COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 13 ottobre 2020

13 Ottobre 2020
News La Forza del Territorio del 13 ottobre 2020

Primo piano

PIEMONTE

SOS LUPI NERI CANADESI FUGGITI DA PARCO ALPHA IN FRANCIA

Grave rischio per la sicurezza degli operatori che operano nei territori di confine

Il maltempo dei giorni scorsi ha fatto danni ingenti tra agricoltura, allevamento e infrastrutture, ma non vanno trascurati neanche quelli ambientali. Grave è la fuga dal parco Alpha di Saint Martin Vésubie, sulle Alpi Marittime in Francia, di 7 lupi neri del Canada. La tempesta, infatti, che si è abbattuta sulle Alpi Marittime francesi, ha di fatto liberato questi esemplari allevati in semi libertà.

“Una notizia che si è appresa dai media francesi e italiani – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale – e che genera forti preoccupazioni per la sicurezza delle persone, degli allevamenti e che può implementare ulteriormente l’abbandono di pascoli e territori con un grave danno ambientale. Siamo preoccupati per i nostri imprenditori che operano nei territori di confine in quanto questi animali risultano essere di taglia più grande del lupo appenninico già presente e ancora più aggressivi. Si tratta inoltre di esemplari assolutamente non autoctoni, infatti provenienti dal Canada, e pertanto invitiamo gli enti preposti a vigilare ed intervenire, non solo per la cattura, ma anche per impedire ibridazioni che possano essere fonti di ulteriori problemi. E’ inspiegabile – concludono Moncalvo e Rivarossa – come, a fronte di una popolazione oltremodo numerosa e dannosa che si è stabilita sulle Alpi, ci siano anche soggetti ed enti che sperimentano allevamenti di lupi provenienti addirittura dal nord America. Evidentemente a qualcuno piace scherzare col fuoco tanto poi il danno non è loro. Al di là dell’emergenza meteo di inizio mese, quella dei lupi continua a rimanere una problematica che più volte abbiamo denunciato, e continueremo a farlo, ma che merita una sempre maggiore attenzione da parte delle Istituzioni”.

 

Dal Territorio

 

VENETO, BONUS PER RISTORANTI CHE SERVONO MADE IN ITALY

“Con il “Bonus filiera Italia” si interviene in modo integrato per il Made in Italy”. E’ il commento di Coldiretti allo stanziamento di 600milioni approvato nel DL Agosto specifico per gli esercizi di ristorazione che abbiano subito una perdita di fatturato da marzo a giugno 2020 di almeno il 25% rispetto allo stesso periodo del 2019. Questi locali potranno ottenere un contributo a fondo perduto per l’acquisto di prodotti di filiere agricole, alimentari e vitivinicole da materia prima italiana. Il varo del DPCM prevede, inoltre, che ristoranti e bar dovranno chiudere alle 24 ma dalle 21 sarà vietato consumare in piedi, quindi potranno continuare a servire i clienti solo i locali che abbiano tavoli, al chiuso o all’aperto. Il crack del settore – ricorda Coldiretti – è di 34 miliardi a causa della crisi economica, del crollo del turismo e del drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa provocato dall’emergenza sanitaria.

L’impatto drammatico interessa anche il Veneto – spiega Coldiretti – dove l’agroalimentare regionale vale 5,7 miliardi ed è fatto di tipicità e denominazioni 14 Docg, 28 Doc, 10 Igt, 14 Dop e 15 Igp e tante altre specialità frutto del lavoro di 60mila aziende agricole che portano la regione ai vertici nazionali per qualità e distintività.

Il Decreto legge agosto – continua la Coldiretti – chiarisce anche che l’esonero Imu per i terreni agricoli spetta anche ai proprietari che siano coadiuvanti familiari del coltivatore diretto (Cd), pensionati Cd e Imprenditori agricoli professionali (Iap) ancora in attività, soci Cd e Iap di società di persone esercenti attività agricola. Si risolvono così – spiega la Coldiretti – migliaia di contenziosi con cui i Comuni ingiustificatamente chiedevano il pagamento del tributo di predetti soggetti. Sostenuto dalla Coldiretti anche lo stanziamento di 20 milioni di euro nel 2020 per interventi di promozione della commercializzazione dei prodotti della quarta gamma in difficoltà per effetto del calo dei consumi provocato dall’emergenza coronavirus con un crollo degli acquisti che ha raggiunto punte del 30% durante la fase più acuta della pandemia per attestarsi su una media del 6% nel primo semestre secondo l’Ismea. Una boccata di ossigeno per aiutare un settore che ha subito un duro colpo dopo essere stato caratterizzato – sottolinea la Coldiretti – da un crescita ininterrotta negli ultimi decenni con l’81% dei consumatori di ortaggi freschi che compra verdure quarta gamma tra insalate in busta, carote baby ed altro. Da rilevare – conclude la Coldiretti – anche le misure agevolative per sostenere l’avvio di nuove imprese da parte di giovani under 30 e la possibilità di utilizzo delle risorse non impiegate per la riduzione volontaria della produzione di uve per il rafforzamento della misura della decontribuzione previdenziale già prevista anche per il settore vitivinicolo e per il sostegno dei vini Dop e Igp.

LIGURIA, FESTA CUOCO: LA CUCINA CHIAMA 2 ITALIANI SU 3

L’emergenza Covid-19 spinge quasi due italiani su 3 (64%) ad improvvisarsi chef tra le mura domestiche, per sperimentare classiche e nuove ricette con un trend in crescita, iniziato in lockdown. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat in occasione della Festa nazionale del cuoco, che si festeggia nel giorno della nascita di San Francesco Caracciolo, Patrono della categoria.

