COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 21 febbraio 2020

22 Febbraio 2020
News La Forza del Territorio del 21 febbraio 2020

Primo piano

BOLOGNA

CINGHIALI: PER IL PARCO DEI GESSI SERVE INTERVENTO REGIONE

I selvatici devastano tutto l’Appennino, ai Gessi l’Ente Parchi è stato inefficace

 

“I problemi causati dai cinghiali al Parco dei Gessi sono gli stessi che deve affrontare chiunque faccia agricoltura sull’Appennino bolognese”. Commenta così Coldiretti Bologna la situazione critica di questi giorni culminata con la richiesta da parte dei residenti del Parco delle dimissioni dei vertice dell’Ente Parchi.

“L’Ente ha tentato degli interventi di prelievo e contenimento” continua Coldiretti Bologna “ma i cinghiali sono aumentati e con loro i danni che arrecano alle aziende agricole e all’ambiente. A questo punto è evidente che si tratta di misure inefficaci. Chiediamo un nuovo tavolo di confronto con i nuovi vertici regionali per trovare il modo di non penalizzare gli imprenditori agricoli che non solo in quell’area non vedono valorizzato il loro prodotto, ma si trovano nelle condizioni di non poter praticamente più fare il loro lavoro”.

Coldiretti Bologna rileva come i selvatici continuino ad aumentare di numero, causando non solo ingenti danni alle colture, ma rivelandosi sempre più spesso un pericolo per la cittadinanza, con oltre 800 incidenti stradali causati, solo dai cinghiali, fra il 2012 e il 2017.

La crescita dei cinghiali – comunica Coldiretti Bologna – è costante e incontrollata, non sono più ormai rari gli avvistamenti anche in pianura, come è capitato a Imola e a San Lazzaro di Savena.

“C’è il rischio concreto” ha dichiarato la presidente di Coldiretti Bologna Valentina Borghi “che i danni dei cinghiali in costante aumento, uniti ai gravi disagi provocati dai rovesci del maltempo incentivino gli agricoltori all’abbandono delle zone montane”. “L’agricoltura degli Appennini è un presidio fondamentale per la vita di molti territori rurali ed è strategica per la lotta al dissesto idrogeologico” continua la Borghi, “le conseguenze dell’abbandono le abbiamo sotto agli occhi, con gli episodi di frane e smottamenti che hanno interessato tutto il nostro territorio”.

Dal territorio

 

ABRUZZO, ALLARME SICCITA’: TERAMO ACQUA AI MINIMI STORICI, SITUAZIONE GRAVISSIMA

E’ allarme siccità in Abruzzo con particolare riferimento alla provincia di Teramo, dove la disponibilità idrica sta toccando i minimi storici a causa della mancanza di pioggia e di un inverno troppo caldo. I terreni secchi seminati a cereali rischiano di non far germogliare ed irrobustire a dovere le piantine mai i problemi riguardano anche gli ortaggi, che già necessitano di irrigazioni di soccorso, e i pascoli, dove l’erba è secca e si temono speculazioni sul prezzo del fieno per alimentare gli animali. Molti agricoltori hanno già chiesto la riapertura anticipata degli impianti, ma le riserve idriche sono in sofferenza con le aziende che dovranno a breve riprogrammare i piani colturali con conseguenze gravissime sull’economia.

“La situazione è grave e siamo preoccupati – dice Coldiretti Abruzzo – stiamo facendo i conti con un clima anomalo che ha mandato in tilt la natura. Il clima mite si fa sentire anche con le fioriture anticipate delle mimose mentre sono in fase di risveglio gli alberi di susine, mandorli e pesche. Alle piante in fiore si aggiungono le api uscite dagli alveari ingannate dalla finta primavera per ricominciare il loro prezioso lavoro di bottinatura ed impollinazione, che comunque è a rischio per possibili ritorni di freddo. Nella provincia di Teramo la situazione è gravissima, ma le cose non vanno meglio nelle altre province, in cui le temperature record avranno importanti ripercussioni sull’economia. Ci rivolgiamo ai nuovi commissari dei Consorzi di bonifica affinchè pongano la necessaria ed adeguata attenzione al problema. Chiediamo un impegno immediato per la giusta distribuzione della risorsa idrica volta alla salvaguardia delle produzioni agricole con particolare attenzione alle eccellenze territoriali che potrebbero essere fortemente compromesse”.

