COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News la Forza del Territorio del 10 ottobre 2017

11 Ottobre 2017
News la Forza del Territorio del 10 ottobre 2017
Primo piano

ABRUZZO

VENDEMMIA: MENO PRODUZIONE MA QUALITA’ PRESERVATA

La Coldiretti regionale segnala che la vendemmia 2017 verrà ricordata per una quantità tra le più scarse del dopoguerra, ma anche per una qualità fortunatamente salva. La forte siccità ha inciso con un calo dal 30 al 40%

 

E’ quanto emerge da una indagine di Coldiretti Abruzzo mentre sta per concludersi la raccolta annuale dell’uva caratterizzata da un forte calo di produzione determinato dal bizzarro andamento climatico dovuto a siccità persistente ed importante. Risultato: una diminuzione dal 30% al 40% su una produzione media di circa 4.500.000 quintali di uva e 3milioni di ettolitri di vino di cui almeno un milione a denominazione di origine per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive (e sempre a più alta specializzazione) su una superficie agricola complessiva di oltre 32mila ettari (di cui circa 3.600 a biologico). Insomma, mancherà sugli scaffali una bottiglia su tre di vino abruzzese rispetto al 2016, ma il vino sarà comunque di ottima qualità.

Anche perché, mai come quest’anno, a fare la differenza sarà la bravura e la competenza dei viticoltori che hanno saputo intervenire con le irrigazioni di soccorso e con una raccolta anticipata su alcune varietà. I vitigni più conosciuti e diffusi si confermano anche quest’anno Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano, anche se negli ultimi anni stanno riscuotendo sempre maggiore interesse il Pecorino, la Passerina, il Moscato, la Cocciola e il Montonico.    

“La vitivinicoltura abruzzese è oggi una realtà importante – dice Coldiretti Abruzzo – tanto che l’Abruzzo può considerarsi oggi tra le regioni in cui il vino – con particolare riferimento al Montepulciano – ha saputo imporsi fino a diventarne l’immagine di riferimento, con una filiera che costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell’intera PLV, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e una produzione media di vino rappresentata dal 70% di vini rossi e da un restante 30% di bianchi.

Una realtà sempre più fiorente anche per i numerosi apprezzamenti che arrivano dall’estero, che si traducono con una crescita delle esportazioni che hanno registrato un aumento dell’8% nel 2016 con un positivo trend confermato anche dai dati relativi ai primi mesi del 2017 e che, a fine anno, potrebbe addirittura migliorare”.

Dal territorio

PIEMONTE, BOOM DI PRODOTTI D’ECCELLENZA MADE IN PIEMONTE CON AVVIO AUTUNNO

 

E’ boom di prodotti d’eccellenza Made in Piemonte con l’avvio della stagione autunnale. Dalle castagne alla zucca, dallo zafferano al tartufo, dai porri ai peperoni, fino alla camelia sasanqua che fiorisce da settembre a gennaio-febbraio di cui vengono coltivate circa 50 mila piante nel distretto floricolo del Lago Maggiore e al luppolo che si sta sempre più diffondendo nella regione per rifornire i birrifici artigianali.

Come sta avvenendo anche a livello nazionale, la produzione di castagne, tipica delle zone del torinese, cuneese e nord Piemonte, è in aumento dell’oltre il 15% rispetto alla campagna dello scorso anno, nonostante la siccità estiva. Sia la quantità sia la qualità erano state messe, oltretutto, a dura prova dal cinipede galligeno contro il quale è stata avviata una capillare guerra biologica che ha permesso ora di sconfiggerlo. In Piemonte ci sono tra i 30 ed i 40 mila ettari di cui oltre la metà classificati come castagneti da frutto, la produzione è di 140 mila quintali per un fatturato che sfiora i 20 milioni di euro. Conosciute, in particolare, la Castagna Cuneo Igp ed il Marrone della Valle di Susa Igp.

Tipica del periodo autunnale è la coltivazione delle zucche la cui produzione interessa, nella regione, oltre 1000 aziende per un quantitativo che arriva a 20 mila quintali ed un fatturato che sfiora 1 milione di euro. Impiegate, soprattutto, per la preparazione di risotti, minestre e zuppe, hanno qualità organolettiche elevate ed una polpa ricca di antociani e sostanze antiossidanti grazie alle forti escursioni termiche tra la notte ed il giorno.

Continua ed inizia, inoltre, la raccolta dei peperoni di Carmagnola e di Cuneo e dei porri della pianura torinese, oltre a quello tipico di Cervere, apprezzato per avere un gusto particolarmente dolce. La produzione piemontese dei porri è di circa 30 mila quintali per 200 ettari d’estensione complessiva.

Infine, da alcuni anni ci sono sperimentazioni in tutto il territorio, soprattutto nell’astigiano, torinese e cuneese, di coltivazioni di zafferano che sta manifestando un buon adattamento al clima più continentale come quello piemontese e la cui fioritura avviene proprio in ottobre e si protrae fino a metà novembre. 

“Uno scenario davvero ricco – sottolineano Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – che mostra come nell’intera nostra regione, in autunno, si sprigioni un tripudio di produzioni d’eccellenza, alcune delle quali riconosciute anche da certificazioni importanti europee come l’Igp. Si tratta di prodotti che contribuiscono a rendere note, non solo a livello locale, le tradizioni alimentari autunnali degli italiani e ad accrescere l’economia del territorio e dell’indotto. Ai consumatori, a causa delle numerose imitazioni ed importazioni dall’estero, consigliamo di acquistare questi prodotti direttamente dagli imprenditori agricoli, di frequentare i mercati di Campagna Amica al fine di portare in tavola qualità, freschezza e genuinità, preservando la sicurezza alimentare”.  

 

PUGLIA, XYLELLA: AL VIA PORTALE PER RICHIESTA DANNI. PROMUOVERE OLIVETI BIO

“Finalmente parte l’operatività del portale grazie al quale 1650 le imprese agricole salentine che hanno fatto domanda potranno perfezionare la richiesta di risarcimento dei danni causati da Xylella fastidiosa e potranno accedere alle risorse del Fondo di solidarietà nazionale, come da decreto legislativo 102/2004.  Tra i danni da Xylella e quelli della siccità perdurante, nel Salento si stima una diminuzione del 60% della produzione di olive per la prossima campagna olivicola-olearia – spiega Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia – per cui vanno innescate urgenti misure di sostegno in favore degli imprenditori olivicoli, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola e del settore della trasformazione, sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui e investimenti per n. 5 anni, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai salentini”.

