COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio dell’11 agosto 2021

11 Agosto 2021
News La Forza del Territorio dell’11 agosto 2021

Primo piano

 

MOLISE

CALDO, INCENDI E SICCITA’: STATO DI CALAMITA’

Richiesta alla regione anche la maggiorazione di gasolio agevolato

Coldiretti Molise, di fronte alla criticità che investono tutti i comparti del settore agricolo molisano, a causa delle persistenti anomalie metereologiche presenti da settimane sul territorio regionale, ha denunciato la forte preoccupazione degli operatori agricoli, alle prese con le alte temperature e la pressoché totale mancanza di precipitazioni.

La situazione nelle campagne, evidenzia la Coldiretti, si va di giorno in giorno aggravando, interessando tutte le principali colture, orticole in pieno campo, ortofrutticole ed olivicoli nonché i vigneti in asciutta; particolare criticità interessa gli allevamenti privati di gran parte delle superfici pascolative. In proposito c’è da far rilevare che quest’anno il secondo sfalcio del fieno non è stato effettuato per mancata crescita! 

Per non parlare, poi, degli incendi che stanno devastando in maniera feroce il Basso Molise.

Un quadro decisamente negativo per la nostra agricoltura, continua Coldiretti, alle prese con un aumento dei costi di produzione che non ha precedenti, a partire dal carburante, passando per i concimi, i mangimi e gli antiparassitari.

A fronte di tale situazione, l’Organizzazione ha chiesto al Presidente della Regione, Donato Toma, di attivare le procedure tecniche ed amministrative necessarie per effettuare gli accertamenti urgenti ed i sopralluoghi per determinare i danni subiti dalle aziende agricole e, quindi, dichiarare lo “stato di calamità naturale”.

A fronte di questo quadro, già di per se sicuramente a tinte fosche, Coldiretti Molise segnala, inoltre, all’Assessorato Regionale all’Agricoltura la difficoltà da parte della imprese a poter procedere alle lavorazioni meccaniche, a causa della estrema “tenacità” dei terreni. Tale condizione ha come conseguenza un aumento notevole dei consumi di gasolio da parte delle macchine agricole utilizzate. L’aumento dei consumi, dovuto al persistere dell’andamento climatico sfavorevole, non consente alle assegnazioni ordinarie di carburante agevolato di coprire le esigenze effettive delle imprese. Pertanto, Coldiretti chiede all‘Assessore all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, di valutare la possibilità di procedere ad una congrua maggiorazione delle assegnazioni di carburante evitando alle imprese agricole di dover ricorrere all’acquisto dal distributore, a prezzo pieno, causando un ulteriore aggravio dei costi.

 

Dal Territorio

 

VENETO, CALDO: ANIMALI SOTTO STRESS, CALO DEL -10% DI PRODUZIONE DI LATTE

L’impennata delle temperature con il caldo record preoccupa anche gli allevatori veneti. Oltre alla crisi idrica per le coltivazioni in campo e l’irrigazione aggiuntiva per piante e vigneti gli imprenditori agricoli segnalano l’aumento dei costi dell’energia elettrica tre volte superiori rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E’ quanto afferma Coldiretti Veneto che monitora gli effetti causati in campagna dalla settimana più calda del 2021. I valori sono triplicati – commenta Ivano Fighera titolare della fattoria “VaKa Mora” di Istrana in provincia di Treviso completamente robotizzata – le bollette da 1.800 euro sono passate a 4.400” – continua Ivano Fighera. Dello stesso parere anche Dario Cabianca titolare dell’omonima stalla a Grisignano di Zocco. “Ventilatori, doccette e refrigeratori, tutti gli strumenti ordinari e non, ai fini del benessere animale incidono sul bilancio aziendale. Gli sbalzi del termometro – spiega Dario Cabianca – hanno impatto anche sulla produzione di latte fino al 10% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali. Lo stress subito dai bovini interferisce sulle proteine, i grassi e quindi sul loro peso e può avere conseguenze sulle gravidanze”.

Se per gli animali domestici come cani e gatti è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano sempre al riparo dal sole e in luoghi ben areati, per le mucche – sottolinea la Coldiretti – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, mentre oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Per questo – rileva la Coldiretti – sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi. Nelle stalle sono entrati in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura e i pasti vengono dati un po’ per volta per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi.  Al calo delle produzioni di latte si aggiunge poi – continua la Coldiretti – un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo.

L’afa e la prolungata mancanza di pioggia ma anche gli incendi diffusi – precisa la Coldiretti – hanno bruciato i pascoli e il foraggio necessario per l’alimentazione del bestiame oltre ad avere scottato la frutta e la verdura, impoverito i vigneti, fatto cadere olive e agrumi dagli alberi. In sofferenza per le alte temperature, dagli ortaggi alla frutta, dal mais alla soia, dal girasole al pomodoro da conserva.

Per far fronte all’emergenza alimentare nelle stalle più colpite è scattata la solidarietà degli agricoltori della Coldiretti in tutto il Paese con l’obiettivo di far arrivare alle aziende un aiuto immediato con il fieno per gli animali sopravvissuti alle fiamme.

 

LOMBARDIA, CALDO: SOS ANIMALI, DOCCE E VENTILATORI ACCESI NELLE STALLE

Ventilatori e condizionatori accesi, doccette in azione e pasti più leggeri: così nelle stalle si fronteggia l’arrivo di Lucifero, l’anticiclone africano che sta investendo l’Italia da Nord a Sud con temperature anche oltre i 40 gradi. Lo rende noto la Coldiretti Lombardia in base a un monitoraggio sul territorio.

Oltre agli uomini a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle case e nelle fattorie – spiega la Coldiretti – Se per gli animali domestici come cani e gatti è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano sempre al riparo dal sole e in luoghi ben areati, per le mucche – sottolinea la Coldiretti – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, mentre oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Per questo – rileva la Coldiretti – sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo.

Nelle stalle sono in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura e i pasti vengono dati un po’ per volta per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi. Situazione analoga negli allevamenti di maiali dove sono in azione anche veri e propri impianti di condizionamento per continuare a garantire condizioni di benessere agli animali, specialmente a quelli appena nati. Tutto questo – conclude la Coldiretti – comporta per gli allevatori un aumento dei costi alla stalla, per i maggiori consumi di acqua ed energia.

 

CAMPANIA, CRISI TRASPORTI POMODORI: PRONTI CON I TRATTORI

Trovare soluzioni alternative per eliminare gli alibi e salvare la produzione dei pomodori da conserva. È la proposta che Coldiretti Campania, rappresentata dal direttore regionale Salvatore Loffreda, ha portato al tavolo d’urgenza in Regione convocato sulla crisi dall’assessore all’agricoltura Nicola Caputo.

“Se il problema dell’industria conserviera è il trasporto – ha dichiarato il direttore Loffreda – siamo pronti a mobilitare i trattori delle aree interne per agevolare il carico e la consegna presso gli stabilimenti di trasformazione, evitando di innescare così tensioni sul mercato tra Campania e Puglia.”

Alla luce del rischio di lasciare il prodotto a terra, facendo crollare i prezzi, l’assessore Caputo ha manifestato la volontà di prevedere dei risarcimenti. A tale proposito, nel suo intervento il direttore regionale di Coldiretti ha proposto di raccogliere una scheda con la dichiarazione del danno presunto, corredato da documentazione fotografica e fascicolo aziendale, indicando il contratto in essere con l’agroindustria per il ritiro. In questo modo – ha sottolineato Loffreda – avremo contezza della reale entità del danno e dello stato dei rapporti tra agricoltori e filiera industriale. Il tavolo regionale, a cui erano presenti anche i rappresentanti degli opifici agroalimentari, ha accolto la proposta. Coldiretti Campania ha già attivato i suoi uffici territoriali per supportare gli agricoltori nella compilazione della domanda.

“Occorre andare alla radice del problema – ha concluso Loffreda – altrimenti non riusciremo a capire chi sta giocando sulla pelle degli agricoltori, puntando a speculare o sul trasporto o sul crollo dei prezzi.”

Al danno si aggiunge la beffa – denuncia infine Coldiretti Campania – visto che in alcuni Comuni dove i camion sono in fila per entrare nelle industrie conserviere, la polizia urbana sta cominciando a elevare multe per la sosta e per la polvere sollevata. Un atteggiamento di scarsa collaborazione – conclude Coldiretti Campania – da parte di Enti locali che aggravano le difficoltà economiche di un settore che offre lavoro e reddito.

 

PUGLIA, RISCHIO CAMPAGNA POMODORO; MANCA MANODOPERA E AUTOTRASPORTATORI

A rischio la raccolta del pomodoro in Puglia con la possibile perdita di oltre il 30% del prodotto per la mancanza di manodopera in campagna e soprattutto per l’assenza di autotrasportatori per la consegna del prodotto raccolto alle industrie di trasformazione. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia per cui è necessario l’intervento deciso delle Istituzioni, con le imprese che si ritrovano a ranghi ridotti in un momento delicatissimo della stagione, proprio mentre si discute l’ipotesi di introdurre il green pass sui luoghi di lavoro.

