COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 19 luglio 2018

19 Luglio 2018
News La Forza del Territorio del 19 luglio 2018

Primo piano

PUGLIA

XYLELLA: SUBITO AL CENTRO DI AZIONE PARLAMENTARE

“Per Coldiretti il tema Xylella deve essere argomento immediatamente presente nell’azione parlamentare della 18^ legislatura del Parlamento italiano, perché è di importanza nazionale per il futuro dell’olivicoltura italiana, considerato che la Puglia garantisce oltre il 50% della produzione di olio italiano e la neonata collaborazione tra Regione Puglia e Ministero dell’Agricoltura deve rafforzarsi, piuttosto che essere indebolita da sterili polemiche”.

E’ quanto dichiara il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, in occasione del sopralluogo del Ministro Centinaio alle terre pugliesi così duramente provate dalla Xylella Fastidiosa. “Piuttosto che agitare lo spauracchio di improbabili commissioni d’inchiesta – affonda Cantele – sarebbe opportuno, così come indicato dal Ministro Centinaio, valutare con senso di responsabilità ogni proposta utile ad aiutare il mondo agricolo, vivaistico e dei frantoi di quelle aree, evitando di strumentalizzare politicamente ancora una volta un problema che è ricaduto esclusivamente sulla pelle degli operatori del settore delle province di Lecce, Brindisi e Taranto”.

“E’ salita a 1,2 miliardi la stima dei danni per il disseccamento degli ulivi e la conseguente perdita delle olive – aggiunge Cantele – a causa del diffondersi della Xylella che ha infettato oltre 10 milioni di piante in Puglia, dove è comparsa per la prima volta nell’ottobre del 2013, quando fu data la prima segnalazione di anomali disseccamenti su un appezzamento di olivo. In cinque anni si sono susseguiti errori, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l’avanzare del contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente alle porte della provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione”.

Necessaria, anche per contrastare le continue fake news sul tema – dice Coldiretti Puglia – una seria comunicazione istituzionale regionale, nazionale e comunitaria capillare ed efficace che guidi tutti gli agricoltori già danneggiati su prospettive che assicurino un futuro alle aree colpite e preservare le zone ancora indenni.

“La sperimentazione e gli innesti per salvare gli olivi monumentali e lo studio della biodiversità rappresentata dalle piante selvatiche nate da incroci spontanei – conclude Cantele – sono temi di sicuro interesse e di concreta speranza, sviluppati fino ad oggi grazie all’impegno volontario di iniziativa privata e ricercatori che vanno supportati in modo tangibile, così come i progetti di rinaturalizzazione”.

“Ora il pericolo più incombente – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – riguarda la piana degli olivi e le distese di mandorleti e ciliegeti tra le province di Bari e Brindisi e gli oliveti produttivi delle province di Bari e BAT. E’ vitale in questa fase una dialettica chiara tra il Governo italiano e l’UE per scongiurare certamente la procedura di infrazione ma, soprattutto, per mettere in atto una strategia compatta e condivisa contro una batteriosi che corre veloce e che porti risorse. Forse finalmente ci si è resi conto che la Xylella è un problema nazionale e che se dovesse continuare a ‘camminare’, non ci sarà più olio da commercializzare. La zona di contenimento si è allargata pericolosamente a nord – ha concluso Corsetti – e il fronte della malattia è molto ampio, le ‘eradicazioni chirurgiche’ vanno attuate senza se e senza ma, perché come diciamo ormai da 5 anni attirandoci gli strali di pochi irresponsabili, se fossero stati eradicati pochi alberi nel 2014, oggi la situazione non sarebbe così drammatica. E tutti, agricoltori ed enti pubblici, devono attuare le buone pratiche agricole”.

 

Dal territorio

PADOVA, MALTEMPO: COLDIRETTI FA LA CONTA DEI DANNI E SEGNALA I COMUNI COLPITI

Coldiretti fa la conta dei danni dell’ultima ondata di maltempo, che lunedì notte  ha investito la nostra provincia, e invia ad Avepa la comunicazione con l’elenco dei Comuni interessati dal passaggio della violenta perturbazione che ha sferzato le colture e le strutture agricole con vento forte e gradine.

I Comuni colpiti sono: Piacenza d’Adige, Masi, Castelbaldo, Merlara, Sant’Urbano e Urbana nella bassa padovana, mentre a nord del capoluogo si registrano danni anche a Villanova di Camposampiero, Villa del Conte, Campo San Martino (frazione Bussiamo), San Giorgio in Bosco, San Giorgio delle Pertiche e Vigonza.

Coldiretti Padova ha specificato anche i Comuni interessati dal vento forte e dalla grandinata dell’8 luglio scorso: Sant’Angelo di Piove di Sacco, Brugine, Bovolenta, Candiana, Terrassa Padovana e Arre.

