COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 26 giugno 2020

26 Giugno 2020
News La Forza del Territorio del 26 giugno 2020

Primo piano

 

PUGLIA

XYLELLA: ALTRI 2 ULIVI INFETTI A LOCOROTONDO; SALGONO A 25

Presidente Muraglia: “Se gli espianti fossero stati immediati sarebbero stati estinti i focolai attivi che hanno continuato ad infettare piante, ulivi e non solo”

Con ulteriori 2 alberi infetti sale a 25 la conta degli ulivi su cui è stata accertata la presenza della Xylella fastidiosa a Locorotondo, un altro focolaio che va estinto senza tentennamenti. A darne notizia è Coldiretti Puglia, sulla base dei risultati delle analisi effettuate sui campioni di ulivi e pubblicati su Infoxylella. 

“Le nuove infezioni accertate confermano che a Locorotondo è presente un focolaio di cui non si conosce ancora l’esatta dimensione e gravità.  C’è la necessità di intervenire con urgenza, per evitare quanto sta accadendo a Carovigno e Ostuni, la nuova Oria con una pressione fortissima della malattia. Se gli espianti fossero stati immediati sarebbero stati estinti i focolai attivi che hanno continuato ad infettare piante, ulivi e non solo”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

“Gli agricoltori vivono un periodo di forte criticità – insiste il presidente Muraglia – tra l’avanzata della Xylella e le crisi di mercato causate dall’emergenza Coronavirus. E’ evidente l’urgenza di procedere con tempestività agli espianti delle piante infette per estinguere i focolai e arginare la progressione della malattia che continua ad avanzare”. 

Monitoraggi, campionamenti ed espianti in caso di ulivi infetti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano – aggiunge Coldiretti Puglia – l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità – conclude Coldiretti Puglia – sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione.

 

Dal territorio

 

VENETO, RIFORMA AVEPA: COLDIRETTI VENETO IN AUDIZIONE

Coldiretti Veneto è intervenuta oggi in terza commissione consiliare per l’audizione sulla riforma Avepa. L’organismo pagatore regionale è infatti oggetto di una proposta di legge che introduce nuove competenze trasformando l’agenzia per l’erogazione di pagamenti in agricoltura a ente complesso con funzioni anche in materia di gestione degli strumenti finanziari regionali. Coldiretti Veneto ha manifestato il timore di 60mila imprese agricole sull’operazione che potrebbe indebolire la qualità delle performance tecniche amministrative per tutto ciò che va sotto il cappello della Politica Agricola Comunitaria. “Avepa – ha spiegato Coldiretti Veneto – è un modello di efficienza della spesa veneta riconosciuto a livello nazionale. Si tratta di una delle migliori espressioni di sussidiarietà che ha incoraggiato la sburocratizzazione e la semplificazione nel settore primario facendone un esempio virtuoso in Italia per autonomia e gestione controllata. È giusto procedere verso uno sviluppo delle potenzialità ma allo stesso tempo per Coldiretti è doveroso rappresentare gli interessi degli imprenditori agricoli che con il loro lavoro quotidiano producono qualità nell’agroalimentare che vale oltre 5 miliardi di fatturato. Numeri – conclude Coldiretti Veneto – che dimostrano un sistema dinamico al quale non vanno proposte ingessature o soluzioni macchinose”.

 

SARDEGNA, PER 7 AZIENDE SU 10 LA CONSULENZA ACCRESCE LA COMPETITIVITA’

Oltre 7 aziende agricole sarde su 10 ritengono che la consulenza può aumentare la competitività. E’ uno dei tanti interessanti dati emersi dal partecipato webinar promosso dall’area economica della Coldiretti in Sardegna sul tema della consulenza, in cui sono stati presentati i risultati di un questionario sui fabbisogni di consulenza somministrato a circa 70 imprenditori agricoli di tutta la Sardegna.

Iniziativa che nasce all’interno del Progetto Infopac 2019 “ColdirettInform@” sul tema specifico del PSR e della Consulenza aziendale.

Gli intervistati ripongono molta fiducia sulla consulenza: secondo il 47,8% del campione consentirebbe un incremento di competitività fino al 30%; per il 29,8% fino dal 31% al 70%, mentre per il 9% l’incremento sarebbe dal 70% al 100%.

Dati che purtroppo si scontrano con la realtà con un “distaccamento tra azienda agricola, ricerca e innovazione – come ha sottolineato Riccardo Fargione, dell’area economia della Coldiretti  – ed è per questo che ci siamo attivati, anche in Sardegna, con diversi strumenti che riescano a rimarginare questa distanza”. Tra le varie attività messe in campo dall’Organizzazione agricola c’è anche quella della formazione di 60 figure, in tutta Italia, due dei quali in Sardegna, di Innovation advisor, con “l’obiettivo di aggregare e facilitare l’azienda agricola nel poter usufruire della consulenza in campo innovativo e non solo” ha spiegato il referente sardo Serafino Mura.

Anche perché, le aziende intervistate che ripongono tanta fiducia nella consulenza, ad oggi per il 67% non ha mai richiesto questo servizio.

“Oggi, per l’imprenditore, il consulente assume diverse funzioni a seconda della casistica – ha spiegato durante il seminario online il professore dell’Università di Sassari Pietro Pulina – per questo è importante rivolgersi ad un sistema che possa aiutarlo nel mantenersi in posizione di rilievo nello scenario della competitività”.

Secondo il 38,8% del campione intervistato dal questionario somministrato da Coldiretti, la mancanza di conoscenza incide con una perdita di utile fino al 30%, mentre il 26,9% ritiene la perdita di utile maggiore (dal 31% al 70%) ed il 5% ancora maggiore (dal 70% al 100%). 

Gli ambiti che, secondo il campione intervistato, incrementa notevolmente la competitività delle aziende sono: sostenibilità ambientale; gestione del rischio; integrazione di filiera.

Temi, infatti, sui quali scommettono e investono i nuovi agricoltori: “le aziende condotte dai giovani – ha detto il delegato regionale dei Giovani Coldiretti Frediano Mura – si basano oltre che sulla multifunzionalità, sulla sostenibilità e sull’agricoltura di precisione”.

Nello specifico nel webinar si sono approfonditi le tematiche delle energie sostenibili con Sandro Franco di EnelX, tema al quale si sono detti interessati (nel questionario) 6 aziende su 10 e della filiera del bovino da carne, con Malko Gallioni, presidente di Anacli, che ha parlato anche del progetto bovini al sud che vede la Sardegna tra le protagoniste.

 

PADOVA, AGRICOLTURA E COVID: FATTURATO IN CALO PER DUE AZIENDE SU TRE

L’emergenza Codiv-19 presenta il conto all’agricoltura padovana: almeno due aziende su tre hanno subito un sensibile calo del fatturato, variabile da settore a settore, e oltre il 40 per cento delle imprese sta chiedendo il contributo a fondo perduto stanziato dal Governo. Il lockdown si è fatto sentire su zootecnia, florovivaismo, agriturismo, viticoltura ma la speculazione sui prezzi ha avuto effetti anche sugli altri prodotti, a partire dall’ortofrutta. Ora gli agricoltori chiedono misure a favore della liquidità e interventi dedicati per affrontare i prossimi mesi.