“Manca la manodopera nei campi, ma soprattutto non si trovano autotrasportatori e mezzi utili a trasferire i pomodori raccolti alle industrie di trasformazione campane.  Si tratta di appuntamenti non rinviabili che riguardano prodotti altamente deperibili già colpiti duramente dagli effetti del maltempo e dalla grave siccità”, afferma Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.

Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha scritto una lettera al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per chiedere un intervento immediato capace di dare risposte alle esigenze delle aziende agricole per le quali il momento della raccolta rappresenta il frutto di investimenti economicamente rilevanti dell’intera annata agraria che per nessun motivo possono andare perduti. Ma per rassicurare il sistema produttivo – ha sollecitato il presidente Prandini nella missiva alla Lamorgese – è importante anche anticipare la pubblicazione del decreto flussi per il 2021 che possa consentire già dai primi di settembre la presentazione sia delle istanze per lavoro stagionale che le richieste di conversione dei permessi stagionali.

Da qui la necessità di prorogare – riferisce Coldiretti Puglia – i permessi di soggiorno scaduti lo scorso 31 luglio almeno fino al 31 dicembre 2021, onde evitare che molti lavoratori siano costretti a tornare nel loro Paese. Si tratta peraltro di operai agricoli stagionali qualificati che ormai da anni – sottolinea la Coldiretti regionale – sono impiegati sul territorio nazionale, tanto da essere diventati indispensabili per l’attività di molte aziende nostrane, con cui in molti casi sono nati rapporti anche di amicizia.

Due provvedimenti necessari – ricorda la Coldiretti regionale – anche per evitare il rischio dell’infiltrazione nel mercato del lavoro agricolo di persone senza scrupoli che potrebbero sfruttare la difficoltà delle aziende, anche approfittando dei problemi causati dalla pandemia. Una situazione aggravata dai problemi nei trasporti per le difficoltà a reperire gli auotrasportatori- insiste Coldiretti Puglia – con la conseguenza che quasi sei aziende di produzione di pomodori ortofrutticole su dieci (57%) sono in difficoltà. La Puglia detiene la quasi totalità della produzione del pomodoro all’interno di una filiera del Sud Italia, ricorda Coldiretti Puglia, con 15.527.500 quintali di pomodoro da industria su una superficie di 17.170 ettari prodotti in Puglia, mentre in Campania 2.490.080 quintali su una superficie di 3.976 ettari.

La provincia di Foggia è leader indiscussa del mercato e rappresenta il maggiore bacino di produzione nazionale – conclude Coldiretti Foggia – con una superficie media annua di 15.000 ettari e con una produzione di pomodoro da industria che si aggira intorno ai 14.250.000 quintali (1,4 milioni di tonnellate).

 

VENETO, ALLARME FALSO MADE IN ITALY: LE MANI CILENE SUL FORMAGGIO ASIAGO

Con la domanda di registrazione in Cile del formaggio Asiago arriva un altro colpo basso al patrimonio agroalimentare veneto. Lo afferma Coldiretti che lancia l’allarme in riferimento alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale cilena delle domande di registrazioni dei tre marchi “Asiago”, “Bologna” e “Parmesan” da parte del Consorzio statunitense CCFN (Consortium of Common Food Names). L’ennesimo attacco – aggiunge Coldiretti Veneto – riguarda il vero Made in Italy se si considerano le procedure già avviate in Cile anche per il Parmigiano reggiano e la mortadella Bologna. Un affronto – continua Coldiretti Veneto – verso i produttori zootecnici soprattutto vicentini, ma anche padovani e trevigiani, che lavorano per la qualità, producendo oltre un milione di forme all’anno, rispettando disciplinari e mantenendo una realtà casearia di assoluta eccellenza. 

Si tratta di una richiesta grave – sottolinea Coldiretti – alla luce degli sforzi intrapresi dall’Unione europea nell’ambito dei negoziati sulla modernizzazione dell’Accordo di Associazione UE-Cile attualmente in corso. Serve – continua la Coldiretti – una efficace azione di contrasto a livello internazionale della UE al WTO (Organizzazione mondiale del commercio) ma anche un maggiore impegno nei negoziati di libero scambio dell’Unione Europea per tutelare il Made in Italy.

Il Cile – ricorda la Coldiretti – è il Paese dell’America Latina che ha introdotto il bollino nero in etichetta che sconsiglia di fatto l’acquisto di prodotti dall’Italia come il Parmigiano, il Gorgonzola, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi. Mentre il CCFN è la lobby dell’industria casearia americana che produce i falsi formaggi italiani negli USA e che – sottolinea la Coldiretti – aveva già esplicitamente chiesto al Governo degli Stati Uniti di imporre tasse alle importazioni di prodotti europei al fine di favorire l’industria del falso Made in Italy negli USA e costringere l’Unione Europea ad aprire le frontiere ai tarocchi a stelle e strisce.

Non c’è quindi tempo da perdere per un intervento dell’Unione Europea – sottolinea la Coldiretti – che deve bloccare l’ennesimo scippo ai danni del sistema agroalimentare nazionale con ripercussioni a lungo termine su lavoro, esportazioni e possibilità di sviluppo delle imprese. Per colpa del cosiddetto “italian sounding” nel mondo – stima la Coldiretti – più due prodotti agroalimentari Made in Italy su tre sono falsi senza alcun legame produttivo ed occupazionale con il nostro Paese. Con la lotta al falso Made in Italy a tavola – afferma la Coldiretti – si possono creare ben 300mila posti di lavoro in Italia.

A taroccare il cibo italiano – evidenzia la Coldiretti – sono soprattutto i Paesi emergenti o i più ricchi dalla Cina all Australia, dal Sud America agli Stati Uniti. Negli USA il 99% dei formaggi di tipo italiano sono “tarocchi” nonostante il nome richiami esplicitamente le specialità casearie più note del Belpaese, dalla Mozzarella alla Ricotta, dal Provolone all’Asiago, dal Pecorino Romano al Grana Padano, fino al Gorgonzola. Ma sul mercato dell’italian sounding – continua la Coldiretti – si è buttata anche la Russia dove l’embargo ai prodotti italiani per il braccio di ferro con l’Unione europea ha favorito la nascita e la proliferazione di brutte copie russe del Made in Italy.

Fra le brutte copie dei prodotti caseari nazionali nel mondo, in cima alla classifica c’è la mozzarella, seguita dal parmesan, dal provolone, dalla ricotta e dal Romano realizzato però senza latte di pecora. La pretesa di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi è – conclude la Coldiretti – inaccettabile e rappresenta un inganno per i consumatori ed una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori.

 

CALABRIA, INCENDI: BENE LA PRESENZA AGRICOLTORI NELLE AREE INTERNE E MONTANE

Serve una corretta gestione per preservare i territori e mantenere un patrimonio naturale che rappresenta una strategica risorsa turistica e ambientale. Se da una parte 7 roghi su 10 sono di origine dolosa o comunque dovuti all’imprudenza, dall’altra – evidenzia Coldiretti Calabria – per effetto di un continuo spopolamento, la maggioranza delle superfici boscate e non boscate si trova senza la presenza di un agricoltore che possa gestire e curare lasciandoli abbandonati e trasformandoli da risorsa in pericolo. I boschi sono un patrimonio naturalistico e per difenderlo occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Un’opportunità viene anche dalla legge di Orientamento, di vent’anni fa, che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale. La Calabria – ricorda Coldiretti – ha un territorio prevalentemente montuoso (42% circa della superficie) e collinare (49% circa) con limitate aree pianeggianti (solo il 9% circa) e le aree sottoposte a tutela tra parchi e riserve sono circa 360mila ettari (il 24% della superficie della Regione).   Ma il mondo delle campagne – insiste Coldiretti – sono una risorsa importante anche nel post incendio per la messa in sicurezza dei territori e contrastare il dissesto idrogeologico. Soprattutto in territori ampi dove sono stati interessati diverse ettari di bosco, le aziende agricole, in un’ottica di economia circolare, possono essere coinvolte per fare dei tagli sul bruciato e sistemare il frascame per contrastare il dissesto idrogeologico. Inoltre il bosco si rigenera molto più rapidamente se liberato del bruciato. E’ fondamentale dopo questa fase la tempestività nel darsi un metodo, programmare e intervenire nella prevenzione con strumenti che offre la tecnologia– afferma Coldiretti Calabria – sia per mettere in sicurezza il territorio che su una conta dei danni formale che possa permettere di conoscere l’entità delle perdite e le necessità per ripartire. Gli agricoltori – conclude Coldiretti –sono una risorsa e opportunamente coinvolti, possono contribuire a contrastare efficacemente la piaga degli incendi sia svolgendo un ruolo nella prevenzione, con la cura del territorio, ma anche per avere un ruolo fondamentale durante la campagna antincendio essendo delle sentinelle che presidiano il territorio. Certamente anche la nuova programmazione comunitaria, deve farsi carico di queste nuove esigenze.

