COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 17 luglio 2019

17 Luglio 2019
News La Forza del Territorio del 17 luglio 2019

Primo piano

REGGIO CALABRIA

PANE E PRODOTTI DA FORNO: FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA

Una filiera dei cereali per produrre pane e prodotti da forno a km zero, su tutto il territorio metropolitano di Reggio Calabria dalla produzione alla trasformazione con la panificazione e realizzazione di prodotti da forno. L’obiettivo è chiaro: aumentare il valore aggiunto e quindi la commercializzazione per arrivare sulle tavole dei consumatori, passando attraverso processi di produzione e trasformazione totalmente “Made in Calabria” in pieno accordo e in trasparenza con tutti i soggetti della filiera. 

 

Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto a Reggio Calabria, nella sede della Coldiretti, tra la Coldiretti Reggio Calabria e AssoPanificatori e Confesercenti di Reggio Calabria. “Cosi cresce l’agroalimentare “Made in Calabria” ha affermato Stefano Bivone Presidente di Coldiretti perché c’è sicuramente un margine da recuperare per garantire un giusto compenso agli agricoltori, senza pesare sui cittadini e realizzare rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Calabria e garantiscano la sostenibilità della produzione e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”,della materia prima”.

Alla sottoscrizione del protocollo d’intesa hanno partecipato tra gli altri Antonio Tavilla Presidente Assopanificatori, Domenico Creazzo Presidente del Parco Nazionale D’Aspromonte e Antonino Crea Delegato Agricoltura Città Metropolitana. Con il protocollo le organizzazioni si impegnano a promuovere una filiera dei cereali che punta a buone pratiche nella coltivazione della materia prima, a processi di trasformazione trasparenti in sinergia con le imprese del settore della panificazione, e a controlli puntuali a tutela della salubrità del cibo e della sicurezza dei consumatori.

“L’intesa è solo il primo passo poiché le Associazioni – ha detto Antonio Tavilla – lavoreranno per predisporre accordi che definiscano nel dettaglio le modalità con le quali individuare i produttori della materia prima, i mulini e le imprese del commercio e della panificazione da coinvolgere”. 

“Si metteranno in campo tutti quegli strumenti – ha aggiunto Domenico Creazzo – più adatti a veicolare il messaggio di qualità che dovrà accompagnare i nuovi prodotti da forno a Km zero, a cominciare da un’indicazione di origine chiara e trasparente”, con l’obiettivo di certificare le produzioni con l’ausilio di tecnologi alimentari specializzati nel settore per garantire la tracciabilità e la qualità dei prodotti per arrivare ad un “PaneReggio”. “L’impegno corale –  ha dichiarato Antonino Crea –  è tra l’altro, di divulgare la filiera dei cereali e del pane nelle aule per avvicinare con consapevolezza i giovani consumatori all’acquisto consapevole e sicuro nonché promuovere il consumo dei prodotti da forno del nostro territorio in sostituzione dei classici prodotti industriali”.

 

Dal territorio

 

MOLISE, PREMIATI I VINCITORI DELLA SELEZIONE REGIONALE DELL’OSCAR GREEN 2019 

Premiati nella suggestiva cornice della Palazzina Liberty di Venafro, i vincitori della selezione regionale del premio Oscar Green 2019. I vincitori della fase regionale del concorso parteciperanno poi alla selezione nazionale che si terrà a Roma. Giunto alla 13ma edizione, l’Oscar Green è il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’Agricoltura. Obiettivo dell’iniziativa è promuovere l’agricoltura sana del nostro Paese che ha come testimonial le tante idee innovative di giovani agricoltori.

Di seguito le schede dei vincitori:

Vincitore categoria “campagna amica” – Maria Antonietta Paladino: trentadue anni, laureata in Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali è dal 2016 alla guida dell’azienda di famiglia, ubicata fra i comuni di Santa Croce di Magliano e San Giuliano di Puglia, oltre 40 ettari coltivati a seminativi e oliveto e una stalla ci circa 30 capi da latte in espansione.

Tutti i capi vengono alimentati esclusivamente con le produzioni aziendali secondo la logica di una filiera a km zero. Il latte prodotto viene lavorato secondo la tecnica “a crudo” dando vita ad una variegata gamma di formaggi freschi, stagionati e a pasta filata, il cui fiore all’occhiello è la celebre “Treccia di Santa Croce”, oggetto anche della sua tesi di laurea.

Questa veniva anticamente preparata dalle donne del paese solo in occasione dei festeggiamenti della Madonna dell’Incoronata, l’ultimo sabato di Aprile, oggi invece è possibile trovarla ogni giorno nel laboratorio caseario dell’azienda Paladino (punto Campagna Amica).

Un esempio positivo che dimostra come i giovani possano sfruttare con passione e impegno le potenzialità dell’agroalimentare locale restando nella propria terra creando occupazione, frenando lo spopolamento delle aree interne e rivitalizzando l’economia locale.

Vincitore categoria “sostenibilita’” – Società Agricola Alba (di Nicola Del Vecchio e Michela Bunino) nasce dalla tesi di laurea di Nicola Del Vecchio all’Università di Scienze Gastronomiche. Il progetto, che nel 2011 permette la creazione di questa nuova realtà, prevede la creazione di un’azienda agricola multifunzionale e autosufficiente nei territori di Campolieto e San Giovanni in Galdo in provincia di Campobasso.

Nel 2012 Alba decide di investire sulla ristrutturazione di un casolare in pietra, in agro di Campolieto (CB), in cui crea la sua sede aziendale e le strutture per lo svolgimento di gran parte delle attività produttive. Ad oggi Alba è un’azienda biologica che produce Olio Extravergine d’oliva (ben 2000 sono le piante di varietà autoctone di cui dispone), formaggi e ricotta ovicaprini, farine di cereali di grano antico e mais Agostinello ma anche ortive e uova da “galline felici” ovvero allevate allo stato semi brado.