Gli effetti del coronavirus sono stati al centro dell’assemblea annuale di Coldiretti Padova, a cui hanno partecipato oggi, a Cervarese Santa Croce, i dirigenti della più grande organizzazione agricola della provincia che conta circa ottomila imprese associate. Convocata all’agriturismo “Al Bosco”, nel rispetto di tutte le norme sul distanziamento e la prevenzione del contagio, l’assemblea è stata la prima occasione di incontro fra i soci e dirigenti di Coldiretti dall’inizio dell’emergenza. Chiamati ad approvare il bilancio del 2019, illustrato nel dettaglio dal direttore Giovanni Roncalli, e le linee programmatiche per quest’anno i presidenti di sezione di Coldiretti Padova si sono confrontati con i vertici dell’associazione sul dopo emergenza e sulle soluzioni per rilanciare l’agricoltura in questa fase.

Ospite dell’assemblea, l’assessore veneto all’agricoltura Giuseppe Pan ha confermato l’impegno della Regione a favore della ripresa del settore primario e delle 65 mila aziende agricole attraverso “diverse linee di finanziamento, dai fondi di garanzia di Veneto Sviluppo, agli interventi diretti sui prestiti, ma soprattutto abbiamo rimodulato i fondi del Piano di Sviluppo Rurale e messo a disposizione fondi della Regione, per un totale di 170 milioni di euro a fondo perduto che andranno a generare un volano di 300 milioni di euro”. Presente anche Francesco Cazzaro, neo presidente dell’Unione Regionale Veneta delle Bonifiche nonché presidente del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive.

Nella sua relazione il presidente Massimo Bressan ha passato in rassegna sia le ripercussioni dei primi mesi, con i principali provvedimenti adottati e le richieste di Coldiretti, sia le tappe da affrontare da qui in avanti.

“Complessivamente, a livello nazionale – afferma Bressan – l’emergenza Covid-19 ha provocato perdite stimate ad oggi in 12,3 miliardi di euro, per effetto del taglio alle esportazioni, delle difficoltà e chiusure di bar e ristoranti, del crollo dei flussi turistici e della pesante contrazione delle quotazioni alla produzione per molte delle nostre produzioni, in controtendenza rispetto all’aumento dei prezzi al dettaglio, ma anche a causa di distorsioni e speculazioni che vanno necessariamente fermate. Da quando è iniziata la pandemia in Italia, il 57% delle 730 mila aziende agricole nazionali ha registrato una netta diminuzione dell’attività con un impatto che varia da settore a settore. Nella nostra provincia stimiamo che siano almeno due aziende agricole su tre ad aver dovuto affrontare una sensibile contrazione del fatturato e almeno il 40 per cento delle attività chiederanno anche il contributo a fondo perduto. Nelle settimane del lockdown l’agricoltura non si è fermata, anzi, l’allarme globale provocato dal Coronavirus  ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico della filiera del cibo e delle necessarie garanzie di qualità e sicurezza.

In questo frangente – aggiunge Bressan – sono del tutto inaccettabili le speculazioni sui prezzi dei beni alimentari, quando invece è necessario difendere la capacità di spesa delle famiglie e garantire un giusto compenso agli agricoltori. E’ fondamentale garantire la stabilità dei prezzi lungo tutta la filiera e bloccare ogni tentativo di speculazione a danno dei consumatori e degli agricoltori. A molte nostre imprese vengono proposti tagli insostenibili dei prezzi al di sotto dei costi, mentre le quotazioni al dettaglio per gli alimentari continuano ad aumentare. Se è vero che l’agricoltura sta tenendo duro di fronte alla crisi generale, non si può negare che molte filiere siano in profonda difficoltà dalla quale occorre uscire con una robusta iniezione di liquidità ma anche realizzando, come ha messo in campo Coldiretti in questi mesi, rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Italia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti”.

Coldiretti ha presentato al Governo un piano “salva vigneti” con il quale si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante per usi sanitari, assieme a vendemmia verde e alla riduzione delle rese su almeno 100.000 ettari. Una misura che interessa anche centinaia di cantine padovane, a partire dai produttori di Vo’, città del vino che quattro mesi fa si è trovata ad essere “zona rossa”. Il comparto agrituristico nazionale ha registrato una perdita  complessiva stimata in circa un miliardo di euro, pari al 65% del fatturato annuale, e nella nostra provincia si stima un calo di almeno 5 milioni di euro. A pesare oltre alle difficoltà della ripartenza è stata la chiusura forzata che ha fatto saltare la stagione privilegiata. Durante le restrizioni sono crollati gli acquisti di fiori recisi, di fronde e fiori in vaso, le produzioni tipiche della primavera e si sono fermate anche le vendite e l’export di alberature e cespugli, in un periodo in cui per molte aziende si realizza oltre il 75% del fatturato annuale. Il florovivaismo ha quindi bisogno di misure urgenti per dare liquidità alle aziende, che hanno sostenuto anticipazioni economiche onerose per le produzioni che non hanno potuto essere commercializzate a causa dei provvedimenti sanitari.

Sul fronte della zootecnia, prosegue Bressan: “a seguito del monitoraggio svolto sulle importazioni di latte e cagliate, abbiamo verificato la presenza ancora consistente di importazioni, denunciando alle Istituzioni e alle Autorità competenti una situazione speculativa insostenibile derivante da una diminuzione del prezzo del latte agli allevatori giustificata da una “sovra-produzione nazionale”. Conseguentemente abbiamo richiesto il blocco delle importazioni di latte dall’estero per favorire la nostra produzione nazionale e la pubblicazione degli elenchi delle industrie di trasformazione che hanno importato latte o cagliate nel mese di marzo”. Bressan continua ricordando che l’agricoltura italiana ha bisogno di una robusta iniezione di liquidità, come sta avvenendo negli Stati Uniti, mentre l’Unione Europea non ha affrontato il problema con la dovuta determinazione. Ci sono, per esempio, circa 12 miliardi di risorse dello Sviluppo Rurale, il secondo pilastro della Politica agricola comune che si affianca agli aiuti diretti. Si tratta di fondi non spesi per una quota dei quali si rischia addirittura il disimpegno. “Quello che chiediamo – aggiunge il presidente di Coldiretti Padova – è di andare oltre le regole, superare i mille vincoli burocratici e spendere subito, costituendo un Fondo straordinario Covid 19 per l’agricoltura. Sul fronte delle politiche del lavoro, deve essere chiarito che i voucher in agricoltura servono per continuare a garantire le forniture alimentari di cui il Paese ha bisogno. Opporsi ai voucher significa assumersi la responsabilità di far mancare prodotti alimentari in negozi e supermercati ma anche di far perdere fonti di reddito integrative a categorie particolarmente colpite in questo periodo”. Infine una considerazione sui temi in discussione in questi giorni: “il Governo sta lavorando ad una rimodulazione temporanea e selettiva dell’Iva da inserire in una più organica riforma per la riduzione delle tasse e dell’ Irpef. Riforma attesa da tempo che parrebbe concretizzarsi a breve. Noi di Coldiretti abbiamo chiesto un piano generale di rilancio nelle campagne. Coldiretti si impegna ancora di più per una forte azione politico-sindacale e continuerà, coerentemente con le azioni degli organi e delle istituzioni preposte – Stato e Regione in primis – a sostenere e attuare campagne a tutela di tutti i settori della filiera agricola che stanno attraversando enormi difficoltà”.

