COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 2015-12-2

1 Dicembre 2015
News La Forza del Territorio del 2015-12-2
Primo piano
 
SARDEGNA
FONDI IN ARRIVO PER GLI ALLEVATORI
La Coldiretti isolana informa che sono arrivati i soldi degli anticipi del premio unico Pac per gli allevatori, mentre stanno per arrivare i primi pagamenti con le risorse del nuovo Psr, circa 9 milioni di euro per il benessere animale
 
La firma ai decreti 7 – 8 portano la data di lunedì e sanciscono ufficialmente il via libera dell’anticipo Pac per i terreni destinati a pascolo che erano stati bloccati in attesa dei calcoli sull’ammissibilità delle superfici in funzione al carico minimo di pascolamento. Calcolo che si sarebbe dovuto concludere il 31 dicembre, ma che grazie alle pressioni della Coldiretti, sono stati anticipati di un mese.
“Tiriamo un grosso sospiro di sollievo – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. I primi decreti per gli anticipi risalgono ai primi giorni di novembre ma non avevano interessato gli allevatori per via della determinazione del carico minimo di pascolo, penalizzando particolarmente le nostre aziende. Ci siamo attivati immediatamente e ieri finalmente sono arrivati i primi soldi che aiuteranno i nostri soci per l’inizio dell’annata, quella in cui serve maggiormente la liquidità soprattutto in un regione come la nostra dove non abbiamo una politica agricola creditizia”.
I due decreti portano in Sardegna, relativamente ai soci Coldiretti, 16.660.900 milioni di euro da distribuire in 4649 aziende, su un totale richiesto (dalla Coldiretti) di 73.428.000 milioni di euro per 16.641 aziende.
La provincia che ne beneficerà maggiormente è quella di Nuoro con 5.821.466 milioni di euro per 1489 aziende; segue Sassari con 4.344.804 milioni di euro per 1087 aziende; poi Cagliari con 3.085.987 milioni di euro per 1397 aziende; infine Oristano con 2.688.630 milioni di euro per 646 aziende. Grazie agli uffici dei Caa nazionali Coldiretti, che hanno lavorato a stretto contatto con Agea (organismo pagatore nazionale), gli imprenditori agricoli quest’anno potranno usufruire di un acconto del 70 per cento. L’altra buona notizia riguarda il piano di sviluppo rurale. Sono in corso di pagamento da parte di Agea gli anticipi sul benessere animale per il 2015. “Si tratta di 8.978.245 milioni di euro che interessano 3428 domande – anticipa il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. E’ il primo decreto di pagamento con le risorse del nuovo Piano di sviluppo rurale anche se le domande sono state presentate prima della sua approvazione”.
 
MISURA
N° DOMANDE
IMPORTO TOTALE
14
Benessere degli animali
3428
8.978.245 euro
 
 
Dal territorio
 
CAMPANIA, RIUNIONE IN REGIONE SU ALLUVIONE SANNIO: ANALIZZATA MISURA 5.2.1
 
Si è tenuto ieri pomeriggio all’Assessorato Regionale dell’Agricoltura un tavolo tecnico con le organizzazioni di categoria sull’alluvione nel Sannio. Coldiretti ha partecipato con il presidente Gennarino Masiello, il direttore regionale Simone Ciampoli e il direttore della federazione di Benevento Francesco Sossi. Lo Stapa-Cepica, come annunciato, ha consegnato le schede di valutazione dei danni (circa 120 milioni di euro) e in base a questo è stata effettuata una prima analisi degli strumenti finanziari per affrontare la grave condizione che attanaglia le imprese agricole. In particolare è stata valutata la percorribilità della misura 5.2.1 del Psr 2014-20. Dal confronto è emerso che questa misura si applica esclusivamente alle imprese agricole e non a soggetti diversi.
"Il tavolo tecnico – dichiara Masiello – risulta essere insufficiente ad affrontare in maniera risolutiva la grave condizione in cui versa il territorio della provincia di Benevento. Pertanto riteniamo ancora di più necessaria una presa di coscienza politica su questa vicenda, istituendo un tavolo permanente dove affrontare la ricostruzione con uno sguardo d’insieme. Tutto si tocca e non può essere affrontato per compartimenti stagni".
 