L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma tanto che, per Coldiretti, siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione, basta pensare alle montagne abruzzesi dove la neve non si è ancora vista. L’andamento anomalo di questo inverno conferma dunque – continua la Coldiretti – i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa. L’agricoltura – conclude la Coldiretti Abruzzo – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali. E’ una situazione insostenibile su cui è necessario trovare soluzioni o comunque calmierare i danni”.

 

EMILIA ROMAGNA, ZUCCHERO: AIUTI ACCOPPIATI IN ARRIVO GRAZIE A COLDIRETTI

La fortissima crisi dei prezzi dello zucchero rischia di compromettere la redditività della barbabietola da zucchero. Per contrastare tali effetti, il sostegno nella PAC per la coltura è stato aumentato per la campagna 2019 con un importo utile a compensare almeno in parte la caduta di prezzo dello zucchero. La produzione di barbabietole interessa in Italia circa 6 mila produttori e 37 mila ettari di superficie e il premio è corrisposto al produttore sulla base delle superfici impegnate nei contratti di fornitura stipulati con un’industria saccarifera, seminate e coltivate secondo le normali pratiche colturali. Coldiretti ha sollecitato il Mipaaf e Agea per far sì che si arrivasse nel più breve tempo possibile alla definizione dell’importo unitario Pac, il “premio accoppiato” della campagna 2019. Il 19 febbraio l’organismo pagatore ha stabilito l’importo del premio in 741,30 euro a ettaro che verranno erogato a breve da Agrea unitamente al saldo Pac 2019.

