COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 16 novembre 2018

16 Novembre 2018
News La Forza del Territorio del 16 novembre 2018

Primo piano

 

EMILIA-ROMAGNA

ZUCCHERO STRANIERO IN 4 BIBITE SU 5

E’ quanto ricorda la Coldiretti regionale in riferimento alla possibile introduzione nella manovra di una tassa sulle bevande zuccherate. L’Italia rischia di perdere del tutto la propria sovranità sul fronte dello zucchero, con l’ultimo baluardo di difesa la cooperativa tricolore Coprob-ItaliaZuccheri di Minerbio nel bolognese.

 

Oltre 4 bibite su 5 vendute in Italia contengono zucchero straniero con la produzione Made in Italy che rischia di essere azzerata dalla concorrenza sottocosto di multinazionali francesi e tedesche che hanno colonizzato le industrie del Belpaese. E’ quanto afferma la Coldiretti Emilia Romagna in riferimento alla possibile introduzione nella manovra di una tassa sulle bevande zuccherate. A fronte di un consumo di oltre 1,7milioni di tonnellate, in Italia – spiega la Coldiretti – resiste in Italia una produzione di 300mila tonnellate, ma negli ultimi anni sono stati chiusi ben 16 zuccherifici su 19 azzerando l’84% del potenziale industriale nazionale ed entro il 2018 un altro stabilimento dovrebbe cessare l’attività. Si è creata una situazione – sottolinea Coldiretti – dove il mercato è in mano a 5 grandi realtà del Nord Europa che già oggi detengono il 75% del comparto nel Vecchio Continente con zucchero venduto a prezzi molto bassi da Francia e Germania che hanno aumentato del 20% la loro produzione nel 2017, causando 3,5 milioni di tonnellate di eccedenze a livello europeo. Alla luce di quanto sta avvenendo – sottolinea la Coldiretti – l’Italia rischia di perdere del tutto la propria sovranità sul fronte dello zucchero, con l’ultimo bastione di difesa la cooperativa tricolore Coprob-ItaliaZuccheri con sede a Minerbio nel bolognese, che rappresenta circa 25mila persone impegnate nella filiera, ha due stabilimenti di trasformazione sul territorio nazionale e riunisce 7mila aziende con trentaduemila ettari coltivati a barbabietola fra Veneto ed Emilia Romagna. Senza di loro – spiega Coldiretti – l’Italia, che è il terzo mercato dell’Unione Europea, diventerebbe uno dei pochissimi casi al mondo senza alcun produttore locale di zucchero come Nigeria, Malesia, Corea del Sud e Arabia Saudita considerando un consumo medio annuo sopra il milione e mezzo di tonnellate. Le misure contenute in manovra devono salvare la produzione nazionale che – continua Coldiretti – va difesa anche con una chiara etichettatura di origine obbligatoria dello zucchero in modo da offrire ai consumatori la libertà di scegliere cosa mettere nel carrello della spesa. Ma soprattutto – conclude la Coldiretti – occorre premiare le aziende italiane che utilizzano zucchero italiano e favorire contratti di filiera basati su una maggiore equità e sostenibilità sociale da parte dei grandi utilizzatori ai quali si chiede una responsabilizzazione per sostenere l’italianità delle produzioni e ridurre la dipendenza dall’estero in una situazione in cui primarie industrie del finto Made in Italy utilizzano produzioni straniere.

 

 

Dal territorio

 

CAMPANIA: TEMPO PIENO A SCUOLA, OCCASIONE D’ORO PER EDUCAZIONE ALIMENTARE

 

“È paradossale che la regione dove è stata codificata la Dieta Mediterranea, di cui festeggiamo in questi giorni l’ottavo compleanno del riconoscimento Unesco, abbia tra i tassi più bassi di tempo pieno a scuola. Ciò significa che il sistema didattico ha rinunciato all’educazione alimentare che ha le sue aule naturali nelle mense scolastiche”. È il commento di Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vice presidente nazionale, al primo via libera alla Camera ad un emendamento alla legge di Bilancio in Commissione Cultura che prevede l’introduzione del tempo pieno nella scuola primaria.

La Campania ha uno dei dati peggiori d’Italia sul tempo pieno, con solo il 18,1% degli scolari che si ferma a scuola per 40 ore settimanali e che quindi consuma il pranzo in mensa. In Lombardia frequentano le 40 ore il 45,2% degli studenti, nel Lazio il 31,2%, in Molise il 56,7%, in Puglia il 39,3%. Nella nostra regione il 24,1% dei bambini resta a scuola fino a 30 ore settimanali, il 55,3% frequenta 27 ore e il 2,5% si ferma a 24.

“Di recente – prosegue Masiello – la Regione Campania ha approvato una proposta di legge che ha l’obiettivo di orientare alla qualità i consumi di prodotti nelle mense e di farne occasione per l’educazione alimentare. Dovremmo essere la prima regione a farne materia di studio e prassi concreta nelle mense scolastiche. La ristorazione collettiva con le mense scolastiche incide sulla qualità della vita attraverso l’alimentazione e, di conseguenza, sulla salute di studenti in piena età evolutiva. Deve essere un impegno importante in una regione che ha il tasso di obesità infantile al 17,9%. Da una indagine di Coldiretti/Ixé sappiamo che il 20% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura. Per assicurare una migliore alimentazione, ma anche per educare le nuove generazioni, il 36% delle famiglie ritiene importante privilegiare nelle mense scolastiche i cibi a km zero che valorizzano le realtà produttive locali e garantiscono genuinità e freschezza. La Coldiretti è impegnata nel progetto Educazione alla Campagna Amica, che coinvolge alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano a lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe”.

 

MACERATA, AGRICOLTORE E CUOCO: 18 NUOVI AGRICHEF, PRIMA BRIGATA DELLE MARCHE

 

È di Macerata la pattuglia di agrichef più numerosa della regione. Con la fine del master in cucina che si è tenuto in questi giorni a Cingoli, dedicato agli imprenditori agricoli che operano anche nel settore agrituristico, si sono diplomati ben 18 agrichef. Che si andranno ad aggiungere ai 16 già attivi nelle province di Ancona, Pesaro e Ascoli. Oggi, all’agriturismo La bottega dei sapori la giornata conclusiva con la consegna dei diplomi. “Alla fine di questa settimana – spiega Giuliana Giacinti, presidente di Terranostra Marche – ognuno di noi porterà in azienda non solo nozioni ma tutto un bagaglio di conoscenze e di relazioni che possono arricchire la rete sul territorio.

