COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 20 febbraio 2018

20 Febbraio 2018
News La Forza del Territorio del 20 febbraio 2018
Primo piano
 
PUGLIA
L’ENOGASTRONOMIA GIUNGE AL TOP
Con 632 prodotti biodiversi e 233 prodotti agroalimentari tradizionali è il cavallo di battaglia della Puglia turistica extra-alberghiera che ha registrato – segnala la Coldiretti regionale – nel confronto con l’anno precedente, un +10,9% rispetto alla crescita del 4,2% in Italia, elemento utile alla tanto agognata destagionalizzazione dell’offerta turistica.
 
Circa un terzo della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia è destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della presentazione del 2018 anno del Cibo del ministro Dario Franceschini e del ministro Maurizio Martina.
E’ l’enogastronomia il cavallo di battaglia della Puglia turistica extra-alberghiera che ha registrato, secondo gli ultimi dati 2016 diffusi da Istat, rispetto all’anno precedente, un + 10,9% rispetto alla crescita del 4,2% in Italia (Fonte dati Istat), elemento utile alla tanto agognata destagionalizzazione dell’offerta turistica. 
La Puglia può contare su 233 prodotti riconosciuti tradizionali dal Mipaaf, 9 prodotti DOP (5 oli extravergini, Pane di Altamura, canestrato pugliese, mozzarella di bufala e oliva Bella di Cerignola) e 29 vini DOC, oltre a 632 varietà vegetali a rischio estinzione. E’ tra le prime 3 regioni produttrici di cibo biologico con 4.803 produttori e la prima per numero di trasformatori con 1.796 operatori.
“La Puglia può contare – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – su 245mila ettari di aree naturali protette, di cui il 75,8% rappresentato da parchi nazionali – del Gargano e dell’Alta Murgia – e l’8,3% da aree naturali e riserve naturali marine. Le provincie che presentano la più alta percentuale di territorio soggetta a protezione sono quella di Foggia (51,5%) e Bari (27,7%). In questi luoghi protetti la varietà vegetale comprende 2.500 specie. Va rispettato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori, perché il territorio è lo strumento per offrire bellezze, bontà e genuinità, quindi, anche occasione di autentico miglioramento della qualità della vita, non sacrificabile sull’altare di uno sviluppo apparente e non sostenibile”.
L’offerta enogastronomica rappresenta – spiega la Coldiretti – ormai una primaria motivazione di viaggio in Italia con quasi uno straniero su quattro (23%) che riconosce nell’Italia il Paese della buona cucina, il 16% ai monumenti a pari merito con la moda, il 15% della pittura/scultura e il 7% del design e il 5% della musica e del teatro secondo una ricerca Ipsos per Enit. E il 59% dei turisti stranieri continua a comprare prodotti italiani una volta rientrato in patria, una tendenza – precisa Coldiretti – che riguarda il 25,9% dei visitatori francesi, il 22,5% di quelli tedeschi e il 16,9% di quelli del Regno Unito secondo una ricerca Bit/Bocconi. Mentre il 36% degli italiani in vacanza acquista prodotti alimentari tipici come souvenir da riportare a casa o da regalare ad amici e parenti, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
“Le prenotazioni si sono allungate oltre il mese di agosto – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – segno che la Puglia è riuscita, anche grazie all’agriturismo, a destagionalizzare le presenze, attirando i turisti con il cibo, il paesaggio curato, l’offerta di attività ricreativa ricreative in azienda, come i corsi di cucina, le masserie didattiche. Le nostre masseria storiche sono predilette da gruppi familiari con bambini sotto i 10 anni perché possono giocare liberamente all’aria aperta, così come le strutture offrono ospitalità agli animali, rifiutati in molti alberghi.  Il periodo di permanenza negli agriturismi si è allungato dai 2/3 giorni del 2016 anche fino a 7 e 8 giorni per la bellezza de territorio, gli eventi e il buon cibo, leva trainante per il turismo pugliese, complice il bel tempo che ha caratterizzato anche i ponti di maggio e giugno”.
La grande attenzione dei consumatori alla tutela della salute e dell’ambiente attraverso scelte agroalimentari consapevoli è testimoniata quotidianamente dall’affluenza nei 90 Mercati di Campagna Amica regionali che contano 4.500 giornate di apertura, 850 produttori coinvolti, 22mila giornate lavorative (tra lavoro autonomo e dipendente), 2.500 tonnellate di prodotto commercializzato.
 
 
Dal territorio
 
BRESCIA, AVIARIA, RIENTRA EMERGENZA SANITARIA: BUONE PROSPETTIVE PER INDENNIZZI
 
Il provvedimento atteso è arrivato, iniziamo a rientrare dal periodo di emergenza sanitaria. E’ stato emanato ieri pomeriggio – spiega Coldiretti Brescia – il provvedimento ministeriale in cui viene definitivamente confermata la revoca della ZUR (ndr zona di ulteriore restrizione), mantenendo comunque in vigore le misure straordinarie di biosicurezza e di riduzione del rischio di malattia nelle regioni ad “alto rischio” (ndr Veneto, Lombardia, Lazio, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ed Umbria).
Ora resta importante monitorare da vicino la partita relativa agli indennizzi dei danni indiretti e diretti, ieri infatti si è svolta la consulta avicola Coldiretti a livello regionale, due i punti emersi.Sui danni diretti, ovvero l’indennizzo per i capi abbattuti, la sanità di Regione Lombardia ha garantito il rispetto dei 90 giorni previsti per legge.
Per i danni indiretti – ovvero per il fermo di allevamento –  è emersa la volontà concreta da parte del Ministero, di rendere disponibili, con modalità semplici che a breve renderà note, i 20 milioni di euro – fortemente voluti da Coldiretti – stanziati nella legge di stabilità, ai quali si potranno aggiungere ulteriori fondi a livello europeo.
In Lombardia, secondo dati Coldiretti, viene allevato oltre il 16% degli avicoli italiani, per un totale di circa 26,5 milioni di capi. La provincia che ospita il maggior numero di polli è proprio quella di Brescia con 11,2 milioni di capi (42,1% del totale regionale), seguita da quelle di Mantova, Cremona e Bergamo. In totale, le quattro provincie rappresentano il 90% della produzione lombarda e il 14% di quella italiana. Le aziende avicole lombarde sono oltre 2500 e di queste circa 500 (20%) si trovano nella provincia di Brescia.
 
VICENZA, I CANDIDATI, ESCLUSO I 5 STELLE, FIRMANO IL MANIFESTO POLITICO COLDIRETTI
 
In concomitanza con l’adozione della Giunta regionale del Veneto del manifesto politico di Coldiretti, nella sede provinciale di Coldiretti Vicenza si è svolto con successo un incontro con i candidati berici alle prossime elezioni politiche. Alla presenza del presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola e del direttore Roberto Palù, nonché del direttore di Coldiretti Veneto, Pietro Piccioni, l’organizzazione maggiormente rappresentativa del mondo agricolo ha incontrato i candidati dei diversi schieramenti politici. L’assise, svoltasi stamane nella sede provinciale Coldiretti di Via Zamenhof, ha visto presenti anche i presidenti di zona e di sezione dell’Associazione. Chiamati a conoscere e sottoscrivere il manifesto in cinque punti elaborato da Coldiretti, che chiede ai candidati di impegnarsi a realizzarlo nei primi 100 giorni di governo, per il Partito Democratico: Rosanna Filippin, Giorgio Santini, Daniela Sbrollini, Diego Marchioro, Alessandra Marobin e Simone Cecchetto; per Fratelli d’Italia: Sergio Berlato; per la Lega Nord: Erika Stefani; per Forza Italia: Pierantonio Zanettin; per Noi con l’Italia: Ilaria Foletto e Costantino Toniolo; per Liberi e Uguali: Davide Zoggia; per Il Popolo della famiglia: Lucio Mirco Furia e, infine, per il Movimento 5 stelle: Caterina Bedin. A sottoscrivere il manifesto politico sono stati tutti i candidati del Partito Democratico, Noi con l’Italia e Lega Nord. Unico schieramento a non aver sottoscritto il manifesto politico di Coldiretti è il Movimento 5 Stelle. “Dall’etichetta obbligatoria per tutti i prodotti alla conversione del Ministero dell’agricoltura a quello “del cibo” passando per l’implementazione della semplificazione burocratica, puntando su una legge che punisca chiunque attenti alla salute dei cittadini fino al libero accesso alla banca dati dei flussi commerciali dall’estero – spiegano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù –  i punti sono stati considerati di interesse generale per tutta la società, quindi alla portata trasversale di tutti i candidati e partiti che stanno affrontando la campagna elettorale”. Coldiretti Vicenza augura un buon lavoro ai candidati che riusciranno a conquistare il ruolo di parlamentare, con la consapevolezza di avere un’attenzione particolare al settore Primario, fondamento dell’economia italiana e veneta.
 