Una tendenza favorita inoltre dalle misure anti contagio previste dall’ultimo DPCM del Governo che, puntando ad evitare assembramenti e rischi di contagio, portano la gente a riscoprire riti tra le mura domestiche come il cucinare. Con il lockdown prima e lo smart working dopo si è registra, a livello nazionale, un aumento di 10 miliardi di euro nella spesa alimentare domestica nel 2020 (secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea): nello specifico si è verificato un aumento del 9,2% del valore di acquisti alimentari nei primi sei mesi dell’anno, secondo un trend positivo, che ha visto poi un rallentamento nella seconda parte, anche legato all’effetto scorte.

“La preparazione casalinga dei piatti tradizionali – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa-  è un’attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne all’interno delle mura domestiche, anche con il coinvolgimento appassionato dei più piccoli. Si è tornati a preparare ricette tipiche locali, come, ad esempio, la classica focaccia alla genovese e la sardenaira, torte di riso o di verdura di stagione, pasta e dolci, ma anche conserve e marmellate come in passato. A livello generale l’aumento degli acquisti domestici non è bastato però a compensare all’interno delle filiere produttive il crollo dei consumi alimentari fuori casa, in bar, ristoranti e pizzerie, soprattutto per quei prodotti che trovano in questi canali un importante mercato di sbocco. Per preparare le proprie ricette fai da te ed essere sicuri della qualità e freschezza degli ingredienti acquistati, consigliamo di fare la propria spesa direttamente presso le aziende del territorio o i mercati di Campagna Amica Liguria, sostenendo così, allo stesso tempo, anche l’economia locale e l’occupazione”.

Per trucchi e segreti della tradizione contadina un aiuto arriva inoltre dagli agrichef, i cuochi contadini di Terranostra Campagna Amica, che hanno creato una serie di tutorial e corsi on line consultabili su www.campagnamica.it

LAZIO, BONUS AI RISTORANTI CHE CONSUMANO PRODOTTI 100% MADE IN LAZIO

“Rappresenta un sostegno all’intera filiera agroalimentare, anche a quella del latte fresco alimentare – strategico per la nostra zootecnia -, il bonus ai ristoranti che utilizzano prodotti 100 per cento Made in Lazio. E’ un obiettivo a cui la Coldiretti ha lavorato duramente. Siamo soddisfatti del risultato ottenuto e ringraziamo il Governatore, Nicola Zingaretti, per l’impegno profuso in questo progetto, che ha portato alla pubblicazione del bando “Bonus Lazio KM0”. Un bonus che prevede il 30 per cento di rimborso ai ristoratori della nostra regione, che acquistano prodotti agroalimentari laziali”.

Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, a margine della pubblicazione del bando “Bonus Lazio KM0”, presentato oggi dal Governatore, Nicola Zingaretti, insieme all’assessore regionale all’Agricoltura, Enrica Onorati e all’assessore allo Sviluppo economico, Paolo Orneli. Una misura per la quale sono stati stanziati già 10 milioni di euro. Si tratta di contributi a fondo perduto per i ristoranti che acquistano prodotti agroalimentari del Lazio.

“Il bonus ai ristoranti che utilizzano prodotti 100% Made in Lazio – aggiunge Granieri– rappresenta un progetto sinergico, che non coinvolge solo la ristorazione, ma fornisce un aiuto concreto anche ad altri settori, come ad esempio quello zootecnico e del latte alimentare. La filiera del latte alimentare è stata duramente colpita dalle speculazioni, che abbiamo sempre combattuto strenuamente anche e soprattutto durante il lockdown. E al tempo stesso questo progetto è una forma di garanzia per i consumatori che saranno sicuri della genuinità e della sicurezza dei cibi sottoposti a maggiori controlli”. 

Ad incidere pesantemente in questo settore anche l’inevitabile crollo del turismo e il ridimensionamento dei consumi. “Un ringraziamento voglio rivolgerlo alvice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori– continua Granieri– che ha sempre invitato al consumo dei prodotti Made in Lazio. Crediamo che queste misure possano davvero contribuire a sostenere la ripresa del settore. I consumi extradomestici relativi a pranzi e cene fuori casa, sono crollati secondo le ultime stime del 40 per cento. Questo produce un effetto negativo che si ripercuote su tutta la filiera agroalimentare”. 

Una boccata di ossigeno anche per gli agriturismi. “Veri ambasciatori del Made in Lazio e custodi delle tradizioni locali, che contribuiscono alla diffusione dei nostri prodotti tipici del Lazio”. Ha concluso il presidente David Granieri, che esprime un ringraziamento anche agli assessori della Regione Lazio all’Agricoltura, Enrica Onorati e allo Sviluppo economico, Paolo Orneli.  C’è in gioco una filiera che offre lavoro a 3,6 milioni di persone e coinvolge 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 230mila punti vendita in Italia, oltre a 330mila imprese impegnate nella ristorazione, tra bar e ristoranti, con la vendita di molti prodotti agroalimentari nazionali, che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.

Per sostenere la filiera agroalimentare la Coldiretti è da tempo impegnata nella campagna #MangiaItaliano. L’obiettivo è favorire il consumo di cibo 100% tricolore nei mercati, nei ristoranti e negli agriturismi con il coinvolgimento di numerosi volti noti della televisione, del cinema, dello spettacolo, della musica, del giornalismo, della ricerca e della cultura.

