COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 21 marzo 2019

21 Marzo 2019
News La Forza del Territorio del 21 marzo 2019

Primo piano

 

PIEMONTE

BOSCHI SANI PER PREVENIRE INCENDI, FRANE E ALLUVIONI

Con l’avvio della primavera si celebra la Giornata internazionale delle foreste, ma a pesare – segnala la Coldiretti regionale – è il boom degli incendi che nel 2019, per effetto dei cambiamenti climatici, sono aumentati del 1700% rispetto allo scorso anno, con danni gravissimi al patrimonio naturale dell’Italia.

Nel 2019 nella Penisola sono divampati ben 73 incendi dall’inizio dell’anno con 2343 ettari bruciati contro gli appena 4 roghi dello stesso periodo del 2018 e 26 ettari devastati, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Effis. A spingere gli incendi un inverno secco soprattutto al nord dove è caduto il 50% di precipitazioni in meno rispetto alla media con temperature massime e minime anomale superiori di tre gradi la norma nella prima decade secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac e Ucea.

Per l’occasione, nelle scuole in tutta Italia ci sono iniziative per la “Festa degli alberi”, istituita con Decreto Ministeriale delle Politiche Agricole e della Pubblica Istruzione e promossa da Fondazione Campagna Amica della Coldiretti.

In Piemonte, eventi in programma sia a Torino, dove viene impiantato un albero presso l’Istituto Comprensivo Alberti con i bambini della scuola elementare, sia in provincia di Cuneo, a Ceva, presso l’Istituto Comprensivo A. Momigliano, in cui, dopo un viaggio raccontato alla scoperta della stagionalità dei prodotti della terra e l’intervento di un tecnico agronomo, gli alunni della primaria sono coinvolti nella messa a dimora di due alberi da frutto nel giardino scolastico.

“L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità che mette a rischio soprattutto i boschi creando le condizioni per il divampare di roghi, come è avvenuto in questi giorni nel torinese – sottolineano  Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. In Piemonte vivono quasi 1 miliardo di alberi e sono presenti 52 specie arboree e 40 specie arbustive con una grande variabilità di composizione e struttura: solo i boschi gestiti in modo sostenibile assolvono al meglio funzioni importanti per la società come la prevenzione degli incendi, delle frane e delle alluvioni o l’assorbimento di CO2. Ecco che la Festa degli Alberi – concludono Moncalvo e Rivarossa – tratta un tema importante, promosso da Campagna Amica, da diffondere fin dall’età scolare per far comprendere la necessità di valorizzare al massimo il nostro patrimonio boschivo. La nostra regione, infatti, è quella che a livello nazionale ha la più ampia superficie forestale arborea con circa 1 milione di ettari, ovvero il 38% del territorio, di cui i boschi coprono 932 mila ettari”.

 

 

Dal territorio

 

LOMBARDIA, PRIMAVERA AL VIA CON -17% RISERVE ACQUA: È ALLERTA PER COLTURE

La primavera in Lombardia parte con il 17% in meno rispetto alla media di riserve idriche accumulate nei grandi laghi e sotto forma di neve, pari a oltre 370 milioni di metri cubi d’acqua che mancano all’appello. È quanto afferma la Coldiretti regionale, sulla base degli ultimi dati Arpa, in occasione del cambio di stagione scattato con l’equinozio di primavera.

Una situazione che si ripercuote innanzitutto nelle campagne, dove cresce l’allerta degli agricoltori, a cominciare dai produttori di cereali. “Sono davvero preoccupato – sottolinea Angelo Anselmi, coltivatore di Pescarolo ed Uniti (CR) – La terra non si riesce a lavorare e per questo ho deciso di rinviare di qualche settimana le semine. Sto valutando la possibilità di puntare su colture diverse dal mais, come ad esempio il girasole che sopporta meglio le alte temperature e la mancanza prolungata di acqua”. “Stiamo avendo grossi problemi per l’assenza di piogge – spiega Davide Facchinetti di Treviglio (BG) – Se la situazione non cambia al più presto, stimiamo la perdita di circa il 30% di segale e loietto. Anche per il mais le prospettive non sono buone”. 

Sugli alberi da frutta, fioriti in anticipo, e su alcuni ortaggi che necessitano di irrigazione, i timori più grandi riguardano lo sbalzo termico tra giorno e notte da una parte e il pericolo di gelate tardive dall’altra. “Visto che non piove – racconta Pina Alagia, che produce ortofrutta a Besana Brianza (MB) – dobbiamo bagnare noi le nuove insalatine, ma dobbiamo farlo nelle ore più calde della giornata per evitare le gelate notturne. La vera preoccupazione è che dopo un inverno così secco, acqua e temperature troppo basse possano arrivare nel momento meno opportuno, tra aprile e maggio”. “In fase di apertura del fiore è importante dissetare le piantine e gli arbusti – conferma Enrico Montonati, produttore di mirtilli a Vergiate (VA) – ma occorre fare attenzione, perché il pericolo di una brinata improvvisa è ancora dietro l’angolo”. “La mancanza di pioggia e le temperature troppo calde per il periodo, hanno determinato l’anticipo della fioritura delle piante da frutta di almeno 10 giorni – spiega Vittoria Urgnani, alla guida con il marito di un’azienda agricola di ortaggi, piante e fiori a Rovato (BS) – Se le gelate dovessero arrivare ora, potremmo perdere gran parte del raccolto”.

A rischio anche le produzioni di qualità come il Parmigiano Reggiano: “Ci sono problemi di ingiallimento dell’erba medica e preoccupano le nuove semine, la cui germinazione è quasi compromessa – testimonia Kristian Minelli, 300 bovine da latte e 110 ettari a San Benedetto Po (MN) – In un territorio come quello della Dop del Parmigiano Reggiano, dove noi allevatori dobbiamo rispettare dei vincoli per il foraggio destinato all’alimentazione degli animali, il pericolo è che si verifichi carenza di prodotto”.

Quello appena concluso – precisa la Coldiretti – è stato un inverno anomalo e siccitoso che tra il mese di dicembre e la prima metà di marzo ha fatto registrare solo tre giornate di pioggia che hanno coinvolto tutto il territorio regionale. Sempre più in sofferenza i grandi laghi con le percentuali di riempimento che sono scese al 7,6% per quello di Como, al 15% per l’Iseo e al 28,5% del Maggiore. Si salva, per ora, solo il lago di Garda con oltre il 90% di riempimento

L’andamento degli ultimi mesi conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – continua la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che mettono a rischio boschi e campagne. Basti pensare che, nel solo mese di gennaio – spiega la Coldiretti su dati regionali –, in Lombardia gli incendi hanno devastato oltre mille ettari di territorio.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole – conclude la Coldiretti – che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.

 

GROSSETO, IMPRESE AGRICOLE E AGRITURISTICHE: CHIESTA UNA RIDUZIONE DELLA TARI

“Visto che i comuni hanno dei margini di manovra nel disciplinare nuovi tributi – afferma Paolo Giannini, direttore di Coldiretti Grosseto – abbiamo chiesto loro una particolare attenzione nei meccanismi di imposizione e quantificazione della Tassa Rifiuti nei confronti delle aziende agricole ed in particolar modo quelle esercitanti l’attività complementare agrituristica”. Per prima cosa è stato chiesto di confermare l’esclusione dal tributo sui rifiuti delle superfici dei locali e delle aree adibiti all’esercizio dell’impresa agricola sul fondo e sulle relative pertinenze. I rifiuti speciali prodotti in tali aree vengono infatti smaltiti direttamente dalle aziende agricole, fruendo normalmente di un servizio di raccolta specifico.

Relativamente ai fabbricati rurali ad uso abitativo, si è chiesta l’applicazione della riduzione tariffaria del 30%, prevista dal D.L. 6 dicembre 2011 n. 201, del tutto giustificata dalla diffusa auto-produzione di molti prodotti alimentari (es. ortaggi, frutta e carni) e dal successivo smaltimento mediante compostaggio dei rifiuti organici. Per quanto riguarda l’attività di agriturismo realizzata ai sensi della L.R. 30/2003, va messo in evidenza che la stessa si concretizza, caso per caso, in diverse attività variamente combinate nelle singole aziende agricole: alloggio, campeggio, ristorazione, fattorie didattiche e sociali. Non è quindi applicabile al settore una sola tariffa, né si può assimilare l’agriturismo ad altre categorie di attività pur apparentemente similari (es. alberghi).