FRIULI-VENEZIA GIULIA, STOP AL CIBO FALSO, PARTE LA RACCOLTA FIRME
 
Anche in Friuli Venezia Giulia scatta la grande mobilitazione contro il cibo falso nel carrello della spesa promossa da Coldiretti e Campagna Amica. #stopcibofalso è una mega petizione popolare indirizzata al Parlamento europeo e finalizzata a introdurre l’obbligatorietà dell’indicazione del Paese d’origine o luogo di provenienza dell’ingrediente primario di un alimento. Un’azione che punta dunque ad accelerare l’adozione di norme Ue per la trasparenza dell’informazione ai consumatori sul cibo in vendita, superando i ritardi accumulati, e conseguentemente a proteggere la salute, tutelare l’economia, fermare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana.
Per firmare è sufficiente un collegamento online al sito www.friuliveneziagiulia.coldiretti.it, ma è pure possibile recarsi in qualsiasi ufficio Coldiretti del territorio. L’invito della Federazione a tutti i consumatori è di sostenere la campagna #stopcibofalso anche sui social network di Coldiretti e Campagna Amica.
 
LOMBARDIA, ORTOMERCATO, BENE VIA LIBERA A RIQUALIFICAZIONE MA RISCHIO TARIFFE
 
“Da anni sollecitiamo la riqualificazione dell’ortomercato di Milano, una struttura strategica per il comparto agroalimentare lombardo. Accogliamo quindi positivamente il via libera del Consiglio di Palazzo Marino alla proposta presentata da SoGeMi”. È quanto afferma Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, nel commentare la votazione favorevole al progetto di rinnovamento del più grande mercato italiano di frutta e verdura all’ingrosso dove ogni giorno passano oltre 9 mila persone.
“E’ da vent’anni che si parla di ristrutturazione – precisa Giorgio Scotti, Presidente del Consorzio Produttori Ortofrutticoli di Milano che riunisce un centinaio di imprenditori agricoli operanti all’interno dell’ortomercato su una superficie di 6mila metri quadrati – L’ok del Consiglio comunale era un passaggio fondamentale che stavamo aspettando e a cui va il nostro plauso. Siamo però preoccupati per il rincaro di oltre il 70% previsto per la tariffa annuale, una scelta che rischia di estromettere dal mercato i produttori milanesi. Speriamo ci siano margini di trattativa per rivedere questi parametri e salvaguardare quelle produzioni stagionali e del territorio che rappresentano un valore aggiunto per l’attività dell’ortomercato”.
Ogni anno – spiega la Coldiretti regionale – in via Lombroso vengono commercializzati circa 400 mila tonnellate di prodotti e il 10% della merce che transita complessivamente all’interno di tutti i mercati ortofrutticoli italiani. “Ci auguriamo – conclude Ettore Prandini – che i lavori possano partire per avere finalmente una struttura al passo con i tempi, evitando però che questo necessario percorso di modernizzazione si trasformi in un boomerang per le aziende agricole che operano negli spazi del mercato”.
 
ALESSANDRIA, INIZIATI SUL TERRITORIO GLI INCONTRI CON GLI ESPONENTI POLITICI
 
Coldiretti Alessandria ha incontrato oggi pomeriggio nella sede provinciale i candidati di Forza Italia alle prossime elezioni del 4 marzo. Ugo Cavallera (plurinominale Camera) e Massimo Berutti (uninominale Senato) hanno condiviso e sottoscritto il manifesto politico di Coldiretti nel quale sono raccolte le cinque proposte a costo zero per i primi cento giorni di governo.
Dall’etichetta obbligatoria per tutti i prodotti alla conversione del Ministero dell’agricoltura a quello “del cibo” passando per l’implementazione della semplificazione burocratica, puntando su una legge che punisca chiunque attenti alla salute dei cittadini fino al libero accesso alla banca dati delle importazioni di prodotti dall’estero, i punti sono stati considerati di interesse generale per tutta la società e quindi alla portata trasversale di tutti i candidati e partiti che stanno affrontando la campagna elettorale.
E’ questo infatti il proposito di Coldiretti Alessandria che si appresta ad incontrare sul territorio tutti gli esponenti delle varie liste, ai quali sottoporrà la dichiarazione di adesione con una firma che vale un impegno sostanziale nella direzione del rafforzamento della sovranità alimentare dell’Italia in Europa e nel mondo. Sempre in prima fila per la tutela delle imprese agricole e del vero Made in Italy, Coldiretti Alessandria ha sollecitato l’impegno per una politica sempre attenta alla salvaguardia degli interessi dei consumatori e dell’ambiente. Richieste che hanno trovato ampia disponibilità e attenzione da parte dei candidati dello schieramento.
 
VARESE, SUMMIT AGRICOLTORI/POLITICA: IDEE A COSTO 0 PER FAR CRESCERE IL PAESE
 
“Idee a costo zero: è su questo che si fondano i 5 pilastri che la Coldiretti vi propone di realizzare una volta eletti. Questi punti vanno nella direzione di quella battaglia di civiltà che la nostra organizzazione intende portare avanti nei prossimi cinque anni, e che coinvolge non solo le imprese agricole ma anche tutti i cittadini, visto che il fine del nostro mondo è la produzione di cibo”.
A parlare è il direttore Raffaello Betti, che apre così i lavori del summit organizzato ieri sera da Coldiretti Varese, al City Hotel del capoluogo, con i candidati alle prossime elezioni. Da sinistra a destra, infatti, l’associazione degli agricoltori ha chiamato a raccolta i principali esponenti politici della provincia di Varese per parlare di agricoltura. Presenti al convegno, a sottoscrivere il piano d’azione illustrato da Coldiretti, Samuele Astuti e Maria Chiara Gadda del Partito Democratico, Mario Bertana e Leonardo Balzarini di Liberi e Uguali, Stefano Candiani ed Emanuele Monti della Lega, Paolo Aliprandi e Giorgio Ginelli di Noi con L’Italia, Luca Marsico di Forza Italia, Niccolò Invidia e Roberto Cenci del Movimento Cinque Stelle.
“La logica dell’etichettatura è la madre delle battaglie della Coldiretti. Ed è una sfida in difesa delle produzioni agroalimentari Made in Italy, che portiamo avanti da anni ma che non è ancora definitivamente vinta”, affronta il primo punto del “programma Coldiretti” Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese alla guida la delegazione di dirigenti dell’associazione degli agricoltori, composta da: il presidente di Campagna Amica Varese, Paolo Zanotti; Cristian Delmolino; Maria Mineo Soldavini delegata Coldiretti Donne Impresa; Francesco Riva; e il presidente di Terranostra Varese e vicepresidente di Terranostra Lombardia, Massimo Grignani.
“La nostra agricoltura ha bisogno di un’unica regia e un unico indirizzo per il cibo italiano, ed è per questo che il Paese neccessita di un “Ministero del Cibo” e “Assessorato al Cibo” in Regione, che possano racchiudere in un solo organo sia i produttori come i trasformatori, i distributori e le istanze dei consumatori”, spiega Fiori nel sottolineare come «sia di primaria importanza, proprio per tutelare i consumatori, togliere il Segreto di Stato sulle importazioni agroalimentari in Italia.
“La nostra organizzazione — prosegue il direttore di Coldiretti Varese, Raffaello Betti — è convinta sostenitrice della necessità di diminuire il carico per le imprese agricole derivante da processi burocratici distorti che sono null’altro che un ulteriore aggravio alle imprese. Così come è importante tutelare le aziende virtuose e i consumatori adeguando la legge sui reati alimentari”.
Sentito particolarmente dagli agricoltori in sala, il tema della fauna selvatica che negli ultimi anni sta causando non pochi problemi alle produzioni locali, conclude Fiori: “La fauna selvatica e in particolare il problema cinghiali sta flagellando i nostri campi, mettendo in serio pericolo non soltanto le coltivazioni ma anche la sopravvivenza delle aziende. Occorrono tempestivi interventi non solo per contenere ma per risolvere il problema che ormai da anni sta martoriando la nostra agricoltura”.
 