VERONA: CAMBIAMENTI CLIMATICI: L’ AGRICOLTURA NON E’ UN PROBLEMA MA LA SOLUZIONE

Siccità, primavera anticipata, inverno mite, sono solo alcuni degli effetti dei cambiamenti climatici di questi ultimi mesi che stanno sconvolgendo i normali cicli stagionali nelle campagne. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali. Ma davvero l’attività agricola è anche una delle principali cause dei cambiamenti climatici?
«C’è un accanimento mediatico contro l’agricoltura che viene colpevolizzata per i cambiamenti climatici trasformandola da vittima a carnefice – ha precisato Alex Vantini, delegato regionale e provinciale di Giovani Impresa di Coldiretti Verona – Dalle accuse agli allevamenti zootecnici come produttori di gas a effetto serra alle demonizzazioni della carne rossa come responsabile di tumori, alle critiche agli agricoltori di inquinare acqua e suolo dobbiamo imparare a difenderci da questi attacchi e dare risposte supportate da dati scientifici. L’agricoltura emette anidride carbonica nell’atmosfera ma allo stesso tempo la assorbe e dà sostanza organica ai terreni. Noi, in realtà, siamo “custodi“ del territorio e della biodiversità mantenendo i bei territori che ci sono nel nostro Paese. Certamente si può fare di più in ogni settore agricolo per una maggiore salvaguardia dell’ambiente».
Un centinaio di giovani agricoltori in rappresentanza dei circa 400 under 35 veronesi di Coldiretti ieri al Payanini Center hanno messo al centro della loro assemblea il tema: «Cambiamenti climatici: l’agricoltura è il problema o la soluzione?» Dopo l’intervento di Alex Vantini, sono intervenuti Francesco Ciancaleoni dell’Area ambiente e territorio della Coldiretti, Giacomo Pirlo, dirigente di ricerca e responsabile del gruppo di lavoro su sostenibilità ambientale delle produzioni del Crea di Lodi e Lorenzo Rizzieri, macellaio e food blogger?e autore del libro «Tutto parte dalla terra».
«E’ la concentrazione di gas a effetto serra nell’aria che provoca un aumento della temperatura e tutta una serie di fenomeni ai quali stiamo assistendo – ha evidenziato Francesco Ciancaleoni – Il principale gas a effetto serra è l’anidrite carbonica, seguita dal metano, da protossido d’azoto e da altri gas industriali, in particolare quelli usati per i frigoriferi o i condizionatori. Per un cambiamento di rotta, l’Unione Europea si è data l’obiettivo del Green New Deal, ossia di raggiungere la neutralità di carbonio e quindi pareggiare il bilancio tra l’anidride carbonica emessa e quella sequestrata entro il 2050. Tutti i settori economici dovranno essere a emissioni zero entro tale data, a eccezione dell’agricoltura e delle foreste, che però dovranno aumentare la loro capacità di assorbimento».
Per quanto riguarda la zootecnia, i dati forniti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) del Ministero dell’ambiente, preposto a monitorare le emissioni di gas ad effetto serra, evidenziano che all’agricoltura spetta solo il 7,2% delle emissioni – contrariamente a quanto si sente dire che sono oltre il 20% – rispetto all’81% del settore energetico. Circa la metà delle emissioni di gas serra è causata dagli allevamenti, soprattutto quelli di bovini, per cui alla zootecnia spetta il 4-5 % circa di tutte le emissioni del nostro Paese. Va detto peraltro che l’agricoltura italiana, incluso il settore zootecnico, è una delle più sostenibili in Europa per quel che riguarda le emissioni di gas serra e sono il 23% in meno rispetto alla Spagna, il 55% della Germania e 61% della Francia.
«La zootecnia ha la sua parte di responsabilità, ma è anche una parte della soluzione del problema della riduzione della concentrazione di gas serra in atmosfera – ha sottolineato Giacomo Pirlo – La zootecnia prima di tutto fornisce alimenti di elevato valore biologico, insostituibili almeno nelle fasi crescita di un uomo, poi svolge un ruolo nell’assorbimento del carbonio sequestrandolo nei parati-pascoli, è inserita in una economia circolare che produce fertilizzanti, pellame, combustibili ecc.. Pensiamo poi al biogas che permette di sostituire, almeno in parte, i fertilizzanti e produrre energia senza l’impiego di combustibili fossili, che sono la vera causa dell’aumento di anidride carbonica nell’aria». Pirlo ha evidenziato che si sono esempi virtuosi di allevamenti che hanno ridotto le emissioni di gas serra e che hanno mantenuto o migliorato la loro competitività economica. «Nel 2016 – ha aggiunto – è stato avviato un progetto europeo con l’obiettivo di ridurre l’impronta di carbonio del 15%. 120 allevamenti italiani coinvolti distribuiti tra il Veneto e il Piemonte, sono riusciti in due anni, a diminuire le emissioni dell’11% in media, dopo aver adottato misure riguardanti soprattutto il benessere degli animali. Questo dimostra che si può fare molto migliorando anche il bilancio dell’azienda».
Lorenzo Rizzieri ha raccontato la sua passione per il proprio lavoro di macellaio e di come lo divulga attraverso i social network e il suo libro rivolto ai consumatori «cercando di far conoscere il lavoro degli agricoltori e allevatori che è fatto di persone preparate. Quando sono tornato nel 2010 nella macelleria di famiglia, che si trova in un paesino della provincia di Ferrara eravamo in tre a lavorare ora siamo in 12 grazie alla comunicazione costante e trasparente sull’attività, sul comparto agricolo e sui nostri fornitori. Periodicamente porto i clienti a visitare gli allevamenti non solo di bovini per far vedere il lavoro reale».

