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Lavoro: Coldiretti, agricoltura batte sfiducia, +3,6% occupati

11 Aprile 2013
Lavoro: Coldiretti, agricoltura batte sfiducia, +3,6% occupati

?Con +29 % è boom di iscrizioni agli Istituti professionali agrari

In controtendenza con l’aumento dei disoccupati e degli sfiduciati in Italia crescono invece le assunzioni nelle aziende agricole che fanno registrare un incremento record del 3,6 per cento nel numero di lavoratori dipendenti occupati. E` quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al 2012 che evidenziano anche la presenza di 2 milioni 975 mila inattivi disponibili a lavorare (pari a +2,7 per cento). Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante perché – continua la Coldiretti – è il risultato di una crescita del 7,2 per cento al nord, dell’11,2 per cento al centro e dell’1 per cento al sud. Si stima peraltro – precisa la Coldiretti – che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani e immigrati che hanno abbondantemente superato quota centomila. La crescita di opportunità nel settore agricolo sono rese evidente dal boom del 29 per cento delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13 per cento negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare ed agroindustria, secondo una analisi della Coldiretti sui dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie per l’anno scolastico 2012/2013 divulgati dal Ministero dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Secondo l’analisi di Coldiretti a crescere in futuro sarà la domanda di livelli più elevati di professionalità con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola all’interno dell’azienda: dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici. La domanda di lavoratori – conclude la Coldiretti – si registra infatti per figure professionali tradizionali che vanno dal trattorista al taglialegna fino al potatore, ma anche per quelle innovative all’interno dell’impresa agricola come l’addetto alla vendita diretta di prodotti tipici, alla macellazione, alla vinificazione o alla produzione di yogurt e formaggi.