COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 18 marzo 2019

18 Marzo 2019
News La Forza del Territorio del 18 marzo 2019

Primo piano

VENETO

LA MONTAGNA AL CENTRO DELLA POLITICA NAZIONALE

Il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini è intervenuto a Longarone (Belluno) al convegno d’apertura della 40^edizione di Agrimont sostenendo che per cambiare veramente le cose serve un Ministro per gli Affari Europei che tessa rapporti oltre i confini.   

“Un’Europa più attenta sulla futura politica agricola comune che non pensi solo ai tagli al comparto ma ragioni in termini di sostenibilità ambientale. Per cambiare veramente le cose serve un Ministro per gli Affari Europei, che tessa rapporti oltre i confini perchè in Italia a forza di trascurare le zone svantaggiate l’ultima ondata di maltempo ha provocato non solo la caduta di 14 milioni di alberi, ma una vera emergenza che si somma ad un danno totale di 14 miliardi negli ultimi dieci. Vanno create le condizioni affinché le valli non vengano abbandonate e va incentivata la filiera del legno, come in altri Paesi confinanti. L’Italia si trova ad importare l’80 % del legname di cui ha bisogno mentre la produzione italiana non è valorizzata”.

E’ quanto ha detto il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini presente al convegno d’apertura della 40^edizione di Agrimont a Longarone. L’incontro è proseguito sui temi dello sviluppo delle filiere agricole, sul corretto utilizzo delle risorse e il futuro dei territori montani sempre piu’ esposti a eventi estremi causati dai cambiamenti climatici. Davanti ad una platea di 400 agricoltori arrivati nel bellunese da ogni parte del Veneto, Prandini ha parlato di ricostruzione, di tutela del paesaggio e salvaguardia ambientale oltre che di dignità degli imprenditori oltre che il rispetto per il loro lavoro.

Alessandro De Rocco presidente di Coldiretti Belluno ha ribadito che il presidio delle aree marginali è un compito naturale per chi le pratica, le cura, le preserva con un mestiere – quello dell’agricoltore – che va riconosciuto ed apprezzato dalla collettività. “Vivere in pendenza non è semplice – ha precisato – ma la presenza degli allevatori è una garanzia.La realtà zootecnica, il patrimonio di intere generazioni che hanno investito in questa direzione non deve temere l’estinzione ma continuare a scommettere e vincere la sfiducia. Un importante segnale arriva dai giovani che meritano la responsabilità di tutti compresa quella delle istituzioni, della politica e della comunita”.

Nel padiglione giallo allestito da Donne Impresa Coldiretti Belluno si sono alternate intere scolaresche intrattenute dalle ‘Tutor della Spesa’ che con il progetto di educazione alla Campagna Amica sviluppano conoscenze alimentari corrette tra i piu’ piccoli. ‘La coscienza dei nuovi consumatori va coltivata come i semi e fortificata con le giuste informazioni – ha insistito Prandini evocando con l’occasione casi limiti di fake news e falsi miti sul cibo che corrono da internet ai social e disorientano le famiglie’.

Sul palco sono intervenuti per i saluti Gian Angelo Bellati presidente di Longarone Fiere, l’On. Giampaolo Vallardi della Commissione Agricoltura al Senato, Roberto Padrin presidente della Provincia. Le relazioni tecniche di Stefano Leporati dell’area economica confederale e Silvia Sedita esperta di marketing dell’Universita’ di Padova hanno favorito un’analisi dettagliata del modello di sviluppo basato sull’affermazione del primario. Gabriele Calliari di Federforeste ha trattato la ripresa del dopo uragano Vaia e le azioni sinergiche messe in campo per il ripristino delle attività. Per i saluti finali è intervenuto l’Assessore regionale Giuseppe Pan. Daniele Salvagno di Coldiretti Veneto ha moderato l’evento dando testimonianza di un’organizzazione che pone al centro del sistema agroalimentare gli operatori e le loro famiglie rurali.

 

 

Dal territorio

 

PIEMONTE, SBLOCCO MOSCATO: IL CONSORZIO DELL’ASTI DOCG FACCIA LA RICHIESTA

Tocca al Consorzio dell’Asti Docg ora chiedere il “nulla osta” alla Regione per poter procedere allo sblocco della riserva vendemmiale per ogni singola azienda. La Regione, come ha dichiarato, è pronta a prendere in considerazione la richiesta e a consentire lo sblocco alle singole aziende che lo richiedono. 

“Abbiamo sempre ritenuto che questa fosse una via percorribile – spiega Marco Reggio presidente di Coldiretti Asti con delega regionale al settore vitivinicolo –. E’ il secondo anno che la stiamo invocando, ma fino ad ora il Consorzio ha preferito non prendere in considerazione la proposta che è di fondamentale importanza per quelle aziende vitivinicole che in questi anni hanno investito fortemente nella Docg in termini di risorse”.

Il Moscato in Piemonte è coltivato su una superficie di quasi 10 mila ettari per una produzione nel 2018 di circa 80 milioni di bottiglie che hanno un valore di almeno 400 milioni di euro. “Come abbiamo già chiesto, è necessario che il Consorzio inoltri la richiesta alla Regione al più presto – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. E’ infatti urgente rispondere con il buon senso alle legittime attese di quelle aziende che hanno un approccio diretto sul mercato, inserendo ulteriori quantitativi di una Docg che tutto il mondo ci invidia, senza gravare sugli stoccaggi riferiti alla vendemmia 2018”.

 

VICENZA, VIA DELLA SETA: LA CINA VIETA MELE, PERE ED UVA MADE IN ITALY

Mele, pere ed uva da tavola made in Italy sono vietate in Cina, che non ne permette l’ingresso a causa delle barriere commerciali ancora presenti per le produzioni nazionali. È quanto denuncia Coldiretti alla vigilia della firma dell’accordo sulla nuova Via della Seta voluta dal presidente cinese Xi Jinping. 

Se infatti è stato rimosso nel 2016 il bando sulle carni suine italiane e nel 2018 le frontiere si sono aperte in Cina per l’erba medica, al momento per quanto riguarda la frutta fresca, l’Italia può esportare in Cina solo kiwi e gli agrumi, che peraltro sono stati sbloccati solo recentemente.

“La Cina frappone ostacoli per motivi fitosanitari e chiede assicurazioni sulla assenza di patogeni della frutta (insetti o malattie) non presenti sul proprio territorio con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta. L’aspetto paradossale di questa vicenda – commentano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – è che mentre i prodotti italiani sono bloccati, non solo la Cina può esportare nella Penisola pere e mele, ma in Italia si è anche verificata una vera invasione di pericolosi insetti alieni dannosi alle coltivazioni di provenienza, più o meno diretta, dalla Cina. Dal moscerino killer dagli occhi rossi (Drosophila suzukii) che attacca ciliegie, mirtilli e uva al cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus) che ha decimato i boschi nazionali fino alla cimice asiatica (Halyomorpha halys) che, distruggendo i raccolti nei frutteti e negli orti, è arrivata anche nelle case in città, per la mancanza di nemici naturali”.

Secondo lo studio Coldiretti su dati Istat, le importazioni agroalimentari dalla Cina hanno superato del 35% il valore delle esportazioni Made in Italy del settore nel 2018, a conferma della necessità di un riequilibrio dei rapporti commerciali. Le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy in Cina hanno raggiunto nel 2018 il valore di 439 milioni di euro, un valore che è più che triplicato negli ultimi 10 anni (+254%), con la progressiva apertura del gigante asiatico a stili di vita occidentali, ma che – sottolinea la Coldiretti – resta ancora molto inferiore alle importazioni che nel settore sono state pari a 594 milioni e riguardano dalle conserve di pomodoro ai prodotti biologici.

“La Cina – conclude la Coldiretti – è peraltro al secondo posto a livello mondiale tra i Paesi che hanno fatto scattare maggiori allarmi alimentari nell’Unione Europea nel corso del 2018 ed è per questo importante garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti dei lavoratori dei prodotti che varcano la frontiera”.

 

MILANO, PARCO AGRICOLO SUD MILANO: NO AREE NATURALI IN CAMPI COLTIVATI

“Le aree destinate a produzione agricola non possono diventare parco naturale”. E’ quanto dichiara Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, sulla proposta di trasformazione di quasi 9 mila ettari del Parco Agricolo Sud Milano in aree naturali. “La stragrande maggioranza di questa superficie è coltivata – precisa Alessandro Rota – e quindi le modifiche andranno a incidere direttamente sul lavoro di parte delle oltre 900 aziende agricole attive nel Parco, che si estende su 61 dei 134 comuni della Città metropolitana, compreso il capoluogo regionale”.

“In questo momento devono essere altre le priorità del Parco – aggiunge il Presidente Rota – a partire da un efficientamento della struttura che assicuri risposte celeri alle richieste del mondo agricolo e che ridia slancio a questo importante “brand” del territorio, senza aggiungere ulteriori aggravi burocratici a ostacolare il lavoro delle nostre imprese”. “L’agricoltura milanese – prosegue il Presidente della Coldiretti interprovinciale – è già in prima linea sui temi della sostenibilità ambientale e della salvaguardia del territorio e può ancora offrire molto alla città metropolitana. Per difendere il territorio non c’è bisogno di nuove aree naturali calate dall’alto, in quanto nel Parco ci sono già numerose zone di pregio non destinate all’agricoltura, senza complicare ulteriormente la vita di chi coltiva e mantiene i campi del Parco Sud con sacrificio e passione”.