Non va poi dimenticato che l’agriturismo, secondo la normativa di settore vigente, è soggetto a limiti ricettivi e condizioni di esercizio (es. recupero esclusivo di locali preesistenti e non più utili alla conduzione dell’attività agricola) che non hanno riscontro in nessun’altra categoria di attività ricettiva turistica, prevedendo, tra l’altro, un limite nei giorni di apertura e nel numero di pasti o presenze complessive annue. Inoltre è vocazione utilizzare prevalentemente prodotto proprio, cioè quelli dell’azienda agricola, con una considerevole riduzione nella produzione dei rifiuti dato che gli imballaggi sono aziendali e riutilizzati oppure, in taluni casi, addirittura assenti.

Sulla base di tutto ciò non sarebbe corretto applicare gli stessi coefficienti delle altre categorie ricettive e alberghiere. Infine, va sottolineato che l’obbligo di esercitare l’attività agrituristica attraverso il restauro conservativo di edifici e locali preesistenti, con limiti alla capacità ricettiva determinati per legge, comporta la destinazione a ciascun ospite di una superficie media dei locali ricettivi nettamente superiore a quella riscontrabile per le altre attività turistico-ricettive, ed in particolare per quelle alberghiere (Consiglio di Stato, con la recente sentenza n. 1162 del 19 febbraio 2019). Abbiamo chiesto pertanto che la parte di tariffa TARI inerente lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani per le attività agrituristiche tenga conto di quanto argomentato in precedenza, prevedendo, per le attività agrituristiche, una riduzione “orizzontale” del 50% sulla tariffa prevista per categorie similari.

Abbiamo chiesto inoltre che siano riconosciuti, come previsto dalla legge, ulteriori sconti nei casi in cui la prestazione del servizio di ritiro dei rifiuti non sia conforme agli standard ordinari (ritiro non giornaliero, cassonetti distanti, conferimento “distante” dei rifiuti differenziati) o quando la frazione organica dei rifiuti sia smaltita in azienda. Al riguardo, sottolineiamo che le aziende agrituristiche sono particolarmente motivate ad impegnarsi nella collaborazione con le Amministrazioni Comunali per lo sviluppo di pratiche di smaltimento dei rifiuti ad elevata valenza ecologica, ivi compresa la conversione “in azienda” dei rifiuti organici per produrre compost destinato alla concimazione/fertilizzazione dei suoli destinati alle coltivazioni agricole.

“Auspichiamo – conclude Giannini – che da parte del comuni venga fatto tutto il possibile per non penalizzare ulteriormente il settore, in una situazione economica di crisi, penalizzata dal forte calo della domanda. Siamo certi che anche in questa occasione come in altri momenti le amministrazioni comunali saranno sensibili per quanto potranno a queste argomentazioni”.

 

MARCHE, AGROALIMENTARE AMBASCIATORE PER LA VIA DELLA SETA

È una vera e propria scoperta sulla Via della Seta quella che in Cina si è fatta sull’agroalimentare marchigiano. Con il vino, soprattutto il Verdicchio ma anche i piceni autoctoni come il Pecorino e la Passerina, a fare da traino a un settore in costante crescita. Secondo un’analisi di Coldiretti Marche su dati Istat le importazioni della tigre cinese, per il settore agroalimentare, sono cresciute del 424% negli ultimi 10 anni. Il 2018 si è chiuso con un export marchigiano che ha superato i 4 milioni di valore. La maggior parte, l’88%, è rappresentato dal vino che trova i suoi alfieri nelle province di Ancona, terra del Verdicchio, e in quella di Ascoli Piceno.

Il dato percentuale marchigiano è superiore alla media italiana che segna un +254% dell’export, come rilevato da Coldiretti in occasione della visita del presidente cinese Xi Jinping in Italia. Con l’apertura dei cinesi agli stili di vita occidentali, si potrebbe fare molto di più per incrementare ulteriormente l’export. “A frenare le spedizioni agroalimentari Made in Italy sono le barriere tecniche ancora presenti per le produzioni nazionali – fa notare Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – Se infatti è stato rimosso nel 2016 il bando sulle carni suine italiane e nel 2018 le frontiere si sono aperte in Cina per l’erba medica italiana, al momento per quanto riguarda la frutta fresca l’Italia può esportare in Cina solo kiwi e agrumi mentre sono ancora bloccate le mele e le pere oggetto di uno specifico negoziato”.

 

SARDEGNA, AGRICOLTORI IN GINOCCHIO: ACCELERARE LA LIQUIDAZIONE DELLA SICCITÀ

A distanza di due anni dalla pesante siccità, e dopo un’altra annata disastrosa (il 2018) per le troppe precipitazioni, sono state liquidate appena una ventina di aziende agricole.

I 45 milioni di euro stanziati da Stato e Regione per tamponare le perdite dovute alla siccità di due anni fa giacciono ancora nei conto correnti sbagliati e non leniscono le ingenti perdite e spese degli imprenditori subite dalla siccità.

“Una situazione imbarazzante anche da commentare oltre che ridicola che certifica ancora una volta la distanza delle istituzioni dal mondo agricolo – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Sulla carta dovrebbero essere degli aiuti ma a questo punto stanno creando più danni del non averli messi a bilancio”.

“Le aziende agricole sono in ginocchio perché sono le prime a subire le conseguenze di questi cambiamenti climatici che ci stanno facendo passare da un estremo all’altro – evidenzia il presidente di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas -. Mente aspettiamo i risarcimenti dalla siccità abbiamo subito danni anche dalle troppe e violente precipitazioni e stiamo adesso nuovamente subendo una nuova siccità”.

“E’ necessario accelerare i procedimenti di liquidazione – aggiunge il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba –, il mondo produttivo ha ritmi diversi e non può aspettare i tempi della burocrazia e neppure quelli politici della costituzione della nuova Giunta”.

 

MANTOVA, SICCITA’: FRUTTA, MEDICA E PRATI STABILI DEL MANTOVANO IN DIFFICOLTÀ

La primavera in Lombardia parte con il 17% in meno rispetto alla media di riserve idriche accumulate nei grandi laghi e sotto forma di neve, pari a oltre 370 milioni di metri cubi d’acqua che mancano all’appello.

È quanto afferma la Coldiretti regionale, sulla base degli ultimi dati Arpa, in occasione del cambio di stagione scattato con l’equinozio di primavera. Una situazione che si ripercuote innanzitutto nelle campagne, dove cresce l’allerta degli agricoltori. Anche in provincia di Mantova.

Fabio Mantovani, allevatore con 170 bovine e 35 ettari coltivati a prato stabile a Goito e vicepresidente di Coldiretti Mantova, denuncia: “L’erba non sta crescendo e il primo taglio dei prati slitterà dalla fine di aprile a metà maggio, ma con una quantità in campo dimezzata rispetto alla norma”.

Amalia Ganda, 5 ettari di frutteto a Rivarolo Mantovano dove coltiva pesche, albicocche, prugne, ciliegie, mele e pere, denuncia i danni di una primavera che ha “anticipato le fioriture di albicocco e pesco di una settimana abbondante rispetto all’andamento stagionale abituale”. “L’albicocco era in piena fioritura la settimana scorsa – dice – e con una gelata notturna una parte di fiori sono rimasti bruciati. Adesso in piena fioritura c’è il pesco, speriamo di non dover fare i conti con gelate o temperature eccessivamente basse nel corso della notte, perché gli sbalzi fra giorno e notte sono stati notevoli”.

A rischio anche le produzioni di qualità come il Parmigiano Reggiano: “Ci sono problemi di ingiallimento dell’erba medica e preoccupano le nuove semine, la cui germinazione è quasi compromessa – testimonia Kristian Minelli, 300 bovine da latte e 110 ettari a San Benedetto Po–. In un territorio come quello della Dop del Parmigiano Reggiano, dove noi allevatori dobbiamo rispettare dei vincoli per il foraggio destinato all’alimentazione degli animali, il pericolo è che si verifichi carenza di prodotto”.