L’obiettivo di un agrichef non si limita a trasferire le pietanze in un piatto. Essere agrichef significa avere la capacità trasmettere le storie del territorio”. L’agricoltore si mette dunque ai fornelli per trasformare i prodotti in piatti gustosi e per raccontare il territorio che attraverso le sue eccellenze agroalimentari può conquistare – per gusto e per accoglienza – importante fette del mercato turistico. Il corso è stato proposto da Campagna Amica Coldiretti Macerata in collaborazione con Terranostra Marche e ha visto alternarsi alla cattedra esperti e chef. Oggi, alla giornata conclusiva, a guidare la brigata di agrichef c’era Luca Facchini, docente dell’istituto alberghiero di Senigallia.

“I profumi parlano da soli – commenta Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata – Questi eventi ci devono dare nuovi stimoli per tornare sui territori per dare una formazione continua ai nostri operatori, siano essi titolari di agriturismo oppure impegnati nella vendita diretta. L’eccellenza dei prodotti c’è ma questi vanno anche raccontati e spiegati ai consumatori attraverso, ad esempio, consigli per la cottura, per la conservazione, piccoli accorgimenti in cucina. Qualità da trasferire ai consumatori da rendere sempre più consapevoli di ciò che acquistano e di ciò che mangiano”.

 

GROSSETO, PASTORI SUL PIEDE DI GUERRA PER DISDETTA CONTRATTI FORNITURA LATTE

 

Continuano i problemi per il comparto ovi-caprino toscano, già in sofferenza per il prezzo del latte in continuo calo e i continui attacchi dei predatori. Ultima tegola sul settore le disdette dei contratti di fornitura di latte che Alival e Granarolo stanno comunicando ai pastori in particolare di Grosseto, Siena e Pisa. Che la situazione del comparto non sia facile ne è testimonianza la chiusura ad inizio estate dello storico caseificio Ciolo di Castel del Piano che ha chiuso i battenti dopo quasi 35 anni di attività.

Coldiretti davanti ad una situazione che può annunciarsi drammatica non ha esitato a scrivere al presidente della giunta regionale Enrico Rossi e all’assessore all’agricoltura Marco Remaschi. “Riteniamo che se tale atteggiamento, che va ad aggiungersi ad una riduzione diffusa del prezzo, dovesse sostanziarsi – si legge nella missiva – il danno sui territori interessati sarebbe gravissimo sia in termini economici che occupazionali. Basta considerare che il comparto ovi-caprino toscano conta oltre 1500 aziende per un valore in termini di latte di circa 55milioni di euro ed interessa 5000 posti di lavoro”. Il valore della filiera ovi-caprina nel complesso è stimato in 110milioni di euro.

Molti dei 550mila quintali di latte vengono utilizzati per ottenere il rinomato Pecorino Toscano DOP che è prodotto esclusivamente con latte intero delle pecore allevate nella zona di origine (Toscana oltre ad 11 Comuni del Lazio e 2 dell’Umbria). In Toscana, quarta regione per numero di pecore, i capi arrivano ad oltre 471 mila e sono prevalentemente allevati in maniera estensiva: pascolano all’aperto nella maggior parte dell’anno e vengono ricoverate in ovile solo nei mesi più freddi. 17 i caseifici associati al Consorzio di tutela del Pecorino Toscano Dop.

La domanda che gli allevatori si pongono è semplice ed immediata: qualcuno vuol far sparire il latte toscano per far sparire il Pecorino Toscano? Su questo Coldiretti e i pastori hanno idee molto chiare.

 

UMBRIA, NONOSTANTE LA DIFFICILE CONGIUNTURA “TIENE” IL LAVORO NEI CAMPI (+0,9%)

 

Nonostante la congiuntura economica difficile, aumenta in Umbria dello 0,9%, rispetto al 2016, il numero dei lavoratori dipendenti in agricoltura. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Umbria, sui dati dell’Osservatorio Inps sul mondo agricolo nel 2017. A livello nazionale nei campi sono nati 25mila nuovi posti di lavoro nell’ultimo anno, facendo salire il numero dei lavoratori dipendenti in agricoltura a quota 1,06 milioni di addetti. Sono 13.343 i lavoratori dipendenti nei campi umbri, a fronte di 8.071 lavoratori agricoli autonomi (Coltivatori diretti, Coloni e mezzadri e Imprenditori Agricoli Professionali) 4.694 uomini e 3.377 donne – riferisce Coldiretti – con il mondo agricolo che continua a rappresentare un’opportunità lavorativa importante. Un settore perciò da potenziare ulteriormente con relazioni contrattuali lungo le filiere, per assicurare al produttore agricolo la giusta remunerazione, così come al lavoratore.

Quasi un terzo dei lavoratori dipendenti è rappresentato – sottolinea Coldiretti Umbria – da giovani sotto i 35 anni per un totale di 4.150. Un dato che conferma – nota Coldiretti – la rinnovata attrattività della campagna per i giovani, con l’agricoltura diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, sia per chi vuole investire alla guida delle imprese sia per chi vuole trovare un’opportunità di lavoro.

Non a caso ben otto italiani su dieci (82,1%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura, secondo un’analisi Coldiretti/Censis. Va segnalato peraltro che tra chi fa dell’agricoltura una scelta di vita accanto al numero crescente di quanti hanno scelto di raccogliere il testimone dei genitori, la vera novità rispetto al passato – conclude Coldiretti – sono le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità.

 

SARDEGNA, MALTEMPO: CRESCONO ANCHE I CONSUMI, NECESSARIO ALTRO GASOLIO

 

Le continue piogge oltre ai disastri creati alle colture e alle strutture hanno incrementato anche i consumi di gasolio in agricoltura. Dal sud al nord, passando per il centro dell’isola le aziende agricole hanno dovuto arare tre-quattro volte prima di poter seminare, dove ci sono riusciti.

Dopo aver preparato il terreno, infatti, si sono dovuti fermare perché il terreno, costantemente bagnato dalle piogge, non consentiva di seminare. Nel frattempo però cresce l’erba e richiede una nuova aratura. I trattori inoltre sono continuamente sollecitati per aggiustare le strade rurali quest’anno più volte danneggiate, quando non del tutto travolte dalla forza dell’acqua, che in molti casi ha creato dei veri e propri fiumi nei tracciati di campagna.  Insomma il maltempo anomalo di quest’anno ha, tra gli altri disagi e aumenti di costi, costretto ad un consumo oltre la media di gasolio lasciando diverse cisterne a secco.