 

CALABRIA, INNOVAZIONE E CONSULENZA SFIDE CRUCIALI PER GLI AGRICOLTORI

In tempi di crisi innovazione e consulenza,- temi sui quali spinge molto il Presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto -sono fattori chiave per uscire dalle difficoltà. L’organizzazione ne è convinta e in un apposito webinar, dpo un percorso di formazione, ha incentrato un focus dedicato alle esigenze delle imprese agricole calabresi sulla scorta di un’indagine presentata da Riccardo Fargione dell’Area Economica di Coldiretti Nazionale. E’ emerso che sistemi di consulenza e innovazione vanno rafforzati poiché sono i principali fabbisogni delle imprese che li ritengono essenziali per la competitività e per affrontare le sfide di una agricoltura più green, più smart, più sostenibile e fortemente radicata e con un approccio rinnovato con la ricerca L’innovazione è il motore della crescita di lungo periodo, ha effetti sulla dinamica della produttività nonché sull’occupazione e la crescita delle imprese. Giovanni Cipolla, Responsabile Economico Regionale, ha evidenziato che l’innovazione, per ogni comparto agricolo regionale, deve essere elemento centrale della strategia Europa 2030, il cui obiettivo è promuovere una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Un strategia che dovrà qualificarsi sulle specificità regionali basate sulla tutela e valorizzazione della biodiversità e concretizzarsi con una maggiore coesione sulle prossime programmazioni dei fondi europei 2021-2027 –. Francesco Cosentini, direttore Regionale di Coldiretti, ha messo in risalto come l’innovazione in agricoltura e nello sviluppo rurale si deve estendere ad ambiti quali l’organizzazione e contratti di filiera, in un agroalimentare regionale fatto da produzioni di eccellenza con grandi margini di crescita, a finire alla gestione dei rischi, al ripristino e valorizzazione degli ecosistemi, e più in generale allo sviluppo economico duraturo nelle zone rurali. Insomma, una doppia sfida:migliorare la produttività, ma anche farlo in modo più sostenibile. Domenico Piperno e Gino Vulcano, nella loro qualità di “Innovation Advisor”, nell’evidenziare che occorre investire in parallelo nella creazione di alte competenze, hanno illustrato la figura del nuovo consulente formata in Coldiretti con la finalità di aiutare le imprese agricole ad adottare processi di innovazione nel proprio sistema produttivo e supporto progettuale e di come l’innovazione digitale e il modello dell’Agricoltura 4.0 è una leva strategica per il settore agroalimentare regionale, in grado di garantire maggiore competitività che va dalla produzione in campo alla distribuzione alimentare, passando per la trasformazione. Benito Scazziota consulente in innovazione tecnologica, ha sottolineato che occorre tenere conto della diversità delle zone rurali e degli indicatori biofisici. Le caratteristiche locali, le categorie delle imprese agricole e delle singole specificità colturali influenzano il raggiungimento di obiettivi trasversali, quali la tutela dell’ambiente, il risparmio idrico, la gestione delle acque, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici utili per centrare gli obiettivi della sostenibilità. Enrico Parisi delegato regionale di Giovani Imprese, ha rimarcato che occorre sostenere gli agricoltori in questo sforzo di cambiamento attraverso i servizi di consulenza e di formazione, per aiutarli a conformarsi ai requisiti di un’agricoltura moderna e di alto livello qualitativo e di sostenibilità- attraverso una grande spinta di sensibilizzazione, di assistenza trasversale e informazione capaci di innescare processi aziendali che hanno attinenza con l’ambiente, la sicurezza alimentare, la salute e il benessere degli animali. L’aspetto culturale e di capitale umano creativo ha affermato -sono sempre più centrali. Infine la testimonianza di Elirosa Blaiotta dell’azienda agricola Terzeria e di Giovanni Celeste Benvenuto delle omonime Cantine che hanno testimoniato il concetto dell’innovazione applicato nella risicoltura e viticoltura. Elirosa, ha esaltato il valore di Campagna Amica e della vendita online. Giovanni, gestisce una azienda viticola a Francavilla Angitola (VV), basata sul rispetto dell’ambiente e delle antiche tradizioni con moderni impianti e con tecniche di vinificazione avanzate per la produzione del pluripremiato Zibibbo IGP Calabria. Da parte dei partecipanti è stato condiviso che l’innovazione deve procedere a passi spediti con l’attività di ricerca e sviluppo, l’acquisto di nuovi macchinari, l’introduzione di nuovi servizi, cambiamenti organizzativi, nuovi design e nuove strategie di marketing.

 

RAVENNA, FRUTTETI INVASI DAI CORVIDI, SERVONO AZIONI DI CONTRASTO EFFICACI

Sono i corvidi a banchettare indisturbati nei frutteti predando i già pochi frutti, in particolare pesche e albicocche, usciti indenni dalle gelate di inizio primavera e dalle recenti grandinate.

A lanciare l’allarme sono gli agricoltori di Coldiretti Ravenna che denunciano una presenza massiccia tra i filari di gazze, cornacchie e ghiandaie, le cosiddette ‘specie opportuniste’ poiché amano predare i frutti provocando un forte impatto sulle attività produttive agricole nonché le uova delle altre specie direttamente dal nido, confermandosi quindi una minaccia anche per il patrimonio faunistico e l’ecosistema nella sua globalità. Un problema, quello dei corvidi, avvertito in tutto il territorio provinciale, senza distinzione, dalla collina all’entroterra.

“Anche le azioni di contenimento del primo Piano quinquennale regionale adottato dalla giunta dell’Emilia-Romagna esattamente due anni fa con l’obiettivo di aggiornare i vari Piani fino ad allora gestiti dalle Province e controllare così la presenza dei corvidi intervenendo a difesa dei frutteti – afferma il Direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini – ultimamente sembra ‘arrancare’ e mostrare i suoi limiti dinanzi alla nuova pervasiva invasione di questi uccelli predatori”.

Nonostante in questi anni l’ammontare dei danni denunciati e risarciti da Regione e ATC provinciali sia andato diminuendo, si è passati infatti dai 170mila euro di 10 anni fa ai 70mila del 2017 con numeri ulteriormente in ribasso negli ultimi due anni, non è certo questo il tempo di abbassare la guardia perché – afferma il Direttore Zampini – la presenza dei corvidi è tornata in maniera prepotente mettendo in difficoltà i tanti frutticoltori alle prese con un’annata critica per via delle condizioni meteoclimatiche, degli eventi avversi e, ovviamente, anche a causa del lockdown legato alla pandemia”.

Secondo Coldiretti, dunque, “occorre intensificare da subito le azioni di contrasto attuando interventi di controllo delle popolazioni di questi uccelli predatori immediati e più incisivi”.

 

ALESSANDRIA, CALDO: SOS GRANO, RACCOLTA AL VIA CON CALO DI PRODUZIONE AL 20%

Al via anche in provincia di Alessandria la trebbiatura del grano che registra un calo della produzione fino al 20%. Dato negativo che cresce per orzo, colza e pisello proteico dove il segno meno tocca punte anche del 40%.

Da una prima valutazione tecnica dei pesi specifici dei cereali si configura una qualità del prodotto soddisfacente rimanendo in attesa delle valutazioni qualitative e quantitative che verranno effettuate successivamente.

Un dato che, se paragonato a quello dell’annata 2019, dove si sono registrate produzioni aziendali superiori alla media, risulta ulteriormente negativo.

E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti alessandrina in riferimento all’inizio della raccolta del frumento su tutto il territorio provinciale.

A colpire i campi pronti alla raccolta sono stati in particolare i cambiamenti climatici che hanno provocato prima uno slittamento delle semine a gennaio a causa delle piogge che hanno inzuppato i terreni rendendo impossibile il lavoro e poi la siccità e il caldo che stanno incidendo sulla quantità che scenderà sotto 6,7 miliardi di chili registrati a livello nazionale invece lo scorso anno.

La provincia di Alessandria è particolarmente vocata alla produzione di frumento tenero con oltre 34 mila ettari di superficie e più di 2 milioni di quintali di produzione, ma non dobbiamo dimenticare che la ricerca di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e abbandono che nell’ultimo decennio hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 dopo con la perdita, a livello nazionale, di quasi mezzo milione di ettari coltivati con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente: una situazione aggravata dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero dove non sempre si rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore nel nostro Paese.