 

LIGURIA, A RISCHIO LE COLTURE CON L’INNALZAMENTO DEL MARE

Rischio per le coltivazioni con l’innalzamento dei livelli del mare. Il rischio è che con la penetrazione dell’’acqua salata nell’entroterra, brucino le coltivazioni nei campi, costringendo all’abbandono l’attività agricola già sotto pressione per i cambiamenti climatici, tra siccità, incendi e maltempo. E’ quanto afferma Coldiretti Liguria nel commentare l’allarme lanciato dalla Nasa secondo la quale il livello del mare lungo le coste italiane sembra destinato a salire nei prossimi anni con un aumento stimato tra i 30 e gli 80 centimetri entro il 2100. Un mutamento già in atto che aggrava le perdite provocate dai cambiamenti climatici all’agricoltura italiana pari a 14 miliardi di euro negli ultimi dieci anni per i danni provocati alle coltivazioni e alle strutture dagli eventi estremi causati dalla tendenza alla tropicalizzazione.

“Uno scenario preoccupante per il futuro dell’economia agricola del nostro territorio – commentano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa -. La risalita del cuneo salino, ossia l’infiltrazione di acqua salata lungo i corsi dei fiumi, rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni agricoli. Per affrontare i danni dei cambiamenti climatici servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia. In tale ottica un intervento strategico è la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo, a impatto zero proposti da Coldiretti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per questo è necessario accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Parlamento da quasi un decennio, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.

 

TRENTINO ALTO ADIGE, FERRAGOSTO: AGRITURISMI E TURISMO GREEN

“Anche nella nostra Regione il grande protagonista delle vacanze verdi è l’agriturismo dove, dopo le difficoltà causate dalle chiusure, ha ripreso la ristorazione, assieme all’accoglienza, grazie alla maggiore capacità di garantire il distanziamento sociale anche a tavola con la disponibilità di ampi spazi all’aperto”.

Questo il commento di Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige, rispetto all’indagine Coldiretti/Ixe’ che indica una crescita delle presenze dei turisti nelle campagne stimate per l’estate 2021 con 8 milioni di italiani (+3%) che decidono di fare una vacanza tra campi, parchi e oasi naturalistiche.

“Il picco delle presenze -aggiunge Barbacovi- si avrà in corrispondenza del Ferragosto, anche per sfuggire al caldo africano che assedia la Penisola. La spinta verso un turismo “sicuro” e di prossimità, con la riscoperta della montagna, delle valli, dei piccoli borghi e dei centri minori, ha portato gli agriturismi ad incrementare l’offerta di attività con proposte che vanno ad aggiungere servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l’equitazione, l’e-bike, il trekking o attività culturali come la visita di castelli, percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness”.

A livello nazionale a disposizione dei turisti ci sono – sottolinea la Coldiretti – oltre 24.000 aziende agrituristiche che sono in grado di offrire un potenziale di più di 262mila posti letto e 462 mila coperti per il ristoro, oltre a 11.600 mila piazzole per l’agricampeggio e a oltre 1500 attività di fattoria didattica per i più piccoli. L’agriturismo è apprezzato anche per gli acquisti dei souvenir alimentari delle vacanze in frantoi, malghe, cantine, aziende agricole dove sono offerti prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori.

L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy e Made in Trentino post Covid perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento. In quasi due comuni italiani su tre sono presenti strutture agrituristiche con una netta prevalenza dei piccoli comuni dove nasce il 92% delle tipicità agroalimentari Made in Italy.

Il consiglio è di rivolgersi – spiega la Coldiretti – a siti come www.campagnamica.it che permette di scegliere le strutture dove poter soggiornare nei più bei paesaggi della campagna italiana. Il vademecum della Coldiretti per il relax nel verde consiglia di verificare il possesso dell’autorizzazione comunale o dei relativi permessi per l’esercizio dell’attività agrituristica ed è preferibile scegliere gli agriturismi in cui il lavoro agricolo è visibile e dove l’accoglienza sia di tipo cordiale e curata direttamente dall’imprenditore agricolo o dalla sua famiglia. Ma poiché per la maggioranza degli ospiti l’agriturismo significa soprattutto cibi genuini e buona alimentazione è determinante – sottolinea la Coldiretti – controllare il legame dell’azienda con l’attività agricola, il tipo di azienda e i prodotti coltivati direttamente ed accertare che nel menu offerto siano indicati alimenti stagionali e tipici della zona. Vanno preferite le aziende che presentano le garanzie di accreditamento offerte da Campagna Amica. Infine prima di partire vale sempre la pena di prendere contatto con l’imprenditore agricolo per informazioni dettagliate su cosa offre l’azienda e sui prezzi, sul modo per raggiungerla e sulla distanza da altre mete interessanti ma anche per verificare quali attività ricreative e culturali ma anche servizi (ospitalità animali) sono offerte e comprese nel prezzo.

 

LOMBARDIA, INCENDI, MOBILITAZIONE AGRICOLTORI LOMBARDI VERSO AZIENDE DEL SUD

Scatta la mobilitazione degli agricoltori lombardi in favore delle imprese agricole del Sud Italia messe in ginocchio dagli incendi che hanno già devastato decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea con alberi carbonizzati, oliveti, pascoli distrutti e provocato una vera strage di animali. Lo rende noto la Coldiretti regionale nell’annunciare l’iniziativa solidale attraverso cui è stata lanciata una raccolta fondi per garantire un aiuto concreto alle aziende danneggiate dalle fiamme, a cominciare da quelle in Sicilia. C’è urgente bisogno di fieno, orzo e avena per alimentare gli animali sopravvissuti – spiega la Coldiretti regionale – ma anche paletti e reti per le recinzioni, oltre a sostegni economici utili per far ripartire le attività.

È stato attivato – precisa la Coldiretti Lombardia – un conto corrente dove gli agricoltori lombardi hanno già iniziato a donare, ma la sottoscrizione è aperta a chiunque volesse dare il proprio contributo. Tutte le somme ricevute saranno devolute interamente alle aziende agricole in difficoltà. Le donazioni possono essere effettuate attraverso le seguenti coordinate bancarie: Iban: IT52N0623051272000047023652 – Intestato a Coldiretti Como Lecco – Causale versamento: Emergenza incendi Sicilia.

 

MOLISE, SOS LUPI: NECESSARIA TASK FORCE REGIONALE PER SALVARE ALLEVAMENTI

L’ultimo attacco in ordine di tempo si è verificato a Pozzilli la scorsa settimana. Coldiretti Molise ha da tempo segnalato la crescita del fenomeno sul nostro territorio chiedendo che venga istituita, a livello regionale, una “task force lupo” per salvare le pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e cavalli uccisi in Molise dove la presenza dei predatori si è moltiplicata negli ultimi anni a danno degli allevamenti. L’intenzione è di affrontare e fronteggiare le problematiche causate al patrimonio zootecnico dalle popolazioni di lupo, ma anche di tutelare i veri lupi distinguendoli dagli ibridi cane lupo e cani inselvatichiti incustoditi.

“Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti e dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio”, afferma Giuseppe Spinelli, delegato confederale di Coldiretti Molise. Non si possono lasciar morire pecore, cavalli e vitelli e costringere alla fuga – insiste Coldiretti Molise – decine di famiglie che da generazioni popolano le montagne, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze autoctone. “La presenza di branchi di lupi sta scoraggiando in molte aree l’attività di allevamento mettendo a rischio anche il tradizionale trasferimento degli animali in alpeggio che, oltre ad essere una risorsa fondamentale per l’economia montana, rappresenta anche – sottolinea la Coldiretti regionale – un modo per valorizzare il territorio e le tradizioni culturali che lo caratterizzano. Senza i pascoli – sostiene la Coldiretti Molise – le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano i centri urbani. Negli ultimi anni si è infatti reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie – aggiunge la Coldiretti regionale – al fine di proteggerle da attacchi di lupi e cani randagi poiché recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il pericolo”.

La frequenza degli attacchi da parte dei lupi, non solo in alta montagna, come dimostra quanto accaduto a Pozzilli, ci ribadisce che occorre lavorare anche sulla prevenzione con la realizzazione di opere di protezione, quali ad esempio la costruzione/ristrutturazione delle stalle, i sistemi fotografici di allarme e la costruzione di recinti per la permanenza notturna degli animali. Per fare tutto ciò sono necessari investimenti cospicui a cui la Regione dovrà provvedere.