“E’ indispensabile un’assegnazione suppletiva di gasolio agricolo – sottolinea il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. L’assegnazione del gasolio sono determinate in base a medie stabilite in un annata ordinaria, quest’anno, cosi come avvenuto lo scorso anno, le condizioni metereologiche fuori dalla norma richiedono alle aziende agricole che dipendono da queste, costi extra. Tra questi anche quello del gasolio. Riteniamo indispensabile intervenire con una assegnazione suppletiva, che già rappresentano un costo aggiuntivo, ma che diverrebbe insostenibile se si dovesse ricorrere all’acquisto del gasolio dal distributore”.

“Il decreto del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 30 dicembre 2015 – dice il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu che ha inviato una lettera all’assessore all’Agricoltura – prevede che le Regioni possono concedere maggiorazioni delle assegnazioni di carburante agevolato nel caso di “andamento climatico sfavorevole durante l’anno”. Vista la normativa e visto che la stessa Regione ha richiesto al Governo lo strato di emergenza a causa delle criticità dovute al maltempo – evidenzia – è necessario che l’assessorato all’Agricoltura proceda in tempi più brevi possibili ad una congrua maggiorazione delle assegnazioni di carburante evitando alle imprese agricole di dover, paradossalmente acquistarlo dal distributore causando ulteriori costi”.

 

PUGLIA, PSR: SPESO SOLO 16% RISORSE UE; REBUS ANOMALIE DOMANDE

Saranno le misure agroambientali la sola ancora di salvezza con cui la Regione Puglia riuscirà forse a scongiurare di restituire parte delle risorse del PSR a Bruxelles, impegnate per il 2015 secondo la regola dell’N+3 e cioè con l’obbligo di spendere entro il 31 dicembre 2018, in sintesi entro tre annualità dall’anno previsto d’impegno. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia sulla base dei dati sullo stato di avanzamento della spesa del PSR, monitorato dal Ministero delle Politiche Agricole. “La spesa per lo sviluppo rurale in Puglia allo stato attuale è tra le più basse d’Italia, è al 16% del totale delle risorse a disposizione.

E’ divenuta un rebus la situazione dei bandi per investimenti, giovani e agriturismi che ha ormai dell’incredibile, basti pensare che le anomalie riscontrate sui 1080 progetti presentati per l’insediamento dei giovani agricoltori rientrati in graduatoria sono pari al 96,8% e addirittura del 98,3% su quelli dei ricorrenti, praticamente tutto è messo all’indice, un tunnel senza via d’uscita”, è la dura denuncia del Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia. “Medesima situazione si riscontra nella graduatoria delle domande degli agriturismi, ‘anomale’ per il 59,63%.

La macchina burocratica dell’Assessorato regionale all’Agricoltura dovrà chiamare a contradditorio migliaia di aziende, senza aver mai avviato la reale istruttoria delle domande – aggiunge il Presidente Muraglia – aspettando che il TAR tolga le castagne dal fuoco, sempre che i Giudici siano messi tempestivamente ed efficacemente nella condizione di comprendere il ginepraio creato da procedure evidentemente fallimentari che attengono la presentazione delle domande, ma a questo punto viene da credere anche dei criteri di verifica delle anomalie”.

Dallo stato di attuazione dei Psr aggiornato al 31 ottobre emerge che la spesa relativa alla programmazione 2014-2020 è stata pari in media solo al 23% del totale con in testa – riferisce Coldiretti Puglia – non tutte le regioni sono al palo.

“Che nessuno si sogni di far scorrere le graduatorie, eliminando massivamente e senza opportuna attività istruttoria migliaia di domande – avvisa il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – anzi chiediamo alla Regione Puglia di prendere di petto il gap burocratico, perché i tempi delle imprese non sono quelli della burocrazia. Piuttosto che rischiare di ‘restituire’ le risorse del PSR Puglia Bruxelles, si cerchino altri fondi, perché quando si dipanerà la matassa del blocco delle graduatorie, si dovrà celermente finanziare le 9mila aziende richiedenti che risulteranno aventi diritto che aspettano da anni per poter innovare e sviluppare la propria idea imprenditoriale.

Evidentemente spendere si può, come sta facendo la Provincia di Bolzano al 51% della spesa, il Veneto al 39% come la Provincia di Trento, la Calabria che con il 30% è prima al Sud, tallonata dalla Sardegna con un livello di spesa del 29%, il Piemonte (26%) come l’Umbria, la Toscana (25%) come l’Emilia, il Molise (24%), la Valle d’Aosta (23%) come la Sicilia, la Lombardia (20%), il Lazio (19%), la Campania (18%) e la Basilicata (17%)”. Il fanalino di coda – conclude Coldiretti Puglia – della classifica nazionale del Piano di Sviluppo Rurale sono Puglia, Abruzzo, Liguria, Marche e Friuli Venezia Giulia.

 

TOSCANA, FINANZIAMENTI UE: SI PUO’ FARE ANCHE MEGLIO

 

Uno dei leitmotiv delle inefficienze della Pubblica Amministrazione è la difficoltà nell’erogare i contributi che arrivano dall’Unione Europea; in particolare, rischiano di tornare nelle casse di Bruxelles i finanziamenti europei per lo sviluppo rurale. Ci sono regioni come Puglia, Abruzzo, Liguria, Marche e Friuli Venezia Giulia – sottolinea la Coldiretti – che rischiano di perdere parte delle risorse perché non sono riuscite a pagare alle imprese, entro il termine dei tre anni dall’impegno.

Dallo stato di attuazione dei Programma di sviluppo rurale (PSR),  aggiornato al 31 ottobre, emerge che la spesa relativa alla programmazione 2014-2020 è stata pari in media solo al 23% del totale con in testa – riferisce la Coldiretti – la Provincia di Bolzano (51%), il Veneto con il 39% come la Provincia di Trento e a seguire la Calabria che con il 30% è prima al Sud tallonata dalla Sardegna con un livello di spesa del 29%, il Piemonte (26%) come l’Umbria, la Toscana (25%) come l’Emilia, il Molise (24%),  la Valle d’Aosta (23%) come la Sicilia, la Lombardia (20%), il Lazio (19%), la Campania (18%) e la Basilicata (17%). Complessivamente sono stati spesi 4,7 miliardi di euro (2,3 miliardi di fondi Feasr).