L’olivo in provincia di Lecce copre una superficie pari a circa 55.000 ettari che rappresentano il 32% del totale delle superfici bio, su un totale regionale di 171mila ettari e il 20% della produzione nazionale. E’ bio il 17% della totale superficie investita ad oliveto nel Salento e vista l’esiguità della maglia poderale olivetata salentina, caratterizzata da tanti piccoli proprietari dediti alla produzione per autoconsumo e non interessati a conseguire onerose certificazioni di prodotto, almeno un altro 30% dell’oliveto salentino è condotto secondo i sani principi dell’agricoltura biologica.

“Gli agricoltori svolgono una straordinaria azione di manutenzione e salvaguardia dell’ambiente e delle aree rurali – aggiunge Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia – spesso in solitudine e con grandi difficoltà, attività che va salvaguardata e a cui va data nuova linfa. La dimostrazione è nei numeri. In Puglia il 15% della superficie olivicola è coltivata con metodi di produzione biologica. La palma d’oro va alla provincia di Lecce con i suoi 15.370 ettari di oliveto biologico certificato. Senza tema di smentita a Lecce c’è l’olivicoltura più sostenibile d’Italia. L’andamento della produzione di olive e olio, come era stato già più volte denunciato da Coldiretti Puglia, ha risentito in maniera tangibile degli effetti del disseccamento degli ulivi, a causa della Xylella fastidiosa. L’annata 2016 in provincia di Lecce ha registrato un calo del 28% della produzione di olive da olio e del 26% di olio extravergine, il numero dei frantoi è passato da 400 a 319 unità”.

Le stime per l’annata in corso, a raccolta iniziata da pochi giorni sono preoccupanti, si parla di un crollo della produzione che potrà toccare anche il 60%. Numeri drammatici – denuncia Coldiretti Puglia –  che fotografano l’esatta condizione degli olivicoltori della provincia di Lecce, in grave crisi di liquidità in mancanza di un reddito certo da 3 anni, a cui vanno date risposte concrete, sia in termini di percorsi di ripartenza dell’attività olivicola che di promozione dell’olio extravergine di oliva.

PIEMONTE, RISO: URGENTE CONVOCARE UN TAVOLO DI CRISI REGIONALE

La campagna di trebbiatura del riso sta per volgere al termine, mentre permane la conclamata stagnazione del mercato a cui si aggiungono le continue importazioni che fanno registrare un +34% dalla Thailandia e l’aumento del 346% degli arrivi dal Vietnam: mai così tanto riso straniero è arrivato in Europa come nel 2016.

“Una situazione davvero insostenibile per le nostre imprese che continuano a vivere un momento di forte incertezza e precarietà – sottolineano Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo, Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – Per questo chiediamo all’Assessore Giorgio Ferrero di convocare con urgenza un tavolo di crisi a cui è opportuno che siano presenti tutti i componenti della filiera. Dopo aver ottenuto, grazie alle battaglie portate avanti da Coldiretti, l’etichettatura d’origine, adesso bisogna al più presto fare il punto sulle criticità e trovare quelle formule idonee per poter fornire ai nostri imprenditori risicoli delle concrete traiettorie di futuro. Come abbiamo già più volte ribadito, siamo a disposizione per collaborare e mettere in atto progettualità economiche di rilievo, oltre che percorsi di filiera che possano realmente dare sostegno all’intero comparto. Con una superficie complessiva di oltre 116 mila ettari, 1.100 aziende ed una produzione di 8 milioni di quintali il Piemonte è la realtà risicola italiana più importante che dobbiamo salvaguardare”.

LOMBARDIA, 4 ADULTI SU 10 IN SOVRAPPESO MA BILANCIA PIÙ LEGGERA PER I RAGAZZI

Più di 4 adulti su 10 in Lombardia hanno problemi con la bilancia e, di questi, 837mila sono obesi, centomila in più rispetto al 2015. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia sugli ultimi dati Istat relativi al 2016 in occasione della Giornata contro l’obesità. “I dati – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti regionale – ci dicono che la nostra campagna di educazione alimentare in collaborazione con le scuole e le Fattorie didattiche, che coinvolge ogni anno circa 400mila studenti in Lombardia, sta dando i suoi frutti, visto che proprio fra i giovani dai 6 ai 17 anni si registra una diminuzione dei casi di obesità e sovrappeso, scesi da 229mila a 212mila con un’incidenza passata dal 20,2 per cento al 18,6 per cento del totale dei ragazzi”. L’obiettivo – afferma la Coldiretti – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e fermare il consumo del cibo spazzatura, considerato che il 20% dei genitori dichiara che i propri figli non mangiano quotidianamente frutta e verdura, mentre il 36% beve ogni giorno bevande zuccherate o gassate.

Mentre stile alimentare contadino basato sui prodotti della dieta mediterranea come pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine consumati a tavola in pasti regolari – sottolinea Coldiretti – è da sempre alla base di uno stile di vita sano che ha “regalato” all’Italia un posto fra i paesi più longevi al mondo, tanto che sono quasi raddoppiati gli ultracentenari, che in 10 anni sono passati da 10mila a oltre 17mila, con un aumento del 70 per cento. Il boom degli ultracentenari è confermato anche dal dato – rileva Coldiretti – relativo alle persone con più di 90 anni, che dal 2007 al 2017 sono cresciuti del 56 per cento, passando da 466.700 a 727.000. Il risultato è che gli italiani hanno raggiunto livelli record di longevità con 80,3 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne.

Ma accanto all’alimentazione è importante la pratica di attività che aiutino a mantenere giovani il fisico e la mente. In Lombardia – afferma la Coldiretti regionale – il 30,6 per cento, pari a quasi 3 milioni di persone, non si impegna in alcuna attività fisica o sportiva. Il resto della popolazione invece si dedica a una qualche forma di movimento, in modo più o meno costante. Secondo uno studio svedese – spiega la Coldiretti – fare l’orto, zappare e seminare la terra è l’ideale per gli over 60 poiché riduce di quasi un terzo il rischio di morte, diminuendo del 27% la probabilità di incorrere in attacchi cardiaci o ictus. Uno stile di vita che è diventato un modello anche nelle città dove si registra un aumento degli hobby farmers con più di 6 italiani su 10 (63%) che con la zappa in mano dedicano parte del tempo libero alla cura di verdure e ortaggi secondo lo studio della Coldiretti/Ixe’.