“E’ necessario che in questi tempi difficili – conclude Alessandro Rota – le nostre aziende possano vivere e affrontare le sfide del mercato senza ritardi e con libertà imprenditoriale, continuando a garantire produzioni di eccellenza e un cibo di qualità”.

 

RAVENNA, COTIGNOLA: UN ‘MOSAICO’ DI TRATTORI PER LA ‘BENEDIZIONE DI PRIMAVERA’

Si è tenuta ieri mattina la celebrazione promossa da più di 60 anni dalla Coldiretti locale insieme alla Parrocchia in segno di buon auspicio per il lavoro nei campi e per il raccolto della campagna agricola che verrà. Vista dall’alto, ieri mattina, piazza Vittorio Emanuele II, a Cotignola, sembrava un mosaico di mille colori. I colori della primavera in arrivo, rappresentati da centinaia di trattori, schierati come ormai si ripete da più di 60 anni nella terza domenica di marzo, per celebrare San Giuseppe Lavoratore, simbolo religioso della dignità del lavoro umano. Promossa dalla Coldiretti locale insieme alla Parrocchia, la tradizionale manifestazione ha visto la partecipazione di centinaia di agricoltori con le loro famiglie provenienti dalle campagne di Cotignola e da tutto il circondario.

“La cerimonia con la benedizione delle macchine agricole è un momento molto sentito da tutta la comunità agricola – spiega Giacomo Facchini, Presidente della Sezione Coldiretti di Cotignola – ringraziamo per la collaborazione la parrocchia retta da Don Stefano Rava che, come sempre, ci aiuta nell’organizzazione di questo evento promosso in segno di buon auspicio per il raccolto della campagna agricola che verrà e per il nostro lavoro quotidiano”.

Dopo la Santa Messa svoltasi all’aperto, sul sagrato della chiesa di Santo Stefano, la mattinata si è poi conclusa con un momento conviviale nei locali del vicino Consorzio Agrario.

 

CAMPANIA, BENESSERE ANIMALE: IN PAGAMENTO 12,5 MLN DELLA MISURA 14 DEL PSR

La delibera sull’accelerazione, fortemente voluta da Coldiretti Campania, porta a casa i primi effetti: la Regione sblocca le risorse relative alla misura 14 del PSR. Dagli uffici dell’Assessorato all’Agricoltura la principale organizzazione agricola ha appreso il via libera al pagamento di 12,5 milioni di euro destinati al sostegno delle aziende zootecniche. La misura mira a promuovere la diffusione di tecniche e metodiche di allevamento finalizzate a migliorare le condizioni di salute e benessere degli animali. È calcolata in base ai costi aggiuntivi e/o al mancato guadagno sostenuti o subìti dagli allevatori che si impegnano ad applicare negli allevamenti quanto previsto dalla misura. Hanno diritto al sostegno gli allevatori che dimostrano il possesso della stalla e delle pertinenti strutture di allevamento e che dimostrano di aderire agli impegni della misura con almeno 10 UBA (unità bovino adulto) appartenenti alla stessa specie (5 UBA per gli allevamenti ricadenti nelle macroaree C o D o comunque nelle zone svantaggiate).

“Si mettono in circolo finalmente risorse utili – commenta Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania – che aiutano un comparto strategico per l’economica della Campania. Intorno alla zootecnia si sviluppano prodotti di assoluta eccellenza e che sono bandiere del made in Italy nel mondo. Se pensiamo solo alla mozzarella di bufala campana Igp o al vitellone bianco dell’Appennino centrale Igp, si comprende quanto è alta la posta in gioco per il comparto dell’allevamento. Per questo motivo auspichiamo che l’accelerazione possa riuscire a pagare anche l’overbooking”.

“Dopo molte sollecitazioni della nostra organizzazione – sottolinea Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania – si mettono in circolo risorse molto attese dagli allevatori. Ringraziamo il presidente Vincenzo De Luca e il capo della segreteria Franco Alfieri per aver tenuto fede ad un impegno che aveva preso per rispondere a questa esigenza. Da parte nostra prosegue l’impegno incessante per spingere l’attuazione efficace del programma di sviluppo rurale. Le imprese agricole riescono ad essere performanti se i fondi europei arrivano in tempi sostenibili”.

 

PIACENZA, CLIMA PAZZO: TIMORI DI COLDIRETTI, È GIÀ EMERGENZA

Temperature sopra la media, piogge dimezzate e fiume Po in secca (il livello di severità è giallo e le previsioni meteo non indicano precipitazioni nei prossimi giorni). È la situazione fotografata oggi, domenica 17 marzo, dall’inviato di Skytg24 Flavio Isernia che in collegamento in diretta dal lungo Po di Piacenza, ha intervistato il presidente provinciale di Coldiretti Marco Crotti. “La situazione preoccupa, perché ci troviamo già purtroppo in condizioni di emergenza nelle campagne – ha dichiarato Crotti – con temperature anomale che durante il giorno superano i 24 gradi e nella notte scendono anche sottozero, uno stress per le colture con gli alberi da frutto che stanno già fiorendo. Affrontare una campagna così senza infrastrutture adeguate per stoccare l’acqua rappresenta un problema serio. Purtroppo il clima è sempre più estremo e a rischio c’è tutto il settore agricolo. Dobbiamo dotarci di strutture adatte a questi fenomeni”.

A preoccupare soprattutto al Nord è un inverno asciutto segnato da precipitazioni dimezzate (-50% rispetto alla media), che hanno lasciato a secco fiumi, laghi, invasi, terreni e senza neve le montagne, nel momento in cui l’acqua è essenziale per l’irrigazione delle coltivazioni, secondo una analisi della Coldiretti sulla base degli ultimi dati Isac/Cnr.

Non sono previste peraltro precipitazioni significative nel mese di marzo che possano cambiare la situazione che allo stato attuale al Nord – rileva la Coldiretti – è peggiore di quella del 2017 che ha creato difficoltà anche per gli usi civili nei centri urbani ed è costata 2 miliardi di euro in danni all’agricoltura (in particolare nel Piacentino) a causa della siccità che ha tagliato i raccolti delle principali produzioni, dagli ortaggi alla frutta fino ai cereali, ma anche i vigneti ed il fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte.

Nel collegamento successivo di Skytg24 è stato intervistato il presidente del Consorzio di Bonifica Fausto Zermani che ha confermato le forti criticità. “Abbiamo qualche strumento infrastrutturale in più rispetto al 2017, anno nero per la crisi idrica, ma ci sono molti interventi da fare anche in ambito civile. L’acqua è un problema di tutti”.

 

PIACENZA, CORTEMAGGIORE: ANCHE IL QUESTORE FIRMA CONTRO IL CIBO ANONIMO  

Coldiretti Piacenza grande protagonista a Cortemaggiore, dove nell’ambito della storica fiera di San Giuseppe ha organizzato molte iniziative. La piazza magiostrina ha ospitato infatti il mercato di Campagna Amica, all’interno del quale il presidio istituzionale dell’organizzazione ha proseguito la raccolta firme della petizione europea “Eat Original! Unmask your food” per l’etichettatura d’origine su tutti gli alimenti. Ad aderire alla mobilitazione contro il cibo anonimo anche le autorità che hanno preso parte al Corteo della fiera, in particolare il questore Pietro Ostuni, il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri, il sindaco di Cortemaggiore Gabriele Girometta e il primo cittadino di Fiorenzuola Romeo Gandolfi.

Tra le attività organizzate durante la mattinata che Coldiretti ha dedicato alla primavera, un approfondimento sul miele curato dall’apicoltrice Chiara Concari e dalla dietista Monica Maj. Presenti la responsabile di Coldiretti Donne Impresa Francesca Bertoli Merelli e il delegato di Coldiretti Giovani Impresa Davide Minardi che hanno affiancato il presidente provinciale Marco Crotti e il segretario di zona Franco Fittavolini.

 

VENETO, #STOPCIBOANONIMO: LA PETIZIONE DI COLDIRETTI FA TAPPA A LONGARONE

Con 18mila autografi regolarmente registrati sui moduli appositi e relativa indicazione delle generalità, il Veneto è tra le regioni d’Italia che animano la petizione promossa da Coldiretti su tutto il territorio per chiedere alla Commissione di Bruxelles di agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione al consumatore sulla provenienza di ciò che mangia. In ogni occasione di pubblica presenza nelle piazze, nei mercati di Campagna Amica, fiere e rassegne gli operatori agricoli, Donne e Giovani Impresa, sono a disposizione per fornire indicazioni e seguire i consumatori nella scelta di apporre la propria firma per una causa giusta e condivisa. A Longarone, durante la 40^ edizione di Agrimont anche Roberto Padrin presidente della Provincia di Belluno ha sostenuto i propositi di Coldiretti. Contemporaneamente anche nel vicentino il personale Coldiretti era impegnato nella stessa operazione: nessun sportivo iscritto alla StraVicenza e’ sfuggito ai responsabili dell’associazione che con uno stuzzichino volante hanno coinvolto i passanti nell’iniziativa proprio nella giornata senza auto per promuovere uno stile di vita piu’ sostenibile.