PUGLIA, LATTE: IL PREZZO ALLA STALLA NON SI TOCCA; STOP ALLARMISMI INGIUSTIFICATI

Il prezzo del latte alla stalla in Puglia non si tocca perché non può andare sotto i costi di produzione calcolati da ISMEA, quando nella forbice tra produzione e consumo ci sono margini da recuperare per garantire un prezzo giusto e onesto che tenga conto dei costi degli allevatori e la necessaria qualità da assicurare ai consumatori. E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia che mette un punto fermo sul rumor improbabile e infondato circa la riduzione del prezzo del latte alla stalla in Puglia.

“Negli ultimi giorni si sono ingenerati allarmismi del tutto ingiustificati che stanno creando solo confusione inutile e dannosa per la filiera lattiero – casearia pugliese. Gli accordi siglati nelle regioni del Nord non hanno mai costituito un prezzo di riferimento per la Puglia, considerato che i costi di produzione, il mercato e gli stessi quantitativi prodotti sono del tutto differenti”, stigmatizza il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

“Che non si speculi strumentalmente – insiste il presidente Muraglia – perché non accetteremo alcun ribasso del prezzo del latte alla stalla pugliese, dove 80mila mucche da latte in Puglia mettono la firma sulla produzione di latte, formaggi e yogurt, garantita a livelli di sicurezza e qualità superiore, grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa, ma anche ai primati conquistati a livello nazionale e comunitario”.

Con 3 DOP (canestrato pugliese, mozzarella di Gioia del Colle e mozzarella di bufala) e 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal MIPAAF (burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, cacioricotta caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino) – aggiunge Coldiretti Puglia – il settore lattiero–caseario garantisce primati a livello nazionale e Sigilli della biodiversità dal valore indiscutibile.“L’etichettatura obbligatoria è divenuta una infallibile cintura di sicurezza per i nostri allevatori – conclude il presidente Muraglia – che devono poter competere alla pari e per la salute dei nostri consumatori debbono poter scegliere in maniera consapevole quello che acquistano e mangiano”.

In Puglia a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall’estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, venduti come prodotti lattiero-caseari “Made in Puglia”.

Sono riuscite a sopravvivere con grande difficoltà in Puglia – insiste Coldiretti Puglia – appena 2.700 stalle, a causa principalmente del prezzo del latte, dovuto non solo alla crisi, ma anche e soprattutto a queste evidenti anomalie di mercato. Oltre all’inganno a danno dei consumatori, si tratta – conclude Coldiretti Puglia – di concorrenza sleale nei confronti degli stessi industriali e artigiani che utilizzano esclusivamente latte locale.

PIEMONTE, MALTEMPO: REGIONE INTERVENGA PER RIPRISTINARE TERRENI ALLUVIONATI

“A causa del maltempo dei primi giorni del mese di ottobre è quanto mai urgente che la Regione definisca le procedure utili per poter ripristinare i terreni alluvionati e, conseguentemente, per gestire in modo adeguato i detriti e rifiuti depositatisi sui fondi; condizione essenziale affinché le imprese danneggiate possano almeno tentare di recuperare parte delle loro produzioni, oltre che le relative strutture”. E’ quanto affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale nel commentare la situazione che si è venuta a creare dopo l’alluvione del 2 ottobre scorso che ha provocato ingenti danni alle infrastrutture rurali, all’agricoltura e all’allevamento.

Dalle zone risicole del novarese e vercellese, dove il riso è andato sott’acqua alle vallate del Cuneese particolarmente danneggiate come il cebano ed il monregalese, dalle arnie infangate ed animali affogati alle frane che si sono riversate sulle aziende e sulle infrastrutture fino al fango che ha ricoperto attrezzi, macchinari e terreni: questa è la situazione drammatica di vasta parte del Piemonte provocata da poco più di un giorno intero di maltempo. “Ancora una volta è stata evidenziata la fragilità dell’assetto idrogeologico di varie parti del territorio piemontese che ha fatto emergere la necessità di adottare specifici provvedimenti, oltre ad una norma finalizzata a contenere il consumo di suolo agricolo, non riducendolo soltanto al contenimento quantitativo dei processi di urbanizzazione e a politiche di mitigazione e compensazione – spiegano Moncalvo e Rivarossa -. Alla luce, quindi, della situazione di estrema difficoltà in cui si trovano le imprese alluvionate, che già hanno vissuto le criticità legate al Coronavirus, al fine anche di poter adeguatamente programmare le pratiche colturali riconducibili alla prossima annata agraria, è necessario adottare tutti i possibili provvedimenti, anche straordinari, e superare quelle barriere burocratico-amministrative per poter garantire di proseguire l’attività di un settore che ha già dovuto pagare un elevato prezzo in termini economici”.

CATANIA, ALL’UMANITAS CON I PRODOTTI “TUTTA SALUTE”

Sana alimentazione ed esercizio fisico. Sono queste le raccomandazioni che i medici fanno sempre perchè si possano prevenire le malattie. Quindi mangiare bene è importante e proprio per ribadirlo, il coordinatore della Coldiretti di Catania, Dario Mazzola, ha partecipato stamani, con un’esposizione di prodotti etnei, ad un laboratorio organizzato dall’associazione “Il filo della Vita” con la presidente Enza Marchica. L’incontro, che si è svolto al centro Humanitas, fa parte delle iniziative nel mese della prevenzione del tumore al seno ed è inserito nella campagna istituzionale di sensibilizzazione per le donne malate di tumore al seno metastatico.

Tra i prodotti degli agricoltori Campagna Amica spicca il cavolfiore viola, un vero e proprio serbatoio di salute.

