COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 22 maggio 2020

22 Maggio 2020
News La Forza del Territorio del 22 maggio 2020

Primo piano

VENETO

PROSECCO ROSE’: ATTESE 50MILIONI DI BOTTIGLIE SUL MERCATO

Grande opportunità per i produttori che possono ora vantare un ulteriore riconoscimento ufficiale

“Il Prosecco Rosè è una grande opportunità per i produttori: c’è una grande attesa nei mercati esteri” – commenta Giorgio Polegato presidente della Consulta vitivinicola di Coldiretti Veneto  che precisa che l’obiettivo è il 10% della produzione, ovvero 50 milioni di bottiglie da immettere sul mercato”. 

L’ok del Comitato nazionale Vini del Mipaaf alla modifica del disciplinare di produzione della Doc Prosecco che introduce e riconosce la tipologia Rosè è stato accolto dai viticoltori di Coldiretti Veneto come un traguardo oltre che un incoraggiamento alla ripresa per affrontare la Fase2 in chiave positiva.

Le bollicine più famose al mondo possono ora vantare un ulteriore riconoscimento ufficiale ed incontrare il gusto dei consumatori sempre più attenti all’origine e al saper bere grazie alla preparazione degli imprenditori che in cantina propongono iniziative di approccio e approfondimento culturale ad un sistema che è espressione della qualità del patrimonio agroalimentare regionale.

“Con 14 docg, 29 Doc e 10 Igt il Veneto regione ai vertici nazionali per produzione (10mln di ettolitri) ed export (2,2 mild) affronta, dopo l’emergenza sanitaria, uno scenario molto difficile per il settore – dice Giorgio Polegato – sia per le conseguenze della pandemia in Italia che i per Paesi esteri dove tradizionalmente si apprezzano e si bevono i vini della nostra regione. C’è la consapevolezza e la volontà del settore di intervenire per contenere le produzioni e togliere dal mercato parte del prodotto utilizzando tutti gli strumenti possibili, ma le risorse per sostenere queste operazioni e per compensare i produttori non sono sufficienti. Si devono aggiungere – insiste Polegato – misure e risorse straordinarie per far in modo che la vitivinicoltura veneta, che rappresenta un quarto di quella nazionale, possa traghettare questo periodo contenendo i danni e una nuova ripartenza”. A pesare sul successo mondiale del Prosecco – spiega la Coldiretti – è però il proliferare nei diversi continenti di falsi di ogni tipo con le imitazioni diffuse in tutti i Paesi, dal Meer-secco al Kressecco, dal Semisecco e al Consecco, ma è stata smascherata le vendita anche del Whitesecco e del Crisecco. Occorre tutelare le esportazioni di vino Made in Italy di fronte ai numerosi tentativi di banalizzazione delle produzioni nazionali – conclude Giorgio Polegato  sottolineando che “oltre alla perdita economica, è soprattutto grave il danno di immagine che mette a rischio ulteriori e nuove opportunità di penetrazione dei mercati”.

Dal territorio

PUGLIA, GIORNATA BIODIVERSITA’: RISCHIO ESTINZIONE 632 SPECIE AUTOCTONE VEGETALI

La Puglia può contare su 623 specie autoctone vegetali a rischio di estinzione, 276 prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 11 prodotti DOP (5 oli extravergini, patata novella di Galatina, Pane di Altamura, canestrato pugliese, mozzarella di bufala e oliva Bella di Cerignola, caciocavallo silano, oltre alla DOP ‘mozzarella di Gioia del Colle’ in via di definizione comunitaria), 9 IGP per l’olio di Puglia, la lenticchia di Altamura, la burrata di Andria, la Cipolla Bianca di Margherita, l’Uva di Puglia, il Carciofo Brindisino, l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e le Clementine del Golfo di Taranto e 29 vini DOC e 6 IGP, oltre a 632 varietà vegetali a rischio estinzione. E’ Coldiretti Puglia a ricordare l’enorme ‘patrimonio biodiverso’ della regione in occasione della Giornata mondiale della biodiversità, festività  proclamata nel 2000 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per celebrare l’adozione della Convenzione sulla Diversità  Biologica.

“La Puglia può contare – dice il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – su 245mila ettari di aree naturali protette, di cui il 75,8% rappresentato da parchi nazionali – del Gargano e dell’Alta Murgia – e l’8,3% da aree naturali e riserve naturali marine. Le provincie che presentano la più alta percentuale di territorio soggetta a protezione sono quella di Foggia (51,5%) e Bari (27,7%). In questi luoghi protetti la varietà vegetale comprende 2.500 specie. Va rispettato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori, perché il territorio è lo strumento per offrire bellezze, bontà e genuinità, quindi, anche occasione di autentico miglioramento della qualità della vita, non sacrificabile sull’altare di uno sviluppo apparente e non sostenibile”, insiste Muraglia.

La Puglia è tra le prime 3 regioni produttrici di cibo biologico con 4.803 produttori e la prima – aggiunge Coldiretti Puglia – per numero di trasformatori con 1.796 operatori.

“Nel 2015 – continua il presidente Muraglia – è stata approvata la legge per la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare. La nuova legge prevede l’Istituzione di un Sistema nazionale della biodiversità agraria e alimentare, l’avvio di un Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo, l’Istituzione di un Fondo di tutela per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori. Inoltre, all’interno del piano triennale di attività del CREA sono previsti interventi per la ricerca sulla biodiversità agraria e alimentare, sulle tecniche necessarie per favorirla, tutelarla e svilupparla”.

La grande attenzione dei consumatori alla tutela della salute e dell’ambiente attraverso scelte agroalimentari consapevoli è testimoniata quotidianamente dall’affluenza nei Mercati di Campagna Amica regionali che hanno puntato proprio sui Sigilli della biodiversità per offrire prodotti eroici ai consumatori, a rischio estinzione garantiti da agricoltori altrettanto eroici che quotidianamente ne preservano l’esistenza.

Per questo per i consumatori il KM0 garantisce l’impatto 0, considerato che a livello globale è stimato che un pasto medio – continua Coldiretti Puglia – percorre più di 1.900 chilometri per camion, nave o aeroplano prima di arrivare sulle tavole e spesso ci vuole più energia per portare il pasto al consumatore di quanto il pasto stesso provveda in termini nutrizionali, senza contare gli effetti sull’atmosfera e sui cambiamenti climatici provocati dall’emissione di gas ed effetto serra.

Consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia – secondo Coldiretti –  può arrivare ad abbattere fino a 1000 chili di anidride carbonica l’anno. E’ stato ad esempio calcolato che un chilo di prugne dal Cile devono volare 12mila chilometri con un consumo di 7,1 kg di petrolio che liberano 22 chili di anidride carbonica, mentre l’uva dal Peru’  – conclude Coldiretti Puglia – percorre quasi 11mila chilometri con un consumo di 6,5 chili di petrolio e l’emissione di 20,2 chili di anidride.

CALABRIA, ACCOLTE LE NOSTRE RICHIESTE: BENE LA PROROGA DELLE DOMANDE PAC

Detto fatto! E’ bastata mezza giornata e su imput dell’Assessore Gallo  con una tempestività da record, il Dipartimento Agricoltura nella persona del Direttore Generale Giovinazzo ha predisposto e firmato Decreto n.5107 che, per quanto riguarda le procedure per la presentazione delle domande di pagamento, annualità 2020 del PSR, consente di presentarle fino al 10 luglio enon entro il 15 giugno, senza alcuna applicazione di riduzioni o penalità. Il presidente della Coldiretti Calabria Franco Aceto commenta molto positivamente questa proroga che garantisce stabilità e certezza agli agricoltori, che devono avere la possibilità di recuperare l’attuale situazione di crisi da Covid-19 e hanno quindi regole certe e tempi adeguati per prepararsi alla una nuova Pac. Il ruolo che la PAC rappresenta per le imprese in materia di sostegno ai redditi e all’occupazione agricola è importante in una regione come la Calabria, permettendo la salvaguardia di un settore strategico per la tutela del nostro territorio e la valorizzazione delle grandi eccellenze locali. La proroga concessa in questo momento è un fattore di stabilità – continua Aceto – oltrechè necessaria sia per gli aspetti organizzativi che per garantire alla nostra agricoltura le risorse essenziali, e confidiamo anche straordinarie, per continuare a rappresentare un motore di sviluppo che potrà contribuire a portare il nostro territorio fuori dalla crisi che l’ha colpito. Diamo atto –conclude il presidente di Coldiretti Calabria – che sin dall’insediamento della Giunta, nella distinzione dei rispettivi ruoli, si sta lavorando intensamente ed in modo proficuo con uno stretto rapporto con l’assessore e il Dipartimento agricoltura, adottando, sia immediate soluzioni pragmatiche che di prospettiva, nella comune convinzione di raggiungere obiettivi significativi che fanno anche ben sperare per il futuro”.