Alba è dunque un’azienda multifunzionale biologica che produce mediante un sistema produttivo a ciclo chiuso e autosufficiente (sia per la produzione, sia per il bisogno energetico) in grado di creare meno rifiuti e un minor impatto ambientale. Il siero del latte del caseificio, ad esempio, non viene smaltito come un rifiuto ma viene utilizzato per l’alimentazione di polli e galline. Inoltre, grazie all’apertura verso l’integrazione, Alba sta inquadrando ragazzi immigrati che assumono un ruolo sempre più attivo all’interno dell’azienda.

Vincitore categoria “impresa 4 terra” – Daniele Venditti, larinese di 26 anni, laureato in Economia e Management, è il titolare dell’azienda Agricola “Tras-form-azioni”. Innamorato della sua terra e del suo Molise, Daniele ha da tempo sposato il progetto di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana aderendo alla Fondazione Campagna Amica e unendo i valori del km zero a quelli del sociale. Daniele ha così ristrutturato e reso biologica l’azienda di famiglia dove oggi produce artigianalmente, senza uso di additivi e conservanti: passate, confetture, sottoli, sughi pronti e succhi di frutta, lavorando immediatamente le materie prime appena raccolte nei suoi campi.

Ma non è tutto perché “Tras-form-azioni” è anche una fattoria sociale, ovvero un luogo dove i malati, specie oncologici, possono immergersi in un’oasi di pace e tranquillità a contatto con la natura incontaminata, recuperando lo spirito giusto per un fruttuoso cammino di guarigione. Nello specifico agli ospiti viene offerta una sorta di “ortoterapia” che consiste nel seguire le attività aziendali ristabilendo un contatto diretti con la natura.

Vincitore Categoria “Noi Per Il Sociale” – L’istituto professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente “Leopoldo Pilla” di Campobasso è ubicato nel cuore della città e dispone di un’azienda agricola di oltre 4 ettari dove gli studenti hanno modo di mettere in pratica gli insegnamenti teorici appresi in aula. Nell’ambito delle attività di apertura verso la società civile il Pilla ha messo in campo un innovativo progetto denominato “Una vita non sprecata”.

Questo vede alcuni detenuti della Casa Circondariale di Campobasso collaborare attivamente alle attività promosse dalla scuola che spaziano dalla gestione dell’azienda agricola, alla coltivazione dei prodotti in seguito commercializzati nella prima Bottega Italiana della Coldiretti nata all’interno di una scuola, passando per l’attività di recupero e manutenzione dei locali in cui è recentemente nato il Caffè letterario battezzato “L’agorà della scuola”.

Il coinvolgimento dei detenuti in queste attività dell’Istituto consente di dare un senso alla restrizione della libertà, diminuendo i casi di recidiva ed abbattendo, nel contempo, i costi di manutenzione della scuola.

Riguardo poi al ricavato della vendita dei prodotti all’interno della Bottega, questo viene reinvestito nella stessa azienda della scuola innescando un circolo virtuoso che esalta la filiera agroalimentare a km zero.

 

VARESE, IN 700 PER “SORRISO DI STELLE” CON IL BUONO DELL’AGRICOLTURA PREALPINA

Un ottimo riscontro di pubblico e il “giallo” dei gazebo di Campagna Amica che ha colorato il proscenio di Ville Ponti a Varese: ieri sera, gusto e solidarietà si sono incontrate con i prodotti tipici del Made in Varese per ‘Sorriso di Stelle’, con la collaborazione attiva della Coldiretti prealpina all’evento promosso da Confcommercio, Uniascom e Fipe.

Un filo conduttore gastronomico tra passato e presente che ha conquistato gli oltre 700 partecipanti e si è trasformato in gusto proprio grazie ai prodotti dell’agricoltura “made in Varese” che ne sono stati protagonisti: ad esempio lo zafferano di Angera, la cui coltivazione vide la luce nei primi decenni del XIX secolo; oppure i mirtilli di Vergiate, e ancora la Formaggella del Luinese Dop e gli altri “caprini” della Valcuvia, i piccoli frutti, il miele prealpino d’acacia Dop, gli ortaggi, i succhi di frutta e le pesche di Monate-Travedona, anch’esse di memoria più che centenaria.

Proprio le pesche, insieme al miele, sono state l’ingrediente principale di un inedito risotto che ha conquistato il favore del pubblico: una delle tante specialità realizzate grazie al coinvolgimento dei cuochi dell’Associazione Provinciale Ristoratori e dell’Associazione provinciale Cuochi Varesini (APCV), con il supporto delle scuole alberghiere.

Gli utili della manifestazione saranno devoluti quest’anno all’Associazione di volontariato Onlus “Tincontro” – Associazione Genitori per la terapia Intensiva per il progetto “Banca del Latte Umano Donato” BLUD, con sede presso l’Ospedale del Ponte di Varese.                                                                                                                                                                                                                                                                                                               

Buon riscontro anche agli stand dei produttori di Campagna Amica: tra gli imprenditori agricole quest’anno coinvolte nella serata: “Le Selve” di Luca Franzetti, “A Poc a Poc” di Federico ed Enrico Montonati; Le terre di Solomon” di Ronzan Sabrina; “Caprivalcuvia” di Paride Peloso; “Le Sinergie” di Carmela Pappalardo;  “Vecchietti di Montegrino” di Natalia Baltina”; “Carera Andrea”.

Coldiretti (il cui impegno è stato rimarcato negli interventi a chiusura dell’evento) era rappresentata dal presidente Fernando Fiori, dal direttore Giovanni Luigi Cremonesi e dal presidente dell’associazione AgriMercato di Campagna Amica Paolo Zanotti: “Siamo stati felici e onorati di aver potuto contribuire anche quest’anno che unisce un nobile intento solidale alla possibilità di evidenziare quanto di buono può nascere dalle terre della nostra provincia, diventando cibo d’autore” commenta il presidente provinciale dell’organizzazione agricola Fiori.