NOVARA–VCO E VERCELLI-BIELLA, REGIONE SI MOBILITI PER TERRENI ALLUVIONATI

“È urgente che la Regione definisca le procedure utili per poter ripristinare i terreni alluvionati e per gestire in modo adeguato i detriti e rifiuti depositatisi sui fondi. È la condizione minima e essenziale affinché le imprese danneggiate possano almeno tentare di recuperare parte delle loro produzioni”. Le Federazioni di Coldiretti Novara – Vco e Vercelli Biella si uniscono all’appello lanciato dall’organizzazione a livello regionale nel commentare la situazione che si è venuta a creare dopo l’alluvione del 2 ottobre scorso che ha provocato ingenti danni alle infrastrutture rurali, all’agricoltura e all’allevamento. Dalle zone risicole del novarese e vercellese, dove il riso è andato sott’acqua, alle vallate del biellese con terreni rovinati, alle arnie perse e agli animali affogati, alle frane in montagna sia nella provincia di Vercelli che nel Vco, dove anche la floricoltura è messa in ginocchio, fino al fango che ha ricoperto attrezzi, macchinari e terreni: questa è la situazione drammatica provocata da poco più di un giorno intero di maltempo.

“Ancora una volta è stata evidenziata la fragilità dell’assetto idrogeologico di varie parti del territorio piemontese che ha fatto emergere la necessità di adottare specifici provvedimenti, oltre ad una norma finalizzata a contenere il consumo di suolo agricolo, non riducendolo soltanto al contenimento quantitativo dei processi di urbanizzazione e a politiche di mitigazione e compensazione – insistono Sara Baudo e Paolo Dellarole, presidenti di coldiretti Novara – Vco e Vercelli – Biella -. Alla luce, quindi, della situazione di estrema difficoltà in cui si trovano le imprese alluvionate, che già hanno vissuto le criticità legate al Coronavirus, al fine anche di poter adeguatamente programmare le pratiche colturali riconducibili alla prossima annata agraria, è necessario adottare tutti i possibili provvedimenti, anche straordinari, e superare quelle barriere burocratico-amministrative per poter garantire di proseguire l’attività di un settore che ha già dovuto pagare un elevato prezzo in termini economici”.

PUGLIA, FESTA CUOCO: COVID SPINGE FAI DA TE A CASA E PROMUOVE ASPIRANTI CHEF

L’emergenza Covid spinge quasi due italiani su 3 (64%) ad improvvisarsi chef tra le mura domestiche per sperimentare vecchie e nuove ricette con un trend in crescita iniziato nella fase piu’ acuta della pandemia. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat in occasione della Festa nazionale del cuoco nel giorno della nascita di San Francesco Caracciolo, Patrono della categoria.

Le misure anti contagio previste dall’ultimo DPCM del Governo – sostiene la Coldiretti – che puntano a potenziare lo smart working e a scoraggiare gli assembramenti fuori dai locali e per strada portano la gente a stare di più a casa con il recupero di riti domestici come il cucinare che diventa oltre che necessità quotidiana anche un momento di aggregazione familiare più sicura di un pasto o di un aperitivo in mezzo a estranei o a persone che vivono fuori dal proprio nucleo domestico.

“Sono balzate in cima alla top ten degli acquisti farina, uova e passata di pomodoro, perché i consumatori stanno hanno integrato la tradizionale spesa con pasta fatta in casa, dolci casalinghi, con un maggior ricorso anche al riutilizzo degli avanzi in cucina, per evitare di uscire di casa e al contempo di buttare il cibo acquistato”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Si tratta di un andamento della spesa che non si era mai registrato in passato dettato soprattutto dall’esigenza di passare il tempo fra le mura domestiche per le limitazioni alle uscite imposte dalle misure restrittive anti pandemia che ha spinto prepotentemente – sottolinea la Coldiretti – al ritorno della cucina casalinga fai da te. La preparazione casalinga dei piatti tradizionali in questo periodo è – sostiene la Coldiretti – una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne all’interno delle mura domestiche anche con il coinvolgimento appassionato dei più piccoli. Si è tornati a preparare dolci, pane, pizza e pasta fatta in casa ma anche conserve e marmellate come in passato. Un aiuto in tale direzione è venuto dagli agrichef, i cuochi contadini di Terranostra Campagna Amica, che hanno creato una serie di tutorial e corsi on line su www.campagnamica.it dove vengono spiegati trucchi e segreti della tradizione contadina. Il risultato è un andamento della spesa che non si era mai registrato in passato e dettato soprattutto dall’esigenza di trascorrere più tempo fra le mura domestiche che ha spinto prepotentemente – precisa la Coldiretti – al ritorno del fai da te.

Si è verificato un aumento del 9,2% del valore dei acquisti alimentari nei primi sei mesi dell’anno secondo un trend positivo che – sottolinea la Coldiretti – ha visto un rallentamento nella seconda parte dell’anno, anche legato all’effetto scorte.  Lo smart working – continua la Coldiretti – ha spostato fra le mura domestiche tutti gli intervalli del tradizionale orario di lavoro con la necessità di organizzarsi a casa per i pasti e magari anche per gli aperitivi di fine giornata. Il risultato – precisa la Coldiretti – è stato un +9,4% degli acquisti al dettaglio di vino e del 16,2% per la birra, ma anche dei salumi che crescono del 10,2% e dei formaggi per cui si segnala un incremento del 12,5%.