PIEMONTE, TURISMO: VACANZE IN ITALIA PER INCENTIVARE RIPRESA

L’azzeramento della spesa turistica ha avuto un impatto economico devastante con una perdita stimata in quasi 20 miliardi di euro per l’alloggio, la ristorazione, il trasporto e lo shopping dall’inizio della pandemia in Italia, secondo un’anali di Coldiretti.

A pagare il conto più salato è l’alimentare con il cibo che è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa 1/3 della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.

“Ancor più in Italia, tradizionalmente patria del mangiar bene, il cibo è il vero valore aggiunto delle vacanze – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Il Piemonte conta 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc e produzioni di eccellenza che vanno dal riso al vino, dai formaggi alla carne fino all’ortofrutta. Si tratta di primati che dimostrano l’immenso valore storico e culturale del nostro patrimonio enogastronomico che, con la ripresa delle attività, potrà tornare a creare opportunità di sviluppo economico ed occupazionale. In questo contesto l’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Piemonte nella fase 2 perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità per la riscoperta dei piccoli borghi, dei centri minori e della natura. Oltretutto, gli agriturismi sono tra le strutture che offrono maggiori spazi all’aperto e che consentono di rispettare le misure di precauzione anti contagio offrendo alla clientela la cucina – concludono Moncalvo e Rivarossa – tipica del territorio, anche rivisitata in chiave moderna, sempre attenta alla stagionalità ed ai principi della salubrità, genuinità e tracciabilità da gustare comodamente anche all’aperto”.

TORINO,IL BOLLINO NUTRISCORE DANNEGGIA LA CARNE MADE IN PIEMONTE

L’estensione dell’obbligo di etichette con l’indicazione dell’origine degli alimenti è una vittoria per 1,1 milioni di cittadini europei che hanno firmato l’iniziativa dei cittadini europei (Ice) “Eat original! Unmask your food”, promossa dalla Coldiretti, da Campagna Amica e altre organizzazioni europee. Questo afferma la Coldiretti nel sottolineare che si tratta di un risultato storico, nell’ambito della strategia “farm to fork” del Green new deal, proposto dalla Commissione Europea che mostra zone d’ombra nei fuorvianti bollini nutriscore e nei pregiudizi sui consumi di carne e sugli allevamenti.

Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino, spiega: «L’etichetta con l’indicazione di origine degli alimenti risponde alle aspettative della stragrande maggioranza dei consumatori europei e dall’82 per cento di quelli italiani. E’, quindi, incoerente la scelta a favore del bollino nutriscore che rischia di promuovere i prodotti industriali delle multinazionali con indicazioni allarmistiche, fuorvianti, discriminatorie e incomplete che favoriscono prodotti di cui, in alcuni casi, non è nota neanche la ricetta e – paradossalmente – finiscono per escludere alimenti sani e naturali. Sono inaccettabili i sistemi di informazione visiva come il semaforo inglese, ma anche il nutriscore francese che, invece di informare il consumatore, cercano di influenzarlo nei suoi comportamenti, orientandolo a preferire prodotti di minore qualità. In questo contesto, nonostante lo stralcio dal testo finale del documento di considerazioni, che miravano a ridurre i consumi e la produzione di carne, permane la preoccupazione per le misure che, direttamente o indirettamente, rischiano di compromettere la sostenibilità economica del settore, attraverso affermazioni false e strumentali sull’attività di allevamento e sul consumo di prodotti di origine animale». «Gli allevatori del Piemonte detengono – ricorda e chiude Fabrizio Galliati – il primato italiano nella valorizzazione delle carni da razze storiche italiane e la zootecnia riveste un ruolo di rilievo per il tessuto economico regionale. Coldiretti invita i consumatori a prestare attenzione nella fase di acquisto. Scegliere di acquistare nelle aziende o nei mercati Campagna Amica significa portare in tavola prodotti freschi, genuini e tracciabili. Coldiretti invita i macellai, insieme alla grande distribuzione del territorio, a valorizzare le produzioni, prediligendo la carne etichettata, secondo i disciplinari previsti dai consorzi e cooperative piemontesi: questo consente di avere una garanzia sulla qualità, salubrità e provenienza del prodotto».

 

LIGURIA, TURISMO: IN LIGURIA PERSE 2,75 MLN PRESENZE

A partire da fine febbraio sono state circa 2,75 milioni le presenze turistiche (1, 06 milioni gli arrivi), perse in Liguria per il lockdown causato dell’emergenza coronavirus.

È quanto stima Coldiretti Liguria in base ad un’analisi su dati Osservatorio Turistico Regionale, in riferimento all’importante invito del premier Giuseppe Conte a passare le vacanze in Italia per aiutare il Paese a ripartire nella Fase 2 dell’emergenza sanitaria. L’azzeramento della spesa turistica ha avuto un impatto economico devastante con una perdita, a livello nazionale stimata in quasi 20 miliardi di euro per l’alloggio, la ristorazione, il trasporto e lo shopping. A pagare un conto salato per l’azzeramento della spesa turistica è stato il settore alimentare, con il cibo che è diventato, anche in Liguria, il vero valore aggiunto delle vacanze, grazie ai prodotti d’eccellenza e alle specialità regionali che, ogni anno, attirano i turisti da ogni parte del mondo.

“L’impatto economico dei mancati arrivi e presenze di viaggiatori stranieri e italiani – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è stato drammatico per regioni come la nostra a forte vocazione turistica. La Liguria può offrire una variegata gamma di soluzioni in grado di accontentare tutti i generi di turismo, da quello balneare a quello naturalistico, da quello enogastronomico a quello sempre più esperienziale, ed è quindi importante per la futura ripresa del settore, incentivare la vacanza Made in Liguria. In questo contesto l’agriturismo svolge un ruolo centrale per le vacanze nella fase 2, perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità, alla scoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne del territorio, anche attraverso attività ricreative all’aperto nel rispetto delle distanze sociali, aiutando ad evitare, inoltre, il rischio di affollamenti al mare. Non dimentichiamo che i 600 agriturismi liguri sono strutture che, puntando sulla multifunzionalità aziendale, sono sempre riuscite a dare una risposta alle nuove esigenze dei viaggiatori che raggiungono la nostra regione offrendo esperienze a tutto tondo, dalle attività naturalistiche a quelle più sportive, ai laboratori per grandi e piccoli dove si imparano le ricette della tradizione ed i segreti della campagna, in un’ottica di scoperta del territorio e valorizzazione a 360° del Made in Liguria”.

PUGLIA, XYLELLA: OK INTERVENTI ‘SALVA FRANTOI’

Bene il via libera alla misura da 35 milioni di euro per i frantoi oleari salentini, attivata da AGEA con la pubblicazione delle istruzioni operative, un primo step importante per gli interventi ‘Salva Frantoi’ con strutture dismesse, vendute all’estero e oltre 100 frantoi che non riapriranno più i battenti a causa della grave crisi causata dalla Xylella nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto negli ultimi 6 anni. E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia che torna a chiedere una stretta decisa al Ministero delle Politiche Agricole e alla Regione Puglia sui bandi per attivare anche le altre misure della rigenerazione del patrimonio olivicolo, in occasione del Comitato di sorveglianza che torna a riunirsi oggi a Roma.