“Un’iniziativa che ci ha dato la possibilità di rimarcare pienamente il valore e la dignità dell’agricoltura made in Varese, rendendo evidente il suo ruolo per la tutela dell’ambiente, del territorio, delle tradizioni e della cultura, della salute, della sicurezza alimentare, dell’equità, dell’accesso al cibo a un giusto prezzo, dell’aggregazione sociale e del lavoro. E’ un’agricoltura buona e che sa fare del bene, e ieri sera ancora una volta lo ha saputo dimostrare”.

 

MODENA, MAFIA: MANI SULL’ALIMENTARE, AFFARE DA 24,5 MLD 

Mettendo le mani sulle forniture alimentari la malavita si infiltra in modo capillare nella società civile, condizionando la via quotidiana della persone e affermando il proprio controllo sul territorio con il business delle agromafie che ha raggiunto il valore di 24,5 miliardi di euro. E’ quanto afferma la Coldiretti nello spiegare l’interesse al controllo delle forniture alimentari da parte di Cosa Nostra emerso dall’operazione della Squadra Mobile di Palermo, del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del Federal Bureau of Investigation (FBI) di New York nell’operazione “New connection”.

Con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione le agromafie impongono la vendita di determinate prodotti agli esercizi commerciali, che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti con il commercio della droga. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – continua la Coldiretti – compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy. I poteri criminali si “annidano” nel percorso che frutta e verdura, carne e pesce, devono compiere per raggiungere le tavole degli italiani passando per alcuni grandi mercati di scambio fino alla grande distribuzione.

“Le agromafie sono diventate molto più complesse e raffinate e non vanno più combattute solo a livello militare e di polizia ma vanno contrastate a tutti i livelli: dalla produzione alla distribuzione fino agli uffici dei colletti bianchi dove transitano i capitali da ripulire, garantendo al tempo stesso la sicurezza della salute dei consumatori troppo spesso messa a rischio da truffe e inganni solo per ragioni speculative” afferma il Presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari nel sottolineare che gli ottimi risultati dell’attività delle forze dell’ordine confermano l’efficacia del sistema di controlli in Italia che  vanno però sostenuti con la riforma dei reati in materia agroalimentare per aggiornare le norme attuali, risalenti anche agli inizi del 1900”. Un obiettivo – conclude Borsari – sostenuto dalla importante decisione del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di chiedere la collaborazione di Giancarlo Caselli e dell`Osservatorio Agromafie, promosso dalla Coldiretti con il sostegno anche dalla Camera di Commercio di Modena, proprio per procedere alla revisione delle leggi in materia.

 

AREZZO, CALCIO: ECCO IL MENU’ CONTADINO A KM 0 PER SQUADRE E TIFOSI 

Per la prima volta i contadini italiani scendono in campo negli stadi per promuovere la conoscenza e il consumo del vero cibo Made in Italy con una squadra di oltre 11mila tra fattorie, mercati e agriturismi di Campagna Amica.  E’ quanto spiega la Coldiretti in occasione della firma del primo accordo con la Lega Pro per la valorizzazione fra tifosi e calciatori delle migliori produzioni agroalimentari del territorio a chilometri zero. L’intesa firmata a Firenze dal Presidente di Coldiretti Ettore Prandini e dal Presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli, alla presenza del Presidente della FIFA Gianni Infantino e del Presidente della FIGC Gabriele Gravina, prevede una collaborazione su un ampio progetto legato alla sana e corretta alimentazione nello sport rivolto ai bambini, ai ragazzi e a tutti gli appassionati di calcio che frequentano gli stadi.

Ogni partita – spiega la Coldiretti – le squadre e i loro tifosi delle diverse regioni d’Italia avranno l’occasione di conoscere e provare il patrimonio agroalimentare del territorio facendo al tempo stesso un viaggio fra i tesori del gusto conservati e protetti da generazioni di agricoltori nelle campagne. Negli stadi non più solo hot dog e noccioline, patatine e popcorn ma anche – sottolinea la Coldiretti – prodotti tipici del territorio, dai salumi ai formaggi dal pane alla frutta e alla verdura di stagione.

“L’obiettivo – spiega il presidente di Coldiretti Arezzo Lidia Castellucci – è orientare i consumatori verso scelte alimentari corrette e sicure, nel rispetto della stagionalità con prodotti 100% Made in Italy della rete di Campagna Amica che garantisce l’identità, l’origine e la tracciabilità di tutta la filiera dal campo alla tavola”.

L’accordo prevede presenze negli stadi, in occasione delle partite organizzate dalla Lega Pro, con oasi del gusto degli agricoltori di Coldiretti, partecipazione degli agrichef di Campagna Amica con i propri prodotti durante eventi o manifestazioni, coinvolgimento della Lega Pro in percorsi di approfondimento sui temi della legalità e nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” nelle scuole italiane con la partecipazione a iniziative su tutto il territorio nazionale.

Oltre a coinvolgere alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia con lezioni nelle aziende agricole e in classe – spiega la Coldiretti – la rete didattica di “Educazione alla Campagna Amica” si estende agli stadi con l’obiettivo di formare consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per fermare – sottolinea la Coldiretti – il consumo del cibo spazzatura e valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e il legame fra i prodotti dell’agricoltura ai cibi consumati ogni giorno. “Il nostro impegno sta andando da anni in questa direzione con il progetto “Educazione alla Campagna Amica” che stiamo portando avanti nella nostra provincia. La dieta mediterranea – evidenzia Castellucci – è stata dichiarata la migliore dieta al mondo nel 2019 sulla base del best diet ranking 2019 elaborato dal media statunitense U.S. News & World Report, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori, vincendo la sfida tra 41 diverse alternative grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute”.

La dieta mediterranea ha infatti consentito all’Italia di conquistare una speranza di vita che è tra le più alte a livello mondiale con 80,8 anni per gli uomini e 85, per le donne. Si tratta della conferma della bontà di un regime alimentare che rispecchia il valore e la grande varietà enogastronomica italiana.