In Lombardia – stima la Coldiretti regionale – il numero degli orti urbani sfiora ormai i tremila appezzamenti, per oltre 160mila metri quadrati di superficie. In parte si tratta di terreni organizzati dalle amministrazioni comunali, in parte sono laboratori di agri didattica nelle scuole, ma ci sono anche le aree verdi coltivate nelle periferie o nelle fasce lungo ferrovie e le rogge che lambiscono le zone urbane.

CALABRIA, FINITA DISPONIBILITA’ RILASCI IDRICI COMPRENSORIO ISOLA CAPO RIZZUTO

Proprio ieri, 9 ottobre, come comunicato dalla Società A2A che gestisce i laghi silani, è finita la disponibilità dei rilasci di volumi di acqua (sei milioni di mc) concordati in occasione della riunione del 28 agosto scorso alla Regione. Tale disponibilità, grazie all’opera ed al lavoro quotidiano di programmazione svolto dal Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese ha consentito di proseguire la fornitura irrigua per le prime colture e garantito l’avvio della piantumazione del finocchio nelle aree vocate dell’altopiano di Isola di Capo Rizzuto.

Purtroppo, l’attuale situazione continua ad essere caratterizzata dalla siccità e quindi si ripropone il problema della carenza idrica con la reale possibilità che gli agricoltori potranno vedere compromessa la coltura del finocchio che sorregge buona parte l’economia agricola del comprensorio. “In presenza di tale situazione di criticità, Coldiretti afferma che, ferma restando la disponibilità piena del Consorzio a proseguire l’attività gestionale già gravata da oneri ingenti, è evidente che occorre trovare e individuare la soluzione idonea per attenuare la crisi idrica. Per questo chiediamo alla Regione Calabria di attivarsi per trovare insieme una soluzione idonea e non acuire lo stato di sofferenza degli agricoltori già gravati dai notevoli costi sostenuti”.   

FROSINONE, PALIANO: AL VIA LA STAGIONE OLEARIA ALLA COOPERATIVA PALIANENSE

Olio extravergine, Paliano in controtendenza rispetto al resto della provincia. La cooperativa Palianense si avvia a chiudere l’imminente stagione con la produzione in crescita rispetto allo scorso anno. “Abbiamo cominciato lunedì a molire il prodotto conferito da soci, comunque in anticipo rispetto al periodo medio di molitura. I dati che ci arrivano dal territorio – dice Pietro Celletti, presidente della Palianense – sono confortanti. Faremo più olio e anche di qualità superiore”. La conferma ulteriore del trend è emersa l’altra sera durante l’assemblea annuale che ha approvato il bilancio consuntivo della cooperativa agricola, che conta 1900 soci conferitori.

Il frantoio di Paliano ha lavorato nel 2016/2017 12.000 quintali di olive, per una resa finale di 1.500 quintali di olio. Le previsioni della produzione appena avviata sono in aumento. “Prevediamo – aggiunge Celletti, affiancato dal vicepresidente Adriano Fantauzzi – un conferimento complessivo che si attesterà intorno ai 17.000, anche 18.000 quintali di prodotto”. “Rinnovo anche qui, come già fatto nelle altre grandi città dell’olio di questa terra, l’appello agli olivicoltori, che siano essi piccoli o grandi, professionali o amatoriali, perché consegnino in cooperativa tutto il proprio prodotto.

Abbiamo bisogno di fare grandi concentrazioni di olio – ha spiegato in assemblea Pietro Greco, direttore della Coldiretti di Frosinone – per riposizionarci sui mercati, in particolare sulla piazza romana. La richiesta di extravergine di oliva di qualità, tracciato nella provenienza e verificato lungo la filiera fino ai banchi vendita, è in progressivo aumento. I consumatori devono poter comprare il nostro olio. Se mettiamo da parte gli individualismi e condividiamo una strategia territoriale di cooperazione e condivisione abbiamo grandi possibilità di vendere più olio locale e di poterlo vendere al prezzo adeguato non solo alla copertura delle spese, ma anche – ha concluso Greco – alle legittime aspettative di reddito delle aziende”. 

NOVARA VCO, RISO: URGENTE CONVOCARE UN TAVOLO DI CRISI REGIONALE

La campagna di trebbiatura del riso sta per volgere al termine, mentre permane la conclamata stagnazione del mercato a cui si aggiungono le continue importazioni che fanno registrare un +34% dalla Thailandia e l’aumento del 346% degli arrivi dal Vietnam: mai così tanto riso straniero è arrivato in Europa come nel 2016. “Una situazione davvero insostenibile per le nostre imprese che continuano a vivere un momento di forte incertezza e precarietà” sottolineano Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara Vco e Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo, insieme a Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale.

“Per questo chiediamo all’Assessore Giorgio Ferrero di convocare con urgenza un tavolo di crisi a cui è opportuno che siano presenti tutti i componenti della filiera. Dopo aver ottenuto, grazie alle battaglie portate avanti da Coldiretti, l’etichettatura d’origine, adesso bisogna al più presto fare il punto sulle criticità e trovare quelle formule idonee per poter fornire ai nostri imprenditori risicoli delle concrete traiettorie di futuro.

Come abbiamo già più volte ribadito, siamo a disposizione per collaborare e mettere in atto progettualità economiche di rilievo, oltre che percorsi di filiera che possano realmente dare sostegno all’intero comparto. Con una superficie complessiva di oltre 116 mila ettari, 1.100 aziende ed una produzione di 8 milioni di quintali il Piemonte è la realtà risicola italiana più importante che dobbiamo salvaguardare”.

MASSA CARRARA, PICCOLI COMUNI: LEGGE STORICA PER 11 COMUNI LUNIGIANESI

Dal biroldo delle Apuane alla caciotta della Lunigiana, dalla cipolla di Treschietto al fagiolo di Zeri passando per le più celebri Dop del Miele e della Farina di castagne. Sono questi una piccola parte delle decine di specialità alimentari della provincia di Massa Carrara destinatari della storica legge sui piccoli comuni che permetterà di tutelare i piccoli borghi dove vivono un’impresa agricola su quattro. L’agricoltura è infatti l’elemento distintivo di 11 dei 17 comuni del territorio provinciale dove la popolazione non supera i 5mila abitanti.

