COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 13 febbraio 2020

13 Febbraio 2020
News La Forza del Territorio del 13 febbraio 2020

Primo piano

PUGLIA

STOP EMBARGO RUSSO: PERSI 160MLN EURO DI EXPORT REGIONALE

Colpiti settori chiave come frutta fresca, carni, latte e derivati

Le esportazioni dell’agroalimentare pugliese in Russia hanno perso oltre 160milioni di euro in 5 anni, a causa dell’embargo sancito dalla Russia che ha colpito una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia, in occasione della visita dalla Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, sulla quale pesa l’embargo deciso dal presidente Vladimir Putin con decreto n. 778 del 7 agosto 2014 e più volte rinnovato come ritorsione alla decisione dell’Unione Europea di applicare sanzioni alla Russia per la guerra in Ucraina.

 “Si registra un crollo del 78% in valore dell’agroalimentare esportato, passato da 55 milioni di euro nel 2014 ad 11 milioni di euro nel 2019. La specializzazione strutturale dell’agricoltura pugliese, legata alla spiccata vocazione pedoclimatica, flessibilità e tradizione imprenditoriale, consente – aggiunge Coldiretti Puglia – di proporre una amplissima gamma di prodotti e si manifesta anche in termini di performance produttive. Un blocco dell’export, dunque, molto dannoso per la Puglia”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Il dato è confermato anche da Ismea, aggiunge Coldiretti Puglia, che segnala la forte battuta di arresto dell’export a causa dell’embargo russo per alcuni settori chiave come frutta fresca, carni, latte e derivati, penalizzando fortemente prodotti come uva, mele, kiwi, pesche, formaggi freschi e stagionati, carni bovine, prodotti spesso legati ad aree circoscritte come Puglia.

All’azzeramento della spedizione di questi prodotti agroalimentari Made in Italy in Russia e alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni si sommano – sottolinea la Coldiretti – quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato provocato dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy.  Si tratta di un costo insostenibile per l’Italia e l’Unione Europea ed è importante che si riprenda la via del dialogo poiché ancora una volta il settore agroalimentare è stato merce di scambio nelle trattative internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale.

Nei supermercati russi si possono ora trovare fantasiosi surrogati locali che hanno preso il posto dei cibi italiani originali, dalla mozzarella “Casa Italia”, dall’insalata “Buona Italia” alla Robiola Unagrande, dalla mortadella Milano al parmesan, dalla scamorza al mascarpone. A potenziare la produzione del falso Made in Italy non è stata però solo l’industria russa, ma – riferisce la Coldiretti – anche molti Paesi che non sono stati colpiti dall’embargo come la Svizzera, la Bielorussia, l’Argentina o il Brasile che hanno aumentato le esportazioni dei cibi italiani taroccati nel Paese di Putin.  In Russia – precisa la Coldiretti – è possibile infatti trovare scamorza, mozzarella, provoletta, mascarpone e ricotta Made in Bielorussia, ma anche salame Milano e Gorgonzola di produzione Svizzera e Parmesan o Reggianito di origine brasiliana o argentina.

Il rischio – continua la Coldiretti – riguarda anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, rischia di essere frenata per la mancanza degli ingredienti principali. In alcuni casi i piatti sono spariti dai menu mentre, in altri, sono stati sostituiti da tarocchi locali o esteri senza però che ci sia nella stragrande maggioranza dei ristoranti una chiara indicazione nei menu.

 

Dal territorio

 

LOMBARDIA, LA MAPPA DEI “TI AMO” CON 20 EURO PER PIANTE E MAZZI DI FIORI

Poco più di 20 euro per dire “ti amo” con i fiori. Secondo una rilevazione di Coldiretti Lombardia fra gli operatori del settore, sarà questa la spesa media in piante e fiori per la giornata di San Valentino. La regina resta la rosa, anche se non manca chi opta per altro come piante grasse, viole del pensiero, orchidee, primule.

La mappa lombarda dei “ti amo” con i fiori racconta che a Pavia si spendono in media dai 20 ai 25 euro, a Varese, Como, Lecco tra i 20 e i 30 euro così come a Mantova. A Bergamo e Cremona la media è intorno ai 20 euro, mentre a Brescia la media è di 30 euro per arrivare a punte di 60 euro per chi vuole fare un regalo più importante. Tra Milano, Lodi e Monza Brianza, la spesa media è tra i 20 e i 25 euro, mentre a Sondrio tra i 13 e i 20 euro. Ovviamente – spiega Coldiretti Lombardia – dipende dalla grandezza del bouquet o del vaso e dalla varietà di piante o fiori.

La rosa rimane la preferita, con i prezzi che possono andare dai 3 agli 8 euro l’una. In questo caso – precisa la Coldiretti – è bene ricordare che le rose andrebbero sempre regalate in numero dispari facendo attenzione anche ai colori, che possono comunicare sensazioni differenti. Quelle rosse significano passione ardente, quelle bianche testimoniano l’amore puro e spirituale mentre il color corallo rivela il desiderio. Ancora la rosa muschiata significa bellezza capricciosa, il color pesca palesa un amore segreto, l’arancio esprime fascino, il rosa amicizia, affetto e gratitudine. Particolare attenzione – avverte la Coldiretti – va prestata alla rosa di colore giallo perché oltre a simboleggiare un amore disperato e geloso, potrebbe anche comunicare tradimento o amore in declino.

Secondo l’indagine on line condotta dal sito www.coldiretti.it sugli italiani che hanno deciso di festeggiare il giorno degli innamorati con un dono, quasi quattro su dieci (37%) regalano un mazzo di rose rosse o altri fiori, che si confermano l’omaggio preferito per San Valentino. Per non rischiare di rimanere a mani vuote – continua ancora la Coldiretti Lombardia – c’è chi decide di prenotare in anticipo il regalo floreale e passare a ritirarlo all’ultimo momento.

“Piante e fiori – commenta Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Lombardia – sono fra i regali più apprezzati per San Valentino, ma rappresentano anche un comparto agricolo molto importante per la Lombardia. Tra coltivazione, produzione e servizi, infatti, le imprese attive hanno raggiunto quota 7 mila e danno lavoro a oltre 16mila addetti, per un valore del comparto che si aggira intorno ai 220 milioni di euro”.

Chi riceve dei fiori in dono e li vuole fare durare il più a lungo possibile, una volta a casa è opportuno- suggerisce la Coldiretti – accorciare il gambo di 3-4 centimetri nella parte finale dello stelo, non con le forbici ma con un coltello affilato e con un taglio netto e obliquo. I fiori vanno quindi immersi in acqua fresca e pulita, con il piccolo trucco di sciogliervi un’aspirina o 3-4 gocce di candeggina per litro d’acqua al fine di impedire la formazione di batteri che ostruirebbero i canali per portare l’acqua al fiore. L’acqua va cambiata una volta al giorno e occorre evitare l’esposizione a luce diretta, le correnti d’aria sia calda sia fredda e le fonti di calore.

 

SARDEGNA, COLDIRETTI-BIRAGHI: NASCE NUOVO PECORINO DA TAVOLA ETICO SOLIDALE

Nasce il Pecorino da tavola etico solidale dal latte munto e trasformato in Sardegna dalla cooperativa pastori Dorgali.

E’ la nuova proposta dell’accordo di filiera tra Coldiretti Sardegna e il caseificio piemontese Biraghi.

Un pecorino innovativo frutto di due anni di lavoro, attento alle esigenze e ai gusti dei consumatori, che è stato presentato questa mattina nel negozio Biraghi di Piazza San Carlo a Torino, alla presenza di Claudio Testa, Direttore Marketing e Strategie Commerciali Biraghi S.p.A., Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore di Coldiretti Sardegna e Leonardo Salis, Presidente della Cooperativa Pastori Dorgali.

Si tratta di un formaggio porzionato e confezionato grazie alle tecnologie moderne. Attualmente è in vendita nel negozio Biraghi di piazza San Carlo a Torino per una prima fase di test. E’ realizzato con 100% latte di pecora sardo, è a lunga stagionatura e ha un gusto dolce e delicato. Si presenta in una pratica confezione con apertura facilitata e zip “apri e chiudi”. Al suo interno una fetta da 150 grammi senza crosta laterale, posizionata su un vassoio estraibile che permette al consumatore di riporla nella confezione o in frigo senza sporcarsi le mani.

L’iniziativa è stata sviluppata con la Cooperativa Pastori Dorgali – che raggruppa 190 aziende – con l’obiettivo di ampliare le occasioni di consumo del pecorino, grazie al taglio in spicchio e al sapore delicato, e si inserisce all’interno dell’accordo di filiera stipulato nel 2017 tra Biraghi e Coldiretti Sardegna.

Accordo che in questi primi tre anni, oltre a garantire una remunerazione del latte equa ai pastori, sta raccogliendo il consenso dei consumatori grazie al grattugiato etico solidale prodotto dal 70% del pecorino della Cooperativa di Dorgali e 30% del vaccino Gran Biraghi 100% latte italiano che ora è in commercio anche nel resto d’Europa.

La presentazione del nuovo pecorino aggiunge, quindi, un ulteriore tassello alla collaborazione tra l’azienda cuneese e l’Organizzazione sarda, ampliando la gamma di prodotti a base di latte di pecora a marchio Biraghi.

«A distanza di tre anni dalla firma del nostro accordo, siamo felici di dare un seguito alla collaborazione con Coldiretti Sardegna e la Cooperativa Pastori Dorgali – dichiara Claudio Testa, Direttore Marketing e Strategie Commerciali di Biraghi S.p.A. -. Con questo prodotto abbiamo voluto rispondere alle esigenze del consumatore, proponendo un pecorino dolce da tavola, per il consumo quotidiano, realizzato con 100% latte sardo».

«E’ una nuovo progetto sul quale crediamo tantissimo – affermano Battista Cualbu e Luca Saba, Presidente e Direttore di Coldiretti Sardegna -. Il grattugiato etico solidale ha portato dei benefici a tutta la filiera. E oggi a distanza di tre anni non ci limitiamo a festeggiare i suoi successi (negli ultimi dieci mesi le vendite, già buone, sono cresciute con una media del +30% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima) ma stiamo facendo un altro passo in avanti, impensabile fino a tre anni fa, con un pecorino oggi non presente sul mercato. Questo è possibile grazie a partner seri come il caseificio Biraghi che ragiona come parte integrante della filiera e con il quale è possibile programmare e lavorare».

«Una grande soddisfazione presentare oggi questo nuovo pecorino frutto del lavoro sinergico e del grande contributo della Biraghi, – sostiene Leonardo Salis, Presidente della Cooperativa pastori Dorgali -. Un interlocutore illuminato che non solo garantisce un prezzo equo ai soci della cooperativa ma ci sta aiutando tantissimo a crescere grazie all’esperienza e conoscenza del settore e del mercato che mette a nostra disposizione».