“Il frumento tenero è la prima coltura in provincia per superficie – hanno affermato il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo – e non dimentichiamo che a livello nazionale poi Alessandria e Bologna, con superfici sostanzialmente equivalenti, si spartiscono il primato di prima provincia italiana per superficie coltivata a frumento tenero. Si tratta di uno dei prodotti simbolo del Made in Piemonte per cui stiamo lavorando alla valorizzazione attraverso accordi di filiera che devono essere implementati nel breve periodo affinchè i prodotti da forno  possano essere veramente prepararti con la farina del nostro territorio. Dialoghiamo con produttori, mulini e panificatori locali, perché siamo convinti che lavorando in sinergia con artigiani e agroindustria virtuosa che puntano alla qualità e all’etica di produzione si possa dare una risposta in termini economici al territorio, ma soprattutto ai tanti consumatori che vogliono consumare prodotti di filiera locale”.

In questo contesto un segnale importante viene dal moltiplicarsi di marchi di pasta che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni: da La Molisana ad Agnesi, da Ghigi a De Sortis, da Jolly Sgambaro a Granoro, da Armando a Fabianelli, da Alce Nero a Rummo, da Antonio Amato a Voiello, da FAI – Firmato dagli agricoltori italiani fino a Barilla, che proprio quest’anno ha annunciato di rinnovare la sua pasta classica con grani 100% italiani.

 

ROVIGO, SANDRO TROMBELLA NUOVO PRESIDENTE GAL DELTA DEL PO

Sandro Trombella, socio Coldiretti Rovigo, è il nuovo presidente del Gal Delta del Po da oggi e il suo mandato terminerà nel 2023. 46 anni, è laureato in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche e conduce l’azienda agricola di famiglia che si occupa della produzione di cereali e di verdura. Il nuovo presidente sarà coadiuvato nel suo nuovo incarico dal vice presidente Michele Raisi e dai consiglieri Giorgio Uccellatori, Riccardo Malavasi e Michele Domeneghetti.

Il Gruppo di Azione Locale (Gal) Polesine Delta del Po è una Associazione, partenariato pubblico-privato, che si è costituita nel 1994 con l’Iniziativa Comunitaria “Leader II”, con l’obiettivo di realizzare interventi a favore dello sviluppo del territorio e del turismo rurale del Polesine in provincia di Rovigo.

“Ringrazio l’assemblea per la fiducia ripostami. Sono fiero far parte questo territorio e onorato di questo nuovo gruppo di lavoro.- afferma Sandro Trombella, nuovo presidente Gal Delta del Po-”Sono entusiasta di iniziare e ritengo che sarà fondamentale la cooperazione da parte di tutti gli attori della nostra realtà, per poter lavorare al meglio e creare sempre più quello sviluppo necessario per il nostro territorio. C’è bisogno di vivere e far conoscere il nostro territorio senza dimenticare la grande importanza che svolge anche l’aspetto culturale”.

L’Associazione polesana Coldiretti Rovigo ringrazia Francesco Peratello, presidente uscente del Gal Delta Po, per il prezioso e puntuale lavoro svolto in questi anni e si congratula con il neo eletto Sandro Trombella per la sua nomina, augurandogli buon lavoro.

 

FIRENZE, CON L’EMERGENZA CRESCE L’UTILIZZO DEL PORTALE DEL SOCIO COLDIRETTI

Al pari delle scuole, anche il mondo agricolo ha avuto un forte impulso ad usare le nuove tecnologie a seguito dell’emergenza Coronavirus. Ne è esempio l’intensificarsi dell’utilizzo del Portale del Socio Coldiretti, che sta contribuendo a rivoluzionare il lavoro nelle imprese agricole, migliorando l’efficienza aziendale. Da un lato il portale del socio dà agli imprenditori la possibilità di visualizzare e gestire a distanza i non pochi aspetti burocratici dell’attività, dall’altra fornisce una serie di servizi per migliorare la gestione delle coltivazioni.

“Coldiretti ha da sempre un approccio che valorizza la tradizione, avendo in mente il futuro -commenta Coldiretti Firenze-Prato-. Il Portale del Socio Coldiretti ne è esempio, si affianca e migliora la qualità dei servizi dei 5 uffici zona a disposizione dei soci in provincia, con l’obiettivo di facilitare il lavoro alle aziende agricole, eliminando carta e migliorando l’efficienza e produttività”.

Oltre a scadenze fiscali, agenda, meteo, notizie su bandi attivi, il Portale del Socio Coldiretti supporta un’ampia gamma di servizi tecnici e per la gestione contabile.

Digit è l’applicativo che permette la gestione elettronica delle fatture e dell’intero ciclo attivo della contabilità d’impresa, che consente di monitorare anche prodotti, listini, clienti e fornitori direttamente da pc, tablet o smartphone.

Sul fronte dei servizi tecnici, oltre al fascicolo aziendale, alle domande di pagamento, al Quaderno di Campagna digitale (che consente di registrare i trattamenti direttamente in campo da smartphone), la grande novità sul Portale del Socio Coldiretti è Demetra, l’applicazione che permette di leggere in ogni momento lo stato di salute delle proprie coltivazioni.

Demetra offre una scheda anagrafica completa dove è possibile reperire in maniera puntuale tutte le informazioni di carattere agronomico che riguardano la propria azienda nei singoli appezzamenti: meteo utile per stimare l’andamento di temperature e precipitazioni; bilancio idrico che permette di stimare le variazioni della riserva idrica del suolo supportando l’agricoltore nel decidere quando e quanto irrigare; temperatura del terreno, molto utile per stimare (a 10cm di profondità) l’epoca idonea di semina delle principali varietà seminative; radiazione solare, utile a valutare gli eccessi o i deficit di radiazione solare per la coltura; sommatoria termica, utile a valutare la maturazione delle colture.

Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito. Basta andare su Internet, digitare l’indirizzo socio.coldiretti.it e inserire il proprio numero socio.

 

PUGLIA, CALDO: SOS GRANO, RACCOLTA AL VIA CON -20%

Al via la trebbiatura del grano in Puglia con cali della produzione fino al 20%. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento all’inizio della raccolta del frumento su quasi 1,8 milioni di ettari da sud a nord della Penisola. A colpire i campi pronti alla raccolta sono stati in particolare i cambiamenti climatici che – evidenzia la Coldiretti – hanno provocato prima uno slittamento delle semine a gennaio a causa delle piogge che hanno inzuppato i terreni rendendo impossibile il lavoro e poi la siccità e il caldo che stanno incidendo sulla quantità che scenderà sotto 6,7 miliardi di chili registrati invece lo scorso anno.

La regione con la maggiore produzione di grano in Italia – spiega la Coldiretti – è la Puglia con oltre 360mila ettari dove si registrano i cali più pesanti. Intanto le stime di rese in calo per la nuova campagna stanno facendo impennare le quotazioni del grano duro che – sottolinea la Coldiretti – a Foggia registrano un +42% rispetto allo stesso periodo del 2019 con i valori più alti degli ultimi cinque anni.