PUGLIA, RECUPERO 3,6MLD EURO VALORE; 22% GIORNATE LAVORO SU TOTALE NAZIONALE

Recupera il terreno perso l’agricoltura pugliese nel 2019, riguadagnando il 22% della PLV (Produzione Lorda Vendibile) andata in fumo nel 2018 e conta il 22% delle giornate di lavoro in agricoltura sul totale nazionale con 100mila operai agricoli, un mercato del lavoro di grande valenza da tutelare. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia sulla base dei dati relativi al fatturato industriale nel dicembre 2019 elaborati dall’Istat che vede invece in generale un calo annuale dell’1,4%. 

“L’agricoltura pugliese è viva, a dispetto della mancanza di visione e strategia che ha lasciato noi imprenditori agricoli soli ad affrontare le emergenze della tropicalizzazione del clima, dell’attacco di malattie aliene provenienti dall’estero, senza alcun sostegno allo sviluppo rurale che ha ‘mangiato’ competitività alle imprese agricole pugliesi”, ha detto il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

Il valore delle produzioni agricole torna a crescere, attestandosi su 3,6 miliardi di euro, principalmente grazie al recupero della filiera olivicola e olearia – aggiunge Coldiretti Puglia – che dopo il crack nel 2018 causato dalle gelate, segna un aumento del 128% rispetto all’anno precedente e la crescita sarebbe stata anche più alta se le quotazioni delle olive in campagna fossero state più soddisfacenti.

“Bene il comparto cerealicolo con una PLV in aumento del 46% rispetto all’anno precedente – riferisce il presidente Muraglia – con un rinnovato interesse per il grano pugliese che rappresenta una significativa inversione di tendenza, determinata anche dalla domanda dei consumatori per la pasta ottenuta con grano duro italiano che sta spingendo verso linee di produzione di Made in Italy 100% con accordi di filiera per aumentare le coltivazioni in Italia. L’adesione ai contratti di filiera attraverso i quali i produttori seguono determinati disciplinari tecnici garantisce l’ottenimento di elevati standard quantitativi e qualitativi per il grano duro destinato alla pasta che è stato coltivato nel 2019 su 1,2 milioni di ettari per un raccolto di 4 miliardi di chili. La regione con la maggiore produzione di grano duro in Italia è la Puglia con circa 900 milioni di chili distribuiti su 340.000 ettari”, aggiunge il presidente Muraglia. “Abbiamo seguito con attenzione l’arrivo di navi nel porto di Bari, soprattutto dai Paesi dell’est europeo e dal sud Africa, che stanno prendendo le vie più disparate in Italia, per cui chiediamo alle forze dell’ordine di seguirne i percorsi, considerato che vige ancora il segreto di stato sulle importazioni e le destinazioni di prodotti in arrivo dall’estero”, denuncia Muraglia.

Sono stati firmati 3 accordi di filiera nel 2019, utili ad accrescere il valore delle produzioni agroalimentari pugliesi. “Valorizzare i prodotti agricoli pugliesi nella trasformazione industriale è un obiettivo importante per lo sviluppo economico ed occupazionale della Puglia ma è anche un vero elemento di distintività del Made in Italy che va difeso con responsabilità”, torna a dire Muraglia.  “Nel 2020 saranno costruiti accordi di filiera per tutelare l’olio extravergine di oliva pugliese e si consolideranno gli strumenti già a disposizione per il rafforzamento della filiera dell’aceto, del grano per il pane e dei prodotti lattiero- caseari”, insiste Muraglia. “La Puglia avrà a disposizione lo strumento della IGP Olio che dovrà saper sfruttare al meglio. Il nuovo riconoscimento rappresenta anche – precisa Muraglia – una risposta ai bollini allarmistici e a semaforo fondati sui componenti nutrizionali che alcuni Paesi, dalla Gran Bretagna al Cile alla Francia, stanno applicando su diversi alimenti della dieta mediterranea sulla base dei contenuti in grassi, zuccheri o sale. Un marchio infamante che favorisce i prodotti artificiali e colpisce già oggi ingiustamente le confezioni di extravergine Made in Italy, il prodotto simbolo della dieta mediterranea”, conclude il presidente Muraglia.