“La nostra regione – spiega Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana – rispetto alle risorse pubbliche disponibili per il settennato, che ammontano a 945 milioni di euro di finanziamenti per misure finalizzate tra l’altro all’ammodernamento delle imprese agricole, ai progetti di filiera, al biologico, alla difesa della biodiversita’, alla forestazione e all’insediamento dei giovani agricoltori, ha pagato al 31 ottobre 236,5 milioni di euro pari al 25%”. “Le cose quindi da noi non vanno male – continua Filippi – però bisogna accelerare le procedure di spesa per dare risposte sollecite alle imprese agricole toscane che vogliono realizzare nuovi investimenti ed evitare di ridare i soldi a Bruxelles: serve un cambio di passo altrimenti non siamo credibili”.

“Considerando che le risorse messe a bando in Toscana superano 830 milioni di euro – dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – ci sono circa 600 milioni di interventi per i quali è in itinere il lavoro di istruttoria. La nostra Organizzazione – continua De Concilio – ha messo più volte a disposizione della Regione tutta la propria struttura e la capacità di lavoro per rendere possibile una rapida evasione delle procedure con una sollecita liquidazione dei finanziamenti destinati alle imprese agricole, proponendo anche nuovi modelli di sussidiarietà. Occorre sostenere le attività delle aziende agricole ed impegnarsi ai massimi livelli affinché le preziose risorse europee arrivino il prima possibile ai beneficiari, non solo per scongiurare il ritorno nelle casse di Bruxelles, ma per non vanificare lo sforzo delle imprese che investono per produrre buon cibo e posti di lavoro per l’intera società”.

 

COMO-LECCO, FRANCESCA BIFFI ELETTA PRESIDENTE DELL’AGRIMERCATO DI C.A.

 

Nuovo presidente e nuovo consiglio direttivo per l’Associazione Agrimercato di Como e Lecco, che mercoledì pomeriggio ha eletto Francesca Biffi, di Galbiate, alla presidenza e ha rinnovato il consiglio direttivo, composto – oltrechè dalla stessa Biffi – da Sergio Giudici dell’azienda agricola Bragotto di Figino Serenza, Silvia Muffatti dell’azienda agricola Muffatti Lino di Cantù, Fabio Villa dell’azienda agricola Maggiociondolo di Casatenovo e Daniele Airoldi dell’azienda agricola Balù di Mozzate.

Francesca Biffi, 35 anni, gestisce invece l’omonima impresa agricola specializzata nella produzione di formaggi freschi, salumi, latte fresco, uova. Ad aprire i lavori, l’intervento del direttore Raffaello Betti e del referente interprovinciale di Campagna Amica Giacomo Guffanti. Con il consiglio direttivo, sono stati approvati il nuovo statuto e il regolamento dell’associazione, nei termini indicati da Fondazione Campagna Amica a livello nazionale: “Il marchio di Campagna Amica è un momento di rappresentanza importante – dice il neo presidente dell’Associazione Agrimercato Biffi – che evidenzia in modo diretto, agli occhi del consumatore, quanto che fanno le imprese con il loro quotidiano lavoro. È un marchio che deve essere garantito e tutelato, oltrechè promosso sempre più tra i cittadini lariani e non solo, che ormai lo riconoscono come sinonimo di rintracciabilità, filiera corta, genuinità e sicurezza alimentare”.

L’Associazione Agrimercato è l’associazione per la gestione dei Mercati dei produttori agricoli in vendita diretta di Como e Lecco, alla quale aderiscono le aziende che svolgono l’attività di vendita diretta in mercati specifici, dopo aver ricevuto l’accredito a seguito dei controlli da parte degli organi di controllo designati dall’Associazione. L’Associazione favorisce la costituzione e lo sviluppo di mercati in cui i singoli imprenditori agricoli possano soddisfare le esigenze dei consumatori in ordine all’acquisto di prodotti agricoli che abbiano un diretto legame con il territorio di produzione.

“Un Mercato di Campagna Amica consente di fare la spesa in modo sostenibile e responsabile, acquistando prodotti agricoli di stagione, selezionati con cura, sempre freschi e di origine italiana garantita” aggiunge il presidente di Coldiretti Como Lecco, Fortunato Trezzi.

“Nei nostri Agrimercati sono presenti i produttori agricoli, tutti iscritti a Coldiretti e aderenti a Campagna Amica. Va sottolineata l’importanza dei valori che ci legano ai consumatori e che sono la nostra vera forza. Noi crediamo che la relazione tra il mondo della campagna e quello della città rappresenti il futuro. La giusta agricoltura è paesaggio, è buon cibo, salute, socialità, occupazione, tradizione, cultura, bellezza. E quindi, semplicemente, ci aiuta a sentirci bene”.                                                                                      

Gli Agrimercati di Campagna Amica si svolgono sul territorio delle due province a Cantù (il martedì in piazza Garibaldi), Meda (il mercoledì in piazza Cavour), Giussano (il giovedì in via Cavour), Limbiate (il venerdì in piazza Cinque Giornate), Erba (il venerdì in via Carroccio), Mariano Comense (il sabato al parcheggio di Porta Spinola), a Olgiate Comasco (il 1°, 3° e 5° sabato di ogni mese in piazza Mercato), a Lomazzo (il 2° e 4° sabato di ogni mese in viale Somaini), a Mandello del Lario (la 2° domenica di ogni mese in piazza Leonardo Da Vinci) e Lecco (una domenica al mese). 

 

 

Appuntamenti

 

PIEMONTE: DA TUTTA LA REGIONE A VERCELLI PER “RISO, FUTURO, VERITA’” 

Domenica 18 novembre

 

Appuntamento domenica 18 novembre 2018 per “Riso, futuro, verità” dalle ore 10, a Vercelli, davanti al Teatro Civico in via Monte di Pietà 15. I presidenti, i direttori di tutte le Federazioni provinciali con il presidente regionale di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo, e il Delegato Confederale, Bruno Rivarossa, insieme ai risicoltori, agli imprenditori agricoli e alle istituzioni da tutto il Piemonte saranno nella patria della risicoltura italiana per dare risalto al comparto su cui, sempre di più, pesano le importazioni incontrollate da Cambogia e Myanmar da dove, nell’ultimo anno, sono arrivati 22,5 milioni di chili di riso nonostante l’Italia sia, in Europa, il primo produttore con 1,50 milioni di tonnellate pari a circa il 50% dell’intera produzione continentale.

Alla vigilia della decisione europea sulla clausola di salvaguardia, sarà l’occasione per fare il punto della situazione italiana e piemontese con il presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo, Paolo Dellarole, e inquadrare le politiche europee in previsione della nuova Pac, fornendo anche una panoramica regionale del comparto riso con l’Assessore all’agricoltura Giorgio Ferrero.