PORDENONE, COLDIRETTI E C.A. RILANCIANO: AL VIA LE FIRME “STOP AL CIBO FALSO”
 
Già da oggi in tutti gli uffici Coldiretti, da sabato anche al Mercato coperto Campagna Amica di Borgo Sant’Antonio a Pordenone e poi in occasione della fiera Ortogiardino, sarà possibile sottoscrivere la petizione “Stop cibo falso” rivolta alla Comunità europea per chiedere di rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti.
L’Italia ha fatto dell’eccellenza del proprio patrimonio agroalimentare un punto di forza in Europa e nel mondo. L’indicazione obbligatoria di origine permette di riconoscere il vero Made in Italy e tutelare lavoro e prodotti di qualità dei nostri territori. Se tutto il mondo copia i nostri formaggi, salumi, vini, piatti tipici, pasta un motivo ci sarà: il mondo li richiede.
Garantire l’etichettatura dei prodotti permette di riconoscerne la distintività, che è l’unica e vera arma competitiva per l’agricoltura italiana; ormai tutti, o quasi, hanno capito che per il nostro paese altri modelli di agricoltura che portano all’omologazione, come gli OGM, non porterebbero vantaggi né alle aziende né al territorio.
Difendere la nostra agricoltura, fatta di biodiversità e distintività, legata ai valori e alla storia della gente, significa anche proteggere la nostra salute, tutelare la nostra economia, fermare le speculazioni sul cibo da parte di multinazionali o agromafie, salvaguardare il nostro paesaggio e il nostro ambiente.
Non cambia quindi la strategia di Coldiretti. “Cerchiamo l’alleanza con il cittadino consumatore – dichiara il presidente provinciale Casare Bertoia – in un patto di trasparenza e reciproco vantaggio: dobbiamo sollecitare l’Europa e costringerla a considerare il desiderio di chiarezza dei cittadini. Purtroppo –continua il presidente-  l’Europa è ancora troppo legata a interessi di potenti lobby e non in grado di seguire con coraggio la volontà dei suoi cittadini. Sulla partita etichettatura l’Italia sta facendo da precursore, sta insegnando all’Europa che bisogna osare. Diamo forza e sostegno -conclude Bertoia- a questa politica virtuosa, concentriamo gli sforzi in battaglie che veramente hanno un senso”.
Il direttore Antonio Bertolla lancia ai cittadini un appello: “Invito tutti a firmare la petizione “Stop cibo falso”. È ancora molto il lavoro da fare e lunga la strada per ottenere quanto tutti chiedono: il diritto a sapere cosa stiamo mangiando! Serve – sottolinea Bertolla – la firma di tutti perché il cibo giusto è un diritto di tutti”.
 
VENETO, IL MANIFESTO POLITICO DI COLDIRETTI ADOTTATO DALLA GIUNTA REGIONALE
 
E’ diventato un atto formale della Regione Veneto il manifesto politico di Coldiretti. Lo testimonia la delibera adottata dalla Giunta il 16 febbraio scorso che esprime condivisione ed appoggio alle cinque proposte a costo zero per i primi cento giorni del prossimo governo. Dopo la sottoscrizione del documento da parte del Presidente Luca Zaia, per la Coldiretti regionale arriva un’altra soddisfazione: la conferma che i principi risultano in linea con il lavoro intrapreso dall’amministrazione pubblica veneta per la salvaguardia dei prodotti locali oltre che l’impegno per lo sviluppo del sistema agroalimentare.
“Dall’etichetta obbligatoria per tutti i prodotti alla conversione del Ministero dell’agricoltura a quello “del cibo” passando per l’implementazione della semplificazione burocratica, puntando su una legge che punisca chiunque attenti alla salute dei cittadini fino al libero accesso alla banca dati dei flussi commerciali dall’estero – sostiene Coldiretti –  i punti sono stati considerati di interesse generale per tutta la società e quindi alla portata trasversale di tutti i candidati e partiti che stanno affrontando la campagna elettorale”.
“In virtu’ di un Veneto ai vertici in termini di tipicità, qualità delle produzioni ed export, sempre in prima fila per la tutela delle imprese agricole e del vero Made in Italy – conclude Coldiretti – la votazione di questo provvedimento attesta ancora una volta l’attenzione della Regione Veneto verso la salvaguardia degli interessi dei consumatori e dell’ambiente”.
 
AREZZO, CINQUE PROPOSTE A COSTO ZERO PER I PRIMI 100 GIORNI DI GOVERNO
 
Un incontro con le principali forze politiche per presentare il manifesto politico di Coldiretti. Si è svolto nella giornata di ieri, presso la sede provinciale di Coldiretti Arezzo un momento di confronto con i candidati alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo, durante l’iniziativa è stato presentato il manifesto politico di Coldiretti “5 proposte a costo 0 per i primi 100 giorni di governo”, documento che è stato sottoscritto da tutti i candidati presenti.
L’importanza del settore agricolo e dell’economia ad esso collegata, questo il tema centrale della giornata che si è svolta alla presenza del Presidente e del Direttore di Coldiretti Arezzo e della dirigenza dell’Associazione, dei rappresentanti di Terranostra – Campagna Amica oltre al movimento dei giovani, delle donne e dei pensionati.
“Abbiamo presentato le 5 proposte – spiega il Presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo Tulio Marcelli – misure a costo zero che hanno una rilevanza decisiva, come ricomposizione delle storture della filiera, di dispiegamento del mercato in termini di apertura ed equità, infine di vigorosa accelerazione delle dinamiche virtuose commerciali e produttive. La loro sottoscrizione da parte dei politici presenti, è di fondamentale rilevanza per le imprese trasformatrici, per i consumatori e per l’intero Paese. Abbiamo chiesto una firma che vale un impegno sostanziale nella direzione del rafforzamento della sovranità alimentare dell’Italia in Europa e nel mondo”.
Il manifesto, che è stato proposto singolarmente a ciascun schieramento politico e che è stato sostenuto poi da tutti i candidati presenti, indica le misure che il prossimo Governo può mettere in atto per riequilibrare la filiera agroalimentare: al primo posto l’etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti agroalimentari, attualmente inficiata dall’Unione Europea, la richiesta di istituire il ministero del cibo che accorpi risorse e funzioni del Mipaaf e quelle del Ministero per lo sviluppo economico relative all’agroalimentare. Il terzo punto è poi relativo al segreto di Stato sulle importazioni, che Coldiretti vorrebbe superato al fine di conoscere esiti di ispezioni e controlli, flussi commerciali internazionali e le loro destinazioni al mercato interno, quindi, la richiesta di semplificazione normativa e burocratica e, infine, quella di una legge sui reati agroalimentari che sanzioni in maniera efficace frodi, contraffazioni e contrasti le infiltrazioni malavitose.
“5 proposte che racchiudono in sé altrettanti 5 punti fondamentali per la nostra agricoltura – dice Mario Rossi Direttore di Coldiretti Arezzo – rafforzare, la sovranità alimentare del nostro Paese, tutelare il vero Made in Italy, sostenere la presenza e l’offerta del cibo del territorio, lavorare a tutte le misure che costituiscono un paradigma sostenibile e accelerare l’insieme dei processi di educazione, tutto questo ha come premessa, il mantenimento di una linea ferma in Europa”.
Tutti i candidati che sono intervenuti, hanno firmato il manifesto, impegnandosi, una volta eletti, di portare le battaglie dell’agricoltura aretina in parlamento, per dar voce, a tutte quelle istanze che rappresentano anche nelle provincia di Arezzo una fetta importante dell’economia del territorio, con le aziende agricole che continuano a migliorarsi e si trasformano, diventano sempre più all’avanguardia e testimoni di un comparto che nonostante la crisi, continua a crescere.
 