 

PUGLIA, QUASI 5 GRADI IN PIU’ IN MARZO PAZZO E LA PUGLIA FIORISCE

Mai cosi pazzo il mese di marzo con temperature massime in Puglia superiori di 5 gradi rispetto al mese scorso che hanno fatto fiorire mandorli, olivi, albicocchi e peschi, con la maturazione contemporanea degli ortaggi e le primizie di fave e piselli già pronti in vendita nei Mercati del contadino.

E’ quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti Puglia sulla base dei dati Ucea relativi alla prima decade con l’innalzamento della colonnina di mercurio che segna a marzo 2019 quasi 5 gradi in più rispetto a febbraio 2019 e una temperatura massima di 15,7 gradi, contro i 13,6 gradi di marzo 2018.

“E’ una finta primavera con produzioni a forte rischio di shock termico, con alberi di mandorlo in fiore e gemme di albicocchi e peschi che si stanno già dischiudendo. Oltre ai mandorli già in fiore, se dovessero perdurare le attuali temperature minime troppo alte per la media stagionale e il caldo anomalo il rischio è che vigne, ciliegi e altri alberi da frutto, impossibilitati a vivere appieno la fase di quiescenza, subirebbero un ‘risveglio’ anticipato, con fioriture anomale già a febbraio”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

A nulla vale più la programmazione degli orticoltori che in Puglia raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, tutti maturati contemporaneamente per le temperature primaverili. “Con la natura sconvolta a preoccupare è l’effetto del possibile improvviso abbassamento della temperatura sulle piante in fiore con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva. Sono eventi estremi per cui il meccanismo della declaratoria di calamità naturale e del Fondo di solidarietà naturale, così com’è strutturato, non funziona più”, denuncia il presidente Muraglia. 

 “Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante”.

Da marzo a novembre del 2018 sono stati 11 i tornado e le trombe d’aria che si sono abbattuti sulla Puglia – segnala Coldiretti – a marzo a Lecce, ad aprile a Lequile, a giugno a Santo Spirito di Bari e a San Foca, a settembre a Salice Salentino, a novembre a Taurisano, Martina, Manduria e in provincia di Brindisi e a Parabita, secondo i dati ESWD, l’anagrafe europea degli eventi meteo estremi come tornado, bombe d’acqua, trombe d’aria, tempeste di fulmini.

“A nulla vale più la programmazione degli orticoltori che in Puglia raccolgono fave, piselli, broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, tutti maturati contemporaneamente per le temperature primaverili”, conclude il Direttore Corsetti.

 

LA SPEZIA, ANNATA OLEARIA E AGRICOLTURA SPEZZINA PRESENTATE A PIAN DI FOLLO

Agricoltura biologica, ortofrutta, prodotti oleari, vino e anche…agricoltura di mare: queste sono le particolarità del settore primario spezzino, la più piccola provincia ligure, da conoscere, valorizzare e tutelare per permetterne la crescita e l’affermazione sul mercato. È quanto commenta Coldiretti La Spezia in occasione della premiazione L’olio nuovo di Casa mia, concorso dedicato agli oli extravergini e vergini locali 2019, che, oltre a far conoscere l’annata 2019, permette di tracciare le possibili progettualità future per un settore di punta dell’economia.

La campagna olearia 2019 ha registrato un buon andamento quantitativo rispetto l’anno precedente, nonostante gli attacchi del maltempo che si sono abbattuti sull’intera regione lo scorso autunno e che soprattutto nel ponente costiero hanno causato la perdita di ingenti quantità. Nel levante, dove la raccolta era già iniziata invece il maltempo ha causato solo danni marginali mentre a compromettere in parte la qualità dell’olio è stato l’attacco della mosca che ha colpito ad inizio raccolta quando non era più possibile fare trattamenti. Ciononostante nel complesso l’olio conferma la sua qualità e, rispetto all’andamento italiano, la nostra regione, compresa la provincia spezzina ha registrato un’ottima annata.

Ma l’agricoltura spezzina non è solo olivicoltura: si va dalla Val di Vara, la Valle del Biologico dove è sviluppata la zootecnia da latte e da carne, fino alle valli di Pignone e Casale famose per le orticole e i castagneti da frutto. E mentre, appunto la parte più collinare è dedicata all’olivicoltura, La Spezia è la prima provincia ligure per produzione vinicola rappresentando da sola la metà di tutto il prodotto regionale, condotta da un’agricoltura eroica sui tipici terrazzamenti a picco sul mare. Altra particolarità delle provincia è poi l’agricoltura che non si limita a quella di terra ma che abbraccia anche il mare: è infatti estremamente importante l’attività di mitilicoltura, effettuata in vivai situati nei pressi della diga foranea, a Porto Venere e alla Palmaria dove si producono muscoli e ostriche.

“Il quadro che si può delineare per la nostra provincia – affermano la Presidente di Coldiretti La Spezia Sara Baccelli e il Direttore Provinciale Francesco Goffredo – è quello di un’agricoltura tutt’altro che estensiva, in cui operano perlopiù piccole e micro imprese, orientate a produzioni di qualità, anche trasformate come nel caso dell’olio in proprio o presso frantoi di terzi, e destinate direttamente al consumatore senza intermediari. Purtroppo per quanto riguarda il settore olivicolo è da constatare che il tema dell’abbandono degli uliveti ancora non è risolto. Eppure gli uliveti sono facilmente ed immediatamente recuperabili e, nelle nostre zone, producono olio di alta qualità come dimostra il concorso di oggi. Oltre a lavorare su questo tema, come Coldiretti ci sentiamo in dovere di irrobustire significativamente il numero di produttori, incentivando la professione anche non necessariamente a titolo prevalente, sostenendo una produzione extravergine di qualità, meglio se DOP, incentivando il ricambio generazionale e il ritorno alla terra da parte dei giovani, creando reti e sinergie”.

 

FERRARA, IMPIANTI DI DEPURAZIONE DEI FANGHI: SINDACI GARANTI DEL TERRITORIO

Nel delicato tema della messa in opera di impianti di depurazione di fanghi industriali Coldiretti ritiene debba essere riconosciuto il ruolo di garanti della salubrità e sicurezza dei territori da loro amministrati. La discussione in atto in queste settimane sulla localizzazione nel comune di Portomaggiore di un impianto di trattamento di fanghi di origine industriale, suscita apprensione e dubbi tra i cittadini, compresi gli agricoltori, per i possibili effetti indesiderati per il territorio e l’ambiente.

“Crediamo che un territorio come quello ferrarese in generale, dove i nostri soci stanno applicando tecniche di agricoltura biologica e sostenibile, per una agricoltura a minore impatto – commenta il presidente di Coldiretti Ferrara, Floriano Tassinari – con decine e decine di aziende che hanno preso parte ai nostri corsi di formazione per le nuove tecniche colturali, e dove si stanno facendo grandi sforzi per valorizzare i prodotti e l’ambiente, non sia compatibile con una utilizzazione per lo smaltimento di rifiuti industriali da depurazione. Condividiamo la sensibilità dei sindaci dei comuni interessati e siamo a loro fianco, riconoscendo il loro ruolo di tutori del territorio e dei cittadini tutti, vista la delicatezza dell’attività legata allo smaltimento nei terreni agricoli di rifiuti industriali, reputando la questione di notevole interesse e che sia    necessario applicare sul loro territorio le necessarie misure di tutela e salvaguardia per la sicurezza territoriale ed ambientale e la salubrità delle produzioni agricole”.

 

BASILICATA, PRESENTATO MANIFESTO PROGRAMMATICO A CANDIDATO CENTROSINISTRA

Continuano gli incontri promossi da Coldiretti Basilicata, in vista delle elezioni regionali del 24 marzo, per sottoporre all’attenzione dei candidati che andranno a rappresentare, come governo o come opposizione, la Basilicata per i prossimi 5 anni, tutte le criticità ancora irrisolte, offrendo al contempo una serie di soluzioni utili a risolvere le problematiche lamentate dalle imprese agricole lucane e avanzando, com’è nel suo stile, ulteriori idee e proposte. Il secondo confronto è avvenuto a Matera, con il candidato del centrosinistra, Carlo Trerotola.

Alla presenza del presidente regionale, Antonio Pessolani, del direttore regionale, Aldo Mattia, e di una cinquantina di presidenti di sezione, è stato presentato un documento che contiene le priorità necessarie per un cambiamento del comparto agricolo lucano. Panche in questa occasione Coldiretti Basilicata ha ribadito l’opportunità di  “provvedere a  riorganizzare la macchina amministrativa regionale; ridurre i formalismi della burocrazia; sviluppare la multifunzionalità e l’economia agricola anche attraverso il vettore dell’agricoltura sociale; investire sulla distintività integrale delle produzioni agricole lucane, rafforzando al contempo il legame tra turismo ed enogastronomia; sostenere la presenza e l’offerta del cibo del territorio, incentivando la presenza dei mercati contadini e vincolando la ristorazione pubblica a corsie preferenziali per le produzioni locali. E poi salvaguardare l’ambiente e lo spazio rurale e migliorare la viabilità rurale, le opere di provvista e distribuzione delle acque ad uso irriguo, la gestione del patrimonio boschivo”.