Verrà lanciato, per la prima volta in Piemonte, il trailer del documentario “Rice to love”, realizzato da Coldiretti Piemonte con il giornalista Stefano Rogliatti, che denuncia la realtà dei Paesi che fanno concorrenza sleale al riso italiano. Verrà, infine, presentato lo studio Coldiretti sui primati della produzione di riso nazionale messi in pericolo dalle importazioni.

 

SARDEGNA: UN “GRAZIE” NEL NOME DELL’ABBATTIMENTO DELLE DISUGUGLIANZE SOCIALI

Sabato 17 novembre

 

“L’agricoltura oggi più che mai è percepita come un bene collettivo, un mezzo di coesione sociale, dove l’accoglienza, l’ospitalità e la solidarietà sono punti di forza per l’abbattimento delle disuguaglianze di ogni genere. In questo contesto l’offerta multifunzionale dell’impresa agricola assume un ruolo strategico per le molteplici possibilità occupazionali che offre alle persone”.

Questo passaggio del messaggio dei Vescovi per la Giornata del Ringraziamento 2018 riassume bene il tema e l’iniziativa messa in campo dai soci di Coldiretti Sardegna per la Giornata Regionale che si tiene, domani, sabato 17 ad Arborea in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni dall’avvio delle bonifiche e che ha messo al centro proprio l’ambiente e la solidarietà.

Per l’occasione Coldiretti Sardegna ed i suoi soci vogliono riflettere sui cambiamenti climatici che oggi più che mai richiedono una nuova “bonifica” culturale più che colturale, per rispondere al grido di dolore della natura che si esprime con violente ed estreme calamità (siccità 2017 – alluvioni e tornado 2018), tema sul quale Coldiretti Sardegna ha chiesto la convocazione di un Forum politico permanente. 

Domani (alle 9,30 nella sala MUBA in Corso Italia) oltre a ricordare e riflettere sui temi al centro della Giornata del Ringraziamento che saranno curati da Don Mario Tanca, la riflessione si allargherà appunto sui cambiamenti climatici e sulla necessità di quali iniziative assumere. 

Nella piazza Maria Ausiliatrice dalle 9 per tutta la mattina ci sarà il mercato di Campagna Amica con le aziende e le eccellenze di tutta la regione. Contemporaneamente ci saranno tante altre iniziative rivolte ai bambini e agli adulti. I laboratori su terra e sostenibilità, una commedia in limba, l’esposizione dei mezzi ed attrezzature agricole. Alle 11,15 la Messa nella parrocchia del Redentore officiata dal vescovo di Oristano monsignor Ignazio Sanna.

Nonostante le annate difficili con le calamità naturali che stanno colpendo pesantemente l’agricoltura sarda, le aziende agricole non dimenticano chi sta peggio e lo spirito solidaristico proprio da sempre del mondo delle campagne, ed in occasione della Giornata mondiale del povero (in calendario domenica 18), doneranno, in collaborazione con il Vescovo, i loro prodotti mettendoli a disposizione di quella rete associativa che si occupa di quelle fasce della popolazione più marginali. In particolare alla Mensa del Povero curata dalle Suore Giuseppine e alla Caritas Diocesana.

 

VENEZIA: GLI AGRICOLTORI LAGUNARI SI RADUNANO A DOLO PER IL RINGRAZIAMENTO

Domenica 18 novembre

 

Gli agricoltori veneziani arriveranno in centinaia da tutta la provincia domenica 18 Novembre alle ore 11.30 per assistere alla Santa Messa presieduta da Don Giuseppe Cassandro e concelebrata da Don Amelio Brusegan nel Duomo di San Rocco in via Dauli, 16 a Dolo. Si tratta di un appuntamento atteso ogni anno al termine dell’annata agraria per ringraziare in qualità di abitatori e custodi responsabili della terra affidata.

Gli agricoltori ci tengono a sottolineare i valori che accompagnano ogni giorno il lavoro nei campi e si riuniscono per la Giornata del Ringraziamento rievocando una tradizione che ormai dura da 68 anni; durante l’offertorio gli agricoltori di ogni zona della provincia presenteranno all’altare i doni della terra, in segno di riconoscenza.

Oltre al saluto del presidente Andrea Colla, del direttore Giovanni Pasquali e del segretario della zona di Dolo Michele Terrin che faranno gli onori di casa, hanno confermato la loro presenza i dieci sindaci dei Comuni Città della Riviera del Brenta iniziando da Alberto Polo, Sindaco di Dolo nonché presidente della Giunta dell’Unione dei Comuni. Sarà presente in rappresentanza della Città Metropolitana il consigliere Saverio Centenaro, il segretario generale dell’Unione Regionale delle Camere Associate Roberto Crosta e il consigliere regionale Fabiano Barbisan.

Per Coldiretti, la Festa del Ringraziamento è un evento molto sentito, rappresenta un momento di riflessione per non perdere, immersi nelle quotidianità, i principi che ne hanno costituito da sempre le fondamenta e che oggi vengono rivalutati: centralità dell’uomo e dell’ambiente. E proprio questo tasto è sempre più preoccupante di fronte ad un’una eccezionalità degli eventi atmosferici che è ormai diventata la norma con effetti devastanti – afferma la Coldiretti – si sono fatti sentire nel 2018 gelo, nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua, grandinate e caldo anomalo che si sono succeduti colpendo a macchia di leopardo durante l’anno tutta la Penisola e provocando oltre un miliardo e mezzo di euro di danni alle coltivazioni. Coldiretti Venezia al termine della celebrazione raccoglierà delle offerte libere da destinare alle aziende agricole del bellunese flagellate dal maltempo. “Occorre creare le condizioni per trasformare una tragedia in grandi opportunità per la ripresa di un territorio che ha fatto della sostenibilità ambientale un valore aggiunto del Made in Italy rappresentando un vero serbatoio naturale di assorbimento del carbonio ma può rappresentare anche un fondamentale strumento di investimento nella crescita dell’indotto produttivo ad esso collegato” afferma Andrea Colla Presidente di Coldiretti Venezia. In questa direzione vanno segnalate positivamente le numerose iniziative di solidarietà per salvare i boschi promosse da diversi soggetti come #adottaunalbero della Coldiretti Veneto, una proposta rivolta alle amministrazioni comunali interessate affinché si facciano parte attiva condividendo il progetto “Salviamo un albero per salvare la montagna” con una azione di sensibilizzazione verso la società, i cittadini e nelle scuole anche in vista del Natale.

