COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News la Forza del Territorio del 4 giugno 2021

4 Giugno 2021
News la Forza del Territorio del 4 giugno 2021

Primo piano

 

MARCHE

TERRITORIO E SELVATICI: NECESSARIO COORDINAMENTO REGIONALE

Bisogna riportare il paesaggio in equilibrio per cittadini e agricoltori

L’anno di pandemia appena trascorso, con i vari divieti ministeriali inerenti gli spostamenti per il selezione e controllo dei cinghiali e dei selvatici in generale, ha portato un pesantissimo bilancio sulle presenze e sui danni provocati dagli animali selvatici all’agricoltura marchigiana. Sono stati numerosissimi, infatti, gli interventi di Coldiretti nel periodo pandemico per chiedere chiarimenti in merito agli organi istituzionali e per far ripartire periodicamente i controlli degli animali selvatici che scorrazzavano liberi nei campi in numero sempre più elevato. Fortunatamente, sfruttando la DGR 1469/2018, si è potuto intervenire nei fondi direttamente, se in possesso di licenza di caccia, o tramite selezionatori di fiducia, andando a limitare parzialmente i danni. Grazie anche alla DGR 670/2019 si è riusciti, in tempi relativamente brevi, ad avere il risarcimento dei danni subiti in tempi ragionevoli, andando a mitigare le problematiche sorte. La cosa certa, però, è che oggi si è creato ancor di più uno squilibrio nell’ecosistema molto importante che va assolutamente riportato verso quelle che sono le dinamiche naturali. È sempre più frequente, infatti, notare orde di cinghiali addirittura nei centri urbani e, non ultimo, l’avvistamento di lupi nelle aziende anche a pochi passi da persone e bambini. Per non parlare dei piccioni, ormai riprodottisi a dismisura, che invadono i campi a migliaia andando ad annullare qualsiasi semina di prodotti agroalimentari, vero grande problema di alcune aree della regione. “È arrivato il momento di tirare una linea – commenta il direttore regionale di Coldiretti Marche Alberto Frau – e di riportare il paesaggio ed il territorio in equilibrio, o assisteremo a situazioni sempre peggiori. I nostri agricoltori sono letteralmente assediati dalla presenza dei piccioni che distruggono totalmente le semine, andando ad aumentare consistentemente i danni che poi gli Atc devono risarcire. Sui piccioni – continua Frau – serve un’azione coesa tra Regione, agricoltori e cacciatori per eradicare il problema che crea danno a tutti indistintamente. Per ciò che concerne gli ungulati selvatici, il problema è ormai sotto gli occhi di tutti, la gente ha paura in città per i continui avvistamenti nei centri urbani anche sotto casa e la popolazione di cinghiali presente è incontrollata e sbilanciata; serve una presa di coscienza forte e serve ripristinare una regia regionale importante su tutto il territorio affinché non continuino a coesistere gestioni personalizzate e differenti, che non portano e non hanno portato fino ad ora alcun risultato apprezzabile; gli agricoltori sono pronti a fare la loro parte, ma anche a far sentire la loro voce in modo pesantissimo se le cose non cambieranno e non verranno tutelate le produzioni agroalimentari della regione Marche”.

 

Dal Territorio

 

PUGLIA, GIORNATA AMBIENTE: CREARE FORESTE URBANE NELLE CITTA’

E’ allarme smog nelle città in Puglia con l’inquinamento che rischia di crescere a causa della scarsità di aree verdi per cui è indispensabile per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente, proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione dell’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, che si celebra domani 5 giugno.

In Puglia Barletta registra una percentuale di verde pubblico dello 0,2%, Foggia, Andria e Brindisi dello 0,3%, Lecce e Trani dello 0,4%, Taranto inferiore all’1, solo Bari supera il 2%, secondo un’analisi di Coldiretti Puglia che segnala come in molte città della Puglia la dotazione di verde pro capite non superi i 10 metri quadrati per abitante, sulla base dei dati ISPRA, con il valore più basso registrato a Barletta pari a 3,9 metri quadri per abitante.

Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% dei cittadini la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori, usando al meglio i fondi del Recovery Fund. L’obiettivo – precisa la Coldiretti Puglia – è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare area pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili.

Una pianta adulta – precisa Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. A provocare lo smog nelle città – continua la Coldiretti – è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi.

La situazione è diversa nelle aree rurali dove le foreste hanno continuato a espandersi, a causa dell’incuria e dell’abbandono, diventando vere giungle ingovernabili.

Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni – rileva Coldiretti – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Il progetto – sottolinea la Coldiretti – si pone quindi anche l’obiettivo di gestire il patrimonio forestale in maniera sostenibile per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 favorendo lo stoccaggio del carbonio da parte delle superfici forestali e delle foreste urbane. Un impegno importante anche per assicurare un presidio attivo contro il dissesto idrogeologico, incendi ed altre forme di impoverimento dei territori, contrastare l’abbandono di tale aree e valorizzare la filiera del legno 100% Made in Italy anche al fine di scongiurare le importazioni illegali di legno. Un obiettivo che richiede una programmazione pluriennale della messa a dimora, coltivazione e manutenzione delle foreste da parte degli agricoltori e degli imprenditori del verde rilanciando i servizi di consulenza e le attività turistiche ricreative in tali aree.

 

LIGURIA, COVID: IN REGIONE CRESCONO LE PERSONE IN DIFFICOLTA’ ECONOMICA

L’emergenza Covid, a livello nazionale, ha fatto salire a 5,6 milioni le persone in povertà assoluta, un milione in più in un anno con il record negativo dall’inizio del secolo. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Istat relativi al 2020 divulgata in occasione dell’ultimo rapporto dell’Ilo, l’Organizzazione internazionale per il Lavoro secondo il quale la pandemia da Covid-19 ha fatto precipitare nella povertà oltre 100 milioni di lavoratori, colpendo soprattutto America Latina, Europa e Asia centrale.  In Italia più di una famiglia su quattro (28,8%) ha dichiarato un peggioramento della propria situazione economica nel 2020 rispetto all’anno precedente e il deterioramento della situazione economica ha colpito di più le regioni ricche del Centro (30,5%) e del Nord (28,8%) rispetto al Mezzogiorno (27,7%). Tra le regioni del nord, la Liguria ha registrato 18 mila famiglie in più in povertà nel 2020, secondo i dati di Demoskopica.

“Fra le persone in difficoltà –  affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa –  ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Per arginare questa situazione quasi 1 italiano su 3 (30%) ha partecipato a iniziative di solidarietà, fa beneficienza e donazioni per aiutare le famiglie più bisognose piegate dal peso della crisi causata dall’emergenza Covid. Coldiretti Liguria assieme a Campagna Amica, fin dall’inizio della pandemia, ha svolto una grande operazione di solidarietà in tutte le province liguri, attraverso donazioni di cibo alle famiglie più in crisi, sempre e solo nell’ottica del vero Made in Italy di qualità, dando un segno tangibile della solidarietà dei nostri agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione.”