Crescita boom per le uova – continua la Coldiretti – che segnano un +22% mentre gli acquisti di farina sono cresciuti del 59% per effetto della tendenza degli italiani a sbizzarrirsi preparando pasta, torte, pizze e biscotti. Nel primo semestre volano anche frutta e verdura con aumenti rispettivamente dell’11,1% e 12,2% ma anche le carni fresche (+10,5%), con pollo e maiale tra i più gettonati, rispetto al primo semestre 2019. Bene anche l’olio extravergine d’oliva che – continua la Coldiretti – fa registrare un aumento del 9,5%, il latte (+7,9%), la pasta (+12,5%) e il riso (+16%).

A livello generale l’aumento degli acquisti domestici – continua la Coldiretti – non è bastato però a compensare all’interno delle filiere produttive il crollo dei consumi alimentari fuori casa in bar, ristoranti e pizzerie dove la spesa registra nel 2020 un drammatico calo per un valore di 34 miliardi di euro, per effetto delle città svuotate da turisti e lavoratori. Una drastica riduzione dell’attività che – conclude la Coldiretti – pesa sulla vendita complessiva di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.

SONDRIO, RACCOLTA DI FUNGHI E CASTAGNE RILANCIA ‘VACANZA BREVE’ NELLE VALLI

Una tendenza consolidata già in estate: i borghi rurali delle nostre valli attraggono sempre più un turismo di prossimità che, pure in un anno difficile per il comparto, vede la campagna meta di diversi connazionali che scelgono le province del nord Lombardia (con Valtellina e Valchiavenna tra mete predilette) per trascorrere qualche giorno di vacanza, in particolare nel fine settimana. Ed è così anche in autunno, complice la partenza della stagione di raccolta di funghi e castagne: nel rimarcare l’importanza nel recarsi nei boschi in sicurezza e con la massima attenzione, Coldiretti Sondrio rimarca la strategicità di questo periodo di transizione, con la speranza che il bel tempo possa consentire di “prolungare” la stagione turistica estiva, in attesa che parta quella invernale con l’apertura degli impianti sciistici.

Le attività autunnali di raccolta, in ogni caso, attraggono nella provincia più settentrionale della Lombardia un buon numero di appassionati soprattutto dall’area metropolitana milanese: ad esse si aggiungono le opportunità offerte dall’escursionismo, dai sentieri in bicicletta al trekking che attraversa luoghi caratteristici del territorio, come i vigneti e i meleti, dove ormai si è superato il giro di boa di metà vendemmia e raccolta.                                            

“In provincia di Sondrio, paesi e valli sono custodi di risorse preziose, come i formaggi d’altura, le uve da vino, le mele, i salumi: si tratta di un ricco paniere gastronomico che in autunno si arricchisce notevolmente con i prodotti dei nuovi raccolti e di quelle rarità casearie che i pastori portano a valle conclusa la stagione d’alpeggio” afferma la presidente della federazione Coldiretti Silvia Marchesini. “Il turismo autunnale è una risorsa sempre più importante ed è favorito anche dalla diffusione capillare dei piccoli comuni che, attraverso le loro tradizioni e peculiarità, incrementano la possibilità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali”                                                                                                                                                                                                                                   

Il paesaggio rurale di Valtellina e Valchiavenna è segnato dalle produzioni agricole e dai pascoli che rappresentano un unicum al mondo, come l’esempio dei muretti a secco che delimitano i terrazzamenti montani, riconosciuti quale patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. Si tratta di un valore aggiunto non solo ambientale ma anche di armonia e bellezza che rappresenta anche un elemento di attrazione turistica che sempre più identifica il territorio all’estero, di cui l’agroalimentare made in Italy è senza dubbio il fiore all’occhiello.

Un patrimonio immateriale condiviso con il resto del Bel Paese: il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo una recente indagine Coldiretti/Symbola, nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto una rete nazionale composta da 24mila agriturismi: queste strutture, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile, nell’estate del Covid, garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

Proprio per questo il 56% dei cittadini – continua Coldiretti Sondrio – ritiene che l’agriturismo rappresenti una risorsa importante per il rilancio della vacanza Made in Italy duramente colpita dal calo di presenze determinato dall’emergenza coronavirus.

“Trascorrere una vacanza più e meno lunga nei piccoli borghi montani, da sempre fortemente caratterizzati dalla presenza dell’agricoltura, rappresenta un esempio di turismo sostenibile prezioso per il sistema Paese che, se adeguatamente valorizzato, può sempre più confermarsi quale risorsa strategica per il nostro futuro” conclude la presidente di Coldiretti Sondrio Marchesini.

 

VARESE, COVID: 130 MILIONI DI NUOVI AFFAMATI, CIBO STRATEGICO NELLE FILIERE LOCALI

Alla luce di una pandemia che potrebbe far sprofondare nella fame cronica ulteriori 130 milioni di persone in tutto il mondo entro la fine del 2020, “è necessario riconsiderare la forte strategicità che l’agricoltura e il cibo hanno per i territori, ricordando che grazie all’autosufficienza produttiva e al lavoro delle imprese agricole si è riusciti ad affrontare il passato lockdown assicurando nella nostra provincia gli approvvigionamenti alle reti di distribuzione e ai consumatori”. Lo rimarca il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori, commentando l’assegnazione del premio Nobel per la pace 2020 al WFP al World Food Program. “Un riconoscimento che porta alla ribalta la centralità dell’alimentazione. La situazione mondiale non è incoraggiante e, purtroppo, la mancanza di cibo colpisce ormai nuove fasce della popolazione sia nei paesi ricchi che in quelli meno sviluppati, come conferma il rapporto Annuale delle Nazioni Unite”.

