COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 13 luglio 2018

16 Luglio 2018
News La Forza del Territorio del 13 luglio 2018

Primo piano

PUGLIA

SU VOUCHER FARE PRESTO. FLOP RIFORMA CHE LI HA AZZERATI

“Bene il ripensamento del Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi di Maio, intenzionato a rilanciare e reintrodurre il sistema dei voucher, perché è stato un vero flop in agricoltura la riforma e l’abrogazione dei voucher che ha fatto perdere in Puglia oltre 1000 posti di lavoro”.

“Si tratta di 1000 posti di lavoro occasionali in campagna a giovani, pensionati e soggetti ritenuti a rischio di esclusione sociale, che potevano essere impiegati dagli imprenditori agricoli, beneficiando di prestazioni occasionali nella completa legalità, con copertura assicurativa per eventuali incidenti sul lavoro, incidendo al contempo  sull’eccesso di inutile burocrazia”, è il commento del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla volontà espressa dal  Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi di Maio, a margine dell’assemblea di Coldiretti, di reintrodurre il sistema dei voucher in agricoltura.

“Bisogna fare presto perché è urgente e necessario lo strumento dei voucher in agricoltura – ha aggiunto Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – per la semplificazione della burocrazia per l’impresa, agile e flessibile e che risponda ai necessari criteri di tempestiva disponibilità all’impiego, generando opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassa integrati”. I voucher erano nati dall’esigenza di garantire certezze di retribuzione e protezione previdenziale e assicurativa al lavoratore occasionale e all’imprenditore agricolo che deve impiegare lavoratori occasionali – conclude Coldiretti Puglia – con una evidente semplificazione nelle procedure di assunzione, soprattutto in considerazione delle peculiarità e delle esigenze anche improvvise di manodopera del settore agricolo.

Partito nel settore vitivinicolo, nel 2009 Il sistema di pagamento è stato esteso all’insieme delle attività stagionali agricole, ma quello della vendemmia è rimasto l’impiego predominante assorbendone in media circa la metà. Dopo una rapida crescita inziale nel tempo si è verificata una sostanziale stabilizzazione dei voucher venduti a livello nazionale dove la Coldiretti stima che nell’ultimo anno prima dell’abrogazione siano stati impiegati circa 1,3 milioni di voucher solo per la vendemmia, ora praticamente azzerati con l’entrata in vigore della nuova normativa.

 

Dal territorio

TOSCANA, ACCORDO COLDIRETTI/CARABINIERI: GUERRA AI TAROCCHI AGROALIMENTARI

Coldiretti firma un accordo con l’Arma dei Carabinieri per lottare contro contraffazione e frodi alimentari e promuovere la tracciabilità dei prodotti enogastronomici e di artigianato, le attività di ricerca in campo agricolo e l’educazione ambientale.

All’Abbazia di Vallombrosa a Reggello (Fi), “Capitale” dei forestali italiani, in occasione delle celebrazioni in onore del patrono dei forestali San Giovanni Gualberto, il Generale C.A. Antonio Ricciardi, comandante delle Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri e il Presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo hanno sottoscritto un protocollo d’intesa teso a rafforzare la cooperazione tra le due organizzazioni.

L’obiettivo, nell’ambito delle specifiche competenze, è quello di tutelare la sicurezza dei consumatori e il patrimonio agroalimentare e ambientale nazionale. “La collaborazione – ha detto Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana, presente all’evento – sarà incentrata su iniziative per la tracciabilità dei prodotti enogastronomici e di artigianato e per la lotta alla contraffazione, sulla promozione di attività di ricerca e approfondimento per l’efficienza biologica delle coltivazioni e su iniziative di educazione e diffusione della cultura ambientale”.

Alla giornata vallombrosana, che ha visto la consueta accensione della “Lampada votiva forestale”, hanno presenziato anche il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri.

“La nostra Organizzazione  – ha detto Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – da sempre persegue la strada della legalità, non a caso ha promosso la nascita dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, per cui ben vengano, quindi, le collaborazioni come questa ed i controlli effettuati dalle forze dell’ordine grazie ai quali vengono smascherati casi di tarocchi alimentari sempre più diffusi che mettono a rischio la salute dei cittadini, l’ambiente e il territorio, oltre al tessuto economico delle nostre imprese”.

I saloni della prestigiosa Abbazia sono stati anche scenario ideale per un gustoso banchetto chiaramente a base di prodotti tipici della Toscana, sotto la sapiente regia degli Agrichef di Terranostra Camagna Amica, guidati da Diego Scaramuzza, e non è mancato il momento della solidarietà con la Comunità Monastica custode del luogo.

 

PIEMONTE, SICUREZZA ALIMENTARE: STRATEGICO ACCORDO CON ARMA DEI CARABINIERI 

Firmato un accordo fra l’Arma dei Carabinieri e Coldiretti per lottare contro contraffazione e frodi alimentari e promuovere la tracciabilità dei prodotti enogastronomici e di artigianato, le attività di ricerca in campo agricolo e l’educazione ambientale. L’obiettivo è quello di tutelare la sicurezza dei consumatori e il patrimonio agroalimentare e ambientale nazionale.