 

LIGURIA, CONSUMI: BENE FRONTE UNANIME CONTRO ETICHETTATURA NUTRISCORE

Serve mantenere alta la guardia contro le etichette nutrizionali che rischiano di affermarsi nell’Unione Europea sotto la spinta delle multinazionali e che bocciano ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop), tra cui spiccano grandi eccellenze liguri come l’olio DOP Riviera Ligure che andrebbero invece tutelate e valorizzate fuori dai confini nazionali.

E’ quanto afferma Coldiretti Liguria nell’esprimere apprezzamento per il via libera unanime dell’Aula della Camera alle mozioni contro il nutriscore a partire da quella presentata su iniziativa del presidente di FdI Giorgia Meloni. L’etichetta nutri-score francese e quella a semaforo inglese che si stanno diffondendo in diversi Paesi, e modalità similari, penalizzano la dieta mediterranea e le grandi produzioni di qualità Dop e Igp italiane. Si tratta infatti di sistemi fuorvianti, discriminatori ed incompleti che finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.

“Purtroppo con questi tipi di etichettatura – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – si rischia di promuovere prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta e di sfavorire, invece, elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva pilastro della dieta mediterranea, e simbolo del nostro territorio. È inaccettabile spacciare per tutela del consumatore un sistema che cerca invece di influenzarlo nei suoi comportamenti orientandolo a preferire prodotti di minore qualità. Non bisogna mai dimenticare che l’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera non nel singolo prodotto, come prevede la proposta italiana del sistema a batteria che non attribuisce presunti “patentini di salubrità” ad un alimento.”

 

CAGLIARI, TRECENTO ETTARI SENZA ACQUA E COLTURE A RISCHIO

Un cavo ad alta tensione tiene in scacco oltre 30 imprese agricole di Pabillonis. Una storia assurda, l’ennesima per il comparto agricolo.

Circa 300 ettari a nord del Comune, in località riu Mannu e Pardu, rimasti senza acqua a causa di una perdita nella conduttura dell’irrigazione in via La Marmora (appena fuori dal paese), che ha costretto il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale a disporne da fine novembre scorso la chiusura per tutto il distretto.

Le aziende agricole, si ritrovano ancora oggi a distanza di quasi due mesi senza acqua in quanto il Consorzio, dopo la richiesta anche del Comune di chiudere la condotta per motivi di sicurezza (viste le ingenti perdite che stavano allagando la strada), rifiuta tutte le richiesta di assegnazione degli agricoltori fin tanto non ha la possibilità di effettuare i lavori di riparazione del guasto.

Lavori che però sono subordinati ad un intervento dell’Enel. Sopra il tubo della condotta dell’irrigazione, infatti, passano due cavi elettrici ad alta tensione dell’Enel, che non rendono possibile alcun intervento in sicurezza.

Per consentire agli operai del Consorzio di riparare il gusto è necessario che la multinazionale dell’energia metta prima in sicurezza i cavi.

Una situazione paradossale in cui a pagarne care le conseguenze sono ancor una volta le aziende agricole.

Il distretto serve circa 300 ettari molto fertili in cui gli agricoltori hanno già seminato diverse colture. Sono presenti orticole, seminativi e anche impianti serricoli.

E’ necessario intervenire con sollecitudine, perché anche a causa di queste temperature miti e dell’assenza prolungata di precipitazioni i campi, cosi come le serre, hanno necessità dell’acqua.

Non è un caso che la Coldiretti Sardegna, già dai giorni scorsi abbia chiesto la programmazione di un anticipo dell’irrigazione in tutto il territorio regionale.

Per le aziende di Pabillonis un ulteriore rinvio, immotivata tra l’altro, causerebbe danni ingenti con il rischio di perdere interi raccolti, mesi di lavoro e spese.

“Gli agricoltori non possono assistere impotenti alla perdita del raccolto per le negligenze e i tempi burocratici – afferma il direttore di Coldiretti Cagliari Luca Saba -. Sono situazioni paradossali che però mettono a rischio il lavoro di diverse imprese. Chiediamo che si intervenga immediatamente e si poga rimedio, altrimenti siamo costretti ad azioni di protesta più eclatanti”.

 

PIEMONTE, SERVE FRONTE COMUNE CONTRO NUTRI-SCORE ED ETICHETTA A SEMAFORO

Le etichette nutrizionali che rischiano di affermarsi nell’Unione Europea sotto la spinta delle multinazionali bocciano ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop) che la stessa UE dovrebbe invece tutelare e valorizzare. E’ quanto afferma Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per il via libera unanime dell’Aula della Camera alle mozioni contro il nutriscore. L’etichetta nutri-score francese e quella a semaforo inglese, che si stanno diffondendo in diversi Paesi, penalizzano la dieta mediterranea e le grandi produzioni di qualità Dop e Igp italiane.

“Con l’inganno delle etichette a semaforo e nutri-score si rischia di sostenere, con la semplificazione, modelli alimentari sbagliati che mettono in pericolo non solo la salute dei cittadini, ma anche il sistema produttivo di qualità del Made in Italy – spiegano il Presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa -. Si tratta infatti di sistemi fuorvianti, discriminatori ed incompleti che finiscono per escludere, paradossalmente, dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui, in alcuni casi, non è nota neanche la ricetta. È inaccettabile spacciare per tutela del consumatore un sistema che cerca invece di influenzarlo nei suoi comportamenti orientandolo a preferire prodotti di minore qualità, anche perché l’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera, come prevede la proposta italiana del sistema «a batteria» che tiene conto dell’insieme della dieta alimentare e non si focalizza sul singolo prodotto. Ad essere bocciati, ad esempio, ci sarebbero anche prodotti del Made in Piemonte, come il Gorgonzola. La nostra regione conta 14 Dop, 9 Igp: una grande biodiversità da valorizzare per evitare una indistinta omologazione, come potrebbe succedere se l’Ue non attiva misure ad hoc per una politica del cibo basata sulla differenziazione e sul rispetto del consumatore”.

 

MILANO, S. VALENTINO: MUSICA E PIATTI DELL’ AMORE, PIENONE NEGLI AGRITURISMI

Dai dolci a forma di cuore a bottiglie da collezione da dedicare al partner, dagli allestimenti con fiori rossi e candele ai pacchetti completi cena e pernottamento: tante le proposte per San Valentino negli agriturismi del Milanese, dove si prevede il tutto esaurito. E’ quanto stima la Coldiretti interprovinciale in base alle prenotazioni già raccolte dalle strutture presenti sul territorio in occasione della ricorrenza del 14 febbraio.

In particolare – spiega la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – in un agriturismo su tre della rete locale di Terranostra, l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio di Coldiretti, sono state organizzate iniziative ad hoc rivolte agli innamorati che approfittando del fine settimana hanno scelto di trascorrere San Valentino in campagna per godere dell’intimità del silenzio della natura e approfittare dei menù con prodotti di eccellenza e piatti creati per l’occasione.

All’agriturismo La Galizia di Cuggiono – precisa la Coldiretti interprovinciale – la cena a lume di candela propone ingredienti della tradizione lombarda rivisti con creatività e un occhio attento al tema della seduzione, dalla “Trota innamorata”, marinata alla barbabietola al “Maialino innamorato” servito con patate viola. Alla Botanica di Lentate sul Seveso – continua la Coldiretti – i consumatori potranno acquistare delle bottiglie di vino rivestite di ardesia come una vera lavagnetta scolastica, con un sacchetto contenente cancellino e gessetti mignon per dare libero sfogo alla propria creatività e dedicare l’omaggio al partner. Alla Cascina di Mezzo di Liscate spicca nel menù una crostata “Cuore rosso”, chiamata così perché fatta con ingredienti di colore rosso e servita con una ganache al cioccolato bianco.

A Cascina Bosco di Pessano con Bornago – aggiunge la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – l’antipasto dell’amore” vedrà i prodotti del territorio posizionati sui piatti a comporre delle forme che richiamano il tema della giornata. L’agriturismo Agrimania di Garbagnate Milanese, oltre che sulla qualità del cibo punta anche sull’atmosfera romantica ricreata da melodie e canzoni proposte dal vivo. I Leprotti di Abbiategrasso puntano invece sull’agribeauty, con un abbinamento tutto compreso tra massaggio di coppia, camera per la notte e prima colazione.

Menù di S. Valentino – chiarisce la Coldiretti interprovinciale – anche all’agriturismo Dolce Luna di Milano città, dove il rosso della barbabietola e della marmellata al peperoncino si sposano con il classico risotto. “Prevediamo il tutto esaurito – commentano alle Cave del Ceppo di Trezzo sull’Adda – anche perché cadendo di venerdì San Valentino si presta più del solito a un’uscita serale. Arrivano coppie di ogni età, dai ventenni agli ottantenni. Questa è una festa davvero per tutti”.

 

MODENA, REGIONE: PRONTI A COLLABORARE CON LA NUOVA GIUNTA

Il migliori auguri di buon lavoro a tutto l’esecutivo guidato dal presidente Stefano Bonaccini e in particolare all’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi sono stati espressi dal presidente, Nicola Bertinelli e dal direttore, Marco Allaria Olivieri, di Coldiretti Emilia Romagna.

Il nuovo esecutivo – rileva Coldiretti regionale – si insedia in una fase particolarmente critica per l’agricoltura e l’agroalimentare: da un lato si tratta di fare i conti con le conseguenze dei cambiamenti climatici fra le cui conseguenze c’è un fenomeno come quello della cimice asiatica, vero flagello per le produzioni regionali. Dall’altra parte i mercati internazionali, agitati dai dazi e dalla Brexit, rischiano di diventare un terreno scivoloso per le eccellenze del nostro agroalimentare, punta di diamante del nostro export. A ciò si aggiunge come sempre l’esigenza di azioni volte a dare reddito alle imprese e liberarle dagli eccessi della burocrazia attraverso la semplificazione dei procedimenti. “Siamo pronti a offrire il nostro contributo di idee ed esperienze al nuovo assessore, al presidente Bonaccini e a tutto l’esecutivo – ha detto il presidente Bertinelli – e siamo pronti a collaborare a quella che è già stata individuata come prima sfida della nuova giunta, cioè la redazione del patto per il clima e per il lavoro. Consideriamo un segnale importante l’istituzione dell’assessorato alla montagna e alle aree interne così come è importante che il Presidente Bonaccini si rechi a Bruxelles la settimana prossima per discutere del flagello della cimice asiatica, tema riaspetto al quale ha già manifestato una notevole sensibilità partecipando la settimana scorsa alla nostra manifestazione di Verona”.