“Bene l’accelerata sui frantoi, ma chiediamo al Ministero e alla Regione Puglia tempi e modi certi per dare piena attuazione agli interventi per sostenere olivicoltori e vivaisti con la predisposizione dei bandi che abbiamo bisogno di condividere prima della pubblicazione e non a scatola chiusa”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

“Serve di dare immediata e piena attuazione al piano con decreti attuativi e bandi ad hoc si tradurrebbe in una boccata d’ossigeno essenziale per le aziende agricole e gli agriturismi che stanno affrontando l’ennesima crisi economica a causa del coronavirus. Il Piano di rigenerazione per l’area infetta del Salento assegna maggiori risorse agli agricoltori con gli interventi compensativi sulle calamità naturali e sulla sottomisura 5.2 del PSR e non è ipotizzabile alcun ritardo o rinvio, perché il Salento ha già pagato a caro prezzo gli anni di errori, incertezze e scaricabarile nella gestione regionale della malattia”, insiste il presidente Muraglia. “La Xylella fastidiosa ha minato profondamente l’intero tessuto produttivo olivicolo e oleario del Salento con una perdita progressiva della produzione lorda vendibile dai 50 milioni di euro della campagna 2016-2017 ai 300 milioni di euro della campagna 2018-2019. i frantoi cooperativi, aziendali e industriali, hanno registrato un calo significativo del quantitativo di olive molite del 50% nella campagna 2016- 2017, del 75% nella campagna 2017-2018 e del 90% nella campagna 2018-2019, con l’equivalente crollo del fatturato e la riduzione del personale impiegato del 90%, oltre al danno stimato per difetto al patrimonio olivetato di 1,6 miliardi di euro”, aggiunge il presidente Muraglia.

“Abbiamo bisogno di un impegno risoluto per salvare la filiera dell’olio extravergine di oliva, consentendo agli agricoltori di espiantare e reimpiantare sbrurocratizzando le procedure così come previsto dal Decreto Emergenze, sostenendo gli agricoltori, i florovivaisti e i frantoiani salentini, tutti in grave crisi di liquidità. Gli agricoltori hanno bisogno di ricostruire il proprio futuro imprenditoriale, anche attraverso la diversificazione colturale, con la immediata spesa delle risorse”, conclude il presidente Muraglia.

Nel Salento gli agricoltori sono senza reddito da 6 anni, si contano milioni di ulivi secchi, i frantoi sono stati svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, sono andati persi 5mila posti di lavoro nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile – conclude Coldiretti Puglia – se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento.

VENETO, FASE2: GIOVANI AGRICOLTORI IN WEB PER SEMINARI INTERATTIVI

L’emergenza sanitaria ha consolidato l’utilizzo della tecnologia da parte delle nuove generazioni. Per i giovani di Coldiretti Veneto già avvezzi, alle applicazioni digitali, satellitari per praticare un’agricoltura di precisione, oppure l’impiego dei canali social per il marketing aziendale è stato facile abituarsi alle nuove impostazioni comunicative e di connessione. Con questo profilo hight tech gli imprenditori under 30 guidati dal delegato regionale Alex Vantini hanno organizzato degli appuntamenti webinar per essere preparati al meglio nella Fase2. La ripresa dopo l’emergenza sanitaria si presenta in un contesto difficile dove l’intero settore agroalimentare ha pagato con perdite e danni per ogni singolo settore: dall’ortofrutta al lattiero caseario, dal vino agli allevamenti da carne, dalla pesca al florovivaismo senza dimenticare il blocco delle attività di accoglienza e ristorazione negli agriturismi, “Un confronto sulle normative e approfondimenti sulle materie economiche finanziarie – spiega Alex Vantini presidente dei giovani Coldiretti – è un’opportunità che offriamo a tutti gli imprenditori impegnati nella conduzione delle proprie aziende agricole. In questo periodo l’abitudine alle interpretazioni legislative, repentine ordinanze, faq urgenti –continua Vantini – hanno influito sulle modalità di essere responsabili di cantine, fattorie, agriturismi, stalle e tanto altro. E’ dunque importante trovare formule d’avanguardia di incontro perchè le esperienze pratiche diventino insegnamento costruttivo. Alla luce dei nuovi dati del Piano di Sviluppo Rurale che registra nuovi insediamenti in campagna per 425 neo imprenditori pari a 27 milioni di investimento occorre considerare che il Covid-19 non ha stoppato la voglia di fare impresa in agricoltura”.

Il primo appuntamento è previsto per Lunedì 28 maggio dalle ore 21.00 alle 22.00. Interverrà in video il direttore di Coldiretti Veneto Tino Arosio, modererà i lavori Alex Vantini mentre il seminario interattivo sarà tenuto da Malko Malcotta responsabile del servizio AgriCorporate Finance e Paolo Bortoletto capo area fiscale. Per iscriversi al webinar basta contattare la segreteria di Giovani Impresa presso Coldiretti Provinciale. Il giorno dell’appuntamento sarà inviato il link al collegamento e anche a una scheda per domande e per esprimere la propria preferenza sulle proposte di temi futuri.

COMO-LECCO, “COVID-19 HA AZZERATO TURISMO” RIPARTIRE DA MERCATO DI PROSSIMITÀ

“Tre mesi che hanno azzerato il turismo in uno dei luoghi più belli del mondo, come il lago di Como”. Una larga fetta dei 10 milioni di presenze turistiche perse in Lombardia negli ultimi tre mesi a causa dell’emergenza coronavirus. “Una crisi che ha colpito l’intero comparto dell’incoming, compresi gli agriturismi: bene quindi l’invito rilanciato anche a livello governativo a passare le vacanze in Italia per aiutare il Paese a ripartire nella Fase 2” sottolinea il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi.

Una presenza, quella degli italiani, “ancor più strategica e necessaria nel comprensorio lariano, che si trova a fare a meno anche del tradizionale bacino di mercato internazionale: è infatti preponderante l’arrivo di stranieri da tutto il mondo sulle nostre riviere e nei nostri agriturismi, che possono contare su una reputazione altissima: i punteggi delle recensioni, lo scorso anno, sono state altissime e lusinghiere, con migliaia di turisti che, da tutto il mondo, hanno voluto scrivere il proprio “grazie” sulle bacheche delle principali piattaforme online”.

Molti turisti che “vorrebbero tornare, ma ancora non sanno quando potranno farlo” commenta Emanuele Bonfiglio, presidente dell’associazione agrituristica Terranostra Como Lecco. “Sarà quindi una ripartenza graduale, e il primo invito a scoprire i nostri laghi e le nostre valli va fatto, appunto, ai nostri connazionali: si va verso un’estate “a filiera corta” anche negli spostamenti, ed è l’occasione di prendere coscienza delle impareggiabili bellezze che la nostra Lombardia e il comprensorio lariano sanno e vogliono offrire”.

Una ripresa utile anche a dare ossigeno alla grande rete agroalimentare del territorio, che si trova pagare un conto salato per l’azzeramento della spesa turistica: il cibo è il vero valore aggiunto delle vacanze nel comprensorio lariano, forte di autentici tesori della tavola che hanno saputo valicare i secoli: dai formaggi come la Semuda, come gli stracchini o i caprini, fino ai salumi di qualità, alle polente, al miele, alle confetture e a una miriade di ricette che oggi i nostri agriturismi tramandano al futuro

 

ROVIGO,PRIMO WEEKEND CON PASTI FUORI CASA E SPIAGGE

Questo primo fine settimana di riapertura sarà il banco di prova per il comparto economico della pesca, un settore che attualmente in Italia da lavoro a circa 28 mila persone, circa duemila solo qui in Polesine, ma che ha sofferto particolarmente in questo ultimo periodo.

I dati di Coldiretti stimano che oltre la metà del pescato in Italia, circa il 55%, viene consumato fuori casa la riapertura dei ristoranti è una speranza per la flotta italiana. Questo sarà il primo fine settimana della Fase 2, dopo uno stop forzato che ha messo a dura prova tantissime imprese come le pescherie, i mercati all’ingrosso e la relativa produzione; l’ottima condizione climatica e la voglia di ritornare alla normalità, invoglierà sicuramente molte persone a tornare a mangiare fuori e raggiungere molte località marittime dove il pesce è di casa. La Coldiretti rileva che il consumo di pesci, molluschi e crostacei in Italia è di circa 30 chili all’anno, a testa, con la preferenza accordata fuori casa a polpo, vongole veraci, cozze da allevamento, seppia, tonno, astice, branzino, pesce spada e orata. Nei nostri mari italiani si pescano ogni anno circa 180 milioni di chili di pesce cui vanno aggiunti gli oltre 140 milioni di chili prodotti in acquacoltura, mentre le importazioni dall’estero hanno ormai superato il miliardo di chili e anche per questo la Coldiretti ha elaborato un articolato piano di sostegno post-Covid alla pesca che prevede anche l’obbligo di indicare l’origine del pescato nei menu. La paralisi del settore, dovuta alla pandemia e all’emergenza sanitaria, ha portato il crollo della domanda di pesce fresco a vantaggio di conservati e surgelati e questo ha recato difficoltò all’intero settore.

