COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio dell’11 dicembre 2018

11 Dicembre 2018
News La Forza del Territorio dell’11 dicembre 2018

Primo piano

PUGLIA

TROPICALIZZAZIONE CLIMA: GLI STORNI MANGIANO LE OLIVE

Gli effetti della tropicalizzazione del clima sono molteplici, quali il proliferare della fauna selvatica come gli storni, denuncia la Coldiretti regionale. “La Puglia, tra le province di Bari e Brindisi, vive ogni anno il dilagare della ‘piaga storni’, restando impotente – denuncia il Presidente Savino Muraglia – agli attacchi degli uccelli rientrati tra le specie protette che mangiano ognuno fino a 20 grammi di olive al giorno, quelle poche rimaste sugli alberi dopo le frequenti e violente ondate di maltempo che hanno caratterizzato il 2018.

Le aree più colpite sono Monopoli, Fasano, Pezze di Greco, Polignano, dove gli agricoltori non hanno strumenti per arginare la presenza eccessiva e in progressivo aumento degli storni. La legge sui danni da fauna selvatica passata in Consiglio regionale è stata impugnata dal Governo su due elementi che sono stati già affrontati in IV Commissione consiliare. Auspichiamo che venga discussa con la dovuta urgenza nel primo Consiglio regionale utile”, conclude il Presidente Muraglia.

Particolarmente colpito dagli storni il settore olivicolo nelle province di Bari e Brindisi ed il danno si attesta tra il 30 ed oltre il 60% a carico degli olivi coltivati soprattutto nelle zone a ridosso del mare, da un lato sull’Adriatico dall’altro sullo Jonio.

“Oltre al danno diretto, non vanno sottovalutati i danni indiretti. Gli storni distruggono le piazzole adibite alla raccolta delle olive – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – e gli olivicoltori sono costretti a contrastare una calamità senza averne gli strumenti, condannati, quasi, a riprogrammare la propria attività agraria per scongiurare la distruzione della produzione. Tra l’altro, non è soltanto l’olivicoltura a risultare colpita, dato che il passaggio degli stormi di storni lascia sugli ortaggi quantitativi di escrementi tali da rendere impresentabile il prodotto sul mercato. Gli storni trovano ristoro notturno nelle aree protette, come Torre Guaceto, per riprendere le scorribande alimentari diurne, dato che il caldo anomalo degli ultimi anni ha fatto convertire la specie protetta da migratoria a stanziale”.

La legge regionale prevede indennizzi per i danni causati dalla fauna selvatica, l’utilizzo di tutte le strategie venatorie ammesse dalla legge – spiega Coldiretti Puglia – per una presenza della specie compatibile con le esigenze ambientali, sociali ed economiche del contesto territoriale, con particolare riferimento alla salvaguardia delle colture agricole e forestali, prevenire i danni, riducendoli progressivamente attraverso la fissazione di soglie massime di danno realistiche, garantire la pubblica incolumità, sia per chi pratica tali forme di caccia che per chi frequenta gli ambienti rurali, mediante la formazione dei soggetti abilitati al prelievo, effettuare le misurazioni biometriche sui capi abbattuti, anche al fine di valutare ogni anno il potenziale riproduttivo della popolazione locale.

Per questo Coldiretti Puglia ha sollecitato misure di prevenzione ad hoc e qualora queste ultime si rilevino inefficaci, contempla un efficace controllo faunistico, tramite le attività di contenimento numerico, allontanamento e controllo della fauna selvatica, che si rendono necessarie per il soddisfacimento di un legittimo, quanto primario, interesse pubblico.

 

Dal territorio

 

LAZIO, TMB VIA SALARIA: NO A GRANDI IMPIANTI IN CITTA’, PUNTARE SU COMPOSTAGGIO

La presenza di impianti di grandi dimensioni adibiti al trattamento dei rifiuti, come quello del Tmb dell’Ama di via Salaria, rappresenta un pericolo per il territorio e crea gravi problemi ai residenti che da anni denunciavano i miasmi provenienti da un struttura che lavora 450 tonnellate di rifiuti al giorno.

“E’ necessario localizzare questi impianti fuori dalla città, contenerne le dimensioni e puntare su sistemi di smaltimento dei rifiuti a basso impatto ambientale, per difendere i cittadini e le aziende del territorio, a partire da quelle agricole. Il vero elemento di innovazione deve essere la prossimità – spiega David Granieri, presidente Coldiretti Lazio – Circa il 30% dei rifiuti urbani raccolti a Roma (2,33 milioni di tonnellate) sono compostabili, metodologia diffusa nel Nord Italia e che rientra tra i progetti del protocollo di collaborazione firmato lo scorso maggio in Campidoglio. Oltre a incentivare la raccolta differenziata, il compostaggio di qualità, attraverso il recupero di materia ed energia, rappresenta un sistema virtuoso importante anche in agricoltura per preservare l’equilibrio ambientale”.

 

PUGLIA, MALTEMPO: PRIME NEVICATE, GRANDINE COME NOCI A SAN GIOVANNI ROTONDO

Prima nevicata in Puglia, nella zona alta della Murgia, tra Altamura e Corato, dove stamani, segnala Coldiretti Puglia, le campagne si sono improvvisamente imbiancate, dopo le grandinate che hanno colpito nelle scorse ore le province di Bari e Brindisi e la provincia di Foggia.

“La morsa di freddo e gelo non accenna a placarsi in Puglia, con le campagne improvvisamente imbiancate da grandine e nevischio per l’abbassamento repentino delle temperature”, dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia. “Chicchi di grandine come noci sono caduti a Foggia con epicentro a San Giovanni Rotondo – continua il Presidente Muraglia – mentre su Polignano, Monopoli e Fasano una improvvisa e violenta grandinata si è abbattuta sulle produzione di ortaggi in pieno campo”.