“La nostra Organizzazione da sempre persegue la strada della legalità per cui la collaborazione sarà incentrata su iniziative per la tracciabilità dei prodotti enogastronomici e di artigianato e per la lotta alla contraffazione, sulla promozione di attività di ricerca e approfondimento per l’efficienza biologica delle coltivazioni e su iniziative di educazione e diffusione della cultura ambientale – spiegano nel sottolineare l’importanza dell’accordo Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato Confederale – la filiera del cibo, dalla sua produzione al trasporto, dalla distribuzione alla vendita, ha tutte le caratteristiche necessarie per attirare l’interesse delle organizzazioni malavitose. Per questo Coldiretti ha promosso la nascita dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare: ben vengano, quindi, i controlli effettuati dalle forze dell’ordine grazie ai quali vengono smascherati casi che in altri Paesi, dentro e fuori l’Ue, non verrebbero alla luce. I vari organi preposti per presidiare il territorio – concludono Galliati e Rivarossa – svolgono un ruolo anche a difesa della salute dei cittadini, dell’ambiente e del territorio stesso, oltre che del tessuto economico della nostra Regione”.

 

LIGURIA, TUTELA FILIERA AGROALIMENTARE E AMBIENTE: ACCORDO CON I CARABINIERI

Importante passo avanti per frenare le frodi alimentari e i furti a danno delle imprese agricole: accordo siglato fra Arma dei Carabinieri e Coldiretti, con la firma del protocollo tra il Generale C.A. Antonio Ricciardi, Comandante delle Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri e il Presidente Nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo.

Lo rende noto Coldiretti Liguria, come segno forte per la lotta alla contraffazione e contro le frodi alimentari, dove viene rafforzata la cooperazione, nell’ambito delle specifiche competenze, fra la maggiore organizzazione italiana di rappresentanza delle aziende agricole e l’Arma dei Carabinieri, da sempre in prima linea a tutela della sicurezza dei consumatori e del patrimonio agroalimentare e ambientale nazionale. L’accordo si inserisce in un’ottica più ampia di garanzia del consumatore e promuove la tracciabilità dei prodotti enogastronomici ed artigianali, l’attività di ricerca per l’efficienza biologica delle coltivazioni e l’educazione ambientale.

“Proteggere il nostro Made in Italy – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – per tutelare il consumatore, che deve avere sempre la certezza di acquistare prodotti non contraffatti, ma provenienti da aziende locali. In Liguria, soprattutto nel ponente, nell’ultimo anno molti sono stati i furti di fronde e prodotti agricoli, compiuti non da “ladri di polli” disorganizzati, ma da bande esperte, che hanno saccheggiato in maniera sistematica serre e orti. I furti ed i saccheggi nelle aziende agricole provocano un duplice danno: oltre alla pianta trafugata, si mettono a rischio anche le produzioni future.  In un blitz dei Carabinieri del marzo scorso sono stati riportati alla luce nell’imperiese circa 300 kg di fronde rubate, che, al contrario, sarebbero state destinate al mercato nero. Il mercato nero è il cancro della nostra economia, che lede le aziende locali e l’intero comparto agroalimentare. È importante collaborare per mettere finalmente la parola fine a questi casi.  Ma non solo, l’accordo stilato è una garanzia aggiunta a tutela delle nostre eccellenze, che arrivano sul mercato in maniera trasparente e tracciabile”.

 

CUNEO, VIOLENTA GRANDINATA NEL MONREGALESE: NOCCIOLETI E VIGNETI IN GINOCCHIO

Una violenta grandinata nella serata di ieri ha colpito la zona del Monregalese, Piozzo e Carrù, le località più danneggiate. Noccioleti e vigneti in ginocchio e campi imbiancati, come se avesse nevicato. La campagna è fortemente compromessa. Per la vite i danni sono pesantissimi, oltre ai grappoli per terra, quelli che sono ancora sulla pianta hanno gli acini completamente disfatti.

“In queste ore i tecnici dell’agenzia 4A Coldiretti stanno svolgendo i sopralluoghi presso le aziende per monitorare i danni – spiega Gianni Gentile, segretario Zona Coldiretti Mondovì e Ceva – e a mettere in atto le pratiche agronomiche per salvare il salvabile, ma l’emergenza non è superata: il vigneto ora è debolissimo, i tralci spellati sono più esposti a malattie e parassiti, le foglie sono a terra e non possono più proteggere i grappoli. Ci vorranno alcuni giorni per stabilire l’esatta entità del danno, ma calcolando che la produzione è di circa 80 quintali ad ettaro, oltre la metà è andata persa”.

