e soprattutto a livello locale , per sostenere i trecento allevamenti di suini in provincia di Frosinone che ,come accaduto su scala nazionale, sono  stati messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale ‘’

Secondo un’analisi Coldiretti, infatti, dall’inizio dell’emergenza sanitaria le quotazioni dei maiali tricolori si sono quasi dimezzate e scese a poco più di un euro al chilo, mettendo a rischio le imprese e con esse la prestigiosa norcineria Made in Italy che vale ,dalla stalla alla distribuzione , 20 miliardi.  A preoccupare è l’invasione di cosce dall’estero per una quantità media di 56 milioni di “pezzi” che ogni anno si riversano nel nostro Paese per ottenere prosciutti da spacciare come Made in Italy.

Si stima che tre prosciutti su quattro venduti in Italia siano in realtà ottenuti da carni straniere senza che questo sia stato fino ad ora esplicitato in etichetta. Cosce provenienti in larga parte dai grandi mattatoi dei paesi del Nord, come ad esempio la struttura di Rheda-Wiedenbrück, nel distretto di Guetersloh, nel NordReno Westfalia, balzata all’attenzione delle cronache perché più di 1.550 lavoratori sono risultati positivi ai test per il Covid-19.

‘’ L’etichettatura dei salumi è l’ultimo capitolo della storica battaglia per la trasparenza condotta da Coldiretti che, con la raccolta di milioni di firme, ha portato l’Italia all’avanguardia in Europa’’ –ha affermato il presidente della Coldiretti  di Frosinone Vinicio Savone , sottolineando che ‘’ In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy” .

Il decreto sui salumi, che dovrà essere presto pubblicato in Gazzetta Ufficiale per essere operativo, prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a paese di nascita, paese di allevamento e paese di macellazione degli animali. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile dunque solo quando la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.

 

TORINO, PREZZI SUGLI SCAFFALI IN AUMENTO CON PRODUZIONI RIDOTTE DAL MALTEMPO

Albicocche, ciliegie, ma anche pesche, susine e diverse verdure. La frutta e la verdura sono segnate dal maltempo in Piemonte: danni da gelo, piogge di maggio e le grandinate di giugno. E’ quanto segnala la Coldiretti a seguito dell’aumento dei prezzi, a livello nazionale, che fa segnare +11,1 per cento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per effetto del clima che ha sconvolto i raccolti e ridotto le disponibilità sui mercati di ortaggi e frutta.

«A pesare è stato il clima completamente instabile della primavera – sottolinea Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino – iniziata con l’arrivo del gelo che ha compromesso le fioriture e proseguita con il caldo torrido e la siccità, per andare a concludersi con le tempeste di vento e la grandine. Il risultato? La carenza di prodotto e l’aumento dei prezzi al dettaglio. Quello che si auspica è che gli aumenti vadano, almeno in parte, a compensare le perdite subite per il maltempo dai nostri agricoltori e a incrementare quanto a loro viene riconosciuto. Purtroppo sono anni che gli agricoltori producono con diminuzioni di reddito che stanno rendendo sempre più critiche i conti economici delle imprese agricole».

«In questo momento difficile per l’economia e l’occupazione – chiude Fabrizio Galliati –  il nostro consiglio ai consumatori è acquistare prodotto italiano e sostenere la campagna #MangiaItaliano. Per non cadere nell’inganno dei prodotti importati spacciati per Made in Italy è importante verificare sempre l’origine nazionale in etichetta che è obbligatoria per la frutta e verdura. Una buona garanzia è acquistare ai mercati e nei punti vendita aziendali del circuito Campagna Amica».

 

PARMA, DL RILANCIO: BENE DEROGA A LEGGE 102/04 MA SERVONO RISORSE ADEGUATE

“La deroga alla legge 102/04 farà parte del Decreto Rilancio, ma è necessario che siano stanziate risorse adeguate a soccorrere la aziende danneggiate dalle gelate della scorsa primavera”. Lo ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli lungo il suo intervento che ha aperto l’annuale Assemblea di Coldiretti regionale, alla presenza dei componenti dell’Assemblea Regionale, del Direttore regionale Marco Allaria Olivieri. Ospiti dell’incontro il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’Assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi.

All’assemblea presente anche la delegazione di Coldiretti Parma composta da Giacomo Bernardi, Michele Cesari, Luca Cotti, Francesca Mantelli, Luigi Montali insieme al Direttore Alessandro Corsini.

“La deroga significa che le aziende danneggiate dalle gelate avranno la possibilità di accedere al Fondo di Solidarietà nazionale”, ha detto Bertinelli “abbiamo iniziato a chiedere che ci si rivolgesse al Governo con questo obiettivo il giorno dopo la prima gelata, a marzo. La deroga è arrivata, ma chiederemo che riguardi anche agevolazioni, sgravi contributivi e un’adeguata dotazione per le aziende colpite”.