Nelle produzioni orticole in pieno campo, con temperature sotto lo zero sono a rischio le coltivazioni invernali “come broccoli, cavoli, carciofi, finocchi e cime di rape – precisa il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – che risentono del brusco abbassamento della colonnina di mercurio, dopo le temperature troppo alte registrate fino a qualche giorno fa rispetto alla media stagionale che hanno causato la marcescenza di alcuni prodotti orticoli come i broccoletti”.

Alluvioni e bombe d’acqua, oltre al forte vento, stanno danneggiando le coltivazioni in pieno campo ed in serra, facendo aumentare – segnala Coldiretti Puglia – i prezzi dei beni alimentari che per i prodotti non lavorati è passato da +0,8% del mese precedente a +1,1% mentre quello dei lavorati è salito da +1,0% a +1,3% di novembre. Il crollo della produzione provocato dal maltempo – spiega la Coldiretti – ha effetti sugli acquisti anche per il rischio di speculazioni nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola, a danno dei consumatori e dei produttori. L’andamento anomalo di quest’anno con fino ad oltre mezzo miliardo e mezzo di danni in agricoltura conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che – sottolinea la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal caldo al maltempo. Una anomalia che – conclude la Coldiretti – ha effetti anche sulla spesa dei cittadini che devono fare i conti con la variabilità delle quotazioni.

 

MOLISE, VERTICI E SOCI DI COLDIRETTI INCONTRANO L’ASSESSORE CAVALIERE

Rivalutazione del ruolo dell’impresa agricola, equilibrio e correttezza nei rapporti con l’agroindustria ma anche misure straordinarie per contrastare l’emergenza cinghiali e mancanza di infrastrutture: questi alcuni dei temi toccati nel corso dell’affollatissimo incontro che i dirigenti ed i soci di Coldiretti Molise hanno tenuto nella sede regionale della maggiore Organizzazione di categoria con l’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere. A fare gli onori di casa il delegato confederale Giuseppe Spinelli ed il direttore regionale Aniello Ascolese che hanno fortemente voluto questo incontro per rappresentare all’assessore in maniera diretta, anche mediante l’intervento degli associati, le molteplici criticità che sta vivendo il settore primario.

“Coldiretti – ha affermato Giuseppe Spinelli nel suo intervento di apertura – è prima di tutto un sindacato e come tale opera in difesa degli interessi e delle necessità dei propri soci, dunque del settore agricolo. Viviamo un periodo storico ricco di difficoltà economiche – ha aggiunto il delegato confederale – ma questo non vuol dire che bisogna rassegnarsi, anzi, questo deve essere uno stimolo in più per risollevare le sorti del settore primario che in Molise ha un grandissimo peso che può diventare gancio di traino per l’intera economia regionale”.

Numerosi sono stati gli interventi dei soci partecipanti che hanno espresso all’assessore le difficoltà del settore a cominciare dai ritardi sui pagamenti delle varie Misure del Psr, passando per la mancanza di infrastrutture sul territorio fino all’eccessiva burocrazia e all’invasione di prodotti stranieri nel mercato nazionale a prezzi insostenibili per le nostre aziende che ne hanno denunciato con forza la bassa qualità. “Non possiamo pretendere che le nostre aziende, tanto agricole quanto zootecniche, continuino ad operare sul territorio – ha spiegato il direttore Ascolese –  se non vengono messe in condizioni di produrre, ovvero se sui nostri territori mancano le più elementari infrastrutture a cominciare da quelle viarie. Bisogna che la Regione – ha aggiunto – si faccia carico di questi problemi e intervenga rapidamente per bloccare la chiusura delle aziende”.

Un altro problema sollevato in maniera particolare dai giovani imprenditori presenti in sala ha poi riguardato l’eccessiva burocrazia e la difficoltà di accesso al credito specie per chi, dopo un approfondito percorso di studi, ha deciso di investire le proprie energie in agricoltura. “Problematiche queste che, almeno in parte – ha aggiunto il direttore Ascolese – potrebbero essere risolte con l’attivazione da parte della Regione, del Super CAA, che vede Coldiretti pronta ad attuare”.

Dopo aver ascoltato le istanze della platea, l’assessore si e soffermato a rispondere in maniera precisa e puntuale a tutte le domande postegli, condividendo quanto espresso dai vertici di Coldiretti ed assicurando il suo impegno a risolvere le problematiche evidenziate pur nelle difficoltà che giornalmente incontra nell’assolvimento del suo mandato.

 

SARDEGNA, SETTE STORIE DI DONNE CHE STANNO PORTANDO ALTO IL NOME DELL’ISOLA

Sono state premiate da Fèminas, premio ideato da Coldiretti Donne impresa Sardegna, questa mattina a Sassari, nella sede de La Nuova Sardegna, le sette donne che si sono distinte nel proprio campo di lavoro. Sono la scrittrice apicoltrice Cristina Caboni, che segue la danza delle api generatrici di vita, e a loro guarda incantata ogni volta che con la penna in mano dà il via a una storia; Carlotta Sanna, campionessa olimpica “speciale”; il medico anestesista rianimatore di Sassari Giuseppa Canestrelli, con alle spalle diverse missioni nei territori di guerra per assistere chi ha bisogno; l’artista Liliana Cano, che a 94 anni continua a dipingere la libertà; Valeria e Roberta Pilloni della Cantine Su entu di Sanluri, esempio di giovani agricoltori innovatori e di successo, dando lustro in questo caso, ai vitigni autoctoni; Daniela Poggiu, esempio di altruismo che a 23 anni ha abbandonato i suoi sogni universitari per prendere in mano l’azienda di famiglia  dopo la scomparsa del padre e Sara Bachmann, danese adottata dalla Sardegna che disegna le principesse da favola in abito sardo, le Amiche di Freya.

“La Coldiretti è una forza sociale che va oltre l’agricoltura e si confrontare con tutti – sostiene la responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa Elisabetta Secci – come dimostra la giornata di oggi”.