“Gli agricoltori per una giusta remunerazione del proprio lavoro sono pronti ad aumentare la produzione di grano duro in Puglia dove è vietato l’uso del glifosate in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada ed in altri Paesi. Improbabili e dannosi per il tessuto economico del territorio percorsi di abbandono e depauperamento dell’attività cerealicola che deve, invece, specializzarsi, puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati e tendere ad una sempre più alta qualità, scommettendo esclusivamente su varietàpregiate, riconosciute ormai a livello mondiale”, afferma il Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro – aggiunge Coldiretti Puglia – con 346.500 ettari coltivati e 9.990.000 quintali prodotto e valore della filiera della pasta in Puglia pari a 542.000.000 euro. “La Puglia è, d’altro canto, la regione che paradossalmente ne importa di più, tanto da rappresentare – insiste il presidente Muraglia – un quarto del totale del valore degli arrivi di prodotti agroalimentari nella regione. La filiera è spesso matrigna, ma non possiamo indebolirci ancora, considerate importazioni, triangolazioni, oltre alle problematiche causate dal meteo che alimentano il rischio concreto di dinamiche di mercato speculative per ridurre in maniera ingiustificata il prezzo pagato agli agricoltori”.

Una trend spinto dalla crescente richiesta di prodotti 100% Made in Italy da parte dei consumatori. Infatti secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ l’82% degli italiani con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio. Una tendenza confermata dal successo della campagna #mangiaitaliano promossa da Coldiretti e Filiera Italia che ha coinvolto industrie e catene della grande distribuzione. Una svolta patriottica favorita anche dall’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta sotto il pressing delle battaglie degli agricoltori della Coldiretti.

Le industrie di trasformazione stanno quindi adeguando gli approvvigionamenti e le proprie linee di produzione anche attraverso accordi per aumentare le coltivazioni in Italia. In questo contesto – sottolinea la Coldiretti – un segnale importante viene dal moltiplicarsi di marchi di pasta che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni: da La Molisana ad Agnesi, da Ghigi a De Sortis, da Jolly Sgambaro a Granoro, da Armando a Fabianelli, da Alce Nero a Rummo, da Antonio Amato a Voiello, da FdAI – Firmato dagli agricoltori italiani fino a Barilla che proprio quest’anno ha annunciato di rinnovare la sua pasta classica con grani 100% italiani.

Ci sono quindi le condizioni per rispondere alle domanda di italianità dei consumatori ed investire sull’agricoltura nazionale che è in grado di offrire produzione di qualità realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che – evidenzia la Coldiretti – valorizzino i primati del Made in Italy e assicurino la sostenibilità della produzione in Italia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti. Un impegno importante per garantire la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero in un momento in cui l’emergenza coronavirus ha evidenziato tutte le criticità del commercio internazionale.

La ricerca di grano 100% Made in Italy si scontra però con anni di disattenzione e abbandono che nell’ultimo decennio hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 dopo con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente.

“Dopo il crollo delle importazione registrato nel 2018, è stato inaccettabile il balzo del 700% nel 2019 e di un ulteriore 59% nel 2020 di grano importato dal Canada, dove viene fatto un uso intensivo del diserbante ‘glifosato’ proprio nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato, uso che in Italia è vietato”, denuncia il presidente Muraglia.

Il settore, dunque, continua a subire la concorrenza sleale delle importazioni dall’estero soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore nel nostro Paese, come il Canada (principale esportatore mondiale) dove – conclude la Coldiretti – il grano duro per la pasta viene trattato con l’erbicida glifosato in preraccolta, secondo modalità vietate sul territorio italiano dove invece la maturazione avviene grazie al sole.

 

Appuntamenti

 

LIGURIA: INAUGURAZIONE DEL FARMERS’ MARKET DI COLDIRETTI A LAVAGNA

Sabato 27 giugno

Cresce l’attesa dei consumatori del levante ligure, per l’apertura del primo Mercato di Campagna Amica della zona, che da questo sabato, in forma itinerante animerà settimanalmente l’estate lavagnese con eccellenze a km0, vendute direttamente dai produttori locali associati a Coldiretti.

E’ quanto annuncia Coldiretti Genova per il taglio del nastro del primo mercato Campagna Amica di Lavagna, che porterà nel cuore della città, in completa sicurezza, la vera agricoltura ligure, offrendo al consumatore una ricca gamma di prodotti genuini e garantiti tra cui scegliere: olio evo, trasformati e miele, frutta e ortaggi, zafferano, fiori, vino, sciroppo di rose, prodotti a base di lavanda, carne, latte formaggi e molto altro ancora saranno i veri protagonisti di questo mercato simbolo importante di ripartenza.  

“Dopo il brutto periodo che tutti noi abbiamo passato a causa del lockdown  – affermano il Presidente di Coldiretti Genova Valerio Sala e il Direttore Provinciale Francesco Goffredo –  ripartire con un mercato a km0 è un segno positivo che vogliamo dare alla comunità, la stessa comunità che ha apprezzato la vicinanza delle nostre imprese, che non si sono mai fermate neanche nel periodo di chiusura per continuare a garantire prodotti d’eccellenza sani e genuini e soprattutto del territorio. Anche per questo siamo orgogliosi di essere riusciti a soddisfare le numerose richieste dei cittadini che desiderano, da tempo, avere un mercato con le imprese del territorio sotto casa, in modo da avere a disposizione prodotti che non hanno dovuto percorre lunghe distanze per raggiungere le loro tavole, e garantiti dalla rete Campagna Amica, la più grande rete italiana di vendita diretta. Come Coldiretti Genova vogliamo ringraziare l’Amministrazione per la collaborazione dimostrata per l’apertura del mercato, che siamo sicuri porterà giovamento e soddisfazione a tutti: per il momento il mercato sarà itinerante ed estivo, ma auspichiamo che, con il sostegno delle autorità e dei consumatori  possa trasformarsi ben presto in un appuntamento fisso.

Si invitano i consumatori che si recheranno di nuovo a fare acquisti nei nostri mercati a rispettare le norme relative al divieto di assembramenti ed al mantenimento della distanza minima di un metro tra le persone, indossando la mascherina e guanti monouso ed attenersi alle istruzioni che regolamentano l’accesso. Ora si riparte nel segno della qualità a km0 e nel pieno rispetto dei protocolli anti-contagio”.

Prossimi appuntamenti

Sabato 27 giugno a Lavagna Centro

Domenica 28 giugno a Lavagna Cavi Arenelle

Venerdi 3 Luglio a Lavagna Cavi Borgo

 

UMBRIA: ASSEMBLEA REGIONALE COLDIRETTI UMBRIA

Martedì 30 giugno

In occasione dell’Assemblea regionale, in programma martedì 30 giugno dalle ore 17,00 a Norcia, Coldiretti Umbria incontra l’Assessore Regionale all’Agricoltura Roberto Morroni.

Nel corso dell’Assemblea, alla quale sono stati invitati anche i Sindaci di Norcia e Cascia Nicola Alemanno e Mario De Carolis, saranno affrontate questioni importanti per il settore primario: dalle conseguenze della pandemia da coronavirus ai danni da fauna selvatica, fino a quelle legate al Programma di Sviluppo Rurale regionale.

La scelta della sede di Norcia per l’Assemblea – spiega Coldiretti – testimonia anche la volontà di tenere alta l’attenzione su un territorio alle prese già con un’altra grande emergenza, quella del sisma e di una ricostruzione che tarda a concretizzarsi, con conseguenze negative anche per il comparto agricolo locale.

 

CREMONA: CAMPAGNA AMICA TORNA IN PIAZZA STRADIVARI A CREMONA

Domenica 28 giugno

“Per noi è un compleanno importante: giugno 2015-giugno 2020, cinque anni con Campagna Amica in piazza Stradivari. Con gli agricoltori della Coldiretti che, con entusiasmo, la domenica portano nel salotto della città il frutto del loro lavoro: tutto il buono e il bello che nascono dalla campagna”. E’ questo il messaggio pubblicato sulla pagina facebook di Coldiretti Cremona, con il quale gli agricoltori di Campagna Amica annunciano l’atteso ritorno del mercato in piazza Stradivari, il salotto della città di Cremona.