“Accogliamo con favore – ha detto ancora il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna – il via libera dell’Unione Europea all’etichetta Made in Italy su salami, mortadella, prosciutti e culatello per smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana, come chiede il 93% dei cittadini. Coldiretti ha fortemente sostenuto il provvedimento, si tratta di una novità importante per garantire trasparenza nelle scelte degli italiani e per sostenere i 5mila allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale, per salvare il prestigioso settore della norcineria che in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi”.

Bertinelli ha poi ricordato come Coldiretti avesse già messo in campo progetti di filiera in tal senso con imprenditori che pur non avendo l’obbligo di mettere l’indicazione di origine hanno condiviso con l’associazione l’importanza di questo percorso per valorizzare le produzioni.

“L’agricoltura deve essere centrale nella vita politica e culturale della nostra società” ha detto nel suo intervento l’Assessore Mammi. “Oggi le proprietà sono la salute e il cibo. Nei prossimi mesi sarà necessario un confronto su come rilanciare ogni filiera produttiva risolvendo i problemi strutturali che le ostacolano, penso alla filiera ortofrutticola” ha concluso l’Assessore.

“Vi ringrazio per il lavoro che abbiamo svolto insieme fino a ora – ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini – dopo l’emergenza sanitaria che abbiamo affrontato negli ultimi mesi, che ha stravolto del tutto le nostre vite ci è comunque chiaro quali siano le priorità per quanto riguarda il prosieguo del lavoro con il comparto agricolo. Procederemo, come da programma, con il tavolo sulla semplificazione, dalla quale passa la ripartenza del Paese”.

Bonaccini ha poi ribadito l’impegno della Regione per chiedere al Governo di recuperare risorse per risarcire i danni da gelate. “È inoltre necessario – ha concluso Bonaccini – attuare una politica di attenzione allo sviluppo della montagna che da sempre consideriamo una risorsa per tutto il territorio”.

 

BRESCIA, LAVORO: BENE FONDI INAIL PER SICUREZZA NEI CAMPI

Ammontano a 6 milioni di euro le risorse messe a disposizione dall’Inail per la sicurezza nelle campagne della Lombardia. Lo rende noto la Coldiretti regionale nell’esprimere soddisfazione per l’avviso pubblico Isi Agricoltura 2019-2020 pubblicato dall’Inail per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nelle micro e piccole imprese del settore agricolo.

E’ importante incentivare l’innovazione per garantire un livello sempre più alto della sicurezza sul lavoro in agricoltura – commenta la Coldiretti regionale – un settore che in Lombardia nei primi cinque mesi del 2020 ha fatto registrare una riduzione del 25,3% degli infortuni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nonostante sia stato uno dei pochi settori rimasti operativi anche durante il lockdown.

A livello nazionale – spiega la Coldiretti – le risorse stanziate dall’Inail per l’avviso pubblico Isi Agricoltura 2019 -2020 sono pari a 65 milioni di euro a fondo perduto. Nei primi cinque mesi di quest’anno – precisa la Coldiretti – in Italia l’agricoltura ha fatto registrare una riduzione record del 24,7% degli infortuni, che raggiunge un incoraggiante -27% per quelli mortali. Un andamento che conferma il prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni per rendere il lavoro nei campi tecnologicamente più avanzato, ma anche più sicuro.

Molto resta tuttavia ancora da fare e per questo – conclude la Coldiretti – è necessario continuare con decisione sulla strada intrapresa con interventi per la semplificazione, la trasparenza, l’innovazione tecnologica e la formazione, che sappiano accompagnare le imprese nello sforzo di prevenzione in atto. Per questo sono importanti le risorse che Inail mette a disposizione delle imprese agricole per rinnovare ed ammodernare il parco macchine attualmente in circolazione.

 

SALERNO, ASSEMBLEA PROVINCIALE COLDIRETTI: BILANCIO OK

Si è svolta l’Assemblea provinciale di Coldiretti Salerno, la prima convocata dopo il lockdown. Un incontro che ha posto al centro la ripartenza dopo lo shock Covid che ha colpito duramente il comparto agricolo, con particolari ripercussioni nei settori dell’ortofrutta, della zootecnia, dell’ospitalità rurale e del florovivaismo, “anche se l’emergenza in modi diversi ha colpito tutti” ha evidenziato il presidente di Coldiretti Vito Busillo. “Uno sforzo enorme è stato fatto in questo periodo dalle aziende agricole – ha ricordato Busillo – sono stati mesi duri nei quali come Organizzazione abbiamo cercato di limitare i danni intervenendo su più fronti, attraverso soluzioni alternative per riconvertire le attività bloccate dal lockdown, come la vendita a domicilio con Campagna Amica ad esempio, ma allo stesso tempo non abbiamo mai dimenticato le famiglie maggiormente penalizzate, i vecchi e i nuovi poveri, con iniziative di solidarietà realizzate anche in collaborazione con le amministrazioni comunali e le altre associazioni L’importante lavoro di Coldiretti sia a livello nazionale che locale ha fatto sì che tutte le richieste alla politica siano state accolte, a dimostrazione della straordinaria reputazione di cui l’associazione gode. Questo è un valore aggiunto fondamentale per le aziende e i territori”. Il direttore Enzo Tropiano ha evidenziato la sana gestione associativa e la politica di sviluppo e di crescita in favore delle aziende in particolare per l’impegno nella costituzione dei distretti che gestiranno le politiche strutturali dei prossimi dieci anni. “Una gestione di successo dell’organizzazione – commenta Tropiano – raggiunta grazie al sostegno dei soci, con i quali continuiamo a portare avanti una politica di attenzione verso l’agricoltura, la filiera e i consumatori, dai quali dipendono molte delle scelte strategiche del futuro”.