“Le sfide che attendono l’agricoltura – ha detto il direttore Allaria Olivieri – sono le sfide che attendono l’Italia, vista l’importanza strategica che ha sviluppato il settore dell’agroalimentare nell’economia nazionale. Molte di queste sfide passano proprio dall’Emilia Romagna che con le sue 44 denominazioni, fra dop e igp, è la regione con la maggior biodiversità agroalimentare d’Europa. Un patrimonio, questo, che va tutelato nell’interesse delle aziende, dei consumatori, ma anche di tutto l’assetto economico nazionale, se si considera che il dato più recente sulle esportazioni di agroalimentare emiliano romagnolo nel mondo parlano di un terzo trimestre del 2019 nel quale per la prima volta in assoluto l’export ha superato le importazioni e la nostra regione, con quasi 6 miliardi di prodotto esportato, ha fatto registrare il suo record assoluto”.

 

LIGURIA, SAN VALENTINO: RENDI SPECIALE QUESTO GIORNO CON I FIORI DELLA RIVIERA

Tra ranuncoli, margherite, papaveri, mimosa e molto altro, ampia la scelta dei fiori Made in Liguria per stupire la persona amata.

Che sia con un colorato bouquet o con una piantina in vaso, dimostrare i propri sentimenti con un fiore è più facile in Liguria, dove per la festa degli innamorati gettonatissimi sono i regali floreali “parlanti”, con le rose rosse che esprimono passione, le margherite bianche utilizzate per richiamare l’amore puro, la mimosa simbolo di femminilità e ancora il papavero, fiore legato alla figura di Demetra (dei dei campi e dei raccolti), simbolo di consolazione.

Il significato e le origini di questa festa sono tutt’altro che banali e scontati, dal momento che affonda le proprie radici in antichi riti romani propiziatori della fecondità e della rinascita primaverile, poi associati in epoca cristiana alle leggende legate alla vita di San Valentino, ritenuto protettore dei matrimoni e dell’armonia fra gli innamorati. Quindi, anche il regalo alla persona amata, non può essere da meno, ma regole ben precise stanno dietro il linguaggio dei fiori, e per evitare imperdonabili gaffe è meglio rivolgersi agli esperti del settore, che sapranno fare strada tra il tripudio di colori e significati dei fiori Made in Liguria. Per chi si imbatte nel classico mazzo di rose deve assicurarsi che sia sempre composto da un numero dispari di fiori mentre per il colore deve scegliere rosso per passione ardente, bianco per l’amore puro e spirituale, mentre il color corallo per rivelare il desiderio. Da evitare invece la rosa gialla, comunemente simbolo di gelosia e invidia. Non ci sono, poi, solo le rose come fiori degli innamorati e i liguri più originali possono scegliere il ranuncolo, che simboleggia bellezza malinconica, le margherite che indicano il sentimento puro, le primule che rispecchino la rinascita e la giovinezza, e, per chi vuol far presente che si sente trascurato, perfette sono le anemoni. Ma anche le fronde ornamentali hanno un loro significato nascosto: la mimosa, che quest’anno ha anticipato di molto la sua fioritura, è simbolo di estrema femminilità, mentre la ginestra, che nella varietà bianca assomiglia al velo da sposa, indica l’amore casto e puro.

Questi e molti altri sono i fiori che nella nostra regione si possono scegliere grazie al lavoro delle aziende floricole che hanno, nel tempo, conservato questa tradizione facendosi largo sul mercato moderno, sbaragliando la concorrenza soprattutto estera per la qualità delle produzioni. Il settore florovivaistico ligure è quindi un comparto fondamentale della nostra economia, che si concentra per il 95% tra le province di Imperia e Savona, e che ad oggi conta 3.200 aziende di fiori e piante ornamentali in provincia di Imperia e circa mille nella provincia di Savona.

“Quest’anno per l’appuntamento di San Valentino – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa –   le serre e i terreni coltivati traboccano di fiori, grazie alla primavera estremamente anticipata che ha accelerato la fioritura della maggior parte delle produzioni. Ad essere già pronte sono sia la mimosa, fiorita con circa 10 giorni di anticipo sul ciclo naturale, che la ginestra, fino alle piante in vaso della Piana di Albenga ed i fiori da reciso. Sono tutte produzioni di altissima qualità che trovano spazio sul mercato grazie alla vitalità e notorietà del settore, oltreché grazie allo spirito di adattamento dei nostri imprenditori che, negli anni, hanno saputo reindirizzare le aziende per rispondere alle nuove esigenze del territorio e dei consumatori, con produzioni che oggi vanno dai ranuncoli e anemoni, alla mimosa, margherite, verde e fronde ornamentali.  In occasione della festa degli innamorati, e per tutte le altre occasioni dell’anno, acquistare fiori liguri significa contribuire alla valorizzazione del territorio e alla salvaguardia dell’ambiente, sostenendo un settore cardine della nostra economia e che a livello nazionale, conta 27mila aziende con 100mila addetti e vale complessivamente 2,5 miliardi di euro. I fiori liguri, e italiani in generale, sono senza dubbio i più profumati, non solo perché non devono affrontare lunghi viaggi come invece avviene per quelli stranieri che arrivano meno freschi alla meta, ma anche perché molti produttori sono impegnati a selezionare varietà che regalano profumi più intensi e caratteristici”.

 

EMILIA ROMAGNA, REGIONE: PRONTI A COLLABORARE CON LA NUOVA GIUNTA

Il migliori auguri di buon lavoro a tutto l’esecutivo guidato dal presidente Stefano Bonaccini e in particolare all’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi sono stati espressi dal presidente, Nicola Bertinelli e dal direttore, Marco Allaria Olivieri, di Coldiretti Emilia Romagna.

Il nuovo esecutivo – rileva Coldiretti regionale – si insedia in una fase particolarmente critica per l’agricoltura e l’agroalimentare: da un lato si tratta di fare i conti con le conseguenze dei cambiamenti climatici fra le cui conseguenze c’è un fenomeno come quello della cimice asiatica, vero flagello per le produzioni regionali. Dall’altra parte i mercati internazionali, agitati dai dazi e dalla Brexit, rischiano di diventare un terreno scivoloso per le eccellenze del nostro agroalimentare, punta di diamante del nostro export. A ciò si aggiunge come sempre l’esigenza di azioni volte a dare reddito alle imprese e liberarle dagli eccessi della burocrazia attraverso la semplificazione dei procedimenti. “Siamo pronti a offrire il nostro contributo di idee ed esperienze al nuovo assessore, al presidente Bonaccini e a tutto l’esecutivo – ha detto il presidente Bertinelli – e siamo pronti a collaborare a quella che è già stata individuata come prima sfida della nuova giunta, cioè la redazione del patto per il clima e per il lavoro. Consideriamo un segnale importante l’istituzione dell’assessorato alla montagna e alle aree interne così come è importante che il Presidente Bonaccini si rechi a Bruxelles la settimana prossima per discutere del flagello della cimice asiatica, tema riaspetto al quale ha già manifestato una notevole sensibilità partecipando la settimana scorsa alla nostra manifestazione di Verona”.

“Le sfide che attendono l’agricoltura – ha detto il direttore Allaria Olivieri – sono le sfide che attendono l’Italia, vista l’importanza strategica che ha sviluppato il settore dell’agroalimentare nell’economia nazionale. Molte di queste sfide passano proprio dall’Emilia Romagna che con le sue 44 denominazioni, fra dop e igp, è la regione con la maggior biodiversità agroalimentare d’Europa. Un patrimonio, questo, che va tutelato nell’interesse delle aziende, dei consumatori, ma anche di tutto l’assetto economico nazionale, se si considera che il dato più recente sulle esportazioni di agroalimentare emiliano romagnolo nel mondo parlano di un terzo trimestre del 2019 nel quale per la prima volta in assoluto l’export ha superato le importazioni e la nostra regione, con quasi 6 miliardi di prodotto esportato, ha fatto registrare il suo record assoluto”.

 

VERCELLI – BIELLA, RISO: ASSURDO AGEVOLARE IMPORTAZIONI DA CAMBOGIA

Nella giornata di ieri la Commissione Europea ha deciso di mantenere le importazioni agevolate di riso dalla Cambogia, mentre il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo all’accordo di libero scambio tra UE e Vietnam che comporterà l’ingresso a dazio zero di 80mila tonnellate di riso lavorato, semilavorato e aromatico sul quale pesano le accuse di sfruttamento del lavoro minorile del Dipartimento del lavoro statunitense. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle decisioni delle istituzioni comunitarie che rischiano di mettere in ginocchio uno dei settori trainanti dell’economia agricola italiana.

“La Commissione UE ha adottato una proposta per revocare temporaneamente il regime EBA per la Cambogia, in virtù di violazione dei diritti umani. Senza alcuna giustificazione non si applicherà al riso che, nonostante le prove di sfruttamento dei lavoratori e di altre questioni umanitarie, viene escluso dalla lista dei prodotti che beneficeranno di uno stop alle agevolazioni tariffarie. Non è accettabile che l’Unione Europea continui a favorire le importazioni, e con esse lo sfruttamento e la violazione dei diritti umani nell’indifferenza generale. Con la crescista smisurata dell’import viene messa a serio rischio la risicoltura Made in Piemonte”, spiega Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo.

Dalla Cambogia nell’ultimo anno sono arrivati in Italia oltre 8 milioni di chili mentre le importazioni dal Vietnam sono stimate in oltre 7,5 milioni di chili, con una crescita record di 18 volte in quantità nel corso dell’anno, secondo le proiezioni Coldiretti per il 2019.

 

UMBRIA, CINGHIALI: IMPEGNO COSTANTE PER TUTELARE IMPRESE E SICUREZZA PUBBLICA

Tutte le misure in grado di porre un argine importante alla “piaga cinghiali”, non possono che riscuotere il favore di Coldiretti Umbria, che da anni si batte contro questa problematica. È quanto sottolinea l’Organizzazione agricola, dopo i recenti confronti con l’Assessore regionale all’agricoltura Roberto Morroni, al quale Coldiretti aveva presentato in diverse occasioni una serie di proposte, con un’attenzione costante in difesa del mondo agricolo. Da quella riguardo un maggior coinvolgimento e intervento degli agricoltori negli abbattimenti, a una estensione del periodo di caccia con modifica del calendario venatorio da uniformare a quello delle regioni limitrofe, fino al riconoscimento dell’indennizzo del danno integrale. Ma anche la necessità di una gestione più efficace delle aree naturali protette e un’uniformità di procedure più semplificate degli Atc in ordine agli interventi d’urgenza. Infine, la creazione di una filiera tracciata e controllata delle carni di cinghiale con valorizzazione diretta dell’attività agricola, come occasione di crescita e lavoro.