“Acquistare prodotti locali è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione – spiega il Presidente Castellucci – si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita dei mercati contadini che anche nella nostra provincia sono diventati – conclude Castellucci – non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”.

 

LECCE, LAVORO: TRASPARENZA PER GARANTIRE ETICA 

La “Rete del lavoro agricolo di qualità” è un archivio utile a misurare e ad attestare il livello di legalità di un’impresa. L’importante è che non diventi uno strumento per controlli interforze in campagna proprio sulle aziende agricole che hanno scelto un percorso di trasparenza e di etica del lavoro”, è quanto ha dichiarato il presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele, all’incontro confrontato dalla Prefettura di Lecce sul lavoro stagionale in agricoltura.

“Determinante la stretta sulla semplificazione in materia di lavoro in agricoltura con la firma della bozza di Decreto interministeriale dei Ministeri della Salute e dell’Agricoltura con capofila il Ministero del Lavoro. Due le anticipazioni decisive – ha spiegato il presidente Cantele – che alleggeriscono tempi, costi e peso della burocrazia, le visite mediche che diventeranno biennali per i lavoratori agricoli e saranno fatte presso le ASL o gli enti bilaterali e la semplificazione degli adempimenti legati alla formazione, allentando costi e tempi, anche in considerazione dei tanti lavoratori stranieri stagionali impiegati nelle aziende agricole pugliesi”. I contenuti della bozza di Decreto, alla cui definizione ha collaborato attivamente il responsabile nazionale Lavoro e Relazioni Sindacali di Coldiretti Magrini, è stato condivisa dal mondo delle imprese agricole e dai sindacati dei lavoratori ed è un grande passo avanti lungo il percorso di semplificazione e sussidiarietà necessarie a recuperare lo spread di competitività delle imprese agricole pugliesi in Europa, considerato che l’attività legislativa rimanda spesso a provvedimenti amministrativi che alimentano una tecnocrazia insopportabile.

Vanno bloccate le aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione e alimentano nelle campagne la dolorosa piaga del caporalato, secondo quanto ha ribadito Coldiretti nel commentare positivamente l’approvazione alla Camera della proposta di legge che introduce il divieto della vendita sottocosto dei prodotti agroalimentari e in particolare delle aste elettroniche a doppio ribasso.

Esiste un evidente squilibrio nella distribuzione del valore lungo la filiera – denuncia Coldiretti Lecce – favorito anche da pratiche commerciali sleali, nonostante il codice etico firmato dal Ministero delle Politiche Agricole e dalle principali catene della grande distribuzione, che avrebbe dovuto evitare questo fenomeno che spinge a prezzi di aggiudicazione che non coprono neanche i costi di produzione.

Si aggravano così i pesanti squilibri di filiera della distribuzione del valore – dice Coldiretti Lecce – visto che per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 centesimi arrivano al produttore agricolo ma il valore scende addirittura a 2 centesimi nel caso di quelli trasformati dal pane ai salumi fino ai formaggi, secondo Ismea.

Se nei passaggi della filiera venissero riconosciuti prezzi adeguati ai prodotti agricoli in campagna – insiste Coldiretti Lecce – le imprese agricole sarebbero disposte a pagare gli operai anche oltre quanto definito dal contratto provinciale del lavoro, perché c’è la profonda consapevolezza che vada garantita con ogni mezzo dignità del lavoro sia alle imprese agricole che ai lavoratori.

Intanto, continua ininterrotto il flusso dall’estero di prodotti agroalimentari in Italia e in Puglia, di cui sono sconosciute la qualità, le regole e soprattutto l’etica del lavoro, denuncia Coldiretti.

“Si stima che siano coltivati o allevati all’estero oltre il 30% dei prodotti agroalimentari acquistati dai consumatori – ha insistito il presidente Cantele – con un deciso aumento negli ultimi decenni delle importazioni da paesi extracomunitari dove non valgono gli stessi diritti sociali dell’Unione Europea. Riso, conserve di pomodoro, olio d’oliva, ortofrutta fresca e trasformata, zucchero di canna, rose, olio di palma, sono solo alcuni dei prodotti stranieri che arrivano in Italia che sono spesso il frutto di un “caporalato invisibile” che passa inosservato solo perché avviene in Paesi lontani, dove viene sfruttato il lavoro minorile, che riguarda in agricoltura circa 100 milioni di bambini secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), di operai sottopagati e sottoposti a rischi per la salute, di detenuti o addirittura di veri e propri moderni “schiavi””.

Lo snellimento delle procedure con la semplificazione, il dialogo tra le amministrazioni e l’informatizzazione è insieme alla trasparenza dell’informazione – aggiunge Coldiretti Lecce – ai consumatori il miglior investimento che può fare il Paese per sostenere la crescita.

Intanto, continua il trend positivo del calo degli infortuni che in agricoltura in Puglia segna -11,16% dei casi denunciati, decisamente più alto anche del dato nazionale, segnala Coldiretti Lecce, con una riduzione delle denunce di infortunio in campagna da 2.831 del 2016 alle 2.515 del 2017 e sul fronte degli incidenti con esito mortale del 2,37% in provincia di Lecce.

“E’ il risultato del grande sforzo nell’ottica della formazione degli imprenditori agricoli, sempre più coscienti del ruolo multifunzionale dell’agricoltura e della difficoltà di adempiere all’importante compito di tutelare ambiente e salute pubblica. Importante, però, che vengano avviati reali sistemi di prevenzione degli infortuni, superando inutili vincoli burocratici e sostenendo le imprese, anche grazie alle risorse dei Bandi INAIL che hanno messo a disposizione delle imprese agricole risorse a fondo perduto per rinnovare ed ammodernare il parco macchine attualmente in circolazione”, ha concluso il presidente Cantele.