“Abbiamo premiato sette donne con storie e percorsi diversi, rappresentative della normalità e quotidianità – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu –. Storie esemplari ma che spesso nessuno conosce perché svolgono il proprio ruolo con passione e determinazione e con grandi risultati per le comunità a cui appartengono”.

All’iniziativa hanno collaborato anche La Nuova Sardegna che ha premiato in collaborazione con Coldiretti Sardegna Liliana Cano: “una bella giornata – ha detto il direttore del quotidiano Antonio Di Rosa – ma dietro queste grandi emozioni che ci state facendo vivere oggi c’è mi il lavoro e le difficoltà che incontrano ogni giorno tutte le imprese”.

Il Banco di Sardegna ha invece premiato l’allevatrice Daniela Poggiu: “faremo uno screening dell’azienda per capire come possiamo sostenerla nel suo progetto di crescita – ha detto il direttore generale del Banco Giuseppe Cuccurese -. La tua è una azienda rappresentative di tanti altri giovani che hanno idee e volontà ma hanno bisogno di essere sostenute”. “E’ stata una giornata istruttiva – ha detto il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – le vostre esperienze dovrebbero ascoltarle i giovani per prenderne esempio”.   

 

LOMBARDIA, AGRICOLTURA E FESTE: 8 MILA IMPRESE E 15 MILA ADDETTI

Settori agricoli legati alle feste di Natale, sono 8 mila le imprese in Lombardia su 190 mila in Italia e 15 mila gli addetti su 271 mila nazionali. Crescono gli operatori in regione del 7% in cinque anni, +7,8% in Italia. Emerge dai dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e da Coldiretti Lombardia su fonte registro imprese al primo trimestre 2018, 2017 e 2013. Prime Brescia e Pavia con quasi duemila imprese, seguono Bergamo e Mantova con quasi mille. Donne protagoniste a Sondrio con 141 imprese su 406, il 35%. Stranieri a Mantova con 82 su 830, il 7%.

“Il comparto agricolo è protagonista anche nel periodo delle festività natalizie – spiega Giovanni Benedetti, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e direttore di Coldiretti Lombardia – A cominciare dagli alberi naturali di Natale che quest’anno, secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, trovano spazio nelle case di 3,6 milioni di famiglie per una spesa media di 33 euro. Importante, in questo senso, scegliere l’albero vero Made in Italy che concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente, a differenza di quelli di plastica che nascono dal petrolio e inquinano l’ambiente. Nelle nostre campagne, poi, nascono le eccellenze agroalimentari che troveranno posto sulle tavole delle feste o per regali da fare ad amici e parenti con prodotti che vanno dagli immancabili cotechini, zamponi e spumanti fino all’agribeauty e all’agripanettone”.

Alberi di Natale a Milano e Como, vini e spumanti a Pavia, a Brescia frutta anche secca e esotica e fiori per le decorazioni, carni suine per lo zampone a Mantova. Per gli alberi di Natale, sono 53 le imprese specializzate per questo periodo dell’anno, di cui 18 a Milano e 10 a Como. Al centro dei festeggiamenti vini e spumanti, nel settore agricolo legato all’uva ci sono 2997 imprese, di cui 1.466 a Pavia. Protagonista in tavola la frutta, che vede 454 imprese attive in regione, di cui 114 a Brescia e 91 a Bergamo, a cui si aggiungono 33 di agrumi. Sono poi oltre mille imprese di ortaggi freschi regionali. Per ornare tavola e casa, 939 le attività che coltivano fiori e piante all’aria aperta, di cui oltre cento a Brescia, Bergamo, Como, Milano e Varese, 177 con fiori in colture protette, di cui 60 a Brescia. Circa 1500 le imprese legate alle carni, che non mancano in tavola secondo le ricette tradizionali. In particolare i suini, con lo zampone che sarà protagonista a Capodanno, sono prevalenti nel mantovano, le altre carni nel bresciano.

In Italia prime Catania, Trapani, Treviso. Giovani protagonisti a Nuoro, donne ad Avellino e stranieri a Ragusa. Prime in Italia per totale imprese dei settori sono Catania, Trapani con oltre 8 mila imprese, Treviso con oltre 7 mila, Cuneo, Salerno, Verona e Bari con circa 6 mila. Prime in Italia per peso percentuale dei giovani nei settori agricoli delle feste sono Nuoro col 25% di giovani imprenditori in questi settori, 474 su 1936, Avellino, Potenza, Belluno e Enna, tutte con oltre il 20% di giovani imprenditori nei settori. Prime in Italia per peso percentuale delle donne nei settori agricoli delle feste sono: Avellino col 45%, 983 su 2197 e Frosinone col 44%. Prime in Italia per peso percentuale degli stranieri nei settori agricoli delle feste sono: Ragusa col 9% (483 su 5133), Prato e Pistoia.

 

VERCELLI-BIELLA: SCATTA CORSA AL PREMIO CHE PUNTA I RIFLETTORI SULL’INNOVAZIONE

Anche per i giovani di Coldiretti Vercelli-Biella che hanno scommesso su innovazione e agricoltura scatta la corsa all’Oscar Green: “E’ il premio che punta i riflettori sulla capacità di utilizzare l’innovazione per dare lustro alle tradizioni e ai prodotti locali” spiegano Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli Biella, e Alberto Franzi, delegato interprovinciale Coldiretti Giovani Impresa.

Oggi i giovani che hanno investito in agricoltura sono protagonisti, anche nelle nostre province, di un cambiamento epocale che vede le nuove generazioni sognare un futuro in campagna. E hanno il convinto appoggio delle loro famiglie: oltre otto italiani su dieci (82,1%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura con la percentuale che sale addirittura all’86,2% se si considerano i soli genitori laureati, secondo un’analisi Coldiretti/Censis, dalla quale emerge anche che appena il 5,4% delle mamme e dei papà sarebbe contrario a vedere il figlio in campagna mentre il restante 12,5% non prende posizione.