 

TORINO, PROGETTO “LATTE NELLE SCUOLE” PER PROMUOVERE IL CONSUMO DI LATTE

Coldiretti Torino collabora da anni con la Camera di commercio di Torino nell’ambito del programma nazionale “Latte nelle scuole”, avviato anni fa dal Mipaaf, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Anche quest’anno Camera di commercio di Torino e il suo Laboratorio Chimico organizzano una serie di iniziative per promuovere il consumo di latte fra gli studenti torinesi. Il programma – che partirà con il prossimo anno scolastico – prevede degustazioni di formaggio per 800 studenti e insegnanti di 38 classi di scuola primaria, per un totale di 10 plessi scolastici torinesi coinvolti tra maggio e giugno, nell’ambito del Programma nazionale “Latte nelle scuole”, finanziato dall’Unione Europea e realizzato dal Ministero delle Politiche agricole, con il sostegno di Unioncamere. Programma che ha l’obiettivo di sostenere la filiera lattiero casearia italiana, che in questi anni ha scontato un calo della domanda del 20 per per cento.

Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino, informa: «In Piemonte sono presenti 1.504 allevamenti esclusivamente da latte, pari al 6 per cento sul nazionale. Gli allevamenti da latte, con imprenditori soci Coldiretti, che hanno sede aziendale nei comuni della Città metropolitana di Torino, sono 450. La campagna produttiva regionale 2020-2021, nel marzo scorso, si è chiusa con 821.612 tonnellate di latte consegnato. Le consegne de gli allevamenti da latte torinesi, nella campagna 2020-2021, hanno prodotto 248.477 tonnellate di latte».

«Fino al 2019, prima del Covid-19, Coldiretti Torino andava nelle scuole a proporre seminari informativi agli studenti, collaborando anche con le fattorie didattiche che si impegnavano in prima persona a istruire le giovani generazioni sulle modalità di produzione e utilizzo del latte, l’alimento più diffuso al mondo, dopo l’acqua. Il latte è una eccellenza mondiale del made in Italy assicurata dalla produzione ogni anno in Italia 12milioni di tonnellate di latte di mucca, 500mila tonnellate di latte di pecora, oltre 250mila di latte di bufala e 60mila di latte caprino con la piramide alimentare che prevede un consumo di 2-3 porzioni al giorno. L’allevamento italiano è un importante comparto economico che vale 17,3miliardi di euro e rappresenta il 35 per cento dell’intera agricoltura nazionale, con un impatto rilevante anche dal punto di vista occupazionale dove sono 800mila le persone al lavoro».

«In occasione del Milk day, la Giornata mondiale del latte istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite ogni 1° giugno – aggiunge il presidente dei berretti gialli torinesi Fabrizio Galliati – i vertici nazionali di Coldiretti hanno salutato positivamente il ritorno del rito del cappuccino al bancone nei 150mila bar presenti lungo tutta la Penisola, grazie al cambio di colore a seguiti del miglioramento dell’emergenza coronavirus. La filiera del latte made in Italy è fondamentale e strategica. Gli allevamenti torinesi, come quelli subalpini e quelli di tante regioni, in questi anni hanno investito in genetica e nel benessere animale, arrivando a produrre latte ad alta qualità. La ripresa della normalità rispetto alla pandemia consente la ripartenza anche delle iniziative didattiche sul territorio. Il nostro intento è poter tornare, anche a partire dal prossimo anno scolastico a continuare il lavoro di formazione e comunicazione nei confronti dei più giovani e, di riflesso, sulle loro famiglie».

 

CUNEO, INFLAZIONE: RECORD DECENNALE PER MATERIE PRIME AGRICOLE

Le quotazioni dei principali elementi della dieta degli animali sono schizzati su massimi storici con il mais che registra il maggior incremento del decennio mentre la soia ha raggiunto il picco da quasi sette anni.

È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della diffusione dei dati sull’inflazione a maggio sulla base dei contratti future nei listini del Chicago Bord of Trade (CBOT), il punto di riferimento internazionale per il mercato future delle materie prime agricole. Secondo l’analisi Coldiretti aumento delle quotazioni nell’ultimo anno sono praticamente raddoppiate con aumenti del 74% per il mais e del 77% per la soia. Occorre convocare al più presto il tavolo zootecnico presso il Ministero per individuare strumenti che consentano di fissare i prezzi su valori che non scendano a livelli inferiori ai costi di produzioni sostenuti dalle aziende. L’emergenza Covid ha innescato un cortocircuito sul fronte delle materie prime con rincari insostenibili per l’alimentazione degli animali nelle stalle dove vengono però riconosciuti in molti casi compensi per la carne e per il latte più bassi degli scorsi anni.

“Una situazione insostenibile – sottolinea Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – con il rischio di non riuscire a garantire razioni adeguate agli animali soprattutto di fronte ad alcune proposte di riduzione dei prezzi riconosciuti alla stalla per il latte che mettono in pericolo la sopravvivenza della Fattoria Italia. In gioco c’è il futuro dell’allevamento italiano in una situazione in cui con la pandemia da Covid-19 si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per conquistare l’autosufficienza produttiva nei settori strategici per garantire l’alimentazione della popolazione”.

“Nell’immediato – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – bisogna garantire la sostenibilità finanziaria delle stalle con la responsabilità dell’intera filiera per non perdere capacità produttiva in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria per i prodotti zootecnici ma c’è anche bisogno di un piano di potenziamento o e di stoccaggio per le principali commodities, dalla soia al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività al Paese rispetto ai concorrenti stranieri”.

Per maggiori informazioni visitare il sito web https://cuneo.coldiretti.it

 

PUGLIA, XYLELLA: PRESSING SPESA 134MLN EURO PIANO RIGENERAZIONE OLIVICOLA

A distanza di 15 mesi dalla pubblicazione del Decreto Interministeriale del 06/03/2020, il meglio noto Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia da 300 milioni di euro, risultano ancora da spendere 134 milioni di euro sul totale delle risorse stanziate, destinate finora soprattutto alle calamità, mentre sono rimasti inattuati gli interventi che avrebbero consentito agli agricoltori di ricominciare a lavorare e a produrre dopo la grave crisi causata dalla Xylella. Per questo una delegazione di Unaprol e Coldiretti Puglia, con il direttore nazionale Nicola Dinoia, il presidente regionale, Savino Muraglia ed il direttore regionale Pietro Piccioni, ha incontrato il sottosegretario per le Politiche Agricole, Francesco Battistoni.

“E’ stato finanziato il 6% delle istanze di espianto e reimpianto, solo 521 domande e 23 progetti collettivi, per l’esiguità delle risorse pari a 40 milioni di euro a fronte di una richiesta complessiva per 216 milioni di euro. Serve una rimodulazione del Piano, valutando quali strumenti non abbiano assorbito tutti i fondi a disposizione e per quali ragioni. Anche la misura ‘Salva Frantoi’ va riattivata perché dei 35 milioni di euro sono stati spesi solo 6 milioni di euro a causa dei requisiti di accesso e vanno rimessi a disposizione delle strutture dismesse, vendute all’estero, con oltre 100 frantoi che non riapriranno più i battenti a causa della grave crisi causata dalla Xylella”, ha spiegato il presidente di Coldiretti Puglia Muraglia al Sottosegretario Battistoni.