“Da tempo cerchiamo di promuovere e rilanciare il nostro settore – commenta Alessandro Faccioli responsabile Coldiretti Impresa Pesca -. Molte attività non hanno ancora riaperto e, questo fine settimana, sarà il primo banco di prova anche per il nostro settore. Ci sarà la possibilità di gustare pesce fresco e sostenere un settore importante della nostra economia locale. Ricordiamo che i pescherecci non sono ancora usciti dalla criticità e stanno ancora turnando l’attività. Il consumo di pesce locale potrebbe dare un segnale positivo al settore che sta ancora subendo i danni dovuti alla scarsa richiesta di prodotto. L’aumento del consumo potrebbe permetterci di tornare alla normalità delle giornate di pesca. Pesa troppo la scelta e il consumo di pesce straniero, proprio per questo da tempo sosteniamo la necessità di incentivare la vendita del prodotto locale e di preferirlo rispetto a quello proveniente da altre parti del Mondo, ma soprattutto di predisporre una campagna di sensibilizzazione nei confronti del consumatore finale affinché scelga il nostro prodotto permettendo così l’innesco di una sorta di circolo virtuoso delle risorse locali. Noi ci mettiamo la faccia, da sempre, ma abbiamo bisogno di un sostegno da parte del Governo e della Regione per innescare un sistema di promozione del Made in Italy, per la sua qualità e per dare una mano a salvare molte aziende che non hanno avuto la forza di superare l’emergenza”. 

 

UMBRIA, CORONAVIRUS: COLDIRETTI ALLA REGIONESU AGRITURISMI, RIAPRIRE SUBITO!

Gli agriturismi sono pronti a ripartire, rispettando le linee guida e le disposizioni sulla sicurezza, a cominciare da quelle sul distanziamento sociale, grazie anche alla possibilità di disporre e far usufruire di ampi spazi all’aperto in campagna. È quanto sottolinea Coldiretti Umbria, che continua a sollecitare la Regione per una immediata e completa riapertura di strutture fondamentali per quel turismo rurale e di prossimità, volano imprescindibile per la rinascita del territorio umbro dopo l’emergenza.

Il lockdown e la cancellazione del turismo locale e internazionale, così come delle varie visite guidate – spiega il Direttore regionale Coldiretti Mario Rossi – hanno comportato perdite per milioni di euro alle aziende, ma gli operatori agrituristici sono pronti da subito a dare risposte alla società in termini di sicurezza e di qualità della vita.

Proprio i tanti spazi all’aperto di queste imprese agricole – afferma Rossi – possono agevolare le misure di contenimento del contagio e tornare a rappresentare per gli ospiti un luogo ideale dove ritemprarsi lontano dai ritmi della vita quotidiana e soprattutto dallo stress degli ultimi mesi, grazie all’offerta di attività in fattoria e percorsi naturalistici, con il cibo valore aggiunto della vacanza made in Italy. Anche alla luce della partenza di campagne promozionali per il rilancio di immagine ed economico dell’Umbria – ribadisce Rossi – l’agriturismo deve poter svolgere quindi un ruolo centrale per le vacanze, perché contribuisce in modo determinante anche alla riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne, pure attraverso attività ricreative all’aperto che evitano i temuti affollamenti.

Ma, come abbiamo proposto all’Assessore regionale al Turismo Paola Agabiti e a quello all’Agricoltura Roberto Morroni, pronte a mettersi a disposizioni della collettività, sono anche le fattorie didattiche con la “Scuola in Campagna” – aggiunge Elisa Polverini Vicedirettore regionale Coldiretti e Segretario di Terranostra Umbria, l’associazione che raggruppa gli agriturismi della rete di Campagna Amica. In una fase dell’emergenza che vede una ripresa del lavoro per molti, ma con i figli ancora a casa per la chiusura delle scuole – precisa Polverini – le fattorie didattiche presenti nelle campagne umbre, potrebbero essere di grande aiuto alle famiglie, accogliendo i bambini in sicurezza con giornate didattico-educative svolte a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta. Si tratta – ricorda Polverini – di aziende agricole autorizzate a fare formazione sul campo per le nuove generazioni puntando, anche con appositi centri estivi, sull’educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi. Una pedagogia “dell’imparare facendo” con attività pratiche ed esperienze dirette a contatto con natura e animali, con l’obiettivo di formare dei consumatori consapevoli.

Tutte iniziative – concludono Rossi e Polverini – che “investono” le imprese agricole anche di un ruolo e di una valenza sociale sempre più apprezzato e richiesto dalla collettività e da cui scaturirebbe un altro grande effetto positivo, quello di sostenere così anche il reddito dei tanti imprenditori agricoli colpiti duramente dall’emergenza, con un iniziale ritorno nelle strutture umbre che devono poter essere supportate.

ALESSANDRIA, A 3 MESI DA INIZIO PANDEMIA ESCALATION NUMERO DEI NUOVI POVERI

A tre mesi dall’inizio della pandemia con il primo caso ufficiale di Covid-19, Caritas e Banco Alimentare registrano un aumento anche del 40% delle richieste di aiuto per effetto della crisi economica e sociale provocata dall’emergenza e dalla conseguente perdita di opportunità di lavoro.

A livello nazionale un milione di nuovi poveri, un dato drammatico in un contesto senza precedenti che ha sconvolto la vita delle famiglie e l’economia: un tunnel dal quale il Paese sta per uscire con uno sforzo collettivo che non può essere vanificato da comportamenti scorretti con assembramenti, party e movida che rischiano di alimentare la ripresa del contagio da coronavirus.

“Dall’inizio dell’emergenza la campagna non si è mai fermata e nemmeno la nostra solidarietà – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -.  Accanto alle iniziative attuate a livello nazionale con Caritas e Banco Alimentare, in provincia, continuiamo a portare beni di prima necessità alla mensa dei frati francescani di via Gramsci ad Alessandria. Grazie alla sensibilità dei cittadini con la Spesa Sospesa e delle aziende di Campagna Amica, frutta e verdura e molti altri prodotti a kmzero sono a disposizione anche dei meno fortunati, persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche e che si vergognano di trovarsi per la prima volta in questo tipo di difficoltà”.

Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Quasi 4 italiani su 10 (39%) dall’inizio dell’emergenza hanno dichiarato di partecipare a iniziative di solidarietà per aiutare chi ha più bisogno attraverso donazioni o pacchi alimentari, anche utilizzando le operazioni di aiuto messe in campo dagli agricoltori con la spesa sospesa, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.

“Rafforzare gli interventi sul piano alimentare in aiuto a chi si trova in difficoltà: in questo contesto è stato ottenuto nel DL Rilancio lo stanziamento di 250 milioni per acquistare cibo da destinare alle famiglie più bisognose e affrontare una situazione che diventa ogni giorno più preoccupante – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – Non c’è tempo da perdere e occorre al più presto procedere alla pubblicazione dei bandi per rendere operativo un intervento atteso da una ampia fascia della popolazione. Una misura importante per le famiglie e per le attività produttive con l’acquisto di prodotti autenticamente Made in Italy e denominazione di origine per aiutare anche aziende agricole ed allevamenti italiani in grande difficoltà”.

Purtroppo gli indigenti, quelli che non hanno neanche da mangiare, sono in costante aumento e in questo momento il “pacco cibo” rappresenta un aiuto indispensabile all’economia di tante famiglie.

“Anche nella Fase2 continuiamo ad essere in prima linea, per portare il nostro sostegno ovunque serva e per continuare a salvaguardare il tessuto sociale e l’economia del territorio. Una forma di solidarietà che abbiamo scelto anche nella consegna della spesa e dei pasti a domicilio, che continua ad essere effettuata senza costi aggiuntivi”.