Ormai il tempo stringe per raccogliere le segnalazioni dei danni e Coldiretti Padova invita gli agricoltori interessati a comunicare tempestivamente le conseguenze del maltempo su produzioni e strutture. “Entro domani, 20 luglio, – ricorda il direttore Giovanni Roncalli – va inviata la segnalazione via mail ad Avepa, pertanto invitiamo gli imprenditori che ancora non l’avessero fatto di rivolgersi ai nostri uffici per denunciare eventuali danni. In questa occasione registriamo conseguenze più serie per frutteti e vigneti, dove l’ondata di maltempo ha colpito con maggiore intensità. E’ stato soprattutto il vento forte a provocare danni a coltivazioni e strutture agricole in zone dedicate alla coltivazione di frutta e verdura, come lungo il corso dell’Adige, ma anche alla viticoltura. Le raffiche di vento hanno abbattuto alcuni filari di vigneti, arrivando a spezzare anche i robusti pali in acciaio che sostenevano le viti. Vento forte e grandine hanno provocato danni a coltivazioni e strutture anche nell’Alta Padovana”.

 

ASCOLI-FERMO, AGRITURISMO: IL RILANCIO DOPO IL SISMA. ASCENZIO SANTINI ALLA GUIDA

“Con le nostre attività vigiliamo il territorio e teniamo vivo economicamente un entroterra che non deve andare perduto”. Sono le prime parole di Ascenzio Santini dopo l’elezione alla presidenza di Terranostra Ascoli Fermo, l’associazione promossa da Coldiretti che annovera tutti gli agriturismi che si riconoscono nella qualità del cibo, nella tutela dell’ambiente e in pratiche etiche di produzione. Santini gestisce l’agriturismo Laga Nord a Umito, frazione di Acquasanta Terme duramente colpita, come gran parte dell’entroterra marchigiano, dal terremoto del 2016. Succede a Cristian Bordoni e avrà al suo fianco, nel direttivo, Bernardina Agasucci (vicepresidente), Carla Cocci, Rosa Gabrielli e Ombretta Massitti.

“Sono orgoglioso di questa nomina – ha detto Santini – e spero di essere all’altezza. Le nostre attività lavorative ci portano via tanto tempo ma sono desideroso di dare una mano anche per far tornare i giovani a lavorare in queste zone che oggi, dopo il terremoto, sono a rischio spopolamento”. All’assemblea di Terramare hanno partecipato anche Armando Marconi, presidente di Coldiretti Ascoli Fermo, e il direttore Alessandro Visotti. Gli agriturismi, secondo Coldiretti Ascoli Fermo, sono un avamposto importantissimo, a stretto contatto con le persone e i turisti, per promuovere sempre più l’idea di un’agricoltura che vuole tutelare l’ambiente, mettere in evidenza le eccellenze del territorio e la qualità delle produzioni.

 

ASCOLI FERMO, BOOM DI PRESENZE PER C.A. ON THE BEACH A SAN BENEDETTO

È stato un gran bel weekend quello del 14 e 15 luglio con Campagna Amica on the beach, la due giorni del gusto a chilometro zero che si è tenuta a San Benedetto del Tronto con 50 agricoltori dalle Marche ma anche da Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo, Campania, Puglia e Calabria ha calamitato in viale Moretti migliaia di persone. Festa della filiera corta e del cibo di qualità con gli stand presi d’assalto e tanti iniziative. Come quella solidale della “Spesa Sospesa”, l’iniziativa che mutuando la tradizione napoletana del “caffè sospeso” ha permesso agli agricoltori presenti di raccogliere le offerte dei visitatori e di tramutare il ricavato in cibo da devolvere alle famiglie più bisognose.

Grazie alla genorosità dei visitatori il presidente di Coldiretti Ascoli Fermo, Armando Marconi, ha consegnato alla Caritas locale una decina di pacchi alimentari con cibo di alta qualità. Un grande atto di solidarietà e il riconoscimento dell’importanza che riveste il cibo, di qualità, nella nostra società. O come quella ludica del Gioco della Foresta per insegnare, giocando, ai più piccoli il valore della tutela dell’ambiente. Gran finale, la domenica, con il corteo dei trattori che ha sfilato per le vie del centro per ribadire il concetto chiave di portare la campagna in città e far conoscere a quante più persone possibile la bontà e la sapienza dei lavoratori della terra.

Tra le personalità intervenute alla manifestazione, Gabriele Calliari (Presidente Federforeste), Carmelo Troccoli (direttore Fondazione Campagna Amica), Antonio Biso (Area Organizzazione Coldiretti nazionale) Tommaso Di Sante (Presidente Coldiretti Marche), Gino Sabatini (Presidente Camera di Commercio di Ascoli Piceno).

 

BERGAMO, CONSUMO DI SUOLO: DISTRUTTI ALTRI 79 ETTARI NEL 2017

Nonostante i ripetuti allarmi non si arresta il consumo di suolo nella Bergamasca. Lo sottolinea Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo, commentando il “Rapporto sul consumo di suolo in Italia” presentato l’altro giorno dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e dal quale emerge che nel 2017 a livello provinciale la superficie naturale si è ridotta di ulteriori 79 ettari. “Anche se rispetto agli anni scorsi si registra un’inversione di tendenza, Bergamo continua ad essere una delle province lombarde più “sciupone” per quanto riguarda l’utilizzo del suolo – osserva Brivio –; per il consumo incosciente che stiamo facendo di questa risorsa importante e non più rinnovabile, siamo al terzo posto tra le province lombarde, un podio che non ci fa molto onore”.