Ancora ferme al palo le risorse per il contrasto al vettore da destinare agli enti pubblici –  per la rimozione degli ulivi secchi, la ricerca, la diversificazione produttiva, con il fallimento delle misura per gli innesti degli ulivi monumentali che ha registrato l’adesione di sole 91 aziende agricole per la farrigonosità dell’intervento. “E’ indispensabile liberalizzare i reimpianti – ha incalzato il presidente Muraglia – con l’adeguata diversificazione colturale per una ricostruzione efficace dal punto di vista economico e paesaggistico, per non condannare nuovamente il Salento alla monocultura olivicola”.

Coldiretti Puglia ha chiesto, tra l’altro, un nuovo Piano, da approvarsi con la massima celerità, che rilanci in particolare gli investimenti di riconversione produttiva e con una dotazione finanziaria importante, di importo almeno pari al precedente, oltre agli indennizzi per l’attuazione della lotta al vettore per le aree delimitate cuscinetto e contenimento, l’allargamento delle attività di monitoraggio e lotta obbligatoria prevista alla Piana degli Olivi Monumentali, con medesimo regime di indennizzi, il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente a salvaguardia del valore paesaggistico e naturalistico dell’olivicoltura, l’individuazione di possibili sistemi di controllo per la riduzione del rischio da trasporto passivo del vettore e una cabina di regia per realizzare una coerente programmazione e attuazione degli interventi previsti per i Comuni e gli enti pubblici, magari con l’affidamento di tale cabina di regia a una figura specifica, con poteri reali di intervento, come un Commissario unico.

Nel Salento gli agricoltori sono senza reddito da 7 anni, si contano milioni di ulivi secchi, i frantoi sono stati svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, sono andati persi 5mila posti di lavoro nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile – dice Coldiretti Puglia – se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento.

“Continuare a pensare che la Xylella sia un problema solo dell’agricoltura – ha ribadito il presidente Muraglia – è la dimostrazione della miopia di quanti ancora non prendono coscienza del danno arrecato dalla malattia a tutta l’economia, dall’agricoltura al turismo, fino agli investimenti per l’indotto commerciale e artigianale legato all’agroalimentare e alla ricettività, per cui serve un impegno corale di tutti che vada oltre la Puglia, perché la Xylella è un problema nazionale ed europeo.

Da quando è stata confermata la presenza della Xylella fastidiosa in Salento – aggiunge Coldiretti Puglia, in base alla elaborazione di dati Sian – la produzione di olio ha subito un trend negativo che rischia di diventare irreversibile, con il minimo storico di 3.979 tonnellate prodotte nell’ultima campagna 2019/2020 a Lecce, con una diminuzione dell’80%, mentre a Brindisi la produzione di olio è diminuita del 16% e del 4% in provincia di Taranto, oltre agli incalcolabili danni al paesaggio e al turismo in Puglia.

Il contagio della Xyella ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi, lasciando un panorama spettrale e il danno del settore olivicolo è stato stimato per difetto in 1,6 miliardi di euro, con oltre 8mila chilometri quadrati di territorio colpito dalla fitopatologia pari al 40% del territorio regionale.

La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto – conclude Coldiretti Puglia – con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera strategica, univoca e di sistema, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili.

 

BERGAMO, COSTI DELLE MATERIE PRIME ALLE STELLE: ZOOTECNIA IN AFFANNO

“Per gli allevatori bergamaschi sono insostenibili i rincari delle materie prime utilizzate per l’alimentazione degli animali nelle stalle, a fronte di una remunerazione dei loro prodotti stabile e, in alcuni casi, addirittura in calo”. E’ l’allarme lanciato dal presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio, che chiede misure appropriate per affrontare un’emergenza che diventa di giorno in giorno sempre più grave.

Ad essere in difficoltà sono soprattutto gli allevamenti bovini da latte e da carne oltre a quelli suini. 

I costi dei principali elementi della dieta degli animali sono aumentati vertiginosamente. Le quotazioni alla Borsa Granaria di Milano evidenziano un trend in costante ascesa. Il frumento tenero nel 2019 era quotato 218,25 euro/ton mentre nei primi due mesi del 2021 è stato quotato 239,90 euro/ton. Anche per il granoturco l’aumento è notevole, la quotazione di 179,43 euro/ton del 2019 è passata ai 230,85 euro/ton nei primi due mesi del 2021.

E’ schizzata alle stelle anche la quotazione dell’orzo che è passata dai 129 euro/ton del 2019 ai 184,95 euro/ nei primi mesi del 2021. Un aumento particolarmente importante si riscontra per i semi di soia con una quotazione di 340,06 euro/ton nel 2019 salita a 572,13 euro/ton nei primi mesi del 2021.

Pesante rialzo anche per il girasole decorticato, con le quotazioni che nel 2019 erano di 238,24 euro/ton mentre nei primi mesi del 2021 sono passate a 329,65 euro /ton.

Concludono la carrellata le quotazioni della soia decorticata che dai 346,08 euro/ton del 2019 sono passate a 495,05 euro/ton nei primi mesi del 2021.

“La situazione è molto preoccupante – sottolinea il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio – ed è sempre più concreto il rischio di non riuscire a garantire razioni adeguate agli animali poiché la differenza tra ricavi e costi si è praticamente azzerata e, nelle situazioni più sensibili a fenomeni speculativi, i costi superano i ricavi. Visto lo scenario che si è delineato ritengo fondamentale la richiesta formulata dal nostro presidente nazionale, Ettore Prandini, circa la necessità di convocare con urgenza il tavolo zootecnico presso il Ministero per individuare strumenti che consentano di fissare i prezzi su valori che non scendano a livelli inferiori ai costi di produzioni sostenuti dalle aziende”.

Coldiretti Bergamo sottolinea che in gioco c’è il futuro dell’allevamento italiano in una situazione in cui con la pandemia da Covid si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, con accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per conquistare l’autosufficienza produttiva nei settori strategici per garantire l’alimentazione delle popolazione.

“I nostri allevamenti – conclude Brivio – sono caratterizzati da una forte attenzione al benessere animale e ed è grazie a loro che sul nostro territorio vengono prodotte delle vere e proprie eccellenze, a partire dai nostri formaggi DOP e dai salumi tipici della nostra tradizione. Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da molte generazioni”. 

I rincari delle materie prime utilizzate per l’alimentazione del bestiame (prezzo medio euro/ton)

 

2019 

2021

Aumento %

Frumento tenero

218,25

239,90

9,9%

Granoturco

179,43

230,85

28,7%

Orzo

205,51

226,40

10,2%

Crusca

129

184,95

43,4%

Semi di soia

340,06

572,13

68,2%

Girasole decorticato

238,24

329,65

38,3%

Soia decorticata

346,08

495,05

43 %

Elaborazioni Coldiretti Bergamo su dati Borsa Granaria di Milano

 

VENETO, CHIUSURA DELL’ANNO SCOLASTICO CON I PREMI COLDIRETTI

Buoni per acquisto di cancelleria o per una spesa a kmzero e premi per tutti i bambini zainetti gadget e tanto altro che hanno partecipato al concorso di Coldiretti “Energia S©olare” promosso da Donne Impresa in tutte le scuole del Veneto. “Un diploma conquistato in campo – spiega Chiara Bortolas presidente regionale delle agricoltrici – grazie ai lavori realizzati dai piccoli anche i grandi hanno riflettuto sulle conseguenze dell’assalto dei pannelli fotovoltaici ai terreni fertili. Ogni elaborato è stato motivo di analisi grafica, della tecnica ma soprattutto del punto di vista dei giovani che con i disegni hanno espresso emozioni e sentimenti legati alla tutela del verde, alla bellezza del paesaggio, alla conservazione della campagna”. Le giurie convocate a livello provinciale composte da esperti d’arte, professionisti della comunicazione e di architettura hanno dimostrato molto stupore per l’operosa adesione e per i contenuti creativi. “Si tratta del miglior manifesto, del cartellone pubblicitario più vincente che avremmo mai potuto commissionare al top delle agenzie – commenta Chiara Bortolas – ogni foglio colorato è un condensato della migliore fantasia e un invito a pensare a quale futuro i grandi potrebbero riservare a figli e nipoti in caso di sottrazione del verde, di compromissione dell’equilibrio naturale per sostenere vaste distese di moduli solari installati a terra. L’energia pulita si può fare senza deturpare il territorio usando le aree dismesse, capannoni inutilizzati, cave e zone marginali – dice Chiara Bortolas.

