COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 20 novembre 2017

20 Novembre 2017
News La Forza del Territorio del 20 novembre 2017
Primo piano
 
 
PIEMONTE
MELE E KIWI, GIOIE E DOLORI
Le due produzioni hanno sicuramente risentito delle condizioni climatiche avverse, dalle gelate primaverili ad un forte caldo estivo e persistente siccità, Molto forte – informa la Coldiretti regionale – il calo della produzione di kiwi (50%), ottima la qualità delle mele (-20%). Bene l’export: un arabo su tre mangia kiwi e mele Made in Piemonte. Necessaria al più presto l’etichettatura d’origine per i trasformati
 
Volge al termine la raccolta dei kiwi, prodotto di origini tropicali che ormai si è ben adattato al clima continentale tanto che i frutti sono di ottima qualità e riconosciuti in tutto il mondo. Purtroppo a colpire le piante in questi ultimi anni sono stati, in particolare, la batteriosi e il marciume radicale che hanno provocato una vera e propria moria delle piante stesse tanto che il raccolto piemontese è calato del 50% circa. Il Piemonte ha un importante polo produttivo che abbraccia le province di Cuneo, Torino e Vercelli per una superficie totale di quasi 5 mila ettari e una produzione di oltre 100 mila tonnellate all’anno. 
Ottima stagione per le mele che presentano un’elevata qualità dal punto di vista organolettico grazie al caldo estivo, in calo invece la produzione, del 20% circa a causa delle gelate primaverili. In Piemonte si coltivano all’incirca 6 mila ettari di melo che coinvolgono circa 4 mila imprese, concentrate prevalentemente nella fascia prealpina che va da Pinerolo a Cuneo. Tra le eccellenze, la Mela Rossa Cuneo Igp, riconoscimento europeo avuto nel 2013 che valorizza questa produzione e fa sì che sia conosciuta oltre i confini nazionali. Particolarmente richiesti, infatti, kiwi e mele Made in Piemonte nei paesi arabi dove viene esportata oltre il 50% della produzione.
“Una stagione per kiwi e mele che sicuramente risente delle condizioni climatiche avverse: dalle gelate primaverili ad un forte caldo estivo e persistente siccità. Sicuramente non ne ha risentito la qualità delle produzioni che si conferma di alti livelli – spiegano Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale –. Per quanto riguarda i kiwi, sia a livello piemontese sia nazionale, nei prossimi anni sarà necessaria una rigenerazione degli impianti puntando anche su nuove varietà per avvicinarsi sempre di più ai gusti dei consumatori e, per ovviare alla moria delle piante, è certamente opportuno anche l’intervento della Regione e delle Istituzioni preposte per evitare di perdere questo importantissimo patrimonio produttivo piemontese. Continuiamo, infine, la battaglia – concludono Revelli e Rivarossa – affinché al più presto arrivi l’etichettatura obbligatoria d’origine anche per i trasformati della frutta”.
Dai succhi alla purea sono diversi i modi, anche appetitosi, di far consumare la frutta ai bambini. Ad esempio, la purea di mele è particolarmente salutare perché ricca di tutte le proprietà del frutto di cui, nel passarla, non si spreca nulla tanto che da 100 kg di mele si ottengono 90 kg di purea.
 
 
Dal territorio
 
LOMBARDIA, POVERTÀ: 800MILA IN BILICO, RADDOPPIATE FAMIGLIE A RISCHIO CRACK
 
Aumentano le famiglie a rischio crack in Lombardia. Negli ultimi sette anni sono raddoppiate quelle sotto la soglia di povertà relativa, passate da 112mila a più di 222mila. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti Lombardia su dati Istat in occasione della presentazione dell’ultimo rapporto della Caritas Ambrosiana. Oltre 800mila i lombardi si trovano sotto la soglia di povertà relativa – spiega la Coldiretti regionale – uno stato di grave deprivazione materiale riguarda poi il 6,4% della popolazione (dato 2015), compresi 171mila bambini e adolescenti che rischiano, fra l’altro, di non potersi permettere neppure un pasto adeguato ogni due giorni. 
A fronte di questi numeri – spiega la Coldiretti Lombardia –  resiste però lo spreco alimentare: ogni italiano butta nella spazzatura nel corso dell’anno ben 65 chili di cibo per un valore complessivo a livello nazionale di oltre 16 miliardi di euro. Una perdita dovuta per il 54% al consumo, per il 21% alla ristorazione, per il 15% alla distribuzione commerciale, per l’8% all’agricoltura e per il 2% alla trasformazione. Ma la tendenza è andata diminuendo nel corso del 2016, quando sei italiani su 10 (indagine Coldiretti/Ixè) hanno ridotto o annullato lo spreco, complice l’entrata in vigore della legge 166/16 sugli avanzi alimentari. Un ulteriore contributo a sprecare meno arriva dalla spesa a chilometro zero, che secondo gli ultimi dati Ispra, può ridurre del 60% la quota di cibo che finisce nell’immondizia. Cresce intanto la sensibilità ambientale e sociale tanto che sono già 30 milioni gli italiani che fanno la spesa dal contadino almeno una volta al mese, in aumento dell’11% nel 2017.
 