CALABRIA, BENE LA PREVISIONE DI ANNULLARE LE AUTORIZZAZIONI ALLE TRIVELLAZIONI
 
Dopo che la Corte di Cassazione ha ammesso i quesiti referendari per il “no” alle trivellazioni nel mar Jonio presentati da otto regioni tra le quali la Calabria, si apre uno spiraglio positivo da parte del Governo. E’ di questi giorni la notizia che nella Legge di Stabilità in discussione alla Camera, sarà previsto da parte del Governo un emendamento che di fatto sospende l’autorizzazione alle trivellazioni contenute nel Decreto Sblocca Italia.
“La Coldiretti Calabria – afferma il presidente Pietro Molinaro – accoglie con soddisfazione questo atto di grande responsabilità verso le popolazioni e il territorio, che tra l’altro evita un inutile contenzioso e lungaggini giudiziarie.  E’ altresì un premio – continua Molinaro – a chi in questi anni, come il settore agricolo ed agroalimentare, ma anche turistico ha investito nella qualità e distintività delle proprie produzioni e vuole continuare a farlo proprio per “spendere bene” i fondi comunitari”. Sono state raccolte le istanze delle popolazioni che hanno sempre messo in luce la necessità di porre l’attenzione principalmente sulla tutela degli interessi del territorio e di tutte le eccellenze che fanno della Calabria un posto unico e meraviglioso”.
Dobbiamo continuare a guardare avanti verso “i futuri” che ci appartengono, fatti di sviluppo sostenibile e durevole, conciliazione tra uomo e ambiente, con un ritorno alla terra e a tutto ciò che ad essa è connesso per non consegnare alle future generazioni luoghi impoveriti e degradati, esaltando l’abitabilità dei luoghi e la vitalità delle relazioni socio-economiche. Valorizzare agroalimentare, turismo e beni culturali sono questi il vero petrolio del Mezzogiorno.
 
TREVISO, A NATALE NO AI PRODOTTI MATURATI NELLE STIVE DEGLI AEREI
 
“Tutti sono bravi a puntare il dito, ma poi quando si tratta di verificare i propri comportamenti facciamo fatica a cambiare stile di vita e abbiamo sempre un motivo per considerarci una valida eccezione. Possiamo, invece, cominciare guardando al prossimo Natale e realizzare qualche scelta sana e consapevole”. Walter Feltrin lancia una sfida ai consumatori trevigiani: “Coldiretti propone il suo progetto a campagna Amica, ma si può dimostrare anche di essere amici della campagna consumando prodotti del territorio che non inquinano e che vengono realizzati rispettando ferrei disciplinari e regole che tutelano territorio e consumatori. Riflettere sul viaggio di un chilo di ciliegie o pesche dal Cile che devono percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica fa ben comprendere come si può far qualcosa di concreto per noi stessi e questo pianeta”.
Anche i mirtilli argentini e l’anguria dal Brasile salgono nell’ordine sul podio della black list dei cibi che sulle tavole nazionali delle feste sprecano energia, inquinano il Natale e contribuiscono all’emissione di gas ad effetto serra.
E’ quanto emerge dallo studio divulgato dalla Coldiretti in occasione della conferenza Onu sul clima di Parigi: “E’ importante anche evidenziare – sottolinea Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso – come il contributo che stili di vita piu’ sobri e responsabili possono dare per contrastare i cambiamenti climatici e salvare il pianeta, considerato che il 40% delle emissioni sono legate ai trasporti”. E’ stato calcolato anche che un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per piu’ di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e che l’anguria brasiliana viaggia per oltre 9mila km, bruciando 5,3 chili di petrolio e liberando 16,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei.
“Il consumo durante le feste di Natale di prodotti fuori stagione provenienti da migliaia di chilometri di distanza è una tendenza snob in forte ascesa – aggiunge Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso – che concorre a far saltare il budget dei cenoni con prezzi superiori fino ad oltre dieci volte a quelli di mele, pere, kiwi, uva, arance e clementine Made in Italy e appare del tutto ingiustificata perché si tratta spesso di prodotti poco gustosi e saporiti, essendo stati raccolti ad un grado di maturazione incompleto per poter resistere a viaggi di migliaia di chilometri percorsi su mezzi inquinanti che liberano nell’aria gas ad effetto serra”. Anche secondo la Coldiretti trevigiana la voglia di cambiamento o il bisogno di stupire gli ospiti nei banchetti natalizi o di fine anno possono essere soddisfatte dalla riscoperta dei frutti meno “diffusi” ma nazionali come cachi e fico d’India o antiche varietà, dalla mela limoncella alla pera madernassa, che valorizzano le tradizioni del territorio e garantiscono un sicuro successo a prezzi contenuti, rimandando alla giusta stagione il consumo di ciliegie, anguria, asparagi o fagiolini.
Tra i prodotti piu’ diffusi che rischiano di “inquinare il Natale” ci sono anche – continua la Coldiretti – le noci della California, le more dal Messico, il salmone dall’Alaska, gli asparagi dal Perù, i meloni dal Guadalupe, i melograni dalla Spagna e i fagiolini dall’Egitto. “Per alcuni di questi prodotti – conclude il presidente Walter Feltrin – non ci sono solo problemi per motivi ambientali ma ci sono anche perplessità di carattere sanitario. Il nostro appello ai consumatori trevigiani è quello di prendersi cura di se stessi e del territorio in cui vivono anche grazie a una scelta consapevole da esperire nel prossimo Natale eliminando dalla loro spesa i prodotti inquinanti elencati nella black list”.
 