VENETO, DONNE COLDIRETTI: MESSAGGIO DISEDUCATIVO AD ALTO RISCHIO EMULATIVO

 

‘Siamo imprenditrici agricole che oltre al lavoro in azienda e nei campi ci spendiamo ogni giorno nelle scuole per affrontare le conseguenze delle diete fai da te, per far conoscere i principi della stagionalita’, dell’origine, ci battiamo per sconfiggere le fake news e i falsi miti del cibo e poi, giusto per restare in tema del ‘Made in Italy’, una famosa griffe fa sfilare modelle in evidente sottopeso in passerella”. Donne Impresa Coldiretti Veneto interviene in occasione della Fashion Week di Milano commentando il messaggio diseducativo e ad alto rischio emulativo per le giovani generazioni. ‘I nostri operatori di fattorie didattiche e sociali possono testimoniare i molti casi di disturbi alimentari – spiega la presidente regionale Chiara Bortolas sottolineando l’impegno a tutto tondo delle agricoltrici in questo senso – si tratta di un piccolo contributo alla crescita culturale verso questo disagio in aumento tra ragazze e ragazzi. Ma se comunicativamente arrivano immagini e contenuti fuorvianti, anche il poco fatto diventa vano”. “Con il progetto di educazione alla Campagna Amica ogni anno coinvolgiamo 10mila bambini solo in Veneto – conclude Bortolas – raddoppieremo i numeri con nuove proposte se questo significa creare maggior sensibilita’ rispetto a temi come la salute, il benessere e la bellezza”. 

ALESSANDRIA, ORIETTA ALICE ELETTA PRESIDENTE PER LA ZONA DI NOVI LIGURE

“Orgoglio, è questa la parola giusta per esprimere il ringraziamento per la fiducia che avete riposto nella mia persona. Scegliendo una donna come presidente di Zona di Novi Ligure, Coldiretti ha dimostrato, ancora una volta, il suo grande dinamismo e capacità di rinnovarsi. Un traguardo storico e importante nella modernità di aver riconosciuto la ricchezza nella complementarietà dei ruoli, proprio come ci insegna la natura con la biodiversità”.

Così Orietta Alice, al termine dell’assemblea di Zona che le ha conferito l’incarico, una scelta dettata dalla necessità di garantire al territorio una crescita e portare avanti la progettualità della Nuova Coldiretti.

Imprenditrice agricola e titolare di un’azienda a Francavilla Bisio ad indirizzo cerealicolo e vitivinicolo, in particolare sei ettari di pregiato Cortese di Gavi, Orietta subentra al compianto Antonio Gemma di Fresonara mancato improvvisamente lo scorso dicembre.

Oggi, con il rinnovo dei vertici, la zona di Novi riparte con idee e progettualità ben precise, prima di tutto la consapevolezza che si sta aprendo un nuovo scenario imprenditoriale e sindacale molto importante, da affrontare con entusiasmo e determinazione per raggiungere nuovi traguardi.

“Mi piace pensare che questa assemblea abbia votato non l’uomo o la donna ma la persona: dobbiamo partire da qui, tutti assieme, consapevoli che solo lavorando in squadra in modo efficace ed efficiente possiamo raggiungere importanti risultati”, ha continuato la neo presidente di Zona, “sono felice di poter essere qui oggi, insieme a voi e condividere la mia esperienza di coltivatrice diretta, ogni giorno impegnata a confrontarmi con la realtà non facile di un’agricoltura in continuo cambiamento”.