Nella nostra regione, il Piemonte, particolarmente positiva la performance delle aziende giovanili nel settore agricolo, che si caratterizzano per un indice di sopravvivenza superiore alla media (87,3%), per un numero notevole di nuove iscrizioni (9,3% del totale) e per un incremento molto significativo di nuove attività imprenditoriali nell’ultimo anno (+453%).                                                                                  

Anche sul territorio di Vercelli-Biella le imprese agricole under 40 hanno visto un costante aumento negli ultimi anni: “I giovani sono fondamentali per il rinnovamento dell’agricoltura italiana nella quale sanno cogliere nuove opportunità di reddito e crescita. L’Oscar Green non è solo un concorso ma il resoconto di un settore che in questi anni ha saputo reinterpretarsi affidandosi anche alla capacità innovativa di una nuova generazione di imprenditori agricoli”.

Al premio Oscar Green, promosso da Coldiretti Giovani Impresa, sarà possibile iscriversi fino al 18 marzo 2019 attraverso il sito giovanimpresa.coldiretti.it oppure accedendo direttamente al sito www.oscargreen.it in una delle sei categorie di concorso.

 

TOSCANA, A NATALE MEGLIO IL “MADE IN”. PIERACCIONI FIRMA “STOP CIBO ANONIMO”

A spingere la ripresa della produzione è l’arrivo del Natale per il quale si stima quest’anno una spesa di 541 euro a famiglia in aumento del 3%. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’aumento tendenziale dell’1% della produzione industriale ad ottobre secondo l’Istat, sulla base dei dati Deloitte. Tra i regali più gettonati, tecnologia, abbigliamento, e l’enogastronomia in deciso aumento anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione. Da segnalare la preferenza accordata all’acquisto di prodotti Made in Italy anche per aiutare l’economia nazionale e garantire maggiori opportunità di lavoro a sostegno della ripresa. Ma a crescere è purtroppo anche il falso made in italy agroalimentare che vale 100 miliardi di euro in forte aumento rispetto ai 60 miliardi di cinque anni anche sotto la spinta degli accordi di libero scambio come il Ceta tra Unione Europea e Canada che ha di fatto legittimato il falso Made in Italy e che giustamente il Governo ha scelto di non ratificare.

E’ per questo che Coldiretti ha promosso a Bruxelles insieme ad altre nove organizzazioni l’Iniziativa Europea dei Cittadini “EatORIGINal – Unmask your food” per estendere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti. E Coldiretti Toscana con l’aiuto di tutti i cittadini della regione vuole dare il suo contributo all’iniziativa che in questi giorni si sta allargando con la raccolta firme in tutto il Paese. Nello scorso fine settimana a Food & Wine erano state raccolte sottoscrizioni di personaggi del mondo della politica e dell’agroalimentare. In questo week and tra le firme illustri raccolte quella di Leonardo Pieraccioni. L’attore fiorentino ben volentieri ha accettato l’invito di Coldiretti e dei principali consorzi agroalimentari mugellani – Granaio dei Medici, Consorzio Pane del Mugello, CAF, Marrone del Mugello igp- e venerdì sera si è messo a tavola a La Commenda di Vicchio per assaggiare nuovamente le eccellenze della vallata che ha ospitato alcune scene del suo ultimo film “Se son rose”.

Una serata davvero al 100% mugellana, nell’ambito della quale ha voluto aderire in modo convinto per donare ancora maggiore impulso alla petizione di Coldiretti “Stop cibo anonimo”, a tutela dei prodotti del nostro territorio. Ma occorre il sostegno di tutti i cittadini che potranno partecipare alla raccolta firme. Le occasioni di sottoscrizione non mancano da tutti i mercati di Campagna Amica, alle sedi Coldiretti su tutto il territorio e in alternativa anche online sul sito: http://sceglilorigine.coldiretti.it. Una battaglia di civiltà a cui la Toscana non potrà far mancare il proprio apporto.

 

MODENA, MANOVRA: LA BUROCRAZIA RUBA 100 GIORNI ALLE IMPRESE

“Con 100 giorni rubati all’anno, la burocrazia rappresenta un vero e proprio tarlo delle imprese che sottrae energie al lavoro ma soprattutto frena con le inefficienze l’avvio di nuove attività e l’ingresso di giovani nell’attività di impresa di cui l’Italia ha enorme bisogno per tornare a crescere”. E’ quanto afferma il Presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari in riferimento all’incontro sul pacchetto di misure per la deburocratizzazione e per la Legge di Bilancio convocato dal Vicepremier Luigi Di Maio. Il peso della burocrazia nel nostro Paese è molto più elevato rispetto alla media dei Paesi dell’Unione Europea con l’ultima analisi di Eurobarometro della Commissione europea che evidenzia come – sottolinea Coldiretti Modena – la complessità delle procedure amministrative sia ritenuto un problema nell’attività dell’azienda dall’84% degli imprenditori in Italia, oltre venti punti superiore al 60% della media Ue.

“Un territorio come quello modenese, ricco di inventiva e capacità imprenditoriale, le cui produzioni sono guardate con invidia dal mondo intero ha bisogno di liberare risorse per continuare a produrre quelle eccellenze agroalimentari, ma anche artigianali e industriali di cui è stato capace fino ad adesso.”

Adesso purtroppo siamo di fronte – sottolinea Coldiretti Modena – ad un vero spread per la competitività delle imprese italiane in Europa che va recuperato con la semplificazione e la sussidiarietà in una situazione in cui l’attività legislativa rimanda spesso a provvedimenti amministrativi che alimentano una tecnocrazia insopportabile. Lo snellimento delle procedure con la semplificazione, il dialogo tra le amministrazioni e l’informatizzazione è – continua Coldiretti – insieme alla trasparenza dell’informazione ai consumatori il miglior investimento che puo’ fare il Paese per sostenere la crescita.