Sebbene il fenomeno sia stato di gran lunga più pesante quando sono state costruite TAV e Brebemi, una ferita nella pianura bergamasca che in solo boccone si è mangiata circa 500 ettari di terreno, l’erosione continua in modo più contenuto, ma continuo e persistente.

“Solo l’anno scorso – prosegue Brivio – ogni abitante della nostra provincia si è visto sottrarre irrimediabilmente 0,7 mq di terreno. Deve far riflettere il fatto che, sempre secondo i dati dell’Ispra, ci siamo già giocati il 13 % del nostro suolo.  Preoccupa il fatto che il monito lanciato dalla drammaticità di questi numeri continui a restare inascoltato e ci siano sul tavolo già nuovi progetti per costruire altre infrastrutture, alcune di esse alquanto discutibili, prime tra tutte l’autostrada Bergamo – Treviglio che, se realizzate, divoreranno altri ettari di campagna fertile”.

Nel nostro Paese l’ultima generazione si è resa responsabile della perdita di oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato, che non considera nel giusto modo la possibilità di rigenerare aree dismesse e di riqualificare opere viarie già esistenti, riducendo la superficie agricola utilizzabile negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari.

Di fronte al quadro dalle tinte fosche che si prospetta, il presidente di Coldiretti Bergamo lancia l’ennesimo allarme “Avere disponibilità di terra coltivata significa poter contare su una produzione agricola di qualità, sulla sicurezza alimentare e ambientale. Su un territorio più fragile per il consumo di suolo vengono meno gli equilibri idrogeologici e si abbattono cambiamenti climatici con precipitazioni sempre più intense e frequenti come vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Per proteggere la terra e le popolazioni che vi abitano, dobbiamo difendere il nostro patrimonio agricolo e la nostra disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola”.

 

PIEMONTE, UN PROGETTO DI FILIERA CHE CONIUGHI AGRICOLTURA E FARMACEUTICA

La coltivazione, trasformazione e commercio della cannabis a scopo terapeutico per soddisfare i bisogni dei pazienti potrebbe avvenire anche in Italia e garantire un reddito di 1,4 miliardi e almeno 10 mila posti di lavoro dai campi ai flaconi. E’ quanto stima la Coldiretti nel commentare le dichiarazioni del Ministro della Salute Giulia Grillo sull’aumento del 50% dell’importazione in Italia di cannabis terapeutica dall’Olanda. 

“Utilizzando gli spazi già disponibili nelle serre abbandonate o dismesse a causa della crisi nell’ortofloricoltura, la campagna italiana può mettere a disposizione da subito mille ettari  di terreno in coltura protetta – spiegano Fabrizio Galliati vice presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Oltretutto in questi ambienti al chiuso è più facile effettuare i controlli da parte dell’autorità preposte per evitare il rischio di abusi”.

In Piemonte, soprattutto nella provincia di Torino, fin dal Medioevo ci sono tracce di coltivazioni di canapa, quando i monaci dell’abbazia di Casanova, nei pressi di Poirino, diedero un forte impulso a questa attività. Nel carmagnolese, nella frazione San Bernardo, a partire dal 1600, nacque la tradizione della produzione di cordami e i mastri cordai divennero presto rinomati e richiesti anche all’estero. Un’altra importante peculiarità di questa coltura è la sua capacità di recuperare suoli contaminati: è in grado, infatti, di assorbire sostanze inquinanti presenti nel terreno.

“Negli ultimi quindici anni si è verificata in Italia un’inversione di tendenza e la coltivazione della canapa è stata riscoperta, anche in seguito alla decisione da parte dell’Unione Europea di incentivarla – continuano Galliati e Rivarossa -. Una opportunità che va attentamente valutata per uscire dalla dipendenza dall’estero e avviare un progetto di filiera italiana al 100 per cento che unisce l’agricoltura all’industria farmaceutica. La creazione di una filiera controllata, capace di far fronte a una precisa richiesta di prodotti per la cura delle persone affette da malattia, può rappresentare un progetto innovativo che potrebbe vedere il nostro Paese all’avanguardia nel mondo ed offrire nuove prospettive economiche per i territori”.

 

UMBRIA, GIOVANI IMPRESA: CONSEGNATI I PREMI PER L’INNOVAZIONE DELL’AGRICOLTURA

C’è l’orto biologico in abbonamento, ma anche la fattoria didattica rivolta al sociale; chi produce cactus di “tendenza” che arredano, e chi, dall’olio extravergine, ricava una linea cosmetica. E inoltre: la scuola che valorizza il made in Umbria agroalimentare e il pioniere vignaiolo della Valnerina. Sono le idee, le attività e i vincitori dei Premi per l’Innovazione in agricoltura consegnati a Santa Maria degli Angeli, nel corso di un’iniziativa promossa da Coldiretti Giovani Impresa Umbria. Tra le circa 40 aziende in lizza in Umbria, questi gli imprenditori vincitori del concorso che punta a dare un giusto riconoscimento ai giovani che hanno iniziato un percorso di innovazione, ricerca e diversificazione.