Per le viti e i tralci, saranno necessarie potature e cimature ad hoc per gestire la nuova vegetazione che si svilupperà dopo la grandinata. Anche per il nocciolo, che ha una produzione di circa 20 quintali ad ettaro, il 50- 60% del raccolto è compromesso. La grandine ha provocato il distacco anticipato dei frutti e ha lacerato sia le foglie che il legno, rendendo indispensabili interventi cicatrizzanti. I chicchi di grandine erano così grandi che in molti casi hanno non solo fessurato, ma addirittura spaccato il guscio. Grossi danni anche ai cereali: dopo un’annata difficile per l’elevata piovosità, chi non ha trebbiato il grano, rischia di perdere oltre la metà del raccolto.

 

ANCONA, BENE RITORNO VOUCHER IN AGRICOLTURA PER GIOVANI E PENSIONATI

Il ritorno dei voucher in agricoltura permetterà di recuperare in trasparenza l’87% delle opportunità di lavoro perdute tra il 2016 e il 2017 nelle Marche a causa di una normativa, quella subentrata dopo la riforma del sistema di lavoro accessorio, che ha reso di fatto inutilizzabile lo strumento per le imprese agricole, come già denunciato a suo tempo da Coldiretti. “Nato per il settore agricolo – sono le parole di Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Ancona – è lo strumento ideale per permettere una remunerazione stagionale rispettando i diritti dei lavoratori e garantendo la semplicità di utilizzo per l’imprenditore. Coglieremo l’invito del Ministro dello Sviluppo Economico del Lavoro e Vicepremier Luigi di Maio a costruire insieme la norma per provvedere al reinserimento del voucher. Con l’auspicio di poter agire tempestivamente in maniera tale da poterla applicare già a partire dalla vendemmia che è alle porte”.

Lo scorso anno sono state appena 6.841 i voucher utilizzati per i lavori agricoli contro gli oltre 50mila del 2016. Opportunità di lavoro sottratte a studenti e pensionati marchigiani nella attività stagionali di campagna che iniziano l’estate con le prime raccolte, seguono con la vendemmia e, successivamente, con le olive. La loro reintroduzione rilancia dunque la possibilità di integrazione di reddito per le categorie più deboli come i pensionati e gli studenti ma senza gli abusi (basti pensare che nel 2016 i voucher “agricoli” rappresentavano appena lo 0,8% di tutti quelli acquistati in regione) che si sono verificati in altri settori vista la regolamentazione fedele a tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati).

 

SALERNO, CILENTO: ALLARME CINGHIALI NON PUO’ ESSERE PIU’ SOTTOVALUTATO

“Non è più solo questione di agricoltura e di danni alle coltivazioni. A rischio c’è la sicurezza dei cittadini”. A dirlo è Coldiretti Salerno dopo l’ennesimo incidente stradale causato da un cinghiale, registrato nel Cilento. Coldiretti chiede un’accelerazione degli interventi di riduzione degli ungulati e l’attuazione di un piano di contenimento. “I cinghiali – sottolinea il presidente di Coldiretti Vito Busillo – devastano campi, azzerano le produzioni, mettono a repentaglio la sicurezza stessa dei cittadini e creano conseguenze devastanti all’ambiente contribuendo all’impoverimento della fauna e della flora del bosco e del sottobosco.

Il numero degli esemplari è ormai fuori controllo. Bisogna dare immediatamente corpo agli interventi: i cinghiali sono ormai un pericolo, si spingono fino ai centri cittadini, invadono le carreggiate, cercano cibo lungo i cigli stradali. Siamo arrivati al punto di non ritorno. È in gioco l’economia di intere aree della provincia, l’equilibrio ambientale e l’incolumità delle persone. Bisogna intervenire con urgenza: il risarcimento danni da solo non basta, servono misure straordinarie”.

Coldiretti Salerno ha proposto anche l’attivazione di una filiera certificata di qualità: “La scommessa di una filiera sicura, di qualità, che vada dal cacciatore alla tavola, attraverso il trattamento delle carni, i controlli sanitari, la loro preparazione, la somministrazione, il consumo – ricorda il direttore di Coldiretti Salerno, Enzo Tropiano – è stato già sviluppato con successo in altre regioni, creando un’opportunità positiva di lavoro per tanti operatori. Auspichiamo anche qui un progetto di filiera certificata di qualità affinchè i cinghiali possano essere una risorsa economica per i territori”.

 

PUGLIA, MIGRANTI: GRANDE RISORSA PER AGRICOLTURA REGIONALE

Per spezzare la catena dello sfruttamento occorre affiancare le norme sul caporalato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari, presentate dall’apposita commissione presieduta da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti e mettere freno alla piaga del caporalato bianco. E’ quanto emerso nel corso dell’Assemblea Nazionale di Coldiretti. Dalle conserve di pomodoro cinesi all’ortofrutta sudamericana a quella africana in vendita nei supermercati italiani fino ai fiori del Kenya, quasi un prodotto agroalimentare su cinque che arriva in Italia dall’estero – denuncia Coldiretti Puglia – non rispetta le normative in materia di tutela dei lavoratori – a partire da quella sul caporalato – vigenti nel nostro Paese.