Simone Minelli, allevatore di Motteggiana con 300 bovine in stalla per la produzione di latte destinato a Parmigiano Reggiano, coltiva 60 ettari di erba medica su un totale di 100 ettari. Anche nella sua zona lo scenario non è dei più sereni. “I medicai non sono nati in maniera omogenea – afferma -. Dove non c’era sufficiente umidità nel terreno non sono nati. Sui prati seminati invece 2-3 anni a oggi stimiamo una perdita del 30-40% di produzione sul primo taglio, se entro 10 giorni non pioverà. Tra le conseguenze prevedibili, sicuramente l’aumento in maniera significativa del prezzo del fieno. Noi allevatori che produciamo nel comprensorio del Parmigiano Reggiano abbiamo l’obbligo di utilizzare almeno il 50% di fieno del territorio. Potremmo avere problemi anche di reperibilità del fieno”.

In Lombardia. Fiato sospeso per i produttori di cereali. “Sono davvero preoccupato – sottolinea Angelo Anselmi, coltivatore di Pescarolo ed Uniti (Cremona) –. La terra non si riesce a lavorare e per questo ho deciso di rinviare di qualche settimana le semine. Sto valutando la possibilità di puntare su colture diverse dal mais, come ad esempio il girasole che sopporta meglio le alte temperature e la mancanza prolungata di acqua”. “Stiamo avendo grossi problemi per l’assenza di piogge – spiega Davide Facchinetti di Treviglio (Bergamo) – Se la situazione non cambia al più presto, stimiamo la perdita di circa il 30% di segale e loietto. Anche per il mais le prospettive non sono buone”.

Inverno anomalo. Quello appena concluso – precisa la Coldiretti – è stato un inverno anomalo e siccitoso che tra il mese di dicembre e la prima metà di marzo ha fatto registrare solo tre giornate di pioggia che hanno coinvolto tutto il territorio regionale. Sempre più in sofferenza i grandi laghi con le percentuali di riempimento che sono scese al 7,6% per quello di Como, al 15% per l’Iseo e al 28,5% del Maggiore. Si salva, per ora, solo il lago di Garda con oltre il 90% di riempimento.

L’andamento degli ultimi mesi conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – continua la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che mettono a rischio boschi e campagne. Basti pensare che, nel solo mese di gennaio – spiega la Coldiretti su dati regionali –, in Lombardia gli incendi hanno devastato oltre mille ettari di territorio.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole – conclude la Coldiretti – che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.

 

PIEMONTE, LA CINA È SEMPRE PIÙ VICINA PER IL MADE IN PIEMONTE 

La Cina è vicina non è soltanto il titolo del film diretto da Marco Bellocchio nel 1967, ma è sempre più la realtà per i prodotti italiani. Balzo record, infatti, del Made in Italy alimentare in Cina che segna un aumento del 20% delle esportazioni nel 2019. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al mese di gennaio divulgata in occasione della visita del presidente cinese Xi Jinping in Italia.

Si rafforza una tendenza in atto da anni con le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy in Cina che hanno raggiunto nel 2018 il record storico di 439 milioni di euro, un valore che è più che triplicato negli ultimi 10 anni (+254%). Il prodotto più esportato in Cina è il vino per un valore di 127 milioni di euro nel 2018 con l’Italia che ha sorpassato la Spagna ed è diventata il quarto esportatore verso Pechino.

A frenare le spedizioni agroalimentari Made in Italy sono le barriere tecniche ancora presenti per le produzioni nazionali. Se infatti è stato rimosso nel 2016 il bando sulle carni suine italiane e nel 2018 le frontiere si sono aperte in Cina per l’erba medica italiana, al momento per quanto riguarda la frutta fresca l’Italia può esportare in Cina solo kiwi e agrumi mentre sono ancora bloccate le mele e le pere oggetto di uno specifico negoziato.

“Attualmente possiamo esportare solo i kiwi di cui la nostra regione conta una produzione di 1,2 milioni di quintali e una superficie di oltre 4.500 ettari e quasi 2.500 aziende, ma auspichiamo che il lavoro relativo agli accordi bilaterali per pere e mele sia ad uno stadio avanzato poiché potrebbero aprirsi nuove possibilità per l’export dei prodotti piemontesi ed, in particolare, per il comparto frutticolo  – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Sicuramente quello che gode già di un buon successo ad oriente è il vino poiché i mercati asiatici registrano una forte crescita che si attesta sul 75% in Cina e sul 15% in Giappone. Auspichiamo, quindi, che a breve possa sbloccarsi la situazione che consentirebbe di implementare l’export andando a dare nuova linfa al tessuto economico piemontese”. 

 

CUNEO, CINA PIÙ VICINA. ORA VANNO APERTE LE FRONTIERE A TUTTA LA NOSTRA FRUTTA

La Cina è vicina ed è sempre più una realtà importante per i prodotti italiani. Balzo record, infatti, del Made in Italy alimentare in Cina che segna un aumento del 20% delle esportazioni nel 2019. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al mese di gennaio divulgata in occasione della visita del presidente cinese Xi Jinping in Italia.

Si rafforza una tendenza in atto da anni con le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy in Cina che hanno raggiunto nel 2018 il record storico di 439 milioni di euro, un valore che è più che triplicato negli ultimi 10 anni (+254%). Il prodotto più esportato in Cina è il vino per un valore di 127 milioni di euro nel 2018 con l’Italia che ha sorpassato la Spagna ed è diventata il quarto esportatore verso Pechino.

A frenare le spedizioni agroalimentari Made in Italy sono però le barriere tecniche ancora presenti per le produzioni nazionali. Se infatti è stato rimosso nel 2016 il bando sulle carni suine italiane e nel 2018 le frontiere si sono aperte in Cina per l’erba medica italiana, al momento per quanto riguarda la frutta fresca l’Italia può esportare in Cina solo kiwi e agrumi mentre sono ancora bloccate le mele e le pere oggetto di uno specifico negoziato.

“Attualmente possiamo esportare solo i kiwi di cui la provincia di Cuneo conta una produzione di poco meno di 1 milione di quintali e una superficie di circa 4.000 ettari con oltre 2.000 aziende, ma auspichiamo che il lavoro relativo agli accordi bilaterali per pere e mele sia ad uno stadio avanzato poiché per la Granda potrebbero aprirsi nuove importanti possibilità di export – spiega Roberto Moncalvo Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo. Sicuramente quello che gode già di un buon successo ad oriente è il vino poiché i mercati asiatici registrano una forte crescita. Auspichiamo, quindi, che a breve possa sbloccarsi la situazione che consentirebbe di implementare l’export andando a dare nuova linfa al tessuto economico cuneese e piemontese”.

 

MODENA, A RAVARINO LA FESTA DEGLI ALBERI NELLE SCUOLE

Con la messa a dimora di due esemplari di Melo campanino è stata celebrata oggi nel giardino della Scuola dell’infanzia Cav. Calanchi di Ravarino, la Festa degli alberi nelle scuole promossa da Campagna Amica di Coldiretti, per far conoscere ai più piccoli l’importanza degli alberi nei cicli naturali ed educarli a una più profonda conoscenza delle colture locali.

La mela campanina, di origine modenese, è uno dei frutti riconosciuti come “Sigilli di Campagna Amica”, – informa Coldiretti Modena –  i prodotti cioè della biodiversità agricola italiana indissolubilmente legati a territori specifici e che sono stati salvati dall’estinzione grazie alla passione e alla dedizione degli agricoltori.

“Con questa iniziativa – sottolinea il Direttore di Coldiretti Modena, Giovanni Duò – vogliamo aiutare le nuove generazioni ad essere consapevoli del valore degli alberi che ci aiutano a creare un ambiente migliore e più vivibile. Abbiamo scelto di piantare un melo campanino per insegnare il valore della biodiversità e l’importanza delle colture e delle tradizioni locali che i nostri agricoltori hanno sapientemente conservato nel tempo.”