Il problema cinghiali – ricorda Coldiretti – oltre a compromettere l’attività di tantissime imprese agricole in tutta la regione, si sta rivelando sempre più pure una minaccia per la sicurezza pubblica, con incidenti che si susseguono sulle varie vie di comunicazione e presenza di ungulati nei centri abitati. Tra l’altro anche l’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (EFSA) ha lanciato un appello agli Stati dell’Unione Europea, chiedendo misure straordinarie per la riduzione del numero di capi, limitando così anche il rischio di diffusione di malattie come la peste suina africana. Un allarme reale anche nel nostro Paese dove i cinghiali sempre più spesso razzolano tra i rifiuti delle città.

Una situazione ormai fuori controllo – afferma il presidente Coldiretti Umbria Albano Agabiti – su cui continueremo senza sosta a chiedere ed appoggiare azioni decise, per permettere agli agricoltori di esercitare un legittimo diritto di impresa, favorendo al contempo la sicurezza della collettività. La proliferazione senza freni dei cinghiali – aggiunge Agabiti – mette a rischio oltre all’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali, la stessa presenza degli agricoltori soprattutto nelle zone interne, e con essa quella costante opera di manutenzione che garantisce la tutela dal dissesto idrogeologico. Il nostro obiettivo – conclude Agabiti – è quello di fare impresa producendo per i cittadini e non per gli animali selvatici. Occorre quindi in ogni modo gestire il fenomeno per controllarlo e mettere in sicurezza le coltivazioni, pena la chiusura di aziende e l’abbandono delle nostre campagne.

 

PIEMONTE, SAN VALENTINO: CUPIDO FA BRECCIA CON I BACI DI DAMA

I baci si sa che a San Valentino non possono mancare, in Piemonte nel periodo più romantico dell’anno trionfano i Baci di Dama, una vera specialità dolciaria della cittadina di Tortona, in provincia di Alessandria, che è ormai diventata famosa ben oltre i confini regionali grazie alla sua deliziosa bontà ed alla lunga storia.

Quasi quattro italiani su dieci (37%) regalano un mazzo di rose rosse o altri fiori, che si confermano l’omaggio preferito per San Valentino. E’ quanto emerge dall’indagine on line condotta dal sito www.coldiretti.it sugli italiani che hanno deciso di festeggiare il giorno degli innamorati con un dono. Se l’omaggio floreale è quello più gettonato, a seguire tra gli altri doni si trovano cioccolatini o altri dolciumi (30%), vestiti, abbigliamento o accessori (25%) e gioielli o altri oggetti di valore (8%).

A non tramontare mai è anche la tradizione di concedersi una cena fuori nella serata di San Valentino per cui gli agrichef degli agriturismi piemontesi hanno ideato creativi menù gourmet, anche da asporto per chi, eventualmente, non vuole mettersi ai fornelli ma non rinuncia a ricette genuine e stuzzicanti.

Dai cuoricini di insalata russa alla battuta al coltello, dal risotto Carnaroli alla barbabietola con vortice di caprino e lamelle di mandorle agli abbracci di carne Piemontese in crosta con verdure d’inverno fino al dolce Cupido: solo alcune delle proposte gourmet ideate dagli agrichef piemontesi. 

“Nei circa 300 agriturismi diffusi in tutta la Regione non mancherà la creatività dei nostri agrichef – spiega Stefania Grandinetti presidente degli Agriturismi di Campagna Amica del Piemonte – che sapranno proporre gustosi abbinamenti cibo/vino per creare la giusta atmosfera di San Valentino. Oltre ad una piacevole accoglienza, gli agrichef daranno spazio in cucina ai prodotti territoriali di stagione sapientemente valorizzati”.

Per chi cucinerà la cena di San Valentino nella propria casa, Coldiretti Piemonte consiglia l’acquisto dei prodotti nei mercati o nei punti vendita aziendali di Campagna Amica, al fine di portare in tavola cibo genuino, fresco e di cui è possibile tracciare la provenienza.

 

ALESSANDRIA, PER SAN VALENTINO SCEGLIAMO FIORI MADE IN ITALY

Direttamente dalla vicina Liguria domani mattina al mercato di Campagna Amica di piazza della Libertà ad Alessandria sarà possibile acquistare fiori e piantine da regalare in occasione di San Valentino.

“Grazie alla primavera molto anticipata che ha accelerato la fioritura della maggior parte delle produzioni ad essere già pronte ci sono la mimosa, fiorita con circa dieci giorni di anticipo sul ciclo naturale, gli anemoni e i ranuncoli di San Remo. – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – Ricordiamo che acquistare fiori italiani significa contribuire alla valorizzazione del territorio e alla salvaguardia dell’ambiente sostenendo al tempo stesso un settore importante del Made in Italy. I fiori italiani peraltro sono senza dubbio i più profumati, non solo perché non devono affrontare lunghi viaggi come invece avviene per quelli stranieri che arrivano meno freschi alla meta”.

Regali floreali “parlanti” per la festa degli innamorati: gettonatissimi, in primis, il mazzo di rose che deve essere sempre composto in numero dispari con colori che possono comunicare sensazioni differenti. Se le rose sono rosse significano passione ardente, quelle bianche testimoniano l’amore puro e spirituale mentre il color corallo rivela il desiderio. La rosa muschiata significa bellezza capricciosa, il color pesca palesa un amore segreto, l’arancio esprime fascino, il rosa amicizia, affetto e gratitudine. Particolare attenzione va prestata alla rosa di colore giallo perché oltre a simboleggiare un amore disperato e geloso, potrebbe anche comunicare tradimento o amore in declino.

Ma non ci sono solo le rose. Il ranuncolo simboleggia bellezza malinconica e la calendula è ambasciatrice di dedizione, ma anche di pene d’amore e potrebbe rappresentare la sofferenza per un sentimento non corrisposto. Il garofano bianco significa fedeltà, quello giallo eleganza, quello rosa amore reciproco e quello rosso amore vivo e intenso; per il tulipano, invece il colore rosso esprime una dolce dichiarazione d’amore, lo screziato complimenti per gli occhi della persona amata e il giallo amore disperato. E il papavero, per esempio, simbolo di tranquillità e serenità, è perfetto per chi, in questa occasione, voglia rassicurare il partner e comunicargli che tutto procede per il meglio.

“San Valentino fa l’occhiolino alle tendenze green con un ritorno all’acquisito floreale ma non solo, anche tanti prodotti a km.0 per realizzare ricette piccanti in occasione della festa degli innamorati. Del resto, nelle nostre campagne nascono prodotti considerati come elisir naturali dell’amore, come il peperoncino e lo zafferano. – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – Per quanto riguarda il linguaggio dei fiori si ricorda che esistono regole ben precise e, per evitare imperdonabili gaffe, è meglio rivolgersi ad esperti del settore, che sapranno consigliare il meglio tra un vero e proprio tripudio di colori e significati”.

 

PUGLIA, AGRICOLTURA SOCIALE: SPINTA AGRIWELFARE CON ACCORDO COLDIRETTI–ANCI

Una spinta all’agriwelfare in Puglia dall’Accordo quadro Nazionale siglato da Coldiretti e ANCI per accompagnare le aziende agricole a agrituristiche e sostenere le amministrazioni comunali a sviluppare il nuovo modello di welfare, con l’agricoltura protagonista di progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti più vulnerabili che devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona. “La legge regionale consente di promuovere l’agricoltura sociale che, con la definizione dei regolamenti attuativi, diviene formalmente strumento utile all’inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati, disabili e minori in età lavorativa, inseriti in progetti di riabilitazione sociale mediante le risorse materiali e immateriali dell’agricoltura, attraverso le opportunità della multifunzionalità e il grande spirito innovativo e di inclusione sociale dimostrato anche dai giovani imprenditori agricoli e dalle donne in agricoltura”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, in occasione dell’incontro organizzato a Gravina a cui ha partecipato Laura D’Andrea del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA).

Fondazione Campagna Amica sta seguendo i lavori dell’osservatorio nazionale per l’agricoltura sociale presso il MIPAAF e ha avviato il censimento di aziende agricole e masserie impegnate in tale dinamismo (ai sensi della Legge nazionale 141/2015) e inserite nelle diverse declinazioni della rete Coldiretti per avere un quadro omogeneo sul territorio nazionale e profilare la prima rete nazionale di masserie sociali.

In Puglia sono già state censite 95 aziende agricole che hanno esperienza di accoglienza e di agricoltura sociale e svolgono – spiega Coldiretti Puglia – un ruolo importante nell’ambito della multifunzionalità, accogliendo le fasce più deboli della società nelle aree rurali, una svolta epocale con la quale si riconosce che nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona.

Nelle aree rurali come in quelle periurbane – sottolinea la Coldiretti – stanno nascendo esperienze molto diversificate di agricoltura sociale che vanno dal recupero e reinserimento lavorativo di soggetti con problemi di dipendenza (droga e alcool in particolare) all’agricoltura terapeutica (ortoterapia, ippoterapia ecc.), con disabili fisici e psichici di diversa gravità, ma anche il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate (minori a rischio, disoccupati di lunga durata, ecc.) e l’attività agricola volta al miglioramento del benessere e della socialità (agriasilo, ospitalità per gli anziani, orti sociali, ecc.). Questa diversificazione – precisa la Coldiretti – si palesa con l’innesto di pratiche di agricoltura sociale nelle diverse tipologie di coltivazioni, di allevamento e attività di servizio, quali agriturismo, ristorazione, punti vendita aziendali, fattorie didattiche.

 

MODENA, ETICHETTA A SEMAFORO BOCCIA 85% MADE IN ITALY

“Le etichette nutrizionali che rischiano di affermarsi nell’Unione Europea sotto la spinta delle multinazionali bocciano ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop), a partire dal Parmigiano Reggiano, che la stessa UE dovrebbe invece tutelare e valorizzare.” E’ quanto ribadisce il presidente di Coldiretti Modena, nell’esprimere apprezzamento per il via libera unanime dell’Aula della Camera alle mozioni contro il nutriscore a partire da quella presentata su iniziativa del presidente di FdI Giorgia Meloni. L’etichetta nutri-score francese e quella a semaforo inglese che si stanno diffondendo in diversi Paesi modalità similari penalizzano la dieta mediterranea e le grandi produzioni di qualità Dop e Igp italiane. Si tratta infatti – precisa Coldiretti – di sistemi fuorvianti, discriminatori ed incompleti che finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia – evidenzia la Coldiretti – di promuovere bevande gassate con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma le cui semplici ricette non possono essere certo modificate.