MARCHE, CINGHIALI: DEVASTAZIONI DEI CAMPI NELL’INDIFFERENZA DEGLI ENTI PREPOSTI

Dove non arriva la grandine ci pensano i cinghiali. Nelle campagne marchigiane la situazione relativa ai danni da ungulati è sempre più drammatica e oltre ai danni del maltempo, che ha letteralmente distrutto intere coltivazioni di frutta, ortaggi, vigneti e cereali nella notte tra 20 e 21 maggio, si aggiungono le ininterrotte incursioni degli animali selvatici a terminare di rovinare i raccolti. Scorrerie indisturbate, nonostante la Regione Marche avesse già acceso i megafoni nei giorni scorsi per annunciare l’ok alla ripresa immediata delle attività di contenimento. Trappole e abbattimenti che, durante il lockdown, si erano fermati e ad oggi, pur essendoci tutti i presupposti, non sono affatto ripresi. Lo denuncia Coldiretti Marche che, attraverso i suoi uffici di zona, sta raccogliendo le forti lamentele degli imprenditori agricoli, sempre più esasperati da uno stato di cose che si aggrava di giorno in giorno. Nessuna area dell’entroterra è immune e la fauna selvatica indisturbata amplia il suo raggio d’azione in modo esponenziale. In provincia di Pesaro Urbino le situazioni più critiche si registrano a Urbino, Urbania, Peglio, Cagli e Fossombrone. Nell’Anconetano branchi numerosi e fuori controllo a Fabriano, Sassoferrato, Serra San Quirico ma anche a Moie e Cupramontana. In provincia di Macerata non va meglio a San Severino, San Ginesio e Sarnano. Una devastazione senza fine che si abbatte su campi di girasole (attaccati anche dai piccioni), cece, piselli, mais e lenticchie, tanto che alcune colture non vengono neanche più riprese perché sistematicamente distrutte. Senza parlare dei rischi per l’incolumità degli agricoltori e per gli stessi cittadini che, con la ripresa degli spostamenti e il ritorno del traffico veicolare, corrono il pericolo di finire nella lista di quanti hanno avuto incidenti stradali: circa 150 in un anno secondo il Piano faunistico venatorio regionale. “Il tutto avviene nell’immobilismo degli enti preposti – denuncia Coldiretti Marche – e non se ne capisce più la motivazione, visto che la riapertura dell’attività di selezione è stata data dal presidente Ceriscioli con l’avvio della Fase 2”. Parliamo del 4 maggio. Quando già da tempo, comunque, le aziende agricole impegnate a produrre cibo e garantire i rifornimenti alimentari al Paese in chiusura forzata, lamentavano il senso di abbandono da parte delle Istituzioni. Agricoltori esausti e pronti a farsi sentire contro l’indifferenza e l’assenza di iniziative con una prossima grande manifestazione, se le cose non si sbloccheranno subito. Cittadini e agricoltori iniziano ad essere stanchi delle promesse non mantenute.

NOVARA – VCO, EPACA: SERVIZIO AL CITTADINO SU PENSIONI DI REVERSIBILITA’

Il patronato Epaca di Coldiretti Novara – Vco dà alcune informazioni utili per i cittadini riguardo la possibilità di richiedere ciò che spetta loro di diritto dal punto di vista previdenziale in caso di eventi luttuosi in famiglia.

Epaca ricorda che l’attuale normativa previdenziale, in caso di decesso, comporta l’erogazione totale della mensilità in pagamento nel mese in cui avviene l’evento luttuoso indipendentemente dalla data in cui è avvenuto. Qualora ciò accada nei mesi compresi tra gennaio e novembre, gli eredi hanno titolo a richiedere la quota di tredicesima maturata dal congiunto in vita, insieme alla mensilità di dicembre.

“Purtroppo, spesso, i momenti di dolore e sofferenza della famiglia fanno passare in secondo piano la possibilità di esercitare il diritto di richiedere i ratei di pensione maturata e che spetta anche agli eredi”- spiega Luca Benvenuto, responsabile Epaca Coldiretti Novara – Vco, “ma è opportuno ricordare, specialmente in questi giorni difficili dal punto di vista economico, che si tratta di un diritto poterli riscuotere ed è importante sapere che questo può essere fatto anche molto tempo dopo. Questi ratei hanno una prescrizione quinquennale per cui possono anche essere richiesti a distanza di tempo mediante una domanda telematica da inoltrare all’INPS”. I ratei sono direttamente liquidati al coniuge qualora questi richieda la pensione di reversibilità, mentre, in assenza del coniuge, ne hanno diritto tutti gli eredi legittimi.

Il patronato Epaca, in tema di pensione di reversibilità, ritiene importante evidenziare alcuni elementi spesso non conosciuti:

– Il diritto sussiste anche se il deceduto non era titolare di pensione, a condizione che abbia versato un minimo di contribuzione

–  Il coniuge superstite che fosse contitolare del conto corrente con il deceduto deve necessariamente avere un altro conto corrente su cui poter richiedere il pagamento della pensione; il conto cointestato, infatti, viene immediatamente bloccato dall’Istituto di credito o dall’ufficio postale

Tutti coloro che hanno necessità di approfondire tali argomenti o vogliono valutare eventuali diritti non esercitati possono rivolgersi direttamente agli uffici provinciale e zonali Epaca – Coldiretti dove personale qualificato saprà analizzare la situazione ed indicare le modalità di sviluppo dell’attività.

Per informazioni, tutti i giorni, dalle ore 8.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 17.00 dal lunedì al giovedì e dalle 8.30 alle 14.00 il venerdì, il Patronato sarà disponibile e raggiungibile sia telefonicamente che tramite mail al seguente recapito: Ufficio Provinciale di Novara 0321 674209/219 – email epaca.no@coldiretti.it

 

PIACENZA, CORONAVIRUS: COME SUPERARE LA CRISI, LE RICHIESTE DI COLDIRETTI

Coldiretti Piacenza continua a partecipare attivamente al Tavolo sul lavoro, promosso in ogni provincia dalla Regione per fronteggiare l’emergenza Covid-19 e raccogliere indicazioni da sottoporre al Governo, in merito alla gestione in sicurezza della ripresa delle attività economiche in tutti i settori.

Un confronto importante anche per affrontare in modo sinergico la crisi della nostra economia causata dalla gravissima pandemia, crisi che ha spinto Coldiretti Piacenza a evidenziare le maggiori criticità del settore agricolo, avanzando al contempo le sue proposte per consentire agli specifici comparti di superare questa situazione così difficile. Tra le istanze prioritarie portate avanti da Coldiretti Piacenza in collaborazione con le altre associazioni di categoria ci sono gli interventi a favore degli agriturismi, la cui attività per due mesi è stata quasi completamente azzerata a causa del lockdown e per i quali Coldiretti ha chiesto aiuti concreti, come un sostegno economico legato alle mancate presenze effettive. “Ai comuni piacentini – commenta il direttore Claudio Bressanutti – chiediamo di sospendere il pagamento della tassa sui rifiuti (TARI) e una ulteriore agevolazione nel periodo di ripresa”.

In forte criticità anche il settore vitivinicolo. Il lockdown ha pesato anche sul nostro territorio, con ingenti danni economici. Normalmente in primavera complici la festività di Pasqua, i ponti festivi e le cerimonie, gli ordini da parte dei ristoranti si intensificavano, mentre quest’anno con le chiusure forzate è rimasto tutto fermo.

Iva agevolata e un credito di imposta per i crediti inesigibili derivanti dalla crisi Covid -19 sono alcune delle proposte formulate dalla Coldiretti a sostegno del settore.

Coldiretti Piacenza rimarca anche l’importanza di interventi a favore della manodopera nei campi.

“L’intesa raggiunta sulla regolarizzazione dei migranti –afferma il presidente Ugo Agnelli – non è risolutiva dei problemi del mondo agricolo anche per i tempi che non combaciano con quelli delle imprese. Gli effetti della regolarizzazione si vedranno più avanti, ma più volte abbiamo sottolineato come l’agricoltura abbia bisogno di risposte efficaci subito. Per questo – sottolinea il presidente di Coldiretti Piacenza- è necessaria subito una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne”.

Tra i temi evidenziati da Coldiretti Piacenza vi sono anche le richieste di sospensione degli adempimenti tributari dell’anno di imposta in corso, lo snellimento e la semplificazione delle procedure burocratiche e  misure di sostegno al credito e alla liquidità delle imprese.