Nel secolo scorso, in Italia, si contavano 8.000 varietà di frutta – rende noto Coldiretti Modena – mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa, ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo, dagli ortaggi ai cereali, dagli ulivi fino ai vigneti.

L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione di Coldidattica, la rete delle fattorie didattiche di Coldiretti, e ha avuto luogo nel contesto della tradizionale festa di primavera della scuola che quest’anno aveva per tema “Chi pianta un albero ha radici nel futuro” e che si è conclusa con il lancio di palloncini colorati.

 

VICENZA, #ADOTTAUNALBERO: L’ISTITUTO BIXIO DI LONGARE ROMPE IL GHIACCIO

“La posa del primo mattone è sempre un momento da celebrare. Siamo ancora lontani dalla piantumazione del primo albero in Altopiano, in realtà, ma l’attività sta proseguendo e l’intento di fare rete ha perfettamente funzionato. Istituzioni e stakeholders, infatti, hanno risposto con entusiasmo e prontezza, dimostrando attenzione ed una capacità propositiva che dimostra l’effettivo interesse non solo per il progetto, ma per il nostro territorio vicentino”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, con viva emozione ha introdotto la conferenza stampa svoltasi oggi nella sede della Scuola secondaria di Longare, alla presenza di Elena Donazzan, assessore regionale alle Politiche del lavoro e dell’istruzione, Carlo Alberto Formaggio, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Cristina Zen, vicepresidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Maurizio Barollo, vicepresidente dell’Ana di Vicenza – sezione Monte Pasubio e, naturalmente, del sindaco di Longare Gaetano Fontana, che assieme alla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “B. Bizio”, Angelina Ergastolo, ha fatto gli onori di casa. In prima fila c’erano anche i sindaci di Castegnero e Nanto, partner territoriali dell’iniziativa.

Nel primo giorno di primavera, Coldiretti Vicenza ed i partner dell’iniziativa, Assessorato regionale alle Politiche del Lavoro e dell’Istruzione, l’Associazione nazionale Alpini – Sezione di Vicenza, Comune di Vicenza, Veneto Agricoltura ed Unione Montana Spettabile Reggenza Sette Comuni, hanno deciso di siglare una lettera di intenti, che verrà trasmessa a tutte le scuole vicentine e servirà a promuovere il progetto #adottaunalbero. L’istituto comprensivo “B. Bizio” e l’Associazione Solidarietà in Comune Onlus, sono le prime ad aver dato la disponibilità a farsi parte attiva nella promozione dell’iniziativa di rinascita dei boschi atterrati dall’uragano Vaia il 29 ottobre 2018.

Unitamente alla comunicazione sottoscritta dai presenti alla conferenza stampa, verrà inviato un video di sensibilizzazione per raccogliere fondi a sostegno del progetto #adottaunalbero e fornire una corretta informazione su quanto accaduto lo scorso anno nelle montagne vicentine e le dirette conseguenze che comporterà sull’ecosistema, sul turismo e non solo.

“L’aiuto degli insegnanti delle scuole vicentine sarà fondamentale per arrivare a smuovere le sensibilità di studenti e famiglie – sottolinea la vicepresidente di Coldiretti Vicenza, Cristina Zen – e siamo certi che non sarà difficile, perché la nostra terra è sempre stata attenta e presente quando si tratta di sostenere campagne di questo tipo. L’ambiente in cui viviamo è patrimonio di tutti e, specie i giovani, ne sono assolutamente consapevoli. Con il progetto #adottaunalbero, però, non intendiamo solo incentivare una raccolta fondi per adottare gli alberi, ma vorremmo che le famiglie ed i giovani imparassero a farsi carico dell’ambiente che li circonda, in quanto saranno loro i futuri custodi delle nostre terre”.

Nel corso della conferenza stampa, con la collaborazione dei tecnici forestali di Veneto Agricoltura, è stato presentato il “biodiversity mix” con faggio, abete bianco e rosso, acero di monte, frassino maggiore, oltre ad altre specie arboree minori, tra cui il sorbo degli uccellatori, il salicone, il pioppo tremulo, l’olmo montano, il ciliegio ed il tiglio selvatico. Non solo conifere, ma anche tante latifoglie, capaci di dare fogliame di vari colori, ricchi di vita, e di garantire un’ampia gamma di legname, grazie alle tipologie più adattabili ai cambiamenti climatici ed interessanti anche dal punto di vista paesaggistico.

Il video che verrà inviato a giorni alle scuole vicentine di ogni ordine e grado contiene un forte messaggio di speranza: ridare linfa ed ossigeno all’Altopiano di Asiago e, più in generale, alla montagna vicentina, grazie all’aiuto delle nuove generazioni.

La disponibilità della Regione Veneto a sostenere il progetto è stata costante, così come manifestato con le iniziali dichiarazioni di intenti dall’assessore Donazzan: “quando il presidente Cerantola mi ha contattata, dicendo: “dobbiamo fare qualcosa per le nostre montagne vicentine”, dalla sua voce è trasparita una chiara emozione, che mi ha contagiata positivamente. D’altronde anche il governatore Zaia si è fatto fin da subito parte attiva ai più alti livelli, per far capire la portata di ciò che è accaduto. Dobbiamo lanciare un forte messaggio educativo e l’impegno degli Alpini, che accompagneranno i giovani alla scoperta di un campo scuola all’aperto sarà fondamentale. Continueremo a lavorare insieme, quindi, per raggiungere il grande obiettivo di ridare vita al nostro Altopiano ed alle altre zone colpite. Anch’io pianterò il mio albero e gli darò il nome di mio papà, che potrà così crescere e contribuire a far rivivere le nostre montagne”.

Maurizio Barollo, vicepresidente dell’Ana di Vicenza – sezione Monte Pasubio rappresenta tutto il proprio amore per il territorio, in perfetto stile alpino, e rinnova la disponibilità inizialmente espressa dal presidente: “l’impegno di Coldiretti in questo progetto significa prima di tutto amore per la Patria, per l’ambiente e per chi lavora. Noi ci spenderemo sempre per la cura del nostro territorio, che passa anche attraverso i giovani, che lo dovranno custodire per il futuro”.

Accoglie di buon grado l’iniziativa Carlo Alberto Formaggio, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale: “attività come questa vanno promosse, sostenute ed apprezzate, in quanto fanno onore a chi le ha ideate, ma soprattutto offrono ai giovani l’opportunità di fari parte attiva, grazie ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado della provincia, che nelle diverse modalità incentiveranno questo processo. La catastrofe è certamente legata ai cambiamenti climatici e dobbiamo interrogarci tutti individuando un percorso e possibili soluzioni”.

A conclusione della conferenza stampa, all’istituto comprensivo ed all’Associazione Solidarietà in Comune Onlus sono stati attestati gli attestati di sostenitori del progetto. Per la raccolta fondi è stato attivato il C/C #Adottaunalbero IBAN: IT 60 R 03069 11886 100000000169.

 

TREVISO, LA PRIMAVERA INIZIA CON BUONE NOTIZIE DA CINA: EXPORT ALIMENTARE +20%

Balzo record del Made in Italy alimentare in Cina che segna un aumento del 20% delle esportazioni nel 2019. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al mese di gennaio divulgata in occasione della visita del presidente cinese Xi Jinping in Italia. Si rafforza una tendenza in atto da anni con le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy in Cina che hanno raggiunto nel 2018 il record storico di 439 milioni di euro, un valore che è più che triplicato negli ultimi 10 anni (+254%) con la progressiva apertura del gigante asiatico a stili di vita occidentali: “Le produzioni di qualità vengono premiate ed è per questo che bisogna tutelarle dagli inganni e dalle contraffazioni – sottolinea Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso –.