Anche nel nostro territorio veneziano la salvaguardia del territorio ci aiuta a far fronte agli eventi atmosferici estremi dovuti a sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense, rapido passaggio dal sole al maltempo.

“Fondamentale in questo è il ruolo dei consorzi di Bonifica – sottolinea il direttore di coldiretti Venezia Giovanni Pasquali-  per aspetti che vanno oltre i momenti delle calamità: la sicurezza idraulica resta un aspetto nodale per la tutela dell’attività agricola, ma anche per la sicurezza dei cittadini, senza la quale rischiamo di veder finire sott’acqua o spazzati via dai continui nubifragi anni di duro lavoro”.

Domenica, dopo la celebrazione della Santa Messa, gli associati assisteranno alla benedizione dei mezzi agricoli come da consuetudine terminando la giornata con il pranzo sociale presso la parrocchia di Dolo realizzato grazie al contributo di numerose realtà locali.

 

FERRARA: DOPO IL RINGRAZIAMENTO NUOVI APPUNTAMENTI NEL TERRITORIO FERRARESE

Domenica 18 novembre

Sabato 10 e domenica 11 novembre è stata la Piazza Trento Trieste di Ferrara ad accogliere gli agricoltori di Coldiretti e Campagna Amica con ospiti da diversi territori italiani, associazioni di promozione territoriale e di utilità pubblica, segnando ancora una volta una grande condivisione dei cittadini ai temi dell’agricoltura made in Italy, della filiera corta, della biodiversità, dei sapori autentici che arrivano direttamente dal campo alla tavola, con migliaia di persone che nei due giorni hanno visitato la grande tensostruttura sul “Listone”, acquistando prelibatezze dalle aziende di Campagna Amica e partecipando ai laboratori e cooking show organizzati da Coldiretti.

Curiosità ed interesse anche per la celebrazione liturgica in Duomo con il rito dell’offerta dei prodotti della terra e la benedizione finale dei trattori schierati sul sagrato.

“E’ stata la conferma della validità del nostro percorso – commenta il presidente di Coldiretti Ferrara, Floriano Tassinari – che ci ha visto proprio in questa piazza quasi vent’anni fa, raccogliere le firme per il patto con il consumatore, segnando l’alleanza imprescindibile tra agricoltori e cittadini, facendo uscire il mondo agricolo dal proprio steccato e diventare protagonisti nella società, offrendo non più materia prima, ma cibo, cibo buono e salubre, lavorando per un ambiente più sano, un territorio più ricco di biodiversità ed opportunità per le imprese. Un grande ringraziamento a tutti i ferraresi ed ai tanti turisti che sono venuti a trovarci in queste due giornate e che hanno apprezzato il nostro impegno e la concretezza del nostro progetto. Grazie anche alle pro loco che abbiamo ospitato in segno della promozione condivisa dei territori e delle produzioni tradizionali, e naturalmente ad AVIS e LILT, che con noi condividono l’interesse per la sana alimentazione, per le produzioni di qualità a km zero e di uno stile di vita corretto. Grazie infine all’amministrazione comunale ed alla camera di commercio, a nostro fianco per consentire lo svolgimento di questo nostro evento, ed ai nostri partner, CAE e SIS, che ci hanno affiancato anche quest’anno”.

L’evento del Ringraziamento è stato anche l’occasione per raccogliere firme di cittadini a sostegno della iniziativa di legge europea per l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta per tutti gli alimenti, che ha preso il via nelle scorse settimane e che continuerà anche per i prossimi mesi presso i nostri uffici, nei mercati, negli eventi che Coldiretti organizzerà in tutto il territorio. A partire dalle prossime edizioni delle feste del Ringraziamento in diverse località ferraresi: domenica 18 a Gualdo, a Copparo ed a Mezzogoro.

 

PORDENONE: RINGRAZIAMENTO A CLAUZETTO A DIFESA DI MONTAGNA ED ETICHETTATURA

Domenica 18 novembre

 

“La montagna e stop a cibo anonimo”. Questi saranno i due temi centrali che la Coldiretti proporrà in occasione della sessantottesima giornata provinciale del Ringraziamento. L’appuntamento è in programma per domenica 18 a Clauzetto al santuario di San Giacomo alle 10 con il ritrovo dei partecipanti e il raduno dei mezzi agricoli a cui seguirà la messa del Ringraziamento con l’offertorio, la benedizione dei mezzi agricoli e gli interventi delle autorità. Al termine ci sarà il pranzo per tutti i presenti.

Sarà un momento per fare un bilancio di un anno di lavoro dell’annata agraria appena trascorsa, ma anche per parlare di territorio di difesa e gestione dell’ambiente in special modo quello montano.

Per Coldiretti di fondamentale importanza c’è poi un’altra battaglia: l’obbligo dell’etichettatura di origine. Scegli l’origine è la denominazione dell’iniziativa che dovrà essere sostenuta da un milione di cittadini europei per chiedere alla Commissione europea di imporre una dichiarazione obbligatoria di origine per tutti i prodotti alimentari per prevenire le frodi, proteggere la salute pubblica e garantire la salute dei consumatori all’informazione. Per l’intera giornata, in occasione del Ringraziamento, l’Amministrazione Comunale aprirà in via straordinaria le grotte di Pradis, con visite ad entrata gratuita.

 

PADOVA: LA MERAVIGLIA DELLA LIEVITAZIONE, IL PANE “IN DIRETTA” AL MERCATO DI C.A.

Sabato 17 novembre

 

Il pane “in diretta” appena sformato, preparato al momento, protagonista della giornata di sabato 17 novembre al Mercato Coperto Padova Km 0. Gli agricoltori di Campagna Amica Coldiretti Padova propongono una mattina dedicata alle “meraviglie della lievitazione” e agli assaggi gustosi con gli abbinamenti di stagione. Il pane verrà preparato in diretta dagli agricoltori, con le farine di qualità del nostro migliore grano. I visitatori del mercato potranno poi assaggiarlo, ancora caldo, gustandone la fragranza e il sapore, accompagnato da formaggi, salumi e un bicchiere di buon vino dei Colli Euganei.

Le aziende agricole presenti al Mercato Padova Km Zero, in via Vicenza 23, propongono il meglio dell’agricoltura padovana di stagione, dalla frutta alla verdura fresca, dalla carne ai latticini, dal miele e vino alle confetture, dal pane alle piante. Novità nella novità la possibilità di farsi consegnare la spesa gratuitamente a domicilio grazie ad un pratico furgone elettrico messo a disposizione dal Mercato per raggiungere i clienti direttamente a casa. Tutte le informazioni durante l’orario di apertura.