“Le imprese agricole che rischiano – denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – per una qualsiasi lieve omissione commessa, prima punita con una sanzione amministrativa anche di poche decine di euro, di rispondere di un grave reato penale davanti ad un Giudice, al contempo devono assistere impotenti al comportamento di soggetti che approfittano della disponibilità di manodopera a basso costo sul mercato interno ed internazionale e, per di più, devono affrontare il “caporalato bianco” della competizione tra prodotti italiani e stranieri, agevolati questi ultimi da forme di “dumping sociale e sanitario” che consente loro di ottenere il miglior prezzo possibile sul mercato”.

Da sottolineare, poi, che la filiera agroalimentare, dalla produzione agricola al commercio all’ingrosso fino ad arrivare alla distribuzione organizzata, non è quasi mai governata – aggiunge Coldiretti Puglia – da leggi che contrastino efficacemente l’abuso di potere economico da parte di alcune componenti della filiera rispetto ad altre più deboli.

“I prodotti dell’agricoltura italiana passano nelle mani dei lavoratori stranieri – ha aggiunto Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – che rappresentano circa il 25 per cento del numero complessivo di giornate di occupazione del settore e rappresentano, quindi, una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy alimentare nel mondo. Sono 134mila gli stranieri residenti in Puglia, con una equa ripartizione tra uomini e donne e le province di Bari e Foggia rappresentano i principali poli attrattivi per gli stranieri regolarmente residenti. Lecce, nel dettaglio, secondo i dati, è la provincia più ambita dalla nuova migrazione, seguita da Foggia, una grande risorsa dell’agricoltura pugliese che va valorizzata e difesa da inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il proprio lavoro e gettano una ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell’attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale”.

Senza dimenticare che “sfruttamento” nei confronti degli imprenditori agroalimentari è avvalersi – conclude Coldiretti Puglia – impunemente del cosiddetto “italian sounding”, comportamento molto subdolo e difficile da individuare che priva i nostri produttori agricoli di miliardi di euro e l’intero settore di milioni di posti di lavoro regolare.

 

EMILIA-ROMAGNA, MALTEMPO: AGRICOLTORI SENZA RISARCIMENTI GELATE MARZO 2018

È allarme tra i produttori agricoli dell’Emilia Romagna per l’assordante silenzio delle istituzioni sui risarcimenti dei pesanti danni provocati in regione dall’ondata di gelo tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo scorso, che provocò nella campagne da Piacenza a Rimini circa 100 milioni di perdite. Lo denuncia Coldiretti Emilia Romagna ricordando che le gelate avevano colpito pesantemente i frutteti, in particolare albicocchi e peschi, e gli ortaggi, dai carciofi ai cavoli, dai pomodori ai broccoli.

Dopo i sopralluoghi della Regione Emilia Romagna – spiega Coldiretti – è partita la procedura per il risarcimento con l’invio della documentazione dei danni al ministero delle Politiche agricole. Da allora tutto tace. L’allarme dei produttori – rincara Coldiretti Emilia Romagna – nasce anche dalla mancanza di copertura in quel periodo delle assicurazioni contro le calamità naturali in quanto la campagna assicurativa non era ancora aperta e non era stato possibile assicurare le coltivazioni.

La mancata risposta delle istituzioni a distanza di oltre quattro mesi dagli eventi – afferma Coldiretti regionale – fa presumere un esito negativo delle richieste degli agricoltori, che si troverebbero in questo caso totalmente scoperti vista l’impossibilità di assicurarsi. Per evitare di aggiungere disastro a disastro, vista la vastità delle aree colpite e le forti perdite economiche, Coldiretti Emilia Romagna propone di attivare la stessa procedura utilizzata nel 2017 per la siccità. Occorre – spiega Coldiretti – una norma apposita che, in deroga al decreto 102/2004 sulla calamità naturali, consenta di risarcire il danno per le colture assicurabili.

Se non arriverà una risposta chiara in tempi brevissimi, Coldiretti Emilia Romagna prenderà contatti con tutti i parlamentari della regione per sollecitare la presentazione alle Camere di una apposita norma salva-aziende.

 

PIACENZA, MALTEMPO: AGRICOLTORI SENZA RISARCIMENTI PER LE GELATE DI MARZO 2018

È allarme tra i produttori agricoli dell’Emilia Romagna per l’assordante silenzio delle istituzioni sui risarcimenti dei pesanti danni provocati in regione dall’ondata di gelo tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo scorso, che provocò circa 100 milioni di perdite. Anche il Piacentino venne colpito.

Lo denuncia Coldiretti ricordando che le gelate avevano interessato pesantemente i frutteti, in particolare albicocchi e peschi, e gli ortaggi, dai carciofi ai cavoli, dai pomodori ai broccoli.