La Marca trevigiana ha moltissimi prodotti certificati e di estrema qualità: dai formaggi al vino, dall’ortofrutta alla zootecnia stiamo parlando di vere eccellenze invidiateci in tutto il mondo. Si tratta di un patrimonio che fa parte dello scrigno agroalimentare del made in Italy che i mercati premiano se c’è la certezza dell’origine”.  Il prodotto più esportato in Cina – precisa la Coldiretti – è il vino per un valore di 127 milioni di euro nel 2018 con l’Italia che ha sorpassato la Spagna ed è diventata il quarto esportatore verso Pechino. A frenare le spedizioni agroalimentari Made in Italy sono le barriere tecniche ancora presenti per le produzioni nazionali.

Se infatti è stato rimosso nel 2016 il bando sulle carni suine italiane e nel 2018 le frontiere si sono aperte in Cina per l’erba medica italiana, al momento per quanto riguarda la frutta fresca – continua la Coldiretti – l’Italia può esportare in Cina solo kiwi e agrumi mentre sono ancora bloccate le mele e le pere oggetto di uno specifico negoziato. La Cina – conclude la Coldiretti – è peraltro al secondo posto a livello mondiale tra i Paesi che hanno fatto scattare maggiori allarmi alimentari nell’Unione Europea nel corso del 2018 ed è per questo importante garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti dei lavoratori dei prodotti che varcano la frontiera.

 

FORLI’-CESENA, UN CILIEGIO ALLA SCUOLA D’INFANZIA ‘ACQUERELLO’ DI FORLIMPOPOLI

È scattata ufficialmente la primavera e Coldiretti Donne Impresa Forlì-Cesena, insieme a Coldidattica, l’associazione nata nel 2017 per realizzare iniziative ed attività che esprimano e divulghino appieno il valore e la dignità dell’agricoltura, ha festeggiato l’arrivo della nuova stagione tra i piccoli alunni della Scuola d’infanzia ‘Acquerello’ di Forlimpopoli.

Questa mattina la delegata provinciale di Coldiretti Donne Impresa, Lisa Paganelli, insieme all’imprenditrice agricola Ilenia Mengozzi del comitato Donne Impresa, alla coordinatrice Donne Impresa Monica Rapellini, accompagnate dal Segretario di zona Coldiretti Angelo Mazza e dal Presidente Pensionati Coldiretti Cesare Garavini, hanno donato alla scuola un ciliegio. L’albero da frutto è stato piantumato nel giardino dell’Istituto alla presenza di circa 70 bambini della prima, seconda e terza sezione e delle insegnanti. Le responsabili di Coldiretti hanno spiegato ai piccoli studenti le caratteristiche della pianta di ciliegio che in questa giornata ha trovato dimora nel cortile scolastico, nonché l’importanza degli alberi e della tutela della biodiversità, patrimonio ambientale e culturale da difendere e valorizzare.

L’evento, promosso da Donne Impresa e Coldidattica nell’ambito del progetto di “Educazione alla Campagna Amica” che Coldiretti porta nelle scuole da oltre 20 anni e che nel 2019 è dedicato proprio al tema della biodiversità. La delegata Lisa Paganelli ha poi spiegato, con la collaborazione dei bimbi, cosa sono e come si usano le micorrizze, un complesso microbico costituito da lieviti, funghi e batteri, che aggiunti al terreno, oltre ad arricchirne la biodiversità, entrano in simbiosi con le radici della pianta migliorandone lo sviluppo e aiutandole nell’assorbimento delle preziose sostanze nutritive e antiossidanti presenti nel terreno stesso. Prima di una bella merenda a km0, ogni bimbo presente ha ricevuto l’attestato di partecipazione alla ‘Festa degli Alberi 2019’ insieme al cappellino giallo della Coldiretti.

 

PUGLIA, FAUNA SELVATICA: FINALMENTE UNA LEGGE PER INDENNIZZO DANNI

“Finalmente c’è l’ok definitivo alla legge regionale contro i danni da fauna selvatica che colma un vuoto normativo durato decenni e cambia l’approccio all’indennizzo dei danni che saranno calcolati sulla scorta dei mercuriali delle Camere di Commercio relativi al valore effettivo delle produzioni agricole, zootecniche e dell’acquacoltura perse. Abbiamo fatto pressing affinché si passasse dalle parole ai fatti sul delicato tema della fauna selvatica che mette a repentaglio l’incolumità pubblica e arreca danni al settore agricolo e le nostre istanze sono state accolte e fatte proprie dal Presidente della IV^ Commissione consiliare, il consigliere Pentassuglia che ha portato in Consiglio la legge per l’approvazione definitiva, dopo le modifiche apportate a seguito delle osservazioni del Ministero”, ha dichiarato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, sull’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale delle modifiche che danno il via libera definitivo  alla Legge ‘Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, di tutela dell’incolumità pubblica e dell’ordine economico’.

“Nel giro di dieci anni cinghiali e lupi sono raddoppiati – continua Muraglia – mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita stessa di agricoltori e automobilisti, come testimoniato dai frequenti incidenti stradali, anche con feriti gravi. Valuteremo attentamente il testo approvato per verificare che gli emendamenti presentanti non ne abbiano modificato la ratio”.

Qualora le misure di prevenzione si rilevino inefficaci è previsto un efficace controllo faunistico, tramite le attività di contenimento numerico, allontanamento e controllo della fauna selvatica che si rendono necessarie perché gli imprenditori agricoli vivono uno stato di malessere che cresce in misura esponenziale e la preoccupazione aumenta – denuncia Coldiretti Puglia – se si considera la capacità di adattamento di cinghiali, lupi e storni ai cambiamenti ambientali, dato che sono comparsi anche in aeree da cui risultavano assenti da anni e stanno mettendo a rischio la stessa presenza e il lavoro degli agricoltori in molte zone della regione

“Abbiamo ritenuto indispensabile contribuire alla stesura di un dispositivo normativo perché in Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica. I cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati – conclude Muraglia – come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, con un danno pari ad oltre 11 milioni di euro”.

Gli imprenditori agricoli, ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza – conclude Coldiretti Puglia – i danni provocati da cinghiali e lupi che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette e in zone boschive, ma che inevitabilmente sconfinano e fanno razzia nelle aziende agricole e si riversano sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati.

 

PADOVA, LE MELE DI COLDIRETTI SIMBOLO DELLA LEGALITA’

Decine di migliaia di mele tutte padovane per dire no ad ogni forma di sfruttamento, corruzione e contraffazione, in agricoltura come nel resto del mondo del lavoro. A donarle, oggi, a tutti coloro che hanno partecipato alla marcia di Libera in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, sono gli agricoltori di Coldiretti Padova. Una delegazione guidata da giovani e donne imprenditrici hanno partecipato alla marcia e, all’arrivo in Prato della Valle, distribuito le mele, fresche, di stagione e del territorio, raccolte nei frutteti della Bassa Padovana tramite la Cofruca, la Cooperativa Frutta di Castelbaldo. Un piccolo segno per confermare la solidarietà e la vicinanza del mondo agricolo alle iniziative di Libera a favore della legalità e del contrasto contro ogni forma di criminalità.

Ribattezzate come le “mele della legalità” sono il simbolo della giornata – commenta Coldiretti Padova-  si tratta di uno dei prodotti più diffusi sul territorio, ogni famiglia in giardino può averne una pianta. Dietro ad ogni frutto c’è il lavoro di tanti agricoltori per proporre un prodotto sano, genuino, dall’origine certa, che fa bene alla salute e anche al territorio. Un impegno che però troppo spesso viene “ricompensato” con pochi centesimi al chilo, costringendo le aziende a lavorare anche in perdita. La garanzia di un prezzo equo a chi vive e lavora in campagna è anche una battaglia per la trasparenza, perché dare un futuro alle imprese agricole significa togliere anche il più piccolo spazio alle infiltrazioni della criminalità, che come abbiamo visto fa leva proprio sulle difficoltà economiche degli imprenditori per sfruttare il lavoro altrui e lucrare su sporchi affari.

L’impegno di Coldiretti sul fronte del contrasto alla criminalità parte da lontano e si concretizza nell’Osservatorio delle Agromafie, presieduto dall’ex procuratore Giancarlo Caselli, a Padova sul palco di Libera al termine della marcia. In Italia – conclude Coldiretti – si calcolano 120 miliardi l’anno di evasione fiscale, 60 miliardi sono il costo della corruzione, il volume d’affari dell’economia mafiosa è stimato, per difetto, in 150 miliardi, facendo la somma quante cose si potrebbero fare con 330 miliardi di euro all’anno per migliorare la qualità della vita dei cittadini e la correttezza di un mercato che premi la serietà delle fattorie oneste”.