Come Coldiretti – ricorda il direttore Bressanutti – abbiamo avviato specifiche azioni quali:

una campagna di comunicazione #MangiaItaliano per promuovere il consumo di cibo italiano a favore del Made in Italy agroalimentare e del turismo; la lotta alle strumentalizzazioni e alle speculazioni sui prezzi dei beni di prima necessità; iniziative solidali come la “Spesa sospesa del contadino a domicilio”, direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica e l’impegno a svolgere interventi di sanificazione utilizzando macchine agricole e la promozione dell’alleanza “Salva spesa Made in Italy” tra agricoltori, industrie alimentari e distribuzione.

“La crisi generata dal Coronavirus – prosegue il direttore – ci spinge a ribadire la necessità di dare finalmente risposta ad alcuni problematiche annose per l’agricoltura, quali la revisione delle norme che regolano il Minimo Deflusso Vitale nei torrenti e un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca ai fini di regimazione della acque, irrigui, ambientali e dell’accumulo/produzione di energia idroelettrica. L’agricoltura italiana – conclude il direttore – ha bisogno di una robusta iniezione di liquidità come evidenziato da tutti a più riprese più sia a livello nazionale sia a livello locale. Rastrellare risorse è possibile. Ci sono, per esempio circa 12 miliardi di risorse dello Sviluppo Rurale, il secondo pilastro della Politica agricola comune che si affianca agli aiuti diretti.  Si tratta di fondi non spesi per una quota dei quali si rischia addirittura il disimpegno. E ora quelle risorse potrebbero essere impegnate efficacemente”.

TORINO, GIORNATA MONDIALE DELLE API: LA PANDEMIA AUMENTA IL CONSUMO

Aumenta il consumo di miele. Gli acquisti in tempo di pandemia covid-19 registrano un balzo del 44 per cento. Questo emerge da una analisi della Coldiretti, divulgata in occasione della Giornata mondiale delle api, istituita dall’Onu, che si festeggia il 20 maggio. L’aumento dei consumi è certificato sulla base dei dati Nielsen sulle vendite nella grande distribuzione organizzata, nel periodo compreso tra lunedì 17 febbraio e domenica 3 maggio 2020.

L’aumento della domanda si scontra con una momento difficile per la produzione di miele Made in Italy, per effetto dell’andamento climatico anomalo, con la siccità che ha ridotto le fioriture e stressato le api. «Una situazione che si riscontra anche ij Piemonte – spiega Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino – dove l’inverno caldo, le scarse piogge e una stramba primavera sta facendo sì che, ad esempio, i fiori di acacia non siano nettariferi. Il settore apistico piemontese, negli ultimi cinque anni, ha avuto uno sviluppo sia per numero di alveari allevati, sia per numero di aziende attive. Dal 2001, anno in cui si registravano 2.701 aziende con 88.276 alveari allevati, si è passati nel 2017 a 5.612 aziende che conducono 18.982 apiari, con un totale 199.315 alveari. Sulla base dei dati del censimento apistico nazionale, il Piemonte è al primo posto tra le regioni italiane sia come numero di alveari, pari a circa il 16 per cento del patrimonio italiano, sia come operatori – più di 5.600 apicoltori in Piemonte, – pari a circa l’11 per cento del totale nazionale». «Il clima avverso rischia  di dimezzare la produzione di miele – spiega Fabrizio Galliati –, dopo annate già di difficili, come quella appena passata, sempre a causa delle condizioni meteo. C’è anche dell’altro a preoccupare i nostri apicoltori. In primo luogo le importazioni che fanno concorrenza al miele Made in Piemonte. Miele che arriva non solo dalla Cina, ma anche dall’Est Europa, da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e ben lontano dagli standard qualitativi seguiti dagli apicoltori subalpini». Da Fabrizio Galliati arrivano consigli per gli acquisti: «Al fine di evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre verificare l’origine in etichetta oppure rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica».

Il miele prodotto sul territorio nazionale è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria. La parola “Italia” deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale, mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta riporta l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”. Se invece il miele proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “Miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix la scritta è “Miscela di mieli originari e non originari della CE”.

NOVARA–VCO E VERCELLI-BIELLA,MIELE: AUMENTA CONSUMO MA A RISCHIO PRODUZIONE

In questi mesi di lockdown è aumentato il consumo di miele, data la maggior attenzione delle persone a volersi garantire cibi sani e ricchi di vitamine utili a rinforzare le difese immunitarie. Gli acquisti con la pandemia hanno visto un balzo del 44%. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Nielsen sulle vendite nella grande distribuzione organizzata nel periodo compreso tra lunedì 17 febbraio e domenica 03 maggio e divulgata in occasione della giornata mondiale delle api istituita dall’Onu, appena celebrata il 20 maggio a livello planetario.

Un aumento della domanda che si scontra, però, con un momento difficile per la produzione di miele Made in Italy, per effetto dell’andamento climatico anomalo con lo scorso anno che è stato uno dei peggiori per la produzione di miele, anche nelle province del Piemonte Orientale. La pioggia nella primavera scorsa e il grande caldo non hanno aiutato e quest’anno si stanno prospettando problemi simili, con il timore di nuovo di forti siccità. Il settore apistico piemontese, negli ultimi cinque anni, ha avuto uno sviluppo sia per il numero di alveari allevati, sia per il numero di aziende attive. Dal 2001, anno in cui si registravano 2.701 aziende con 88.276 alveari allevati, si è passati nel 2017 a 5.612 aziende che conducono 18.982 apiari con 199.315 alveari.

“Il rischio di avere un’annata difficile anche quest’anno c’è – spiegano Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco e Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli – Biella – Per questo a preoccupare sono le importazioni: a far, infatti, concorrenza al miele Made in Piemonte non è solo la Cina, ma anche l’Est Europa da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi. Al fine di evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, consigliamo sempre ai consumatori di verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica”.

Il miele prodotto sul territorio nazionale è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta da Coldiretti. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.

VERONA, FASE2: GIOVANI AGRICOLTORI IN WEB PER SEMINARI INTERATTIVI

L’emergenza sanitaria ha consolidato l’utilizzo della tecnologia da parte delle nuove generazioni. Per i giovani di Coldiretti Veneto e Verona già avvezzi alle applicazioni digitali, satellitari per praticare un’agricoltura di precisione, oppure l’impiego dei canali social per il marketing aziendale è stato facile abituarsi alle nuove impostazioni comunicative e di connessione. Con questo profilo hight tech gli imprenditori under 30 guidati dal delegato regionale Alex Vantini hanno organizzato degli appuntamenti webinar per essere preparati al meglio nella Fase2. La ripresa dopo l’emergenza sanitaria si presenta in un contesto difficile dove l’intero settore agroalimentare ha pagato con perdite e danni per ogni singolo settore: dall’ortofrutta al lattiero caseario, dal vino agli allevamenti da carne, dalla pesca al florovivaismo senza dimenticare il blocco delle attività di accoglienza e ristorazione negli agriturismi, “Un confronto sulle normative e approfondimenti sulle materie economiche finanziarie – spiega Alex Vantini delegato regionale e provinciale dei giovani Coldiretti – è un’opportunità che offriamo a tutti gli imprenditori impegnati nella conduzione delle proprie aziende agricole. In questo periodo l’abitudine alle interpretazioni legislative, repentine ordinanze, faq urgenti –continua Vantini – hanno influito sulle modalità di essere responsabili di cantine, fattorie, agriturismi, stalle e tanto altro. E’ dunque importante trovare formule d’avanguardia di incontro perchè le esperienze pratiche diventino insegnamento costruttivo. Alla luce dei nuovi dati del Piano di Sviluppo Rurale che registra nuovi insediamenti in campagna per 425 neo imprenditori pari a 27 milioni di investimento occorre considerare che il Covid-19 non ha stoppato la voglia di fare impresa in agricoltura”.

Il primo appuntamento è previsto per GIOVEDI’ 28 maggio dalle ore 21.00 alle 22.00. Interverrà in video il direttore di Coldiretti Veneto Tino Arosio, modererà i lavori Alex Vantini mentre il seminario interattivo sarà tenuto da Malko Malcotta responsabile del servizio AgriCorporate Finance e Paolo Bortoletto capo area fiscale. Per iscriversi al webinar basta contattare la segreteria di Giovani Impresa presso Coldiretti

Provinciale. Il giorno dell’appuntamento sarà inviato il link al collegamento e anche a una scheda per domande e per esprimere la propria preferenza sulle proposte di temi futuri.