ASTI, FERMIAMO LE TRUFFE ALIMENTARI, DIFENDIAMO IL MADE IN ITALY E SALUTE
 
Nel carrello della spesa, un prodotto alimentare su quattro, è a rischio “fake”. In troppi casi non viene riportato l’origine in etichetta, a volte anche quando è già obbligatoria: dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti, con tanto di lista dei prodotti della spesa più a rischio, stilata in occasione dell’avvio della raccolta firme sulla petizione #stopcibofalso per chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola.
“Nonostante i passi in avanti fatti grazie alle nostre battaglie per l’etichettatura obbligatoria, ultima in ordine di tempo quella sul riso e la pasta entrata in vigore il mese scorso – spiega Roberto Cabiale presidente di Coldiretti Asti – restano ancora ampi margini di miglioramento. Questa petizione vuole difendere le nostre produzioni ed il lavoro dei nostri imprenditori, bloccando le speculazioni che ostacolano l’economia del territorio. Basti pensare, ad esempio, che la frutta trasformata, come mele, kiwi e pesche resta anonima, così come i prodotti da forno.
Non è un caso che 9 italiani su 10 ritengano importante per la sicurezza alimentare conoscere la provenienza del cibo che consumano. Si tratta, quindi, di una battaglia di civiltà per garantire la salubrità di quanto viene consumato sulle nostre tavole. L’indicazione di origine permette di contrastare quelle imitazioni che ogni anno sottraggono 60 miliardi di euro all’economia dell’Italia e di rafforzare la lotta alle agromafie, oltre che prevenire le falsificazioni”.
L’appello, di firmare la petizione è dunque rivolto a tutti gli astigiani: è possibile firmare la petizione sul sito www.asti.coldiretti.it, presso tutti gli uffici di zona Coldiretti e negli agrimercati di Campagna Amica (per l’elenco consultare il sito www.campagnamica.it). Inoltre, si può sostenere la campagna #stopcibofalso sui social network di Coldiretti Asti (pagina Facebook e Twitter).
 
UMBRIA, COLDIRETTI INCONTRA LE FORZE POLITICHE E PRESENTA IL PROPRIO MANIFESTO
 
Etichettatura d’origine su tutti i prodotti alimentari; istituzione del Ministero del Cibo; semplificazione per le imprese agricole; via il segreto sulle importazioni; nuova legge sui reati agroalimentari. Sono le cinque proposte del Manifesto politico di Coldiretti in vista delle elezioni del 4 marzo, che saranno presentate dalla Coldiretti Umbria ai rappresentanti degli schieramenti politici, nel corso di appositi incontri al via questa settimana. Si tratta – spiega Coldiretti – di 5 interventi a costo zero da esaurire nei primi 100 giorni di Governo, che puntano a salvaguardare le imprese agricole italiane eliminando le storture della filiera e rendendo più trasparenti i mercati e le pratiche commerciali e produttive.
L’obiettivo dei vari appuntamenti –  sottolinea Coldiretti Umbria – sarà anche quello di ascoltare per poi valutare i vari programmi, ma non mancheranno nel corso degli incontri, riferimenti alla situazione e alle questioni più rilevanti e attuali per il comparto agricolo umbro, a cominciare dai ritardi dei pagamenti comunitari agli agricoltori, dal problema dei danni della fauna selvatica alle imprese, fino alle conseguenze legate al recente sisma che ha colpito il Centro Italia.
Tornando al Manifesto politico, sull’etichetta d’origine Coldiretti chiede al prossimo Governo di estendere l’obbligo a tutti i prodotti in commercio, difendendo nello stesso tempo i decreti nazionali su latte e formaggi, grano e pasta, riso, derivati del pomodoro, anche a costo di agire in regime di infrazione se il regolamento relativo all’indicazione di origine dell’ingrediente cui sta lavorando la Commissione europea dovesse tendere a sovvertire gli orientamenti e le norme approvati dal nostro paese.
Tra le battaglie da portare avanti – afferma Coldiretti – quella della semplificazione rispetto a un carico per le imprese agricole derivante da processi burocratici distorti che rappresenta uno dei principali elementi di malessere e di ostacolo competitivo. Ciò sarà possibile solo valorizzando, secondo i principi di sussidiarietà, il ruolo di semplificazione dei Centri di Assistenza Agricola, in rapporto diretto con le imprese. Anche in Umbria – riferisce Coldiretti – è arrivato davvero il momento che la Regione dimostri disponibilità e lungimiranza sul ruolo proattivo dei CAA nel processo di razionalizzazione amministrativa nel settore agricolo, con un non più procrastinabile cambio di marcia che porti ad una efficace attuazione della normativa regionale in materia.
 
RAVENNA, CAMBIO AL VERTICE DI GIOVANI IMPRESA: GRAZIANI NUOVO DELEGATO
 
Lo sviluppo dell’agricoltura, unico settore a far registrare nell’ultimo triennio una forte crescita occupazionale (+5,5%) a livello nazionale e l’aumento più elevato per numero di nuove imprese su scala provinciale, visto con gli occhi dei suoi giovani protagonisti, quegli imprenditori under 30 che credono e vedono nel cosiddetto “ritorno alla terra” prospettive di crescita, reddito e nuove traiettorie di futuro. Questo il tema centrale dell’affollata assemblea dei Giovani di Coldiretti Ravenna, che ieri sera, lunedi 19 febbraio, si è riunita per un confronto a più voci e per rinnovare le cariche associative degli under 30 dell’organizzazione ravennate.
Alla presenza del Segretario regionale Coldiretti Giovani Impresa Sergio Tardani, ha aperto i lavori il Delegato uscente Marco Gambi che ha tracciato i punti salienti della propria esperienza alla guida del movimento giovani, “una bella palestra per crescere come uomini e imprenditori” e lasciato ‘in eredità’ al successore alcuni spunti sui quali continuare a lavorare, “dall’aggregazione interna al mondo del vino, al consumo responsabile di acqua, sino all’agricoltura di precisione”.
Dopo i ringraziamenti ai giovani e ai vertici della Federazione provinciale per “l’aiuto e il prezioso supporto lungo questo cammino”, Gambi ha lasciato la parola al Direttore Walter Luchetta che ha ricordato alla giovane platea le importanti battaglie che Coldiretti sta conducendo da anni, da quella per la semplificazione all’etichettatura obbligatoria dei cibi, dalla lotta ai reati agroalimentari, sino alla nuova petizione ‘#stop al cibo falso’ promossa al fine di contrastare gli accordi internazionali a firma UE “che ‘legalizzano’ il finto made in Italy e danneggiano i nostri produttori”.
Prima di passare alla fase elettiva è intervenuto il Presidente Coldiretti Ravenna Massimiliano Pederzoli che ha sottolineato l’importanza di avere un gruppo di giovani che si impegni e si metta a disposizione per essere parte attiva degli organi dirigenti di Coldiretti, “organizzazione che è prima di tutto casa di tutti noi – ha ribadito il Presidente – quella Coldiretti che da sempre conduce battaglie di civiltà, legalità e futuro per difendere gli interessi non solo dell’agricoltura, ma dell’intero Paese, dell’economia e della società italiana. Solo con il vostro entusiasmo e con le vostre idee – ha concluso Pederzoli rivolgendosi ai giovani agricoltori – si sviluppano i temi che diventano le nostre battaglie e si infonde nuovo slancio all’organizzazione tutta”.
L’assemblea ha poi proceduto all’elezione del nuovo Delegato provinciale nominando all’unanimità il lughese Michele Graziani. Classe 1993, diplomato Perito agrario presso l’Istituto Scarabelli di Imola, Graziani vive a Villa San Martino (Lugo) dove conduce un’azienda di circa 19 ettari (con vigneto, noce e seminativo). Dopo aver ringraziato il Delegato uscente, il neo eletto si è detto “onorato di poter rappresentare i Giovani Coldiretti e di poter lavorare al loro fianco per tutelare e far crescere, tutti insieme, la nostra agricoltura, il vero made in Italy e la nostra Coldiretti”. Sono poi stati nominati gli 11 rappresentanti che avranno il ruolo di componenti del Comitato provinciale di Giovani Impresa e che per il mandato 2018/2022 saranno: Carlo Calderoni, Bagnacavallo; Danilo Pini, Solarolo; Davide Gardi, Riolo Terme; Michele Tampieri, Lugo; Paolo Beltrami, Bagnara di Romagna; Giulio Zama, Sant’Agata sul Santerno; Fabio Spada, Brisighella; Luca Guerrini, Bagnacavallo; Claudia Dalmonte, Riolo Terme; Francesco Mazzini, Solarolo; Andrea Savorani, Faenza.
 
SICILIA, Il SOTTOSEGRETARIO FARAONE FIRMA IL DOCUMENTO PROPOSTO DA COLDIRETTI
 
Etichettatura, la madre di tutte le battaglie.  Ministero del cibo. Processi di semplificazione.  Via il segreto dalle importazioni. Legge sui reati agroalimentari. Sono i cinque punti contenuti nel manifesto politico della Coldiretti. Cinque proposte a costo zero per i primi 100 giorni di Governo firmate stamani dal sottosegretario alla Salute, Davide Faraone. Le proposte sono state illustrate   dal presidente di Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri e dal direttore, Prisco Lucio Sorbo, durante un incontro con i dirigenti dell’Organizzazione agricola.
 