 

NOVARA, CALCIO: MENÙ A KM0 GRAZIE ALL’ACCORDO TRA COLDIRETTI E LEGA PRO 

Per la prima volta i contadini italiani scendono in campo negli stadi per promuovere la conoscenza e il consumo del vero cibo Made in Italy, con una squadra di oltre 11mila tra fattorie, mercati e agriturismi di Campagna Amica. E’ quanto spiega la Coldiretti in occasione della firma del primo accordo con la Lega Pro per la valorizzazione fra tifosi e calciatori delle migliori produzioni agroalimentari del territorio a chilometri zero. L’intesa, firmata a Firenze dal Presidente di Coldiretti Ettore Prandini e dal Presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli, alla presenza del Presidente della FIFA Gianni Infantino e del Presidente della FIGC Gabriele Gravina, prevede una collaborazione su un ampio progetto legato alla sana e corretta alimentazione nello sport rivolto ai bambini, ai ragazzi e a tutti gli appassionati di calcio che frequentano gli stadi.

“Negli stadi non più solo hot dog e noccioline, patatine e popcorn, ma anche prodotti tipici del nostro territorio, dai salumi ai formaggi, dal pane alla frutta fino alla verdura di stagione” – spiega Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco. “L’obiettivo è orientare i consumatori verso scelte alimentari corrette e sicure, nel rispetto della stagionalità con prodotti della rete di Campagna Amica che garantisce l’identità, l’origine e la tracciabilità di tutta la filiera dal campo alla tavola”. Prosegue Sara Baudo: “Come Federazione interprovinciale è stata avviata una collaborazione con il centro sportivo polivalente Novarello Villaggio Azzurro, che ha ospitato produttori di Campagna Amica e dove si è potuto gustare più volte il risotto del nostro Agrichef Angelo Ballasina. A Novarello Villaggio Azzurro, che ha sede a Granozzo con Monticello, si allenano molti sportivi ed in particolare il Novara Calcio, che è tra le squadre di Lega Pro, e questa firma a livello nazionale andrà certamente a stimolare altre collaborazioni per il futuro, sulle quali stiamo già lavorando con la direzione che è molto attenta e interessata a valorizzare i prodotti del territorio e le aziende locali. Acquistare prodotti locali è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione e anche grazie a queste iniziative si porta avanti un discorso di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”.

 

PIEMONTE, TREND POSITIVO PER L’EXPORT MADE IN PIEMONTE  

Volano le esportazioni dell’alimentare nazionale che fanno registrare il record storico con un balzo del 9,4% che, per dimensione del settore, traina l’intero Made in Italy. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati sul commercio estero dell’Istat a maggio rispetto allo scorso anno. Si tratta in realtà del consolidamento del successo dell’alimentare nazionale nel mondo che nei primi cinque mesi dell’anno fa registrare un aumento record dell’8,3%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per un totale di 15 miliardi di euro.

“L’export è sicuramente una voce importante per l’economia della nostra regione – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Il 40% della produzione vitivinicola piemontese viene esportata verso Stati Uniti e Gran Bretagna che preferiscono soprattutto le nostre bollicine, oltre che verso Canada e Russia. Il 20% dei formaggi volano verso il nord Europa, gli Stati Uniti ed il Canada e per quanto riguarda la frutta, l’80% delle mele è particolarmente apprezzata dai Paesi arabi mentre il 25% delle pesche viene esportata in Germania. Un trend che evidenzia la capacità del settore alimentare Made in Piemonte di intercettare la nuova domanda globale di alta qualità e tipicità. Certo, a preoccupare è la minaccia dei dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump: la vendetta della Cina contro i dazi di Trump sta sicuramente provocando lo sconvolgimento dei mercati mondiali, ma per certi versi questa guerra sta avvantaggiando le nostre produzioni. Dall’Oriente, infatti, abbiamo già avuto dei segnali positivi a riguardo: dalla frutta al vino, fino al latte in polvere”.

 

ALESSANDRIA, IL MADE IN ITALY SCENDE IN CAMPO, IN ARRIVO IL MENU CONTADINO      

Per la prima volta i contadini italiani scendono in campo negli stadi per promuovere la conoscenza e il consumo del vero cibo Made in Italy con una squadra di oltre 11mila tra fattorie, mercati e agriturismi di Campagna Amica. E’ quanto spiega la Coldiretti in occasione della firma del primo accordo con la Lega Pro per la valorizzazione fra tifosi e calciatori delle migliori produzioni agroalimentari del territorio a chilometri zero. L’intesa è stata firmata a Firenze dal Presidente di Coldiretti Ettore Prandini e dal Presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli, alla presenza del Presidente della FIFA Gianni Infantino e del Presidente della FIGC Gabriele Gravina, prevede una collaborazione su un ampio progetto legato alla sana e corretta alimentazione nello sport rivolto ai bambini, ai ragazzi e a tutti gli appassionati di calcio che frequentano gli stadi.

“Negli stadi non più solo hot dog e noccioline, patatine e popcorn ma anche – sottolinea il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – prodotti tipici del territorio, dai salumi ai formaggi dal pane alla frutta e alla verdura di stagione. Anche nella nostra provincia che vanta una squadra in Lega Pro, l’Alessandria Calcio. L’obiettivo è orientare i consumatori verso scelte alimentari corrette e sicure, nel rispetto della stagionalità con prodotti 100% Made in Italy della rete di Campagna Amica che garantisce l’identità, l’origine e la tracciabilità di tutta la filiera dal campo alla tavola”.

L’accordo prevede presenze negli stadi, in occasione delle partite organizzate dalla Lega Pro, con oasi del gusto degli agricoltori di Coldiretti, partecipazione degli agrichef di Campagna Amica con i propri prodotti durante eventi o manifestazioni, coinvolgimento della Lega Pro in percorsi di approfondimento sui temi della legalità e nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” nelle scuole italiane con la partecipazione a iniziative su tutto il territorio nazionale.

“Ad ogni partita – aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – le squadre e i loro tifosi avranno l’occasione di conoscere e provare il patrimonio agroalimentare del territorio facendo al tempo stesso un viaggio fra i tesori del gusto conservati e protetti da generazioni di agricoltori nelle campagne. Oltre a coinvolgere alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia con lezioni nelle aziende agricole e in classe la rete didattica di “Educazione alla Campagna Amica” si estende agli stadi con l’obiettivo di formare consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per fermare il consumo del cibo spazzatura e valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e il legame fra i prodotti dell’agricoltura ai cibi consumati ogni giorno”.