Nel suo intervento Trerotola ha espresso “ancora una volta l’interesse per l’agricoltura, la sostenibilità e l’importanza delle filiere”. “Tutelare e valorizzare l’agricoltura lucana e la sua straordinaria biodiversità – ha commentato – è un atto necessario per una Basilicata più sostenibile. Il governo regionale deve impegnarsi per destinare ancora più risorse incentivando così l’auto-impresa nei settori strategici di agricoltura, ambiente e turismo. È anche così che potremo combattere lo spopolamento e creare nuovi livelli occupazionali”.

 

MANTOVA, AL MERCATO DI C.A. SUL LUNGORIO DEGUSTAZIONE DI 30 CHILI DI CARNE A KM0

Festa della carne al mercato sul Lungorio, con oltre 30 chili di carne offerti in degustazione dal Consorzio Lombardo dei Produttori di Carne Bovina, realtà che comprende oltre 100.000 capi in tutta Italia e che è partner di Campagna Amica Mantova nel progetto di gestione.

“Siamo molto soddisfatti – commenta il presidente del Consorzio Lombardo dei Produttori di Carne Bovina, Primo Cortelazzi – perché abbiamo incontrato consumatori attenti e perché l’iniziativa di oggi ha dato di fatto il via alla nuova stagione di comunicazione da parte del nostro ente consortile, che organizzerà un altro evento su carnel salute e nutrizione il prossimo 28 marzo a Milano”.

La missione del Consorzio Lombardo dei Produttori di Carne Bovina è ripristinare i consumi e rilanciarli, per comunicare l’importanza della carne all’interno di una dieta sana ed equilibrata.

In degustazione, nell’affollato mercato sul Lungorio, i maccheroncini al “ragù di Campagna Amica” a base di carne bovina allevata dall’azienda agricola Davide Peri di Ceresara e cucinati dall’Agrichef Claudio Ligabue dell’agriturismo La Rasdora di Porto Mantovano, la tartare di manzo e il roast-beef, piatti semplici da preparare, ma che fanno parte della cultura gastronomica nazionale. Ad annaffiare i piatti vini rigorosamente a km0, offerti dal Consorzio dei Vini Mantovani.

La carne è stata offerta dall’azienda agricola Davide Peri di Ceresara (è suo uno dei nuovi banchi vendita al mercato sul Lungorio), che alleva circa 200 capi di razza Garronese e 150 di razza Limousine, macellati rispettivamente a 20-23 mesi e a 16-18 mesi.

Bruciate le 200 shopper bag di juta con il logo di Campagna Amica e del Mercato sul Lungorio, con la “M” che ricorda la silhouette delle Pescherie progettate da Giulio Romano.

 

BRESCIA, A SCUOLA DI EDUCAZIONE ALIMENTARE: CONVEGNO A QUINZANO D’OGLIO

“Un ringraziamento particolare alle insegnati presenti questa sera, grazie alla loro sensibilità siamo riusciti ad entrare nella scuola con il nostro progetto di educazione alimentare”. Con queste parole il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini saluta i cittadini presenti al teatro parrocchiale di Quinzano d’Oglio che hanno assistito con interesse alla tavola rotonda organizzata da Coldiretti Brescia dal titolo “dalla scuola alla tavola, come cambiano le abitudini alimentari”.

Un momento di incontro e confronto che racconta il percorso formativo offerto da Coldiretti all’interno dei plessi scolastici di Quinzano d’Oglio, Borgo San Giacomo e San Paolo iniziato a settembre e terminato nel mese di febbraio che ha coinvolto 39 classi della scuola primaria dei tre plessi e ha portato in classe numerosi progetti di educazione alimentare e ambientale: l’acqua amica della natura, chi mangia sano va lontano, dal chicco di grano al pane, è nato prima l’uovo o la gallina?, vita da pesce, dolce come il miele prezioso come un’ape e dall’oliva all’olio.

Apertura dei lavori con i saluti del Sindaco di Quinzano d’Oglio Andrea Soregaroli e da Angiolino Albini Dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Quinzano d’Oglio, Borgo San Giacomo e San Paolo che ha mostrato particolare interesse al progetto svolto e ne ha condiviso gli obiettivi e le finalità

Dopo l’intervento della biologa nutrizionista Loredana Pedde che ha illustrano la corretta educazione alimentare secondo una dieta completa ed equilibrata, è intervenuta Federica di Cosimo, referente dell’ufficio scolastico territoriale di Brescia “la scuola rappresenta un pilastro fondamentale della società e l’educazione alimentare ne fa parte integrante”.

Invitato speciale il professor Giuliano Noci professore ordinario del politecnico di Milano ed esperto in marketing che ha sottolineato come “tracciabilità e qualità sono elementi che devono essere comunicati, dobbiamo occupare uno spazio importante nella mente dei cittadini consumatori perché abbiamo tutto quello che serve, viviamo in una miniera ricca di distintività ed eccellenze”.

La parola è poi passata all’Assessore regionale all’alimentazione, ambiente e sistemi verdi Fabio Rolfi che ha voluto sottolineare l’importanza della corretta alimentazione come prevenzione dalle malattie “un progetto fondamentale per le persone perché non si limita a comunicare pratiche di sana alimentazione ma guarda anche all’aspetto della prevenzione, mangiare bene infatti preserva dalle malattie e ha una ricaduta importante sul sistema sanitario”.

Prima della chiusura a cura del Presidente di Coldiretti Prandini, la parola a Paolo Voltini Presidente di Coldiretti Cremona: “Coldiretti in questi anni ha fatto tanto mettendo il cibo come punto di riferimento per difendere gli interessi degli imprenditori agricoli, è necessario guardar il futuro con un occhio diverso sia per i consumatori che per le imprese agricole”.

“Siamo il Paese  più longevo a livello mondiale e questo perché ci alimentiamo in modo corretto,  con prodotti di qualità che fanno star bene il corpo e la mente –  conclude il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini – la nostra associazione ha intrapreso da anni un percorso di sensibilizzazione tramite il rapporto quotidiano con le scuole, l’attenzione alla biodiversità e l’importanza ad un’alimentazione consapevole, senza sprechi ed effettuata rispettando le stagionalità e il chilometro zero sono argomenti che vengono sempre più richiesti dalle famiglie come parte integrante dell’istruzione per i propri figli”.

 

TOSCANA, I “SIGILLI” DELLA BIODIVERESITA’: A FIRENZEBIO PRESENTATO ATLANTE C.A.  

Sono i cosiddetti “Sigilli Campagna Amica” i prodotti della biodiversità agricola che nel corso dei decenni sono stati strappati all’estinzione o indissolubilmente legati a territori specifici. Raccolti in Atlante, curato dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica, presentato oggi alla Fortezza da Basso nell’ambito della kermesse FirenzeBio, con la presenza di Carmelo Troccoli, direttore Fondazione Campagna Amica, Roberto Weber, presidente Istituto Ixè e Cristian Borchi chef della Locanda “Antica Porta di Levante di Vicchio noto Ristorante della rete Campagna Amica.

Riflettori puntati quindi sui “sigilli” della biodiversità toscana come il Carciofo Sanmiatese, la Ciliegia di Lari, il Fagiolino Zolfino, il Marrone di Caprese Michelangelo, la Patata Bianca del Melo, il Pecorino a Latte Crudo Abbucciato, la Pesca Regina di Londa, il Pomodoro Pisanello, la Cinta Senese e molti altri.

“Presentare oggi i “Sigilli” di Campagna Amica è particolarmente significativo – ha detto Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – nel giorno in cui i giovani hanno riempito le piazze gridando la loro preoccupazione per il futuro della terra. Difendere la biodiversità è difendere il nostro ambiente. Nel primo atlante di Campagna Amica sono 20 i Sigilli che provengono dalla toscana – continua – e sono la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia che può essere sostenuta direttamente dai cittadini nei mercati a chilometri zero degli agricoltori e nelle fattorie lungo tutta la Penisola, una mappa del tesoro che per la prima volta è alla portata di tutti”.

“Quello che presentiamo oggi – ha detto Carmelo Troccoli, direttore Fondazione Campagna Amica –  è un atlante della Biodiversità di interesse agronomico che propone all’attenzione del lettore alcuni prodotti della nostra agricoltura che sono stati plasmati e curati nel corso dei secoli da migliaia di agricoltori e che oggi vengono restituiti, come patrimonio comune. La biodiversità, come esplicitato più volte in questo volume, è minacciata fortemente da processi di “banalizzazione dei genomi” dovuti spesso all’incuria e molto più spesso a calcoli speculativi sul cibo da parte dell’agroindustria. Per questo motivo ogni singolo individuo di una specie, razza o varietà in via di estinzione o limitata a territori ristretti, rappresenta un vero scrigno da salvaguardare”.

“Lingua, arte, letteratura insieme al patrimonio enogastronomico – ha detto Roberto Weber, presidente Ixè – contribuiscono a creare l’identità del nostro Paese e in futuro l’agricoltura avrà un ruolo sempre più centrale. Si aprono nuovi spazi per l’alimentazione sostenibile e riconoscibile. In questo i mercati degli agricoltori sono spazi di cultura che avranno una importanza sempre maggiore”

“La difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico, ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in” – sottolinea Antonio De Concilio, direttore Coldiretti “investire sulla distintività è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni e affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo”.