Nel mondo – sottolinea la Coldiretti – si stima che quasi 690 milioni di persone abbiano sofferto la fame nel 2019 ma il numero è destinato a crescere per effetto dell’emergenza coronavirus che ha sconvolto i sistemi economici e cancellato milioni di posti di lavoro. L’emergenza globale provocata dal coronavirus ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza. L’Italia può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti e difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni.                                                                                                 

La decisione del Nobel – sottolinea il presidente di Coldiretti Varese – “conferma come il cibo sia tornato ad essere un elemento strategico negli equilibri internazionali con corsa agli accaparramenti e guerre commerciali che alimentano tensioni e nuove povertà. Ma anche a livello locale – rimarca Fiori – dobbiamo fare la nostra parte per tutelare il futuro dei nostri prodotti ed evidenziare il ruolo delle imprese “produttrici di cibo”. Noi saremo sempre al fianco delle aziende agricole e ci faremo portatori dei loro interessi nel rapportarci con gli enti e le istituzioni di competenza per garantire che la qualità delle nostre produzioni venga garantita e adeguatamente valorizzata. Nel Varesotto, durante il lockdown di primavera, le nostre imprese agricole hanno dimostrato la loro grande capacità di adattarsi, innovarsi, affrontare le emergenze. Hanno garantito l’approvvigionamento di cibo anche con le consegne dirette a domicilio e hanno saputo far fronte a ogni difficoltà logistica per rifornire la distribuzione. E’ un patrimonio di impegno e ingegno di cui non bisogna perdere traccia, ma che deve servire da esempio per il futuro. E poi ci sono le giovani imprese: grandi esempi di innovazione, informatizzazione, “ritorno alla terra” con la capacità di guardare al futuro con gli occhi di una nuova generazione. Il nostro comprensorio è tra quelli dove si riscontra una crescente attenzione dei giovani per l’attività imprenditoriale in agricoltura”.                                                                                                 

In un momento difficile per l’economia – prosegue Fiori – “dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy. Sull’export va promosso un piano straordinario di internazionalizzazione con la creazione di nuovi canali e una massiccia campagna di comunicazione per le produzioni 100% Made in Italy e per la stessa Italia, a partire da quei paesi dai quali i flussi turistici sono storicamente più consistenti”.

Appuntamenti

PUGLIA: SOS ULIVI MONUMENTALI, AL VIA LA CAMPAGNA OLIVICOLA IN PUGLIA

Mercoledì 14 ottobre

Al via ufficiale la raccolta delle olive con l’arrivo dell’olio nuovo Made in Italy del 2020 in Puglia dalla Piana degli Ulivi Monumentali, da Monopoli dove sono stati ritrovati già 60 ulivi infetti da Xyella fastidiosa ed è scattata la corsa per salvare le piante secolari minacciate dalla malattia.

L’appuntamento è per domani mercoledì 14 ottobre 2020, a partire dalle ore 9,00, in Contrada Chianchizza 504, con la raccolta delle olive e la produzione di olio extravergine, prodotto simbolo della dieta mediterranea in tutto il mondo.

Per l’occasione sarà presentato il rapporto “L’olio pugliese al tempo del Coronavirus” con le prime previsioni sul raccolto 2020-2021 provincia per provincia elaborate da Coldiretti Puglia e Unaprol, con un focus anche sui consumi e sulle prospettive future del settore. Insieme ad agricoltori, frantoiani e consumatori il nuovo assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia.

PIEMONTE: NÉ TONDA NÉ GENTILE, DOCUMENTARIO SU VERITÀ DELLE NOCCIOLE TURCHE

Giovedì 15 ottobre

Da un’idea di Coldiretti Piemonte nasce il documentario di Stefano Rogliatti “Né Tonda né Gentile” che racconta la verità rispetto a cosa si nasconde dietro la produzione delle nocciole turche. L’appuntamento per i giornalisti è per giovedì 15 ottobre 2020 alle ore 11:00 presso Starhotels Majestic, in Corso Vittorio Emanuele II, 54 a Torino.

Sotto la lente d’ingrandimento la nocciola turca che fa concorrenza sleale al fiore all’occhiello del Made in Piemonte, la nocciola Igp Piemonte, una eccellenza del patrimonio gastronomico piemontese con numeri importanti: 2000 aziende con 23mila ettari di superficie coltivata di cui 15mila in piena produzione, per una produzione totale media di 200mila quintali.

“Abbiamo voluto, dopo Rice to Love, continuare con un’operazione di trasparenza per cui il giornalista Stefano Rogliatti si è recato proprio nei luoghi di produzione della nocciola turca nel periodo della raccolta per raccontare la vera situazione a cui i raccoglitori sono obbligati per la sopravvivenza – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale -. Un documentario unico nel suo genere che fotografa condizioni sociali di forte disagio e realtà produttive estremamente diverse. Il tutto fortemente condizionato dalle multinazionali”.

Per disposizioni dovute all’emergenza Covid, si pregano i giornalisti di dare conferma della propria presenza entro mercoledì 14 ottobre 2020 a questo indirizzo e-mail: ufficiostampa.piemonte@coldiretti.it anche per il momento conviviale che seguirà alla conferenza stampa.