 

RIMINI, DL RILANCIO E DANNI GELO AL CENTRO DELL’ASSEMBLEA REGIONALE COLDIRETTI

“La deroga alla legge 102/04 farà parte del Decreto Rilancio, ma è necessario che siano stanziate risorse adeguate a soccorrere la aziende danneggiate dalle gelate della scorsa primavera”. Lo ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli nel suo intervento che ha aperto l’annuale Assemblea di Coldiretti regionale alla presenza dei componenti dell’Assemblea e del Direttore regionale Marco Allaria Olivieri. Ospiti dell’incontro il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’Assessore all’Agricoltura Alessio Mammi. All’Assemblea erano inoltre presenti, in rappresentanza della Federazione Provinciale di Coldiretti Rimini, il Direttore Anacleto Malara, il Vice Direttore Giorgio Ricci e il Presidente Guido Cardelli Masini Palazzi.

“La deroga significa che le aziende danneggiate dalle gelate avranno la possibilità di accedere al Fondo di Solidarietà nazionale – ha commentato Bertinelli – abbiamo iniziato a chiedere che ci si rivolgesse al Governo con questo obiettivo il giorno dopo la prima gelata, a marzo. La deroga, è arrivata, ma chiederemo che riguardi anche agevolazioni, sgravi contributivi e un’adeguata dotazione per le aziende colpite”.

“Accogliamo con favore – ha poi aggiunto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna – il via libera dell’Unione Europea all’etichetta Made in Italy su salami, mortadella, prosciutti e culatello per smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana, come chiede il 93% dei cittadini. Coldiretti ha fortemente sostenuto il provvedimento, si tratta di una novità importante per garantire trasparenza nelle scelte degli italiani e per sostenere i 5mila allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale, per salvare il prestigioso settore della norcineria che in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi”.

Bertinelli ha poi ricordato come Coldiretti avesse già messo in campo progetti di filiera in tal senso con imprenditori che pur non avendo l’obbligo di mettere l’indicazione di origine hanno condiviso con l’associazione l’importanza di questo percorso per valorizzare le produzioni.

“L’agricoltura deve essere centrale nella vita politica e culturale della nostra società” ha detto nel suo intervento l’Assessore Mammi. “Oggi le proprietà sono la salute e il cibo. Nei prossimi mesi sarà necessario un confronto su come rilanciare ogni filiera produttiva risolvendo i problemi strutturali che le ostacolano, penso alla filiera ortofrutticola” ha concluso l’Assessore.

“Vi ringrazio per il lavoro che abbiamo svolto insieme fino a ora – ha affermato il presidente della Regione Stefano Bonaccini – dopo l’emergenza sanitaria che abbiamo affrontato negli ultimi mesi, che ha stravolto del tutto le nostre vite ci è comunque chiaro quali siano le priorità per quanto riguarda il prosieguo del lavoro con il comparto agricolo. Procederemo, come da programma, con il tavolo sulla semplificazione, dalla quale passa la ripartenza del Paese”.

Bonaccini ha poi ribadito l’impegno della Regione per chiedere al Governo di recuperare risorse per risarcire i danni da gelate. “È inoltre necessario – ha concluso Bonaccini – attuare una politica di attenzione allo sviluppo della montagna che da sempre consideriamo una risorsa per tutto il territorio”.

 

Appuntamenti

RAVENNA: NEL CUORE DI RAVENNA TUTTI I COLORI E L’ENERGIA DELLA FRUTTA A KM0

Venerdì 10 luglio

Domani sera, 10 luglio, turisti e cittadini potranno scoprire nel cuore di Ravenna tutti i colori e l’energia della buona frutta a km zero. Il Mercato Contadino coperto di Campagna Amica di via Canalazzo 59, per una sera porta, infatti, un mare di frutta locale e di stagione in pieno centro storico partecipando all’evento dedicato a salute & benessere ‘I Colori dell’Energia’ promosso dai commercianti di via Cattaneo nell’ambito dei venerdì di ‘Ravenna Bella di Sera’. La strada del centro, perpendicolare della centralissima via Cavour, si trasformerà, dalle ore 21, in un piccolo ‘salotto del benessere’ con assaggi di frutta appena colta dai produttori agricoli del territorio, mini-talk sul rapporto natura, alimentazione, salute in compagnia della farmacista-naturopata Lorella Tassinari, che parlerà della stretta connessione tra colori del cibo ed energia per il nostro organismo e, ovviamente, la bellezza delle vetrine a tema preparate dai commercianti.