“In questi territori – spiega Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Massa Carrara – si sviluppa e vive la nostra agricoltura, cassaforte del nostro vero Made in Italy, che oggi guarda alla tradizione con grande capacità di innovazione. Soprattutto nelle piccole comunità si continua a difendere e produrre un patrimonio agroalimentare importante composto da un variegato paniere di specialità alimentari che rappresentano l’identità del territorio e delle comunità. Una produzione sempre più a rischio che continua a caratterizzare la storia e la qualità della vita di questi piccoli centri”.

La legge dei Piccoli Comuni è un obiettivo fortemente sostenuto negli anni dalla Coldiretti per tutelare e valorizzare un patrimonio naturale e paesaggistico, culturale e artistico senza eguali per la popolazione residente ma anche per il numero crescente di turisti italiani e stranieri che vanno alla ricerca dei tesori nascosti del territorio. “I piccoli comuni – spiega ancora Fantini – sono il vero motore della vacanza enogastronomica tanto da aver legato il proprio nome a ormai note specialità. Nei piccoli comuni della provincia, in particolare in Lunigiana, si trova il 90% degli agriturismi che intercettano una importante fetta della domanda turistica e si coltiva oltre la metà della produzione agroalimentare che ha reso celebre il Made in Italy nel mondo grazie alla presenza di un’impresa agricola su due di quelle censite impegnate quotidianamente per assicurare la salvaguardia delle colture agricole tradizionali, il mantenimento delle tipicità alimentari, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e dagli incendi per difendere un ambiente che offre grandi opportunità di sviluppo sostenibile.

Ora ci sono le condizioni – conclude Fantini – per recuperare in queste aree i troppi ritardi infrastrutturali e nei servizi offerti con interventi che vanno dalle tecnologie informatiche alle scuole, dagli ospedali alle poste fino alle edicole. Ma sarà importante anche valorizzare le opportunità offerte dalla nuova agricoltura nel presidio del territorio e nel sociale in aree che devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona. E’ una sfida affascinante che vedrà impegnata Coldiretti”.

PISA, VAL DI LUCE: DANNI DA PREDAZIONE, DECINE ALLEVATORI IN ATTESA RISARCIMENTO

Decine di allevatori ancora in attesa del risarcimento per i danni subiti da lupi e predatori. Monta la protesta, anche in provincia di Pisa, dove gli allevatori che avevano fatto richiesta di risarcimenti non hanno ancora ricevuto l’indennizzo. I danni si riferiscono non solo all’uccisione di ovini, caprini, bovini, bufali, suini ed equini ma anche alla perdita di produzione come latte e carne conseguente alla predazione. Non cenna a placarsi l’emergenza nei boschi e nelle campagne locali dove i blitz dei lupi sono ormai all’ordine del giorno. Secondo Coldiretti gli attacchi sono raddoppiati negli ultimi anni facendo schizzare il livello di terrore a codice rosso. Parzialmente inefficaci le misure di prevenzione. Da un monitoraggio effettuato dal centro interuniversitario studi faunistici, sono stati censiti in Toscana 108 gruppi riproduttivi, dei quali 22 con soggetti ibridi. A questi devono essere aggiunti gli individui erratici, per un totale di circa 500/550 esemplari.

La presenza del lupo rappresenta un elemento fondamentale di valorizzazione della biodiversità a condizione che sia circoscritta in habitat idonei ed in un numero di soggetti adeguato, diversamente rappresenta un elemento di disequilibrio ambientale. In diverse aree della Toscana si ravvisa una situazione di emergenza legata anche alla presenza di individui ibridi e di cani inselvatichiti che rischiano, altresì, di compromettere la caratterizzazione genetica del lupo stesso.

I casi di predazione si registrano in particolare nel volterrano e nella Val di Luce dove le sole aziende agricole di Giuseppe Carai e Farru Giampaolo hanno presentato otto domande di indennizzo.

A riportare il tema al centro del dibattito è Coldiretti preoccupata per i ritardi. “Gli allevatori sono stanchi ed esasperati. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa – Non passa giorno che un nostro associato si presenti nei nostri uffici per denunciare la presenza di lupi ed ibridi ed attacchi ai greggi. Siamo arrivati ad un punto che più della metà dei casi non vengono nemmeno denunciati tanto è lo scoraggiamento”.

Spinti dalla fame, i lupi si spingono anche nei borghi e nei centri abitati, così come i cinghiali, l’altra grande emergenza con cui sono costretti a vivere gli agricoltori. Coldiretti, facendosi carico di questo generale stato di disagio, ha preso nuovamente carta e penna ed ha scritto una dettagliata nota a Marco Remaschi Assessore all’agricoltura della Regione Toscana. “Sono trascorsi ormai 8 mesi da quando le aziende hanno presentato richiesta di risarcimento sull’ultimo bando regionale e, a tutt’oggi, non sono state completate le liquidazione. Ogni azienda si è vista strappare dal gregge una media di 5 capi. A volte sono stati anche di più. Va considerato che una parte di tali domande è riferita ad attacchi subiti nei primi mesi del 2016. Sappiamo inoltre – continua Filippi – che i danni effettivamente subiti dagli allevatori sono ben superiori ai valori accertati, in quanto le lungaggini delle procedure risarcitorie scoraggiano i potenziali richiedenti”.

MARCHE, CRESCE ANCORA L’AGRITURISMO: +42% IN 10 ANNI

Cresce ancora il fenomeno agriturismo nelle Marche con il numero delle strutture arrivato a quota 1.060, il 42 per cento in più rispetto a dieci anni fa, secondo un’analisi Coldiretti su nuovi dati Istat. Un fenomeno che spinge la vacanza verde e rappresenta sempre più una vetrina del territorio, capace di creare sviluppo economico coinvolgendo gli altri settori, a partire dall’artigianato e dal turismo. Tra le province, continua a guidare Pesaro Urbino con 312 agriturismi, seguita da Macerata con 258 e Ancona con 193. Ascoli Piceno ne ha 150, chiude Fermo con 147. Un agriturismo su cinque, ricorda Coldiretti, si trova in montagna, mentre il 42 per cento è gestito da donne. I posti letto sono 12.249, mentre quelli a tavola sono 18.442. Crescono anche gli agriturismi che fanno attività di semplice degustazione, ovvero l’assaggio di prodotti aziendali non cucinati, dai salumi ai formaggi, dall’olio al vino.