“L’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti è il nostro reddito di cittadinanza perché – sostiene Borsari – offre ai consumatori la possibilità di fare scelte di acquisto consapevoli e consente alle imprese italiane di difendersi dalla concorrenza sleale dei prodotti importati dall’estero e spacciati come Made in Italy.”

Sul piano organizzativo – continua Coldiretti – tagliare la burocrazia significa anche intervenire con una razionalizzazione dei sistemi fieristici in poli nazionali mentre all’estero serve una unica società di gestione della promozione sul modello francese della Sopexa per far crescere le esportazioni in una situazione in cui in alcuni settori come il vino il fatturato realizzato all’estero supera quello a livello nazionale”.

Lo squilibrio fra controlli “giusti”, che fanno dell’agricoltura italiana la più sicura del mondo, e pressione burocratica derivante dalla molteplicità di interventi tra loro non coordinati, finiscono per generare – precisa Coldiretti – un grave elemento di malessere nei confronti dell’azione pubblica. Per questo occorre lavorare in tutti settori per una semplificazione normativa “trasversale” secondo il modello già adottato nel settore vitivinicolo con il Testo Unico ed attuare pienamente – continua Coldiretti Modena – un sistema unico dei controlli amministrativi per consentire una minor pressione sulle imprese che lavorano nel rispetto delle regole e controlli più efficienti su coloro che non le rispettano

In riferimento agli iter amministrativi e ai processi di autorizzazione è necessario – sostiene Coldiretti Modena – che lo Stato si concentri prioritariamente sulle sole attività di controllo, valorizzando secondo i principi di sussidiarietà il ruolo di semplificazione dei Centri di Assistenza Agricola, in rapporto diretto con le imprese. Rispetto alla gestione delle risorse pubbliche (nazionali, regionali e comunitarie) infine – conclude Coldiretti – vanno decisamente aumentate le perfomances dello Stato e delle Regioni, facendo leva sul ruolo dei Centri di assistenza agricola per velocizzare i processi di erogazione ed evitare la perdita di risorse comunitarie, anche uniformando i sistemi informatici degli Organismi pagatori.

 

ANCONA, VOLA L’EXPORT AGROALIMENTARE DELLA PROVINCIA DI ANCONA: + 2,4%

Oltre 86 milioni di euro. Tanto vale l’export agroalimentare marchigiano secondo Coldiretti Marche sugli ultimi dati diramati dall’Istat. Tra prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca ma anche considerando il manifatturiero alimentare e delle bevande il terzo trimestre 2018 fa segnare un + 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La provincia, a forte vocazione vitivinicola, è trainata da settore vino che ha visto incrementare il suo valore del 9% arrivando, dato regionale, a superare i 41 milioni di euro. “L’aumento di export è sinonimo della professionalità delle nostre aziende, della qualità delle produzioni e dell’attrattività della agricoltura distintiva che rappresentiamo. Ciò va a consolidare il valore economico e di promozione che il mondo rurale costruisce ogni giorno nel nostro territorio e che per questo va costantemente alimentato” è il commento di Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Ancona.

 

MACERATA, VOLA L’EXPORT AGROALIMENTARE DELLE AZIENDE MACERATESI: + 3%

Quasi 53 milioni euro. A tanto ammonta il valore delle esportazioni agroalimentare delle aziende maceratesi al terzo trimestre 2018. Lo rivela uno studio Coldiretti Macerata su dati Istat. Tra prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca ma anche considerando il manifatturiero alimentare e delle bevande il settore segna un +3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Questi dati – commenta Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata – dimostrano che l’economia della nostra provincia cresce nei mercati esteri grazie all’agroalimentare dove eccellenze come i nostri vini o la pasta sono ricercati dai consumatori. Dati che vanno a suffragare la nostra battaglia per chiedere all’Ue l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del cibo. Ci stiamo impegnando, insieme ad altre associazioni agricole europee, a raccogliere 1 milione di firme siamo consapevoli che nel mondo c’è sempre più richiesta di mangiare Made in Italy ma anche perché la voglia di conoscere cosa finisce nel piatto sta crescendo in tutti i cittadini europei”.

 

PARMA, COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA: IL TOUR DELLE PROVINCE FA TAPPA A PARMA

Nell’ambito del tour delle province promosso da Coldiretti Giovani Impresa Emilia Romagna si è tenuta una tappa a Parma con due momenti informativi e di aggregazione tra i giovani imprenditori Coldiretti Parma, alla presenza del Delegato regionale Coldiretti Giovani Impresa Andrea Degli Esposti e il Segretario regionale Sergio Tardani.

Il primo momento della mattinata si è svolto presso il caseificio dell’azienda agricola Boselli in località S. Ruffino (PR), dove il titolare Filippo Boselli ha accolto la delegazione di giovani e ha illustrato le varie fasi di lavorazione del Parmigiano Reggiano, dalla trasformazione fino alla stagionatura del Re dei formaggi.

Nella seconda parte della mattinata i giovani si sono trasferiti presso la sede di Coldiretti Parma dove si è svolta l’assemblea provinciale alla presenza del Presidente di Coldiretti Parma Nicola Bertinelli, che ha aggiornato sulle ultime conquiste di Coldiretti, e del Direttore Alessandro Corsini.  Erano presenti anche la Delegata Provinciale Coldiretti Giovani Impresa Parma Francesca Mantelli e il Segretario Filippo Anelli.