Toscana con i suoi 5000 operatori biologici e 130.000 ettari di coltivazioni bio è la prima regione del centro nord per superfici coltivate e numero di operatori. Un trend in crescita che si dà appuntamento a Firenze, dal 15 al 17 marzo, per la nuova mostra mercato dedicata ai prodotti biologici e biodinamici con tanti eventi dentro e fuori la Fortezza da Basso con l’oasi Campagna Amica dove è possibile degustare ed acquistare il meglio delle tipicità toscana a km zero.

 

LOMBARDIA, SPESA ALIMENTARE: UN QUARTO DEL CARRELLO IN FRUTTA E VERDURA

Un quarto della spesa alimentare media mensile delle famiglie lombarde è dedicata a frutta e verdura. È quanto afferma la Coldiretti regionale sulla base degli ultimi dati Istat, in occasione della giornata di iniziative dedicate alla nuova stagionalità del cibo e alle scelte dei consumatori organizzate nei farmers’ market di Campagna Amica in tutta Italia, nel weekend che precede l’arrivo ufficiale della primavera.

Al mercato agricolo coperto di Porta Romana a Milano, in via Friuli 10/A, in mostra le primizie arrivate quest’anno sui banchi dei produttori in anticipo di una decina di giorni per effetto di un inverno anomalo: dal cicorino al tarassaco fino al songino.

Ogni mese – precisa la Coldiretti regionale – le famiglie lombarde spendono in media più di 64 euro per le verdure e oltre 48 euro per la frutta, su un totale di 436 euro di prodotti alimentari, bevande escluse. Più di un lombardo su due – continua la Coldiretti in base a dati regionali – mangia almeno tre volte al giorno frutta e verdura, anche se solo il 12% assume le cinque porzioni che rappresentano il consumo quotidiano raccomandato.

Dopo un lungo inverno, con il cambio di stagione si riscopre la voglia di portare in tavola nuovi prodotti con quasi un italiano su tre (32%) che coglie l’occasione dell’arrivo delle primizie per rinnovare il menù. E’ quanto emerge dall’indagine on line su sito www.coldiretti.it. L’arrivo della primavera – sottolinea la Coldiretti – porta con sé un’impaziente voglia di colori e profumi, soprattutto in cucina dove si rivedono le abitudini alimentari e si preparano ricette ricche di sapori, vitamine sali minerali e fibre con la nuova offerta di stagione. Una novità che stravolge gli acquisti degli italiani di frutta e verdura che nel 2018 hanno fatto segnare il record da inizio secolo con un quantitativo pari a circa 9 miliardi di chili, in aumento del 3% rispetto l’anno precedente.

Insieme alle primizie, al mercato di Campagna Amica di Porta Romana, spazio anche ai fiori tipici della bella stagione: dalle campanule, simbolo di speranza, alle margherite sinonimo di semplicità; dalle eleganti calle al fascino malinconico dei ranuncoli; dalle dalie che servono a esprimere gratitudine fino al mesembriantemo simbolo dell’amore. E poi ancora i garofani, scelti per comunicare amore o fedeltà, e i gerani che possono simboleggiare consolazione o la nascita di un nuovo affetto.

 

RIETI, AMATRICE: PASSI AVANTI PER LA RICOSTRUZIONE DELLE STALLE

In seguito all’ordinanza del 5 ottobre 2018 del Commissario Straordinario del governo per la ricostruzione, per stabilizzare e rendere definitive le strutture produttive agricole e zootecniche, Coldiretti Rieti ha elaborato un protocollo per verificare i requisiti delle imprese agricole che avevano diritto alla delocalizzazione. Un ulteriore passo in avanti verso questo processo di ricostruzione del territorio c’è stato ieri, ad Amatrice, grazie all’incontro tra gli allevatori della zona, i progettisti e una serie di ditte specializzate nella costruzione di strutture per la zootecnia.

“Vogliamo accompagnare le aziende agricole, che stanno vivendo anni critici, cercando di velocizzare il più possibile l’iter burocratico – ha spiegato Alan Risolo, presidente di Coldiretti Rieti – Per contrastare l’abbandono del territorio è indispensabile che la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa del settore agricolo che, negli ultimi due anni, ha fatto registrare un calo del 70% delle vendite”. “E’ una tappa importante nel percorso di sostegno alle imprese che è partito subito dopo i tragici eventi del 2016 – conclude Giuseppe Casu, direttore di Coldiretti Rieti – E’ necessario riuscire a sviluppare al più presto un nuovo modello economico e produttivo”.

All’incontro hanno partecipato: Giuseppe Casu direttore Coldiretti Rieti; Carlo Loffreda, condirettore Coldiretti Rieti; Damiano Cavallaro, segretario di zona di Coldiretti Amatrice.

 

SARDEGNA, INCONTRO IN PREFETTURA: I PASTORI ALL’INTERNO DEL CONSORZIO

“Con la rappresentanza dei pastori nel Consorzio si possono creare le basi per cambiamenti importanti e strutturali”. E’ il commento di Coldiretti Sardegna all’incontro che si è tenuto oggi in Prefettura a Sassari e che aveva come punto all’ordine del giorno quello di “avviare un percorso volto ad una maggiore apertura del Consorzio di tutela del pecorino romano alle esigenze della filiera produttiva e pervenire in tempi rapidi ad un accordo idoneo a risolvere i problemi emersi nelle precedenti riunioni del tavolo tecnico”. 

Legalità e trasparenza sono le parole d’ordine riproposte anche quest’oggi dalla Coldiretti, che da anni batte su questo tasto ritenuto propedeutico per indirizzare il percorso sull’altro pilastro, quello della programmazione e della collegialità.

I tre punti emersi dall’incontro e inseriti nel documento finale sono: – revisione dello statuto e del disciplinare (entro il prossimo venerdì si devono far pervenire le proposte); – problematiche legate alle quote produttive (verifica della possibilità del trasferimento quote per produttore); – esigenza di una condivisione di dati certi nonché l’individuazione di una figura manageriale in grado di rilanciare il consorzio.

“Nei prossimi giorni presenteremo le nostre proposte – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – e procederemo dritti per questa strada che percorriamo da anni: quella di cominciare dal cambiamento del consorzio e avere un comparto finalmente trasparente, in cui non ci devono essere più opacità e parti della filiera che subiscono e pagano le decisioni e le inefficienze di altri”.

 

ANCONA, BENE CONTROLLI SUL PESCATO A TUTELA DI CONSUMATORI E IMPRESE

“Grazie alla tracciabilità i consumatori possono conoscere, leggendo l’etichetta, dove il pesce è stato pescato o allevato. I controlli di filiera sono una garanzia per tutti: per la salute e la sicurezza dei consumatori ma anche per gli stessi pescatori, altrimenti soggetti a concorrenza sleale e all’impoverimento delle risorse ittiche”. Sono le parole di Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Ancona, per commentare l’operazione della Guardia Costiera che ha portato al sequestro di 270 chili di pescato privo di etichettatura. Operazione che fa seguito alla più vasta, di carattere regionale, eseguita sempre dalla Guardia Costiera nei primi giorni di marzo.

 

FERRARA, SUCCESSO PER LA GIORNATA PROVINCIALE DEI PENSIONATI COLDIRETTI

Grande partecipazione di soci alla giornata 2019 dei Pensionati Coldiretti di Ferrara, sia alla messa celebrata da Monsignor Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, che per il convegno sul progetto europeo di studio dei fattori di benessere in età avanzata.

E’ iniziata con la celebrazione della Santa messa nella chiesa parrocchiale di Masi Torello la giornata dei pensionati Coldiretti Ferrara che si è svolta venerdì 15 marzo. L’Arcivescovo Giancarlo Perego ha officiato il rito ricordando l’impegno degli agricoltori di Coldiretti di produrre cose buone, rispettando la terra, salvaguardando l’ambiente, evidenziando la coincidenza con il giorno in cui migliaia di giovani sono scesi in piazza per chiedere più attenzione per il nostro mondo e azioni concrete a difesa del clima e dell’ambiente. Infine ha esortato i pensionati a continuare il loro impegno nel trasmettere conoscenze e senso di comunità ai più giovani.

Successivamente la giornata è continuata presso la sala convegni del Ristorante Ottocento a San Vito di Ostellato, con il convegno “Srint-T”, aperto dai saluti del presidente provinciale Tassinari, del presidente dei pensionati di Ferrara Bianconi, del presidente regionale Monari. Presenti per relazionare sul tema il segretario nazionale Elia, il presidente Federpensionati Grenzi ed il prof Maggio dell’Università di Parma, partner del progetto europeo che si interessa di studiare come mantenere un buon livello di benessere anche in età avanzata, promuovendo la corretta alimentazione soprattutto proteica e la giusta attività fisica e cognitiva.