Una realtà che, spiega Coldiretti, risponde alle esigenze dei consumatori di andare oltre i semplici pranzi e cene, anche per saperne di più sui singoli prodotti. Tra l’altro, le Marche sono la quarta regione per numero di strutture attrezzate per la degustazione, ben 432, dopo Toscana, Piemonte e Veneto. Accanto ad alloggio e ristorazione, non mancano le attività sportive e naturalistiche proposte dalle aziende agrituristiche. Nella nostra regione sono 322 quelle che propongono ai clienti corsi vari (cucina, orto, ecc.) per adulti e bambini, equitazione, mountain bike, sport vari, escursionismo.Il consiglio di Coldiretti è quello di preferire aziende accreditate da associazioni e di rivolgersi su internet a siti come www.campagnamica.it.

E’ bene ricordare che da gennaio 2014 a novembre 2016, a fronte di un danno subito dalle aziende, richiesto ed accertato, di oltre 2,2 milioni di euro a livello regionali, gli indennizzi erogati ammontano a circa 1,4 milioni di euro. Le molte iniziative intraprese non hanno dato per adesso nessun risultato tangibile. L’adozione del piano Lupo Italia è tuttora bloccata, nonostante la posizione della Regione Toscana di cui Coldiretti dà atto; come non sembra aver prodotto alcun effetto l’iniziativa intrapresa dalla Giunta Regionale, con la propria delibera n.42 del gennaio, per superare il regime “de minimis”, a cui è sottoposto il sistema di indennizzo dei danni.

“Tutti questi elementi stanno determinando un clima di grave sfiducia fra gli allevatori – denuncia Aniello Ascolese, Direttore Coldiretti Pisa – che si sentono profondamente penalizzati da un atteggiamento vessatorio delle istituzioni, fortemente condizionate da ambientalismo ed animalismo che, invece di garantire la preservazione della specie “lupo”, tendono a renderne insostenibile la coesistenza con chi attraverso sforzi enormi presidia e tutela il territorio, con costi ben superiori ai benefici. La misura è colma – conclude Ascolese – e se non arriveranno risposte rapide e concrete dovremo alzare il livello di mobilitazione”.

RAVENNA, OBESITY DAY: IN SOVRAPPESO 1 BAMBINO SU 3, MA NEL RAVENNATE VA MEGLIO

In Italia quasi un bambino su tre (30,6%) pesa ancora eccessivamente anche se negli ultimi anni si è verificata una riduzione del 13% per effetto dell’impegno sull’educazione alimentare a scuola e in famiglia. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione dell’Obesity day 2017 che si celebra oggi in tutto il mondo. Secondo l’indagine ministeriale “Okkio alla salute”, che stima l’attività fisica dei bambini attraverso l’informazione fornita dai genitori, la percentuale di bambini obesi è scesa dal 12% del 2008/09 al 9,3% del 2016, e quella dei bambini in sovrappeso è passata dal 23,2% del 2008/9 al 21,3% del 2016. I dati provinciali, ancora fermi al 2014 ma a breve si avranno i nuovi risultati biennali, pur essendo migliori di quelli nazionali –  risultano infatti poco meno del 21% dei bambini di otto-nove anni in sovrappeso e una percentuale di obesità vicina all’8% – non possono essere sottovalutati.

Nel 2012, infatti, gli obesi erano il 5,9% e quelli in sovrappeso il 22%. Ad aggravare il fenomeno, la percezione spesso distorta dei genitori rispetto alle abitudini alimentari e sportive dei figli: il 66% della madri di bambini in eccesso ponderale ritiene che il proprio figlio assuma cibo in quantità scarsa o corretta, mentre tra quelle di bambini classificati come non attivi il 60% ritiene che i propri figli svolgano un livello di attività fisica sufficiente e il 9% elevato. Risulta opportuno, dunque, continuare ad investire sull’educazione alimentare a partire dalla scuola dove va privilegiato il consumo di prodotti salutari. Il 20% dei genitori infatti dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, mentre il 36% consuma quotidianamente bevande zuccherate o gassate.

Per assicurare una migliore alimentazione ma anche per educare le nuove generazioni è importante privilegiare nelle mense scolastiche i cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e garantiscono genuinità e freschezza. Coldiretti Ravenna, a tal fine, è impegnata da più di 20 anni nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge ogni anno circa 1.500 studenti delle scuole dell’infanzia, elementari e medie della provincia stimolati a partecipare a lezioni tenute da agrichef, agricoltori e tutor dell’orto in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe.

Il programma didattico di quest’anno scolastico, in partenza nelle prossime settimane, ha per tema: “Un tempo per ogni cosa. I ritmi dell’agricoltura come guida ad una corretta alimentazione e al rispetto dell’ambiente”. L’obiettivo è avvicinare bambini e ragazzi al mondo agricolo e rurale per favorire la conoscenza della stagionalità dei prodotti, i sani stili di vita alimentari, il consumo consapevole del cibo, il rispetto e la tutela dell’ambiente. L’avvio del progetto di Educazione alla Campagna Amica coincide, quest’anno, con una notizia alquanto positiva per la salute e quindi per il benessere dei nostri figli: l’industria europea dei soft drinks (Unesda) ha infatti dichiarato che non venderà più volontariamente bevande zuccherate nelle scuole secondarie dell’Ue, distributori automatici inclusi.

Alle scuole che aderiranno al progetto di Educazione alla Campagna Amica verranno distribuiti una dispensa con approfondimenti e spunti operativi sulla stagionalità delle produzioni agricole, il benessere e l’importanza della ciclicità delle colture. Su richiesta degli insegnanti potranno essere organizzati nell’arco dell’anno incontri in classe e visite guidate in aziende agricole, fattorie didattiche e farmer’s market. L’attività formativa si concretizzerà con elaborati (disegni, testi, audiovisivi) con cui le scuole parteciperanno al concorso di Campagna Amica che premerà i migliori lavori, prima a livello provinciale e poi in una finale regionale.

SARDEGNA, DA LUNEDÌ 16 OTTOBRE IN PAGAMENTO GLI ANTICIPI PAC

A partire da lunedì prossimo, 16 ottobre gli organismi pagatori potranno procedere all’anticipo Pac. Lo ha stabilito Agea con la circolare del 4 ottobre. Gli anticipi, che sono subordinati ai controlli amministrativi, potranno essere effettuati nella misura del 70 per cento. La data del 16 ottobre è stata decisa su direttiva ministeriale considerate le difficoltà economiche in cui versano tantissime aziende.