“Quando si pensa al territorio novese nell’immaginario collettivo si presentano subito alcune istantanee che da sempre lo caratterizzano: il Gavi, i campionissimi Costante Girardengo e Fausto Coppi, la focaccia e il cioccolato. La nostra vera scommessa, a tutti i livelli, ha come soggetto l’impresa agricola multifunzionale e i progetti di filiera. Siamo a Novi, è doveroso ribadire l’accordo corilicolo stipulato con un’azienda virtuosa come Novi-Elah-Dufour. – ha affermato Mauro Bianco Presidente provinciale Coldiretti Alessandria – L’impresa intesa nella sua diversità organizzativa produttiva, e dimensionale. Deve pertanto essere un nostro preciso impegno morale, politico ed organizzativo quello di affiancare le nostre imprese affinché possano ottenere dal progetto economico di Coldiretti le opportunità reddituali concrete e misurabili che tutti ci aspettiamo”.

Il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo dopo aver ringraziato Orietta Alice per aver accettato l’incarico ha pronunciato un plauso nei confronti della struttura e del Segretario Zona Andrea Piccaluga, per il lavoro svolto sottolineando come “l’impresa non possa esistere senza territorio e senza società. L’assemblea di Novi lo ha dimostrato rappresentando un quadro chiaro della Nuova Coldiretti: una base solida, attenta e preparata, che possa fungere da supporto ai nuovi imprenditori agricoli ed a quelli di sempre, una Coldiretti al passo con i tempi, e un livello tecnico sempre più specifico”.

 

REGGIO EMILIA, IL COMUNE APPROVA CONTRASTO ALLA CIMICE ASIATICA

«Accogliamo con favore l’approvazione da parte del consiglio comunale di Reggio Emilia della mozione sul piano straordinario di lotta alla cimice asiatica presentata dal consigliere Fausto Castagnetti – commenta il direttore di Coldiretti Reggio Emilia Maria Cerabona».

La cimice asiatica, lo scorso anno, ha causato un danno di 270 milioni di euro in Emilia Romagna, ben il 36% del dato nazionale, – precisa Coldiretti Reggio Emilia – e la gravità della diffusione interessa anche il nostro territorio provinciale.

«Il Piano straordinario di lotta alla cimice asiatica, – specifica Maria Cerabona -, indica le possibili azioni volte a contrastare gli effetti negativi, non solo per le imprese agricole ma anche per la cittadinanza, considerando che il parassita sverna rifugiandosi nei fabbricati e nelle case, sia in campagna che nelle aree urbane».

L’invasione della cimice asiatica è in atto da alcuni anni e determina un elevato livello di pericolosità per l’agricoltura locale, in particolare per le colture vegetali ed ortofrutticole. È un insetto polifago che, pur originario dell’Estremo Oriente, si è ormai insediato stabilmente nel Nord ma in rapida diffusione anche nel resto del Paese.

TREVISO, CONFRONTO ALL’AMERICANA TRA CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA DOCG

“Un confronto all’americana, leale e trasparente, dove a contare siano le competenze, i progetti e la meritocrazia”. Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso immagina così un dibattito rivolto ai soci per schiarirsi le idee su chi votare alla presidenza del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg. La poposta verrà avanzata alle varie liste ed ai vari candidati che hanno in animo di guidare nei prossimi anni un Consorzio di tutela che non ha solo la responsabilità di valorizzare e tutelare un prodotto dell’eccellenza made in Italy: “Si tratta di sviluppare idee per chi vive e per chi arriva in un territorio riconosciuto patrimonio dell’Umanità – aggiunge Polegato –  sarebbe davvero bello e interessante ascoltare i vari candidati alla presidenza per scoprirne gli ideali, i progetti e le inizaitive che vorrebbero sviluppare nei prossimi anni. Potrebbe davvero essere un’opportunità per tutti gli associati del Consorzio. Spero davvero che si possa realizzare questo confronto che darebbe a tutti uns egnale di grande trasparenza che deve far rima anche con competenza di chi guiderà un organismo per tutti noi così importante”.  