Per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica tutte le opere saranno esposte prossimamente negli spazi solitamente dedicati ai grandi artisti.

 

RAVENNA, EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA: PREMIATE LE SCUOLE VINCITRICI

Nonostante le difficoltà legate alla pandemia e al necessario distanziamento sociale, Coldiretti Donne Impresa ha portato a termine il percorso multidisciplinare di ‘Educazione alla Campagna Amica’ che da oltre 20 anni conduce annualmente insieme a Coldidattica nelle scuole della provincia di Ravenna.

Il progetto educativo, che quest’anno è stato ovviamente svolto quasi tutto online e che ha visto impegnate le imprenditrici agricole nel ruolo di ‘tutor digitali di campagna’, ha coinvolto oltre 1.100 studenti appartenenti a più di 40 classi di 12 scuole dell’infanzia, elementari e medie. Terminate le lezioni, il percorso didattico, in questo anno scolastico dedicato al tema ‘Alimentarsi bene fa bene, il cibo giusto per te e l’ambiente’, si è concluso ufficialmente nella giornata di ieri con un incontro online riservato agli insegnanti con annuncio delle scuole vincitrici del concorso collegato al progetto.

“Ci tengo innanzitutto a ringraziare tutte le scuole e le insegnanti che hanno aderito – ha affermato Laura Cenni, Responsabile provinciale di Donne Impresa – ho ammirato con gioia e soddisfazione i lavori prodotti in questo anno davvero complicato dai tantissimi studenti iscritti, opere che  ispirandosi al tema del concorso aiutano anche noi grandi a scoprire da vicino il rapporto tra uomo e ambiente perché – ha aggiunto – è proprio dalla visione dei più piccoli che possiamo trarre insegnamento e capire come sensibilizzare ancora meglio mamme e papà all’attuazione di comportamenti responsabili nelle scelte alimentari”.

Il percorso di Educazione alla Campagna Amica 2020-21, che nel prossimo anno scolastico ripartirà con un tema tutto nuovo che Donne Impresa tornerà a sviluppare direttamente in classe e in fattoria insieme a bimbi e docenti, ha accompagnato i ragazzi alla scoperta dell’agricoltura e dei suoi servizi a favore della collettività, alla conoscenza del territorio coi suoi prodotti d’eccellenza, ad approfondire tematiche di rilievo come la sostenibilità, lo spreco alimentare, l’importanza dell’acqua, l’etichettatura dei prodotti, e ad acquisire informazioni utili per una sana alimentazione, corretti stili di vita e rispetto dell’ambiente.

“Educazione alla Campagna Amica rientra nel più ampio impegno di Coldiretti per la costruzione di una filiera agricola tutta italiana – ha commentato Assuero Zampini, direttore di Coldiretti Ravenna – l’obiettivo che ci poniamo è formare consumatori consapevoli dell’importanza del patrimonio agricolo ed enogastronomico del nostro territorio, grande motore di sviluppo per l’intero Paese. A partire dal prossimo autunno – ha poi annunciato il Direttore – gli elaborati prodotti dagli studenti, solitamente esposti durante la giornata di premiazione che da tradizione veniva organizzata all’aria aperta in agriturismo o fattoria, ma che per i ben noti motivi legati al Covid non è stato possibile fare, saranno al centro di una mostra itinerante che attraverserà l’intera provincia, da Ravenna a Faenza”. Nel frattempo, tutte le classi premiate riceveranno un attestato e un dono ‘firmato’ Campagna Amica.

Nel pomeriggio di ieri, al termine dell’incontro online, alla presenza del Sindaco di Massa Lombarda Daniele Bassi e della Vicesindaca con delega alle Politiche Educative Carolina Ghiselli, si è svolta la premiazione delle classi 1C e 1A della scuola elementare L.Quadri di Massa Lombarda che si sono aggiudicate il concorso con due lavori dal titolo ‘Il calcolatore alimentare’ e ‘Il calendario della frutta’ e che a settembre potranno usufruire di una visita gratuita in fattoria didattica.

Premiate, a pari merito, anche le classi 1B e 3C della scuola dell’infanzia Il Panda di Faenza, la scuola dell’infanzia ‘Arcobaleno’ sempre di Faenza, la 2C della scuola media Baracca di Lugo, le classi 3E e 1E della scuola media Don Minzoni di Ravenna e le classi 1A e 1B della scuola elementare Pascoli di Sant’Agata sul Santerno.

 

VICENZA, PACCHI SOLIDALI: CONSEGNA A BARBARANO MOSSANO

Dalla parte di chi ha bisogno, per il bene comune. Non è uno slogan, ma i valori di Coldiretti che hanno portato l’Associazione maggiormente rappresentativa del mondo agricolo a dare gambe all’iniziativa dei pacchi solidali.

“Solo nel Vicentino abbiamo consegnato centinaia di pacchi per le persone in stato di bisogno – spiega Coldiretti Vicenza – e questo semplice gesto di generosità, con prodotti rigorosamente made in Italy, ha consentito di alleviare un po’ la sofferenza di famiglia che, a seguito del Covid-19 hanno visto ulteriormente ridotto il proprio potere d’acquisto”.

Così nei giorni scorsi Coldiretti Vicenza ha consegnato due pacchi solidali contenenti prodotti alimentari di prima necessità, rigorosamente made in Italy all’Associazione Mano di Luce Dottor Clown Italia a Barbarano Mossano (VI).

Ogni pacco contiene oltre 50 kg di prodotti 100% Made in Italy, tra cui pasta e riso, Grana Padano, biscotti, sughi, salsa di pomodoro, tonno sott’olio, dolci, stinchi, prosciutti, carne, latte, panna da cucina, zucchero, olio extra vergine di oliva, legumi e formaggi.

“Abbiamo voluto dare un segno tangibile della solidarietà della filiera agroalimentare italiana verso le fasce più deboli della popolazione, più colpite dalle difficoltà economiche – conclude Coldiretti Vicenza – per far sì che questa esperienza diventi un impegno strutturale che aggiunge valore etico alla spesa quotidiana dei vicentini”.