L’assemblea è stata l’occasione per parlare della petizione europea “Scegli l’origine, smaschera il tuo cibo”, per approfondire il portale del socio e per un aggiornamento delle iniziative sindacali di Coldiretti con particolare riguardo ai villaggi #stocoicontadini. All’incontro è intervenuto anche Lorenzo Ziliotti capo area del Consorzio Agrario di Parma per presentare i contratti di acquisto dei prodotti per la coltivazione del pomodoro e non solo con il vantaggio di procedere al pagamento posticipato entro il 31 dicembre 2019. I giovani presenti hanno sottoscritto la petizione stop al cibo anonimo e si sono assunti l’impegno di raccogliere altre firme. La mattina si è conclusa con un gioioso momento conviviale.

 

MASSA CARRARA, ANCHE BABBO NATALE FIRMA PER STOP AL CIBO ANONIMO

Stop al cibo anonimo. Anche Babbo Natale firma la petizione di Coldiretti promossa insieme ad altre nove organizzazioni per estendere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti. L’occasione è stata la Festa delle Orchidee che si è tenuta questo weekend da MB Garden a Massa (Ms). L’incredibile sottoscrizione di Santa Claus, che da MB Garden si è fermato con la sua slitta, si aggiunge alle adesioni di molti sindaci del territorio apuo-lunigianese come il Presidente della Provincia di Massa Carrara e Sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti, il consigliere regionale Giacomo Bugliani, il Presidente della Camera di Commercio, Dino Sodini, oltre ad assessori, consiglieri e soprattutto cittadini, migliaia fino ad oggi, che hanno aderito all’iniziativa.

La principale organizzazione agricola della provincia di Massa Carrara proseguirà, per tutte le festività tra mercati, punti Campagna Amica ed uffici zona, a raccogliere le firme per arginare la diffusione, sulle nostre tavole, di alimenti di bassa qualità e origine incerta che mettono a rischio la salute, come dimostrano gli scandali alimentari globali dell’ultimo decennio che si sono propagati rapidamente a livello planetario per la mancanza di trasparenza, dal latte alla melamina dalla Cina del 2008 che ha provocato vittime tra i bambini allo scandalo mondiale sulla carne avariata esportata dal Brasile nel 2017. Coldiretti chiede semplicemente trasparenza e tracciabilità, elementi che i prodotti a marchio Campagna Amica e a filiera corta garantiscono: “A Natale non facciamo errori – spiega Francesca Ferrari, Presidente Coldiretti Massa Carrara – ed acquistiamo solo prodotti sicuri, trasparenti, con etichetta dai nostri produttori agricoli e nei mercatini degli agricoltori a marchio Campagna Amica. E’ l’unico modo per avere la certezza matematica di mettere nel piatto prodotti locali ed italiani e nel caso delle festività confezionare cesti e cadeau agroalimentare del territorio”.

Le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficoltà di rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio con un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro. L’esperienza di questi anni dimostra l’importanza di una informazione corretta con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine nazionale dei prodotti che va esteso a tutti gli alimenti. Secondo una ricerca di Beuc (l’organizzazione europea dei consumatori) il 70% dei cittadini europei (82% in Italia) vuole conoscere da dove viene il cibo sulle loro tavole, che diventa 90% nei casi di derivati del latte e della carne. “L’obiettivo della petizione – spiega ancora la Ferrari – è dare la possibilità a livello europeo di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti dopo che l’Italia, affiancata anche da Francia, Portogallo, Grecia, Finlandia, Lituania, Romania e Spagna, ha già adottato decreti nazionali per disciplinarlo in alcuni prodotti come latte e derivati, grano nella pasta e riso. La petizione chiede infine – conclude il Presidente di Coldiretti – di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell’intera Unione circa la produzione e i metodi di trasformazione, al fine di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare”. 

Il sito per sottoscrivere l’iniziativa è: www.eatoriginal.eu. La petizione può essere firmata anche negli uffici Coldiretti in provincia di Massa Carrara ed in tutta la Toscana.

 

NOVARA-VCO, SCATTA LA CORSA AL PREMIO OSCAR GREEN PER I GIOVANI IMPRENDITORI

Anche per i giovani di Coldiretti Novara-Vco che hanno scommesso su innovazione e agricoltura scatta la corsa all’Oscar Green: “E’ il premio che punta i riflettori sulla capacità di utilizzare l’innovazione per dare lustro alle tradizioni e ai prodotti locali” spiegano Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara Vco, e Luca Massara, delegato interprovinciale Coldiretti Giovani Impresa.

Oggi i giovani che hanno investito in agricoltura sono protagonisti, anche nelle nostre province, di un cambiamento epocale che vede le nuove generazioni sognare un futuro in campagna. E hanno il convinto appoggio delle loro famiglie: oltre otto italiani su dieci (82,1%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura con la percentuale che sale addirittura all’86,2% se si considerano i soli genitori laureati, secondo un’analisi Coldiretti/Censis, dalla quale emerge anche che appena il 5,4% delle mamme e dei papà sarebbe contrario a vedere il figlio in campagna mentre il restante 12,5% non prende posizione.

Nella nostra regione, il Piemonte, particolarmente positiva la performance delle aziende giovanili nel settore agricolo, che si caratterizzano per un indice di sopravvivenza superiore alla media (87,3%), per un numero notevole di nuove iscrizioni (9,3% del totale) e per un incremento molto significativo di nuove attività imprenditoriali nell’ultimo anno (+453%).

Anche sul territorio del Novarese e Vco le imprese agricole under 40 hanno visto un costante aumento negli ultimi anni: “I giovani sono fondamentali per il rinnovamento dell’agricoltura italiana nella quale sanno cogliere nuove opportunità di reddito e crescita. L’Oscar Green non è solo un concorso ma il resoconto di un settore che in questi anni ha saputo reinterpretarsi affidandosi anche alla capacità innovativa di una nuova generazione di imprenditori agricoli”.

Al premio Oscar Green, promosso da Coldiretti Giovani Impresa, sarà possibile iscriversi fino al 18 marzo 2019 attraverso il sito giovanimpresa.coldiretti.it oppure accedendo direttamente al sito www.oscargreen.it in una delle sei categorie di concorso.