 

 

Appuntamenti

PADOVA: CARNEVALE A KM ZERO AL MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA

Sabato 22 febbraio

 

Festa di Carnevale al Mercato Coperto di Campagna Amica Padova, tra maschere e assaggi delle tipicità del territorio. Sabato 22febbraio, per tutta la mattinata, in via Vicenza 23 i padovani di tutte le età sono attesi in maschera per partecipare all’originale e divertente concorso a premi e per gustare le tipicità locali offerte dagli agricoltori. Dalle 9.30 la festa apre a base di assaggi liberi e degustazioni offerte dalle aziende agricole che partecipano al mercato. Le frittelle e i crostoli sono preparati dall’azienda agrituristica di Ottavio Dalla Libera, mentre l’azienda Cerere offrirà del fresco succo di mela. Non mancherà il brindisi con il fior d’arancio dell’azienda agricola di Annalisa Dal Bosco. Alle 11 è in programma la variopinta sfilata in maschera con la premiazione delle maschere più originali, più curiose, più accurate e fantasiose. In omaggio una cesta di prodotti freschi e di stagione, gli stessi presenti al Mercato Coperto. La festa prosegue tra musica, giochi e balli di gruppo. Per partecipare alla sfilata è sufficiente inviare una mail a padova@coldiretti.it.

“Insieme ai venti agricoltori che animano il Mercato Coperto di Padova – afferma Giovanni Dal Toso, presidente dell’Agrimercato delle terre del Santo, che raccoglie appunto le aziende agricole impegnate nella vendita diretta – abbiamo ideato la festa di Carnevale per condividere un momento di allegria insieme. Tutti sono invitati, grandi e piccoli, sia chi già frequenta regolarmente il Mercato e chi ancora non ci conosce e per l’occasione potrà assaporare le proposte a km zero dei nostri agricoltori che due volte la settimana, il sabato mattina e il mercoledì pomeriggio, portano in città le primizie e le tipicità dell’agricoltura padovana”. Dettagli e informazioni sulla pagina Facebook Mercato Coperto Padova Km0.

 

PARMA: CIBO IN MASCHERA AL MERCATO CAMPAGNA AMICA DI BARRIERA REPUBBLICA

Sabato 22 Febbraio

Carnevale da mettere in tavola con le specialità della tradizione e uno spazio didattico/ricreativo con laboratori e giochi a tema rivolto ai bambini per fare festa. Questi alcuni degli ingredienti che “condiranno” la mattinata dal titolo “Cibo in maschera” prevista per Sabato 22 Febbraio al Mercato Agricolo Campagna Amica di Barriera Repubblica, in Largo Calamandrei a Parma.

La mattina prevede, alle ore 10,00, degustazione e vendita di dolci tipici del Carnevale (chiacchiere, gonfietti e tortellini a base di grani antichi e farro), preparati in diretta, cotti e mangiati, da abbinare a calici di “bollicine”.

Per i più piccini sono previsti Agrilab e scuola di mungitura per imparare a riconoscere i semi della biodiversità decorando mascherine da indossare per il Carnevale e cimentarsi anche in una prova di mungitura grazie al supporto e alla guida della Fattoria Didattica Cotti di Pilastro di Langhirano, aderente al circuito Coldidattica.

Un’occasione da non perdere, ricca di sapori e colori – comunica Coldiretti – per festeggiare in allegria e con “gusto” il Carnevale insieme ai produttori agricoli del Mercato di Campagna Amica che, come ogni sabato, esporranno sui banchi le migliori produzioni tipiche e di stagione del territorio.

 

CAMPANIA: CIBO IN MASCHERA, A BENEVENTO TORNA “AMATIPICO”

Sabato 22 febbraio

Il Carnevale 2020 all’insegna del gusto autentico dei prodotti agroalimentari sanniti. È il tema del secondo appuntamento di “Amatipico”, l’evento itinerante di street food contadino, organizzato da Coldiretti Benevento con le aziende agricole di Campagna Amica e il patrocinio del Comune di Benevento, in programma domani sabato 22 febbraio dalle ore 17 alle 22 su corso Garibaldi, all’altezza della Basilica di San Bartolomeo. Il percorso enogastronomico e culturale – previsto in più tappe – punta a valorizzare nei luoghi di socializzazione i prodotti tipici e tradizionali, realizzati e proposti direttamente dagli agricoltori, con l’obiettivo di far conoscere ai cittadini la ricchezza del patrimonio rurale.