“È inaccettabile spacciare per tutela del consumatore un sistema che cerca invece di influenzarlo nei suoi comportamenti orientandolo a preferire prodotti di minore qualità anche perché – conclude Borsari – l’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera come prevede la proposta italiana del sistema a batteria che non attribuisce presunti “patentini di salubrità” ad un alimento ma soprattutto esclude i prodotti a marchio IGP e DOP per le specifiche caratteristiche di eccellenza evitando così il rischio di confondere il consumatore con ulteriori segni distintivi in etichetta.”

 

VARESE, SAN VALENTINO 2020: FIORI E UNA CENA NEGLI AGRITURISMI                                                       

Poco più di 20 euro per dire “ti amo” con i fiori. Secondo una rilevazione di Coldiretti Varese fra gli operatori del settore, sarà questa la spesa media in piante e fiori per la giornata di San Valentino, che cade domani (14 febbraio). La regina resta la rosa, anche se non manca chi opta per altro, come altre composizioni floreali, piante grasse, viole del pensiero, orchidee, primule.

La mappa lombarda dei “ti amo” con i fiori racconta che a Varese si spendono tra i 20 e i 30 euro così come a Como, Lecco e Mantova. In piena media lombarda, quindi. A Bergamo e Cremona la media è intorno ai 20 euro, mentre a Brescia la media è di 30 euro per arrivare a punte di 60 euro per chi vuole fare un regalo più importante. Tra Pavia, Milano, Lodi e Monza Brianza, la spesa media è tra i 20 e i 25 euro, mentre a Sondrio tra i 13 e i 20 euro. Ovviamente – spiega Coldiretti Varese – dipende dalla grandezza del bouquet o del vaso e dalla varietà di piante o fiori.

La rosa rimane la preferita, con i prezzi che possono andare dai 3 agli 8 euro l’una. In questo caso – precisa la Coldiretti prealpina – è bene ricordare che le rose andrebbero sempre regalate in numero dispari facendo attenzione anche ai colori, che possono comunicare sensazioni differenti. Quelle rosse significano passione ardente, quelle bianche testimoniano l’amore puro e spirituale mentre il color corallo rivela il desiderio. Ancora la rosa muschiata significa bellezza capricciosa, il color pesca palesa un amore segreto, l’arancio esprime fascino, il rosa amicizia, affetto e gratitudine. Particolare attenzione va prestata alla rosa di colore giallo perché oltre a simboleggiare un amore disperato e geloso, potrebbe anche comunicare tradimento o amore in declino.

Secondo l’indagine on line condotta dal sito www.coldiretti.it sugli italiani che hanno deciso di festeggiare il giorno degli innamorati con un dono, quasi quattro su dieci (37%) regalano un mazzo di rose rosse o altri fiori, che si confermano l’omaggio preferito per San Valentino. Per non rischiare di rimanere a mani vuote – continua ancora la Coldiretti provinciale – c’è chi decide di prenotare in anticipo il regalo floreale e passare a ritirarlo all’ultimo momento.

Non solo: a trionfare è anche la scelta dell’agriturismo come luogo ideale anche per consegnare l’omaggio floreale alla propria amata: nei menu dominano tradizione e territorio, che si uniscono alla creatività nel comporre piatti a tema. A tavola fioccano le prenotazioni, con coppie d’ogni età e menu davvero per tutti i gusti e tutte le tasche, che mettono al centro il “made in Varese”.

“Piante e fiori – commenta Fernando Fiori, presidente Coldiretti Varese – sono certamente fra i regali più apprezzati per San Valentino, ma rappresentano anche un comparto agricolo molto importante per il nostro comprensorio. Tra coltivazione, produzione e servizi, infatti, le imprese attive hanno raggiunto quota 7 mila in Lombardia e danno lavoro a oltre 16mila addetti, per un valore del comparto che si aggira intorno ai 220 milioni di euro”.

Chi riceve dei fiori in dono e li vuole fare durare il più a lungo possibile, una volta a casa è opportuno- suggerisce la Coldiretti prealpina – accorciare il gambo di 3-4 centimetri nella parte finale dello stelo, non con le forbici ma con un coltello affilato e con un taglio netto e obliquo. I fiori vanno quindi immersi in acqua fresca e pulita, con il piccolo trucco di sciogliervi un’aspirina o 3-4 gocce di candeggina per litro d’acqua al fine di impedire la formazione di batteri che ostruirebbero i canali per portare l’acqua al fiore. L’acqua va cambiata una volta al giorno e occorre evitare l’esposizione a luce diretta, le correnti d’aria sia calda sia fredda e le fonti di calore.

 (13/02/2020)

 

VICENZA, ROSE A SAN VALENTINO? SÌ PER 4 VICENTINI SU 10

Quattro vicentini su dieci regalano un mazzo di rose rosse o altri fiori, che si confermano l’omaggio preferito per San Valentino. È quanto emerge dall’indagine online condotta da Coldiretti sugli innamorati che hanno deciso di festeggiare il giorno della passione con un dono. Se l’omaggio floreale è quello più gettonato, a seguire si collocano cioccolatini (30%), vestiti, abbigliamento o accessori (25%) e gioielli o altri oggetti di valore (8%).

L’omaggio floreale si conferma simbolo della festa degli innamorati, ma occorre conoscerne il linguaggio. Il mazzo di rose, infatti, deve essere sempre composto in numero dispari di fiori, che nei loro colori possono comunicare sensazioni differenti. Se le rose rosse significano passione ardente, quelle bianche testimoniano l’amore puro e spirituale, mentre il color corallo rivela il desiderio. La rosa muschiata significa bellezza capricciosa, il color pesca palesa un amore segreto, l’arancio esprime fascino, il rosa amicizia, affetto e gratitudine. Particolare attenzione va prestata alla rosa di colore giallo, che oltre a simboleggiare un amore disperato e geloso, potrebbe comunicare tradimento o amore in declino.

“Post ed auguri virtuali funzionano, ma la vecchia rosa rossa non tramonta mai. E per un buon acquisto – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – è meglio scegliere i fiori italiani che sono senza dubbio i più profumati, perché non devono affrontare lunghi viaggi, come avviene per quelli stranieri, che arrivano meno freschi alla meta, e perché molti produttori nazionali selezionano varietà che regalano profumi più intensi e caratteristici. Acquistare fiori italiani significa anche contribuire alla valorizzazione del territorio ed alla salvaguardia dell’ambiente, sostenendo al tempo stesso un settore importante”.

Chi riceve dei fiori in dono e li vuole fare durare il più a lungo possibile una volta a casa è opportuno accorciare il gambo di 3-4 centimetri nella parte finale dello stelo, non con le forbici ma con un coltello affilato e con un taglio netto e obliquo. I fiori vanno quindi immersi in acqua fresca e pulita, con il piccolo trucco di sciogliervi un’aspirina o 3-4 gocce di candeggina per litro d’acqua al fine di impedire la formazione di batteri che ostruirebbero i canali per portare l’acqua al fiore. L’acqua va cambiata una volta al giorno e occorre evitare l’esposizione a luce diretta, le correnti d’aria sia calda sia fredda e le fonti di calore.

 

SALERNO, COLDIRETTI E APROL: ULTIMA TAPPA PROGETTO A SCUOLA DI OLIO EVO

L’Istituto Virtuoso di Salerno ha ospitato l’ultima tappa provinciale del progetto didattico “A Scuola di Olio Evo”, promosso da Aprol e Coldiretti Campania negli Alberghieri della regione e dedicato ai futuri chef. Accede alla finalissima regionale in programma a Sorrento il team composto dalle studentesse Antonella Vallerini, Maria Juliana Aquino, Roberta Celentano, Elisabetta Colucci, Annachiara Santaniello e Marianna Pulvani. Il piatto che ha convinto i giurati sono stati i cavatelli alla crema di carciofo di Paestum IGP abbinati all’olio extravergine DOP Cilento dell’azienda agricola Marsicani di Morigerati. Gli altri piatti concorrenti sono stati: “fantasia granata”, un gelato al cioccolato abbinato all’olio extravergine dell’azienda agricola Maucione di Aquara; “mare d’autunno” con baccalà abbinato all’olio extravergine dell’azienda agricola Andria di Giffoni Valle Piana; cannelloni con tartare di gamberetti abbinato all’olio extravergine SoEvo dell’azienda agricola Peteca di Giffoni Valle Piana; bignè alla crema di nocciole abbinato all’olio extravergine Vigaro dell’azienda agricola Garofalo di Montecorvino Pugliano.

Gli studenti, divisi in cinque squadre, si sono cimentati nella realizzazione di piatti partendo dalle caratteristiche di oli di eccellenza del salernitano. A rafforzare il punteggio è stata anche la capacità di esaltare il patrimonio agroalimentare della propria terra. La gara si è svolta a conclusione di una tre giorni di formazione dedicata alla conoscenza delle proprietà organolettiche e qualitative dell’olio extravergine di oliva.

Gli altri studenti che hanno partecipato alla gara di cucina sono stati Federico Artese, Giuseppe D’Amico, Enrico Giglio, Andrea Landi, Alfredo Memoli, Christian Napoli, Gabriele Noschese, Davide Paone, Gerardo Pio Perla, Giada Procida, Giuseppina Rizzo, Alfonso Troisi, Ernesto Vicinanza.

In giuria Maria Luisa Ambrosino, il consigliere Unaprol Angelo Petolicchio, l’agrichef Michelangelo Corrado, l’esperta Giovanna Esposito, il professor Cosimo Paesano. A consegnare gli attestati è stato il direttore di Coldiretti Salerno, Enzo Tropiano.

 

MANTOVA, UE: RISO DA VIETNAM E CAMBOGIA AFFOSSA MADE IN ITALY

“Vogliamo più Europa per difendere l’agricoltura, non per penalizzare le imprese agricole, le filiere agroalimentari e i cittadini. Solo nel Mantovano sono a rischio oltre 2.200 ettari di riso, dopo la decisione della Commissione Ue di mantenere le importazioni agevolate di riso dalla Cambogia in violazione dei diritti umani”.

È l’allarme di Paolo Carra, presidente di Coldiretti Mantova e vicepresidente di Coldiretti Lombardia, regione ai primi posti a livello comunitario nella produzione risicola.

Non è tutto. Ieri il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo all’accordo di libero scambio tra U e Vietnam, che comporterà l’ingresso a dazio zero di 80mila tonnellate di riso lavorato, semilavorato e aromatico, sul quale pesano le accuse di sfruttamento del lavoro minorile del Dipartimento del lavoro statunitense.

Lo ricorda Coldiretti in riferimento alle decisioni delle istituzioni comunitarie che rischiano di mettere in ginocchio uno dei settori trainanti dell’economia agricola italiana.