Dopo i sopralluoghi della Regione Emilia Romagna – spiega Coldiretti – è partita la procedura per il risarcimento con l’invio della documentazione dei danni al ministero delle Politiche agricole. Da allora tutto tace. L’allarme dei produttori – rincara Coldiretti – nasce anche dalla mancanza di copertura in quel periodo delle assicurazioni contro le calamità naturali in quanto la campagna assicurativa non era ancora aperta e non era stato possibile assicurare le coltivazioni.

La mancata risposta delle istituzioni a distanza di oltre quattro mesi dagli eventi – afferma Coldiretti – fa presumere un esito negativo delle richieste degli agricoltori, che si troverebbero in questo caso totalmente scoperti vista l’impossibilità di assicurarsi. Per evitare di aggiungere disastro a disastro, vista la vastità delle aree colpite e le forti perdite economiche, Coldiretti propone di attivare la stessa procedura utilizzata nel 2017 per la siccità, anche quella devastante per il territorio piacentino. Occorre – spiega Coldiretti – una norma apposita che, in deroga al decreto 102/2004 sulla calamità naturali, consenta di risarcire il danno per le colture assicurabili.

Se non arriverà una risposta chiara in tempi brevissimi, Coldiretti Emilia Romagna prenderà contatti con tutti i parlamentari della Regione per sollecitare la presentazione alle Camere di una apposita norma salva-aziende.

 

VALLE D’AOSTA, CON RITORNO VOUCHER PIU’ SEMPLICE IL LAVORO IN VIGNE E MELETI

“Con il ritorno dei voucher anche in Valle d’Aosta potranno essere recuperati, con trasparenza, diversi posti di lavoro occasionali nelle attività legate alla vendemmia e alla raccolta delle mele”. Così Richard Lanièce, direttore di Coldiretti Valle d’Aosta, commenta le dichiarazioni del ministro Luigi Di Maio sulla reintroduzione dei voucher per l’agricoltura e il turismo presentando le linee guida dei suoi dicasteri al Senato.

“La riforma in materia, introducendo un eccesso di burocrazia, ha azzerato di fatto questa opportunità di lavoro in agricoltura, opportunità che consente di avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti o mantenere attivi anziani pensionati, senza gli abusi che si sono verificati negli altri settori” sottolinea ancora Lanièce.

 

FERRARA, FATTURAZIONE ELETTRONICA PER CESSIONE CARBURANTI PER AGRICOLTURA

Chiariti i termini della fatturazione informatica per il carburante utilizzato da agricoltori e pescatori, ma i rivenditori possono già emettere documenti fiscali in formato elettronico. Necessario poter comunicare il proprio indirizzo mail certificato. Con circolare n. 13 del 2 luglio 2018, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che l’obbligo di fatturazione elettronica dal 01-07-2018 non riguarda le cessioni di carburanti impiegati nei mezzi agricoli (come definiti dal codice della strada) e non riguarda il carburante impiegato dalle imbarcazioni e aereomobili.

Tuttavia, è probabile che le principali imprese fornitrici del gasolio “agricolo” emettano le fattura elettroniche anche per il carburante “agricolo” per uniformità dei loro processi interni. E’ pertanto opportuno che ogni impresa, anche quelle agricole, conosca e sia in grado di comunicare il proprio indirizzo P.E.C. al fornitore di carburante in modo da avere una agevole riscontro delle fattura elettronica emessa.

Si ricorda inoltre che la normativa attualmente in vigore prevede per la detrazione dell’IVA assolta per gli acquisti di carburante, documentati da fatture sia cartacee che elettroniche, il pagamento debba essere effettuati con sistemi tracciabili ossia diversi dal contante. Per la normativa antiriciclaggio, l’utilizzo del contante è legittimo fino alla soglia di € 2.999,00, mentre per la detraibilità dell’IVA esposta nelle fatture d’acquisto del carburante, il pagamento della fattura va fatto “sempre” con sistemi tracciabili se si desidera esercitare la detrazione IVA. Gli uffici di Coldiretti Ferrara sono a disposizione per ogni necessità ed approfondimento.

 

CALABRIA, ASSEGNAZIONE GASOLIO AGRICOLO: CONTINUANO DIFFICOLTÀ AGRICOLTORI 

“Metaforicamente si potrebbe dire che i responsabili del servizio del  Dipartimento Agricoltura Regionale evidentemente preferiscono che le aziende agricole vadano a “trazione animale” piuttosto che assegnare il gasolio agricolo per i lavori  in azienda”. Questo il commento di Pietro Molinaro presidente di Codiretti Calabria che ancora una volta è costretto ad evidenziare criticità e complessità non risolte   dopo 20 mesi dalla deliberazione della Giunta Regionale (n. 432 10-11-2016), adottata per “riordinare le attività di gestione e assegnazione del gasolio agricolo”, riscontrate già al primo anno di applicazione.  Infatti – riferisce – si riscontrano duplicazioni di adempimenti procedurali e sovrapposizioni delle funzioni amministrative delegate, tempi di attesa intollerabili, disagi ed errori del sistema specie nel periodo cruciale dei lavori. 