“Per sottolineare i primi cinque anni condivisi con tanti cittadini in piazza Stradivari avevamo programmato una grande “festa di compleanno”. Poi è arrivata l’emergenza sanitaria, e tante cose sono cambiate – prosegue il post firmato dagli agricoltori –. Per mesi le nostre bandiere, in piazza Stradivari, sono state ammainate. Ferme come la vita di tanti cremonesi. Con grande determinazione, e con tutte le precauzioni del caso, domenica torniamo nella ‘nostra’ piazza. Un ritorno che abbiamo fortemente aspettato e che per noi rappresenta anche un atto d’amore per la nostra Città e per la nostra gente. Rimandiamo la grande festa di compleanno, perché non è ancora il momento. Non possiamo permetterci ora una piazza affollatissima e festosa come è stata la nostra piazza Stradivari per cinque anni. Per questa domenica sogniamo una piazza colorata, ordinata, prudente, con prodotti buonissimi e con tanti abbracci rigorosamente a distanza. Con il sorriso di sempre, anche se nascosto – e protetto – dalle mascherine”.

Dopo la ripartenza di tutti i mercati settimanali (il lunedì a Soresina, il martedì a Cremona, il sabato a Casalmaggiore, la domenica a Crema e Rivolta d’Adda, mentre al momento resta sospeso il mercato settimanale del giovedì a Pizzighettone), per gli agricoltori è giunto il momento di ritornare nel cuore della città capoluogo, riproponendo la domenica-evento con Campagna Amica. “Ripartiamo da qui, da piazza Stradivari, con le nostre bandiere – il tricolore italiano e la bandiera della Coldiretti, che ha il colore del sole – che tornano a sventolare in omaggio alla nostra terra. Alla nostra bella e operosa provincia che, come la nostra agricoltura, non si arrende” scrivono gli agricoltori, nel dare appuntamento a domenica 28 giugno, a partire dalle ore 9 e per l’intera giornata. Sarà un ritorno nel segno della sicurezza e della prudenza. In questa domenica si rinuncia pertanto alla ‘zona bimbi’ (da sempre particolarmente affollata), alle degustazioni proposte dai cuochi contadini, agli spazi riservati alle attività didattiche e alle campagne di sensibilizzazione.

Campagna Amica torna in piazza Stradivari nell’ambito dell’iniziativa “Le quattro stagioni di Cremona”, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona. Tra i gazebo gialli della Coldiretti  sventolerà, come sempre, il tricolore italiano. “L’invito che rivolgiamo ai cittadini – #MangiaItaliano – non è un semplice slogan. E’ una scelta, importante e concreta, a difesa del Made in Italy, del territorio, dell’economia e del lavoro nel nostro Paese” sottolineano gli agricoltori di Campagna Amica, ricordando che presso il mercato sarà possibile trovare tutti i sapori dell’agricoltura cremonese e lombarda.

 

LOMBARDIA: FIORI MADE IN ITALY IN CRISI”ASSEDIANO” LE CITTÀ ITALIANE

Sabato 27 giugno

Piazze e statue, marciapiedi e scalinate, fontane e gondole delle principali città italiane trasformati per la prima volta in “giardini per un giorno” con i fiori e le fronde dei vivaisti italiani messi in ginocchio dalla crisi generata dal coronavirus per il lockdown e la pioggia di disdette per la cancellazione di matrimoni, eventi e cerimonie come mai era accaduto nella storia del nostro Paese.

Una mobilitazione nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti virus a colpi di petali e colori organizzata dalla Coldiretti in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e Federfiori domani sabato 27 giugno 2020 lungo tutta la Penisola. A Milano, alle ore 9.30, in piazza Città di Lombardia sarà allestita un’installazione con gerbere e gerani che rimarrà nello spazio antistante la nuova sede della Regione per tutto il giorno, mentre una composizione di piante fiorite sarà posizionata al centro di piazzale Segrino.

Le composizioni floreali della durata di 24 ore per l’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” sono il grido di dolore – sottolinea la Coldiretti – di un settore strategico per l’economia, il lavoro e la qualità della vita in Italia messo a rischio prima dalla concorrenza sleale di importazioni dall’estero e adesso dal crollo delle vendite causato dalla pandemia con il record storico negativo di piante e fiori mandati al macero.

 

BASILICATA: A MATERA “RIPARTIAMO CON UN FIORE” PER SOSTENERE IL FLOROVIVAISMO

Sabato 27 giugno

Anche Coldiretti Basilicata aderisce all’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” contribuendo all’allestimento  domani, sabato  27 giugno, di un angolo fiorito in piazza Vittorio Veneto a Matera.  L’obbiettivo  è quello di promuovere e dare visibilità al fiore e alle fronde recise italiane per sostenere il settore del florovivaismo dando evidenza della bellezza del prodotto italiano e della capacità dei maestri fioristi italiani. L’iniziativa riprende quella organizzata su tutto il territorio nazionale da Coldiretti in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani, nata recentemente per valorizzare i fiori e le fronde recise italiane, con sede presso Coldiretti) con il supporto di Federfiori. L’evento verrà promosso in contemporanea nei capoluoghi italiani e sarà impreziosito dallo scenario delle città italiane, dalla tradizione e dall’arte dei floricoltori e dei fioristi italiani. Il settore del florovivaismo è in crisi da decenni a causa della concorrenza sleale generata dalla globalizzazione ed in particolare colpito dalle conseguenze dell’emergenza Covid-19, con centinaia di milioni di fiori e fronde finiti al macero.

 

VAL D’AOSTA: AD AOSTA UNA PANCHINA DIVENTA “GIARDINO PER UN GIORNO”

Sabato 27 giugno

Piazze e statue, marciapiedi e scalinate, fontane e gondole delle principali città italiane trasformati per la prima volta in “giardini per un giorno” con i fiori e le fronde dei vivaisti italiani messi in ginocchio dalla crisi generata dal coronavirus per il lockdown e la pioggia di disdette per la cancellazione di matrimoni, eventi e cerimonie come mai era accaduto nella storia del nostro Paese.

La mobilitazione, che si svolgerà nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti virus a colpi di petali e colori, è organizzata dalla Coldiretti in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e Federfiori sabato 27 giugno 2020 a partire dalle ore 9,30 lungo tutta la Penisola, da Venezia con la gondola fiorita in Piazza San Marco fino a Napoli in piazza Mercadante con la statua infiorata fino alla Capitale.

Anche ad Aosta sarà arricchita di una composizione floreale, a testimonianza della bellezza, una panchina di Via Croce di Città nel pieno centro cittadino. L’allestimento rimarrà visibile per 24 ore. 

Per l’occasione, inoltre, a livello nazionale verrà diffuso l’esclusivo report di Coldiretti su “Il crack dei fiori italiani al tempo del coronavirus” con dati, prospettive e analisi.

“L’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” testimonia il l grido di dolore di un settore strategico per l’economia, il lavoro e la qualità della vita nella nostra Regione come in italia, messo a rischio prima dalla concorrenza sleale di importazioni dall’estero e adesso dal crollo delle vendite causato dalla pandemia con il record storico negativo di piante e fiori mandati al macero” è il commento di Elio Gasco, Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.