La Valle Verde – Garden Center di Francesco Capalbo, ha conquistato la categoria “Impresa 3.Terra” che premia l’abilità progettuale che coniuga tradizione e innovazione, grazie a #lortodelminonno, una start-up a Magione, che cede in abbonamento singoli appezzamenti di terreno seminati ed irrigati, permettendo la successiva raccolta da parte di famiglie, coppie e società di amici.

L’azienda agricola di Katia Befani a San Gemini, si è aggiudicata “Noi per il sociale”, che promuove quei progetti volti a rispondere a bisogni della persona e della collettività. Grazie alla fattoria didattica, collabora con servizi sociali e ASL, agevolando, tra l’altro, percorsi di recupero di soggetti con varie problematiche.

Per la categoria “Creatività”, che centra l’attenzione sull’originalità di idea, di prodotto e di metodo, a vincere è stata l’azienda florovivaistica Lovecactus di Andrea Mazza di Perugia, specializzata in composizioni e articoli con piante grasse da lui coltivate in serra, assemblate in supporti artigianali di tendenza.

Agrisperanza 1892 soc.agricola semplice di Valentina Speranza di Giano dell’Umbria, si è aggiudicata la categoria “Campagna Amica” che valorizza i prodotti tipici locali. Specificatamente l’olio extravergine di oliva Monocultivar “San Felice”, in virtù della produzione autoctona omonima, che permette anche di dare origine ad una linea cosmetica composta da creme viso e corpo, saponette, doccia schiuma e shampoo, proposte anche in apposite confezioni regalo.

Per la categoria “Fare Rete”, che premia reti sinergiche, riconoscimento per l’attività dell’Istituto professionale di Stato servizi per l’enogastronomia e ospitalità alberghiera servizi commerciali Assisi, impegnato nel valorizzare il made in Umbria agroalimentare, anche attraverso l’alternanza scuola-lavoro e l’interazione tra i giovani studenti e i produttori agricoli.

La categoria “sostenibilità”, infine, per i progetti che promuovono un modello di sviluppo sostenibile, ha premiato i vigneti della società agricola di Francesco Annesanti pioniere del nettare di bacco nel cuore della Valnerina, precisamente ad Arrone a pochissimi chilometri dalla Cascata delle Marmore, dove vive in armonia con la natura producendo vini che profumano della sua terra. Le storie di successo dei giovani agricoltori – ha affermato il Delegato Coldiretti Giovani Impresa Umbria Francesco Panella – dimostrano la vivacità del settore, con la competitività delle imprese che sempre più spesso si lega ad innovazione e creatività.

All’iniziativa hanno partecipato anche il Presidente della Coldiretti Umbria Albano Agabiti, l’Assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini, il Sindaco di Assisi Stefania Proietti e il Direttore regionale Coldiretti Diego Furia.

 

CAMPANIA, COMPARTO BUFALINO: AUGURI COLDIRETTI A PALMIERI GUIDA DELL’ANASB

Nicola Palmieri è il nuovo presidente dell’Anasb, associazione nazionale allevatori specie bufalina. La nomina è avvenuta questa mattina presso la sede dell’associazione a Caserta. Al giovane imprenditore salernitano e al comitato direttivo vanno gli auguri di buon lavoro di Coldiretti Campania. Il neo presidente è un agronomo, erede e manager dell’azienda agricola multifunzionale Tenuta Vannulo di Capaccio, famosa per la produzione di mozzarella di bufala a chilometro zero, affiancata da prodotti a base di latte di bufala come lo yogurt, il gelato e il cioccolato. Palmieri è anche un dirigente di Coldiretti, con il ruolo di vicepresidente della sezione di Capaccio-Paestum.

Completano il comitato direttivo di Anasb il vicepresidente Gabriele Di Vuolo (Cancello Arnone, Caserta), Romano Realacci (Latina), Pasquale Cirillo (Cancello Arnone, Caserta), Davide De Prosperis (Frosinone), Damiano Altieri (Eboli), Achille De Vecchi (Milano). Al nuovo organismo dirigente sono andate le felicitazioni di Giacomo Bertolini, direttore dell’Anasb, che ha evidenziato la qualità della rappresentanza degli allevatori bufalini italiani, alla quale è affidato il compito di promuovere ed attuare le iniziative che possono utilmente contribuire al miglioramento, alla valorizzazione ed alla diffusione del bestiame bufalino nazionale. Nel quadro delle direttive del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e delle Regioni, l’associazione cura, attraverso la commissione tecnica centrale del libro genealogico della specie bufalina, l’espletamento del lavoro di selezione, incoraggia studi di ricerca e promuove manifestazioni zootecniche che mettano in evidenza i progressi realizzati.

“A nome della federazione regionale – sottolinea Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania – esprimo al presidente Nicola Palmieri i migliori auguri di buon lavoro. Sono certo che saprà portare nell’associazione degli allevatori bufalini le sue competenze e l’esperienza della sua azienda. Nella grande famiglia della zootecnia regionale, il comparto bufalino rappresenta un’assoluta eccellenza, un fiore all’occhiello per l’economia regionale e nazionale. Occorre continuare a lavorare per migliorare le capacità produttive, nel rispetto del benessere animale, della qualità e della tracciabilità”.