“Acquistare prodotti locali è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione – conclude il Presidente Bianco – si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita dei mercati contadini che in Italia sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”.

 

SICILIA, CAMILLERI: LA NOSTRA REGIONE PERDE UN GRANDE UOMO 

Con Andrea Camilleri la Sicilia perde un uomo immenso, un grande personaggio che ha dato tanto alla cultura. Ha ridato dignità ai piatti tipici della tradizione contadina, ha permesso di rivalutare aree turistiche, ha mostrato i tanti volti della nostra Regione.

Francesco Ferreri, presidente regionale Coldiretti commenta così la scomparsa dello scrittore.

L’eredità che ci lascia – aggiunge – permetterà i valorizzare ancora di più quanto ha scritto. La Sicilia ha oggi un nuovo volto grazie anche alle sue indimenticabili pagine. 

 

COMO, AGRICOLTURA SOCIALE: STANDARD E REQUISITI MINIMI PER LE IMPRESE                                                                                                                             

Anche nelle due province di Como e Lecco, il settore primario può essere protagonista di un nuovo modello di welfare con progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti più vulnerabili: è la cosiddetta “agricoltura sociale”, che si configura attraverso un ampio ventaglio di progetti e ambiti operativi, dall’agriasilo alla pet-therapy, ai progetti di inclusione per i disabili. Un’opportunità di crescita e specializzazione che, ora, vede un riferimento importante nell’atteso decreto che definisce standard e requisiti minimi, così come previsto d all’articolo 2, comma 1, della legge 141/2015 sull’agricoltura sociale.

 Lungo tutta la Penisola, nelle aree rurali come in quelle periurbane – sottolinea la Coldiretti lariana – ci sono migliaia di realtà molto diversificate che dopo una attesa di quattro anni dalla legge avranno finalmente un punto di riferimento per le proprie attività in ambito sociale. C’è chi si occupa di persone con problemi di dipendenza (droga e alcool in particolare) oppure chi si dedica a ortoterapia, ippoterapia e altre attività con disabili fisici e psichici di diversa gravità, ma ci sono realtà che seguono il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate (minori a rischio, disoccupati di lunga durata, ecc.) oppure che puntano allo sviluppo di un’attività agricola volta al miglioramento del benessere e della socialità (agriasilo, orti per gli anziani, ecc.).

“Percorsi che si inseriscono, per quanto riguarda la provincia di Varese, su un tessuto imprenditoriale particolarmente sensibile al settore della formazione, come conferma il successo di tutti i progetti realizzati negli ultimi anni sul fronte della didattica, non solo a supporto delle scuole: in estate, infatti, numerose imprese agricole si trasformano in veri e propri “centri estivi” dove i ragazzi possono alternare momenti di svago e conoscenza del mondo agricolo e delle sue dinamiche” sottolinea il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi.

Si tratta, in generale, di una realtà variegata dove – a livello nazionale – è significativa la percentuale di realtà (45%) che attuano l’inserimento socio lavorativo, di supporto alla quotidianità e all’inclusione sociale (25%) spesso indirizzata agli studenti, riabilitazione e servizi terapeutici (20%) ed educazione ambientale (10%) secondo elaborazioni su dati Ismea.

Il Decreto chiarisce finalmente che le aziende agricole in forma singola o associata e le cooperative sociali il cui reddito da attività agricola debba essere superiore al 30% del totale possono essere riconosciute come soggetti che erogano servizi di agricoltura sociale.

Tra gli utenti di tali servizi si considerano i lavoratori con disabilità e svantaggiati e i minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale; inoltre sono servizi di agricoltura sociale anche le prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali mediante l’utilizzazione delle risorse materiali e immateriali dell’agricoltura per promuovere, accompagnare e realizzare azioni volte allo sviluppo di abilità e di capacità, di inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione e di servizi utili per la vita quotidiana.

Anche le prestazioni e servizi che affiancano e supportano le terapie mediche, psicologiche e riabilitative finalizzate a migliorare le condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive dei soggetti interessati che possono prevedere l’ausilio di animali allevati e la coltivazione delle piante, si possono considerare attività di agricoltura sociale. Infine sono riconosciuti tali anche i progetti finalizzati all’educazione ambientale e alimentare, alla salvaguardia della biodiversità nonché alla diffusione della conoscenza del territorio attraverso l’organizzazione di fattorie sociali e didattiche riconosciute a livello regionale, quali iniziative di accoglienza e soggiorno di bambini in età prescolare e di persone in difficoltà sociale, fisica e psichica. 

Per la “bontà” del servizio erogato è richiesta la presenza di figure professionali preposte all’erogazione di tali servizi che potrà essere dimostrata mediante collaborazioni o convenzioni. Anche l’utilizzo di animali negli interventi assistiti per migliorare le condizioni di salute, le funzioni sociali, emotive e cognitive delle persone coinvolte e gli orti sociali, condotti da soggetti riconosciuti per l’erogazione di servizi di agricoltura sociale trovano spazio nel decreto.

Una svolta epocale – conclude Coldiretti Como Lecco – con la quale si riconosce che nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona.

 

PAVIA, AGRITURISMI: CON NUOVA LEGGE 80% DEI PRODOTTI SARANNO LOCALI 

“Con questa nuova legge le nostre aziende agricole saranno ancora di più ambasciatrici delle tipicità locali”. Così Alberto Lucotti, imprenditore agricolo di Rivanazzano e Presidente di Terranostra Pavia (l’Associazione che raggruppa gli agriturismi di Coldiretti-Campagna Amica), commenta le novità contenute nella normativa regionale sugli agriturismi da poco approvata.