“E’ anche necessario – aggiunge la Coldiretti regionale – garantire efficienza ed efficacia nel sistema di accertamento e risarcimento dei danni per garantire un completo reintegro della perdita di reddito affinché la convivenza tra l’animale e l’uomo non porti all’abbandono dell’attività di allevamento. Non sarebbero solo gli allevatori a perderci, ma l’intera comunità poiché – conclude la Coldiretti Molise – i pastori attraverso la loro opera conservano e valorizzano la montagna e le sue tradizioni”.

 

VENETO, INFLAZIONE: -4,9% PREZZI FRUTTA CONTRO AFA RECORD

E’ deflazione sui prezzi della frutta che fanno registrare una riduzione del 4,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in una estate segnata da eventi estremi, con i raccolti distrutti dal caldo torrido. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione nel mese di luglio 2021.

La produzione italiana di frutta estiva – sottolinea la Coldiretti – è stata dunque duramente compromessa con danni stimati complessivamente vicino al miliardo di euro per effetto dei cambiamenti climatici, proprio in un momento in cui pesche, nettarine, meloni ed angurie aiutano a combattere l’afa, a idratarsi e a fare il pieno naturale di vitamine in una estate segnata da temperature record che spingono all’acquisto di questi alimenti indispensabili per la salute.

In queste condizioni per ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni il consiglio della Coldiretti è quello di verificare la provenienza italiana, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali.

 

VERONA, IL CLIMA CONDIZIONA L’ANNATA FRUTTICOLA: CALO DI MELE (-50%) E PERE (-90%)

Produzioni veronesi di mele e pere fortemente condizionate dagli eventi climatici.  In calo le produzioni di mele (da -50 a -80%) e molto scarse quelle di pere (-90%) rispetto all’anno scorso per le gelate primaverili che hanno provocato danni rilevanti nei territori scaligeri con la complicità della cimice asiatica, ricomparsa dopo un 2020 che aveva registrato minori presenze rispetto all’anno precedente. Le stime di produzioni delle colture a livello locale ma anche internazionale e nazionale sono state diffuse all’annuale incontro “Mele e pere 2021. Previsioni produttive e situazioni di mercato” organizzato da Coldiretti Verona in collaborazione con il Comune di Zevio al Parco della Rimembranza al Castello di Zevio, a cui hanno partecipato numerosi produttori e addetti al settore. Ad aprire i lavori è stato Diego Gabriele Bottacini, vicesindaco del Comune di Zevio a cui sono seguiti i saluti del senatore Luca de Carlo, della vicepresidente regionale Elisa De Berti e del consigliere regionale Marco Andreoli.

Stefano Faedo, presidente dell’Associazione Ortofrutta Veneta, ha evidenziato che proseguono le attività per il riconoscimento della Mela Veneta Dop precisando che “siamo nella fase delle integrazioni e osservazioni tecniche richieste dal Ministero. Inoltre, per restare competitivi, serve una ristrutturazione e un ammodernamento degli impianti esistenti”. La provincia veronese ha subito gravi danni da gelo per le mele e le pere. Faedo ha detto che è necessario “proporre a livello regionale un piano per la difesa attiva per le aziende frutticole del nostro territorio”.

Ad illustrare la situazione generale delle produzioni di mele e pere sono intervenuti Alessandro Dalpiaz, direttore di Assomela ed Elisa Macchi, direttrice del C.S.O di Ferrara.

Secondo i dati di Assomela per l’Italia si stima una produzione di mele totale di 2.045.611 tonnellate, leggermente inferiore a quella dello scorso anno (-4%). Per quanto riguarda le singole regioni, risale del 5% la produzione dell’Alto Adige e del 7% del Trentino, mentre calano tutte le altre regioni a causa delle gelate primaverili. In Veneto le previsioni di Assomela sono di 172.803 tonnellate.

Giorgio Girardi, capo area Ortofrutta di Coldiretti Verona e moderatore della conferenza, ha sottolineato che nella provincia veronese gli ettari coltivati alla melicoltura sono 4.621 e rappresentano oltre il 75% della produzione regionale. Le stime produttive per la mela sono di un -50/80% rispetto al 2020 a causa delle gelate primaverili. “Il freddo ha colpito maggiormente alcune aree rispetto ad altre”, ha precisato Girardi. “Quest’anno, poi – ha detto – la cimice asiatica è ritornata sui frutteti anche se al momento sembra meno presente del 2019 ma la popolazione risulta maggiore dello scorso anno e quindi la situazione è monitorata con molta attenzione anche grazie al progetto attivato da Coldiretti Verona da due anni”. 

Dalpiaz ha spiegato che le aspettative sono abbastanza buone per la stagione commerciale 2021/2022, anche se certamente non come nelle precedenti due annate. “La produzione nazionale attesa è regolare, in linea con la media degli anni precedenti nonostante le gelate primaverili e forte grandinate che hanno colpito diverse aree produttive, in Italia così come in Europa. Le condizioni climatiche al momento – ha spiegato Dalpiaz – più fresche e il leggero ritardo nello sviluppo potrebbe favorire un recupero del calibro dei frutti”. C’è una ripresa dell’export dopo la pandemia Covid-19 ma, quest’anno, si registra un aumento della produzione in Europa con un’evidente competizione sul mercato da parte della Polonia e della Spagna. Sempre più rilevante è la produzione biologica di mele, un settore che vede Italia come protagonista in Europa, dove si è registrata una crescita importante dai 5% nel 2018 al 9% nel 2020, oltre ai quasi 10% stimati per il 2021. La produzione di mele bio italiana (203.487 tonnellate) rappresenta il 34% dell’intera produzione bio Europea (605.650).

2021 negativo per le pere italiane e veronesi. “Anche quest’anno – ha precisato Elisa Macchi, Direttrice del C.S.O di Ferrara, i fattori climatici hanno influito notevolmente sulle produzioni attese. Le gelate, che si sono succedute con ripetuti episodi nel periodo compreso tra fine marzo-metà aprile, hanno interessato tutte le aree. È presente però una disformità produttiva anche all’interno della stessa zona, con ammanchi che inizialmente non sembravano così gravi. I danni sono variabili in base alla forma di allevamento, più compromessi gli impianti bassi, sulla parte più alta delle piante dove sono generalmente presenti i frutti.  Presenza di cascola importante in generale per tutte le varietà ed è stata segnalata presenza di cimice e maculatura bruna, il cui impatto sarà verificabile solo a raccolte ultimate”. “Oltre all’andamento climatico che in questi anni ha decimato le produzioni – ha aggiunto Macchi – a influire sui quantitativi limitati anche il calo di superfici, con riduzioni più marcate per alcune varietà”. “In Veneto – ha detto Elisa Macchi – l’offerta attesa per il 2021 si posiziona su livelli particolarmente contenuti, ai minimi storici. Le previsioni 2021 sono stimate in poco più di 8.000 tonnellate, -70% sul 2019 e -90% su media (2015-18). Le superfici produttive in Veneto nel complesso sono in calo sul 2020 di quasi l’8%. Le varietà più penalizzate sono Conference, rispetto ad Abate e Kaiser, in lieve calo anche William. Le rese unitarie del 2021 sono in fortissima contrazione, con una forbice di calo variabile tra -80% e fino al -90% sul 2020. 

Gli ettari dedicati alla produzione di pero nella provincia veronese sono 1435 e rappresentano il 48,52% della produzione regionale.

“In un momento storico così particolare e con tutto quello che sta vivendo la nostra frutticoltura non possiamo che fare delle riflessioni e soprattutto rimboccarci le maniche – ha detto nelle conclusioni Franca Castellani, Vicepresidente di Coldiretti Verona – La nascita del Consorzio Ortofrutta Veneta ha tra gli obiettivi quello di disciplinare le nostre produzioni più importanti e fare massa critica di prodotto, legarlo fortemente al territorio e farlo conoscere al consumatore, sempre più attento al made in Italy. Per quanto riguarda l’emergenza di quest’anno, in particolare le brinate primaverili, Avepa ha delimitato 62 comuni con danni alle drupacee che vanno dall’80 al 100%, alle pomacee danni dal 50 all’80% e ai kiwi dall’80 al 100%. A livello nazionale abbiamo chiesto un incremento di risorse economiche per le calamità naturali e ad oggi sono stati stanziati 160 milioni di euro ma è chiaro che questa cifra è molto insufficiente rispetto ai danni stimati solo nel Nord Italia.  Siamo inoltre pronti a chiedere un piano antibrina da inserire nel Psr, come è stato già fatto da altre regioni perché dobbiamo mettere nelle condizioni le aziende di proteggersi da queste avversità, finanziando impianti antibrina”.