 

VENETO: I CUORI DELLA GRATITUDINE AL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA DI PADOVA

Giovedì 15 ottobre

“Vorremo dare voce a tutte le contadine del mondo che non possono esprimersi liberamente ispirandoci alle donne africane che attraverso i disegni e i colori dei tessuti wax comunicano il loro stato d’animo”. Lo spunto del messaggio di Chiara Bortolas presidente regionale delle imprenditrici di Coldiretti Veneto che anticipa la Giornata Mondiale della Donna Rurale fissata dalle Nazioni Unite viene direttamente dal cuore, quello sottovuoto che si gonfia una volta aperta la confezione. L’idea è della finalista dell’Oscar Green, premio dell’innovazione in agricoltura, Katia Zuanon di Camposampiero (Pd) che con il marchio “Prayers” dopo le coperte con dedica, le borse riciclate, ha realizzato una nuova linea di cuscini imbottiti di fibra naturale per sostenere il progetto del Cuamm – Medici con l’Africa “Prima le mamme e i bambini”. L’appuntamento del 15 ottobre – spiega Chiara Bortolas – è il momento ideale per presentare l’iniziativa che le agricoltrici venete intendono promuovere attraverso questa nuova collaborazione. Essere concrete fa parte della nostra indole – continua Chiara Bortolas alla guida del 30% della rappresentanza femminile delle imprese Coldiretti – come anche l’impegno sociale è un altro aspetto della presenza rosa nell’Organizzazione. Dunque l’appello di Don Dante Carraro e dei suoi collaboratori – tra l’altro oggi ospiti del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per i 70 anni di attività –  protagonisti della formazione e sanità pubblica in diversi Stati del continente africano è stato accolto al fine di promuovere il programma di interventi per garantire nutrizione alle madri e ai loro figli in Angola, Etiopia, Mozambico, Tanzania, Sierra Leone, Sud Sudan e Uganda almeno per mille giorni: il tempo che intercorre dalla gravidanza ai due anni di vita. Una decina gli ospedali coinvolti nei territori di riferimento per ottenere un risultato duraturo nella riduzione della mortalità materna e infantile.

Il ricavato della vendita della collezione di “Heart of Gratitudine” che unisce insieme due tipi di stoffe, una locale e l’altra del Sud Sahara, andrà in beneficenza e, grazie alle manifestazioni sul territorio di Coldiretti, l’auspicio è che la generosità dei cittadini sia come sempre attenta.  Il primo evento di una lunga serie è fissato per domani 14 ottobre al mercato di Campagna Amica a Padova in Via Vicenza 32. Tra i banchi dei produttori anche quello dedicato all’acquisto dei cuori della gratitudine per sostenere l’emancipazione delle donne rurali nelle comunità in cui vivono. “E’ un imperativo umano e strategico globale – ricorda Chiara Bortolas –  la presenza femminile merita riguardo nella formulazione di politiche in grado di eliminare le discriminazioni e, parallelamente, valorizzare la figura della donna come motore di ricchezza.  In aggiunta, i programmi di investimento infrastrutturale e produttivo migliorerebbero le loro condizioni di vita.

CUNEO: RISO DI BRA E ZAFFARANO SALUZZESE IN SCENA ALL’OPEN BALADIN CUNEO

Giovedì 15 ottobre

La nuova stagione degli show cooking Campagna Amica all’Open Baladin Cuneo si apre giovedì 15 ottobre con due prodotti di nicchia dell’agricoltura Made in Cuneo, il riso di Bra e lo zafferano prodotto nel Saluzzese, che verranno presentati direttamente dai produttori agricoli e cucinati in gustosi piatti da degustare. Giovanni Allocco, titolare dell’omonima azienda agricola risicola a Bra, racconterà la storia curiosa della sua realtà imprenditoriale che valorizza un prodotto di qualità unico nella Provincia di Cuneo. “La nostra famiglia – spiega Giovanni – a metà degli anni ’90 allagò per la prima volta 15 ettari di proprietà della cascina in frazione Falchetto per produrre riso da seme, per poi passare dieci anni fa al riso da alimentazione. Oggi coltiviamo 50 ettari a riso nelle varietà Loto, Carnaroli e integrale. Non ci siamo fermati alla vendita del riso sottovuoto, ma abbiamo lanciato altri prodotti come le gallette di riso soffiato e i preparati per risotti”.

L’altro prodotto protagonista dello show cooking di giovedì sarà lo zafferano, che fiorisce proprio in queste settimane. I fiori si raccolgono a mano, all’alba, e subito dopo si estraggono i pistilli, essiccati a basse temperature per preservarne tutto il sapore e il profumo.

A raccontare le tante proprietà di questo prodotto sarà Mauro Bertola, titolare dell’omonima azienda agricola a Lagnasco: “La nostra è un’azienda a vocazione frutticola, com’è naturale che sia nel cuore del distretto della frutta più importante del Piemonte, ma negli anni abbiamo cercato di diversificare la produzione avviando anche la coltivazione dello zafferano. Il nostro ‘zafferano del Marchese’, il cui nome rimarca lo stretto legame con la storia del territorio lagnaschese, è una scommessa vinta che nasce dalla passione per questa spezia unita alle condizioni ottimali del terreno”.

Riso di Bra e zafferano del Marchese saranno le materie prime di stuzzicanti piatti realizzati sul momento in collaborazione con l’Istituto alberghiero di Dronero, da assaporare in abbinamento ad assaggi di birra Baladin, fra racconti di ricette e interessanti spunti da provare in cucina.