AREZZO, ORIGINE DEL GRANO IN ETICHETTA: TRAGUARDO RAGGIUNTO
 
Un grande traguardo raggiunto, un momento storico per il Paese, un altro tassello di un puzzle che va verso il compimento a tutela e valorizzazione delle imprese agricole! E’ finalmente entrato in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano grazie all’entrata in vigore nei giorni scorsi del decreto ministeriale del 26 luglio 2017.
Coldiretti Arezzo così come tutta la Coldiretti nazionale ha portato avanti questa battaglia negli ultimi anni e in questi giorni ha voluto condividere il risultato con una conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Rosa del Comune di Arezzo, alla presenza del Presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo Tulio Marcelli, del Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi, del Vicesindaco di Arezzo Gianfrancesco Gamurrini, del Presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni oltre al Presidente dell’Associazione Cuochi Arezzo Gianluca Drago.
“Grano 100% Made in Italy per questo sinonimo di produzioni di qualità – commenta il Presidente Marcelli – un nuovo passo in avanti quindi che è il risultato della guerra del grano lanciata da Coldiretti con decine di migliaia di agricoltori scesi in piazza per difendere il Granaio Italia contro l’invasione di prodotto straniero, di bassa qualità e trattato con sostanze vietate nel nostro Paese  come il glifosate, da oggi – prosegue Marcelli – il cittadino consumatore potrà scegliere se acquistare grano prodotto in Italia o proveniente da altri paesi, una mossa determinante nella direzione della trasparenza dell’informazione ai consumatori in una situazione in cui, però, ¼  della spesa degli italiani resta anonima”.
Nel corso della conferenza sono state presentate le nuove etichette obbligatore per la pasta ed il riso, ed illustrato cosa prevede il provvedimento, il decreto grano/pasta in particolare annuncia che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia devono avere obbligatoriamente indicate in etichetta le seguenti diciture: a) Paese di coltivazione del grano: nome del Paese nel quale il grano viene coltivato; b) Paese di molitura: nome del paese in cui il grano è stato macinato. Se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE. Se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l’Italia, si potrà usare la dicitura: “Italia e altri Paesi UE e/o non UE.
“La tutela delle produzioni di eccellenza italiane e conseguentemente quella dei consumatori è sempre stata una delle priorità del nostro sistema camerale – afferma il Presidente della Camera di Commercio di Arezzo Andrea Sereni – siamo soddisfatti dell’obbligo che interessa, assieme al riso, un alimento, come la pasta, che rappresenta un elemento identitario della nostro cultura enogastronomica. L’augurio è che, nel brevissimo futuro, un’indicazione certa della provenienza delle materie prime sia presente in ogni cibo o bevanda presente nelle tavole italiane ed europee”.
Il decreto per l’etichettatura d’origine della pasta punta anche a contrastare le speculazioni che hanno provocato il crollo dei prezzi del grano italiano al di sotto dei costi di produzione con una drastica riduzione delle semine e il rischio di abbandono per un territorio di 2 milioni di ettari coltivati situati spesso in aree marginali.
“Un importante traguardo quello raggiunto da Coldiretti – dice il vicesindaco del Comune di Arezzo Gianfrancesco Gamurrini –  ottenere l’etichettatura del grano per la pasta rappresenta per l’associazione di categoria la vittoria di una battaglia che portava avanti da tempo. E questa battaglia condotta con determinazione a tutela, in primo luogo, del consumatore e dei nostri produttori non può che raccogliere il plauso anche dell’amministrazione comunale”.
Durante la conferenza è stata presentata la sfoglia di Campagna Amica realizzata con la farina di Grano Verna a simbolo della vittoria delle imprese agricole e dei consumatori.
“Un grande risultato – rimarca Gianluca Drago Presidente dell’Associazione Cuochi Arezzo – preparare i nostri piatti con la consapevolezza di utilizzare ingredienti 100% Made in Italy a cominciare dalla pasta, è un valore aggiunto per tutti i cuochi che sanno esaltare al massimo le materie prime. Noi privilegiamo sempre il prodotto a Km zero e di Campagna Amica” ha detto Drago ricordando la collaborazione che lega le due associazioni.
“Il nostro Paese è il principale produttore europeo e secondo mondiale di grano duro, destinato alla pasta con 4,3 milioni di tonnellate su una superficie coltivata pari a circa 1,3 milioni di ettari – spiega il Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi – Arezzo ha il primato per il grano tenero, coltivato soprattutto in Val di Chiana. Sono moltissime le imprese agricole che coltivano grano in aree in cui se non vi fosse questa coltivazione resterebbero incolte. Il traguardo dell’etichetta trasparente grano/pasta, – ricorda Rossi – prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta il Paese di coltivazione del grano e quello dove è stato macinato. Le indicazioni sull’origine dovranno, inoltre, essere apposte in etichetta in un punto evidente in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili”.
 
BERGAMO, DAL CONTADINO ARRIVA IL FORMAGGIO FRESCO “LATTOSIO FREE”
 
Stracchini e formaggelle senza lattosio, realizzati direttamente nel caseificio aziendale, con il latte appena munto. E’ la novità proposta dall’imprenditrice agricola Chiara Consoli, titolare con il marito Camillo e la sorella Gloria, dell’agriturismo S. Antonio a Grone, in provincia di Bergamo. 
“L’dea di produrre alcuni formaggi freschi senza lattosio mi è venuta perché molti degli ospiti del nostro agriturismo presentano intolleranze a questo zucchero e quindi non possono gustare interamente il menù che proponiamo – racconta Chiara –; un vero peccato perché i formaggi rappresentano una parte importante della nostra produzione e hanno un posto d’onore sulle nostre tavolate. Anche io ho questo problema e so cosa vuol dire rinunciare al latte e ai suoi derivati”. 
Coldiretti Bergamo spiega che la difficoltà ad assorbire il lattosio è un disturbo sempre più diffuso e si rileva spesso anche tra chi fa gli acquisti nei punti vendita aziendali e nei mercati di Campagna Amica. Secondo le indagini statistiche di Nielsen e Ministero della Salute, nel nostro Paese ci sarebbero 1.100.000 intolleranti al lattosio e 305.000 allergici al latte (in questo ultimo caso sono interessate le proteine del latte). Se gli intolleranti possono consumare moderatamente i formaggi a lunga stagionatura perché durante questa fase il lattosio viene trasformato in acido lattico, così non accade per gli altri tipi di formaggi.
“Per poter servire un prodotto adatto anche a chi non riesce ad assorbire correttamente il lattosio – prosegue Chiara – utilizzo nella fase di caseificazione un enzima specifico, un procedimento di per sé abbastanza semplice. La parte più impegnativa è l’organizzazione del laboratorio, per garantire una gestione separata delle produzioni, con lattosio e senza lattosio, ed evitare eventuali contaminazioni. Anche la stagionatura e la conservazione avviene in luoghi ben distinti”.
L’agriturismo S. Antonio ha un allevamento di 55 capi, di cui 26 bovine in lattazione. Ogni settimana destina un quintale di latte a questa tipologia di produzione per accontentare chi per motivi di salute deve seguire una dieta “lattosio free” ma vuole comunque continuare a fare la spesa dal contadino di formaggi freschi o mediamente stagionati.  
“L’iniziativa di Chiara dimostra come le imprenditrici abbiamo una particolare sensibilità verso le innovazioni e il mercato – sottolinea Elena Lazzarini, responsabile di Donne Impresa Coldiretti Bergamo – è un esempio di come si possa coniugare la qualità delle produzione andando incontro alle esigenze dei consumatori, sempre più attenti agli aspetti salutistici dei cibi che consumano quotidianamente”.
 