“La nuova legge rappresenta un passo in avanti a favore dei prodotti tipici – dice ancora Lucotti – Coldiretti si è fatta carico delle istanze delle imprese agrituristiche affinché venga valorizzato il lavoro e l’eccellenza delle offerte proposte, in difesa del territorio e dei suoi prodotti. Accogliamo dunque positivamente le modifiche apportate alla normativa, volte a tutelare ulteriormente i sapori e le tradizioni del territorio”. Con le nuove norme, infatti, almeno quattro prodotti agricoli su cinque (pari all’80%) serviti negli agriturismi dovranno essere Made in Lombardia. Inoltre, in generale, pesce e vini serviti dovranno essere solo di origine lombarda. Sono espressamente vietati i prodotti e i pesci di mare, mentre sono consentiti i vini provenienti da province confinanti.

Una novità pronta a impattare positivamente sugli otto milioni di persone – secondo le stime di Coldiretti – che ogni anno scelgono di mangiare negli agriturismi lombardi. La nuova legge della Regione Lombardia sugli agriturismi è stata al centro dell’Assemblea annuale di Terranostra Pavia che si è svolta questa mattina all’Enoteca regionale di Broni. Al termine della riunione, a cui hanno partecipato imprenditori agricoli provenienti da tutto il territorio provinciale, i partecipanti hanno visitato la nuova sede dell’Università dei Sapori di Broni, negli spazi della cascina seicentesca di Cassino Po.

Pavia – spiega Coldiretti – è al terzo posto in Regione per numero di agriturismi con 224 strutture: meglio fanno soltanto Brescia con 348 e Mantova con 236, seguono Bergamo (170), Como (166), Milano (133), Sondrio (121), Varese (90), Lecco (79), Cremona (72), Lodi (33), Monza e Brianza (16). Alle base del loro successo – sottolinea Coldiretti Pavia – c’è la possibilità di mangiare i piatti della tradizione, i cui segreti sono conservati da generazioni nelle campagne. Il cibo infatti rappresenta il vero valore aggiunto delle vacanze in Lombardia, regione che può contare su un’agricoltura in grado di produrre oltre trecento tesori della tavola certificati con 34 tra DOP e IGP, 41 denominazioni vinicole tra DOCG, DOC e IGT e 251 prodotti tradizionali.

La nuova legge regionale sugli agriturismi prevede inoltre, tra le altre cose: l’aumento dal 30 al 35% della soglia minima di prodotti aziendali utilizzati nella somministrazione dei pasti; la possibilità di aumentare i posti letto da 60 a 100 valorizzando l’ospitalità offerta dalle strutture agricole; la possibilità di somministrare alimenti e bevande fuori dalle strutture aziendali nel limite di venti giornate l’anno; l’introduzione della nuova disciplina sull’enoturismo e dell’elenco regionale degli operatori; la possibilità di organizzare attività agrituristico-venatorie e cinotecniche, ricreativo-culturali, ludico-didattiche e di rilevanza sociale, nonché di ittiturismo e ippoturismo. Nel provvedimento sono stati inseriti anche alcuni elementi di semplificazione della burocrazia, ad esempio in caso di passaggio generazionale della gestione dell’agriturismo.

Durante l’Assemblea di Terranostra Pavia si è parlato anche della raccolta firme della petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) per chiedere alla Commissione UE di agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia.  “Si può firmare anche in tutti gli agriturismi di Terranostra Pavia – conclude il Presidente Alberto Lucotti – e anche sul sito internet www.eatoriginal.eu”.

 

ROVIGO, LA CIMICE ASIATICA: ESPERIENZE A CONFRONTO 

Questo 2019 si sta dimostrando l’anno peggiore per il flagello chiamato ‘cimice asiatica’ in quanto l’insetto, figlio della globalizzazione, sta devastando le nostre colture. Coldiretti Rovigo ha riunito i soci e gli interessati tramite un convegno avvenuto martedì sera per un ampio confronto scientifico sul tema della cimice asiatica visto dal punto di vista scientifico e della ricerca. Hanno relazionato l’agronomo Luca Casoli, direttore del Consorzio fitosanitario provinciale di Modena e Reggio Emilia intervenuto sull’argomento “Cimice asiatica: esperienza e gestione territoriale in provincia di Modena e Reggio Emilia”. È seguito Alberto Pozzebon docente del Dipartimento di agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente dell’Università di Padova che ha portato la “Sintesi dei risultati delle ricerche su cimice asiatica in Veneto”.

Il convegno. “È un problema che non tocca solo la frutta, ma anche i seminativi, tutte produzioni eccellenti del nostro territorio – spiega il direttore Silvio Parizzi -. Stiamo seguendo i lavori della Regione Veneto che tramite l’Università di Padova sta verificando, per ora a livello di laboratorio, l’efficacia dell’introduzione di alcuni insetti antagonisti. Oggi abbiamo ancora strada da fare per risolvere il problema, ma per questa serata abbiamo ottenuto la disponibilità di due esperti che stanno lavorando, uno sul fronte emiliano, l’altro su quello veneto, per illustrarci il percorso della scienza”. Dopo una cronistoria dall’arrivo dell’insetto in Italia, Casoli ha spiegato come le condizioni ambientali influiscano sulla vita e la proliferazione di questa cimice. “Le popolazioni sono attive come mai si era visto – ha riferito Casoli – il fenomeno può avere una fluttuazione, ma l’insetto ha grande capacità di recuperare. È stato studiato il timing biologico della specie per fare delle prove di intervento; alcune strade sono state abbandonate, come le vibrazioni; per gli insetticidi non si verifica una persistenza, per cui si deve intervenire direttamente sui singoli, ma gli adulti sono molto resistenti, mentre la mortalità giovanile è più elevata. Con le prove con i repellenti, abbinate e combinate, dimostrano che la specie viene disturbata e a beve consegneremo i dati sull’incidenza. Le reti sono efficaci sugli adulti, possono tamponare, ma ci sono altre dinamiche, soprattutto economiche, che frenano il loro acquisto e utilizzo. Sui parassitoidi ci sono esempi incoraggianti, ma è al vaglio la valutazione dell’impatto; il percorso al Senato sarà, purtroppo, molto lungo”. “L’invasione non è un affare solo italiano – ha proseguito Pozzebon -. Da qualche anno stiamo facendo un monitoraggio sulla fenologia, morfologia e l’impatto sulle colture, Abbiamo visto che la specie a volte passa l’inverno e ha una longevità di 1 anno. Il clima influisce sulla specie, abbiamo riscontrato che durante l’inverno, abbastanza rigido del 2017/2018 la mortalità è stata del 75%, scesa al 35% nel 2018/2019. Come diceva Casoli, non ci è consentito l’allevamento e la propagazione di queste specie di parassitoidi perché ritenuti esotici; possiamo mapparlo e abbiamo visto che il Trissolcus mitsukurii è già presente spontaneamente nel centro del Veneto, ma non possiamo distribuirlo nelle altre zone senza la valutazione d’impatto.