PUGLIA, DALLA SOLA CAPITANATA IL 40% DELLA PUMMAROLA ITALIANA
 
“Il 40 percento del pomodoro italiano viene proprio dalla Capitanata. La provincia di Foggia è leader nel comparto con 3.500 produttori di pomodoro che coltivano mediamente una superficie di 26 mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali ed una Plv (Produzione Lorda Vendibile) di quasi 175.000.000 euro. Dati ragguardevoli se confrontati al resto d’Italia con i suoi 55 milioni di quintali di produzione e i 95mila ettari di superficie investita. E’ evidente, dunque, il danno arrecato al settore dalle 82.000 tonnellate di concentrato di pomodoro provenienti dalla Cina per produrre salse "italiane”. Nonostante sia entrato in vigore il 15 giugno 2006 il Decreto ministeriale relativo all’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine della passata di pomodoro, continua ad essere perpetrato un pericoloso inganno per i consumatori sul mercato globale dove il concentrato di pomodoro cinese fa concorrenza sleale al vero Made in Italy”. E’ il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a ricordare i numeri della produzione in Puglia di pomodoro da industria.
Le esportazioni di conserve di pomodoro italiane hanno fatto registrare un aumento record del 20% delle vendite in valore negli Stati Uniti che nel 2015 sono il primo Paese di destinazione della pummarola Made in Italy fuori dall’Unione. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione dell’Assemblea di Anicav, l’Associazione nazionale industrie delle conserve vegetali. All’estero – ha sottolineato la Coldiretti – si registra un andamento positivo per le conserve di pomodoro nazionali con un aumento medio a livello mondiale delle esportazioni del 6 per cento nei primi otto mesi del 2015 rispetto all’anno precedente. “E’ il risultato della spinta della ripresa economica, del tasso di cambio favorevole e dell’effetto propulsivo di Expo” sottolinea il Presidente Nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel ricordare che anche la first lady Michelle Obama nella sua visita in Italia ha affermato che con “un pacco di pasta, pomodoro e basilico in trenta minuti si realizza un pasto delizioso”. Il pomodoro italiano – ha precisato Moncalvo – ha tutte le caratteristiche per cogliere le nuove tendenze dei consumi a livello internazionale che premiano l’identità de Made in Italy e le proprietà salutistiche della dieta mediterranea di cui è un componente fondamentale. Per non sperperare il patrimonio di credibilità conquistato – ha continuato Moncalvo – occorre lavorare su legalità e trasparenza con l’estensione a tutti i derivati, dal concentrato ai sughi pronti, dell’obbligo di indicare la provenienza del pomodoro, già in vigore in Italia per le passate. Una esigenza – ha sostenuto Moncalvo – di fronte all’aumento del 567 per cento nei primi otto mesi delle importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina che è diventato il primo fornitore. Senza dimenticare – ha continuato Moncalvo – la necessità di superare le barriere doganali ancora presenti in alcuni importanti Paesi come gli Stati Uniti dove a limitare la competitività sulle conserve di pomodoro italiane sono i pesanti dazi che sono ancor piu’ inaccettabili alla luce dell’avvio del negoziato sul libero scambio (TTIP).
“Dobbiamo fare in modo – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – che la legge nazionale sia realmente rispettata per garantire al contempo un giusto reddito ai nostri imprenditori agricoli e sicurezza alimentare ai cittadini consumatori. Le Istituzioni locali devono contribuire a rendere operativa la legge. Per questo la Coldiretti Puglia chiede da anni che nelle mense scolastiche e degli ospedali sia previsto l’obbligo di utilizzare esclusivamente passata di pomodoro italiana e prioritariamente prodotti agroalimentari rigorosamente locali”. Il provvedimento stabilisce, infatti, che sulle etichette venga obbligatoriamente indicata “la zona di coltivazione del pomodoro fresco utilizzato” e completa la precedente normativa che prevede che la vera passata Made in Italy debba essere ottenuta solo direttamente da pomodoro fresco con l’eventuale aggiunta di spezie, erbe, piante aromatiche e sale, ma con una presenza di bucce e semi non superiore al 4% del prodotto finito.
Secondo l’analisi della Coldiretti le conserve di pomodoro sono una delle punte dell’agro-alimentare italiano, con una fortissima propensione all’export, visto che circa il 60% dei derivati è destinato ai mercati internazionali. La produzione totale Italia nel 2015 – rileva la Coldiretti – è stata stimata in 5,2 milioni di tonnellate di pomodoro fresco con un aumento del 7% rispetto al 2014 che generano un fatturato di 3 miliardi di euro in un sistema che dà lavoro a 8 mila produttori agricoli e 10 mila addetti nella parte industriale che vede impegnate 110 industrie e 54 Organizzazioni dei Produttori. Il pomodoro – conclude la Coldiretti- è il condimento maggiormente acquistato dagli italiani che ne consumano circa 35 chili a testa all’anno a casa, al ristorante o in pizzeria. Ad essere preferiti, sono stati nell’ordine le passate, le polpe o il pomodoro a pezzi, i pelati e i concentrati.
 