 

ANCONA, CON TASSA ONU A RISCHIO 34% EXPORT CIBO ANCONETANO

L’annuncio dell`Onu di voler tassare olio d`oliva, formaggi, prosciutto e persino il vino, equiparandoli a cibi dannosi per la salute e scoraggiandone il consumo, andrebbe a colpire un terzo (34%) dell’export agroalimentare della provincia di Ancona, per un valore di 40 milioni di euro. A denunciarlo è la Coldiretti Ancona dopo l’intenzione delle Nazioni Unite di penalizzare i prodotti che contengono zuccheri, grassi e sale, equiparandoli di fatto alle sigarette con l’inserimento di immagini choc sulle confezioni per scoraggiarne il consumo, mentre si darebbe il via libera a tutti i prodotti dietetici e poveri di zuccheri delle multinazionali, come ad esempio le bibite gassate ricche di aspartame.

Un atteggiamento incomprensibile, secondo Coldiretti Ancona, che avrebbe gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini oltre che sull’economia del territorio, dove l’agroalimentare rappresenta una componente importante oltre a offrire opportunità di lavoro ai giovani che stanno tornando nelle campagne. “Sotto il pressing di poche multinazionali si penalizzano prodotti base della Dieta Mediterranea che hanno consentito ai marchigiani di conquistare primati di longevità, per privilegiare un modello alimentare fuorviante, discriminatorio e incompleto – accusa Maria Letizia Grardoni, presidente di Coldiretti Ancona -. Sarebbe assurdo escludere dalle nostre tavole alimenti sani e naturali per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta”.

 

VERONA, DA ONU E ETICHETTA A SEMAFORO PRESA IN GIRO PER SALUTE CONSUMATORI

L’annuncio dell’Onu di voler tassare olio d’oliva, Parmigiano reggiano, Grana, prosciutto e persino il vino, equiparandoli a cibi dannosi per la salute e scoraggiandone il consumo, colpisce oltre un prodotto agroalimentare Made in Italy esportato su tre, con effetti gravissimi sull’economia del Paese ma anche sulla salute dei cittadini.

E’ quanto stima la Coldiretti nel denunciare l’atteggiamento schizofrenico dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che da una parte riconosce il valore della Dieta Mediterranea come la migliore, tanto da essere stata dichiarata nel 2010 Patrimonio dell’Umanità, ma dall’altra pensa di colpire gran parte degli alimenti che ne fanno parte. In gioco per l’Italia, oltre la salute dei cittadini, c’è la leadership in Europa nelle produzioni di qualità con 293 riconoscimenti di prodotti a denominazione (Dop/Igp).

Sulla scorta dei sistemi di etichetta a semaforo adottati in Gran Bretagna e Francia, l’Onu, nella terza riunione sulle malattie non trasmissibili che si terrà il prossimo 27 settembre, si prepara a  penalizzare i prodotti che contengono zuccheri, grassi e sale, equiparandoli di fatto alle sigarette con l’inserimento di immagini choc sulle confezioni per scoraggiarne il consumo, mentre darebbe il via libera a tutti i prodotti dietetici e poveri di zuccheri delle multinazionali, come ad esempio le bibite gassate ricche di aspartame. Molti prodotti simbolo dell’Italia verrebbero ingiustamente bocciati a discapito di alimenti con un indice calorico più contenuto, ma contrariamente meno sani.

Una posizione priva di solide basi scientifiche che va contro gli stessi principi della dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito agli italiani di conquistare valori record nella longevità a livello mondiale, con una speranza di vita di 82,8 anni (85 per le donne e 80,6 per gli uomini).

«La posizione dell’Onu non si spiega in alcun modo – sottolinea Daniele Salvagno, Presidente di Coldiretti Verona – Così non si fa certo l’interesse dei cittadini, anzi, ci si prende gioco di loro portandoli a fare acquisti incauti e impulsivi basati sulla banalità di colori come il rosso e il verde. Oltre a ciò, va aggiunto che le lobby internazionali del food non possono imporre prodotti anonimi e standardizzati a discapito delle eccellenze del Made in Italy agroalimentare che hanno reso la popolazione italiana quella con l’aspettativa di vita più lunga al mondo. L’etichetta a semaforo, infatti, colpisce ingiustamente le produzioni italiane con indicazioni sbagliate e fuorvianti con un impatto economico e occupazionale negativo per le imprese “top” del nostro Paese».

Parole che trovano riscontro nella recente ricerca Bloomberg Global Healt Index, che ha decretato l’Italia come la Nazione più sana al mondo. «E’ un primato importantissimo, – continua Salvagno – raggiunto grazie al modello di qualità alimentare incentrato sulle varietà della dieta mediterranea». Quest’ultima è in grado di ridurre l’incidenza di patologie croniche metaboliche, cardiovascolari e di tumori, nutrendo sia il corpo che proteggendo la mente da fenomeni neurodegenerativi e depressivi.