Il nuovo punto vendita al coperto, in uno stabile da 600 metri quadrati completamente ristrutturato, ospita in questa prima fase circa venti aziende agricole padovane che hanno intrapreso con convinzione la strada della vendita diretta. Il mercato è aperto ogni sabato mattina dalle 8 alle 13 e mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 19. Sulla pagina Facebook Campagna Amica Padova saranno puntualmente riportate tutte le novità sulle iniziative del mercato coperto di Padova.

 

NOVARA-VCO/VERCELLI-BIELLA: TUTTI A VERCELLI PER “RISO, FUTURO, VERITÀ”

Domenica 18 novembre

 

Appuntamento domenica 18 novembre 2018 per “Riso, futuro, verità” dalle ore 10, a Vercelli, davanti al Teatro Civico in via Monte di Pietà 15. I presidenti, i direttori di tutte le Federazioni provinciali con il presidente regionale di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo, e il Delegato Confederale, Bruno Rivarossa, insieme ai risicoltori, agli imprenditori agricoli e alle istituzioni da tutto il Piemonte saranno nella patria della risicoltura italiana per dare risalto al comparto su cui, sempre di più, pesano le importazioni incontrollate da Cambogia e Myanmar da dove, nell’ultimo anno, sono arrivati 22,5 milioni di chili di riso nonostante l’Italia sia, in Europa, il primo produttore con 1,50 milioni di tonnellate pari a circa il 50% dell’intera produzione continentale.                                                          

Alla vigilia della decisione europea sulla clausola di salvaguardia, sarà l’occasione per fare il punto della situazione italiana e piemontese con il presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo, Paolo Dellarole, e inquadrare le politiche europee in previsione della nuova Pac, fornendo anche una panoramica regionale del comparto riso con l’Assessore all’agricoltura Giorgio Ferrero.

Verrà lanciato, per la prima volta in Piemonte, il trailer del documentario “Rice to love”, realizzato da Coldiretti Piemonte con il giornalista Stefano Rogliatti, che denuncia la realtà dei Paesi che fanno concorrenza sleale al riso italiano. Verrà, infine, presentato lo studio Coldiretti sui primati della produzione di riso nazionale messi in pericolo dalle importazioni.

BRESCIA: IN PIAZZA VITTORIA VANNO IN SCENA CIBO, TERRITORIO, TRADIZIONI E CULTURA

Domenica 18 novembre

 

Occhi chiusi e sensi “allertati” alla scoperta dei cibi: la mela protagonista in Piazza Vittoria con una grande esposizione di mele dalla Lombardia e dolci assaggi. Domenica 18 novembre dalle 9.00 alle 19.00 in Piazza Vittoria a Brescia una nuova tappa dei percorsi ideati nell’ambito del progetto “COL gusto DIRETTI a Brescia” dove i cittadini e i turisti potranno trovare oltre 30 produttori del mercato agricolo di Campagna Amica che faranno conoscere i prodotti locali attraverso degustazioni, show-cooking e laboratori didattici per grandi e piccoli.

Protagonista della giornata la mela. Una grande esposizione di mele da tutta la Lombardia tra cui la varietà autoctona bresciana di mela rossa da Brione chiamata “Pom ros de Briù”, una piccola mela rossa, molto succosa, di sapore aspro indicata per tutti usi, dal consumo fresco alla preparazione di dolci.

Un evento con l’obiettivo di valorizzare la storia e le tradizioni locali attraverso il recupero della coltivazione del melo e la promozione delle specificità locali per far conoscere ai cittadini e ai numerosi turisti presenti i sapori autentici e le memorie del passato.

“Attraverso la conoscenza delle realtà produttive locali presenti sul territorio e delle grandi potenzialità che queste rappresentano – interviene Elvira Lazzari presidente di Campagna Amica Brescia –  avviciniamo i cittadini e i turisti al mondo dell’agricoltura, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare, anche i più giovani, sul valori del benessere, della sana alimentazione, della tutela ambientale, della scoperta del territorio come luogo di appartenenza e di identità”.

Sempre domenica, durante tutta la giornata, verrà proposta una “degustazione al buio”: un laboratorio molto interattivo che coinvolgerà sia i genitori che i bambini. Occhi chiusi e sensi “allertati” alla scoperta dei cibi.

Verrà infatti preparato un piatto ed i partecipanti, bendati, saranno invitati ad assaggiarlo: a seguito dell’assaggio, essi dovranno indovinare gli ingredienti utilizzati e a chi totalizzerà il punteggio più alto, verrà regalata una mela.

La giornata rientra nell’ambito di una serie di iniziative sinergiche che vedono Coldiretti Brescia, Terranostra e il Parco del Mincio collaborare nel contesto del progetto “COL gusto DIRETTI a BRESCIA”, finanziato dal Bando Woonderfood e Wine di Regione Lombardia e UnionCamere Lombardia per la promozione di Sapore InLombardia.

 

VICENZA: LA TROTA DI FERRAZZA PROTAGONISTA AL MERCATO COPERTO DI C.A.

Domenica 18 novembre

 

“Il made in Italy è un marchio di qualità, di qualsiasi prodotto si parli. Nell’agroalimentare, però, nella nostra provincia vantiamo di un vero e proprio primato di eccellenze, che sicuramente ci qualificano sul panorama nazionale. Un tripudio di colori e sapori che possiamo decidere se e quando mettere in tavola in ogni stagione. Una fortuna che non tutte le regioni hanno e della quale dobbiamo essere consapevoli, per sfruttarla in cucina, ma anche per promuoverla con orgoglio, che è ciò che stiamo facendo con Campagna Amica, attraverso i nostri mercati ed i punti di vendita diretta nel territorio”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù introducono il prossimo weekend a tema al mercato coperto di Campagna Amica in via Cordenons n. 4 a Vicenza, uno dei 15 mercati della provincia berica, che si affiancano agli oltre 70 punti di vendita diretta presso le aziende agricole del territorio.

Questo weekend, in particolare, ad irrompere al mercato sarà la trota d’Alta Valle dell’allevamento di Paolo Tibaldo, un prodotto di nicchia che entra a far parte delle eccellenze che compongono la selezione di prodotti del mercato coperto di Campagna Amica di Vicenza.