NOVARA-VCO, IL RISO E LA FILIERA CORTA ‘FIRMATA’ C.A. SI RACCONTA A STRESA
 
L’importanza di scegliere e, prima di tutto, di conoscere. Conoscere l’origine di un alimento – il riso – ed essere certi di portare in tavola un prodotto 100% italiano e 100% monovarietale: sono stati due dei temi al centro dell’intervento che Fabrizio Rizzotti, risicoltore di Vespolate e presidente dell’Associazione interprovinciale Agrimercato di Campagna Amica, ha tenuto questa mattina a Stresa, nell’ambito del convegno promosso dall’Ordine dei Maestri di Cucina ed Executive Chef sul tema “Nutrizione e sicurezza alimentare”, conclusosi alle 13 all’Hotel Regina Palace.
L’intervento di Rizzotti ha aperto la lunga mattinata di lavori e, dato il grande interesse riscontrato, come riferisce lo stesso presidente dell’Associazione Agrimercato Novara Vco “si è protratto ben oltre l’orario programmato, anche grazie alle numerosissime domande che il tema ha suscitato da parte dei professionisti presenti. E’ stato un confronto importante, che ha acceso l’attenzione dei sia sul tema del riso, sia sull’importanza del progetto Campagna Amica: la sensibilità dei cuochi sul ‘cosa cucinare’, sul ‘cosa scegliere’ da portare in tavola è stato un motivo di grande orgoglio, ed è stato per me un onore poter riferire della portata nazionale della rete di Campagna Amica e della sua articolazione per il nostro territorio”.
 