ALESSANDRIA, PAC: L’EROGAZIONE DEGLI ANTICIPI PROSEGUIRÀ FINO AL 30 NOVEMBRE
 
Prosegue il pagamento degli anticipi delle domande uniche presentate dagli agricoltori nel 2017. L’ultima tranche ha interessato circa 60.000 agricoltori per un importo di oltre 283 milioni di euro. Sommando l’ultimo decreto con i quattro precedenti l’Organismo Pagatore Agea ha liquidato oltre 954 milioni di euro in termini di anticipo della Domanda unica 2017, a favore di circa 424.000 aziende agricole. L’erogazione degli anticipi proseguirà con cadenza settimanale fino al 30 novembre; oltre tale data i pagamenti saranno a saldo.
Intanto Agea ha già aperto, in largo anticipo rispetto allo scorso anno, l’attività per la presentazione delle domande a valere sulla campagna 2018 in considerazione dell’obbligo per tutti gli Stati membri di presentare la domanda grafica sul 100% delle superfici ammissibili entro il 15 maggio 2018 (termine ultimo per la presentazione delle domande). Per il 2018, l’obbligo della domanda grafica riguarderà anche le misure a superficie dello Sviluppo Rurale.
In relazione all’avvio delle attività per la campagna 2018, sono disponibili sul Portale Sian (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) gli applicativi per la definizione grafica della consistenza aziendale e la possibilità di predisporre i piani di coltivazione.
Inoltre, dal 15 novembre sono disponibili anche le funzionalità per la presentazione delle domande grafiche relativamente a: domande uniche, domande per il regime dei piccoli agricoltori e domande di Indennità compensativa (Misura 13) dello Sviluppo Rurale (per le regioni che hanno pubblicato i relativi Bandi).
Considerata l’apertura anticipata degli applicativi che consentono la presentazione delle domande, gli agricoltori interessati possono già recarsi presso gli uffici del Centro di Assistenza Agricola Coldiretti per l’aggiornamento del fascicolo aziendale e la predisposizione delle relative domande di aiuto.
“Una notizia positiva per le nostre aziende – commenta il presidente di Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino – dopo un’annata molto difficile per via del calo dei prezzi e delle calamità naturali culminate con una della peggiori siccità che si sta protraendo ancora oggi. E’ fondamentale rispettare i tempi e liquidare il prima possibile gli anticipi perché le imprese versano in una situazione economica davvero difficile”.
Gli uffici Coldiretti Alessandria sono a disposizione per ulteriori approfondimenti e per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito http://www.terrainnova.it/ e scaricare l’App TerraInnova al seguente link https://goo.gl/7JBY1G
 
MANTOVA, RINGRAZIAMENTO: ANNATA AGRARIA BILANCIO POSITIVO NONOSTANTE SICCITÀ
 
“Quest’estate abbiamo avuto la siccità più pesante degli ultimi anni, ma abbiamo gestito l’emergenza, utilizzando la risorsa acqua in modo oculato. E nonostante il clima, è stato un anno positivo per l’agricoltura mantovana, perché i prezzi hanno ripreso quota, anche grazie alle nostre battaglie sindacali per l’italianità”. Così il Presidente di Coldiretti Mantova a margine della Giornata provinciale del Ringraziamento 2017 che si è svolta questa mattina (19 novembre) al Santuario della Beata Vergine delle Grazie. 
“Una giornata molto attesa dai nostri soci e dalle loro famiglie, dai nostri collaboratori e dalla comunità – ha spiegato il direttore Erminia Comencini – perché si tratta di un momento importante per stare insieme, fermarsi a riflettere e ringraziare per i frutti della terra e per la capacità di superare le difficoltà”. 
La messa del Ringraziamento è stata celebrata dal Vescovo di Mantova Monsignor Marco Busca e dal consigliere ecclesiastico di Coldiretti Mantova don Giuliano Spagna.  Durante l’omelia, commentando la Parabola dei Talenti, il Vescovo ha chiamato in causa i giovani, sempre più impegnati nelle attività agricole, invitandoli a mettere a frutto i loro talenti, le loro capacità. Ha parlato del modo più giusto di operare in agricoltura, attraverso “pratiche rispettose dell’ambiente”. E ha esortato a intendere il lavoro non come mera produzione ma come servizio. “Il lavoro virtuoso – ha aggiunto – è quello che permette di superare l’economia dello scarto per arrivare a un’economia civile”.  “Siamo qui a ringraziare – ha detto in conclusione – perché riconosciamo che la natura è un dono che Dio ci ha affidato. Vi auguro di poter percepire la presenza discreta di Dio nei segni che ci ha lasciato nel libro della natura”.
Dopo la Messa i saluti delle autorità (presenti il Parlamentare Marco Carra, il Presidente della Provincia Mauro Morselli, il primo cittadino di Curtatone Carlo Bottani e una rappresentanza di sindaci della provincia), introdotti dal Direttore Comencini e dal Presidente Carra, che riprendendo le riflessioni del Vescovo ha sottolineato che “ci dobbiamo interrogare sul fatto che il 37% dei prodotti agricoli viene sprecato e dobbiamo riflettere sull’importanza di condividere con chi ha meno”. 
 