Anche quella della semplificazione delle procedure, declinata nella DGR si preferisce che rimanga una incompiuta. Infatti – sottolinea – rimangono inattuate le funzioni che consentono agli agricoltori di delegare al Caa tutti gli adempimenti necessari, introducendo nuovi obblighi per gli agricoltori in netto contrasto con la normativa nazionale oltre che con la DGR, con procedure gestionali non omogenee nei diversi uffici agricoli della regione. Insomma si sta facendo il contrario di quanto disposto dalla Giunta Regionale.

Qualche esempio di questa cervellotica applicazione? Eccoli: procedimento burocratico in netto contrasto con la valorizzazione dei dati del fascicolo aziendale e del piano colturale annuale, duplicazioni di adempimenti e di processo per la gestione delle richieste di assegnazione, agricoltori costretti ad utilizzare obbligo per gli agricoltori ad utilizzare di ben tre identificazioni digitali (Codice Uma, Codici di accesso individuali per accedere al portale UMA e Smart Card con relativi codici) sottoposte a segretezza. E poi, come se non bastasse, i rapporti con il fornitore di gasolio che espongono a rischio l’agricoltore ignaro. Insomma – annota Molinaro –  se l’applicazione di una DGR risulta complicata o meglio tale si vuole fare diventare c’è davvero da essere preoccupati!

Pertanto – è la richiesta – chiediamo che venga data piena esecuzione alla DGR, gli agricoltori si rivolgano al SuperCAA , garante e artefice della semplificazione, la regione faccia i controlli ma non crei complicazioni che risultano alimentare una catena di carte inutili e sovrapposizioni che a loro volta accrescono il potere di una burocrazia elefantiaca che vuole rendere complicate le cose semplici. Non ci sembra di chiedere troppo!!

 

NUORO OGLIASTRA, CONFERME PER I PRESIDENTI DI SEZIONE DI SILANUS E BORTIGALI

La sezione Coldiretti di Silanus ha confermato alla carica di presidente Salvatore Angelo Morittu titolare di un’azienda di allevamento di ovini e bovini da carne di razza Limousine. Conferma anche per Costantino Piras a Bortigali, allevatore di ovini. La Federazione di Coldiretti Nuoro Ogliastra si avvia ormai alla conclusione dei rinnovi delle cariche sociali nelle sezioni. All’appello ne mancano, infatti, solo 5 che si dovrebbero concludere martedì prossimo.

 

CAGLIARI, ANTONIO MAIS È IL NUOVO DELEGATO PROVINCIALE DU GIOVANI COLDIRETTI

Antonio Mais è il nuovo delegato provinciale di Coldiretti Giovani Cagliari, prende il posto dell’uscente Laura Zucca di Carbonia. E’ stato eletto all’unanimità dai giovani agricoltori under trenta riunitisi in assemblea nella federazione regionale di Coldiretti. Antonio, ha 28 anni ed è di Gonnosfanadiga dove, insieme alla famiglia conduce una azienda che alleva ovini, suini e bovini, oltre a produrre olive.

Oltre al delegato l’assemblea ha eletto anche il Comitato provinciale che affiancherà Mais nel nuovo ruolo.  Sei giovani agricoltori e allevatori tutti alla prima esperienza eccetto Valentina Murru di Castiadas, produttrice di miele e del nocciomiele che nel 2016 gli ha consentito di vincere l’Oscar green regionale, che faceva parte anche del comitato uscente. Gli altri giovani sono Paolo Secci, Arianna Basciu, Spartaco Atzeni, Sonia Melis, Matteo Pilleri e Piero Sarritzu.

Antonio Mais, emozionato per la nuova carica, dopo aver ringraziato i colleghi per la fiducia accordatagli: “la ritengo una opportunità molto importante. Siamo un gruppo unito con tante idee ed entusiasmo che dobbiamo mettere al servizio delle imprese agricole. Sono certo che con la collaborazione di tutti riusciremo a fare un ottimo lavoro”.  

 

Appuntamenti

NAPOLI: TANTE LE SFIDE PER L’AGRICOLTURA PARTENOPEA, TRA MARE E TERRA

Lunedì 16 luglio

Lunedì 16 luglio alle ore 11.00 presso la Camera di Commercio di Napoli, nella sala Parlamentino, si terrà l’assemblea elettiva della federazione provinciale di Coldiretti Napoli. L’appuntamento conclude un lungo percorso di rinnovo delle sezioni di Coldiretti presenti su tutto il territorio partenopeo. Partecipano alla riunione il vicepresidente nazionale Gennarino Masiello, il direttore regionale Salvatore Loffreda e il presidente uscente Vincenzo Di Nardo. Alla cerimonia di proclamazione del nuovo presidente parteciperà l’assessore Enrico Panini, su delega del sindaco di Napoli e della Città Metropolitana Luigi de Magistris.