 

BRESCIA, SUD ITALIA DEVASTATO DA FIAMME: MOBILITAZIONE AGRICOLTORI LOMBARDI

Scatta la mobilitazione degli agricoltori lombardi, alla quale partecipa anche Coldiretti Brescia, in favore delle imprese agricole del Sud Italia messe in ginocchio dagli incendi che hanno già devastato decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea con alberi carbonizzati, oliveti, pascoli distrutti e provocato una vera strage di animali.

Lo rende noto la Coldiretti regionale nell’annunciare l’iniziativa solidale attraverso cui è stata lanciata una raccolta fondi per garantire un aiuto concreto alle aziende danneggiate dalle fiamme, a cominciare da quelle in Sicilia. C’è urgente bisogno di fieno, orzo e avena per alimentare gli animali sopravvissuti – spiega la Coldiretti regionale – ma anche paletti e reti per le recinzioni, oltre a sostegni economici utili per far ripartire le attività.

È stato attivato – precisa la Coldiretti Lombardia – un conto corrente dove gli agricoltori lombardi hanno già iniziato a donare, ma la sottoscrizione è aperta a chiunque volesse dare il proprio contributo. Tutte le somme ricevute saranno devolute interamente alle aziende agricole in difficoltà. Le donazioni possono essere effettuate attraverso le seguenti coordinate bancarie: Iban: IT52N0623051272000047023652 – Intestato a Coldiretti Como Lecco – Causale versamento: Emergenza incendi Sicilia.

 

ROVIGO, SICCITÀ: UN PROBLEMA NON SOLO DI FERRAGOSTO

Il tema della disponibilità della risorsa idrica per l’agricoltura è oggetto della programmazione aziendale dei soci Coldiretti da tempo, ma ancora di più in questi giorni caratterizzati da un clima bollente e temperature che raggiungeranno il picco massimo nel fine settimana raggiungendo i 35 gradi.

La siccità è diventata l’evento climatico più ricorrente da Nord a Sud della Penisola, con danni stimati pari ad oltre un miliardo all’anno per l’impatto devastante sulle produzioni agricole e sulla fertilità dei terreni. Non da meno, l’agricoltura è l’attività economica che, più di tutte le altre, vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli.

“Siamo convinti dell’importanza del ruolo che il settore agricolo gioca nell’ambito della promozione di un uso razionale dell’acqua – commenta Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo – sia attraverso lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto, sia mediante altre innovazioni che possono riguardare la modifica degli ordinamenti e delle tecniche produttive e l’introduzione di colture o nuove varietà meno esigenti. La disponibilità della risorsa idrica è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli, senza i quali sarebbe a rischio la competitività del Made in Italy alimentare, così come la stessa sopravvivenza del territorio”. Insomma, l’agricoltura dimostra da tempo una certa lungimiranza sull’argomento. “Le aziende – prosegue Salvan – si sono attrezzate seguendo percorsi, ormai indispensabili, per la sopravvivenza delle colture e del reddito aziendale. A questo si affianca il determinante lavoro dei Consorzi di bonifica, nel nostro caso Delta del Po e Adige Po, che gestiscono la difesa idraulica e ci assicurano l’irrigazione, che sia questa ordinaria o di soccorso”.

L’impegno per la protezione del territorio, per la lotta al cambiamento climatico e per la gestione efficiente delle risorse non può essere solo dell’agricoltura, ma generale. Infrastrutturazione e risparmio idrico sono i concetti cruciali del prossimo futuro. “È necessario prevedere, politicamente parlando – conclude Salvan -, interventi strategici e la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo, a impatto zero, come quelli proposti dalla Coldiretti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il Veneto, ad esempio, recupera solo il 5% della pioggia rispetto ad una media nazionale dell’11%, un dato preoccupante che dimostra quanto bisogno ci sia di investimenti in questo campo.

 

VARESE, CENTRO-SUD DEVASTATO DA INCENDI: CAMPAGNA DI AIUTI DI COLDIRETTI

Parte la gara di solidarietà lanciata da Coldiretti Varese per aiutare le imprese agricole colpite dagli incendi che hanno devastato, decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea nelle regioni del centro-sud con alberi carbonizzati, oliveti, pascoli distrutti ed una vera strage di animali.

Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco – sottolinea la Coldiretti – ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. Nelle aree bruciate saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di decine di migliaia di appassionati.

Per far fronte a questa tragedia, la Coldiretti provinciale si è mobilitata, insieme agli imprenditori lombardi, per far arrivare alle aziende colpite un aiuto immediato: in particolare, sono necessarie grosse quantità di fieno per alimentare gli animali sopravvissuti, ma anche paletti e reti per le recinzioni, orzo e avena per gli allevamenti ovicaprini, oltre a sostegni economici utili a far ripartire le aziende messe in ginocchio dai roghi.

“A fronte della situazione drammatica che stanno vivendo i nostri colleghi agricoltori in Sicilia, Sardegna e nelle altre regioni devastate dagli incendi, la nostra Federazione Coldiretti vuol essere loro vicino e far sentire una forte voce di solidarietà da parte di tutti noi” dicono da Coldiretti Varese.

“La situazione è drammatica: sono incalcolabili i danni provocati dai roghi che hanno distrutto decine di migliaia di ettari di boschi e campagne coltivate nelle regioni strette dalla morsa della siccità. Il clima estremamente secco, oltre ad aver decimato i raccolti, ha purtroppo favorito anche l’espandersi degli incendi innescati dall’azione criminale dei piromani, dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Puglia all’Abruzzo, dalle Marche alla Toscana, dalla Calabria alla Campania fino alla Basilicata”.

Per questo è importante, “anzi fondamentale far sentire la voce dei nostri territori con un concreto gesto di aiuto. Abbiamo pertanto attivato un conto corrente dove già le imprese agricole hanno iniziato a donare: ovviamente la raccolta è estesa a tutti i cittadini e consumatori che vorranno dare il proprio contributo”.

Le somme verranno raccolte, per tutte le province del Nord Lombardia, compreso il Varesotto, attraverso il conto corrente con Iban: IT52N0623051272000047023652 – Intestato a Coldiretti Como Lecco – Causale versamento: Emergenza incendi Sicilia

Coldiretti Varese invita cittadini e imprese a “dare un contributo, anche piccolo, secondo le proprie possibilità: anche una donazione di minima entità è importante: un mare è fatto di tante gocce… non fate mancare la vostra”.

 

ALESSANDRIA, FERRAGOSTO: ‘VACANZE GREEN’ PER SOPPORTARE IL CALDO AFRICANO

Green. Sarà questa la parola che contraddistinguerà il Ferragosto 2021. Crescono le presenze dei turisti nelle campagne stimate per l’estate 2021 con 8 milioni di italiani (+3%) che decidono di fare una vacanza tra campi, parchi e oasi naturalistiche con il massimo delle presenze in corrispondenza del Ferragosto, anche per sfuggire al caldo africano che assedia la Penisola.

E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti anche se l’incremento dei vacanzieri nazionali arriva solo parzialmente a compensare l’assenza degli ospiti stranieri, bloccati a causa della risalita dei contagi e dal diffondersi delle varianti nonostante il green pass.

Un quadro che delinea e rispecchia il trend della provincia di Alessandria dove grande protagonista delle vacanze verdi si conferma l’agriturismo che, dopo le difficoltà causate dalle chiusure ha ripreso a pieno ritmo un po’ ovunque la ristorazione, assieme all’accoglienza, grazie alla maggiore capacità di garantire il distanziamento sociale anche a tavola con la disponibilità di ampi spazi all’aperto. Basti ricordare che appena lo 0,3% delle denunce di infortunio da Covid-19 al lavoro registrate dall’Inail riguarda proprio l’agricoltura.

“La spinta verso un turismo sicuro e di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane, ha portato gli agriturismi ad incrementare l’offerta di attività, dal pranzo sul plaid con i piedi sull’erba, all’agri-aperitivo a bordo piscina o tra i filari, ma c’è anche chi si è attrezzato per ospitare i commensali nel granaio o sulle balle di fieno nell’aia o ha organizzato cene romantiche tra i vigneti” – ha affermato Stefania Grandinetti, Presidente Regionale e Provinciale Terranostra -. Proposte che vanno ad aggiungersi servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking o attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness”.

A disposizione dei turisti ci sono oltre 24.000 aziende agrituristiche presenti in Italia, oltre 300 a livello regionale e 70 sul territorio provinciale: l’agriturismo è apprezzato anche per gli acquisti dei souvenir alimentari delle vacanze dove sono offerti prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori.

“L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy post Covid perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento” ha aggiunto il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco, nel precisare che “in quasi due comuni italiani su tre sono presenti strutture agrituristiche con una netta prevalenza dei piccoli comuni dove nasce il 92% delle tipicità agroalimentari Made in Italy. Ricordiamo che in provincia di Alessandria sono 178 quelli con meno di 5mila abitanti”.