La Commissione Ue – sottolinea la Coldiretti – ha adottato una proposta per revocare temporaneamente il regime EBA per la Cambogia, in virtù di violazione dei diritti umani che senza alcuna giustificazione non si applicherà al riso che, nonostante le prove di sfruttamento dei lavoratori e di altre questioni umanitarie, viene escluso dalla lista dei prodotti che beneficeranno di uno stop alle agevolazioni tariffarie.

Dalla Cambogia nell’ultimo anno – precisa la Coldiretti – sono arrivati in Italia oltre 8 milioni di chili secondo proiezioni Coldiretti mentre le importazioni dal Vietnam sono stimate in oltre 7,5 milioni di chili, con una crescita record di 18 volte in quantità nel corso dell’anno secondo le proiezioni Coldiretti per il 2019.

 L’Italia – riferisce la Coldiretti – è il principale produttore di riso in Europa e su un’area di 220mila ettari con 4mila aziende agricole italiane che raccolgono 1,40 milioni di tonnellate di riso all’anno pari a circa il 50% dell’intera produzione Ue, con una gamma varietale unica e fra le migliori del mondo.

“È necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della dignità dei lavoratori”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, sottolineando che “che dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci deve essere la garanzia di un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore”.

 

EMILIA ROMAGNA, UE: ETICHETTA A SEMAFORO BOCCIA 85% MADE IN ITALY

“Le etichette nutrizionali che rischiano di affermarsi nell’Unione Europea sotto la spinta delle multinazionali bocciano ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop) che la stessa UE dovrebbe invece tutelare e valorizzare. E’ quanto afferma iul presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere apprezzamento per il via libera unanime dell’Aula della Camera alle mozioni contro il nutriscore a partire da quella presentata su iniziativa del presidente di FdI Giorgia Meloni. L’etichetta nutri-score francese e quella a semaforo inglese che si stanno diffondendo in diversi Paesi modalità similari penalizzano la dieta mediterranea e le grandi produzioni di qualità Dop e Igp italiane. Si tratta infatti – precisa la Coldiretti – di sistemi fuorvianti, discriminatori ed incompleti che finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia – evidenzia la Coldiretti – di promuovere bevande gassate con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma le cui semplici ricette non possono essere certo modificate. È inaccettabile spacciare per tutela del consumatore un sistema che cerca invece di influenzarlo nei suoi comportamenti orientandolo a preferire prodotti di minore qualità anche perché – conclude la Coldiretti – l’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera come prevede la proposta italiana del sistema a batteria che non attribuisce presunti “patentini di salubrità” ad un alimento ma soprattutto esclude i prodotti a marchio IGP e DOP per le specifiche caratteristiche di eccellenza evitando così il rischio di confondere il consumatore con ulteriori segni distintivi in etichetta.

 

PISTOIA, SAN VALENTINO: COLDIRETTI, 4 ITALIANI SU 10 REGALANO FIORI

Quasi quattro italiani su dieci (37%) regalano un mazzo di rose rosse o altri fiori, che si confermano l’omaggio preferito per San Valentino. E’ quanto emerge dall’indagine on line condotta dal sito www.coldiretti.it sugli italiani che hanno deciso di festeggiare il giorno degli innamorati con un dono. Se l’omaggio floreale è quello più gettonato, a seguire tra gli altri doni si trovano – sottolinea la Coldiretti – cioccolatini o altri dolciumi (30%), vestiti, abbigliamento o accessori (25%) e gioielli o altri oggetti di valore (8%).

L’omaggio floreale si conferma quindi simbolo della festa degli innamorati ma – sottolinea la Coldiretti Pistoia, evidenziando che San Valentino è la prima ricorrenza dell’anno solare che dà fermento al polo floricolo di Pescia– rischia di essere fonte di equivoci se non se ne conosce il linguaggio. Il mazzo di rose infatti deve essere sempre composto in numero dispari di fiori che nei loro colori possono comunicare sensazioni differenti. Se le rose rosse significano passione ardente, quelle bianche – spiega la Coldiretti– testimoniano l’amore puro e spirituale mentre il color corallo rivela il desiderio. Ancora la rosa muschiata significa bellezza capricciosa, il color pesca palesa un amore segreto, l’arancio esprime fascino, il rosa amicizia, affetto e gratitudine. Particolare attenzione – avverte la Coldiretti – va prestata alla rosa di colore giallo perché oltre a simboleggiare un amore disperato e geloso, potrebbe anche comunicare tradimento o amore in declino.

Ma non ci sono solo le rose. Il ranuncolo simboleggia bellezza malinconica e la calendula è ambasciatrice di dedizione, ma anche di pene d’amore e potrebbe rappresentare la sofferenza per un sentimento non corrisposto. Il garofano bianco – continua la Coldiretti – significa fedeltà, quello giallo eleganza, quello rosa amore reciproco e quello rosso amore vivo e intenso; per il tulipano, invece il colore rosso esprime una dolce dichiarazione d’amore, lo screziato complimenti per gli occhi della persona amata e il giallo amore disperato. E il papavero, per esempio, simbolo di tranquillità e serenità, è perfetto per chi, in questa occasione, voglia rassicurare il partner e comunicargli che tutto procede per il meglio.

Per un buon acquisto meglio scegliere i fiori italiani che – sottolinea la Coldiretti Pistoia– sono senza dubbio i più profumati, perché non devono affrontare lunghi viaggi, come invece avviene per quelli stranieri che arrivano meno freschi alla meta, e perché molti produttori nazionali selezionano varietà che regalano proprio profumi più intensi e caratteristici. Acquistare fiori italiani – evidenza la Coldiretti – significa anche contribuire alla valorizzazione del territorio e alla salvaguardia dell’ambiente sostenendo al tempo stesso un settore importante che conta 27mila aziende con 100mila addetti e vale complessivamente 2,5 miliardi di euro.

Chi riceve dei fiori in dono e li vuole fare durare il più a lungo possibile una volta a casa è opportuno- suggerisce la Coldiretti Pistoia – accorciare il gambo di 3-4 centimetri nella parte finale dello stelo, non con le forbici ma con un coltello affilato e con un taglio netto e obliquo. I fiori vanno quindi immersi in acqua fresca e pulita, con il piccolo trucco di sciogliervi un’aspirina o 3-4 gocce di candeggina per litro d’acqua al fine di impedire la formazione di batteri che ostruirebbero i canali per portare l’acqua al fiore. L’acqua va cambiata una volta al giorno e occorre evitare l’esposizione a luce diretta, le correnti d’aria sia calda sia fredda e le fonti di calore.

 

VENETO: SI AD UN MODELLO DI SVILUPPO ETICO E SOSTENIBILE

“Nel modello di agricoltura della Coldiretti non rientra l’imperativo scientifico secondo cui tutto ciò che e’ possibile si puo’ fare soprattutto se in gioco c’è il rapporto tra terra e uomo”. E’ quanto ha detto il presidente provinciale di Venezia Andrea Colla nel salutare l’inizio dei lavori del convegno su: ‘La sostenibilita’in viticoltura, valore aggiunto per le aziende e il territorio’ organizzato oggi dalla Regione del Veneto nella Tenuta Ca’ Tron di Roncade in provincia di Treviso. “Coldiretti e’ intransigente – ha continuato – quando si mette in discussione il valore aggiunto della biodiversita’ e sostiene le buone prassi agronomiche rispettose della natura, dell’ambiente, del territorio e delle genti che lo abitano. Non ci siamo sottratti dalla necessità di progredire – ha sottolineato Colla –  e abbiamo promosso, già nel 2018, il programma di lavoro e una task force che si occupa della “sostenibilità in viticoltura”. Il tavolo tecnico ha riconosciuto la necessità della collaborazione, sostenuta da tutti gli attori del settore, per una rinnovata consapevolezza della esigenza di riduzione degli input che caratterizzano tutto il ciclo di produzione vitivinicola”.

 

COMO- LECCO, TENDENZA SAN VALENTINO 2020? FIORI E CENA NEGLI AGRITURISMI LARIANI

Poco più di 20 euro per dire “ti amo” con i fiori. Secondo una rilevazione di Coldiretti Como Lecco fra gli operatori del settore, sarà questa la spesa media in piante e fiori per la giornata di San Valentino, che cade domani (14 febbraio). La regina resta la rosa, anche se non manca chi opta per altro come piante grasse, viole del pensiero, orchidee, primule.

La mappa lombarda dei “ti amo” con i fiori racconta che a Como, Lecco si spendono tra i 20 e i 30 euro così come a Varese e Mantova. In piena media lombarda, quindi. A Bergamo e Cremona la media è intorno ai 20 euro, mentre a Brescia la media è di 30 euro per arrivare a punte di 60 euro per chi vuole fare un regalo più importante. Tra Pavia, Milano, Lodi e Monza Brianza, la spesa media è tra i 20 e i 25 euro, mentre a Sondrio tra i 13 e i 20 euro. Ovviamente – spiega Coldiretti Como-Lecco – dipende dalla grandezza del bouquet o del vaso e dalla varietà di piante o fiori.

La rosa rimane la preferita, con i prezzi che possono andare dai 3 agli 8 euro l’una. In questo caso – precisa la Coldiretti lariana – è bene ricordare che le rose andrebbero sempre regalate in numero dispari facendo attenzione anche ai colori, che possono comunicare sensazioni differenti. Quelle rosse significano passione ardente, quelle bianche testimoniano l’amore puro e spirituale mentre il color corallo rivela il desiderio. Ancora la rosa muschiata significa bellezza capricciosa, il color pesca palesa un amore segreto, l’arancio esprime fascino, il rosa amicizia, affetto e gratitudine. Particolare attenzione va prestata alla rosa di colore giallo perché oltre a simboleggiare un amore disperato e geloso, potrebbe anche comunicare tradimento o amore in declino.

Secondo l’indagine on line condotta dal sito www.coldiretti.it sugli italiani che hanno deciso di festeggiare il giorno degli innamorati con un dono, quasi quattro su dieci (37%) regalano un mazzo di rose rosse o altri fiori, che si confermano l’omaggio preferito per San Valentino. Per non rischiare di rimanere a mani vuote – continua ancora la Coldiretti interprovinciale – c’è chi decide di prenotare in anticipo il regalo floreale e passare a ritirarlo all’ultimo momento.

Non solo: a trionfare è anche la scelta dell’agriturismo come luogo ideale anche per consegnare l’omaggio floreale alla propria amata: nei menu dominano tradizione e territorio, che si uniscono alla creatività nel comporre piatti a tema. A tavola fioccano le prenotazioni, con coppie d’ogni età e menu davvero per tutti i gusti e tutte le tasche, che mettono al centro il “made in Lario”.