La riprova di ciò proviene dai recenti dati Istat (novembre 2017) relativi all’aspettativa di vita degli italiani che confermano l’Italia ai vertici mondiali per longevità. Primato da collegare con lo stile di vita alimentare incentrato sulla recente riscoperta dei prodotti tipici della dieta mediterranea. Nello specifico, un’attenta analisi dei dati Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) relativi al primo semestre del 2017 evidenzia un sensibile aumento nei consumi degli italiani di pesce fresco (+7%) e di frutta e verdura (+6%), i più alti degli ultimi anni.

Ad ulteriore riprova di ciò, uno studio americano pubblicato sul British Medical Journal, ha rilevato come l’assunzione di frutta, verdura, olio d’oliva, pasta e pesce vada ad incidere sulla lunghezza dei telomeri, piccole porzioni di Dna presenti alla fine di ogni cromosoma, capaci di difendere il Dna stesso. Dal momento che i telomeri con l’avanzare dell’età tendono a ridursi, ne consegue che più la loro lunghezza viene preservata, maggiore sarà l’aspettativa di vita e la possibilità di non riscontrare malattie.

 

MOLISE, VALORIZZAZIONE DELL’AGROALIMENTARE ANCHE CON POLITICHE DI INCOMING

Valorizzare il Made in Molise aprendo la regione ad un turismo consapevole e variegato che possa scoprire ed apprezzare le peculiarità della nostra terra. Ne è convinta la Coldiretti Molise che di recente ne ha discusso con l’assessore al Turismo e alle Attività Produttive, Vincenzo Cotugno. “Le eccellenze dell’agroalimentare molisano – ha osservato il delegato confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli – sono un vero e proprio scrigno di sapori e cultura che non possono non attirare quanti sono alla ricerca e alla riscoperta di sapori e luoghi autentici, dove la genuinità del cibo si sposa con la natura incontaminata dei luoghi”.

“Il nostro Molise – ha aggiunto Spinelli – vanta una ricchissima gamma di eccellenze agroalimentari, spesso sconosciute ai più in quanto non adeguatamente valorizzate, che possono essere conosciute e apprezzate solo visitando la nostra terra ed assaporando in loco quanto di meglio questa offre in termini di ricchezze enogastronomiche come anche culturali ed ambientali”.

“Il Molise – ha spiegato il direttore regionale della Coldiretti, Aniello Ascolese – più di altre regioni italiane può contare su una natura intatta che favorisce la produzione di eccellenze agroalimentari che nulla hanno da invidiare ai luoghi più blasonati del Paese. Tuttavia – osserva Ascolese – non potendo tali eccellenze reggere i numeri di regioni più grandi, devono necessariamente essere valorizzate in primo luogo sui territori, come prodotti di nicchia. Da qui l’idea di portare il resto del mondo in Molise e non il Molise fuori dai suoi confini”.

In quest’ottica Coldiretti Molise ha espresso condivisione circa l’orientamento dell’assessore Cotugno di aprire un confronto sulla opportunità o meno di sostenere la partecipazione della Regione ai diversi eventi di portata nazionale ed internazionale, come ad esempio la Bit di Milano, investendo invece parte delle risorse previste per tali scopi al fine di portare in regione turisti, investitori e stampa specializzata per far loro toccare con mano la nostra realtà. Secondo Coldiretti, infatti, ciò consentirà di valorizzare, in una realtà piccola come quella del Molise, indistintamente tutte le numerose eccellenze, dei diversi comparti produttivi, mettendo in moto un meccanismo virtuoso che attiverà ricadute positive sull’intera economia dei territori. 

 

CALABRIA, FABIO BORRELLO NEO PRESIDENTE COLDIRETTI CATANZARO-CROTONE-VIBO

E’ il giovane imprenditore agricolo Fabio Borrello che conduce una azienda di circa 80 ettari, il nuovo presidente della Federazione Interprovinciale Coldiretti delle province di Catanzaro-Crotone e Vibo Valentia. L’ assemblea dei presidenti e dei delegati sezionali delle tre provincie lo ha eletto all’unanimità. Borrello che è avvocato, succede a Roberto Torchia che con professionalità e impegno, vissuti da protagonista, ha saputo trasmettere competenza, passione, rigore, finezza intellettuale e amore per il territorio comunicate sempre con semplicità, immediatezza e concretezza. 

Torchia al quale l’assemblea ha tributato un lungo applauso ha accompagnato, insieme a tutto il Consiglio uscente, la fase di costruzione della “Nuova Coldiretti”. Nel suo intervento ha sottolineato che “occorre continuare una forte azione organizzativa sui territori delle tre province perché adesso parte un “viaggio nuovo” che necessita di coordinamento e assunzione di sempre maggiori responsabilità da parte di tutto il consiglio direttivo, per consolidare sempre di più la rappresentanza dell’organizzazione a servizio delle imprese agricole e della società. Noi – ha proseguito – stiamo anticipando i tempi per cogliere da subito ciò che accadrà domani, per accentuare la leadership, avendo chiari i bisogni delle imprese agricole ed agroalimentari e quindi i dirigenti che devono farvi fronte”.