PISTOIA, INCONTRO CON I CANDIDATI E AL VIA LA PETIZIONE ALL’UE ‘STOP AL CIBO FALSO’
 
Sala della Camera di Commercio affollata dalla dirigenza territoriale di Coldiretti e pieno appoggio dei candidati al Manifesto politico dell’associazione, che ieri sera in vista delle elezioni del 4 marzo ha organizzato un incontro coi candidati nei collegi uninominali pistoiesi (massimo due esponenti per partito). Hanno risposto alla chiamata di Coldiretti Pistoia i rappresentanti di 4 schieramenti con i seguenti candidati nei collegi uninominali di Senato e Camera: Centro Destra, Patrizio La Pietra e Maurizio Carrara; PD, Caterina Bini e Edoardo Fanucci; Liberi e Uguali, Arianna Benigni; M5S, Sandra Magnani.
Candidate e candidati presenti hanno TUTTI sottoscritto il Manifesto politico di Coldiretti sottoposto loro dal presidente di Coldiretti Pistoia Fabrizio Tesi e dal direttore Simone Ciampoli.
Il Manifesto prevede 5 punti da realizzare a costo zero nei primi 100 giorni del Governo che verrà, e già sottoscritto dai rappresentanti degli schieramenti/coalizioni a livello nazionale (PD, Centro Destra, M5S);
– etichettatura obbligatoria con indicazione dell’origine della materia prima su tutti i prodotti alimentari (attualmente l’obbligo sussiste per latte e derivati, grano, pasta, riso, derivati pomodoro);
– istituzione di un Ministero del Cibo per garantire un’unica regia normativa (come in Francia), che accorpi risorse e funzioni del Mipaaf (Ministero dell’Agricoltura), quelle del Ministero per lo Sviluppo economico relative all’agroalimentare;
– processi di semplificazione burocratica e attività di controllo coordinata, evitando moltiplicazione di soggetti e duplicazioni (Sistema unico di controlli – Sussidiarietà CAA – Semplificazione Lavoro);
– via al segreto sulle importazioni di prodotti agroalimentari, che Coldiretti vorrebbe superato al fine di conoscere esiti di ispezioni e controlli, flussi commerciali internazionali e le loro destinazioni nel mercato interno;
– legge sui reati agroalimentari, l’attuale normativa è inadeguata alle esigenze di produttori e cittadini consumatori (proposta già approvata dal Consiglio dei Ministri), ma di fatto bloccata in Parlamento.
Ai candidati pistoiesi è stato inoltre evidenziato il tema della sicurezza nelle aziende agricole, che sempre più sono oggetto di furti di prodotti e attrezzature. Un problema crescente che oltre agli importanti danni economici, genera malessere e incertezza, pregiudicando lo sviluppo e la crescita di un territorio. È necessario un deciso e immediato rafforzamento delle attività di prevenzione per scongiurare il moltiplicarsi dei furti, specialmente nei vivai, e le potenziali derive verso forme di criminalità organizzata.
In occasione dell’incontro ‘Politiche 2018. Coldiretti incontra i candidati’ è stata avviata la campagna ‘Stop Cibo Falso’, la petizione indirizzata al Parlamento Europeo finalizzata a introdurre l’obbligatorietà dell’indicazione del Paese d’origine o luogo di provenienza dell’ingrediente primario di un alimento. Obiettivo della petizione è chiedere all’Ue chiari indirizzi alla Commissione affinché in tutti i negoziati commerciali sia garantita, senza eccezioni, l’effettiva indicazione dell’origine degli alimenti e quella degli ingredienti evitando citazioni di dubbia interpretazione. La raccolta di firme rivolta al Presidente del Parlamento Europeo viene avviata da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica in ogni farmers’ market d’Italia e on line sui siti www.coldiretti.it e www.campagnamica.it. La petizione, che è stata già firmata da tanti imprenditori agricoli presenti all’incontro e da molti dei candidati, sarà a disposizione di tutti i cittadini per la firma negli uffici zona Coldiretti e presso i mercati settimanali di Campagna Amica di Pescia, Quarrata e Pistoia.
 
NOVARA-VCO: ETICHETTATURA OBBLIGATORIA: AL VIA LA PETIZIONE #STOPCIBOFALSO
                                                                       
A rischio “fake” nel carrello della spesa un prodotto alimentare su quattro che non riporta obbligatoriamente l’origine in etichetta, dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che ha smascherato la lista dei prodotti della spesa più a rischio in occasione dell’avvio della raccolta firme sulla petizione #stopcibofalso per chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola.
“Nonostante i passi in avanti che abbiamo fatto grazie alle battaglie portate avanti dalla nostra Organizzazione, un ultimo esempio è l’entrata in vigore dell’etichettatura obbligatoria per il riso e la pasta, restano ancora ampi margini di miglioramento” spiega il presidente di Coldiretti Novara Vco Sara Baudo. “Questa petizione vuole difendere le nostre produzioni ed il lavoro dei nostri imprenditori, bloccando le speculazioni che ostacolano l’economia del territorio.
Basti pensare che, ad esempio, la frutta trasformata, come mele, kiwi e pesche di cui il Piemonte è tra i maggiori produttori, resta anonima. Non è un caso che 9 italiani su 10 ritengano importante per la sicurezza alimentare conoscere la provenienza del cibo che consumano. Si tratta, quindi, di una battaglia di civiltà per garantire la salubrità di quanto viene consumato sulle nostre tavole. L’indicazione di origine permette di contrastare quelle imitazioni che ogni anno sottraggono 60 miliardi di euro all’economia dell’Italia e di rafforzare la lotta alle agromafie, oltre che prevenire le falsificazioni”.
Dove firmare – I cittadini delle nostre province possono firmare la petizione sul sito www.novara-vco.coldiretti.it, oppure presso tutti i mercati di Campagna Amica del territorio: •    a Novara in largo Leonardi la prima e terza domenica del mese; • a Galliate in via Bianca di Caravaggio il primo e terzo venerdì del mese; • a Nebbiuno in piazza Caduti di Nassiriya l’ultima domenica del mese; • a Oleggio in largo Bersaglieri ogni primo e terzo lunedì del mese; • a Trecate in piazza Cavour il primo sabato del mese). E’ possibile, inoltre, firmare presso gli 85 Punti Campagna Amica del Novarese e Vco (per l’elenco dettagliato è possibile consultare il sito www.campagnamica.it). Ancora, si può firmare negli uffici Coldiretti presenti in modo capillare sul territorio: a Novara in via XX Settembre 40; a Domodossola in borgata Case delle Rane 10; a Oleggio in largo Bersaglieri 1; a Verbania in via Rigola 44). Coldiretti invita inoltre i consumatori a sostenere la campagna #stopcibofalso sui social network di Coldiretti e Terranostra Piemonte (pagina Facebook, Twitter ed Instagram).
              
Appuntamenti
 
VICENZA: BIONATURA E SOSTENIBILITÀ PER IMPRESA AGRICOLA E SVILUPPO FUTURO
Mercoledì 21 febbraio
 
ll 21 febbraio alle 11 nell’aula magna dell’Itas di Lonigo la locale sezione Coldiretti organizza un incontro con gli studenti sul tema del biologico. L’incontro, progettato nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, ha lo scopo di avvicinare i giovani da un lato a Coldiretti, dall’altro di fornire una prospettiva di impresa a carattere green. Il titolo proposto per il seminario è “Bionatura e sostenibilità: cosa il processo biologico può dare all’impresa agricola in termini di un suo sviluppo futuro”, con relatore Stefano Quaggio di Valoritalia srl ente certificatore.
 
SARDEGNA: GIOVANI AGRICOLTORI “CON LA VALIGIA IN MANO” IN PIAZZA A CAGLIARI
Mercoledì 21 febbraio
 
“Mercoledì mattina i giovani agricoltori provenienti da tutta l’isola, invaderanno Cagliari con la valigia in mano, simbolo di una politica burocratizzata che sta costringendo le nuove generazioni che vorrebbero costruire in campagna il proprio futuro ad abbandonare la propria terra”. Lo annuncia Coldiretti Cagliari per bocca del proprio presidente Efisio Perra che insieme a Coldiretti Giovani Sardegna ha chiamato a raccolta i giovani che hanno e vorrebbero usufruire del primo insediamento per avviare la propria azienda.
Gli ingiustificabili e lunghissimi ritardi del primo insediamento hanno costretto i giovani che quasi un anno fa hanno presentato domanda a scendere in piazza per chiedere conto di un proprio diritto e chiedere conto delle tante promesse sul bando (tempi, semplificazione ecc.).
“Ci stanno costringendo ad abbandonare i nostri sogni e le nostre idee che vorremmo realizzare nella nostra regione – dice Angelo Cabigliera presidente dei Giovani Coldiretti sardi -. In questo modo il primo insediamento anziché un sostegno si è trasformato in un freno. Alcuni giovani hanno perso i requisiti prima di avviare il bando, per via delle continue sospensioni e revoche. Altri si trovano in difficoltà perché hanno avviato la propria azienda e investito dei denari con la garanzia di poter usufruire dei fondi messi a disposizione dalla misura. Si stanno scontrando con una realtà diversa che sembra li stia incoraggiando ad abbandonare i propri progetti e scappare dalla Sardegna”.
 “L’appuntamento è per mercoledì mattina alle 9,30 in piazza del Carmine –  spiega Efisio Perra -. Da lì, intorno alle 10 i giovani, con in mano una valigia, si sposteranno in corteo in viale Triste verso via Caprera, dove ci sarà una prima sosta nella sede di Argea. Da lì si proseguirà fino a via Roma, davanti alla sede del Consiglio regionale dove si chiederà audizione ai capogruppo in Consiglio regionale per spiegare la grave situazione che stanno vivendo i giovani”.
 