“Piante e fiori – commenta Fortunato Trezzi, presidente Coldiretti Como Lecco – sono certamente fra i regali più apprezzati per San Valentino, ma rappresentano anche un comparto agricolo molto importante per il nostro comprensorio. Tra coltivazione, produzione e servizi, infatti, le imprese attive hanno raggiunto quota 7 mila in Lombardia e danno lavoro a oltre 16mila addetti, per un valore del comparto che si aggira intorno ai 220 milioni di euro”.

Chi riceve dei fiori in dono e li vuole fare durare il più a lungo possibile, una volta a casa è opportuno- suggerisce la Coldiretti interprovinciale – accorciare il gambo di 3-4 centimetri nella parte finale dello stelo, non con le forbici ma con un coltello affilato e con un taglio netto e obliquo. I fiori vanno quindi immersi in acqua fresca e pulita, con il piccolo trucco di sciogliervi un’aspirina o 3-4 gocce di candeggina per litro d’acqua al fine di impedire la formazione di batteri che ostruirebbero i canali per portare l’acqua al fiore. L’acqua va cambiata una volta al giorno e occorre evitare l’esposizione a luce diretta, le correnti d’aria sia calda sia fredda e le fonti di calore.

 

FRIULI VENEZIA GIULIA, WORKSHOP SU AGRICOLTURA SOSTENIBILE, INNOVATIVA E SICURA

Sostenibilità, innovazione e sicurezza sono le parole d’ordine emerse nel corso del workshop di approfondimento sul tema della consulenza aziendale, organizzato dall’Area economica della Coldiretti Fvg con il supporto di Coldiretti Giovani Impresa, oggi a Udine nella sala Valduga della Camera di Commercio, con il coinvolgimento di istituzioni ed esperti.

L’obiettivo era di approfondire le strategie da intraprendere per migliorare le performance delle imprese agricole del Friuli Venezia Giulia. Sono intervenuti Riccardo Fargione dell’Area economica della Confederazione nazionale Coldiretti, Romeo Cuzzit della direzione regionale Risorse agroalimentari, Sonia Venerus dell’Ersa, Francesco Marangon dell’Università degli studi di Udine e Federico Zanasi, consulente in materia di sicurezza sul lavoro.

Nel corso dell’incontro sono stati evidenziati i fabbisogni in termini di consulenza aziendale delle imprese agricole che, in Fvg, si riassumono nei temi della sostenibilità ambientale ed economica, della innovazione di processo e di prodotto e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Dai lavori è emerso che, quando si parla di innovazione in agricoltura, sono gli under 30 i più ricettivi alle dinamicità del settore. Diplomati o laureati, i giovani agricoltori investono in ricerca, studio e progetti imprenditoriali e sono i più solleciti a chiedere un servizio di consulenza su misura per profili altamente specializzati. «Si tratta di una tendenza – commenta Coldiretti Fvg – confermata anche dalle richieste degli imprenditori senior, oggetto di un’indagine promossa dalla Confederazione nazionale Coldiretti in cui si evidenzia che, per l’immediato futuro, almeno un terzo delle imprese della regione si avvarranno dei servizi di consulenza e che il 60% ritiene che la consulenza aziendale possa aumentare in modo significativo la competitività o l’adozione di innovazioni».

È stata quindi illustrata la figura dell’Innovation advisor e l’esperienza di altre regioni dove Coldiretti ha costituito una società apposita, denominata Psr&innovazione, che supporterà concretamente le aziende agricole con consulenze specializzate. Una opportunità la cui importanza è stata ribadita anche dalla testimonianza dei giovani imprenditori presenti all’incontro. Tra questi, l’esperienza di Stefania De Giusti dell’azienda Semiverdi di Pocenia che, partendo da una coltura poco praticata come la zucca, ha costruito una intera filiera che prevede anche la produzione di semi per il consumo umano e di olio di semi estratto a freddo.

 

Appuntamenti

 

PUGLIA: AGRIWELFARE: FOCUS SU AGRICOLTURA SOCIALE E BOSCHI DIDATTICI

Oggi                   

Una spinta all’agriwelfare in Puglia dall’Accordo quadro Nazionale siglato da Coldiretti e ANCI per accompagnare le aziende agricole a agrituristiche e sostenere le amministrazioni comunali a sviluppare il nuovo modello di welfare, con l’agricoltura protagonista di progetti imprenditoriali dedicati ai soggetti più vulnerabili che devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona. Per questo si parlerà di agricoltura sociale e bosco didattico domani 13 gennaio 2020, alle ore 17,00, presso Masseria Sant’Angelo (Strada Sant’Angelo 1), nel corso di un incontro di divulgazione organizzato da Coldiretti Puglia.

Introdurrà i lavori Gerardo Forina Rampolla, Vicedirettore Coldiretti Bari, che precederà le relazioni della Dott.ssa Laura D’Andrea del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) su “Agroecosistema: produttività, stabilità e sostenibilità” e dell’avvocato Giuseppe Spinelli, Responsabile dell’Ufficio Legislativo Coldiretti Puglia. Coordinerà il dibattito con gli imprenditori agricoli il presidente di Coldiretti Gravina, Giovanni Colangelo.

 

LOMBARDIA: UE, GLI SCENARI PER L’AGRICOLTURA NELLA NUOVA POLITICA COMUNITARIA

Venerdì 14 febbraio

Il futuro dell’agricoltura italiana in chiave europea in vista della nuova Politica Agricola Comune (PAC), tra Green New Deal e Brexit. Se ne discuterà domani venerdì 14 febbraio, alle ore 18.00, presso la sala Pedini del Centro Fiera del Garda a Montichiari (BS) durante la tavola rotonda organizzata da Coldiretti Brescia dal titolo “Nuova PAC, a che punto siamo?”.

Interverranno Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti; Teresa Bellanova, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Paolo De Castro, parlamentare europeo e vice presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale; Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia; Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi di Regione Lombardia; Felice Adinolfi, professore di Economia ed Estimo rurale dell’Università degli Studi di Bologna; Marco Togni, sindaco di Montichiari.

 

FORLÌ: ANTEPRIMA DI CARNEVALE TRA LABORATORI E CIBO CONTADINO

Sabato 15 febbraio

Il Mercato contadino di viale Bologna 75, unico vero farmers market di Forlì dove la spesa è sana, di stagione e ad origine garantita, promuove un altro sabato all’insegna del cibo contadino.

Il mercato firmato Campagna Amica, la rete a km zero cui aderiscono tante aziende agricole del territorio attente alla sostenibilità ambientale e alla salubrità delle produzioni, sarà aperto dalle 8 alle 14. A partire dalle ore 10.00 laboratorio di collage cooperativo e solidale per i più piccoli ‘Ti conosco mascherina’ insieme a Marzia e Francesca (prenotazione richiesta). Come ogni sabato dalle 12 la Cucina del mercato è aperta con un ricco menù di stagione. Possibilità di pranzare al mercato oppure sempre valida l’opzione ‘da asporto’.

Per prenotazione laboratorio contattare il numero 0543/493327 oppure 3283383931.

Si ricordano qui di seguito gli orari fissi del Mercato di viale Bologna 75

– Mercato dei produttori aperto martedì e sabato dalle 8 alle 14; giovedì dalle 15 alle 19

– Punto Campagna Amica-Macelleria aperto lun, mart e mercoledì dalle 8 alle 14; dal giovedì al sabato dalle 8 alle 19.

– Cucina del Mercato aperta dal lunedì al sabato dalle 12 alle ore 14.

 

SALERNO: ‘DIVINAPOLLONIA’, DEGUSTAZIONI PER SCOPRIRE I VITIGNI CAMPANI

Venerdì 14 febbraio

Degustazioni guidate all’Enoteca Campagna Amica Sant’Apollonia di Salerno con Coldiretti e Fisar, la Federazione Italiana Sommelier Albergatori e ristoratori. Venerdì 14 febbraio, al Mercato Campagna Amica Sant’Apollonia nel centro storico di Salerno, si parlerà di un affascinante territorio viticolo campano, la Costa d’Amalfi. Tintore, Piedirosso, Sciascinoso, Biancolella, Biancazita, Fenile, Pepella, sono i nomi di alcuni vitigni autoctoni della Costa d’Amalfi protagonisti del prossimo appuntamento di DiVinApollonia. L’appuntamento è alle ore 18:30. Il Mercato Coperto Campagna Amica a Sant’Apollonia si conferma, dunque, luogo di cultura del buon cibo e del buon vino, polo della sana alimentazione e dei prodotti di eccellenza della Campania. “Sono corsi di degustazione rivolti soprattutto ai giovani – spiega il direttore di Coldiretti Salerno, Enzo Tropiano – per contribuire ad una formazione della cultura del buon bere, affermando un consumo responsabile e consapevole del vino. Un impegno in linea con il progetto sociale di Coldiretti e Campagna Amica per promuovere le eccellenze dei nostri territori. Senza contare che il binomio vino – turismo è oggi vincente: la produzione di qualità della provincia di Salerno, aziende innovative ed all’avanguardia ed un percorso fatto di storia, cultura e tanta enogastronomia, possono trasformarsi in itinerari di destagionalizzazione per nuovi e qualificati arrivi turistici nella nostra provincia”. I prossimi appuntamenti con DiVinApollonia sono in programma il 28 febbraio con un focus sui Colli Salernitani mentre da venerdì 13 marzo il viaggio proseguirà attraverso le altre province della Campania con l’Irpinia e il Sannio (venerdì 27 marzo). Il 10 aprile appuntamento “speciale” dedicato agli abbinamenti per il pranzo di Pasqua mentre l’evento si chiuderà venerdì 24 aprile con l’incontro “Terroir a confronto: l’aglianico e le sue terre”.

 

LUCCA: NEL MERCATO CONTADINO I RIMEDI NATURALI CONTRO INFLUENZA

Venerdì 14 febbraio

Nei mercati contadini di Campagna Amica i “rimedi naturali” a raffreddore, mal di gola, tosse e febbre. Sono oltre 1,5 milioni i casi di influenza nella sola prima settimana del mese di gennaio secondo il rapporto “InfluNet” dell’Istituto Superiore della Sanità. Migliaia anche in Versilia.  È quanto rende noto la Coldiretti nell’annunciare che per combattere raffreddore, mal di gola, tosse e febbre tornano i tradizionali rimedi naturali della nonna grazie alla presenza dei tutor-agricoltori nei mercati di Campagna Amica presente ogni venerdì mattina, dalle 8.00 alle 13.00, in Piazza del Mercato, a Massarosa, dove sarà possibile scoprire i segreti della saggezza contadina, che non manca di riscontri oggettivi. Tra le novità le arance siciliane – ed anche mandarini – perfette per prepararsi una spremuta tricolore ricca di vitamina C.