I componenti dell’assemblea di Coldiretti Napoli sono: Marianna D’Auria (sezione Castellammare), Paolo Castaldo (Acerra-Afragola), Mario Di Guida (Mugnano-Chiaiano), Francesco Pirozzi (Giugliano-Calvizzano-Villaricca-Marano), Tommaso Picascia (Qualiano), Carmine Farina (Cardito-Frattamaggiore-Frattaminore), Pasquale Imperato (Ercolano-Portici), Bruno Sodano (Marigliano-Mariglianella-Saviano-Scisciano-San Vitaliano), Angelo Zinco (Ponticelli), Luigi Capuano (Pozzuoli), Giuseppe Panariello (Torre del Greco), Bianca Venanzio (Vico Equense), Antonio Luigi Pollio (Massa Lubrense), Giovanna Scala (Nola-Camposano-Casamarciano-Carbonara-Comiziano-San Paolo Belsito-Liveri-Palma  Campania), Andrea D’Ambra (Forio d’Ischia), Roberto Mattera (Ischia), Ferdinando Ambrosio (Terzigno), Mariano Vinaccia (Sant’Agnello di Sorrento), Vincenzo Di Nardo (presidente Federpensionati), Domenico Sabatino (delegato provinciale Coldiretti Giovani Impresa), Valentina Stinga (responsabile provinciale Coldiretti Donne Impresa).

 

FERRARA: SERATA FINALE PREMIO INNOVAZIONE GIOVANI 2018, TRE FERRARESI IN LIZZA

Lunedì 16 luglio

Sarà l’azienda agricola Bertinelli a Noceto ad ospitare la fase finale del premio innovazione giovani di Coldiretti per l’Emilia-Romagna. Tra i finalisti ci sono ben tre aziende ferraresi che si contenderanno l’ambito premio. In mostra le idee innovative che creano lavoro.

Dalle feste nei campi di canapa agli allevamenti da cui si ricava lana che non dà allergia, dalla bava di lumaca per creme di bellezza alle erbe infestanti che fanno bene, dagli orti coltivati via internet al bosco con 300 mila alberi da tartufo. Sono alcune delle esperienze innovative che verranno messe in mostra in occasione della serata finale del premio Innovazione Giovani promossa da Coldiretti Giovani Impresa Emilia Romagna che si svolgerà lunedì 16 luglio 2018 alle ore 18,30 presso l’azienda agricola Bertinelli, in via Medesano 1 a Noceto di Parma, dove arriveranno giovani da tutta l’Emilia Romagna.

In un expo green appositamente allestito sarà possibile vedere dal vivo i prodotti e le tecnologie che stanno rinnovando il modo di fare agricoltura e che costituiscono le idee piene di ingegno con cui i giovani fanno impresa. Verranno anche presentati gli ultimi dati sulle imprese giovanili agricole, le uniche a crescere in Emilia Romagna nel 2018. Nell’ambito della serata verrà presentato il libro di Nunzio Primavera “La gente dei campi e il sogno di Bonomi – la Coldiretti dalla fondazione alla Riforma Agraria”, con l’autore che sarà intervistato dal giornalista Andrea Gavazzoli.

Interverranno il segretario nazionali di Coldiretti Giovani Impresa, Carmelo Troccoli, il delegato regionale, Andrea Degli Esposti, il presidente e il direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello e Marco Allaria Olivieri.

Da Ferrara saranno ben tre le aziende innovative di giovani imprenditori che sono state selezionate per la fase finale e che si contenderanno il premio nelle rispettive categorie: Tundo Sebastiano, che ha avviato la filiera della Quinoa nella sua azienda ad Argenta, e che commercializza direttamente i semi di questa pianta originaria del Sud America ed oggi molto richiesta per la sue ottime caratteristiche nutrizionali e salutistiche; Il Bosco Officinale di Sabrina e Massimiliano Zanelli, che oltre alle consuete colture del Delta del Po, ha avviato l’attività di coltivazione e trasformazione di piante aromatiche e spezie, ricavandone una vasta gamma di prodotti salutistici e cosmetici, utilizzando anche piante di solito considerate infestanti; Fischerman di Mosè e B., una piccola cooperativa di pescatori, che grazie all’intraprendenza di Mosè Padoan, è passata dalla coltivazione di vongole e cozze e pesce nelle valli salmastre e nei canali di Comacchio, alla vendita diretta nei mercati contadini sia del prodotto fresco che cucinato e pronto per il consumo.

 

BOLOGNA: ETICHETTA “PRODOTTO DI MONTAGNA” CONTRO SPOPOLAMENTO

Martedì 17 luglio

Potrebbe contribuire ad arrestare la diaspora delle aziende agricole dalla montagna bolognese dove dal duemila ad oggi ha chiuso 1 impresa su 3. È il marchio “Prodotto di Montagna” approvato da oltre un anno dal decreto che recepisce il Regolamento UE 1151/2012, il cosiddetto “Pacchetto Qualità”, per valorizzare la provenienza delle produzioni. Per valutare tutte le possibili applicazioni di questo strumento, Coldiretti Bologna organizza il primo di una serie di incontri per le aziende delle aree montane per martedì 17 luglio alle ore 20,30 presso la sala civica di Marano di Gaggio Montano in via della Fiera 13. All’incontro interverrà il responsabile della Sicurezza alimentare di Coldiretti Emilia Romagna, Dennis Calanca, che tratterà dei soggetti che possono utilizzare il marchio, i prodotti interessati, il territorio coinvolto e gli adempimenti necessari per adottare la normativa.