RAVENNA, RINGRAZIAMENTO A CASTIGLIONE: LA TERRA E’ UNA REALTA’ DA CUSTODIRE
 
La terra è “una realtà da custodire anche mediante un’agricoltura sostenibile e diversificata”. Questo il tema della 67ª Giornata del Ringraziamento promossa dalla Commissione episcopale Cei per i problemi sociali e il lavoro e la custodia del creato che Coldiretti Ravenna ha celebrato ieri, domenica 19 novembre, a livello provinciale, presso la chiesa di San Pantaleone a Castiglione di Ravenna. L’appuntamento, promosso in collaborazione con l’Archidiocesi di Ravenna-Cervia, si è aperto con il corteo delle autorità, presenti il Colonnello Roberto De Cinti, Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il Vicesindaco di Ravenna Eugenio Fusignani e il Sindaco di Russi Sergio Retini, che ha accompagnato l’arrivo dei doni della terra da Palazzo Grossi sino in chiesa. Qui è seguita la cerimonia religiosa officiata dall’Arcivescovo di Ravenna-Cervia Monsignor Lorenzo Ghizzoni che ha sottolineato “la necessità di perseguire e promuovere sempre più un’agricoltura che punti a favorire quelle forme di produzione a basso impatto, attente alla biodiversità ed ecosostenibili”.
Al termine della funzione, che ha visto una presenza numerosa di associati accompagnati dalle proprie famiglie, si è svolta la premiazione dei Soci emeriti – Marisa Sama, Primo Savini, Giuseppe Verna, Mario Raccagni, Ines Tondini – e la benedizione dei trattori e dei mezzi agricoli. Prima del tradizionale momento conviviale, allietato dalle bontà offerte dall’associazione Il Lavoro dei Contadini e dallo spettacolo folk del gruppo Giorgio e le magiche fruste di Romagna, il Presidente provinciale Coldiretti ha ringraziato i presenti sottolineando l’importanza del ruolo dell’agricoltore “che con la sua azione di presidio, in quanto primo custode del territorio e dell’ambiente, evita che le campagne, soprattutto nelle zone di collina e montagna, si spopolino contribuendo anche a contrastare gli effetti dei mutamenti climatici che proprio sull’agricoltura hanno alcuni degli impatti più devastanti”.
La Giornata del Ringraziamento, che cade ad annata agraria appena conclusa, rappresenta infatti per Coldiretti non solo un momento di preghiera, ma anche di riflessione e bilancio. Il 2017 agricolo è stato indubbiamente caratterizzato dalla siccità, che ha avuto un peso specifico importante sulle rese delle produzioni ortofrutticole, ma anche da importanti novità per imprenditori agricoli e consumatori: dall’entrata in vigore dell’etichetta d’origine per latte e formaggi, all’approvazione dell’etichettatura per la pasta e i derivati del pomodoro.
Da inserire a bilancio, sotto le voci positive, anche la nascita della Filiera Italia per valorizzare le produzioni agricole Made in Italy d’eccellenza e, notizia di queste ultime ore, il record storico ottenuto dell’agroalimentare tricolore all’estero con le esportazioni che superano per la prima volta i 40 miliardi di euro per effetto di una crescita del 7%. Tanti, dunque, i risultati ottenuti durante l’annata grazie alle battaglie della Coldiretti che tra fine 2015 il 2016 avevano già portato alla cancellazione di Imu, Irpef e Irap, più gli altri provvedimenti fiscali, permettendo alle imprese agricole di risparmiare complessivamente 1,3 miliardi di euro l’anno. E inoltre, nelle prossime settimane, dovrebbe essere approvata la Manovra di Bilancio, che prevede misure vantaggiose per il settore agricolo, a partire dalla defiscalizzazione verde e dagli sgravi contributivi per i giovani agricoltori.
 