 

MARCHE: AD ANCONA BUONGIORNO CON I FIORI: FLASH MOB ALLA FONTANA DEI CAVALLI

Sabato 27 giugno

La Fontana dei Cavalli trasformata in una grande fioriera. Un buongiorno davvero insolito ma di sicuro gradimento per la città quello che domani, sabato 27 giugno, arriverà dagli agricoltori di Campagna Amica, al lavoro fin dalle prime luci dell’alba per regalare agli anconetani un flash mob tutto petali e colori. Ancona, come decine di piazze in tutta Italia, in prima fila per la mobilitazione organizzata da Coldiretti in collaborazione con l’Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani e Federfiori. Obiettivo: accendere i riflettori sui vivai italiani messi in ginocchio dalla crisi innescata dal lockdown con la conseguente cancellazione di eventi e cerimonie. L’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” affianca il weekend di Campagna Amica in città con il mercato della vendita diretta presente in piazza Cavour dalle 8 alle 13. Domenica 28, invece, via Castelfidardo dalle 9 alle 13, ultima giornata con gli agricoltori nel centro cittadino. I prossimi appuntamenti saranno tutti nelle piazze delle vacanze estive: il lunedì a Marcelli (piazza Miramare, dalle 18.30 alle 23.30), i venerdì a Numana (piazzale Cavalluccio, dalle 18.30 alle 23.30) e a Sirolo (tutti i mercoledì e domenica in via Giulietti dalle 19 alle 23).

 

SICILIA: INSTALLAZIONE DI FIORI ALLA CALA DI PALERMO PER RILANCIARE IL COMPARTO

Sabato 27 giugno

Domani, sabato 27 giugno, alle 9.30, in contemporanea nazionale, alla Cala  di Palermo sarà realizzata un’installazione con i fiori e le fronde dei vivaisti messi in ginocchio dalla crisi generata dal coronavirus per il lockdown e la pioggia di disdette per la cancellazione di matrimoni, eventi e cerimonie come mai era accaduto nella storia del nostro Paese.

Una mobilitazione nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti virus a colpi di petali e colori organizzata dalla Coldiretti in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e Federfiori.   Le composizioni floreali della durata di 24 ore per l’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” sono il grido di dolore – sottolinea  Coldiretti Sicilia – di un settore strategico per l’economia, il lavoro e la qualità della vita in Italia messo a rischio prima dalla concorrenza sleale di importazioni dall’estero e adesso dal crollo delle vendite causato dalla pandemia con il record storico negativo di piante e fiori mandati al macero.

 

PUGLIA: FIORI MADE IN ITALY IN CRISI ASSEDIANO PIAZZE E STATUE A LECCE

Sabato 27 giugno

Piazze e statue, marciapiedi, scalinate e fontane trasformati per la prima volta in “giardini per un giorno” con i fiori e le fronde dei vivaisti pugliesi messi in ginocchio dalla crisi generata dal coronavirus per il lockdown e la pioggia di disdette per la cancellazione di matrimoni, eventi e cerimonie come mai era accaduto nella storia del nostro Paese.

Una mobilitazione nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti virus a colpi di petali e colori organizzata dalla Coldiretti in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e Federfiori domani sabato 27 giugno 2020 a partire dalle ore 9,30 in Piazzetta Santa Chiara a Lecce, per dare la possibilità a tutti di partecipare alla prima giornata nazionale dedicata al florovivaismo Made in Italy.

Le composizioni floreali della durata di 24 ore per l’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” sono il grido di dolore – sottolinea la Coldiretti – di un settore strategico per l’economia, il lavoro e la qualità della vita in Italia messo a rischio prima dalla concorrenza sleale di importazioni dall’estero e adesso dal crollo delle vendite causato dalla pandemia con il record storico negativo di piante e fiori mandati al macero.

Per l’occasione verrà diffuso l’esclusivo report di Coldiretti su “Il crack dei fiori italiani al tempo del coronavirus” con dati, prospettive e analisi.

 

FRIULI VENEZIA GIULIA: IN PIAZZA PER LA CRISI DEL VIVAISMO

Sabato 27 giugno

Piazze e statue, marciapiedi e scalinate, fontane e gondole delle principali città italiane trasformati per la prima volta in “giardini per un giorno” con i fiori e le fronde dei vivaisti italiani messi in ginocchio dalla crisi generata dal coronavirus per il “lockdown” e la pioggia di disdette per la cancellazione di matrimoni, eventi e cerimonie come mai era accaduto nella storia del nostro Paese.

Una mobilitazione, che in Friuli Venezia Giulia si svolgerà in piazza della Borsa a Trieste, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti-virus a colpi di petali e colori organizzata dalla Coldiretti in collaborazione con Affi (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e Federfiori sabato 27 giugno a partire dalle 9.30, da Venezia con la gondola fiorita in piazza San Marco fino a Napoli in piazza Mercadante con la statua infiorata, fino a Roma. Ma sono coinvolte tutte le principali città italiane, da Milano a Torino, da Trieste appunto a Palermo, da Portovenere in Liguria a Lecce, da Catanzaro a Livorno, da Trento a Rimini, da Pescara a Matera, da Perugia a Cagliari, da Aosta ad Ancona e a San Marino per dare la possibilità a tutti di partecipare alla prima giornata nazionale dedicata al florovivaismo made in Italy.

Le composizioni floreali della durata di 24 ore per l’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” sono il grido di dolore – sottolinea la Coldiretti – di un settore strategico per l’economia; il lavoro e la qualità della vita in Italia messi a rischio prima dalla concorrenza sleale di importazioni dall’estero e adesso dal crollo delle vendite causato dalla pandemia con il record storico negativo di piante e fiori mandati al macero.

Per l’occasione verrà diffuso l’esclusivo report di Coldiretti su “Il crack dei fiori italiani al tempo del coronavirus” con dati, prospettive e analisi.

 

PIEMONTE: RIPARTIAMO CON UN FIORE NEL CENTRO DI TORINO

Da venerdì 26 a domenica 28 giugno

In piazza Carignano, nel cuore di Torino, sarà allestita una panchina nell’ambito di “giardini per un giorno” con i fiori e le fronde dei vivaisti italiani messi in ginocchio dalla crisi generata dal Coronavirus per il lockdown. Da venerdì 26 giugno a domenica 28 i cittadini e i turisti, quindi, potranno ammirare, oltre alle bellezze storiche di questa piazza anche l’installazione floreale. 

Una mobilitazione nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti virus a colpi di petali e colori organizzata dalla Coldiretti in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e Federfiori in diverse piazza italiane. Per l’occasione verrà diffuso, sabato 27 giugno,  l’esclusivo report di Coldiretti su “Il crack dei fiori italiani al tempo del coronavirus” con dati, prospettive e analisi.

“L’iniziativa Ripartiamo con un fiore –affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – è il grido che testimonia le grandissime difficoltà di un settore strategico per l’economia, il lavoro e la qualità della vita in Italia, messo a rischio prima dalla concorrenza sleale di importazioni dall’estero e adesso dal crollo delle vendite causato dalla pandemia, con il record storico negativo di piante e fiori mandati al macero. In Piemonte il comparto florovivaistico genera una produzione lorda vendibile di oltre 130 milioni di euro di cui con più di 1100 imprese diffuse sul territorio, una superficie complessiva di 1300 ettari, una produzione di piante ornamentali di oltre 10 milioni ed un totale di circa 3500 addetti. Ora più che mai è importante che questo, come altri settori locali, abbiano la possibilità di ripartire, ma per fare in modo che ciò accada, serve il sostegno di tutti  scegliendo sempre prodotti Made in Piemonte o in Italy, sulla scia anche della campagna lanciata da Coldiretti già durante il lockdown #balconifioriti”.