Il Presidente regionale Pietro Molinaro ha ringraziato Torchia per il lavoro che ha svolto e ha ribadito “l’importanza di implementazione con i nuovi dirigenti che sono nuova linfa per l’organizzazione”! “Sono orgoglioso – ha affermato il neo Presidente – della fiducia che mi è stata accordata; svolgerò – ha proseguito – con il massimo impegno l’attività politico sindacale che il mio ruolo richiede lavorando sul territorio delle tre province e valorizzando il ruolo di ogni singolo consigliere proprio per patrimonializzare l’eccellente lavoro fin qui svolto con lo stile che ci contraddistingue”. 

A completare la squadra, composta da dirigenti delle tre province sono stati eletti: Rossana Scavelli, Francesco Fazio, Domenico Levato, Michele Vartuli, Francesco Benincasa, Salvatore Lachimia, Maria Teresa Dottore, Pasquale Russo, Antonio Tambaro, Francesco Perri, Giuseppe Laria, Maurizio Arena, Pietro Astorino, Giuseppe Porcelli (Giovani), Maria Antonietta Mascaro (Donne), Domenico Liberti (pensionati).

 

BOLOGNA, GIOVANI: PET-THERAPY CON ASINI VINCE IL PREMIO INNOVAZIONE REGIONALE

Una fattoria agricola al servizio di disabili ed emarginati. Ha preso le mosse da questa idea Gioele Chiari, 36 anni, giovane di San Giorgio di Piano in provincia di Bologna per trasformare la sua azienda agricola in un servizio per rispondere ai bisogni più profondi della disabilità. Una intuizione che gli ha fatto conquistare il premio per l’innovazione nella categoria “Noi per il sociale” che Coldiretti Giovani Impresa Emilia Romagna assegna ogni anno alle aziende innovative dopo aver selezionato tra centinaia di imprese giovani di tutta la regione quelle che maggiormente rispondono ai criteri di creatività e innovazione. Il riconoscimento è stato consegnato nella serata finale del premio innovazione, che si è svolta presso l’azienda Bertinelli di Noceto di Parma ed è stato ritirato dalla sorella di Gioele, Giorgia Chiari, in sostituzione del titolare in viaggio all’estero.

Nell’azienda Chiari – spiega Coldiretti Bologna – intervengono operatori sanitari, educatori, psicologici, veterinari che utilizzano soprattutto gli asini (ma anche altri animali) per la co-terapia, attività complementare alla terapia vera e propria, che coinvolge malati psichiatrici e della sfera emozionale. “Questa tipologia di utenti – secondo il titolare dell’azienda – trova particolare giovamento nel rapporto con un animale come l’asino, grande trasduttore di emozioni e in grado di entrare in contatto con la sfera più intima delle persone”.

La possibilità di svolgere iniziative nuove e originali – afferma Coldiretti Bologna – scaturisce dalla legge d’Orientamento (228/2001) che ha introdotto la multifunzionalità in agricoltura che consente alle aziende di sviluppare anche altre iniziative e servizi a fianco dell’attività produttiva. “È anche grazie a questa legge – sottolinea il responsabile di Coldiretti Giovani Impresa Bologna, Andrea Degli Esposti – che oggi ci sono 400 giovani in provincia di Bologna che hanno scelto di scommettere le loro capacità imprenditoriali in agricoltura, sostenuti da Coldiretti che ha messo a loro disposizione la sua esperienza per sostenerli nell’accesso ai finanziamenti e consentir loro di superare le tante difficoltà burocratiche nell’avviare una propria impresa”.

“La costante crescita di queste aziende a livello provinciale e regionale – ha detto il direttore di Coldiretti Bologna, Marco Allaria Olivieri – ci dicono che l’interesse dei giovani verso l’agricoltura è un fatto epocale e non certo occasionale. Per questo occorrono politiche da parte delle istituzioni, in primis della Regione, che possano sostenere queste scelte e consolidare le aziende giovani e innovative che costituiranno il futuro produttivo ed ambientale del nostro territorio”.

 

 

Appuntamenti

LOMBARDIA: ASSEMBLEA COLDIRETTI REGIONALE: RINNOVO CARICHE E TAVOLA ROTONDA

Venerdì 20 luglio

Domani venerdì 20 luglio 2018 nell’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli, in Piazza Duca d’Aosta 3 a Milano, si terrà l’assemblea regionale della Coldiretti Lombardia. Dopo il rinnovo delle cariche, a partire dalle ore 14.30 è in programma una tavola rotonda dal titolo “Agricoltura al centro tra cibo, turismo e territorio” con il Governatore della Lombardia Attilio Fontana, il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, l’Assessore regionale all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Fabio Rolfi, l’Assessore regionale all’Ambiente e clima Raffaele Cattaneo, l’Assessore regionale al Territorio e Protezione Civile Pietro Foroni. Per l’occasione sarà anche diffuso il report “I viaggi del gusto in Lombardia” elaborato dalla Coldiretti regionale sulle nuove tendenze di viaggio in Lombardia, la spesa, i percorsi enogastronomici e la mappa dei tesori del gusto.

