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Natale: Coldiretti, spesa da 800 mln per pesce per la vigilia

22 Dicembre 2013
Natale: Coldiretti, spesa da 800 mln per pesce per la vigilia

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Circa 800 milioni di euro saranno spesi per acquistare il pesce durante le festività del Natale, con il giorno della vigilia che farà registrare il consumo più elevato dell’anno. E’ quanto stima ImpresaPesca Coldiretti in vista dell’appuntamento del cenone, che rappresenterà un’occasione per riscoprire il prodotto Made in Italy che, oltre ad essere gustoso, viene venduto ad un prezzo molto più contenuto rispetto a scelte esterofile che pesano su tasche ed ambiente e danneggiano la flotta tricolore, già in difficoltà per il calo dei consumi, crollati in valore del 19 per cento nei primi nove mesi del 2013. Un fenomeno causato in parte proprio – denuncia la Coldiretti – dalla concorrenza del prodotto straniero, spesso di bassa qualità, spacciato per italiano grazie alla mancanza dell’etichetta d’origine. Per portare in tavola pesce realmente Made in Italy – consiglia ImpresaPesca Coldiretti – occorre dunque fare attenzione, magari acquistando direttamente dal pescatore, laddove possibile. Proprio per non cadere nelle trappole del mercato e garantirsi comunque una tavola di qualità Coldiretti propone due menu low cost e interamente tricolori per quattro persone.
 
Il primo, a base di pesce pescato sulle nostre coste, vede come antipasto alici marinate e lumache di mare (6 euro) e sauté di cozze e vongole (5 euro). Per primo, spaghetti o tagliatelle con polpa di granchio fresco (10 euro), mentre il piatto forte è rappresentato dalla zuppa o brodetto di pesce (9 euro) fatto di triglie, calamari, moli, tracine, seppie, canocchie e gallinelle. Ma è possibile anche portare in tavola un menu italiano al cento per cento scegliendo il pesce proveniente dagli allevamenti di acquacoltura: come antipasto anguilla marinata (7 euro) e carpaccio di trota (3 euro), per primo pennette con sugo di trota salmonata (8 euro) e per secondo orata o spigola al forno con pomodorini e patate (12 euro). Entrambi i menu – sottolinea Coldiretti – prevedono una spesa complessiva di 30 euro.
Se si vuole acquistare prodotto pescato del Mediterraneo bisogna però prima  verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca, e scegliere la “zona Fao 37”. E per garantirsi la qualità il pesce fresco – ricorda la Coldiretti – deve avere inoltre una carne dalla consistenza soda ed elastica, le branchie di colore rosso o rosato e umide e gli occhi non secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Infine meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne mentre – continua la Coldiretti – per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso. Il settore della pesca vede impegnate – precisa ImpresaPesca Coldiretti – circa 13mila imbarcazioni mentre la top-ten delle produzioni è guidata dalle alici, seguite da vongole, sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, pannocchie, triglie, pesce spada e sugarelli. La classifica delle produzioni per volume di fatturato vede invece primeggiare il nasello, davanti ad alici, seppie, gamberi bianchi, scampi, pesce spada, gamberi rossi, vongole, pannocchie e sogliole. Eppure tre piatti di pesce su quattro che si consumano in Italia sono stranieri, ma nessuno lo sa, soprattutto per quanto riguarda quello servito al ristorante dove Impresapesca Coldiretti chiede venga introdotta anche l’indicazione della provenienza nei menu.
 
I SEGRETI PER SCEGLIERE IL PESCE FRESCO
• Acquistarlo, laddove possibile, direttamente dal produttore che garantisce la freschezza del pescato.
• Verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca, e scegliere la “zona Fao 37” se si vuole acquistare prodotto pescato del Mediterraneo.
• Verificare che la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le branchie abbiano un colore rosso o rosato e siano umide e gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole.
• Per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso.
• Meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.
Fonte: ImpresaPesca Coldiretti