 

TORINO, PER COLDIRETTI DIALOGO E CONFRONTO CON TREMILA SOCI IN UNDICI RIUNIONI

Nei giorni scorsi Coldiretti ha concluso il ciclo di undici incontri, organizzati in tutte le zone del territorio provinciale torinese.  Michele Mellano, direttore di Coldiretti Torino, informa: “Sono stati incontri molto, molto partecipati. In tutto Coldiretti Torino ha incontrato tremila aziende agricole, confrontandosi con titolari e coadiuvanti. Il presidente Fabrizio Galliati ha presentato una panoramica delle attività organizzative e sindacali. Con gli agricoltori abbiamo esaminato alcune novità del momento, a partire dalle proposte di riforma della Pac che Coldiretti sta portando avanti. La richiesta principale è che la riforma Pac venga approvata dal nuovo Parlamento dell’Unione europea che uscirà dalle urne, nella primavera prossima”. 

Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, aggiunge: “Negli incontri si sono approfondite le attuali regole della Pac, così come sono state presentate le proposte sulla nuova Pac e sul prossimo Psr che Coldiretti sta portando avanti. Particolare interesse ha destato l’argomento della fatturazione elettronica, che partirà dal 1° di gennaio 2019. Agli agricoltori abbiamo illustrato le principali novità per il settore agricolo contenute nel decreto fiscale.  Abbiamo presentato un nuovo strumento ideato da Coldiretti: il portale del socio che mette a disposizione degli agricoltori sia il programma per la fatturazione elettronica sia quello per la gestione del Quaderno di campagna, così come il programma per la gestione dei salariati”.

“Insomma – chiude il direttore Michele Mellano – undici incontri zonali con una grande partecipazione che si sono rivelati molto positivi. Tutto questo a testimonianza del fatto che è importante organizzare questi momenti di incontro e dialogo con gli imprenditori e per fornire informazioni utili a fronteggiare al meglio le problematiche e saper cogliere le novità e le opportunità offerte dal settore primario”.

 

 

Appuntamenti

 

FERRARA: INCONTRO SULLE OPPORTUNITÀ DELLA CAMPAGNA DI SEMINE PRIMAVERILI 2019

Venerdì 14 dicembre

È in programma venerdì 14 dicembre un incontro tecnico sulle opportunità delle colture a semina primaverile. Organizzato da SIS, in collaborazione con il Consorzio Agrari dell’Emilia, si svolgerà presso l’auditorium di Bonifiche Ferraresi, a Jolanda di Savoia a partire dalle 9.30, con i saluti dei presidenti di SIS, Mauro Tonello e di CAE, Antonio Ferro, per proseguire con gli interventi tecnici che toccheranno alcuni aspetti relativi alle colture destinate ad essere seminate nella primavera del 2019, come riso, mais e soia, di particolare interesse sia economico che agronomico per buona parte del nostro territorio provinciale, a cura di tecnici di SIS.

Non mancherà un focus dedicato alla gestione delle problematiche fitosanitarie, a cura del CAE ed un intervento specifico sulle prospettive dell’agricoltura di precisione applicata alla coltivazione del riso, curato da SIS e IBF Servizi. Al presidente di Coldiretti Ferrara, Floriano Tassinari, le conclusioni dei lavori.

 

CUNEO: ALLA FIERA DEL BUE GRASSO DI CARRU’ I GIOVANI COLDIRETTI IN PRIMA LINEA

Giovedì 13 dicembre

Giovedì 13 dicembre a Carrù, in occasione della Fiera nazionale del Bue Grasso, andrà in scena un ricco e variegato mercato di Campagna Amica Coldiretti. Nella piazzetta Divisione Alpina Cuneense, davanti al Padiglione dedicato alla degustazione del bollito, saranno protagoniste le eccellenze agroalimentari stagionali e 100% italiane delle nostre aziende agricole. Oltre venti i produttori dal Cuneese, dalle altre province piemontesi e dalla Liguria, che proporranno capponi, lumache, ortofrutta, formaggi, salumi, farine, prodotti da forno, riso, miele, vino e olio.

Un’occasione ideale per acquistare gustose specialità in vista delle prossime festività natalizie, ma anche un’opportunità per partecipare alla raccolta firme “Eat Original – Scegli l’origine!”, che vedrà coinvolti direttamente i nostri giovani imprenditori agricoli: saranno loro a trasmettere ai visitatori della Fiera il messaggio della nuova Iniziativa dei Cittadini Europei promossa da Coldiretti per dire stop al cibo anonimo.

“Dopo la campagna ‘Stop Cibo Falso’ – spiega il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, Roberto Moncalvo – Coldiretti e Campagna Amica si sono unite alle principali Organizzazioni europee di agricoltori e consumatori per chiedere alla Commissione europea, con il coinvolgimento diretto dei cittadini, di imporre l’obbligo dell’origine in etichetta su tutti gli alimenti trasformati e non trasformati”. La contraffazione dei prodotti alimentari è un grave rischio per la salute, soprattutto quando vengono utilizzati ingredienti di bassa qualità o addirittura tossici provenienti da altri Paesi.

“Con la nostra nuova iniziativa – prosegue Moncalvo – intendiamo raccogliere un milione di firme in tutta Italia per garantire il diritto dei consumatori ad una corretta informazione, proseguendo lungo la strada virtuosa percorsa negli ultimi anni, costellata di successi per l’etichettatura su latte, pasta, pomodoro, riso e carne, a tutela del Made in Italy e delle nostre aziende”. Anche a Carrù si potrà dare un importante contributo con la propria firma.