Dopo un acceso e costruttivo dibattito, le conclusioni sono state affidate a Carlo Salvan, presidente della Coldiretti Rovigo. “Come associazione di categoria stiamo facendo il possibile per proteggere i nostri associati e i consumatori e ci affidiamo ai risultati e alle risposte degli studi dell’Università patavina. Sosteniamo in tutto e per tutto la ricerca e la sperimentazione. Ma non ci fermiamo a guardare e ad aspettare. Mi vengono i brividi a vedere la passione per il lavoro nei vostri occhi che viene fermata da questo insetto, ma proprio questo ci deve rendere più accaniti. Si tratta di un intero settore in crisi: qui non si ferma solo un agricoltore, ma la manodopera, l’indotto e il sistema che ruota attorno alla produzione. Paghiamo per una debolezza politica, per queste centinaia di punti di accesso delle merci non controllate, che oltre ad aumentare la contraffazione ci portano altri danni come la cimice. Sappiamo che le risposte non sono veloci, ma ci siamo sopra. Auspichiamo un coordinamento a livello nazionale e cercheremo appunto di stimolare il Governo a prestare attenzione a quello che ora è un problema economico, ma che diventerà sociale”.

 

Appuntamenti

 

VENETO: FORMAZIONE FUNZIONARI COLDIRETTI, DUE GIORNI DI TRAINING INTERATTIVO

Oggi e giovedì 18 luglio

Settanta segretari di zona veneti e friulani saranno impegnati oggi e domani a Mestre in un corso di formazione organizzato INIPA Coldiretti Education nel quadro delle attività Foragri. Affidati al team Disclose – agenzia milanese che si occupa di cultura organizzativa – si misureranno con il metodo del “training interattivo” per provare capacità ed abilità strategiche per il ruolo cruciale rivestito in Coldiretti. Questa figura è un riferimento per il sistema in quanto abbina all’esperienza sindacale, competenze tecniche e un potenziale sociale non indifferente. Una sorta di vocazione per un mestiere che si pone tra il consulente aziendale e l’attivatore di progetti di sviluppo del territorio, operando direttamente con imprenditori agricoli e le istituzioni per sostenere una associazione di rappresentanza che fa della risorsa umana il suo punto di forza.

“L’agroalimentare è il settore che più si interfaccia con la società – ha spiegato in apertura dei lavori il direttore regionale Pietro Piccioni – che chiede cibo sano, qualità della vita e tutela ambientale. Grazie alla grande professionalità degli agricoltori e a tanti strumenti legislativi che proprio Coldiretti ha messo in campo la struttura ha tutti i talenti per dare risposte e assistenza. Ma niente va dato per scontato e quindi da protagonisti occorre essere pronti anche a mettersi in discussione passando ogni tanto dalla scrivania ai banchi di scuola perché c’è sempre da imparare”.

 

RAVENNA: FRUTTA E MUSICA DI QUALITÀ CON LA RASSEGNA PIÙ FRESCA DI RAVENNA

Venerdì 19 luglio 

Secondo appuntamento questo venerdì, 19 luglio, al Mercato Coperto agricolo di piazza dei Carabinieri (via Bovini-angolo via Canalazzo, Ravenna) col cibo contadino e la musica live di qualità. Durante la giornata il mercato resterà aperto ininterrottamente dalle ore 16 alle ore 23.

Dalle 18.30 la piazzetta antistante diventerà un piccolo salotto dove sorseggiare dissetanti agri-aperitivi a base di frutta di stagione a KM0, vini autoctoni e birre agricole accompagnati da assaggi di formaggi, salumi contadini e gelato artigianale. La selezione musicale sarà curata dal dj Lucah P. Conti.

Dalle ore 21 spazio alla musica live con il concerto del cantautore e chitarrista ravennate Giacomo Scudellari che presenterà brani dal suo ultimo album “Lo Stretto Necessario”. Con lui sul palco Francesco Giampaoli (basso) e Diego Sapignoli (batteria).

Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito. Durante le serata sarà possibile anche aderire alla petizione #Stopciboanonimo, “EatORIGINal – Unmask your food”, avviata per ottenere dal Parlamento e dalla Commissione Europea l’etichettatura obbligatoria dell’origine di tutti i prodotti agroalimentari al fine di tutelare da contraffazioni e adulterazioni le nostre produzioni di qualità, quindi il lavoro dei nostri agricoltori e la salute dei consumatori.

Il mercato coperto di Campagna Amica – aperto abitualmente il martedì e sabato dalle 8.30 alle 13 e il venerdì dalle 16 alle 20 – si conferma, dunque, molto di più di un semplice luogo d’acquisto. Nato nel novembre scorso per diffondere e promuovere tra i cittadini/consumatori una cultura del cibo basata su certezza dell’origine e stagionalità, il mercato è diventato in pochi mesi un vero spazio sociale e d’aggregazione ospitando prima agri-laboratori per bimbi e famiglie, poi incontri dedicati al binomio salute-alimentazione e show-cooking, ed ora anche concerti.