 

BRESCIA: CAMPAGNA AMICA, TORNA ANCHE IL MERCATO AGRICOLO DI MOMPIANO

Lunedì 29 giugno

La ripartenza di Mompiano completa il calendario degli appuntamenti settimanali sul territorio bresciano

La spesa contadina è tornata, più forte di prima: ogni lunedì, dal 29 giugno, i produttori agricoli bresciani di Campagna Amica sono anche a Mompiano, in via Vivanti dalle 8.00 alle 12.30, per offrire ai cittadini il meglio dell’agroalimentare a km0. “La riapertura dell’atteso appuntamento di inizio settimana – commenta Massimo Albano, direttore di Coldiretti Brescia – completa il percorso post emergenza dei nostri mercati e sigla una ripartenza importante per l’economia agricola locale. Un’ulteriore occasione per metterci al servizio della comunità, con tutto l’entusiasmo e la passione che caratterizzano gli imprenditori di Campagna Amica, al lavoro anche nei momenti più difficili”.

Anche a Mompiano, i consumatori bresciani trovano un vasto assortimento di prodotti freschi e genuini del territorio: frutta e ortaggi di stagione, carne, salumi, miele e formaggi, uova, confetture, biscotti, farine e prodotti da forno. Tutto nel pieno rispetto della normativa sanitaria vigente: come negli altri appuntamenti settimanali, la vendita avviene garantendo distanziamento tra i banchi, distanza minima tra le persone e utilizzo di mascherine, guanti e gel disinfettanti.

“Ci troviamo a vivere una nuova normalità, che ci permette comunque di offrire le nostre eccellenze produttive in tutta la provincia – spiega Elvira Lazzari, recentemente confermata presidente di Agrimercato Brescia, l’associazione che gestisce i mercati a km zero di Campagna Amica e Coldiretti a Brescia e imprenditrice agricola di Bedizzole – le difficoltà non mancano, dopo il lungo periodo di stop che ha inevitabilmente segnato le nostre attività, ma oggi torniamo a rinnovare e promuovere il “patto” con i consumatori che apprezzano il made in Italy, la filiera garantita e cibo di qualità”.

Il calendario settimanale dei mercati di Campagna Amica è online su brescia.coldiretti.it.

 

ABRUZZO: FIORI MADE IN ITALY IN CRISI ASSEDIANO PIAZZE E STATUE

Lunedì 29 giugno

Piazze e statue, marciapiedi e scalinate, fontane e gondole delle principali città italiane trasformati per la prima volta in “giardini per un giorno” con i fiori e le fronde dei vivaisti italiani messi in ginocchio dalla crisi generata dal coronavirus per il lockdown e la pioggia di disdette per la cancellazione di matrimoni, eventi e cerimonie come mai era accaduto nella storia del nostro Paese.

Una mobilitazione nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti virus a colpi di petali e colori organizzata dalla Coldiretti in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e Federfiori sabato 27 giugno 2020 a partire dalle ore 9,30 lungo tutta la Penisola, da Venezia con la gondola fiorita in Piazza San Marco fino a Napoli in piazza Mercadante con la statua infiorata fino alla Capitale. Ma sono coinvolte tutte le principali città italiane, da Milano a Torino, da Trieste a Palermo, da Portovenere in Liguria a Lecce, da Catanzaro a Livorno, da Trento a Rimini, da Pescara a Matera, da Perugia a Cagliari, da Aosta ad Ancona e a San Marino per dare la possibilità a tutti di partecipare alla prima giornata nazionale dedicata al florovivaismo Made in Italy.

In Abruzzo, sono coinvolte due città: Pescara in piazza della Rinascita (Salotto), nel cuore del centro cittadino, in cui verrà esposto a partire dalle 9.30 un carro fiorito ridondante di gerbere e garofani, mentre ad Avezzano una creazione florale posizionata in segno di rinascita in Piazza Risorgimento fin dalle primissime ore del mattino.

Le composizioni floreali della durata di 24 ore per l’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” sono il grido di dolore – sottolinea la Coldiretti – di un settore strategico per l’economia, il lavoro e la qualità della vita in Italia messo a rischio prima dalla concorrenza sleale di importazioni dall’estero e adesso dal crollo delle vendite causato dalla pandemia con il record storico negativo di piante e fiori mandati al macero.

 

LIGURIA: RIPARTIAMO CON UN FIORE: ALLESTIMENTO A PORTOVENERE

Sabato 27 giugno

Saranno usati più di mille steli, tra elementi floreali e fronde, per l’allestimento pensato nella splendida cornice di Portovenere, che si unisce alla manifestazione che, domani, coinvolgerà le principali città italiane trasformate per la prima volta in “giardini per un giorno” con fiori e fronde dei vivaisti italiani messi in ginocchio dalla crisi generata dal Coronavirus.

Una mobilitazione nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti virus a colpi di petali e colori organizzata dalla Coldiretti in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e Federfiori, nella prima giornata nazionale dedicata al florovivaismo Made in Italy che, a causa del lockdown e la pioggia di disdette per la cancellazione di matrimoni, eventi e cerimonie, oltre ai ritardi e blocchi dell’export, ha subito una crisi che non ha precedenti nella storia italiana.

Per l’occasione verrà diffuso l’esclusivo report di Coldiretti su “Il crack dei fiori italiani al tempo del coronavirus” con dati, prospettive e analisi.

“L’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è il grido che testimonia le grandissime difficoltà di un settore strategico per l’economia, il lavoro e la qualità della vita in Italia,  messo a rischio prima dalla concorrenza sleale di importazioni dall’estero e adesso dal crollo delle vendite causato dalla pandemia, con il record storico negativo di piante e fiori mandati al macero. Il florovivaismo ligure è da sempre un settore di punta dell’economia regionale, che genera un fatturato annuo complessivo superiore ai 350 milioni di euro. Nel periodo di massima produzione e vendita di prodotto, quest’anno, è stata stoppata del 100%, la vendita di ranuncoli e di altri fiori recisi, mentre non è andata meglio per le vendite di aromatiche, margherite e piante in vaso: i danni subiti dalle  4200 imprese presenti, che con passione e duro lavoro permettono di avere sempre fiori di qualità eccellente a diposizione, sono incalcolabili. Ora più che mai è però importante che questo, come altri settori locali, abbiano la possibilità di ripartire, ma per fare in modo che ciò accada, serve il sostegno di tutti scegliendo sempre prodotti Made in Liguria o italiani”.

 

VENEZIA: UNA GONDOLA FIORITA IN PIAZZA SAN MARCO

Lunedì 29 giugno

Coldiretti, Affi (Associazione floricoltori e fioristi italiani) e Federfiori hanno scelto Piazza San Marco a Venezia per lanciare l’SOS  vivai colpiti dall’emergenza coronavirus. L’allestimento di una gondola giardino sarà il simbolico appello di ripartenza per vivaisti e floricoltori che DOMANI, 27 GIUGNO DALLE ORE 9.30 proporranno un’installazione fiorita sul Canal Grande per testimoniare il periodo di crisi del settore.  Grazie alla collaborazione con i flower designer, l’appuntamento è organizzato in tutta Italia, da nord a sud, usando statue, scalinate, fontane dei capoluoghi regionali che per 24 ore saranno addobbati con gerbere, margherite, peonie, rose e piante verdi per testimoniare la voglia di ripartenza degli imprenditori dopo un lockdown che ha comportato cancellazioni, disdette di matrimoni, eventi, cerimonie con perdite per milioni di euro.

Le composizioni floreali dell’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” sono il grido di dolore – sottolinea la Coldiretti – di un settore strategico per l’economia, il lavoro e la qualità della vita. In Veneto sono 1500 le aziende florovivaistiche che impiegano 50 mila addetti paralizzate dal crollo delle vendite causato dalla pandemia. Una situazione aggravata dalle importazioni dall’estero con esempi di concorrenza sleale quotidiana.

Per l’occasione sarà diffuso l’esclusivo report di Coldiretti su “Il crack dei fiori italiani al tempo del coronavirus” con dati, prospettive e analisi.