 “Una notizia positiva per le nostre aziende – commenta il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – finalmente arriverà liquida dopo una annata molto difficile per via del calo dei prezzi e delle calamità naturali culminate con una della peggiori siccità che si sta protraendo ancora oggi”. “E’ fondamentale rispettare i tempi e liquidare il prima possibile gli anticipi – continua il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu –  perché le imprese versano in una situazione economica davvero difficile, dovuto anche ai ritardi cronici nell’erogazione dei premi comunitari”.

CALABRIA, AGRICOLTURA SEMPRE PIU’ NEL SEGNO DEI GIOVANI: I DATI

Il trend è davvero positivo e anche incoraggiante e questo al netto delle politiche regionali per i giovani contenute nel PSR quali ad esempio, insediamento giovani e relativi investimenti e accesso al credito. I dati resi noti da Unioncamere – InfoCamere, presentati con il report sulle imprese agroalimentari nei primi sei mesi del 2017 confrontati con lo stesso periodo del 2016 dicono che la Calabria in valori assoluti ha 3.688 imprese agroalimentari condotte da giovani under 35,  e si colloca, con il 10,5% (la media nazionale è del 6,8%) al secondo posto tra le venti regioni per l’incidenza sul totale delle imprese agroalimentari segnando un + 4,6% nella variazione tra il I° semestre 2017 raffrontato con il I° semestre 2016.

Insomma – commenta i dati Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – la terra è i suoi prodotti, le nuove opportunità offerte anche dall’agricoltura multifunzionale coniugando anche le specifiche caratteristiche del tessuto produttivo calabrese, attirano sempre di più giovani e danno ulteriore slancio al settore primario. Una crescita sicuramente vivace che i giovani hanno imboccato attraverso una capacità di autodeterminazione che sta pian piano erodendo quello che era uno dei mali antichi della nostra agricoltura e cioè il “ricambio generazionale”. In una Regione  – prosegue Molinaro – dove c’è la più alta disoccupazione giovanile d’Europa, una vera e propria emergenza, e dove i giovani che emigrano all’estero o nel nord Italia sono aumentati in maniera considerevole, con relativa perdita di capitale umano e sociale destinata a produrre conseguenze durevoli e negative,  è davvero imperdonabile e paradossale che la Regione Calabria, vista anche questa fase positiva per l’agroalimentare,  ad oggi non è riuscita a spendere nemmeno un centesimo nei confronti dei giovani che conducono una azienda agricola o che si vogliono insediare.

La conferma sta nelle 2200 domande pervenute sul pacchetto giovani del PSR su cui ci sono enormi ritardi. I ritardi del PSR – sottolinea Molinaro –hanno penalizzato del 60% la conduzione degli under 35 nelle aziende agricole ed agroalimentari calabresi. Infatti nelle regioni dove le politiche per i giovani sono una realtà, come ad esempio Basilicata e Sardegna, la variazione tra il 2016 e il 2017 è stata rispettivamente di + 39,2% e + 43,1%.  Abbiamo una potenzialità notevole – conclude – e quindi il dovere di non togliere la speranza ma offrire ai giovani queste occasioni importanti di riscatto”.

Questi i dati per singola provincia: nel panorama regionale per le singole province, a Catanzaro 510 imprese under 35 con un’incidenza del 10,2% e un + 1,6 di variazione tra i semestri; a Cosenza 1184 imprese, 9,1% sul totale è + 5,3% di variazione; a Crotone 652 imprese, 12,9 sul totale e + 4,3 di variazione; a Reggio Calabria 1.039 imprese, 11,5% sul totale e + 4,2% di variazione e infine a Vibo Valentia 303 imprese, 10% sul totale e + 9,4 di variazione.

PARMA, OBESITY DAY: IN SOVRAPPESO 1 BAMBINO SU 3, MA IN CALO

In Italia quasi un bambino su tre (30,6%) pesa ancora eccessivamente anche se negli ultimi anni si è verificata una riduzione del 13% per effetto dell’impegno sull’educazione alimentare a scuola e nelle case. Lo afferma Coldiretti in occasione dell’Obesity day 2017 che si celebra in tutto il mondo il 10 ottobre. Secondo l’indagine Okkio alla salute la percentuale di bambini obesi è scesa – sottolinea Coldiretti – dal 12% del 2008/09 al 9,3% del 2016, e quella dei bambini in sovrappeso è passata dal 23,2% del 2008/9 al 21,3% del 2016. Un risultato incoraggiante che dimostra – sottolinea Coldiretti – la necessità di continuare ad investire sull’educazione alimentare a partire dalla scuola dove va privilegiato il consumo di prodotti salutari anche con l’uso delle nuove tecnologie. Il 20% dei genitori infatti – continua Coldiretti – dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, mentre il 36% consuma quotidianamente bevande zuccherate o gassate.

Per assicurare una migliore alimentazione ma anche per educare le nuove generazioni è importante – sostiene Coldiretti – privilegiare nelle mense scolastiche i cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e garantiscono genuinità e freschezza. Coldiretti è impegnata nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” con l’obiettivo di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura. Un progetto che, per l’anno scolastico 2017/2018, in Emilia Romagna, è abbinato – conclude Coldiretti Parma – al concorso “Un tempo per ogni cosa”, proposto anche sul territorio parmense, in collaborazione con Coldiretti Donne Impresa, alle scuole Materne, Elementari, Medie e Superiori di Parma e provincia per far scoprire alle nuove generazioni i ritmi dell’agricoltura come guida ad una corretta alimentazione e al rispetto dell’ambiente.

 

Appuntamenti

LOMBARDIA: G7, IL CIBO NON E’ UNA MERCE SOVRANITA’ ALIMENTARE E LIBERO MERCATO

Da venerdì 13 a domenica 15 ottobre

Il valore del cibo nei negoziati commerciali e nelle politiche agricole regionali, il ruolo dell’agricoltura per l’alimentazione, l’ambiente e la sicurezza alimentare sono al centro dell’incontro che precede l’inizio dei lavori ministeriali del G7 agricolo a Bergamo venerdì 13 ottobre alle ore 15,30 a Bergamo nel Centro congressi Giovanni XXIII sala Oggioni. All’incontro intervengono Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia, Fabrizio De Filippis Docente universitario esperto di politica agroalimentare, Stefano Barrese, Responsabile divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Paolo De Castro Primo Vice Presidente Commissione Agricoltura e sviluppo rurale Parlamento Europeo, Maurizio Martina, Ministro Politiche agricole, alimentari e forestali, Phil Hogan, Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti.