 

TORINO, CON LA PANDEMIA AUMENTANO I MENO ABBIENTI

Anche nel territorio della Città Metropolitana di Torino l’emergenza sanitaria e la crisi da Covid-19 hanno influito sul calo dei consumi e sull’allargamento della fascia di povertà della popolazione.  Un’analisi della Camera di Commercio di Torino ha evidenziato come a fine 2020 la spesa media mensile delle famiglie torinesi si è fermata a 2.430 euro, in calo rispetto al 2019 del -4,8% (-123 euro), di poco al di sotto dei livelli raggiunti nel 2016. «In tutta Italia, l’emergenza Covid-19 ha visto salire a 5,6 milioni le persone in povertà assoluta, un milione in più in un anno con il record negativo dall’inizio del secolo – informa Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino -. Questo emerge dall’analisi di Coldiretti, su dati Istat relativi al 2020, divulgata in occasione dell’ultimo rapporto dell’Ilo, l’Organizzazione internazionale per il lavoro. Secondo lo studio la pandemia da Covid-19 nel mondo ha fatto precipitare nella povertà 100milioni di lavoratori, colpendo soprattutto America Latina, Europa e Asia centrale.  In Italia nel 2020, più di una famiglia su quattro, ha dichiarato un peggioramento della propria situazione economica, rispetto all’anno precedente. Un fenomeno che ha colpito più le regioni ricche del Centro e del Nord rispetto al Mezzogiorno».

«La povertà – precisa Fabrizio Galliati – cresce soprattutto al Nord, area particolarmente danneggiata dalla pandemia, dove la percentuale di poveri assoluti passa dal 6,8 al 9,4 per cento.  Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni imposte dal covid-19. E tra le famiglie in difficoltà, a preoccupare è anche il milione e 346mila bambini e ragazzi under 18, classificati come poveri nel 2020: sono 209mila in più, rispetto all’anno precedente».

«Per arginare questa situazione è scesa in campo la solidarietà. Quasi un italiano su tre, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – aggiunge Andrea Repossini, direttore di Coldiretti Torino – ha partecipato a iniziative solidali, beneficienze e donazioni, a favore dei nuclei meno abbienti, più bisognosi, piegate dalla crisi arrivata dall’emergenza coronavirus. In Italia, dall’inizio della pandemia, sono stati 6milioni i chili di prodotti tipici Made in Italy, a chilometri zero e di qualità, distribuiti dagli agricoltori della Coldiretti e del circuito Campagna Amica, per assicurare ai bisognosi un pasto di qualità».

Come in tutta Italia anche a Torino la Coldiretti ha avviato iniziative a sostegno delle famiglie in difficoltà. Gli aiuti ai meno abbienti sono stati ufficializzati a fine del 2018 con l’avvio dell’iniziativa “Spesa sospesa” durante il Villaggio Coldiretti di Torino, alla presenza del vescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia e della sindaca Chiara Appendino. «In collaborazione con S-Nodi Caritas e l’Associazione Fa bene– spiega Andrea Repossini –  nei mercati di Campagna Amica domenicali di Torino si è iniziato a raccogliere prodotti agroalimentari. Da un lato i consumatori ai mercati degli agricoltori in vendita diretta acquistano alimenti poi donati alle famiglie meno abbienti segnalati dalla Caritas e dai servizi territoriali. Tra i prodotti donati non solo ortofrutta di stagione, prodotti a chilometri zero, ma anche formaggi, carne, miele e decine di trasformati. I prodotti – alcuni donati dagli agricoltori – sono raccolti a fine mercato e, in poche ore, sono distribuiti sulle tavole dei nuclei familiari bisognosi».

«A fine anno a Torino, come in tutta Italia, Coldiretti ha distribuito i pacchi della solidarietà, – precisa Andrea Repossini -. Per la distribuzione ai bisognosi, ci siamo appoggiati a vari partner istituzionali e enti: la Città di Torino, il Sermig, le città di Chieri, Carmagnola, Settimo Torinese. Un secondo giro di pacchi della solidarietà l’abbiamo concluso nei giorni scorsi. In tutto sono stati distribuiti 70 quintali di prodotti. A Torino il progetto Spesa sospesa continua e si consolida: la raccolta di cibo prosegue nei mercati domenicali di Campagna Amica e in quelli settimanali di alcuni comuni della provincia. In queste settimane il progetto Spesa sospesa vede aggiungersi sempre nuove amministrazioni, le ultime a candidarsi sono Cuorgnè o Ciriè e altre richieste sono in arrivo».

 

CUNEO, CLIMA: SOS SPESA, ADDIO A 1 FRUTTO SU 2 SU SCAFFALI

Quest’anno è sparito dagli scaffali quasi un frutto su due a causa del clima pazzo con gelate primaverili che hanno praticamente dimezzato i raccolti nazionali con cali che vanno dal 30% per le ciliegie al 40% per le pesche e nettarine fino 50% per le albicocche, rispetto ad una annata normale. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti che evidenzia gli effetti sulla spesa degli italiani dei cambiamenti climatici in un mercato peraltro caratterizzato dall’aumento della domanda di cibi salutistici sotto la spinta dell’emergenza Covid.

Sono gli effetti del moltiplicarsi degli eventi estremi in un anno segnato da temperature con picchi durante l’inverno anche ai 28 gradi che hanno risvegliato precocemente le piante in fase di riposo, rendendole più sensibili alle gelate primaverili. Il risultato è che in Italia la produzione nazionale complessiva di ciliegie è scesa attorno agli 80 milioni di chili ma la Coldiretti stima anche un raccolto di pesche e nettarine di circa 722 milioni di chili mentre per le albicocche la produzione è crollata a 154 milioni di chili. Anche nella Granda la produzione frutticola è stata fortemente danneggiata. La produzione italiana di frutta estiva è stata dunque duramente compromessa con danni stimati complessivamente vicino al miliardo di euro.

La situazione è difficile in tutta l’Unione colpita dalle anomalie del clima con cali che raggiungono il 35% per le albicocche mentre per le pesche e nettarine si stima il raccolto più basso degli ultimi 30 anni, nei principali paesi produttori, con una produzione inferiore di quasi il 20% a quella già molto bassa dello scorso anno. La Coldiretti chiede interventi urgenti nazionali e comunitari di sostegno alle imprese agricole che hanno perso un intero anno di lavoro. In questo contesto è importante l’appello alla Commissione europea sottoscritto da Italia, Francia e Grecia per mettere in campo idonee misure di aiuto urgenti e transitorie per sostenere le imprese danneggiate, conformemente a quanto consentito dall’articolo 221 del regolamento sulla Organizzazione unica di mercato. Occorre anche di rafforzare i controlli alle importazioni per evitare che prodotti stranieri diventino magicamente italiani e sostenere il consumo di frutta italiana ma anche evitare il rischio di speculazioni con bassi prezzi pagati ai produttori che moltiplicano alla vendita sugli scaffali. Per non cadere nell’inganno dei prodotti importati spacciati per Made in Italy è importante verificare sempre l’origine nazionale in etichetta che è obbligatoria per la frutta e verdura sui banchi dei mercati e sugli scaffali dei supermercati.

Il crollo della produzione è destinato ad avere effetti sui consumi. In queste condizioni per ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni il consiglio della Coldiretti è quello di verificare la provenienza italiana, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali.