 

CUNEO, OSCAR GREEN 2020: GIOVANI AL CENTRO DELLA RIPRESA ECONOMICA

C’è tempo fino al 30 maggio per candidarsi all’Oscar Green 2020, il concorso con cui Coldiretti Giovani Impresa premia le idee dei giovani imprenditori agricoli che coltivano innovazione.

Il titolo scelto per la 14esima edizione del premio è “Innovatori di natura”, una sfida importante che – spiega Coldiretti Cuneo – pone l’agricoltura giovane al centro della ripresa economica del Paese con progetti che, coniugando tradizione e innovazione, contribuiscono a realizzare un modello agricolo sostenibile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale.

Alla base del successo che, negli anni, ha distinto questa iniziativa c’è l’estro e la passione dei giovani che hanno scelto di investire il proprio futuro e talento nelle nostre campagne, avviando percorsi di innovazione, ricerca e diversificazione per agricoltura, cibo, ambiente e territorio.

Sei le categorie in gara quest’anno:

  • Impresa 5.Terraper i progetti che creano una cultura d’impresa esemplare con originalità e abilità progettuale per la crescita dell’agricoltura attraverso, tra l’altro, l’applicazione di nuove tecnologie.
  • Fare Reteper i progetti promossi nell’ambito di partenariati, che coniugano agricoltura e tecnologia, artigianato tradizionale e mondo digitale, fino al turismo, al design e alla ricerca accademica.
  • Sostenibilità Ambientaleper le imprese che lavorano e producono in modo ecosostenibile nel rispetto dei principi dell’economia circolare.
  • Campagna Amicaper i progetti che valorizzano i prodotti tipici italiani rispondendo alle esigenze dei consumatori in termini di sicurezza alimentare, qualità e tutela ambientale.
  • Noi Per Il Socialeper i progetti che trasformano idee innovative in servizi e prodotti che, oltre a soddisfare esigenze generali, creano valore economico e sociale. Possono partecipare aziende agricole ma anche Enti pubblici, cooperative e consorzi che creano sinergie con realtà agricole a fini sociali.
  • Creativitàper le idee che apportano un’innovazione di prodotto e/o di processo in grado di aiutare l’azienda a produrre in modo più efficiente.

Per maggiori informazioni sul concorso e sull’iscrizione si contattino gli Uffici Coldiretti di zona o la Segreteria provinciale Giovani Impresa (0171 447245).

VERCELLI – BIELLA, EPACA: VICINO AI CITTADINI SU PENSIONI DI REVERSIBILITÀ’

Il patronato Epaca di Coldiretti Vercelli – Biella dà alcune informazioni utili per i cittadini riguardo la possibilità di richiedere ciò che spetta loro di diritto dal punto di vista previdenziale in caso di eventi luttuosi in famiglia.

Epaca ricorda che l’attuale normativa previdenziale, in caso di decesso, comporta l’erogazione totale della mensilità in pagamento nel mese in cui avviene l’evento luttuoso indipendentemente dalla data in cui è avvenuto. Qualora ciò accada nei mesi compresi tra gennaio e novembre, gli eredi hanno titolo a richiedere la quota di tredicesima maturata dal congiunto in vita, insieme alla mensilità di dicembre.

“Purtroppo, spesso, i momenti di dolore e sofferenza della famiglia fanno passare in secondo piano la possibilità di esercitare il diritto di richiedere i ratei di pensione maturata e che spetta anche agli eredi”- spiega Alessandra Draghi, responsabile Epaca Coldiretti Vercelli – Biella, “ma è opportuno ricordare, specialmente in questi giorni difficili dal punto di vista economico, che si tratta di un diritto poterli riscuotere ed è importante sapere che questo può essere fatto anche molto tempo dopo. Questi ratei hanno una prescrizione quinquennale per cui possono anche essere richiesti a distanza di tempo mediante una domanda telematica da inoltrare all’INPS”.

I ratei sono direttamente liquidati al coniuge qualora questi richieda la pensione di reversibilità, mentre, in assenza del coniuge, ne hanno diritto tutti gli eredi legittimi.

Il patronato Epaca, in tema di pensione di reversibilità, ritiene importante evidenziare alcuni elementi spesso non conosciuti:

– Il diritto sussiste anche se il deceduto non era titolare di pensione, a condizione che abbia versato un minimo di contribuzione

– Il coniuge superstite che fosse contitolare del conto corrente con il deceduto deve necessariamente avere un altro conto corrente su cui poter richiedere il pagamento della pensione; il conto cointestato, infatti, viene immediatamente bloccato dall’Istituto di credito o dall’ufficio postale

Tutti coloro che hanno necessità di approfondire tali argomenti o vogliono valutare eventuali diritti non esercitati possono rivolgersi direttamente agli uffici provinciale e zonali Epaca – Coldiretti dove personale qualificato saprà analizzare la situazione ed indicare le modalità di sviluppo dell’attività.

Per informazioni, tutti i giorni, dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.00, il Patronato sarà disponibile e raggiungibile sia telefonicamente che tramite mail al seguente recapito: Ufficio Provinciale di Vercelli tel. 0161-261614 email epaca.vc@coldiretti.it

Appuntamenti

BRESCIA: CAMPAGNA AMICA, ISEO TORNA A DIPINGERSI DI GIALLO

Domenica 24 maggio

Torna l’appuntamento mensile del mercato di Campagna Amica a Iseo:  domenica 24 maggio dalle 9.00 alle 19.00 accanto a  viale Repubblica gli  imprenditori agricoli bresciani coloreranno di giallo il lungo lago.  “La ripresa dei mercati è un’occasione per rimetterci al servizio di tutta la comunità – racconta il direttore di Coldiretti Brescia Massimo Albano – soprattutto in questo periodo in cui la campagna ha tanto da offrire. Anche nei giorni del lockdown, infatti, le coltivazioni non si sono mai fermate, perché la natura segue il suo ritmo. Ma le limitazioni alla circolazione e la chiusura delle attività di ristorazione hanno ridotto fortemente le occasioni di vendita, gravando pesantemente sui bilanci aziendali”.

Il grande mercato mensile di Iseo, composto da numerosi  produttori agricoli locali,  presenterà un vasto assortimento di prodotti del territorio locale: frutta e ortaggi di stagione, carne, salumi, miele e formaggi, uova, confetture, biscotti, farine e prodotti da forno.

“La vendita avverrà chiaramente nel pieno rispetto delle normative sanitarie e delle regole previste per il contenimento del Covid-19  – precisa Elvira Lazzari, presidente di Agrimercato Brescia, l’associazione che gestisce i mercati a km zero di Campagna Amica e Coldiretti a Brescia e imprenditrice agricola di Bedizzole – quali il distanziamento tra i banchi, l’ingresso contingentato, il rispetto della distanza minima di un metro tra le persone e l’utilizzo delle mascherine, dei guanti e di gel disinfettanti che saranno messi a disposizione dei clienti all’ingresso dell’area del mercato e presenti su ogni banco”.

I mercati pian piano stanno ripartendo – conclude  Coldiretti Brescia – già avviati quelli settimanali di Lonato del Garda e di Brescia in via San Zeno il sabato mattina  e a breve ripartiranno anche gli altri.

PIACENZA: IL MERCATO CONTADINO TORNA IN PIAZZA DUOMO

Da venerdì 22 maggio

Tornato in città da due settimane dopo il lockdown, il mercato dei produttori agricoli di Campagna Amica da oggi si trova nella sua collocazione storica, piazza Duomo. Lo annuncia Coldiretti Piacenza nel ricordare l’appuntamento nelle mattine di lunedì e venerdì.

La vendita – sottolinea Valerio Galli responsabile di Campagna Amica Piacenza – avviene nel pieno rispetto delle indicazioni sanitarie e delle regole previste quali l’ingresso contingentato, il rispetto della distanza minima di un metro tra le persone e l’utilizzo delle mascherine.

Anche nei giorni del lockdown, la campagna non si è mai fermata –ricorda Coldiretti Piacenza– perché la natura segue il suo ritmo che deve essere assecondato ma le limitazioni alla circolazione e la chiusura delle attività di ristorazione hanno ridotto fortemente le occasioni di vendita gravando pesantemente sui bilanci aziendali. Per consentire ai piacentini di continuare a gustare prodotti genuini e di qualità, molte imprese si sono attrezzate per consegnare la spesa a domicilio ma la ripresa dei mercati è sicuramente un’occasione per rimetterci al servizio di tutta la comunità soprattutto in questo periodo in cui la campagna ha già tanto da offrire.