Fabrizio Rizzotti ha ripercorso, innanzitutto, le fasi di raccolta del riso, rimarcando l’importanza della scelta del seme con purezza varietale e il ruolo dell’acqua, quale ‘cuscinetto termico’ che attutisce l’escursione termica fra giorno e notte; ha poi tracciato le differenze tra i risi Indica e Japonica, sottolineando la distinzione di quest’ultima secondo i 4 tipi di ‘comune’, ‘semifino’, ‘fino’ e ‘superfino’, descrivendo le principali varietà e ribadendo l’importanza di associare la giusta varietà alla giusta preparazione di cucina: ogni tipologia di riso, infatti, per forma o ricchezza di amilosio/amilopectina, si presta, in particolare, a una tipologia di preparazione gastronomica.
Il suo intervento ha sottolineato in particolare il valore aggiunto delle imprese che trasformano direttamente il ‘risone’ in ‘riso’; ha inoltre rimarcato come, oggi, manchi al consumatore – in particolare sui mercati di larga scala – quell’etichettatura di origine obbligatoria che assicuri la certezza di acquistare riso al 100% italiano.
“L’esempio del riso ci conferma l’importanza di scegliere un giusto alimento, che anche nel campo della ristorazione può fare la differenza e portare, in cucina e a tavola, la cultura alimentare del nostro territorio. Ciò è possibile, nelle nostre province, grazie alle imprese del circuito Campagna Amica e all’Associazione Agrimercato, che rappresento.
Come vuole il nome, l’Associazione Agrimercato gestisce i Mercati Agricoli di Campagna Amica che si svolgono con periodicità mensile o quindicinale sul territorio: a Novara come a Verbania, Domodossola e nel Vergante. I Mercati di Campagna Amica sono i mercati degli agricoltori (in inglese "farmer’s market") ove vengono venduti solo prodotti agricoli certificati 100% made in Italy e trasformati direttamente dal produttore: gli stessi che sono reperibili anche nei punti vendita aziendali della rete Campagna Amica, oltre 70 nelle sole due province di Novara e Vco”.
Rizzotti è intervenuto, come detto, all’apertura dei lavori che hanno visto, nel corso del convegno, alternarsi altri relatori di rilievo: Andrea Fustinoni, responsabile Area – Fabbri Ho.Re.Ca  (che ha parlato su ‘Innovare nella Tradizione per le sfide contemporanee’), Maria Antonietta Miracolo, responsabile controllo qualità del Pastificio Rummo, che ha relazionato su ‘Le Farine in pastificazione’, Marco Nocetti del Consorzio Parmigiano Reggiano (con un intervento sul tema ‘Dal latte all’ eccellenza italiana sicura e nutriente’; in chiusura, l’intervento di Maria Antonietta Bianchi, Usl Varese, su ‘Nutrizione umana tra presente e futuro’.
 
ROMA, STORNI: NECESSARI INTERVENTI SERI, CI SONO DANNI ALLE COLTURE
 
“Dopo i cinghiali, gli storni sono gli animali selvatici che fanno più danni all’agricoltura colpendo tra l’altro colture ad alto valore aggiunto e intensità di manodopera, come i frutteti e i vigneti, mettendo così a rischio il reddito delle imprese. Inoltre, il guano crea conseguenze pesanti per la città sia sotto il profilo del decoro, sia per quanto riguarda la sicurezza stradale, come dimostrano i numerosi incidenti sul Lungotevere negli ultimi giorni. E’ necessario quindi un intervento serio da parte delle Istituzioni competenti, come avviene in altre regioni o in altri Paesi Europei, per fronteggiare questo fenomeno. E’ evidente come 5 falchi, utilizzati in volo per 3 volte, non rappresentino una soluzione valida di fronte a circa 4 milioni di storni che ormai sorvolano i cieli della capitale da fine ottobre”. – Lo comunica David Granieri, presidente di Coldiretti Roma e Lazio.
 