Si tratta di un alimento che non deve infatti mancare nell’alimentazione dell’estate durante la quale occorre consumare acqua e cibi rinfrescanti come frutta e verdura di stagione, ricche di potassio, calcio e ferro, indispensabili per rinvigorire l’organismo e reintegrare acqua e sali minerali persi con l’eccessiva sudorazione. Secondo i dati rilasciati dall’Osservatorio di Mercato di CSO Italy, su rilevazioni GFK, nel corso del 2020 il totale di ortofrutta consumata dagli italiani ha di poco superato i 6 milioni di tonnellate, pari a 233 kg a famiglia, sostanzialmente in linea con l’anno precedente a conferma la svolta salutistica determinata dalla crescente attenzione al benessere a tavola anche sotto la spinta dell’emergenza Covid. A tenere alti i consumi è anche la rivoluzione in atto sulle tavole degli italiani dove l’affermarsi di smoothies, frullati e centrifugati consumati alla disponibilità di tecnologie casalinghe low cost, dalle centrifughe agli essiccatori che aiutano a far apprezzare cibi salutari anche ai più piccoli.

Per maggiori informazioni visitare il sito web https://cuneo.coldiretti.it

 

PARMA, CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEL CONCORSO “ALIMENTARSI BENE FA BENE”

Concluso con successo il percorso pedagogico di educazione alimentare e ambientale e relativo concorso “Alimentarsi bene fa bene”, promosso da Coldiretti Donne Impresa e Coldidattica, nell’ambito del progetto Educazione alla Campagna Amica, che ha visto iscritti oltre 1300 alunni delle scuole di Parma e Provincia. In un incontro in videoconferenza si è svolta la cerimonia di premiazione e si è assistito alla mostra virtuale di tutti gli elaborati prodotti dagli istituti scolastici.

Ad aprire i lavori il Direttore di Coldiretti Parma Marco Orsi che ha ringraziato insegnanti e alunni per la partecipazione e il lavoro svolto con tanta passione e dedizione nel corso dell’anno scolastico, nonostante le difficoltà causate dall’emergenza sanitaria, e i partner dell’iniziativa. Ai ringraziamenti si è unito il Presidente di Coldiretti Parma Nicola Bertinelli che ha evidenziato l’importanza dell’educazione alimentare nelle scuole per accompagnare le nuove generazioni a corretti stili di vita.  “Fondamentale – ha precisato il Presidente – che l’educazione alimentare sia materia inserita nei programmi scolastici.  Oggi il cibo italiano è universalmente riconosciuto non solo come elemento del patrimonio mondiale dell’umanità, pensiamo alle dieta mediterranea, ma il cibo italiano è anche emblema dell’Italia.  I nostri giovani devono sapere che è importante alimentarsi bene perché il cibo, pur non essendo un medicinale, aiuta a migliorare la qualità della vita, e devono essere coscienti che quello che andiamo ad acquistare non solo deve essere buono ma anche fatto bene per tutelare il nostro ambiente.” In rappresentanza di Coldiretti Donne Impresa Parma ha portato un saluto la Responsabile provinciale Mara Pratissoli che ha ringraziato insegnanti e alunni per la massiccia partecipazione al concorso. “Siamo molto orgogliose – ha sottolineato – dell’ottima risposta avuta dalle scuole, che attesta la bontà del nostro progetto per le sue finalità educative e culturali. Riteniamo sia molto importante suscitare curiosità nei bambini e nei ragazzi e fornire loro stimoli utili per andare alla scoperta dell’agricoltura e delle sue molteplici attività a favore della società, per conoscere più da vicino il territorio coi suoi prodotti d’eccellenza, per intraprendere corretti stili di vita.” Un saluto da parte del Provveditore è stato portato dalla Professoressa Elisabetta Zanichelli dell’Ufficio Scolastico Provinciale, che ha rimarcato la collaborazione cementata in questi anni tra Coldiretti e Provveditorato ed ha elogiato l’impegno e la creatività delle scuole profusi nel progetto, tanto da mettere in imbarazzo la commissione di valutazione nello stilare una graduatoria dei premiati.  Numerosi i partner del progetto intervenuti con loro rappresentanti: Francesca Mantelli Presidente del Consorzio della Bonifica Parmense; Roberto Maddè Direttore del Consorzio Agrario di Parma; Michele Berini Direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano Sezione di Parma; Roberta Mazzoni Responsabile didattica Musei del Cibo. Protagoniste, in un video realizzato da hoc,  le opere iconografiche, le ricerche e gli elaborati, tutti di grande pregio,  prodotti dagli Istituti Scolastici; tra questi, solo per citarne alcuni, “la canzone rap sul Parmigiano Reggiano”, plastici su fattoria e filiera del latte, sulla castagna e sul mondo della api, studi multimediali e interattivi su sostenibilità del cibo, etichettatura degli alimenti, dieta mediterranea, storie sul frumento con indovinelli,  storie sul pomodoro accompagnato da simpatiche freddure, recupero antiche ricette e tradizioni locali, cura dell’orto a scuola.

La visione della mostra virtuale ha preceduto la proclamazione dei vincitori del concorso e l’assegnazione dei tanti premi speciali, del premio Musei del Cibo e di diverse menzioni per le scuole che si sono distinte, le cui motivazioni sono state presentate da Paola Ferrari Referente provinciale per il progetto Educazione alla Campagna Amica.

Ad aggiudicarsi la vittoria: per le scuole dell’infanzia la scuola “Cardinale A. Samore’” di Bardi (Sez. unica); per le scuole elementari la scuola di Sissa Trecasali IIA – IIB; per le scuole Medie IC Parma Centro  IIA –IIE –IIF; per le Scuole  Superiori Itas Bocchialini Parma IIIA-IIIB-IIIC-IIID-IIIE.

 

PADOVA, CONCORSO “ENERGIA S©OLARE ECCO LE SCUOLE PADOVANE PREMIATE

Festa di fine anno scolastico alle scuole primarie di Gazzo “Leonardo da Vinci” e “Volta” di Grossa, per le due menzioni speciali conquistate al concorso “Energia S©olare per il Veneto” ideato dal comitato civico “MammeZeroConsumoSuolo” per promuovere la difesa dei terreni agricoli dalla proliferazione dei pannelli solari sui terreni agricoli. Alle scuole di Gazzo vanno i due menzioni speciali mentre ad aggiudicarsi il primo premio ex aequo sono le scuole primarie Falcone – Borsellino di Codevigo e Montessori di Urbana dove oggi le insegnanti e i ragazzi hanno ricevuto il riconoscimento da Coldiretti Padova. I disegni degli alunni dei due istituti sono stati selezionati dalla giuria tecnica voluta da Coldiretti fra gli elaborati di oltre 500 partecipanti all’iniziativa per dire sì all’energia pulita e sostenibile, rispettosa dell’ambiente e delle nostre campagne, e mettere un freno allo sfruttamento del suolo con gli impianti fotovoltaici a terra che prendono il posto delle coltivazioni. Sono arrivati da tutta la provincia, da decine di scuole primarie, frutto della fantasia e della sensibilità dei ragazzi, stimolati dagli insegnanti, per difendere l’ambiente e la campagna dallo sfruttamento indiscriminato e dalla speculazione degli impianti a terra.

Sul gradino più alto del podio le scuole primarie Falcone – Borsellino di Codevigo e Montessori di Urbana, al secondo posto ex aequo la scuola primaria Manzoni di Limena e la San Camillo del Settimo Istituto Comprensivo di Padova. Due premiate anche per il testo posto, la Marconi di Boara Pisani e la Mazzini di Montagnana.