Grenzi ha lanciato diversi temi, dal numero crescente di pensionati e quindi della loro importanza nelle politiche di governo per assicurare il necessario welfare combinato con l’esigenza di trovare nuovi sistemi di approccio all’assistenza dando ruolo e dignità alla famiglia ed alle strutture (come gli agriturismi) che possono essere un luogo nel quale rafforzare la persona e seguirla in un rapporto con la natura ed i cibi a km zero, semplificando laddove possibile le frammentazioni del servizio sanitario ed istituendo sportelli unici specialistici geriatrici che considerino la persona nella sua interezza e la sua salute globale.

La giornata, molto intensa e partecipata, si è degnamente conclusa a tavola, con il pranzo sociale, condividendo il buon cibo e rinnovando amicizie ed impegni per il futuro dopo gli interventi del mattino che hanno suscitato grande interesse.

 

PIEMONTE, SBLOCCARE LA RISERVA VENDEMMIALE PER OGNI SINGOLA AZIENDA 

“Riteniamo, come abbiamo chiesto più volte nelle ultime due campagne, che tale azione sia di fondamentale e strategica importanza – spiega Marco Reggio presidente di Coldiretti Asti con delega regionale al settore vitivinicolo – per quelle aziende vitivinicole che in questi anni hanno investito fortemente nella Docg in termini di risorse, generando ed accrescendo una nuova domanda”.

Il Moscato in Piemonte è coltivato su una superficie di quasi 10 mila ettari per una produzione nel 2018 di circa 80 milioni di bottiglie che hanno un valore di almeno 400 milioni di euro.

“Chiediamo ancora una volta al Consorzio di formalizzare alla Regione la richiesta di sblocco – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Serve un intervento immediato dell’assessore Giorgio Ferrero per arrivare ad ottenere uno sblocco della riserva vendemmiale per ogni singola azienda che ha un approccio diretto sul mercato: questo consentirebbe un’opportunità di crescita, oltre che di inserire ulteriori quantitativi di una Docg che tutto il mondo ci invidia, senza gravare sugli stoccaggi riferiti alla vendemmia 2018”.

 

VARESE, GLOBAL STRIKE FOR FUTURE: GIOVANI IN PIAZZA A DIFESA DEL PIANETA

Lunghi fasi di siccità alternate a bombe d’acqua. E, nell’inverno che si avvia a conclusione in questi giorni, un bilancio pesante di clima secco e ventoso che ha favorito il propagarsi di gravi incendi, che hanno devastato ampie porzioni di bosco nel Varesotto. Un inverno quasi senza neve e pioggia, se – com’è vero – in tutta la Lombardia solo per tre giorni nel periodo sono cadute precipitazioni degne di nota (il 55% in meno rispetto allo scorso anno). È quanto emerge da un’elaborazione di Coldiretti Varese su dati Arpa, in occasione della partecipazione in piazza della Scala a Milano di una delegazione di Giovani Impresa Coldiretti Varese al Global Strike for Future, per contrastare i cambiamenti climatici, che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg. La rappresentanza prealpina, che poi ha raggiunto piazza Duomo, era capitanata da Enrico Montonati, delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa.                                                                                                                                                                     

In particolare, le giornate di pioggia su tutta la regione, registrate dalle centraline più significative, si sono concentrate nei primi dieci giorni di febbraio, mentre la neve a Varese si è vista, anche se copiosa, per una sola giornata.

Questa situazione da una parte ha favorito il divampare di incendi che, nel solo mese di gennaio – spiega la Coldiretti su dati regionali –, hanno devastato oltre mille ettari di territorio concentrati in particolare nel Varesotto e Comasco, mentre dall’altra ha ridotto al minimo le riserve idriche nei grandi laghi con percentuali di riempimento che vanno dal 10% di quello di Como al 16% di quello d’Iseo, fino al 31% del nostro Lago Maggiore.

L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – continua la Coldiretti provinciale – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che mettono a rischio boschi e campagne.

“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici” afferma Montonati unitamente a Carlo Maria Recchia, leader dei giovani della Coldiretti Lombardia. “Basti pensare che nella nostra regione gli indennizzi riconosciuti agli agricoltori dai consorzi di difesa per i danni provocati dalle bizze del tempo nel 2018 ammontano già a più di 30 milioni di euro”.

“A questi vanno poi aggiunti i danni non denunciati e quelli non risarcibili, che fanno alzare ulteriormente il bilancio complessivo” conclude Montonati. “Con interventi sempre più mirati all’ottimizzazione delle risorse idriche e al risparmio dell’acqua, l’agricoltura è portavoce di un’attenzione al clima anche nella pratica, ricordando che la biodiversità vive grazie ad un equilibrio tra clima, natura e forza lavoro agricolo”.

La grave siccità nelle campagne del nord provocata da precipitazioni invernali dimezzate (-50%) rispetto alla media storica è solo l’ultimo capitolo degli effetti delle anomalie climatiche con il ripetersi di eventi estremi che sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

 

MASSA CARRARA, LUNIGIANA: CON “OLEA LUNAE” PIU’ FORMAZIONE E COLLABORAZIONE

Coldiretti promuove Olea Lunae. La diciannovesima Rassegna dedicata all’olio della Lunigiana e all’olivicoltura, legata alla produzione olio della stagione 2018 che si è conclusa lo scorso weekend nel Castello di Licciana Nardi ha confermato le attese ed aperto le porte ad una nuova consapevolezza da parte dei produttori e dei comuni lunigianesi. Ne è sicura Francesca Ferrari, Presidente Coldiretti Massa che intravede l’inizio di un percorso di “trascinamento e coinvolgimento anche da parte degli altri comuni lunigianesi attraverso concorsi e rassegne che ne celebrano le qualità e le esperienze del territorio e di crescita da parte dei produttori.

Una crescita che dobbiamo alimentare – spiega la Ferrari – costruendo un calendario annuale di incontri e seminari che conducano all’evento finale di Olea Lunae e che ci aiutino, tutti quanti, a fare un salto di qualità ulteriore eliminando difetti e fragilità dei nostri olii. Oggi ci troviamo alle porte di una maturazione che deve però essere sostenuta da tutti gli attori se vogliamo dare una prospettiva seria e concreta al territorio”. Coldiretti è molto soddisfatta anche della grande partecipazione: “25 i campioni in gara sono un bel segnale per una terra come la Lunigiana conclude la Ferrari – che esprime imprese anche molto giovani. Così come è stata un bel segnale la partecipazione al corso di potatura. Ci sono tanta umiltà e tanta voglia di imparare. Elementi indispensabili per chi ha voglia di diventare grande”.

 

MANTOVA, PER I GIOVANI AGRICOLTORI DI COLDIRETTI VISITA A BONIFICHE FERRARESI

Visita per 26 giovani imprenditori agricoli di Coldiretti Mantova a Bonifiche Ferraresi di Jolanda di Savoia (Ferrara), alla scoperta dell’agricoltura 4.0 e del modello imprenditoriale dell’unica società agricola quotata in borsa nel mondo occidentale. Bonifiche Ferraresi si estende su una superficie di 6.500 ettari e vanta filiere produttive innovative, con l’ausilio di tecniche agronomiche all’avanguardia, uso di agricoltura di precisione e bioenergia. Il valore della produzione è cresciuto del 74% in un anno, passando dai 45,1 milioni di euro a 78,6 milioni del bilancio 2018.

“Se l’estensione e la storia di Bonifiche Ferraresi rappresentano sicuramente un unicum nel panorama italiano – dice Giovanni Bellei, delegato di Coldiretti Giovani Impresa di Mantova – le soluzioni adottate per la gestione dell’azienda rappresentano un nuovo modo di fare agricoltura, attento alle risorse, all’ambiente, all’economia circolare e alla valorizzazione del made in Italy, elementi che ogni giovane agricoltore può applicare per far crescere le proprie performance aziendali e migliorare la redditività”.

 

FERRARA, INCONTRATI CENTINAIA DI SOCI NELLE ASSEMBLEE TERRITORIALI. LE RICHIESTE

Al termine delle assemblee in tutta la provincia che hanno visto una grande partecipazione da parte dei soci di Coldiretti Ferrara, con centinaia di imprese che hanno dibattuto dei principali temi del settore agricolo, emerge al fianco delle progettualità di Coldiretti una preoccupazione per quella che è la bassa redditività delle produzioni, che non premiano la qualità del prodotto ed il lavoro dell’impresa. Tra i settori in sofferenza ricordiamo alcune vere e proprie eccellenze del nostro territorio, come l’ortofrutta ed il pomodoro da industria. Prezzi insoddisfacenti per i produttori accompagnati da una ridistribuzione del reddito che non premia il settore agricolo e non dà risposte ai consumatori.

Durante gli incontri, nel corso dei quali sono intervenuti il direttore Bressanutti ed il Presidente Tassinari, oltre ai responsabili delle diverse aree dell’organizzazione agricola, trattando sia aspetti tecnici, sia di politica sindacale e quindi di opportunità per fare impresa, è emersa in maniera chiara la necessità di alcuni punti fermi per poter ragionare su orizzonti di redditività. Serve una “vera aggregazione di prodotto” che sappia superare i limiti e le debolezze dell’attuale sistema. Serve un “riequilibrio di valore” all’interno delle filiere che devono essere elementi di garanzia per il reddito delle imprese e sicurezza alimentare e trasparenza per i cittadini (filiere che devono incernierarsi all’interno di distretti produttivi per le principiali colture, pere e pomodoro in primis).