GROSSETO, BENE L’EMENDAMENTO A PRIMA FIRMA DI SANI PER LA ZOOTECNIA
 
Coldiretti Grosseto sottolinea positivamente l’emendamento, sottoscritto come primo firmatario dall’On. Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, con il quale si intende far aumentare la compensazione iva per gli scambi di animali vivi, così come è già previsto per il latte. “Il provvedimento sottoscritto ha superato il vaglio di ammissibilità in commissione bilancio – sottolinea il direttore della Coldiretti di Grosseto, Andrea Renna – e va seguito con attenzione cercando la massima condivisione poiché si tratta di un intervento che vale 25 milioni di euro, a sostegno della zootecnia da carne, comparto che, come il settore lattiero, vive un periodo davvero difficile.
Potrebbe, se approvato, come auspichiamo, rappresentare un ulteriore tassello di una manovra che già contiene elementi importanti per l’agricoltura e la zootecnia. D’altronde come Coldiretti proprio per la zootecnia ed il prezzo del latte siamo andati dinanzi i cancelli della Lactalis per manifestare il nostro disappunto circa l’evoluzione negativa che stava avendo il prezzo del latte. Grazie a quella nostra mobilitazione seguita anche da incontri con i consumatori nei centri commerciali delle principali città italiane, un primo risultato concreto c’è stato.
L’intesa raggiunta con la multinazionale Lactalis sul prezzo del latte alla stalla che prevede in tutto il Nord per il prossimo trimestre un aumento di 2,1 centesimi al quale vanno aggiunti il centesimo garantito dal Ministero delle Politiche Agricole con aiuti straordinari dell’Unione Europe, ma anche le risorse che le regioni lattiere direttamente interessate possono mettere a disposizione se vorranno sostenere gli allevatori delle loro realtà territoriali”. Secondo l’ufficio studi della Coldiretti tra effetti diretti ed indiretti sul mercato nazionale del latte l’accordo porterà almeno 340 milioni di euro su base annua in più nelle stalle italiane, se ci sarà responsabilmente un allineamento di tutti i soggetti industriali presenti sul territorio.
“E’ una boccata di ossigeno alle imprese che si trovano in un grave momento di difficoltà ma – conclude Renna – la battaglia della Coldiretti continua nelle sedi istituzionali per arrivare al più presto alla corretta identificazione dei prodotti che usano latte italiano con l’indicazione in etichetta, che impedisca di spacciare come Made in Italy il prodotto importato. Anche per il latte della Maremma e della Toscana più in generale si devono individuare percorsi tesi a rendere virtuoso il sacrificio degli allevatori che purtroppo oggi a mala pena riescono a coprire i costi di produzione”.
 
ORISTANO, COMPENDI ITTICI DELL’ ORISTANESE: È DI NUOVO ALLARME CORMORANI
 
Diventa sempre più preoccupante la problematica cormorani nei compendi ittici dell’Oristanese. E mentre anche nell’ annata in corso gli uccelli sono giunti in gran numero negli stagni della provincia, ad accrescere la situazione di disagio è arrivata la notizia della entità delle risorse messe a disposizione dalla Regione Sardegna per risarcire i pescatori dai danni causati dagli uccelli nell’ annata 2014/2015: 338 mila gli euro stanziati dalla finanziaria. Davvero poco rispetto ai danni stimati! La presenza quasi raddoppiata in questi anni degli uccelli ittiofagi pone infatti a serio rischio il lavoro e il reddito di centinaia di pescatori oristanesi.
E’ di 15 mila e 600 unità il numero di cormorani presenti nel dicembre 2014, con un +86% rispetto allo stesso mese del 2008 (fonte Provincia di Oristano), e con danni diretti (nella sola predazione dei pesci) stimati in circa 2 milioni e 600 mila euro. Aggiungasi, inoltre, la costante impossibilità di attivazione di alcuna azione efficace di contenimento.
Gli indennizzi erogati negli anni scorsi erano sempre insufficienti rispetto al danno reale: nell’ annata 2013/2014 ammontavano a 375 mila euro, nel 2011/2012 a 750.000 euro. Cifre molto lontane dal fornire il giusto reintegro delle perdite subite ed ora in progressiva diminuzione. Una situazione che Coldiretti Oristano ha rimarcato più volte coinvolgendo l’assessorato all’ ambiente e i consiglieri regionali del territorio ed ottenendo l’impegno di tecnici e assessore dell’Ambiente per la risoluzione della vertenza. L’ obiettivo: evitare un’altra stagione di danni. Così, con Uecoop Sardegna e i pescatori dei consorzi ittici locali, Coldiretti Oristano ha chiesto, nei mesi scorsi, alla politica di affrettare gli interventi di tutela verso i pescatori e gli stagni oristanesi.
La risposta delle istituzioni ha portato ad un tavolo di lavoro in Assessorato Regionale Ambiente dove è stata condivisa la necessità di trovare un’azione sinergica risolutiva della problematica, proponendo un provvedimento di contenimento della specie mediante l’abbattimento selettivo, da negoziare con l’ Ispra. Una attività deterrente verso gli uccelli, con l’obiettivo di spostarli dalle aree più pescose e salvaguardare il patrimonio ittico locale.
Per Giuseppe Casu, direttore Coldiretti Oristano, la problematica va affrontata con una strategia finalizzata ad una risoluzione duratura. Occorre quindi che la regione attivi da subito le interlocuzioni con l’Ispra per il governo della specie, in modo da mettere in campo una strategia integrata di controllo che abbini l’abbattimento selettivo alle ulteriori misure di prevenzione necessarie. In tale nuovo contesto di governo della specie ittiofaga, è indispensabile valutare anche la possibilità di attivare nuovi meccanismi di reintegro dei danni arrecati dalla specie che siano congrui e sostenibili.
In ogni caso – precisa Casu -fino a che non verrà attivata una efficace e strategica azione, non rimane altra via che intervenire in termini di indennizzo, e in tale contesto è fondamentale integrare la dotazione finanziaria finora disponibile rendendola congrua rispetto alla dimensione del danno. Se non si agisce in maniera celere – conclude Casu– si innescheranno meccanismi non più governabili, con i pescatori pronti ad azioni eclatanti a difesa del loro reddito e del loro posto di lavoro.
 