Il decreto – sottolinea Coldiretti Bologna – riconosce il valore dell’origine delle produzioni agroalimentari e rafforza l’importanza di fornire ai consumatori informazioni trasparenti. In questo modo l’etichetta “prodotto di montagna” diventa uno strumento sia economico, sia sociale al servizio dei produttori e degli amministratori di 27 dei 55 Comuni bolognesi, dove vivono oltre 150 mila abitanti per dare maggiore valore aggiunto alle produzioni ottenute su oltre il 40% del territorio provinciale.

Per essere classificati “di montagna” i prodotti vegetali e il miele – informa Coldiretti Emilia Romagna – devono essere totalmente ottenuti e trasformati nelle aree montane; per la trasformazione ad esempio in conserve e confetture possono essere utilizzati ingredienti (spezie, zucchero, erbe) in quantità non superiori al 50% del peso totale. I prodotti zootecnici devono essere ottenuti da animali allevati negli ultimi due terzi della loro vita in montagna e nutriti con mangimi prodotti in aree montane per percentuali pari al 60% per i bovini, al 50% per pecore e capre e al 25% per i maiali. La trasformazione di carne e latte deve avvenire in strutture situate entro una distanza massima di 10 chilometri dai confini amministrativi dei Comuni montani, per quanto riguarda il latte, ed entro 30 chilometri per la carne.

La valorizzazione dei prodotti di montagna – conclude Coldiretti Emilia Romagna – è un importante tassello per salvaguardare la presenza dell’attività agricola in aree dove la presenza dell’uomo è fondamentale per l’equilibrio ambientale e la salvaguardia dal dissesto idrogeologico.

 

PADOVA: LA FILATURA DELLA MOZZARELLA AL MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA

Sabato 14 luglio

Filatura della mozzarella in diretta con il casaro al Mercato Coperto Padova Km zero sabato 14 luglio. Gli appassionati di formaggi e latticini potranno conoscere tutti i segreti del mestiere del casaro, raccontato dal vivo direttamente dall’agricoltore che trascorre buona parte dell’anno in malga in quota, sull’Altopiano di Asiago, dove si occupa del bestiame e della produzione di formaggio fresco e stagionato. Il casaro dimostrerà la filatura della mozzarella e offrirà degli assaggi ai clienti del mercato. Sarà anche possibile fare acquisti di prodotti freschi e di stagione.

Al Mercato Coperto Padova km zero in via Vicenza 23, ogni sabato mattina dalle 8 alle 13 e mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 19 gli agricoltori di Coldiretti Campagna Amica Padova propongono una rassegna di appuntamenti con laboratori dedicati ai prodotti di stagione e tanti assaggi freschi e gustosi, ovviamente “made in Padova”.

Da oltre un mese il Mercato Coperto Padova Km Zero è il punto d’incontro fra gli agricoltori e i cittadini all’insegna delle tipicità di stagione e del territorio. I venti produttori di Coldiretti Campagna Amica Padova propongono oltre alla vendita diretta dei prodotti freschi e di stagione anche attività di animazione, degustazioni e dimostrazioni dedicate all’ortofrutta, ai latticini, alla carne, al pane e alle farine, alle confetture e molto altro ancora.

Gli ospiti del Mercato Coperto hanno la possibilità di farsi consegnare la spesa gratuitamente a domicilio grazie ad un pratico furgone elettrico messo a disposizione dal Mercato per raggiungere i clienti direttamente a casa. Sulla pagina Facebook Campagna Amica Padova saranno puntualmente riportate tutte le novità sulle iniziative.

 

VICENZA, FESTA DEA CORTA CON RIEVOCAZIONE STORICA DI MIETITURA E TREBBIATURA

Sabato 14 luglio

Domani alle 17, nello splendido scenario di Villa Zileri (località Biron) a Monteviale avrà luogo “La festa dea corte”, rievocazione storica della mietitura e della trebbiatura. Si tratta della prima edizione di questo evento, realizzato con l’impiego di macchine d’epoca. L’evento è reso possibile grazie a Coldiretti, che mette a disposizione, attraverso i propri associati, le “vecchie signore”, delle macchine che hanno fatto la storia nei campi vicentini. La rievocazione storica, organizzata dalla Proloco di Monteviale, con il patrocinio dei Comuni di Creazzo e Monteviale, è resa possibile grazie alla fattiva collaborazione di Coldrietti e Coldiretti Donne Impresa, Biblioteca internazionale La Vigna e La Corte di Bepi Ceolato.

 

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