 

FRIULI-VENEZIA GIULIA, AGRICHEF: ECCO I NUOVI 13 “PROMOSSI” 

Sono 13 gli Agrichef del Friuli Venezia Giulia, tutti aderenti alla rete di Campagna Amica, “promossi” al termine del secondo corso dell’associazione Terranostra (Associazione per l’agriturismo e l’ambiente di Coldiretti) in collaborazione con Campagna Amica, il progetto Coldiretti per un rapporto diretto agricoltore-consumatore. Si tratta di Tamara Gruden (Stolfa di Sgonico), Donatella Spollero (Lis Rosis di Medea), Massimiliano Grion (Grion di Gorizia), Giorgio Grion (Grion di Gorizia), Luca Pancotto (Cortivo Pancotto di Caneva), Sonia Della Libera (Cortivo Pancotto di Caneva), Monica Martini (pronta ad aprire un agriturismo a Cordenons), Rosalba Bassi (da Gastone di Rivignano), Luisa Pavan (malga Valmedan Alta di Arta Terme), Mirko Soncin (Ronchi di Sant’Egidio di Manzano), Federica Della Bianca (Borgo Floreani di Treppo Grande), Romina Venuti (Là di Muk di Reana), Loredana Godeas (Pelos di Ruda).

«Un gruppo straordinario di persone appassionate e pronto a dare il massimo della cucina contadina. Nei piatti degli agriturismi di Campagna Amica troviamo tradizione e innovazione», commenta il presidente di Coldiretti Fvg Michele Pavan, presente alla consegna degli attestati e della giacca con logo Agrichef assieme ad Angela Bortoluzzi, presidente di Coldiretti Gorizia, i direttori di Coldiretti Gorizia e Pordenone Ivo Bozzatto e Antonio Bertolla, Giorgia De Luca, presidente Terranostra Fvg e Marinella Ferigo, presidente dell’Unione Cuochi Fvg.

 

ABRUZZO, GIORNATA FORESTE: PREOCCUPAZIONE PER INCENDI E CAMBIO CLIMA

A rovinare la Giornata internazionale delle Foreste è il boom degli incendi che nel 2019 per effetto dei cambiamenti climatici sono aumentati del 1700% rispetto allo scorso anno, con danni gravissimi al patrimonio naturale dell’Italia. A denunciarlo è la Coldiretti in occasione della Giornata internazionale delle foreste che si celebra oggi 21 marzo con gli allarmi che sono scattati in tutte le regioni del nord, dalla Liguria all’Emilia, dalla Valle d’Aosta al Piemonte, dalla Lombardia al Veneto. Ma la preoccupazione riguarda anche l’Abruzzo, che negli ultimi anni è stato martoriato da numerosissimi roghi – soprattutto estivi – che hanno compromesso migliaia di ettari di zona boschiva, causati spesso dall’andamento anomalo del clima che si manifesta con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità che mette a rischio soprattutto i boschi creando le condizioni per il divampare di roghi.

“Allarme e preoccupazione riguardano anche all’Abruzzo, in cui la superficie boschiva ricopre il 41% della superficie regionale – pari a 400mila ettari – con un potenziale indotto che potrebbe avere importanti e positive prospettive sull’economia. Purtroppo – sottolinea Coldiretti Abruzzo – anche nella nostra regione è finora mancata l’opera di prevenzione nei boschi che, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati vere giungle ingovernabili. Siamo di fronte all’inarrestabile avanzata della foresta che senza alcun controllo si è impossessata dei terreni incolti con una densità che la rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza anche perché – aggiunge Coldiretti Abruzzo –  per effetto della chiusura delle aziende agricole, i boschi si trovano spesso senza la presenza di un agricoltore che possa gestirli”.

Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni – rileva Coldiretti – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Un’opportunità in tal senso viene dalla legge di orientamento che – aggiunge Coldiretti Abruzzo – invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale. Ma una ulteriore opportunità secondo Coldiretti potrebbe arrivare dall’aumento del prelievo del legname dai boschi con lo sviluppo di filiere che potrebbero generare nuovi posti di lavoro. “Lo spazio per un rilancio della forestazione è enorme – aggiunge Coldiretti Abruzzo – L’industria italiana del legno è la prima in Europa, ma con legname che arriva da altri Paesi vicini come Austria, Francia, Svizzera e Germania a dimostrazione di un grande potenziale economico inutilizzato”.

 

CALTANISSETTA, UN ALBERO PER LA VITA: LA COLDIRETTI DONA GLI ULIVI ALLE SCUOLE

Un contratto di adozione grazie al quale gli alunni di 20 scuole di Caltanissetta e provincia cureranno gli ulivi donati dalla Coldiretti nissena. Gli alberi infatti sono stati presi in consegna dagli scolari come simbolo di prevenzione e crescita sana. La cerimonia è avvenuta stamani con i rappresentanti della Lilt, e delle altre associazioni promotrici de “Un albero della vita” realizzato durante la “settimana nazionale della prevenzione oncologica” e la “giornata nazionale del paesaggio”.  Ai lavori, tra gli altri, hanno partecipato il presidente e il direttore della Coldiretti nissena, Francesco Cucurullo e Massimo Primavera. Un momento davvero significativo – ha sottolineato il presidente – perchè è un segno tangibile verso i valori più importanti della vita: la salute e l’amore per la natura.

Pensiamo che dare l’esempio alle giovani generazioni sia un elemento fondamentale per la crescita sociale – ha concluso. L’iniziativa è stata apprezzata anche dal Sindaco della città, Giovanni Ruvolo che avuto parole di plauso per tutti i partecipanti.

 

PARMA, RIUSCITA FESTA DELL’ALBERO ALLA SCUOLA MEDIA DI NOCETO

Nel primo giorno di primavera, riuscita Festa dell’albero abbinata all’inaugurazione dell’orto nella scuola Media di Noceto, con Coldiretti Donne Impresa Parma e Coldidattica. E’ stato messo a dimora dalla vivaista Lorenza Frati, componente del Coordinamento Coldiretti Donne Impresa Parma, un melo rosa che ha attratto l’attenzione di tutti gli alunni della scuola materna, elementare e media, i quali hanno potuto anche ascoltare dalla viva voce di Alessandra Cotti della Fattoria Cotti del circuito Coldidattica, la descrizione del Pomodoro riccio di Parma, un esempio di biodiversità territoriale, che a breve sarà consegnato alla scuola.

All’incontro sono intervenuti il Direttore di Coldiretti Parma Alessandro Corsini, la Responsabile prov.le Coldiretti Donne Impresa Mara Pratissoli con la Coordinatrice provinciale e referente per il progetto Educazione alla Campagna Amica Paola Ferrari, la Coordinatrice regionale e referente regionale Coldidattica Maria Adelia Zana, l’assessore all’istruzione Antonio Verderi del Comune di Noceto, oltre alla dirigente scolastica e agli insegnanti delle classi aderenti al progetto.

 

LIGURIA, LA PAURA DELLA BREXIT CONDIZIONA L’EXPORT DEL MADE IN LIGURIA

Nel 2018 crolla del 26% l’intero export ligure verso il Regno Unito, mentre, a livello nazionale nei primi mesi 2019, si registra un’accelerata, dettata dalla paura della Brexit, per i prodotti agroalimentari che volano del 17,3% con la corsa agli acquisti degli inglesi per fare scorte prima dell’arrivo di dazi e ostacoli amministrativi previsti con lo scadere del termine al 29 marzo.

È quanto riporta Coldiretti Liguria, analizzando la situazione che si sta verificando in questi primi mesi del 2019 dove, a livello nazionale, si è registrato un boom delle esportazioni di prodotti alimentari Made in Italy verso la Gran Bretagna, raggiungendo i 243 milioni di euro in un solo mese (dati Istat). È un dato certo che il timore della Brexit anche per la nostra regione, può causare un impedimento all’export di tutte quelle aziende locali che trovano in questo commercio una fonte adeguata e redditizia per la loro attività.