LECCE: FINANZIAMENTI AL CONTRATTO DI DISTRETTO PER RIGENERAZIONE AGRICOLTURA
Venerdì 23 febbraio
 
Subito risorse finanziarie e azioni concrete già nei primi giorni della prossima Legislatura per aiutare il Salento a ripartire dopo il terremoto xylella fastidiosa. Lo hanno chiesto il presidente di Coldiretti Lecce Pantaleo Piccinno e il direttore Giuseppe Brillante ai candidati dei collegi salentini, lunedì sera, nel frantoio oleificio “Agro” a Surbo, in un incontro alla presenza di un nutrito gruppo di operatori del settore rurale. A raccogliere le istanze c’erano Salvatore Capone (centrosinistra), Francesco Bruni (Noi Con l’Italia), Diego De Lorenzis (M5S), Erio Congedo (centrodestra).
I dirigenti di Coldiretti Lecce hanno ricordato ai candidati che è importante, a cinque anni dalla ufficializzazione di xylella nel territorio, “non ripartire da zero ma utilizzare quei pochi strumenti legislativi finora prodotti attorno ai quali realizzare un deciso Programma di rigenerazione dell’agricoltura salentina”.
“Il comma 126 della legge finanziaria 2018 stanzia un primo, insufficiente, finanziamento da destinare ad un contratto di distretto con lo scopo di realizzare un programma di rigenerazione dell’agricoltura nei territori colpiti dal batterio Xylella Fastidiosa. Riteniamo che questo possa essere lo strumento da utilizzare in modo concreto per realizzare un forte programma strategico che, coinvolgendo tutti i settori economici ed il mondo della ricerca, possa fornire una prospettiva di futuro per l’intero comparto agricolo e della filiera olivicola”, ha detto il presidente Pantaleo Piccinno. “E’ quindi indispensabile impegnare il Parlamento, impegnando alla collaborazione sia la Regione Puglia che la UE, a dotare questo strumento di programmazione partecipata di un corposo finanziamento pluriennale, a cui collegare interventi provenienti da provvedimenti legislativi ordinari ma finalizzati al sostegno di strumenti e infrastrutture necessarie per consentire un’agricoltura innovativa e la ricostruzione del paesaggio salentino”.
 Priorità dunque, ha sottolineato il direttore Giuseppe Brillante, “alla realizzazione di infrastrutture per l’erogazione d’acqua, ed il piano annuale di irrigazione del Mipaaf dovrà contenere interventi per il Salento particolarmente nel riuso delle acque affinate e per l’ammodernamento della rete distributiva, e poi il miglioramento della logistica fornendo nuova destinazione a quelle strutture, tra cui molte cooperative, che la xylella ha costretto ormai alla chiusura. Ed ancora priorità alla costituzione di un fondo per il sostegno finanziario delle imprese colpite dal batterio, alla stregua dei fondi specifici costituiti per il latte o per il grano duro”.
“Necessario poi – conclude Brillante – un continuo investimento sulla ricerca utilizzando il Salento come luogo nel quale realizzare il laboratorio a cielo aperto per la sperimentazione di tutte le soluzioni possibili al contrasto di Xylella fastidiosa”.
Durante l’assemblea sono state presentate e sottoscritte idealmente dai candidati anche le cinque proposte a costo zero di Coldiretti per la prossima Legislatura: etichettatura obbligatoria, ministero del cibo, processi di semplificazione per le imprese, abolizione del segreto sulle importazioni, legge sui reati agroalimentari.
Il prossimo incontro è previsto venerdì 23 febbraio alle ore 17.30 nell’agriturismo Santa Croce a Lucugnano (Tricase, via della Croce) alla presenza di Francesco Boccia (Pd), Teresa Bellanova (centrosinistra) e Rocco Palese (centrodestra).
 
TORINO: A TORINO E PROVINCIA SI FIRMA NEI MERCATI DOMENICALI DI CAMPAGNA AMICA
Da domenica 25 febbraio a domenica 11 marzo
 
“A rischio “fake” nel carrello della spesa è un prodotto alimentare su quattro che non riporta obbligatoriamente l’origine in etichetta. Dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane, fino al latte in polvere per bambini – denuncia Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino –. Una recente analisi Coldiretti ha smascherato la lista dei prodotti della spesa più a rischio. Per contrastare il falso made in Italy abbiamo avviato una raccolta firme sulla petizione #stopcibofalso per chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola”.
Fabrizio Galliati, aggiunge: “Si tratta dell’avvio di una mobilitazione popolare nei confronti dell’Unione Europea per fermare il cibo falso e proteggere la salute, tutelare l’economia, bloccare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana. Nonostante i passi in avanti, infatti, permangono ancora ampie zone d’ombra e ogni giorno rischiano di finire nel piatto alimenti di bassa qualità e origine incerta che mettono a rischio la salute, come dimostrano i ripetuti allarmi alimentari che si propagano rapidamente a livello planetario per la mancanza di trasparenza: dall’ultimo caso del latte in polvere francese alla salmonella per i bambini fino alla carne di cavallo spacciata per vitello nei ragù, dai prosciutti ottenuti da maiali olandesi alimentati con mangimi alla diossina, ma anche il succo di arance brasiliane trattate con il carbendazim, un pesticida vietato in Europa”.
La raccolta di firme rivolta al Presidente del Parlamento Europeo viene avviata da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica in ogni “farmers’ market” d’Italia e on line sui siti www.coldiretti.it e www.campagnamica.it ma sono previste anche iniziative lungo tutta la Penisola.
A Torino i cittadini potranno firmare la petizione “Stop cibo falso” nei seguenti mercati di Campagna Amica, dalle ore 9 alle 18: domenica 25 febbraio, in piazza Bodoni; domenica 4 marzo, in piazza Palazzo di Città; domenica 11 marzo in piazza e Giardini Cavour. In provincia di Torino i mercati di Campagna Amica dove i cittadini potranno firmare la petizione sono: a Rivarolo Canavese, in Corso Indipendenza, venerdì 23 febbraio dalle ore 15 alle 17; ad Avigliana, in piazza del Popolo, martedì 27 febbraio, dalle ore 15 alle 17; a Castiglione Torinese, in via Torino 233, martedì 27 febbraio, dalle ore 17 alle 19.
 
MANTOVA: INCONTRO CON I CANDITATI ALLE PROSSIME ELEZIONI POLITICHE E REGIONALI
Mercoledì 21 febbraio
 
Questi i candidati che alle ore 20,30 di mercoledì 21 febbraio interverranno all’incontro che Coldiretti Mantova ha organizzato per discutere dei temi agricoli che interessano il settore e i cittadini. Interverranno: Marco Carra candidato alle Politiche per il PD; Nicola Federici candidato alle Regionali per il PD; Annalisa Baroni candidata alle Politiche per Forza Italia; Alessandra Cappellari candidata alle Regionali per la Lega; Alberto Zolezzi candidato alle Politiche per il Movimento Cinque Stelle e Rosanna Panella candidata alle Regionali per il Movimento Cinque Stelle.
La serata verrà moderata da Gabriele De Stefani, giornalista Gazzetta di Mantova. Il dibattito si svolgerà presso la Sede Federazione Provinciale Coldiretti Mantova, Via Pietro Verri 33, dalle ore 20.30. Durante l’incontro saranno presentati i manifesti politici elaborati da Coldiretti che i candidati valuteranno di sottoscrivere.
 