 

CALABRIA: ALLA CITTADELLA REGIONALE RACCOLTA FIRME PER “STOP A CIBO ANONIMO”

Mercoledì 12 dicembre

Farà tappa domani mercoledì 12 dicembre a partire dalle ore 9,00 alla Cittadella Regionale a Catanzaro la raccolta delle firme della petizione rivolta alla Commissione Europea “stop al cibo anonimo -Eat Original – Scegli l’origine”. L’iniziativa, che registra un interesse crescente da parte dei cittadini-consumatori, sta interessando tutti i luoghi scientifici, culturali, politici ed economici della Calabria ed è portata avanti da Giovani Impresa Coldiretti. La petizione chiede di estendere a livello europeo l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti.

L’indicazione di origine – sottolineano i giovani – permette di contrastare quelle imitazioni che ogni anno sottraggono 100 miliardi di euro all’economia dell’Italia (ben oltre un miliardo per la Calabria), consente di prevenire le falsificazioni e le pratiche commerciali sleali che danneggiano la nostra economia, rafforza la lotta alle agromafie e la difesa contro le grandi multinazionali del cibo che hanno interesse ad occultare l’origine delle materie prime. Questa – sottolinea Coldiretti – è anche una risposta alla recente risoluzione dell’Onu che con bollini allarmistici o tasse per dissuadere il consumo di certi alimenti rischia di affossare quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop) che l’Unione Europea e le stesse istituzioni internazionali devono tutelare.

“Un attacco – dichiara il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto – che punta a colpire gli alimenti e il futuro dei prodotti Made in Italy dalle tradizioni plurisecolari trasmesse da generazioni di agricoltori che si sono impegnati per mantenere le caratteristiche inalterate nel tempo. La risoluzione mette in discussione elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva che è il simbolo della dieta mediterranea, ma anche i principali formaggi e salumi italiani. E’ un pericolo rilevante per il Made in Italy agroalimentare – conclude Aceto – che nel 2018 ha messo a segno un nuovo record delle esportazioni con un +3% nei primi sei mesi dopo il valore di 41,03 miliardi del 2017 e un + 37% per la sola Calabria”.

 

VICENZA: PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DI COLDIRETTI VICENZA #ADOTTAUNALBERO

Giovedì 13 dicembre

L’iniziativa pensata per ripopolare le montagne vicentine che, lo scorso ottobre, sono state pesantemente colpite ed hanno perso migliaia di alberi. Un danno importante per l’ambiente, ma che si riverbera anche sul turismo ed ha effetti importanti sul mercato del legno. Nel corso della conferenza stampa verranno presentati il progetto e le attività correlate per il rimboschimento e la promozione turistica

Giovedì 13 dicembre 2018 alle ore 12.00 nella sede provinciale di Coldiretti Vicenza in via Zamenhof n. 697 saranno presenti il presidente di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, il direttore di Coldiretti Vicenza, Roberto Palù e i partner dell’iniziativa: Elena Donazzan, assessore all’istruzione, alla formazione, al lavoro e pari opportunità; Francesco Rucco, sindaco di Vicenza; Emanuele Munari, presidente Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni; Ivo Boscardin, sindaco di Enego, Luciano Cherobin, presidente Associazione nazionale Alpini – sezione di Vicenza; Sivlio Giovine, assessore alle Attività produttive del Comune di Vicenza.

 

CUNEO: UN ANNO DI LAVORO CONTRO LA CIMICE ASIATICA: PRESENTAZIONE A CHERASCO

Mercoledì 12 dicembre

Si svolgerà domani a Cherasco il convegno dedicato alla cimice asiatica, che farà il punto della situazione sulla diffusione dell’insetto in Piemonte e sui metodi di lotta sperimentati nell’ultimo anno.

Il convegno chiude un’attività annuale di monitoraggio e ricerca sul campo, finanziata da Regione Piemonte, Fondazione CRC e gruppo Ferrero e condotta su due fronti: quello operativo, coordinato e gestito dai tecnici Coldiretti, e quello scientifico, diretto dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino, dal Settore Fitosanitario Regionale e dalla Fondazione Agrion.

A svolgere tali attività è stato l’Osservatorio sulla cimice asiatica, una commissione di esperti istituita ad hoc per studiare ed analizzare la presenza dell’insetto sul territorio piemontese. Domani, numeri alla mano, saranno illustrati i risultati di un anno di lavoro e i metodi di lotta applicati, tra cui quella biologica.

Interverranno, tra gli altri, Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti Piemonte e Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, e Giorgio Ferrero, Assessore regionale all’Agricoltura. L’appuntamento è per domattina alle ore 9, al ristorante “La porta delle Langhe”, nei pressi del casello autostradale di Marene.

 

BERGAMO: A TRESCORE BALNEARIO APPUNTAMENTO CON LA STORIA DELLA COLDIRETTI

Venerdì 14 dicembre

Con la fondazione della Coldiretti nel 1944, Paolo Bonomi realizza il sogno di dare dignità economica, politica e sociale alle famiglie coltivatrici: oltre otto milioni di italiani senza diritti e tutele sociali e mai considerati giuridicamente ed economicamente come categoria lavoratrice. E’ questa in sintesi la grande storia raccontata nel libro “La gente dei campi e il sogno di Bonomi” che l’autore, il giornalista Nunzio Primavera, presenterà venerdì 14 dicembre, alle ore 14,45, presso l’agriturismo Molino dei Frati a Trescore Balneario.

Nella conversazione, che attraverso le testimonianze di molti protagonisti dell’epoca approfondirà un momento complesso della storia italiana dall’immediato dopoguerra fino alla riforma agraria, verranno coinvolti i giovani imprenditori, le donne imprenditrici e i pensionati, con il contributo di Alberto Brivio e Gianfranco Drigo, presidente e direttore di Coldiretti Bergamo. Analizzare e comprendere quanto è accaduto in un tempo che solo apparentemente è lontano, sottolinea Coldiretti Bergamo, può fornire spunti utili anche per comprendere non solo le nostre radici e i valori che sono alla base della nostra azione, ma anche quanto sta accadendo in questa fase di grande cambiamento per il settore agricolo e per l’intera società.