L’arrivo dei dazi pronti a scattare il 29 marzo fa preoccupare non poco tutte le aziende, ma a turbare sono anche le condizioni favorevoli previste per le importazioni da Paesi extracomunitari. Per i Paesi non membri dell’Ue la quota di esportazioni verso il Regno Unito non soggetta a tariffe aumenterebbe infatti dall’attuale 56 al 92% mentre per i beni in arrivo dall’Unione Europea, che attualmente sono tutti esenti da dazi, con il nuovo regime entrerebbe liberamente in Gran Bretagna solo l’82% dei prodotti. A rischio sono i 3,4 miliardi di euro di export agroalimentare Made in Italy che ha raggiunto nel 2018 il record storico

“I possibili impedimenti al commercio con il Regno Unito – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – rischiano di condizionare l’export del Made in Liguria, andando a colpire, per quanto riguarda l’agroalimentare, ad esempio l’export di eccellenze locali quali vino e olio. Attualmente la mancanza di un accordo è lo scenario peggiore perché rischia di rallentare il flusso dell’export, ma a preoccupare è anche il rischio che con l’uscita dall’Unione Europea si affermi in Gran Bretagna una legislazione sfavorevole alle esportazioni agroalimentari italiane. Un esempio è l’etichetta nutrizionale a semaforo sugli alimenti che si sta diffondendo in gran parte dei supermercati inglesi e che boccia ingiustamente quasi l’85% del Made in Italy a denominazione di origine (Dop)”.

 

 

Appuntamenti

 

VICENZA: RINNOVATO IL GEMELLAGGIO CON LA CIOCIARIA AL MERCATO COPERTO DI C.A.

Sabato 23 e domenica 24 marzo 

Weekend di passione e scambio culturale ed enogastronomico al mercato coperto di Campagna Amica a Vicenza, nonché alla storica Fiera di Lonigo. Sabato 23 e domenica 24 marzo, al mercato coperto di Campagna Amica in contra’ Cordenons 4 a Vicenza, infatti, protagonisti saranno gli agricoltori ciociari, che in virtù di un gemellaggio stretto lo scorso anno con Coldiretti Frosinone, porteranno a Vicenza delle straordinarie tipicità.

Nei banchi del mercato, quindi, sarà possibile degustare e portare a casa le tradizionali mozzarelle di bufala, la porchetta romana, i taralli, l’olio evo e scoprire lo straordinario mondo delle agribomboniere. Il tutto sarà accompagnato da eventi che animeranno la città, portando gioia e colore. I suoni ed i balli tradizionali ciociari, infatti, attraverseranno le vie di corso Fogazzaro e corso Palladio.

“Siamo felici di rinnovare l’amicizia con gli agricoltori di Frosinone – commentano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – in quanto riteniamo importante condividere il loro impegno nelle produzioni di qualità e far conoscere ai vicentini colore che producono degli alimenti che in terra veneta vengono spesso messi in tavola, magari in occasione di serate particolari con amici o, più semplicemente, in famiglia. Una cosa è certa: il cibo crea allegria. E quando è buono l’entusiasmo e la soddisfazione del palato vanno alle stelle”.

Ricordiamo che il mercato coperto di Campagna Amica sarà operativo sabato dalle 8.30 alle 14 e domenica dalle 8.30 alle 13, pertanto i visitatori potranno testare personalmente la qualità dei prodotti e misurarsi con le ricette che i produttori sapranno consigliare per utilizzare al meglio le eccellenze vicentine.

Sabato sarà anche possibile usufruire della consegna della spesa al domicilio, un servizio comodo e che molti cittadini stanno da tempo sfruttando, per scegliere in comodità ciò che si vuole mettere in dispensa e vederselo consegnato direttamente a casa propria.

Sempre questo fine settimana, ma a Lonigo, andrà in scena la 533a edizione della storica Fiera. Un evento sempre molto atteso e che vede Coldiretti tra i partner più attivi, rappresentando, di fatto, il mondo agricolo del territorio.

Nell’area espositiva, dal 22 al 25 marzo, troveranno spazio cinque aziende della zona del cratere del terremoto che ha scosso l’Italia più di tre anni fa. Aziende provenienti da Marche, Umbria ed Abruzzo, che porteranno a Lonigo i prodotti di Norcia, in particolare formaggi, farine.

Due momenti imperdibili, che lo scorso anno hanno riscosso particolare successo e che siamo sicuri verranno apprezzati anche quest’anno dai cittadini vicentini.

Proseguono, inoltre, due importanti iniziative di Coldiretti Vicenza, la raccolta firme “Stop cibo anonimo”, con la quale l’Organizzazione maggiormente rappresentativa del mondo agricolo chiede all’Europa di proteggere la salute dei cittadini e prevenire le frodi alimentali. Inoltre, sono sempre tutti puntati i riflettori sulla campagna educativa #adottaunalbero, di cui Coldiretti Vicenza è capofila, e che ha riscosso uno straordinario successo istituzionale ed adesione da parte di cittadini ed imprese. Un progetto che va sostenuto, perciò è importante che i vicentini continuino ad essere generosi, dando il proprio contributo attraverso il C/C #adottaunalbero IBAN: IT 60 R 03069 11886 100000000169.

 

PIACENZA: FESTA DEGLI ALBERI, UN “LIQUIDAMBAR” AI BAMBINI DELLA CERVINI

Oggi 

Coinvolgere i bambini nella messa a dimora di un albero, spiegando loro l’importanza delle piante nei cicli naturali. E’ il senso dell’iniziativa che si è svolta questa mattina, giovedì 21 marzo, alla scuola d’infanzia cittadina “Cervini” in via Vaiarini, alla presenza di Valerio Galli, referente provinciale di Campagna Amica. La scuola ha ricevuto in dono dall’azienda di Campagna Amica “Green Service” di Podenzano un albero della varietà “Liquidambar”. Un momento coinvolgente: all’aperto i bambini hanno seguito con attenzione il lavoro svolto da Danilo Campominosi di “Green Service”.

Un approccio didattico per festeggiare l’arrivo della primavera, che rientra nel progetto di “Educazione alla Campagna Amica”. Da ben 18 anni Coldiretti Piacenza è protagonista nelle scuole piacentine, nel 2019 il tema è la biodiversità.

“E’ importante sensibilizzare i bambini fin dalla prima infanzia- alla conoscenza dei cicli naturali, ma anche alla stagionalità e alla territorialità delle nostre produzioni. Questo dono rappresenta un’occasione per loro per iniziare a prendersi cura delle piante e ad osservarne la crescita” ha dichiarato Valerio Galli.

 

BRESCIA: ‘LE VIE DEL RISO CARNAROLI’ NEGLI AGRITURISMI BRESCIANI

Sabato 23 e domenica 24 marzo

Cinquanta sfumature di vero Carnaroli, questo il tema dell’iniziativa regionale promossa da Terranostras Lombardia per il week end 23 e 24 marzo a cui hanno aderito anche tra agriturismi bresciani: “Roccolo” di Tiziano Porteri a Bedizzole, “Dosso Badino” di Alessandra e Carola Morandi a Monticelli Brusati e La Fiorita a Ome della famiglia Plebani.

La seconda edizione de ‘Le Vie del Riso Carnaroli’ rientra tra le manifestazioni dell’agroalimentare riconosciute da Regione Lombardia nel 2019 e ha l’obiettivo di far apprezzare ai consumatori il Carnaroli da semente Carnaroli, un riso di varietà in purezza, coltivato da semente certificata con caratteristiche uniche, differente da quello comunemente in commercio che comprende anche altre varietà.

“Le vie del Carnaroli” – precisa Tiziana Porteri Presidente di Terranostra Brescia – è anche quest’anno un’importante occasione che gli agriturismi lombardi hanno per comunicare la qualità di un prodotto d’eccellenza: il Carnaroli da Carnaroli Pavese che è un riso speciale perché garantisce la tracciabilità di ogni chicco, dalla campagna al piatto”.