VARESE: PRIMO CONCORSO “BALCONI FIORITI”, APERTE DA LUNEDI’ LE ISCRIZIONI

Da lunedì 25 maggio a martedì 30 giugno

“Ripartire da un fiore, ma più ancora dalla presa di coscienza di un comparto, quello florovivaistico, che è simbolo del made in Varese. Ecco perché lanciamo il primo concorso “Balconi Fioriti in provincia di Varese”. Fiorire il proprio balcone è un gesto semplice: di bellezza, di accoglienza, ma anche di vicinanza con un settore che ancora sta pagando in maniera drammatica la crisi”.

Così Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese, ha annunciato oggi in videoconferenza stampa la nuova iniziativa della Coldiretti provinciale, che prenderà il via la prossima settimana: da lunedì 25 maggio e fino al 30 giugno, per tutti i cittadini della provincia prealpina, sarà possibile iscriversi gratuitamente al concorso. Partecipare è semplicissimo: sarà sufficiente compilare il modulo sul sito web dell’associazione agricola (varese.coldiretti.it), allestire il balcone, scattare e inviare la foto via mail o whattsapp.

A luglio, una commissione di esperti provvederà alle valutazioni e selezionerà cinque finalisti, i cui balconi saranno oggetto di una successiva visita. I vincitori saranno premiati con tre buoni da spendere in uno degli agriturismi Terranostra sul territorio (300, 200 e 100 euro) e con cesti di prodotti ovviamente della filiera corta varesina firmata da Campagna Amica.

“Una scelta non casuale, che vuole focalizzare l’attenzione anche sulle difficoltà che il comparto agrituristico prealpino sta attraversando in questo periodo. Come per i floricoltori, il lockdown è piombato sugli operatori del turismo rurale e non solo in un momento clou della stagione, nell’avvicendarsi del periodo di banchetti e cerimonie, oltrechè nella fase di prenotazione delle vacanze estive, che sono praticamente azzerate” osserva il presidente Fiori.

Massima libertà nella fioritura dei balconi: “Si potranno utilizzare tutte le essenze disponibili, ovvero qualsiasi pianta ornamentale verde e/o fiorita, annuale o perenne, arbustiva o erbacea, non artificiale. Unico vincolo, sono assolutamente banditi i fiori di plastica o, comunque, finti. Nel riunirsi per valutare le fotografie inviate, la commissione terrà conto dei seguenti criteri generali di giudizio: 1) presentazione estetica d’insieme del balcone fiorito; 2) ricchezza e qualità di fiori e piante; 3) fantasia e armonia di colori nell’allestimento”.

Domanda e foto del concorso andranno inviate tassativamente entro e non oltre il 30 giugno 2020. Entro il 10 luglio, un’apposita giuria tecnica, sulla base delle fotografie, selezionerà cinque finalisti che saranno contattati per un sopralluogo finale. La giuria tecnica sarà composta da: un florovivaista, un rappresentante di Coldiretti Varese, un esperto di concorsi florovivaistici internazionali, un rappresentante di Campagna Amica.

La premiazione avverrà a luglio (i vincitori saranno tempestivamente avvisati).

“Il nostro appello è a portare la cultura di piante e fiori in tutte le nostre case – precisa il presidente di Coldiretti Varese – dando un segnale importante: fiorire significa rinascere, riaprire, dare un segno di accoglienza e benvenuto nei nostri territori. Partiamo dalle nostre case, invitando le amministrazioni comunali, le Pro Loco e tutte le associazioni locali a condividere il nostro messaggio e fare altrettanto. Da un semplice concorso di Balconi Fioriti può giungere un segnale di futuro: in Europa la tradizione dei concorsi floreali è più che decennale, in particolare in Paesi come in Gran Bretagna o in Francia, dove manifestazioni come Villes & Villages Fleuris costituisce, da decenni, un punto d’attrazione di importanza sovranazionale: e il punto di partenza è sempre il coinvolgimento della popolazione, con le fioriture dei propri spazi di casa. Fiorire il proprio balcone significa dare un segno di bellezza, di style-life, ma anche di attenzione verso un comparto economico che nel Varesotto conta quasi mille imprese florovivaistiche, cui vanno aggiunti i manutentori del verde e un indotto che dà lavoro a migliaia di famiglie”

SALERNO: RIAPRONO I MERCATI CAMPAGNA AMICA COLDIRETTI

Da domenica 24 maggio

Dopo circa due mesi di chiusura per l’emergenza coronavirus, riaprono i mercati a km zero degli agricoltori della Coldiretti Salerno aderenti al circuito Campagna Amica. I gazebo gialli torneranno da domenica 24 maggio (ore 8-13) al Parco Pinocchio di Salerno mentre da martedì 26 maggio è prevista la riapertura del Mercato Coperto a Sant’Apollonia, nel cuore della città antica (martedì e venerdì dalle ore 9 alle 20). “La riapertura dei mercati Campagna Amica – afferma Vito Busillo, presidente provinciale Coldiretti – rappresenta un piccolo passo verso l’atteso ritorno alla normalità. Riportiamo le campagne in città con le eccellenze locali di qualità. Acquistare presso gli agricoltori significa non solo acquistare prodotti di qualità ma anche sostenere l’economia e l’occupazione locale”. Dall’ortofrutta ai formaggi, dai salumi ai legumi, dai prodotti da forno, al vino, olio evo, nocciole e miele, i Mercati Coldiretti torneranno a “colorare” la città. “Il tutto – spiega il direttore Enzo Tropiano – nel pieno rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa in vigore per garantire la sicurezza sia degli operatori che dei consumatori; dall’obbligo di indossare mascherine e guanti, al rispetto delle distanze di sicurezza, fino alla presenza di dispositivi per l’igienizzazione delle mani. Dal lockdown di marzo le aziende agricole hanno continuato a produrre, riorganizzando il proprio lavoro anche con la consegna della spesa a domicilio, ma sono diverse naturalmente le difficoltà economiche e logistiche che hanno dovuto affrontare. La riapertura dei mercati quindi, rappresenta una possibilità importante di cui sicuramente le imprese avevano bisogno”.

PISTOIA: CAMPAGNA AMICA, TANTO PESCE DEL TIRRENO NEI MERCATI PISTOIESI

Martedì 26 maggio

Martedì 26 maggio debuttano al mercato Campagna Amica di Pescia, in piazza Anzillotti, le ‘Cozze Toscane’, allevate dalla Cooperativa Venere di Piombino, che adottano un particolare sistema produttivo che, oltre a dare ottimi mitili, aiuta la salute del mare.

Le cozze si aggiungono a tutto il pescato del Tirreno che arriva nei mercati Campagna Amica, con le cooperative FAO37.1 (di Livorno) e Le furiose (di Viareggio) che tutte le settimane si alternano a Pescia, Quarrata e Pistoia. Questo è il periodo di cernie, sogliole e orate, che arrivano sempre fresche nei mercati pistoiesi solo se le condizioni del mare permettono di ‘uscire’ alle barche la pesca alle cooperative della rete Coldiretti-Impresa Pesca.

Oltre al pesce nei mercati Campagna Amica i consumatori trovano carne, ortofrutta di stagione, formaggi, fiori venduti direttamente dai produttori agricoli.

Continua inoltre la spesa sospesa, prossimo appuntamento al mercato Campagna Amica di sabato 23 maggio a Pistoia, in via dell’Annona, dove i cittadini pistoiesi potranno donare del cibo a chi più ha bisogno. Durante il mercato i clienti dei produttori agricoli della rete Coldiretti, oltre alla propria spesa, potranno acquistare prodotti freschi che a fine mattinata saranno ritirati da un’associazione benefica li distribuirà tramite i propri circuiti.

L’iniziativa “spesa sospesa” ha carattere nazionale, trae spunto dalla tradizione partenopea del caffè sospeso, con tutta la rete Coldiretti-Campagna Amica che dona direttamente prodotti e offre la possibilità di donare a tutti i cittadini: carne, salumi, formaggi, ortofrutta e tante altri alimenti a filiera corta e di stagione.