Non meno importante, però, sarà l’altro grande protagonista di questo weekend, l’olio d’oliva, presente sabato 17 novembre grazie alla collaborazione con la cooperativa Olibea ed all’agriturismo Le Poscole di Castelgomberto, che illustrerà sapientemente come si produce e si degusta l’olio d’oliva del nostro territorio. Con l’occasione verrà anche proposto un laboratorio di cucina in cui verrà presentata la cottura della trota utilizzando il buon olio a km0 e le olive vicentine, nonché altre divertenti e colorate preparazioni con le olive.

Domenica 18 novembre, invece, oltre ad una riproposizione della degustazione dell’olio d’oliva, si sarà un primo assaggio del Natale, con un laboratorio del tutto originale per la preparazione della corona dell’avvento a km0.

“Questo fine settimana rientra tra i weekend tematici dedicati ai prodotti della cucina – concludono Cerantola e Palù – pensati poiché riteniamo importante che i consumatori conoscano le loro proprietà ed il miglior impiego che se ne può fare. La trota è indubbiamente un prodotto da riscoprire e reintrodurre, per le sue proprietà e per la sua leggerezza, nella nostra cucina, mentre per l’olio d’oliva appare quasi superfluo ogni commento, trattandosi di uno degli alimenti cardine della dieta mediterranea. Occorre sempre ricordarsi, però, che quando lo si acquista bisogna leggere attentamente l’etichetta e non dimenticarsi che la qualità si traduce sempre in sana alimentazione, quindi benessere”.

Il mercato coperto di Campagna Amica a Vicenza, operativo ogni sabato dalle 8.30 alle 14 e la domenica dalle 8.30 alle 13.00, metterà a disposizione, il sabato, il servizio di consegna della spesa in tutta la città. Facendo la spesa, inoltre, sarà possibile raccogliere i punti per avere in omaggio l’esclusivo trolley di Campagna Amica.

 

ALESSANDRIA: LA CRISI DEL COMPARTO RISICOLO TRA NUOVA PAC E POLITICHE EUROPEE

Domenica 18 novembre

 

Ci sarà anche una numerosa delegazione alessandrina, proveniente dalle zone di Casale Monferrato e dalla Valcerrina in particolare, all’appuntamento organizzato domenica 18 novembre 2018 per “Riso, futuro, verità” dalle ore 10, a Vercelli, davanti al Teatro Civico in via Monte di Pietà 15.

I presidenti, i direttori di tutte le Federazioni provinciali con il presidente regionale di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo, e il Delegato Confederale, Bruno Rivarossa, insieme ai risicoltori, agli imprenditori agricoli e alle istituzioni da tutto il Piemonte saranno nella patria della risicoltura italiana per dare risalto al comparto su cui, sempre di più, pesano le importazioni incontrollate da Cambogia e Myanmar.

Alla vigilia della decisione europea sulla clausola di salvaguardia, sarà l’occasione per fare il punto della situazione italiana e piemontese con il presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo, Paolo Dellarole, e inquadrare le politiche europee in previsione della nuova Pac, fornendo anche una panoramica regionale del comparto riso con l’Assessore all’agricoltura Giorgio Ferrero.

Verrà lanciato, per la prima volta in Piemonte, il trailer del documentario “Rice to love”, realizzato da Coldiretti Piemonte con il giornalista Stefano Rogliatti, che denuncia la realtà dei Paesi che fanno concorrenza sleale al riso italiano.

“Non è accettabile che l’Unione Europea continui a favorire con le importazioni lo sfruttamento e la violazione dei diritti umani nell’indifferenza generale ed è invece necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della dignità dei lavoratori, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore” ha ribadito il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

“La crisi è drammatica e mette a rischio il primato nazionale in Europa dove l’Italia è il primo produttore di riso con 1,50 milioni di tonnellate su un territorio coltivato da circa 4mila aziende di 234.300 ettari, che copre circa il 50 % dell’intera produzione Ue con una gamma varietale del tutto unica. Il documento di valutazione sarà presentato in occasione del gruppo di lavoro del Consiglio di metà novembre per la decisione definitiva con il voto dei 28 Paesi” ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo. A questo proposito, durante il convegno verrà presentato e commentato presentato lo studio Coldiretti sui primati della produzione di riso nazionale messi in pericolo dalle importazioni.

 

REGGIO EMILIA: RINGRAZIAMENTO, AGRICOLTORI CUSTODI RESPONSABILI DELLA TERRA

Domenica 18 novembre

 

È la Chiesa di San Donnino di Montecchio Emilia che quest’anno ospiterà la celebrazione provinciale della Giornata del Ringraziamento che Coldiretti Reggio Emilia organizza per ringraziare del lavoro svolto durante l’anno, del raccolto dei campi e per chiedere la benedizione sui nuovi lavori.

Alle ore 9.00 partirà dalla Cantina due Torri la sfilata dei trattori per arrivare in Piazza Repubblica. Alle ore 9,30, presso la Sala della Rocca, si terrà l’incontro “Salute e stili di vita”. La Santa Messa con offertorio si celebrerà nella Chiesa Parrocchiale San Donnino alle ore 11 e al termine, la benedizione dei trattori.

“Il Ringraziamento – dichiarano i vertici della Coldiretti reggiana – è un momento importante per Coldiretti poiché si riscopre il valore di dire grazie per ciò che l’annata ci ha donato. Il creato consegna la terra agli agricoltori come bene comune da lavorare nel rispetto e nella custodia della sua integrità ed è proprio con questo compito di valorizzazione della terra che il mondo agricolo contribuisce attivamente al mantenimento dell’ambiente e al sostentamento dell’uomo con cibo sano e genuino prodotto in modo sostenibile”. Domenica 18 novembre dalle ore 9.00 alle 13.00 in Piazza Repubblica a Montecchio E. sarà attivo un punto di raccolta firme per la Petizione Europea “Scegli l’Origine” per l’etichettatura.

 

 

Brevi

 

UDINE – Coldiretti Udine organizza martedì 20 novembre alle 11 uno Show cooking con degustazione nel Mercato Coperto di viale Tricesimo 2. Sarà possibile assaggiare quanto preparato dalla chef Marinella Ferigo, presidente Unione Cuochi Friuli Venezia Giulia. Il menù sarà interamente dedicato alla pezzata rossa (con prodotto fornito da La Rossa Pezzata del Fvg s.c.a). Protagonista anche l’Agriturismo Tonutti di Adegliacco che offrirà il suo vino. La giornata anticipa un dicembre ricco di eventi. Da venerdì 23 novembre e fino a fine anno, inoltre, il Mercato Coperto sarà aperto il pomeriggio, con orario quindi dalle 8 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30.