Sabato 23 e domenica 24 marzo – precisa Coldiretti Brescia – in ognuna delle aziende aderenti si potrà trovare un piatto dedicato a questo prodotto: da Dosso Badino Tortino Carnaroli con carciofi e patate abbinato ad un calice di Franciacorta, a Bedizzole il risotto con ortiche e pestom (impasto fresco del salame) e a Ome il risotto al Franciacorta. L’elenco completo di tutte le strutture lombarde partecipanti all’iniziativa si trova sulla pagina Facebook “Terranostra Lombardia”.

 

PARMA, BUONGIORNO PRIMAVERA AL MERCATO DI C.A. CON I PRODOTTI DEL BENESSERE

Sabato 23 Marzo

Sabato 23 Marzo è Festa di Primavera al Mercato di Campagna Amica del Barilla Center, in Largo Calamandrei a Parma, dove saranno presenti, per tutta la mattina, due produttori d’eccezione per offrire ai cittadini consumatori consigli e prodotti per il benessere, necessari soprattutto in questa stagione.  Nel passaggio dall’inverno alla stagione primaverile – sottolinea Coldiretti Parma – l’organismo ha, infatti, bisogno di essere supportato anche da una sana e corretta alimentazione, assumendo prodotti di stagione ed erbe spontanee dalle inaspettate proprietà salutistiche.

Ecco, quindi, gli alimenti che non possono mancare nella dieta di primavera: carciofi, fave, fiori di zucca e tante erbe spontanee come l’Artemisia conosciuta per le sue proprietà medicinali, nota come l’erba magica di Harry Potter, e l’olio EVO (extravergine d’oliva) Toscano, utile per elevare i livelli del colesterolo HDL (il “colesterolo buono”) e pulire le arterie, oltre al miele e derivati per avere energia e combattere la stanchezza primaverile.

Sui banchi del Mercato si potranno, quindi, trovare accanto alle primizie di stagione, prodotti a base di Artemisia come tisane, anche in degustazione, e tintura madre. Le sorprese e le novità non mancheranno lungo tutto l’arco della mattina, come ad esempio alle ore 10,30 un laboratorio sulle api e il loro magico mondo, rivolto in particolare ai bambini ma anche agli adulti e a chi è “curioso” e ha sete di conoscere cose nuove, legate al mondo della natura e della campagna.

Inoltre, per chi non avesse ancora provveduto a sottoscrivere la petizione Stop al cibo anonimo, nello spazio informativo di Coldiretti si potrà firmare la petizione europea “Eat original! Smaschera il tuo cibo” per ottenere l’obbligo dell’indicazione di origine su tutti gli alimenti, proteggere la nostra salute, garantire i diritti di informazione e trasparenza dei cittadini e prevenire le frodi alimentari.

 

BERGAMO: COLDIRETTI INCONTRA I COMMERCIALISTI E I CONSULENTI DEL LAVORO 

Martedì 26 marzo 

Mettere a disposizione le proprie conoscenze e la propria professionalità per costruire nuove relazioni e rispondere a 360 gradi ai bisogni dei cittadini. Con questo obiettivo Coldiretti Bergamo, in collaborazione con il Caf Coldiretti e il Patronato Epaca, ha promosso un incontro che si terrà il prossimo 26 marzo, alle ore 9.30, presso la “Sala del Mosaico” del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni, in via Petrarca 10 a Bergamo.

“Sarà un’occasione di confronto e dialogo per analizzare tematiche in continua evoluzione – spiega il direttore di Coldiretti Bergamo Gianfranco Drigo -; mettiamo a disposizione i nostri esperti per approfondire argomenti di grande importanza per il cittadino, sia dal punto di vista fiscale sia dal punto di vista previdenziale, in un’ottica di collaborazione con gli studi commercialisti e con i consulenti del lavoro con i quali vogliamo costruire sinergie costruttive”.

Nel corso dei lavori si parlerà delle principali novità previste per compilazione del modello 730, di reddito di cittadinanza e di “Quota 100”. Sui temi in programma relazioneranno il Responsabile Provinciale del CAF Coldiretti Paolo Corna, il Responsabile del servizio fiscale – tributario Roberto Pizzagalli e il consulente della Direzione generale dell’Epaca (già Dirigente INPS) Piero Lucarelli.

Interverranno anche il presidente e il direttore di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio e Gianfranco Drigo. Gli studi commercialisti e i consulenti del lavoro interessati a partecipare all’iniziativa (che è gratuita) possono inoltrare l’adesione all’indirizzo di posta elettronica cafbergamo.bg@coldiretti.it.

 

LOMBARDIA: CONSUMI, 50 SFUMATURE DI CARNAROLI NEGLI AGRITURISMI LOMBARDI

Sabato 23 e domenica 24 marzo

Cinquanta sfumature di vero Carnaroli da Carnaroli Pavese, coltivato da semente certificata, per un totale di oltre seimila piatti che saranno preparati questo fine settimana negli agriturismi della rete lombarda di Terranostra Campagna Amica in occasione de “Le Vie del Riso Carnaroli”. Un’iniziativa che si inserisce all’interno della prima settimana lombarda dedicata al principe dei risi, promossa al mercato agricolo Coldiretti di Porta Romana a Milano e in oltre 50 strutture agrituristiche nelle province di Pavia, Bergamo, Brescia, Cremona, Como, Milano, Lecco, Mantova, Sondrio e Varese.

“La seconda edizione de ‘Le Vie del Riso Carnaroli’ – spiega Massimo Grignani, Presidente di Terranostra Lombardia – rientra tra le manifestazioni dell’agroalimentare riconosciute da Regione Lombardia nel 2019. L’obiettivo è far apprezzare ai consumatori il Carnaroli da semente Carnaroli, un riso di varietà in purezza con caratteristiche uniche, differente da quello comunemente in commercio che comprende anche altre varietà”.

Sabato 23 e domenica 24 marzo – precisa la Coldiretti regionale – in ognuna delle aziende aderenti si potrà trovare un piatto dedicato a questo prodotto: dal risotto sbronzo al tortino con carciofi e patate, dal risotto al buttafuoco a quello con magrone e barbera fino al risotto campagnolo con verdure di stagione, per una cinquantina di proposte differenti. L’elenco completo di tutte le strutture partecipanti all’iniziativa si trova sulla pagina Facebook “Terranostra Lombardia”.

 

FROSINONE: CAMPAGNA AMICA A VICENZA PER GEMELLAGGIO DEI SAPORI

Sabato 23 e domenica 24 marzo

Si rinnova il gemellaggio, all’insegna del cibo sano e genuino, tra le aziende di Campagna Amica di Frosinone e Vicenza. Sabato 23 e domenica 24 marzo, infatti, imprese agricole ciociare saranno ospitate nel mercato coperto di Campagna Amica a Vicenza, in via Cordenons, 4 (dalle ore 9 alle 13).

“Sarà possibile degustare le specialità gastronomiche ciociare in un luogo che è diventato un punto di riferimento per i consumatori, non solo per fare la spesa assicurandosi prodotti freschi e di stagione, ma anche per ricevere i consigli degli agrichef” – sottolinea Carlo Picchi direttore di Coldiretti Frosinone. “Abbiamo voluto rinsaldare l’amicizia tra queste due città con uno scambio di sapori e tradizioni che consentirà ai cittadini di conoscere e scoprire i segreti e le bellezze della nostra cultura” – spiega Vinicio Savone, presidente di Coldiretti Frosinone.

Sabato 23 e domenica 24 marzo, nel mercato coperto di via Cordenons i protagonisti saranno i produttori agricoli ciociari che, accompagnati da Enzo Sperduti (responsabile di Campagna Amica Frosinone) proporranno il meglio delle loro produzioni, dall’olio extra vergine ai formaggi, dai salumi ai dolci. Tra le novità, le agri-bomboniere, un servizio di wedding-planner in chiave di filiera corta realizzato da Cristina Scappaticci, responsabile di Terranostra Lazio. Le due giornate saranno animate anche da artisti del frusinate che proporranno canti, balli e musiche tradizionali.