 

VARESE:  A MILANO PER L’ASSEMBLEA REGIONALE COLDIRETTI

Venerdì 10 luglio

Da Varese a Milano per l’Assemblea regionale della Coldiretti Lombardia che si terrà dopodomani, venerdì 20 luglio 2018, nell’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli, in Piazza Duca d’Aosta 3 a Milano: dopo il rinnovo delle cariche, a partire dalle ore 14.30, è in programma una tavola rotonda dal titolo “Agricoltura al centro tra cibo, turismo e territorio” per il quale si prevede un’ampia partecipazione dal territorio delle provincia di Varese, in testa la dirigenza della federazione prealpina di Coldiretti con il presidente provinciale Fernando Fiori e il direttore Raffaello Betti.

Interverranno il Governatore della Lombardia Attilio Fontana, il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, l’Assessore regionale all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Fabio Rolfi, l’Assessore regionale all’Ambiente e clima Raffaele Cattaneo, l’Assessore regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni.

Nell’occasione sarà anche diffuso il primo report “I viaggi del gusto in Lombardia”, con le nuove tendenze di viaggio che toccano anche la provincia di Varese, la spesa, i percorsi enogastronomici e la mappa dei tesori della tavola.

 

VICENZA: CACCIA AL TESORO AL MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA

Sabato 21 e domenica 22 luglio

“Non pensavamo di mettere a segno un cambiamento culturale epocale, ma ci siamo oggettivamente riusciti. A decretarlo non siamo noi, ma i tanti cittadini consumatori che ogni giorno si rivolgono ai mercati di Campagna Amica Coldiretti. I sacrifici fatti e le battaglie combattute, per la tutela del made in Italy e del territorio, hanno portato ad aumentare la credibilità e la reputazione di Coldiretti, oggi punto di riferimento per cittadini ed istituzioni. Per questo al mercato coperto di Campagna Amica, ogni weekend, invitiamo i visitatori a partecipare attivamente e ad instaurare un rapporto personale e di fiducia con i produttori, anche grazie ad iniziative mirate, settimana dopo settimana”.

Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù presentano il grande lavoro fatto nel territorio, dove il dialogo istituzionale non è mai venuto meno, in un’ottica costruttiva e propositiva. Tutto questo è sintetizzato dal mercato coperto di Campagna Amica a Vicenza, promosso da Coldiretti in contra’ Cordenons n. 4 a Vicenza, davanti all’ingresso del liceo Pigafetta, dove questo weekend saranno proposti interessanti eventi. Sabato 21 luglio alle 11 avrà luogo un laboratorio gratuito sull’essiccazione dei prodotti, realizzato con la collaborazione di Tauro Essicatori e del Giglio Rosso.

L’essiccazione è uno dei metodi più veloci ed economici per conservare verdure, frutta, aromatiche, mantenendo inalterate le sostanze nutritive come proteine, sali minerali e vitamine. I produttori forniranno una consulenza attenta e daranno le informazioni del caso sulle eccellenze locali fresche, sicure e garantite. Domenica 22 luglio alle 11, invece, spazio alla caccia al tesoro, alla scoperta dei prodotti di stagione del mercato di Campagna Amica. Cittadini e turisti del centro storico saranno i protagonisti del divertente evento educativo, che li porterà a cercare i pezzi di un puzzle che dovrà essere ultimato all’ultima tappa del centro storico: il mercato coperto di Campagna Amica. A tutti i partecipanti sarà dato un simpatico omaggio. Come di consueto, il mercato coperto di Campagna Amica, aperto ogni sabato dalle 8.30 alle 14.00 e la domenica dalle 8.30 alle 13.30, metterà a disposizione il servizio di consegna della spesa in tutta la città di Vicenza. Al mercato coperto sarà a disposizione il punto raccolta firme #StopCiboFalso per sostenere la battaglia di Coldiretti a tutela delle produzioni locali.

 

COMO-LECCO: A MILANO PER L’ASSEMBLEA REGIONALE COLDIRETTI

Venerdì 10 luglio

Da Como e Lecco a Milano per l’Assemblea regionale della Coldiretti Lombardia che si terrà domani, venerdì 20 luglio 2018, nell’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli, in Piazza Duca d’Aosta 3 a Milano: dopo il rinnovo delle cariche, a partire dalle ore 14.30, è in programma una tavola rotonda dal titolo “Agricoltura al centro tra cibo, turismo e territorio” per il quale si prevede un’ampia partecipazione dal territorio delle province di Como e Lecco, in testa la dirigenza della federazione lariana di Coldiretti con il presidente interprovinciale Fortunato Trezzi e il direttore Raffaello Betti.

Interverranno il Governatore della Lombardia Attilio Fontana, il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, l’Assessore regionale all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Fabio Rolfi, l’Assessore regionale all’Ambiente e clima Raffaele Cattaneo, l’Assessore regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni.

Nell’occasione sarà anche diffuso il primo report “I viaggi del gusto in Lombardia”, con le nuove tendenze di viaggio che toccano anche le province di Como e Lecco, la spesa, i percorsi enogastronomici e la mappa dei tesori della tavola.