Il distretto può essere il vero strumento di governo e punto di incontro tra le parti, compresa la Regione e dove le regole vengono non solo condivise ma soprattutto fatte rispettare. Origine e trasparenza, in coerenza con le proposte di Coldiretti, per evitare l’effetto sostituzione dei nostri prodotti con altri provenienti da ogni parte del mondo ma non certo con le caratteristiche di salubrità, sicurezza e qualità garantite dalle produzioni Made in Italy. Su queste linee Coldiretti con i suoi soci continuerà a lavorare per restituire valore ai prodotti e dignità al lavoro degli imprenditori agricoli sensibilizzando in primis le amministrazioni locali come veri presidi territoriali a garanzia di tutti.

 

 

Appuntamenti

 

CAMPANIA: LO STORYTELLING DEL CIBO, I CONTADINI 4.0 IN CATTEDRA ALLA FEDERICO II

Giovedì 21 marzo 

Accademia e mondo rurale si incontrano a Napoli il 21 marzo 2019 per parlare di biodiversità, storytelling del cibo e tutela del territorio. Un workshop dedicato al racconto del cibo e alle opportunità legate alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare made in Italy. L’iniziativa vede la collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II, Coldiretti Campania, fondazione Campagna Amica, fondazione UniVerde e Osservatorio Giovani.

A partire dalle ore 14 si aprirà il collegamento in diretta con F2 Radio Lab, la web radio dell’Ateneo Federico II di Napoli, con interviste ai protagonisti della giornata e confronto con gli studenti universitari. Si aprirà alle ore 15 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Sociologia, in via vico Monte di Pietà 1 (traversa via San Biagio dei Librai), il workshop sul tema “Lo storytelling del cibo, l’Atlante della Biodiversità di Campagna Amica”, con la presentazione per la prima volta in una sede accademica della pubblicazione realizzata da Coldiretti e dedicata al ruolo dei contadini nella salvaguardia del patrimonio agroalimentare italiano.

Sono previsti gli interventi di Stefano Consiglio, direttore del Dipartimento di Scienze Sociali – Università di Napoli Federico II, Enrica Amaturo, presidente dell’Associazione Italiana di Sociologia (AIS), Alex Giordano, docente di Comunicazione, marketing e pubblicità – Università di Napoli Federico II, Alfonso Pecoraro Scanio, presidente comitato scientifico fondazione Campagna Amica, Carmelo Troccoli, direttore generale fondazione Campagna Amica, Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale Coldiretti. Introduce e modera Lello Savonardo, coordinatore scientifico Osservatorio Giovani – Università di Napoli Federico II. Sono previste anche le testimonianze di giovani imprenditori agricoli con storie di successo legate a prodotti della biodiversità. L’evento si inserisce nel ciclo di seminari Bit Generation promosso dall’Osservatorio Giovani.

 

VARESE: LE VIE DEL CARNAROLI, CONFERENZA STAMPA A CASCIAGO

Martedì 19 marzo 

Un intero weekend negli agriturismi del Varesotto e della Lombardia per scoprire il vero Carnaroli, il principe dei risi italiani. L’iniziativa, organizzata da Terranostra Lombardia e in programma il prossimo fine settimana, sarà presentata domani martedì 19 marzo, alle ore 11.30, nella conferenza stampa presso l’agriturismo “Il Ronco di Casarico” a Casciago.                                                                                                                                        

Ad introdurre la conferenza stampa Massimo Grignani, presidente di Terranostra Varese e Terranostra Lombardia, e i vertici della Coldiretti provinciale; l’incontro vedrà altresì la presenza degli agriturismi aderenti all’iniziativa.

Sarà l’occasione per fare il punto sulla presenza degli agriturismi nel territorio provinciale e sulle prospettive per la prossima stagione turistica. I cuochi contadini di Terranostra-Coldiretti mostreranno le qualità del riso Carnaroli attraverso la preparazione di un gustoso risotto.

L’agriturismo si trova a 6 km dal centro di Varese, con un tempo di percorrenza di circa 10/12 minuti per raggiungerlo dalla città. Coldiretti Varese è a disposizione per chi avesse necessità di un trasporto in auto: per ogni necessità contattate l’Ufficio Stampa al numero 392.3439898 – www.agriturismivarese.it.

 

MASSA C.: TUTOR PER LA SPESA E AGRI-CHEF, LEZIONI TRA I BANCHI DEL MERCATO

Sabato 30 e domenica 31 marzo

Viva la Terra come a scuola con il tutor per fare la spesa e l’agri-chef di Campagna Amica. Sono i due profili creati da Coldiretti per guidare consumatori e massaie verso i benefici del km zero e del cibo local ma anche per insegnare ad abbattere gli sprechi, riutilizzare gli avanzi con creatività e bontà e risparmiare. A Viva la Terra, la mostra mercato ideata da IMM_Carrarafiere e organizzata in collaborazione con Coldiretti, evento dedicato alla cura dell’orto e del giardino, ma anche all’agri-intrattenimento, al cibo a km zero, al benessere e al turismo rurale con gli agriturismi e le fattorie didattiche, sabato 30 e domenica 31 marzo si va a lezione dagli agricoltori.

Il tutor della spesa e l’agri-chef saranno infatti i protagonisti dell’area dedicata alla filiera corta (450 metri quadrati) allestita nell’ambito della mostra mercato con una trentina i produttori di Campagna Amica della Toscana ed Emilia Romagna. Tra le novità di Viva la Terra lo street food agricolo. “La mostra mercato – commenta Francesca Ferrari, Presidente Coldiretti Massa Carrara – è una straordinaria occasione per avvicinare i visitatori ed educarli, attraverso laboratori e cooking show, al consumo consapevole dei prodotti agricoli privilegiando i mercati dei contadini, le fattorie e le aziende agricole che garantiscono stagionalità, freschezza e qualità. Si parlerà inoltre dell’importanza di una lettura attenta    delle etichette per evitare di acquistare cibi ed ingredienti di dubbia provenienza, oltre a fornire suggerimenti e ricette anti-spreco e per preparare piatti gourmet. Metteremo a disposizione dei visitatori il tutor e gli agri-chef per tutto il weekend. Mangiare bene è una cultura e noi, anche a Viva la Terra, vogliamo fornire ai visitatori gli strumenti giusti per migliorare il loro stile di vita”.

L’area dedicata al cibo e alla filiera corta sarà collegate alle tante aree tematiche promosse da Coldiretti. Per due giorni i visitatori potranno passare attraverso più esperienze: dall’agri-benessere all’agri-ludoteca e alla fattoria didattica, dal laboratorio del miele a quello dei maestri birrai, dall’area dedicata ai fiori e all’arte del flower designer. Ed ancora tanti laboratori per imparare a coltivare l’orto, a curare i giardini, potare olivi e fare marmellate in casa.

Non mancano gli animali, con l’Arca di Noè di Coldiretti popolata da tutti gli animali dell’aia.

Informazioni: Data: sabato 30 e domenica 31 marzo – Orario: 10:00-19:00 – Biglietto: € 5,00 – ingresso gratuito per bambini fino a 12 anni e disabili – Ingresso n. 3 Viale Colombo, Marina di Carrara. 

 

LOMBARDIA REGINA DEL CARNAROLI, UNA SETTIMANA DEDICATA AL PRINCIPE DEI RISI

Da mercoledì 20 a domenica 24 marzo

La Lombardia è la “regina d’Italia” del Carnaroli con circa il 70% del raccolto a livello nazionale di questa pregiata varietà di riso. Lo afferma la Coldiretti regionale in occasione della prima settimana dedicata al principe dei risi, con iniziative al mercato agricolo coperto di Porta Romana a Milano e negli agriturismi di Terranostra Campagna Amica nelle province lombarde, dove sarà protagonista il vero Carnaroli da Carnaroli Pavese coltivato da semente certificata.

Si parte mercoledì 20 marzo al farmers’ market di via Friuli 10/A nel capoluogo regionale – spiega la Coldiretti Lombardia – Nei giorni di apertura del mercato, alle ore 11, ci saranno show cooking con gli agrichef pavesi di Terranostra che illustreranno alcune ricette realizzate con questo riso di alta qualità. Ospite speciale sabato 23 marzo lo chef Sergio Barzetti, volto noto del piccolo schermo. Il mercato coperto di Campagna Amica a Milano – ricorda la Coldiretti – è aperto dal mercoledì al sabato dalle 8 alle 14.

La settimana del Carnaroli continua poi in oltre 50 agriturismi di Terranostra Campagna Amica nelle province di Pavia, Bergamo, Brescia, Cremona, Como, Milano, Lecco, Mantova, Sondrio, Varese dove, nelle giornate di sabato 23 e domenica 24 marzo, sarà possibile gustare piatti a tema. L’elenco completo di tutte le strutture aderenti sulla pagina Facebook “Terranostra Lombardia”.