TREVISO: 4 INCONTRI IN UNA GIORNATA PER CHIEDERE IMPEGNI SU 5 NOSTRE PROPOSTE
Giovedì 22 febbraio
 
Un incontro per presentare ai candidati il proprio Manifesto Politico, anzi 4. Quattro perché per giovedì pomeriggio Coldiretti Treviso ha organizzato altrettanti incontri, di un’ora ciascuno, per proporre e chiedere l’adesione ai candidati alle prossime elezioni politiche per il loro impegno di portare a termine nei loro primi 100 giorni di legislatura 5 punti ben precisi. Gli incontri alla presenza dei 95 presidenti delle sezioni di Coldiretti Treviso e dei delegati provinciali dei movimenti Pensionati, Donne Impresa e Giovani Impresa si terranno presso la sede provinciale di Coldiretti a partire: dalle ore 15 con i candidati di Centro destra, dalle 16 con quelli del Centro sinistra, dalle 17 con il Movimento 5 stelle e dalle 18 con Liberi e uguali. Con Walter Feltrin e Antonio Maria Ciri, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Treviso ci saranno ad illustrare il Manifesto anche Martino Cerantola e Pietro Piccioni, presidente e direttore di Coldiretti Veneto.
“Cambiano gli attori politici? Per noi il progetto resta Uno, immutato, importante, fondamentale per dare presente e futuro al sistema impresa dell’inimitabile agricoltura made in Italy. Sappiamo benissimo il valore che dobbiamo tutelare e difendere dentro e fuori i nostri confini: 38 miliardi di export dell’agroalimentare e 60 di imitazioni – sottolinea Walter Feltrin – Sappiamo che ci dobbiamo difendere dal furto della nostra identità e che nelle prossime settimane e mesi andrà in scena una battaglia a livello europeo per evitare che la commissione europea cancelli, assecondando determinate lobby, l’obbligo dell’origine nelle etichette di tanti prodotti agricoli, anzi di tanto cibo che potrebbe diventare anonimo con tutti i rischi del caso”. Coldiretti ha le idee chiare su cosa serve subito!
“Noi sappiamo che serve rafforzare la sovranità alimentare del nostro Paese, tutelare il vero made in italy a partire dal mercato interno, sostenere la presenza e l’offerta del cibo e del territorio, lavorare a tutte le misure che costituiscono un paradigma sostenibile e accelerare l’insieme dei processi di educazione all’imprenditorialità e al lavoro in agricoltura” aggiunge Antonio Maria Ciri.
Le 5 proposte  – Coldiretti, in occasione delle elezioni politiche chiede 5 interventi da effettuarsi nei primi 100 giorni di governo che sono misure a costo zero che garantiranno dei benefici immediati per tutto il paese, dai produttori ai consumatori: 1) etichettatura: la madre di tutte le battaglie confermando i decreti nazionali e estendere l’obbligatorietà a tutte le filiere a partire da ortofrutta e carni trasformate; 2) un ministero del cibo: serve una regia unica per il cibo italiano che coinvolga produttori, trasformatori, distributori e consumatori. 3) processi di semplificazione: il carico per le imprese agricole derivante da processi burocratici distorti costituisce uno dei principali elementi di malessere e di aggravio competitivo. 4) via il segreto sulle importazioni: è necessario de-secretare le destinazioni dei flussi di importazione e occorre creare un’autorità che vigili sui meccanismi speculativi. 5) legge sui reati agroalimentari: chi pecca contro il cibo pecca contro i nostri figli. L’attuale normativa è inadeguata rispetto alla gravità percepita e reale dei fenomeni. Coldiretti ha le idee chiare, ora vogliamo ascoltare su questi temi le idee dei candidati.
 
SALERNO: ELEZIONI, I GIOVANI DI COLDIRETTI INCONTRANO I CANDIDATI
Giovedì 22 febbraio
 
In vista delle prossime elezioni, giovedì 22 febbraio, dalle ore 15, presso il Grand Hotel Salerno, i Giovani di Coldiretti Salerno incontreranno i rappresentanti dei vari schieramenti politici, per presentare e discutere il manifesto della Coldiretti sulle proposte per l’Italia che uscirà dalle urne. Al confronto parteciperanno il presidente provinciale Vittorio Sangiorgio, il direttore Enzo Tropiano e tutta la dirigenza salernitana.
L’appuntamento prevede il confronto alle ore 15.00 con Angelo Tofalo, candidatoalla Camera dei Deputati del Movimento 5 Stelle; alle ore 16.00 con Silvano Del Duca, capolista di Insieme per la Camera e Mino Pignata, capolista al Senato; alle ore 17.00 con Piero De Luca, candidato alla Camera con il Pd e Angelica Saggese, candidata al Senato con il PD; alle ore 18.00 Costabile Spinelli candidato al Senato con Forza Italia. A tutti i candidati Coldiretti Salerno chiederà di sottoscrivere il “manifesto” per lo sviluppo del Paese nei primi 100 giorni di governo.
 
CALABRIA: COLDIRETTI INCONTRA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE NICOLA  IRTO
Mercoledì 21 febbraio
 
Domani mercoledì 21 febbraio alle ore 15,00 a Reggio Calabria nella sede del Consiglio Regionale la Coldiretti Calabria incontrerà il presidente Nicola Irto per presentare il manifesto politico di Coldiretti che sta illustrando in tutti i collegi ai candidati alle elezioni politiche del 4 marzo prossimo. Una iniziativa che parte dalla considerazione che qualcosa di unico stia avvenendo nei territori. Sono cinque proposte a costo zero per i primi 100 giorni di governo – riferisce Coldiretti – che proponiamo ai decisori pubblici tra i quali i Consigli e le Giunte Regionali. Leggi chiare che diano la possibilità agli agricoltori di lavorare con una sostenibilità economica dignitosa: dall’etichetta obbligatoria per tutti i prodotti, alla conversione del Ministero dell’agricoltura a ministero “del cibo”, ad una maggiore semplificazione burocratica, puntando su una legge che punisca chiunque attenti alla salute dei cittadini, fino al libero accesso alla banca dati delle importazioni di prodotti dall’estero.
Dopo il le elezioni del 4 marzo sarà indispensabile l’assunzione di responsabilità non solo da parte del nuovo Parlamento che uscirà dalle urne, ma anche dei Consigli e Giunte Regionali, anche perché, nell’interesse generale per tutta la società, parallelamente possono e devono attuare misure strutturali che rafforzino nel settore agricolo – nella pluralità delle funzioni – la capacità di creare nuova occupazione. La Calabria, regione agricola, ha tutte le condizioni per collocarsi tra i territori che possono far crescere l’agroalimentare ed il cibo di qualità 100% italiano ed essere attrattiva in particolare da parte dei giovani che stanno già investendo sul territorio regionale. E’ di grande rilievo e la apprezziamo – conclude Coldiretti – la sensibilità personale ed istituzionale del presidente Irto nel voler incontrare la Coldiretti Calabria.
 
MANTOVA: ASSEMBLEE FORMATIVE COLDIRETTI, PRESENTI OLTRE 1000 IMPRENDITORI
Mercoledì 21 febbraio
 
Domani a Castel Goffredo l’ultimo appuntamento previsto per gli incontri organizzati dall’associazione in tutta la provincia. Tredici appuntamenti gratuiti per l’aggiornamento professionale degli imprenditori agricoli. E’ quanto ha previsto il programma delle Assemblee formative che Coldiretti Mantova ha organizzato su tutto il territorio della provincia. Obiettivo: mettere a disposizione delle aziende gli strumenti necessari per cogliere tutte le opportunità di crescita che il mercato può offrire.
Gli incontri in agenda hanno coinvolto oltre mille iscritti per approfondire gli argomenti di maggior interesse per il mondo agricolo.  L’ultimo appuntamento è in programma per domani 21 febbraio (dalle 9.30 alle 12.30) presso la sala consigliare del Comune di Castel Goffredo
“Abbiamo messo a disposizione degli imprenditori i nostri professionisti– spiega il Presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra –. Come organizzazione crediamo molto in questa iniziativa che, oltre a rappresentare un momento formativo di alto livello, permette anche di rinnovare il rapporto di vicinanza con la nostra base associativa, che rappresenta il fulcro attorno al quale ruotano tutte le nostre attività”. 
Molti i temi sui quali si sono soffermati i relatori, di attualità sindacale ma anche fiscale e tecnica. Si è parlato, ad esempio, in ambito fiscale della legge di bilancio 2018, aliquote iva zootecnia, bonus verde, enoturismo, affiancamento under 40 in agricoltura, fatturazione elettronica, rideterminazione valori terreni e partecipazioni. In ambito tecnico Programma Sviluppo Rurale aperti e di prossima apertura, presentazione del nuovo programma di analisi aziendale riferito ai corsi obbligatori previsti per la sicurezza. Tra gli argomenti degli incontri approfondimento su previdenza, infortuni e malattie professionali, opportunità creditizie con particolare riferimento al nuovo servizio di consulenza finanziaria promosso da Creditagri Lombardia. Al termine degli incontri, i partecipanti hanno ricevuto materiale riepilogativo degli argomenti trattati.
 
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