Tab. 1 – Stima dei danni diretti ed indiretti
Danni diretti: nell’ipotesi di un prezzo medio di euro 5,00 al kg. Mese/anno
 
Presenze mensili Cormorani
Pesce consumato in kg
valore in euro
(1kg=5 euro )
Ottobre 2014
3133
29137
145.685
Novembre 2014
9029
83970
419.848
Dicembre 2014
15636
145415
727.074
Gennaio 2015
12982
120733
603.633
Febbraio 2015
10354
96292
481.461
Marzo 2015
6635
61705
308.527
TOTALI
537.252 Kg.
2.686.228 euro
 
AVELLINO, VERONICA BARBATI E’ LA NUOVA DELEGATA DEI GIOVANI COLDIRETTI
 
Veronica Barbati, 27 anni, titolare dell’agriturismo Barbati a Roccabascerana, laureata in Economia e Gestione dei servizi turistici, con una tesi in “Destination branding” sull’ipotesi di un piano turistico per l’Irpinia, è la nuova delegata dei Giovani Coldiretti di Avellino. “Un incarico prestigioso – le prime parole della neo delegata – sono consapevole di intraprendere un percorso in salita ma conosco anche la potenza del nostro background culturale, fatto di tradizioni e imprese di grande eccellenze. Il primo fenomeno da scongiurare è l’abbandono delle campagne e lo spopolamento dei territori. Sono sempre più numerosi i giovani che stanno riscoprendo i valori e l’importanza del lavoro in campagna, ma vanno incoraggiati anche con politiche mirate per difendere il grande patrimonio di eccellenze agroalimentari locali”.
“E’ importante favorire il ricambio generazionale in agricoltura – spiega il direttore di Coldiretti Avellino, Salvatore Loffreda – parliamo di giovani nella stragrande maggioranza dei casi laureati e diplomati che portano nel mondo delle campagne innovazione e creatività. Dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione ma anche un nuovo modo di fare impresa, con aziende multifunzionali e sempre più vicine alle esigenze dei consumatori. Le azioni prioritarie da portare avanti in questa direzione sono, innanzitutto, l’affidamento delle terre incolte, soprattutto demaniali, ai giovani agricoltori e l’accesso al credito per le aziende condotte dai giovani imprenditori”.
 
SALERNO, GIUSEPPE CANDELA NUOVO PRESIDENTE MERCATI C.A. SALERNITANI
 
Giuseppe Candela, olivicoltore di Buccino, è il nuovo presidente dell’Associazione Agrimercato che gestisce i mercati della Coldiretti di Salerno. Vicepresidenti sono stati eletti Francesco Corrado, vivaista e imprenditore ortofrutticolo di Poggiomarino, e Antonino Cerrone, allevatore e produttore di latticini da Campagna. “Continua l’impegno nello sviluppo e gestione dei mercati di Campagna Amica – le prime parole del neo presidente – sempre più punto di riferimento per i consumatori salernitani. Agrimercato deve proporsi come interlocutore privilegiato per quelle amministrazioni comunali attente alle nuove opportunità di filiera corta. L’obiettivo è di estendere la rete dei mercati campagna Amica in tutta la provincia”.
 