Per scegliere la struttura più adatte alle proprie esigenze e soggiornare nei più bei paesaggi della campagna italiana è sufficiente un click al sito www.campagnamica.it

“Sappiamo bene che per la maggioranza degli ospiti l’agriturismo significa soprattutto cibi genuini e buona alimentazione – ha continuato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – per questo è fondamentale controllare il legame dell’azienda con l’attività agricola, la tipologia e i prodotti coltivati direttamente per accertare che nel menu offerto siano indicati alimenti stagionali e tipici della zona. E’ importante verificare il possesso dell’autorizzazione comunale o dei relativi permessi per l’esercizio dell’attività agrituristica ed è preferibile scegliere gli agriturismi in cui il lavoro agricolo sia visibile e dove l’accoglienza sia di tipo cordiale e curata direttamente dall’imprenditore agricolo o dalla sua famiglia. Per non avere sgradite sorprese il consiglio è di prediligere aziende che aderiscono a un’associazione come Terranostra e che presentano le garanzie di accreditamento offerte da Campagna Amica”.

Infine, un’ultima raccomandazione, “prima di partire vale sempre la pena prendere contatto con l’imprenditore agricolo per informazioni dettagliate su cosa offre l’azienda e sui prezzi, sul modo per raggiungerla e sulla distanza da altre mete interessanti ma anche per informarsi su attività ricreative e culturali e quali servizi sono offerti e compresi nel prezzo, come ad esempio l’ospitalità per gli amici a quattrozampe”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.

 

ASTI, FERRAGOSTO: VACANZE GREEN PER 8 MLN (+3%), CON CALDO FUGA IN CAMPAGNA

Crescono le presenze dei turisti nelle campagne italiane stimate per l’estate 2021 con 8 milioni di italiani (+3%) che decidono di fare una vacanza tra campi, parchi e oasi naturalistiche con il massimo delle presenze in corrispondenza del Ferragosto, anche per sfuggire al caldo africano che assedia la Penisola. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Ixe’ anche se l’incremento dei vacanzieri nazionali arriva solo parzialmente a compensare l’assenza degli ospiti stranieri, bloccati a causa della risalita dei contagi e dal diffondersi delle varianti nonostante il green pass.

“Grande protagonista delle vacanze verdi è l’agriturismo dove, dopo le difficoltà causate dalle chiusure – Marco Reggio Presidente Coldiretti Asti -, ha ripreso a pieno ritmo un po’ ovunque la ristorazione, assieme all’accoglienza, grazie alla maggiore capacità di garantire il distanziamento sociale anche a tavola con la disponibilità di ampi spazi all’aperto. Basti ricordare che appena lo 0,3% delle denunce di infortunio da Covid-19 al lavoro registrate dall’Inail in Italia riguarda l’agricoltura”.

La spinta verso un turismo “sicuro” e di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane, ha portato gli agriturismi ad incrementare l’offerta di attività, dal pranzo sul plaid con i piedi sull’erba, all’agri-aperitivo a bordo piscina o tra i filari, ma c’è anche chi si è attrezzato per ospitare i commensali nel granaio o sulle balle di fieno nell’aia o ha organizzato cene romantiche tra i vigneti. Proposte che vanno ad aggiungersi servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking o attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness.

“A disposizione dei turisti nella Provincia di Asti ci sono – sottolinea Diego Furia Direttore Coldiretti Asti – oltre un centinaio di aziende agrituristiche di cui la maggior parte aderiscono al circuito Campagna Amica/Terranostra. L’agriturismo è apprezzato anche per gli acquisti dei souvenir alimentari delle vacanze in frantoi, malghe, cantine, aziende agricole dove sono offerti prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori”.

“L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy post Covid perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento” sottolinea Giovanna Soligo presidente di Terranostra Asti.

“Un consiglio che possiamo dare è quello di consultare l’elenco degli Agriturismi di Campagna Amica promosso da Terranostra che si trova sul sito di Coldiretti Asti https://asti.coldiretti.it/mercati-campagna-amica/agriturismi-terranostra-campagna-amica-asti/ – conclude il Direttore Diego Furia – che permette di scegliere le strutture dove poter soggiornare nei più bei paesaggi della campagna astigiana”.

 

VICENZA, CALDO: SOS ANIMALI, IN FUNZIONE DOCCE E VENTILATORI NELLE STALLE

“Anche gli animali hanno una dignità. Nelle stalle vicentine le vacche, ma anche tutti gli altri animali, vivono in modo dignitoso e cerchiamo di garantire loro il migliore comfort possibile. In questi giorni di grande caldo, anche se le temperature non hanno raggiunto i livelli riscontrati in altre città italiane, abbiamo messo in funzione ventilatori e docce, per rinfrescare le stalle e consentire un benessere soddisfacente”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, rasserena i consumatori vicentini, preoccupati degli effetti del caldo sugli animali nelle stalle.

Oltre agli uomini, senza dubbio, a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle fattorie, dove sono entrate in funzione ventole e doccette per aiutare le mucche che stanno producendo fino al 10% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali, a causa delle alte temperature.

“Se per gli animali domestici come cani e gatti è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano al riparo dal sole ed in luoghi ben areati, per le mucche – sottolinea la Coldiretti – il clima ideale è fra i 22 ed i 24 gradi, mentre oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Per questo sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle, dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo, perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno, contro i 70 dei periodi meno caldi. Nelle stalle sono entrati in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura ed i pasti vengono dati un po’ per volta, per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi”.

 

TREVISO, TRIPLICANO COSTI MA IL BENESSERE ANIMALE E’ LA PRIORITA’

Il benessere animale una priorità per le nostre stalle che pagano in modo saluto l’impennata delle temperature con il caldo record che preoccupa anche gli allevatori trevigiani. Oltre alla crisi idrica per le coltivazioni in campo e l’irrigazione aggiuntiva per piante e vigneti Coldiretti Treviso segnala l’aumento dei costi dell’energia elettrica tre volte superiori rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’organizzazione agricola più rappresentativa della Marca in sta monitorando gli effetti causati in campagna dalla settimana più calda del 2021. I valori sono triplicati – commenta Ivano Fighera titolare della fattoria “VaKa Mora” di Istrana in provincia di Treviso completamente robotizzata – le bollette dai 1.800 euro pagati nel giugno 2020 sono passate a 4.400 per giugno 2021” – continua Ivano Fighera – Ora attendo di capire quali saranno le differenze in bolletta per il mese di agosto, ma immagino già il salasso in arrivo”. La stalla di Istrana è un esempio virtuoso per il benessere animale: ventilatori e impianti di rinfrescamento (tramite la vaporizzazione acquea sui capi in stalla). Si alza l’utilizzo di energia elettrica anche per il crescente consumo per la refrigerazione del latte. Ricrodiamo che Vaka mora esprime il benessere animale anche per la musica classica che accompagna la vita quotidiana dei propri animali.“Evitare lo stress termico agli animali è fondamentale per non vedere calare la loro produzione di latte che sarebbe sintomo di sofferenza. Da noi stanno bene” conclude Fighera.

 

BERGAMO, AGRICOLTORI SOSTENGONO IMPRESE AGRICOLE DEVASTATE DAI ROGHI

Anche gli agricoltori bergamaschi si mobilitano per sostenere le imprese agricole del Sud Italia messe in ginocchio dagli incendi che hanno già devastato decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea con alberi carbonizzati, oliveti, pascoli distrutti e provocato una vera strage di animali.

Lo rende noto Coldiretti Bergamo nell’annunciare l’iniziativa solidale attraverso cui è stata lanciata una sottoscrizione per garantire un aiuto concreto alle aziende danneggiate dalle fiamme, a partire da quelle della Sicilia. C’è urgente bisogno di fieno, orzo e avena per alimentare gli animali sopravvissuti – spiega la Coldiretti provinciale – ma anche paletti e reti per le recinzioni, oltre a sostegni economici utili per far ripartire le attività.

“La situazione è drammatica – sottolinea il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio -; i danni sono ingentissimi, per questo abbiamo voluto essere vicini a quelle aziende che stanno vivendo un momento particolarmente difficile e tendere loro la mano con un concreto gesto di aiuto”.

A tale scopo è già stato attivato un conto corrente dove le imprese agricole hanno già iniziato a donare – precisa la Coldiretti Bergamo –, ma la raccolta è aperta anche a chiunque volesse dare il proprio contributo. Tutte le somme ricevute saranno devolute interamente alle aziende agricole in difficoltà. Le donazioni possono essere effettuate attraverso le seguenti coordinate bancarie:

Iban: IT52N0623051272000047023652 – Intestato a Coldiretti Como Lecco – Causale versamento: Emergenza incendi Sicilia

Per info Annamaria Fortini cell. 335 7791411

 

COMO-LECCO, CENTRO-SUD DEVASTATO DA INCENDI: DA COLDIRETTI CAMPAGNA DI AIUTO      

Parte la gara di solidarietà lanciata da Coldiretti Como Lecco per aiutare le imprese agricole colpite dagli incendi che hanno devastato, decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea nelle regioni del centro-sud con alberi carbonizzati, oliveti, pascoli distrutti ed una vera strage di animali.

Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco – sottolinea la Coldiretti – ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. Nelle aree bruciate saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di decine di migliaia di appassionati.

Per far fronte a questa tragedia, la Coldiretti interprovinciale si è mobilitata, insieme agli imprenditori lombardi, per far arrivare alle aziende colpite un aiuto immediato: in particolare, sono necessarie grosse quantità di fieno per alimentare gli animali sopravvissuti, ma anche paletti e reti per le recinzioni, orzo e avena per gli allevamenti ovicaprini, oltre a sostegni economici utili a far ripartire le aziende messe in ginocchio dai roghi. “A fronte della situazione drammatica che stanno vivendo i nostri colleghi agricoltori in Sicilia, Sardegna e nelle altre regioni devastate dagli incendi, la nostra Federazione Coldiretti vuol essere loro vicino e far sentire una forte voce di solidarietà da parte di tutti noi” dicono da Coldiretti Como Lecco.

“La situazione è drammatica: sono incalcolabili i danni provocati dai roghi che hanno distrutto decine di migliaia di ettari di boschi e campagne coltivate nelle regioni strette dalla morsa della siccità. Il clima estremamente secco, oltre ad aver decimato i raccolti, ha purtroppo favorito anche l’espandersi degli incendi innescati dall’azione criminale dei piromani, dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Puglia all’Abruzzo, dalle Marche alla Toscana, dalla Calabria alla Campania fino alla Basilicata”.

Per questo è importante, “anzi fondamentale far sentire la voce dei nostri territori con un concreto gesto di aiuto. Abbiamo pertanto attivato un conto corrente dove già le imprese agricole hanno iniziato a donare: ovviamente la raccolta è estesa a tutti i cittadini e consumatori che vorranno dare il proprio contributo”.

Le somme verranno raccolte, per tutte le province del Nord Lombardia, attraverso il conto corrente con Iban: IT52N0623051272000047023652 – Intestato a Coldiretti Como Lecco. Causale versamento: Emergenza incendi Sicilia

Coldiretti Como Lecco invita cittadini e imprese a “dare un contributo, anche piccolo, secondo le proprie possibilità: anche una donazione di minima entità è importante: un mare è fatto di tante gocce… non fate mancare la vostra”.

 

LUCCA, INCENDI: È ALLARME GRIGLIATE DI FERRAGOSTO, IL VADEMECUM DI COLDIRETTI

E’ allarme grigliate di ferragosto nella Garfagnana e Media Valle del Serchio. Il tradizionale momento della grigliata tra amici rischia di diventare, senza le dovute precauzioni, potenzialmente pericoloso per i nostri boschi a causa del caldo record che sta investendo in questi giorni tutta la Toscana. Un rischio reale che preoccupa Coldiretti Lucca che ha diffuso in occasione della settimana più bollente dell’anno per evitare il pericolo della diffusione delle fiamme favorito dalle alte temperature, un vero e proprio vademecum anti-incendio. Il bollettino degli incendi boschivi in toscana ha già fatto registrare 91 incendi, 3 al giorno, che hanno percorso complessivamente una superficie di circa 60 ettari. Ogni incendio costa mediamente alla comunità, secondo uno studio dell’Università di Firenze per la Regione Toscana, 4.500 euro per ettaro di superficie. “Il mese di agosto è iniziato nel peggiore dei modi con 24 episodi in pochi giorni. – analizza Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca – Il nostro territorio, ricco di boschi e pinete, corre un grosso rischio senza adeguati comportamenti da parte dei cittadini. Evitiamo rischi inutili. Fate molta attenzione”. 

La prima regola da seguire nel bosco è quella – afferma la Coldiretti – di evitare di accendere fuochi non solo nelle zone boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne – precisa la Coldiretti – non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Inoltre – continua la Coldiretti – non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio – consiglia la Coldiretti – non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili. Dal momento che – conclude la Coldiretti – un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con la Forestale e con i corpi di Pubblica sicurezza per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali.

Per informazioni www.lucca.coldiretti.it oppure pagina ufficiale Facebook @coldirettilucca

 

BRESCIA, CALDO: SOS ANIMALI, DOCCE E VENTILATORI ACCESI NELLE STALLE

Ventilatori e condizionatori accesi, doccette in azione e pasti più leggeri: così nelle stalle si fronteggia l’arrivo di Lucifero, l’anticiclone africano che sta investendo l’Italia da Nord a Sud con temperature anche oltre i 40 gradi. Lo rende noto la Coldiretti Lombardia in base a un monitoraggio sul territorio.

Oltre agli uomini a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle case e nelle fattorie – spiega Coldiretti – Se per gli animali domestici come cani e gatti è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano sempre al riparo dal sole e in luoghi ben areati, per le mucche – sottolinea la Coldiretti – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, mentre oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Per questo – rileva la Coldiretti – sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo.

Nelle stalle sono in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura e i pasti vengono dati un po’ per volta per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi. Situazione analoga negli allevamenti di maiali dove sono in azione anche veri e propri impianti di condizionamento per continuare a garantire condizioni di benessere agli animali, specialmente a quelli appena nati. Tutto questo – conclude la Coldiretti – comporta per gli allevatori un aumento dei costi alla stalla, per i maggiori consumi di acqua ed energia.

 

ALESSANDRIA, PSR: CON ‘PACCHETTO GIOVANI’ OPPORTUNITÀ PER GLI UNDER 40

Al via il bando regionale a sostegno dei giovani agricoltori sulle misure del Programma di Sviluppo Rurale del Piemonte per il biennio di transizione 2021-2022.

La Giunta regionale ha approvato il finanziamento complessivo di 45,6 milioni di euro per l’apertura del cosiddetto “pacchetto giovani” in quanto integra le operazioni 6.1.1, insediamento dei giovani agricoltori e 4.1.2, miglioramento delle aziende agricole condotte da giovani, del PSR.

Le domande di sostegno potranno essere presentate fino alla scadenza del 20 dicembre 2021. Soggetti beneficiari sono i giovani imprenditori agricoli che, al momento della presentazione della domanda, presentano un’età compresa tra i 18 anni (compiuti) ed i 41 anni (non compiuti), titolari di un’azienda agricola da non più di 24 mesi.

Le tempistiche inerenti la realizzazione degli interventi previsti (sia in relazione al miglioramento aziendale, che all’insediamento) sono stabilite in 18 mesi per le zone di montagna ed in 15 mesi per le altre aree del territorio piemontese (dalla data del provvedimento di ammissione).

Il sostegno consiste in un contributo a fondo perduto nella misura del 50% dell’investimento ritenuto ammissibile (con una maggiore del 10% per gli investimenti realizzati in zona montana). La suddetta aliquota è ridotta al 40% qualora l’intervento sia finalizzato alla trasformazione/commercializzazione delle produzioni aziendali.

Il premio di insediamento è confermato in 35mila euro per singolo giovane, incrementato di 10mila euro in zona montana.

L’erogazione della prima rata (66% del premio totale da erogare) inerente l’insediamento è previsto avvenga entro 9 mesi dalla data del provvedimento di ammissione.

“Fortemente voluta da Coldiretti, questa apertura consente a nuovi giovani imprenditori di cogliere le opportunità offerte dall’agricoltura che è sempre più un settore ambito e scelto come comparto in cui sviluppare progetti di impresa – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Molti, infatti, hanno deciso di dare continuità all’azienda familiare apportando innovazione o hanno dato vita a nuove realtà”.

In Italia, con la svolta green nei consumi e nel lavoro favorita dalla pandemia, 1 impresa su 10 condotta da giovani svolge un’attività rivolta all’agricoltura e allevamento per garantire la disponibilità di alimenti sani e di qualità, in un momento difficile per l’economia e l’occupazione.

“Grazie alle nostre sollecitazioni, è stato possibile rendere immediatamente disponibili le risorse messe a disposizione dalla Commissione europea – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. E’ opportuno che l’attenzione al mondo giovanile sia alta e venga data anche dalle Istituzioni locali a supporto di quanto la nostra Organizzazione si impegna fare con la convinzione che i giovani rappresentano il futuro dell’agricoltura Made in Italy. Le nuove giovani generazioni sanno portare nuova linfa e idee innovative che nascono anche dalla capacità e dal coraggio di sperimentare, e che sanno poi concretizzarsi in veri progetti. Proprio per questo, anche alla luce della crisi causata dal Covid, sono fondamentali le misure a sostegno del mondo agricolo giovanile, motore della nostra economia e garanzia per il futuro”.