“Mettendo al centro i prodotti agricoli e le storie di chi li coltiva, i nostri show cooking offrono ai consumatori ottime opportunità di incontro e dialogo con i produttori e li sensibilizzano ad acquisti di qualità, legati al territorio e alla stagionalità” dichiara Elisa Rebuffo, Responsabile provinciale di Coldiretti Campagna Amica. Appuntamento, dunque, per giovedì 15 ottobre alle ore 18 all’Open Baladin in piazza Foro Boario a Cuneo. L’evento è gratuito ma a numero chiuso: per partecipare è sufficiente prenotarsi presso Open Baladin Cuneo (telefono: 0171 489199). Per maggiori informazioni visitare il sito web https://cuneo.coldiretti.it

RAVENNA: UN SABATO DA FIABA TRA AMORE, ZAFFERANO, ARTE E AGRICOLTURA

Sabato 17 ottobre

Parte da Bagnara di Romagna, questo sabato 17 ottobre, il viaggio tra Arte e Agricoltura promosso da Coldiretti Ravenna e Coldiretti Donne Impresa, in collaborazione con la Camera di Commercio di Ravenna.

La prima tappa del progetto ‘Arte Agricoltura – storie di donne e di mani che producono’, nato con l’obiettivo di offrire visibilità all’innovazione portata dalle donne in agricoltura unendo persone, passione e competenze per valorizzare la nostra Terra, i suoi Prodotti e i suoi Talenti al femminile, è in programma a partire dalle ore 16.00 presso l’Azienda Agrituristica Biologica I Cuori, di via Lunga 14F a Bagnara di Romagna.

Protagoniste dell’evento saranno Cristiana Conti – imprenditrice agricola – e Angela Zini, artista che presenteranno la fiaba illustrata inedita “Amore e zafferano” (realizzata su grandi tele colorate con lo zafferano. La fiaba è nata dell’incontro di Cristiana e Angela e ripercorre le fasi, dalla semina alla tavola, dello zafferano.

Un appuntamento originale, dunque, dedicato a grandi e piccoli e un’occasione unica per apprezzare da vicino lo zafferano in fiore, coltivato da Cristiana nella sua azienda, e degustare specialità culinarie a base di zafferano accompagnate dai vini autoctoni dell’azienda Alessandra Ravagli.

Una delle tele fiabesche create per l’evento verrà donata all’Associazione Demetra donne in aiuto, centro antiviolenza di Lugo.

L’obiettivo di tutti gli eventi, infatti, è proprio quello di innescare un circolo virtuoso, la creazione di Valore sul Territorio e per il Territorio, portando al centro della scena le Donne che fanno grande l’Agricoltura e l’Arte delle nostre città e che si spendono anche per rafforzare il senso di comunità dei nostri centri urbani.

Per partecipare all’evento (costo 10 euro a persona per gli adulti, bimbi gratis) è necessario prenotarsi chiamando l’azienda agricola al 347 8162381 oppure via mail a ravenna@coldiretti.it.

Tutti i dettagli e gli aggiornamenti sul progetto e sugli eventi di ‘Arte Agricoltura’ sono reperibili sulla pagina Facebook ‘Campagna Amica Ravenna’ e sul profilo Instagram ‘Donne Impresa Ravenna’.

L’idea, il supporto alla realizzazione e comunicazione del progetto Arte Agricoltura sono a cura di Claudia Romano, esperta di marketing d’impresa.

L’intero progetto gode del patrocinio del Comune di Ravenna, Comune di Cervia, Comune di Russi, Unione dei Comuni della Bassa Romagna e Unione della Romagna Faentina.

COMO-LECCO: MERCATO DI CAMPAGNA AMICA LA FIERA DEL CROCIFISSO DI CANTU’

Domenica 18 ottobre                                                                                                                                    

Ha 118 anni ma mantiene intatto il suo appeal e la sua centralità nel contesto rurale canturino e non solo. E anche quest’anno si consolida collaborazione tra l’Associazione Pro Loco per Cantù e Coldiretti, che domenica 18 ottobre porterà nei pressi del Santuario della Beata Vergine i produttori dell’Agrimercato di Campagna Amica, presente con un’edizione straordinaria (in aggiunta al consueto appuntamento del martedì) “in sicurezza e con la volontà di valorizzare la filiera corta lariana e altolombarda in uno degli appuntamenti più antichi e di tradizione che celebrano l’agricoltura e la zootecnia del territorio”.

All’AgriMercato (parcheggio di via Brighi) sarà presente un’amplissima gamma di prodotti della tradizione rurale, tra cui: miele e prodotti dell’alveare; confetture e succhi al mirtillo e di piccoli frutti; cosmetica al mirtillo; sottoli, nettari, sciroppo; gelato; zafferano e cosmetica allo zafferano; frutta; riso e derivati; Grana Padano; vino; olio extravergine di oliva; formaggi caprini e cosmetica a base di latte di capra.

“In un anno difficile abbiamo deciso comunque di esserci e di farlo in sicurezza” commenta Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como-Lecco. “Importante, quindi, la valenza dell’iniziativa, che porta la campagna in città e parla a tutta la famiglia: è l’agricoltura che si racconta attraverso i suoi prodotti, e ciò vale molto più di mille racconti o nozioni. E’ quanto faremo domenica a Cantù, ed è quanto viene realizzato lungo tutto il corso dell’anno con la presenza negli AgriMercati e con il lavoro quotidiano nei nostri campi e nelle nostre stalle. Condividiamo dunque con piacere l’esperienza di una fiera storica, un evento giunto a 118 anni di vita e che anche quest’anno tornerà a fare vivere ai suoi visitatori un momento di svago e serenità, con l’imperativo della sicurezza e del rispetto delle regole”.                                     

Brevi

MOLISE – Oscar Green 2020: La premiazione dei vincitori della selezione regionale si terrà giovedì 15ottobre a Campobasso, presso la Sala Convegni della Federazione Regionale di Coldiretti Molise, in via Luigi D’amato n. 15, a partire dalle ore 16.00.