A fianco di ortaggi e frutti di stagione, i consumatori potranno trovare anche vere e proprie eccellenze del paniere del Made in Tuscany come il pecorino ed salumi dalla Garfagnana, la carne delle montagne di Montecatini Terme, il pesce a miglio zero di Viareggio, formaggi di vacca e yogurt e ricotte da Capannori, fiori recisi da Viareggio, piante in vaso da Camaiore e Capezzano, miele e polline da Lucca, vino di Candia in bottiglia da Massa Carrara e molto altro ancora.

 

VICENZA: CONVEGNO COLDIRETTI NUOVE SFIDE CON LA PAC 2021-2027

Sabato 15 febbraio

Vicenza, 13 febbraio 2020. La nuova Pac deve sostenere le aziende che agiscono in difesa della biodiversità, i modelli di agricoltura sostenibile, che persegue obiettivi di equilibrio ecosistemico a tutela delle risorse naturali. La prossima Pac è troppo importante perché passi sotto silenzio. Per questo Coldiretti Vicenza ha organizzato, con il patrocinio del Comune di Pozzoleone, per sabato 15 febbraio 2020 alle 10, il convegno sul tema: “L’agricoltura vicentina alla prova della nuova Pac 2021-2027”.

Attorno al tavolo, dopo la presentazione dell’incontro da parte del presidente di Zona Coldiretti di Sandrigo, Davide Fioravanzo, il saluto del sindaco di Pozzoleone, Edoardo Tomasetto, il prof. Angelo Frascarelli, docente di Economia e Politica Agraria all’Università di Perugia e direttore del Centro per lo sviluppo agricolo rurale, entrerà nel vivo del tema.

La moderazione dell’incontro, che apre di fatto la Fiera di San Valentino, sarà affidata al direttore Coldiretti di Vicenza, Cesare Magalini, mentre le conclusioni saranno a cura del presidente provinciale Coldiretti di Vicenza, Martino Cerantola.

L’AGRICOLTURA GUARDA ALLA RICERCA SCIENTIFICA:

LA CISGENESI E IL GENOME EDITING

 

VENEZIA: AGRICOLTURA E RICERCA SCIENTIFICA: LA CISGENESI E IL GENOME EDITING

Lunedì 17 Febbraio

L’innovazione scientifica come baluardo per difendere il nostro patrimonio varietale, per mantenere la biodiversità e la ricchezza degli ecosistemi: se ne parlerà diffusamente Lunedi 17 Febbraio alle ore 9.30 presso l’Hotel Nh Laguna Palace a Mestre in occasione di un convegno organizzato da Coldiretti Venezia dove interverranno illustri presenze del mondo scientifico quali Mario Pezzotti, professore ordinario di genetica Agraria dell’università di Verona e Riccardo Velasco direttore del Centro di Viticoltura ed Enologia. Il convegno verrà moderato da Domenico Bosco, responsabile Vitivinicolo di Coldiretti e vedrà la partecipazione del presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini.

Un’occasione importante per discutere su tematiche complesse che rappresentano oggi un tassello fondamentale nell’ambito della ricerca scientifica per poter garantire un futuro alle nostre produzioni agricole. I cambiamenti climatici, le conseguenti avversità con l’avvento di organismi patogeni che colpiscono duramente l’agricoltura, rischiano di compromettere la biodiversità. Ecco che la ricerca ci aiuta a superare delle difficoltà senza stravolgere il corso naturale della vita in campagna. Si porteranno esempi pratici di cisgenesi e “genome editing” in particolare legati alla viticoltura per mantenere quelle caratteristiche enologiche e quel prestigio che hanno portato il nostro Paese a primeggiare nel mercato del vino.

L’appuntamento sarà aperto alle aziende agricole, agli addetti ai lavori ma anche a curiosi che hanno il desiderio di approfondire queste tematiche scientifiche.

 

BRESCIA: UE, GLI SCENARI PER L’AGRICOLTURANELLA NUOVA POLITICA COMUNITARIA

Venerdì 14 febbraio

Il futuro dell’agricoltura italiana in chiave europea in vista della nuova Politica Agricola Comune (PAC), tra Green New Deal e Brexit. Se ne discuterà venerdì 14 febbraio, alle ore 18.00, presso la sala Pedini del Centro Fiera del Garda a Montichiari (BS) durante la tavola rotonda organizzata da Coldiretti Brescia dal titolo “Nuova PAC, a che punto siamo?”.

Interverranno Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti; Teresa Bellanova, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Paolo De Castro, parlamentare europeo e vice presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale; Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia; Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi di Regione Lombardia; Felice Adinolfi, professore di Economia ed Estimo rurale dell’Università degli Studi di Bologna; Marco Togni, sindaco di Montichiari.

 

SALERNO: VIA I CORSI DI POTATURA DELL’ULIVO

Venerdì 14, sabato 15 febbraio, venerdì 6, sabato 7, venerdì 20 e sabato 21 marzo, venerdì 3, sabato 4 aprile

Partirà venerdì 14 febbraio il Corso di potatura dell’ulivo organizzato da Coldiretti e Aprol Campania. Primi appuntamenti a Laviano (14 e 15 febbraio) presso la Sala cinema e l’azienda agricola Fusella. Due gli appuntamenti di marzo: venerdì 6 e sabato 7 a Giffoni Valle Piana presso l’azienda agricola Petolicchio e l’oleificio Peteca; il corso di potatura si terrà anche a Caggiano presso l’azienda agricola Abbamonte venerdì 20 e sabato 21 marzo; nel weekend del 3 e 4 aprile appuntamento a Roccagloriosa presso le aziende agricole Timpa del Cucco e Marotta. Il percorso formativo – tenuto dagli agronomi Pierino Gigliello e Angelo Lo Conte – è articolato in lezioni teoriche e dimostrazioni nei campi. Tutti coloro che fossero interessati ad iscriversi ai nuovi corsi di potatura possono rivolgersi agli uffici Coldiretti e Aprol.

 

VICENZA: VERDURE DI STAGIONE PROTAGONISTE AL MERCATO CAMPAGNA AMICA

Sabato 15 febbraio

Chi non ha mai cucinato e mangiato cavoli e broccoli? Cotti o crudi, vengono usati per antipasti creativi, ottimi primi piatti, secondi saporiti ed insalate salutari. Quando ci si trova nel settore dell’ortofrutta dei vari punti vendita si rimane sempre ammaliati dalle tantissime e differenti varietà di questi preziosi vegetali, che cambiano per forma, colore, profumo, consistenza e, ovviamente, sapore. Insomma, tutti li conoscono e li sanno cucinare, eppure in pochi ne conoscono le proprietà benefiche.

Per questo Campagna Amica Vicenza ha deciso di puntare i riflettori su di loro, in questo weekend di metà febbraio, per scoprire dei prodotti non troppo utilizzati, specie dai giovani ai fornelli e, soprattutto, per scaldare un po’ il cuore con qualche piatto caldo.

“E pensare che fino a non molto tempo fa venivano considerati alimenti poveri, carenti di sostanze nutritive e, per giunta, dall’odore assai sgradevole. Fortunatamente – commenta il presidente provinciale di Campagna Amica Vicenza, Raffaele Cogo – negli ultimi anni le loro qualità nutrizionali sono state rivalutate e molti studi hanno messo in evidenza insospettate proprietà nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e dei tumori dell’apparato digerente”.

Così sabato 15 febbraio alle 11 al mercato coperto, in contra’ Cordenons 4 a Vicenza, in occasione dell’evento “Broccolo bassanese, un fiore in cucina”, verrà scoperto questo straordinario prodotto tipico del territorio, che può essere proposto ed elaborato in sfiziose ricette della tradizione.

Tradizione ed innovazione, però, vanno sempre di pari passo. Per questo le ricette che i produttori del mercato di Campagna Amica proporranno ai visitatori del mercato coperto di Vicenza saranno caratterizzate da un pizzico di estro, fondamentale per stuzzicare curiosità ed appetito.

Domenica 16 febbraio alle 11, infatti, verrà lanciata “La ribollita alla veneta” dell’azienda agricola Cantonà. Una straordinaria interpretazione gastronomica a partire da cavolo nero, cavolo cappuccio e cannellini della tradizione veneta.

Ricordiamo che il mercato coperto di Campagna Amica Vicenza sarà operativo sabato dalle 8.30 alle 13.30 e domenica dalle 9.00 alle 13, pertanto i visitatori potranno testare personalmente la qualità dei prodotti e misurarsi con le ricette che i produttori sapranno consigliare per utilizzare al meglio le eccellenze vicentine.

 

ROVIGO: I FUNGHI SBARCANO AL MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA

Sabato 15 febbraio

Un nuovo prodotto farà il suo esordio al mercato coperto di Campagna Amica nel quartiere Tassina di Rovigo. Stiamo parlando dei funghi che, per la prima volta, saranno tra i vari prodotti in vendita nella tensostruttura di via Vittorio Veneto 87/A. Il tutto grazie all’ingresso dell’azienda “Funghi San Giorgio” di Due Carrare, nata nel 1981 dall’intuizione di Orazio Tietto e chiamata così in onore al Santo patrono del comune patavino.

Diverse le varietà coltivate senza trattamenti chimici, in serre chiuse e climatizzate, al fine di creare le condizioni ideali per la crescita e lo sviluppo del prodotto. Dallo Shitake, al Pleurotus ostreatus, meglio noto come sbrisa, passando per il pioppino, il prataiolo, il cornucopia giallo, il cardoncello fino ai più etnici Pholiota nameko, il fungo più coltivato in Giappone e l’Hericium erinaceus, dalla particolare forma di fiocco di neve. La scelta è ampia per cercare di soddisfare la richiesta della clientela, sempre seguendo la stagionalità. Queste tipologie di funghi si prestano a essere trifolati e accompagnati con prezzemolo e un buon spicchio di aglio, meglio se Bianco Polesano Dop e un filo d’olio extra-vergine d’oliva.

“Siamo pronti ad arrivare a Rovigo dove siamo certi di trovare dei consumatori attenti e molto informati, un aspetto non scontato, ma che contraddistingue i clienti che frequentano i mercati della rete di Campagna Amica di Coldiretti. Puntiamo alla qualità dei nostri prodotti e siamo a piena disposizione nell’ascoltare eventuali critiche, costruttive, perché credo sia un ottimo modo per crescere” afferma Orazio Tietto, fondatore dell’azienda “Funghi San Giorgio”.

Da sabato mattina dunque anche i funghi saranno presenti per la prima volta al mercato coperto di Campagna Amica in Tassina, con i consueti orari di apertura vale a dire dalle 8.30 alle 13. Per qualsiasi informazione sull’azienda “Funghi San Giorgio” si può visitare il sito web www.funghisangiorgio.it o inviare una e-mail a info@funghisangiorgio.it.