Dal 13 al 15 ottobre un centinaio di agricoltori locali aderenti a Campagna Amica daranno vita a un grande farmers market nel cuore della città di Bergamo, zona Sentierone, che sarà inaugurato alle ore 10,00 di venerdì 13 ottobre. Ci saranno anche gli agricoltori delle zone danneggiate dal sisma che proporranno le esclusive specialità della rinascita.

NOVARA-VCO: CAMPAGNA AMICA APRE A OLEGGIO IL NUOVO ‘AGRIMERCATO’

Mercoledì 11 e Lunedì 16 ottobre

Mercoledì prossimo, 11 ottobre, è convocata a Oleggio, presso la Sala Consiliare del Municipio in via Novara 5 alle ore 18.30 una conferenza stampa con cui verrà presentato il nuovo AgriMercato di Campagna Amica che aprirà ufficialmente lunedì 16 ottobre, e che si terrà in città la mattina di ogni primo e terzo lunedì del mese, in largo Bersaglieri a Oleggio. Alla conferenza stampa saranno presenti il presidente di Coldiretti Novara Sara Baudo, il presidente dell’Associazione Agrimercato Fabrizio Rizzotti e, per il Comune di Oleggio, Il Sindaco Massimo Marcassa e il Consigliere delegato al Commercio Diego Bellini.

Insieme all’AgriMercato di Trecate, la cui apertura è di sabato scorso, la nuova realtà oleggese porterà il territorio delle due province ad ospitare ben quattro Mercati di Campagna Amica insieme agli oltre 60 Punti vendita di Campagna Amica dislocati presso le aziende agricole. “Abbiamo colto l’invito dell’amministrazione comunale, che deriva dalle richieste avanzate direttamente dai consumatori e dai cittadini alle quali i produttori di Coldiretti e Campagna Amica hanno risposto con prontezza” commenta il presidente di Coldiretti Novara Vco Sara Baudo.

“L’AgriMercato di Oleggio porterà la qualità del chilometro zero sulle tavole dei consumatori, con un appuntamento periodico e frequente, attraverso un delle formule più gettonate ed apprezzate dal pubblico, quella dei ‘farmer’s market’: è la campagna che va in città per essere vicina ai consumatori e alla popolazione. Infatti, nei Mercati di Campagna Amica vengono proposti solo prodotti agricoli, italiani, provenienti dai territori regionali quindi rigorosamente a km zero.” Sotto i gazebo gialli di Campagna Amica, i consumatori avranno la possibilità di acquistare le specialità rurali del territorio, come salumi, carne di coniglio, vini, formaggi vaccini, succhi, confetture, miele farine, zafferano e, ovviamente il riso e frutta e verdura di stagione.

“La nostra città, cuore del Medio Novarese, è fulcro di tante produzioni tipiche che compongono un ricco paniere agroalimentare” commenta il sindaco di Oleggio Massimo Marcassa nel ricordare che, peraltro, Oleggio “può fregiarsi ormai da anni del titolo di ‘Città del Latte” e questa iniziativa permetterà di ampliare l’offerta alimentare sul nostro territorio e agli Oleggesi di scegliere la qualità a km zero. La nascita del Mercato Agricolo a Oleggio, permetterà quindi ai consumatori di acquistare prodotti di filiera corta e garantita, dall’altro consente alle imprese agricole del territorio l’occasione di presentare ai cittadini consumatori il meglio delle loro produzioni”.

VENETO: COLDIRETTI/STUDIO BM&A, UN PATTO PER IL COMMERCIO ELETTRONICO LEGALE

Mercoledì 11 ottobre

Valutare opportunità per soluzioni commerciali moderne anche in agricoltura è uno degli obiettivi di Coldiretti che da quest’anno ha introdotto nel sistema organizzativo la figura dell’Agriweb Advisor ovvero un consulente da affiancare agli imprenditori agricoli nella creazione di piattaforme web per incentivare la promozione digitale delle imprese agricole e il commercio elettronico. Dall’audacia e fantasia, soprattutto delle giovani generazioni, stanno nascendo progetti singoli di promozione aziendale, sviluppo di pacchetti turistici, ordini on line e consegne porta a porta, che gestiti nell’ordinaria amministrazione della vendita diretta costituiscono un’integrazione al reddito oltre che un veicolo di fidelizzazione con i consumatori digital friends. Il mondo di internet però, nonostante le buone intenzioni di ogni avventore, può riservare anche qualche spiacevole sorpresa. Per non essere sprovveduti in questo nuovo percorso, Coldiretti ha promosso un accordo con lo studio BM&A che assisterà i clienti in caso di rischi connessi alle operazioni di rete e altre controversie.

Il patto sarà presentato domani, 11 ottobre alle ore 10.30 in Via Torino, 180 (9° piano Terrazza Venezia) a Mestre durante un incontro pubblico a cui parteciperanno i protagonisti dell’iniziativa che illustreranno, con l’occasione, casi eclatanti di tranelli come esempi di pubblicità ingannevoli e le fake news più curiose: Alex Vantini, Delegato Giovani Impresa; Ugo Mattia, Agriweb Advisor; Antonella Lillo, Avvocato-Studio Legale BM&A; Gianni Gaggiani, Fondatore Grow the Planet H-Farm; Pietro Piccioni, Direttore Coldiretti Veneto.

CUNEO: LE AZIENDE DI COLDIRETTI PROTAGONISTE ALLA FIERA DEL TARTUFO AD ALBA

Domenica 15 e 22 ottobre, sabato 18 e domenica 19 novembre

 

Un successo che si rinnova di anno in anno: nel mese di ottobre, Coldiretti Cuneo propone il ricco mercato di Campagna Amica ad Alba, in piazza Snider antistante l’ex Tribunale, per accompagnare il prestigioso appuntamento con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco con lo straordinario patrimonio enogastronomico di Langhe, Roero e Monferrato, ma anche con le produzioni di nicchia e le peculiarità di molte realtà ospiti del circuito che arrivano da fuori provincia e dalla vicina Liguria. 