La giuria ha ritenuto di assegnare anche delle menzioni speciali ad alcune scuole e ragazzi, per il loro impegno e la creatività dimostrata.

Menzioni d’Onore: Scuola “L. da Vinci” di Gazzo Padovano, per la generosa partecipazione e la spontaneità degli elaborati; Anna Burei: per la pertinenza e la creatività; Alessandro Vianello, per la qualità artistica e la pertinenza al tema: Federico Tacchetto (Vigonza), per l’impegno pubblico; Gruppo “Chantal” per l’originalità. Menzione Speciale: Classe 1^ A, Scuola “A. Volta” a Grossa di Gazzo Padovano, per la qualità artistica.

Arduo, visto l’alto livello dei lavori, il compito della giuria tecnico-artistica voluta da Coldiretti Padova e composta da esperti e professionisti. Ne hanno fatto parte il professor Renzo Fontana di Italia Nostra, l’architetto Davide Cappochin dell’Atelier Cappochin di Padova, il creative manager ed esperto di comunicazione dott. Dario Sanna, il dott. Federico Bano della Fondazione Bano, organizzatrice delle più importanti esposizioni d’arte a Palazzo Zabarella a Padova. Gli esperti hanno passato in rassegna i i disegni dei ragazzi indicando i lavori da premiare per l’efficacia del messaggio, lo svolgimento, lo stile e la tecnica usata. Ai primi tre classificati è stato consegnato un buono spesa da utilizzare nei mercati di Campagna Amica Padova per l’acquisto di prodotti e tipicità a km zero e un contributo per la scuola di riferimento.

“L’adesione di centinaia di ragazzi e decine di scuole della nostra provincia, – spiega Valentina Galesso di Coldiretti Donne Impresa Padova – come nel resto della regione, rappresentano un ottimo segnale, un gesto di affetto e di attenzione verso le nostre campagne e il nostro ambiente che fa ben sperare per il futuro. Dai disegni dei ragazzi emerge forte e chiaro il messaggio e il compito che le nuove generazioni ci affidano: rispettate il mondo che ci lascerete in eredità, cercate di renderlo migliore e di evitare quello che invece potrebbe mettere a rischio l’ambiente, l’agricoltura, la natura. Abbiamo voluto affidare ad una giuria tecnica formata da figure di alto profilo il compito, tutt’altro che facile, di valutare i disegni perché per noi tutti gli elaborati meritavano tutti di vincere e hanno centrato in pieno il tema del concorso.

Abbiamo portato questi bellissimi disegni davanti alla sede del Consiglio Regionale del Veneto la settimana scorsa insieme alle 24 mila firme raccolte dai cittadini veneti per chiedere la legge che regoli l’installazione degli impianti fotovoltaici a terra. Il messaggio non potrebbe essere più chiaro: sì al fotovoltaico, sì all’energia pulita e da fonti rinnovabili come il sole, purché questo non provochi lo sfruttamento indiscriminato del suolo destinato all’agricoltura. Per i pannelli lo spazio non manca in Veneto, dai tetti di edifici e capannoni alle aree produttive dismesse. Salviamo però i nostri campi, il nostro paesaggio, ce lo chiedono a gran voce anche i ragazzi attraverso questi disegni”.

 

CUNEO, COVID: CRESCONO I NUOVI POVERI + 40.000 FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ

L’emergenza Covid ha fatto salire a 5,6 milioni in Italia le persone in povertà assoluta, un milione in più in un anno con il record negativo dall’inizio del secolo. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati ISTAT relativi al 2020 divulgata in occasione dell’ultimo rapporto dell’Organizzazione internazionale per il Lavoro (ILO), secondo il quale la pandemia da Covid-19 ha fatto precipitare nella povertà oltre 100 milioni di lavoratori, colpendo soprattutto America Latina, Europa e Asia centrale.  In Italia più di una famiglia su quattro (28,8%) ha dichiarato un peggioramento della propria situazione economica nel 2020 rispetto all’anno precedente e il deterioramento della situazione economica ha colpito di più le regioni ricche del Centro (30,5%) e del Nord (28,8%) rispetto al Mezzogiorno (27,7%).

Tra le Regioni del Nord, il Piemonte ha registrato 40.000 famiglie in più in povertà nel 2020, secondo i dati di Demoskopica. Nel 2020 sono state le spese non alimentari a determinare l’arretramento dei consumi: con 2.016 euro registrano infatti un calo del –6,3% rispetto al 2019. Si tratta in assoluto della flessione più consistente registrata negli ultimi 10 anni. Continuano a crescere, invece, le spese alimentari (+3,2%), arrivando a rappresentare il 17% del totale della spesa (era il 15,7% nel 2019).

“Fra i nuovi poveri – spiega Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid”.

Per arginare questa situazione quasi 1 italiano su 3, secondo un’indagine Coldiretti/IXÈ, ha partecipato a iniziative di solidarietà, fa beneficienza e donazioni per aiutare le famiglie più bisognose piegate dal peso della crisi causata dall’emergenza Covid.

“Coldiretti con Campagna Amica – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – fin dall’inizio della pandemia ha svolto una grande operazione di solidarietà in tutta la Granda: basti pensare che solo negli ultimi 3 mesi ha donato oltre 15.000 chili di cibo alle famiglie più bisognose, con il meglio del Made in Italy per garantire un pasto di qualità”.

Per maggiori informazioni visitare il sito web https://cuneo.coldiretti.it

 

Appuntamenti

 

UMBRIA: INAUGURAZIONE DEL MERCATO CAMPAGNA AMICA DI GUALDO TADINO 

Martedì 8 giugno

A venti anni esatti dall’approvazione della Legge di Orientamento fortemente sostenuta da Coldiretti che ha favorito la rigenerazione dell’agricoltura italiana allargandone i “confini” di attività, l’inaugurazione del Mercato di Campagna Amica di Gualdo Tadino, martedì 8 giugno dalle ore 10.00 in Piazza Federico II di Svevia, sarà l’occasione per fare il punto su come ripartire dal settore primario.

È stata la Legge di Orientamento ad aprire la possibilità alla vendita diretta; senza i nostri agricoltori e il nostro progetto, si perderebbe un patrimonio storico della cultura italiana: oltre 16 milioni le presenze nei nostri mercati nel 2020. Una comunità che sta facendo crescere il Paese e un nuovo modello di agricoltura, con coerenza, responsabilità e unicità.

Per l’occasione sarà apparecchiata la tavola dei prodotti tipici umbri e dei “Sigilli” di Campagna Amica, insieme ad altre sorprese per i consumatori, dal tutor dell’orto e della carne al cooking show con i cuochi contadini; dalle comode shopping bag di Campagna Amica per una spesa sostenibile, all’angolo agriselfie dove il mercato incontra il digitale, con il protagonismo dei cittadini. Infine per i ragazzi delle scuole medie ed elementari “lezioni all’aria aperta” con gli esperti della terra.

Con il Presidente e il Direttore della Coldiretti Umbria Albano Agabiti e Mario Rossi e i presidenti Coldiretti Perugia, Giampaolo Farchioni e di Coldiretti Terni, Paolo Lanzi, interverranno tra gli altri, il Sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti e l’Assessore regionale all’agricoltura Roberto Morroni.