Gli uffici Coldiretti Alessandria sono a disposizione per informazioni.

 

SONDRIO, CENTRO-SUD DEVASTATO DA INCENDI: LE IMPRESE RISPONDONO ALL’SOS                                                                

Da Coldiretti Sondrio una gara di solidarietà per aiutare le imprese agricole del centro-sud Italia colpite dagli incendi che hanno devastato decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea, con alberi carbonizzati, oliveti, pascoli distrutti ed una vera strage di animali.

Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco – sottolinea Coldiretti Sondrio – ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. Nelle aree bruciate saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di decine di migliaia di appassionati.

Per far fronte a questa tragedia, la Coldiretti provinciale si è mobilitata, insieme agli imprenditori agricoli lombardi, per far arrivare alle aziende colpite un aiuto immediato: in particolare, sono necessarie grosse quantità di fieno per alimentare gli animali sopravvissuti, ma anche paletti e reti per le recinzioni, orzo e avena per gli allevamenti ovicaprini, oltre a sostegni economici utili a far ripartire le aziende messe in ginocchio dai roghi.

“A fronte della situazione drammatica che stanno vivendo i nostri colleghi agricoltori in Sicilia, Sardegna e nelle altre regioni devastate dagli incendi, la nostra Federazione Coldiretti vuol essere loro vicino e far sentire una forte voce di solidarietà da parte di tutti noi” dicono da Coldiretti Sondrio.

“La situazione è drammatica: sono incalcolabili i danni provocati dai roghi che hanno distrutto decine di migliaia di ettari di boschi e campagne coltivate nelle regioni strette dalla morsa della siccità. Il clima estremamente secco, oltre ad aver decimato i raccolti, ha purtroppo favorito anche l’espandersi degli incendi innescati dall’azione criminale dei piromani, dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Puglia all’Abruzzo, dalle Marche alla Toscana, dalla Calabria alla Campania fino alla Basilicata”.

Per questo è importante, “anzi fondamentale far sentire la voce dei nostri territori con un concreto gesto di aiuto. Abbiamo pertanto attivato un conto corrente dove già le imprese agricole hanno iniziato a donare: ovviamente la raccolta è estesa a tutti i cittadini e consumatori che vorranno dare il proprio contributo”. Le somme verranno raccolte, per tutte le province del Nord Lombardia, compresa quella di Sondrio, attraverso il conto corrente con Iban: IT52N0623051272000047023652 – Intestato a Coldiretti Como Lecco – Causale versamento: Emergenza incendi Sicilia

Coldiretti Sondrio invita quindi cittadini e imprese a “dare un contributo, anche piccolo, secondo le proprie possibilità: anche una donazione di minima entità è importante: un mare è fatto di tante gocce… non fate mancare la vostra”.

 

VICENZA, FRUTTA E VERDURA A RUBA NEI MERCATI CAMPAGNA AMICA, CALO PREZZI 4,9%

È deflazione sui prezzi della frutta che fanno registrare una riduzione del 4,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in un’estate segnata da eventi estremi, con i raccolti distrutti dal caldo torrido. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione nel mese di luglio 2021.

“La produzione di frutta estiva – spiega il presidente di Campagna Amica Vicenza, Raffaele Cogo – è stata dunque duramente compromessa con danni importanti per effetto dei cambiamenti climatici, proprio in un momento in cui pesche, nettarine, meloni ed angurie aiutano a combattere l’afa, ad idratarsi ed a fare il pieno naturale di vitamine, in un’estate segnata da temperature record, che spingono all’acquisto di questi alimenti indispensabili per la salute”.

In queste condizioni, per ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni, il consiglio della Coldiretti è quello di verificare la provenienza, acquistare prodotti locali, che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica e non cercare per forza il frutto perfetto, perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali.

Ed in provincia di Vicenza, i mercati di Campagna Amica sono sempre aperti. Ecco il calendario delle aperture:

Lunedì 16-23-30 agosto: Thiene (località Bosco) ore 8.00 – 13.00; Schio (strada Maranese 7, presso Giardineria Drago) ore 15.30 – 1900.

Martedì 10-17-24-31 agosto: Monticello Conto Otto (parcheggio antistante monumento dei caduti di Vigardolo) ore 7.30 – 13.00; Vicenza (piazza delle Erbe) ore 8.00 – 13.00.

Mercoledì 11-18-25 agosto: Montecchio Maggiore (piazza Carli) ore 15.30 – 19.30.

Giovedì 12-19-26 agosto: Dueville (frazione Povolaro – piazza Redentore) ore 15.00 – 18.30; Marostica (piazzale Stazione) ore 8.00 – 12.30.

Venerdì 13-20-27 agosto: Creazzo (piazza San Marco) ore 8.00 – 12.30; Marano Vicentino (piazza Silva) ore 8.30 – 12.30; Sarcedo (piazza Madonnetta) ore 8.00 – 12.30; Vicenza (via Dalla Chiesa, angolo via Maurisio 52) ore 14.00 – 18.30; Montegalda (piazza Marconi 7) ore 15.00 – 19.30.

Sabato 14-21-28 agosto: Malo (via Pasubio 13, presso Vitevis) ore 8.00 – 13.00; Grisignano di Zocco (piazza Europa Unita) ore 8.30 – 13.30; Vicenza (contra’ Cordenons, piazzetta del Garofolino) ore 8.30 – 13.30. Domenica 15-22-29 agosto: Bassano del Grappa (borgo Angarano) ore 9.00 – 13.00; Vicenza (via Prati) ore 8.00 – 13.00 (chiuso il 15 agosto); Vicenza (contra’ Cordenons, piazzetta del Garofolino) ore 9.00 – 13.00 (aperto solo domenica 29 agosto).

 

Appuntamenti

 

MASSA CARRARA: I VERMENTINI EROICI SUL TETTO DEL MONDO

Venerdì 13 agosto

I premiati in degustazione a Villa Cuturi insieme a frittura viareggina e formaggi massesi.

I vermentini eroici sul tetto del mondo. Incetta di premi internazionali per le aziende del Consorzio di Tutela del Candia dei Colli Apuani Doc che tornano ad alcuni dei concorsi più importanti dedicati ai vermentini con tante medaglie appese al collo. E’ il caso dell’azienda agricola “Il Moretto” con due affermazioni in altrettanti concorsi conquistati al Concorso Internazionale Enologico Vermentino in Sardegna e ai Mondial des Vins Extrêmes dove ha ottenuto due ori così come la “Tenuta Lodolina”. Brilla ai mondiali dei vini estremi anche “La Bura” che conquista un oro. Premi di grande prestigio per il vermentino in purezza dell’azienda “Calevro” al Concorso Internazionale Enologico Vermentino in Sardegna dove incassa un importante grande oro e all’azienda “L’Aurora di Francesco” che allo storico Premio Vermentino a Diano Castello strappa una menzione speciale.

Riconoscimenti che arrivano direttamente dai più blasonati esperti di vermentini a livello nazionale che potranno essere scoperti, in anteprima, in occasione dell’evento di degustazioni “Fish&Candia” in programma venerdì 13 agosto (dalle 19.00) a Villa Cuturi sul lungomare di Marina di Massa. L’iniziativa, promossa da Coldiretti, si tiene nell’ambito del progetto Flag Alto Tirreno Toscana. “La crescita delle aziende del Candia Doc – commenta Francesca Ferrari, presidente Coldiretti Massa Carrara – va di pari passo con la crescita del territorio e di una cultura enologica che valorizza l’identità del luogo, della storia e della tradizione. Allevare le viti nelle colline del Candia è molto diverso dal farlo in qualunque altro posto al mondo. L’uomo è ancora l’elemento determinate. Le affermazioni internazionali premiano l’evoluzione verticale del Consorzio e delle aziende nei confronti del quale mi complimento. La nuova immagine del Consorzio, e gli strumenti di comunicazione e promozione che ha messo in campo, rafforzerà la sua presenza dentro i calici, nella ristorazione così come nelle enoteche”.

In degustazione a Villa Cuturi, con la formula del coupon che consente assaggi multipli e singoli, insieme alle premiate Doc del Candia ci saranno il pesce a miglio zero, appena pescato, della Cooperativa Le Furiose con i famosi cartocci di fritto alla viareggina e gli spettacolari formaggi caprini dell’azienda Il Fornello di Caglieglia, sulle montagne massesi. Ad accompagnare i calici della Doc apuana, il cartoccio di frittura alla viareggina da apprezzare seduti ascoltando buona musica dal vivo.

L’evento si terrà nel rispetto dell’attuale normativa anti-Covid.

Per informazioni www.massacarrara.coldiretti.it oppure pagina ufficiale Facebook @coldirettimassa