Cinquanta le aziende che si alternano sul mercato per proporre ai visitatori l’eccellenza delle produzioni agricole. Protagoniste le rinomate produzioni vitivinicole di Langa, Roero e Monferrato. Ma non solo: i visitatori potranno degustare e acquistare pane e focaccia, miele, salumi, marmellate e conserve, polenta, olio, formaggi e tante specialità dai porri di Cervere, al Cappone di Morozzo, alla carne di oca e di gallo, ad oltre 100 tipi di peperoncino, alla prelibata “cugnà”.. in una tavolozza di sapori e colori unici, da abbinare e gustare con la sicurezza della qualità che contraddistingue il circuito Campagna Amica. Un successo testimoniato dall’entusiasmo con cui il mercato è stato “preso d’assalto” l’8 ottobre, nella prima giornata di apertura.

L’appuntamento prosegue nelle domeniche 15 e 22 ottobre dalle ore 8 del mattino alle ore 20. Sempre nell’ambito della Fiera del Tartufo, il 18 e 19 novembre si terrà Campagna Amica Day, il grande evento in Piazza Risorgimento in cui saranno protagoniste le aziende agricole di Campagna Amica: vi saranno momenti esclusivi, per continuare ad apprezzare il meglio delle produzioni del territorio e conoscere la bellezza dell’agricoltura cuneese.

CUNEO: CAMPAGNA AMICA COLDIRETTI NELLE PIAZZE DELLA FIERA DEL MARRONE

Da venerdì 13 a domenica 15 ottobre

 

Coldiretti è pronta per la 19esima edizione della Fiera nazionale del Marrone, un appuntamento consolidato di grandissimo richiamo, che metterà in risalto in maniera unica le eccellenze della Granda fra colori, profumi e gusti dell’autunno. Un’occasione importantissima per promuovere, nel centro storico cittadino, la ricchezza dell’agroalimentare cuneese e il territorio intero.

La “regina” della manifestazione sarà come sempre la Castagna Cuneo IGP, produzione che si presenta ai tanti estimatori, di ottima qualità e, dopo alcune stagioni in cui si temeva l’estinzione per colpa degli attacchi di una parassita proveniente dalla Cina, finalmente in ottima salute! Con una produzione in netta ripresa che vanta complessivamente, nella nostra regione, 35mila quintali di prodotto, di cui il 60% in provincia di Cuneo, per un valore di 7 sette milioni di euro in Piemonte di cui 4,5 in provincia di Cuneo.

La fiera nazionale del Marrone, vedrà Coldiretti con le aziende Campagna Amica protagoniste di tanti gli appuntamenti nel corso dei tre giorni di Fiera.

Primo fra tutti, il mercato Campagna Amica che colorerà di giallo piazza Galimberti. Presenti oltre quaranta aziende del circuito, che porteranno il meglio delle loro produzioni agricole, fresche e trasformate.

Novità di quest’anno, in piazza Galimberti, saranno i laboratori del gusto che Coldiretti organizzerà in collaborazione con Confartigianato: uno spazio di degustazioni e spettacoli di cucina, dedicato a tutti gli amanti dell’enogastronomia Made in Cuneo e ai più curiosi. I visitatori che parteciperanno ai laboratori saranno guidati in un suggestivo percorso alla scoperta di caratteristiche, storia, curiosità e sapori delle produzioni agricole e delle migliori ricette cuneesi accompagnate dai prestigiosi vini marchiati “The Green Experience”.

Ancora in piazza Galimberti, all’interno del padiglione “AgriArti”, Coldiretti e Confartigianato proporranno una ristorazione di qualità, con protagoniste le eccellenze autunnali della Granda, coltivate e lavorate dai produttori agricoli e dagli artigiani della nostra provincia. Infine, le fattorie didattiche del progetto Educazione alla Campagna Amica Coldiretti porteranno la campagna nel centro cittadino, con i laboratori di piazza Virginio dedicati ai più giovani e pensati per tutta la famiglia.

“La Fiera del Marrone – commentano la Presidente di Coldiretti Cuneo, Delia Revelli, e il Direttore, Tino Arosio – sarà più di una vetrina per le aziende Campagna Amica Coldiretti e per le produzioni agricole della nostra terra. Sarà un grandissimo palcoscenico di incontro tra consumatori e produttori e un’ottima occasione per far conoscere al grande pubblico il nostro impegno nel promuovere il vero Made in Italy a tavola, per un consumo più sostenibile, responsabile e vantaggioso per l’intera filiera”.

VENETO: ASSEMBLEA ANCI, COLDIRETTI E COMUNI VENETI UN SODALIZIO VINCENTE

Da mercoledì 11 a venerdì 13 ottobre

 

Mercati agricoli, orti urbani, accordi green, banca della terra, territorio Libero da Ogm e operazione “Stop Ceta”, sono tanti i motivi che legano Coldiretti a tutti i Comuni d’Italia. Per questo Coldiretti sarà a fianco dell’Anci in occasione della 34^ assemblea annuale in programma a Vicenza dall’11 fino al 13 ottobre prossimo. Con il titolo “#Cittàpuntozero immagina il domani, governa l’oggi” l’associazione svilupperà tematiche ambientali, economiche e sociali che intercettano la gestione delle comunità, dei servizi, del paesaggio e quindi della qualità della vita.

“Durante l’evento presenteremo esperienze virtuose – spiega il Presidente regionale Martino Cerantola – dalla manutenzione del verde pubblico a cura degli agricoltori ai nuovi farmers market in strutture coperte, dalle delibere anti Ogm alla consegna delle proprietà incolte ai giovani agricoltori, dai primi progetti di agrinido all’introduzione della figura del nonno vigile. Un elenco a cui ispirarsi per contribuire ad uno scambio proficuo tra campagna e centri urbani”.

“Nell’augurare un buon lavoro a tutti i Sindaci impegnati per i prossimi tre giorni in convegni, seminari, ricordo che in più episodi l’attenzione alle nostre proposte è stata immediata – assicura Cerantola – basti pensare che a livello nazionale ben 1973 amministrazioni comunali (312 in Veneto) si sono schierate insieme a Coldiretti per fermare un’ingiustizia come il patto commerciale internazionale tra Ue e Canada. Pronta è stata l’adesione all’intesa per favorire il verde pubblico e i contratti tra agricoltori per la cura e il mantenimento di parchi, giardini e aiuole.  C’è ancora da lavorare per il censimento dei campi da assegnare ai neo imprenditori agricoli, ma visto i precedenti confidiamo nella condivisione di questa nuova procedura per aiutare le nuove generazioni che vogliono investire in agricoltura e non dispongono di ettari sufficienti”.