 

SALERNO: IL MERCATO CAMPAGNA AMICA VA IN TOUR E APPRODA A BARONISSI

Sabato 5 giugno

Il Mercato Campagna Amica di Salerno va in tour e lo fa attraversando i comuni della provincia all’insegna della tradizione agroalimentare e del mangiar sano! Sabato 5 giugno gli agricoltori Coldiretti saranno a Baronissi, in Villa Comunale, dalle ore 9.00 alle 13.00. “Una giornata di festa che, per la produzione agricola, rappresenta uno straordinario segnale di ripartenza – sottolinea il direttore di Coldiretti Salerno, Enzo Tropiano – è motivo di grande soddisfazione l’interesse da parte delle amministrazioni comunali per i nostri Mercati che diventano sui territori generatori di nuovi interessi e restituiscono nuova vitalità alle città”.

Il Mercato Campagna Amica in centro città a Baronissi offrirà alla cittadinanza la possibilità di conoscere, assaggiare e acquistare le eccellenze agroalimentari locali per una spesa consapevole, sicura, di qualità e garantita dai produttori che intende rafforzare quel “patto” siglato con i consumatori per promuovere la qualità dei prodotti agricoli e la salubrità del cibo del territorio.

 

VERONA: MOSTRA E CONCORSO AL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA DEL MELONE

Sabato 5 e domenica 6 giugno

Una mostra e un concorso dedicati al Melone di Verona. L’appuntamento è per sabato 5 e domenica 6 giugno al Mercato Coperto di Campagna Amica nel quartiere Filippini in cui il frutto tipico dell’estate sarà in esposizione nelle diverse varietà. Una giuria di esperti valuterà, attraverso una degustazione, circa 40 campioni di meloni di oltre 20 aziende agricole del territorio scaligero, premiandone tre nella mattinata di domenica. I consumatori potranno assistere alla mostra e ricevere indicazioni sulle varietà e proprietà organolettiche.

“La mostra del melone veronese ha lo scopo di valorizzare un prodotto di eccellenza della nostra provincia e allo stesso tempo vuole promuovere il territorio in cui viene coltivato. I nostri frutti – sottolinea Franca Castellani, presidente del Consorzio Veronatura che gestisce i mercati di Campagna Amica-Coldiretti Verona – rappresentano la cultura e la tradizione agricola veronese con un occhio di riguardo alla sostenibilità: essendo a “Km Zero” non sono soggetti a lunghe percorrenze, durano di più e scongiurano così gli sprechi dovuti soprattutto alla deperibilità”.

La stagione del melone locale è entrata nel vivo della produzione anche se le gelate di aprile non hanno risparmiato neppure questa coltura causando danni ai prodotti già in allegagione, cioè nella fase del passaggio da fiore a frutto. “Difficile calcolare i danni da freddo perché ci sono differenze tra le zone colpite e per lo stato delle piante al momento del gelo. Attualmente si registra un calo delle produzioni ma con buone richieste da parte del mercato”, evidenzia Giorgio Girardi, responsabile del settore ortofrutticolo di Coldiretti Verona che aggiunge “Positivi per ora anche i prezzi alla produzione, soprattutto per i meloni di buona qualità e pezzatura. Si sta però verificando un accavallamento con i meloni delle regioni del Sud Italia che hanno ritardato la raccolta a causa del freddo, per cui è importante ricercare il melone prodotto a Verona nei mercati di Campagna Amica, nei punti vendita aziendali e nella distribuzione locale”.

Il melone è un frutto adatto al periodo estivo poiché è ricco di acqua (oltre 90%), di vitamine C e A, antiossidanti che aiutano l’organismo nella prevenzione delle malattie. Il frutto è altresì ricco di betacarotene, che è un valido alleato dell’abbronzatura. Il melone ha poche calorie (30 kcal per 100 gr) e pochissimi grassi ma è ricco di zucchero. Possiede una buona percentuale di vitamina B9 che fa bene ai bambini.

 

PADOVA: MARIA, “MAMMA” DI MIGLIAIA DI LUMACHE AL MERCATO CAMPAGNA AMICA

Sabato 5 e domenica 6 giugno

Ancora un fine settimana ricco di proposte al Mercato Coperto di Campagna Amica Padova in via Vicenza 23: domani, sabato 5 giugno, la giovane Maria Gavrilita, svela i segreti del suo allevamento di lumache, un mondo immerso nel verde della campagna di cui si prende cura con affetto tutti i giorni. Da “mamma” di migliaia di lumache ha realizzato un allevamento su misura, realizzando il suo sogno di condurre un’azienda agricola. La sua storia originale ha fatto il giro sia dei media nazionali, dalla carta al web, dalla tv alla radio, che di quelli stranieri. Al Mercato Coperto di Campagna Amica Padova sabato mattina racconterà come prendersi cura delle lumache e darà consigli su come creare una casetta su misura nel proprio orto o giardino. A tutti gli ospiti verrà data in omaggio una piantina per iniziare a creare il piccolo orticello domestico per accogliere le lumache.

Domenica 6 giugno invece per tutta la mattina saranno proposti giochi divertenti per bambini e ragazzi mentre i genitori si dedicheranno alla spesa a km zero fra i produttori di Coldiretti. Per tutti gustosi assaggi a km zero.

Maria Gavrilita, giovane imprenditrice di Coldiretti, è titolare dell’azienda agricola “Vita da lumaca”, che al Mercato Coperto presenta alcune delle sue proposte per una bellezza tutta al naturale grazie ai prodotti cosmetici naturali ottenuti nel suo allevamento grazie alla bava purissima di chiocciola e alle sue particolari qualità. Ha avviato il suo allevamento a Campo San Martino nel 2016, con la voglia di rimanere a contatto con la natura: grazie all’impegno e alla passione che dedica ogni giorno al suo meraviglioso angolo di paradiso, immerso nel verde, i risultati non tardano ad arrivare. Parte con un solo recinto, l’anno dopo sono 15, per arrivare oggi a ben 24, su 6.000 mq di superficie, dove vivono felici le chiocciole.

Ogni recinto é diviso in due zone: la zona di riproduzione, dove nel periodo primaverile ci sono circa 1250 riproduttori per accoppiarsi, deporre uova e seguire la prima fase di crescita dopo la schiusa delle uova. C’è poi la zona di ingrasso, dove le chiocciole trovano spazio per diventare adulte e successivamente essere vendute. La produzione media per un allevamento come “Vita da lumaca” é di circa 1.700 kg annui, quantità che può variare molto a seconda delle stagioni.  Le chiocciole sono ermafrodite e si riproducono da marzo a ottobre, per 3/4 covate ognuna e circa 60 uova a covata. Dal mese di novembre fino ad inizio marzo, le chiocciole vanno in letargo, si interrano all’interno dei recinti, per poi risvegliarsi ed iniziare il ciclo di riproduzione. Le chiocciole mangiano verze, cappucci, carote, girasoli, coste, soia, colza, tutto a seconda della stagionalità e delle colture prodotte in azienda. Sono molto ghiotte, in un mese consumano circa 1500 piante di cavoli e 16 quintali di carote senza contare le verdure seminate direttamente dentro i recenti. Maria tiene molto all’alimentazione delle sue chiocciole, questo perché il loro gusto finale cambia proprio in base all’alimentazione.