Il secondo appuntamento di Amatipico è pensato per festeggiare i cibi tipici del Carnevale, un’occasione in più per creare interesse verso le preparazioni con ingredienti a km zero. L’iniziativa infatti è denominata “Il Cibo in Maschera”. Come nella scorsa edizione, verrà allestita un’area dedicata di Campagna Amica per la degustazione dei tipici dolci di Carnevale, ma anche degli altri piatti della tradizione, insieme naturalmente ai vini del Sannio: l’Aglianico e la Falanghina.

Le aziende agricole coinvolte sono Torre a Oriente per i vini, Masseria Frangiosa per i prodotti dolciari (chiacchiere, pastiere, frittelle), aziende Genito, Ferraro e Mercugliano per i prodotti rustici (casatiello, brioche), azienda Zeolla per i salumi e azienda Ferrucci per i formaggi.

VERONA: CARNEVALE AI MERCATI DI CAMPAGNA AMICA

Sabato 22 Febbraio

Carnevale al mercato a km zero di Campagna Amica di Borgo Roma (di fronte al Policlinico) sabato 22 febbraio dalle 10.30 alle 12.30. Per l’occasione sarà possibile degustare gli gnocchi preparati dai cuochi contadini degli agriturismi di Terranostra Verona mentre i più piccoli potranno partecipare ai laboratori didattici di maschere e trucca bimbi.

«L’iniziativa “Cibo in maschera” si lega al Carnevale che richiede un po’ di brio tra i banchi per allietare grandi e piccini – precisa Franca Castellani, presidente del Consorzio Veronatura che gestisce i mercati a km zero di Campagna Amica e Coldiretti – così da creare un momento di svago per la famiglie durante il tempo di fare la spesa».

 

FERRARA: UN FINE SETTIMANA DI CARNEVALE TRA MERCATI E PIAZZE

Sabato 22 e domenica 23 febbraio

Appuntamento con “Cibo in maschera” questo fine settimana a Ferrara con Campagna Amica.

In occasione del carnevale ci saranno diverse iniziative aperte a tutti i cittadini.

In piazza Trento Trieste, sul Listone, in collaborazione con il Palio di Ferrara, sabato 22 e domenica 23 febbraio, dalle 10.00 alle 18.00, si terrà il Mercato delle Erbe, con produttori della filiera agricola italiana, di Ferrara e di altre province, con prodotti trasformati “made in Italy” proposti direttamente dal campo alla tavola. In tema con il carnevale degli Este, anche i produttori ed i banchi di vendita e degustazione saranno “d’epoca” estense. Saranno inoltre attivi i punti informativi di Avis e Coldiretti, con palloncini e laboratorio delle mascherine di Campagna Amica da ritagliare ed indossare per la festa più allegra dell’anno.

Prodotti tipici della filiera agricola che sarà possibile trovare anche al mercato coperto di Campagna Amica Ferrara di Via Montebello 43, con la vendita di frutta e verdura di stagione, salumi, formaggi, carne, vino, miele, riso e pasta, trasformati di vario genere ed i laboratori dei dolci tipici ferraresi nel corso della giornata. Il mercato sarà infatti aperto dalle 8.30 alle 19.00, ci saranno animazioni con figuranti del Palio di Ferrara, laboratori di preparazione dei dolci tipici ferraresi (come i crostoli), ma anche del pasticcio ferrarese, ed alle 18.30 “Agriaperitivo a Km Zero” con i prodotti del territorio e l’innovativa Quinoa birrificata made in Fe!