 
 
 
Appuntamenti
 
MARCHE: CAMERINO “CAPITALE” DELLE ANTICHE COMUNANZE AGRARIE
Giovedì 3 novembre
 
Camerino diventa domani, giovedì 3 dicembre, per un giorno la capitale delle comunanze agrarie marchigiane con il primo raduno promosso da Coldiretti e Federforeste. L’appuntamento è nella sala comunale in Corso Vittorio Emanuele II 17, con inizio alle ore 17. I lavori, coordinati da Enzo Bottos, direttore di Coldiretti Marche, avranno inizio alle ore 17, con i saluti delle autorità. Seguiranno le relazioni su “Federforeste e i servizi agriforestali nelle aree montane”, a cura di Piero Torchio di Federforeste; “La filiera agroforestale marchigiana e il nuovo Psr” con Andrea Montresor di Coldiretti Marche; “Aspetti giuridici nella gestione collettiva dei patrimoni fondiari”, con Osvaldo Lucciarini di Federforeste. Quindi le testimonianze di alcune Comunanze e Consorzi forestali presenti, fino alle conclusioni di Gabriele Calliari, presidente nazionale di Federforeste. Le comunanze agrarie (chiamate anche università agrarie) sono forme ultrasecolari di proprietà collettiva che riuniscono gli abitanti di determinate zone e che nella nostra regione gestiscono fino a 70mila ettari di terreni (quasi un decimo dell’intero territorio marchigiano).
 
BERGAMO, AL VIA IL CORSO: FACEBOOK PER PROMUOVERE LE AZIENDE E I PRODOTTI
Mercoledì 9 e venerdì 11 dicembre
 
“Bisogna conoscere e sfruttare al meglio i social per portare sempre più le imprese agricole nell’era 2.0”. Così la responsabile di Coldiretti Donne Imprese Bergamo, Elena Lazzarini, presenta il corso di formazione finalizzato alla conoscenza di Facebook, il social media più ampio al mondo.L’iniziativa, organizzata da Coldiretti Donne Impresa Bergamo, si terrà presso l’ufficio zona della Coldiretti di Romano di Lombardia mercoledì 9 dicembre 2015 e venerdì 11 dicembre 2015, dalle 14,30 alle 17,30.
“Approfondendo questi temi con esperti – sottolinea la responsabile di Coldiretti Donne Impresa Bergamo – vogliamo fornire la visione strategica e le abilità operative con le quali costruire una pagina aziendale su Facebook e sfruttarne tutti i benefici in termini di marketing e comunicazione”. Ulteriori informazioni possono essere chieste alla segreteria Provinciale di Donne Impresa: Annamaria Fortini cell. 335 7791411 email stampa.bg@coldiretti.it
 
MOLISE: L’OSCAR GREEN DI GIOVANI IMPRESA PORTA AL MERCATO I PRIMI FRUTTI
Giovedì 3 dicembre
 
“Oscar Green”, il concorso organizzato da Coldiretti Giovani Impresa che premia i migliori progetti imprenditoriali, competitivi e sostenibili, che mirano a rafforzare il legame con la terra d’origine, favorendo lo sviluppo di ‘una filiera agricola tutta italiana’, porta al mercato i suoi primi frutti. Infatti, domani, a partire dalle ore 9.30, fra i banchi del mercato di Campagna Amica, sotto gli inconfondibili gazebo gialli, in piazza Municipio a Campobasso, ci saranno a vendere i loro prodotti anche i vincitori della fase regionale del concorso “Oscar Green” (categoria “Paese Amico”), inseriti nel progetto “Scuola senza sbarre”, classificatisi anche fra i primi tre a livello nazionale.

Ideato dall’Istituto Agrario (socio Coldiretti) del capoluogo molisano e realizzato con la collaborazione della Casa circondariale di Campobasso, il progetto ha consentito ad alcuni detenuti di recarsi nell’azienda della scuola per coltivare i campi. Nello specifico i partecipanti si sono cimentati, fra le varie attività: nella potatura, nella viticoltura, ma anche nell’apicoltura e nella coltivazione di ortaggi. Pertanto, a partire da domani, l’Istituto Agrario potrà effettuare la vendita diretta dei propri prodotti stagionali di cui avrà la disponibilità.