 

BOLOGNA: ASSEMBLEA A MEDICINA PER PARLARE DI FINANZIARIA E DL SEMPLIFICAZIONE

Martedì 19 marzo 

Continua l’impegno di Coldiretti accanto alle proprie imprese con l’obiettivo di valorizzare la produzione locale e assicurare agli agricoltori un giusto reddito. Martedì 19 marzo l’associazione chiamerà a raccolta i suoi soci di Medicina, zona storicamente vocata alla coltivazione di grano, orzo, barbabietole da zucchero, cipolle e patate, per affrontare temi quali le novità portate in dote dalla legge di stabilità 2019, l’avvento della fatturazione elettronica e le novità in materia di etichettatura in arrivo dopo il d.l. semplificazione che contiene la norma che impone l’indicazione della provenienza di tutti gli alimenti. L’appuntamento è per le 20.30 di martedì 19 marzo presso la sala Auditorium, in via Pillio 1, Medicina.

 

PARMA: LA PRIMAVERA INIZIA CON LA FESTA DELL’ALBERO NELLE SCUOLE

Giovedì 21 marzo

Il 21 Marzo, primo giorno di Primavera, Coldiretti Donne Impresa e Coldidattica celebrano la Festa degli alberi con gli alunni della scuola di Noceto (IIC scuola secondaria; IIID scuola primaria e la sezione Ortensie Scuola dell’infanzia) che hanno aderito al progetto di Educazione alla Campagna Amica “Biodiversità contro omologazione” e che, nello stesso giorno, inaugurano l’orto della scuola.

L’evento si terrà il 21 Marzo alle ore 10,00 presso la Scuola secondaria Pelacani a Noceto, dove verrà messo a dimora un albero autoctono grazie alla maestria di Lorenza Frati del Vivaio Frati Piante società agricola, componente del Coordinamento provinciale Coldiretti Donne Impresa, la quale illustrerà ai ragazzi le caratteristiche dell’albero e l’importanza degli alberi nei cicli naturali, educandoli a una più profonda conoscenza delle colture locali. Parteciperà anche Alessandra Cotti della Fattoria didattica Cotti, aderente al circuito Coldidattica, che parlerà di biodiversità locale con particolare riferimento al pomodoro Riccio di Parma.

All’incontro interverranno, oltre alle imprenditrici agricole sopra citate, la Responsabile Provinciale Coldiretti Donne Impresa Mara Pratissoli con la Coordinatrice provinciale e Referente progetto Educazione alla Campagna Amica Paola Ferrari, La Coordinatrice regionale Donne Impresa e Referente regionale Coldidattica Maria Adelia Zana, Il Direttore di Coldiretti Parma Alessandro Corsini e il Segretario di Zona Coldiretti Marco Zanni, la Dirigente scolastica Paola Bernazzoli e le insegnanti  Elisa Borelli, Maria Chiara Magnani, Ilaria Giungarelli , Maria Chiara Polonelli e Lucia Rota.

 

SIENA: IL MERCATO DI FILIERA CORTA ARRIVA IN PIAZZA AMENDOLA

Martedì 19 marzo 

Al via dal 19 marzo il mercato dei produttori agricoli in piazza Giovanni Amendola. L’iniziativa, che partirà in via sperimentale per la durata di un anno, è frutto dell’accordo tra Coldiretti Siena e il Comune di Siena. Un passo ulteriore verso la promozione dell’agricoltura locale, per educare al rispetto della stagionalità dei prodotti con attenzione alla trasparenza e alla tracciabilità. E questo è anche un modo per rispondere alla sempre crescente richiesta di prodotti di qualità da parte dei consumatori.

Il mercato di filiera corta a cadenza settimanale, tutti i martedì dalle 8.30 alle 14, gestito dai produttori agricoli aderenti a Campagna Amica di Coldiretti valorizzerà la grande ricchezza agricola del territorio e, al tempo stesso, il valore dell’agricoltura italiana. Dalla verdura alla frutta, dai formaggi ai salumi e alla cinta senese, dal miele al vino, dai cereali al pane e alla pasta prodotti artigianalmente. Il paniere dei prodotti Made in Siena sarà completo e acquistabile direttamente dalle aziende produttrici.

La giornata di inaugurazione del mercato di filiera corta sarà animato dai bambini delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie della zona: la Peruzzi e la Cecco Angiolieri. Oltre 400 tra bambini e ragazzi arriveranno in Piazza Amendola per imparare l’ABC dell’agricoltura e dei prodotti del territorio. A ognuno di loro verrà infatti donata una piantina di pomodoro che poi potranno coltivare a casa in una sorta di orto domestico ma intanto, martedì mattina, potranno imparare a invasettare le piante con l’aiuto dei tecnici Coldiretti.

A tutti i ragazzi verrà poi offerta la merenda a km zero – pane e olio, marmellata, ciaccino – e inoltre saranno presenti i tutor Coldiretti per insegnare non solo ai bambini ma anche ai grandi, con alcuni consigli utili, le buone regole per gli acquisti intelligenti e con meno spreco. L’inaugurazione del mercato sarà alle 10 alla presenza del presidente coldiretti Toscana Fabrizio Filippi, del direttore Coldiretti Toscana Antonio De Concilio, del direttore Coldiretti Siena Simone Solfanelli, del sindaco di Siena Luigi De Mossi e dell’assessore al commercio e attività produttive Alberto Tirelli.

 

PISA/LIVORNO: ALLA “PROVA DEL CUOCO” CON IL CACIOFIORE DI COLUMELLA

Mercoledì 20 marzo

Simone Ferri Graziani, AgriChef di Coldiretti, parteciperà alla puntata di mercoledì 20 marzo di La Prova del Cuoco, il noto programma di cucina di Rai 1 in onda dalle 11:30 alle 13:30. Un atteso ritorno dopo le performance di alcune settimane fa per Ferri Graziani, che cucinerà con la conduttrice Elisa Isoardi un primo piatto con Caciofiore di Columella e radicchio.

Il Caciofiore è un formaggio pecorino che è stato inserito nell’Atlante dei Sigilli della Biodiversità di Campagna Amica, ovvero il volume, frutto di una continua ed estesa ricerca, presentato la scorsa settimana a Firenze, che illustra i prodotti della biodiversità agricola italiana “strappati” all’estinzione o indissolubilmente legati a territori specifici. Un’occasione quindi per parlare di alimenti e valori come la distintività, il cibo a chilometro zero, la sicurezza alimentare, la tutela della biodiversità. Un’occasione per trasmettere al grande pubblico la memoria viva delle tradizioni gastronomiche, che sono anche memorie di interi territori.

Il Caciofiore di Columella – La particolarità che distingue questo formaggio è quella di essere realizzato con il caglio vegetale, ottenuto dal cardo selvatico (Cynara cardunculus) o dal fiore di carciofo (Cynara scolimus). È realizzato immergendo nel latte crudo intero, il caglio vegetale ottenuto dal cardo raccolto nel periodo estivo. Gli enzimi proteolitici dei fiori macerati, con cui si produce il caglio, determinano la coagulazione delle proteine del latte. Per la preparazione di questo formaggio a pasta morbida e dal sapore poco salato e leggermente acidulo, si utilizza il fiore del cardo così presente nei prati pascolo. Queste piante sono nitrofile, ossia crescono rigogliose laddove sono presenti gli escrementi degli animali al pascolo. Ma i pascoli oggi sono a rischio scomparsa per la cementificazione del territorio. Da qui l’importanza di mantenere questa produzione, che rappresenta una vera forma di custodia della biodiversità, in linea con i principi di Campagna Amica.

 

PIEMONTE: GLI AGRICHEF TORNANO IN CUCINA PER UNA DUE GIORNI DI AGGIORNAMENTO

Oggi e martedì 19 marzo 

Lunedì 18 e martedì 19 marzo 2019, presso l’agriturismo di Campagna Amica “Orto dei Nonni”, a Cavatore (Al) al via il corso di aggiornamento per gli agrichef del Piemonte che avevano partecipato lo scorso anno alla formazione. Presenti Diego Scaramuzza, primo agrichef d’Italia e presidente nazionale di Terranostra Campagna Amica, ed Elisabetta Montesissa, vice direttore Fondazione Campagna Amica.

La cucina contadina di Campagna Amica, il food fotography con la foodblogger Germana Busca (Mammagy), il servizio web Piemonte dati turismo e tanti altri temi al centro della due giorni. “Dopo i due corsi dello scorso anno che hanno formato in totale circa 40 agrichef, quest’anno la progettualità è quella di fermarci due giorni per un aggiornamento congiunto che dia nuovi stimoli, consigli e linee guida per l’ospitalità”, ha affermato Stefania Grandinetti presidente degli Agriturismi di Campagna Amica del Piemonte.

“Far crescere sempre la qualità nelle nostre strutture ricettive, che in Piemonte arrivano a circa 300, è l’obiettivo di questo corso – Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. La figura dell’agrichef è espressione sia dell’impresa agricola sia del territorio e del suo cibo: un connubio che dà valore alle produzioni e al lavoro dei nostri imprenditori. Gli agriturismi sono un potente strumento di conoscenza del territorio, sempre più ricercati dai consumatori che vogliono vivere delle vere e proprie esperienze durante il loro soggiorno. Dal punto di vista economico, rappresentano sicuramente un volano per i nostri territori ed avere al loro interno delle figure preparate, come gli agricef, che sanno anche raccontare la storia ed il valore dei prodotti che portano in tavola non fa che aumentarne la richiesta”.