ROVIGO, RINGRAZIAMENTO: IN PIU’ DI 300 A VILLADOSE
 
Un manto erboso ed una passerella di foglie di ginkgo, simbolo di speranza, hanno accolto i tantissimi i partecipanti alla Giornata provinciale del Ringraziamento giunti a Villadose per l’edizione numero 67. A dare il benvenuto alle numerose autorità civili e militari intervenute, insieme ai vertici di Coldiretti Rovigo, il primo cittadino Gino Alessio: “Sono felice di accogliervi per una ricorrenza tanto importante – ha sottolineato il sindaco – siamo vicini all’agricoltura che, per noi, rappresenta il settore primario in tutti i sensi. Un settore a cui vanno riconosciuti tre aspetti importantissimi: consapevolezza, partenariato ed emozione“.
Erano presenti, infatti, i senatori polesani Emanuela Munerato e Bartolomeo Amidei, l’onorevole Diego Crivellari, l’assessore regionale Cristiano Corazzari ed il consigliere regionale Graziano Azzalin. Nel corso della solenne messa, concelebrata nella chiesa di Santa Sofia dal vescovo S.E. Mons. Pierantonio Pavanello e dal consigliere ecclesiastico di Coldiretti Rovigo, nonché parroco di Villadose, don Carlo Marcello, è stato posto l’accento sui temi trattati dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali ed il lavoro, la giustizia e la pace nel documento elaborato per la 67a Giornata del Ringraziamento: “Terra realtà da custodire”. “Siamo molto vicini all’agricoltura, in particolare per il ruolo che i coltivatori ricoprono nella custodia della terra, che sarebbe altrimenti abbandonata – ha sottolineato il vescovo Pavanello – a chi produce cibo, a chi lavora nei campi dobbiamo la nostra riconoscenza. Il tempo è un’occasione per assumerci la responsabilità e portare avanti un modello di sviluppo sostenibile”.
Un tema particolarmente legato ai valori di Coldiretti e che fa riflettere su questioni legate alla sostenibilità delle produzioni ed al ruolo delle imprese agricole, come sottolineato in alcuni passaggi del Messaggio che richiama le ragioni “della promozione di una rinnovata pratica di coltivazione della terra, declinata nel segno dell’attenzione all’ambiente, intensificando le buone pratiche già in atto in molte realtà dei nostri territori, favorendo forme di produzione a basso impatto, attente alla biodiversità, capaci di privilegiare le produzione autoctone e senza varietà geneticamente modificate. È anche un modo di contrastare lo sviluppo di quel mutamento climatico che proprio sull’agricoltura ha alcuni degli impatti più devastanti”.
Un passaggio importante, ripreso anche dalle parole del presidente provinciale di Coldiretti Rovigo Mauro Giuriolo: “Ringraziamo per l’annata agraria trascorsa ma siamo anche chiamati a riflettere su un tema particolarmente caro alla nostra Associazione, che da tempo è impegnata nella diffusione di concetti quali sostenibilità e biodiversità, per far maturare anche nei consumatori una maggiore sensibilità nei confronti del consumo di prodotti di stagione, locali e km0, in un periodo di grande difficoltà per le aziende agricole”. Il Messaggio della Cei dà pienamente atto del buon lavoro che Coldiretti sta svolgendo: “Da tempo siamo impegnati a trasmettere questi valori alla comunità ed ai consumatori – ha affermato il direttore di Coldiretti Rovigo, Silvio Parizzi – che con le loro scelte d’acquisto possono riconoscere ai coltivatori il loro lavoro, non solo come produttori di cibo, ma anche come custodi del creato”.
Al termine della celebrazione il presidente Giuriolo, a nome del consiglio provinciale di Coldiretti Rovigo, ha consegnato il Premio San Martino 2017 all’Associazione La Volanda Onlus di Rovigo, rappresentata dal presidente Ugo Mariano Brasioli. Il premio, che consiste in un contributo economico, andrà a sostenere l’attività svolta nei confronti della disabilità e del disagio sociale in età post scolare, rendendo possibile l’affermazione della dignità della persona. ”Ringraziamo Coldiretti Rovigo per questo  contributo – ha affermato il presidente Brasioli – di cui non verrà sprecato nemmeno un centesimo”. Infine, la consueta benedizione delle macchine agricole, integrata da vetture private, tir, camion e bilici industriali, sempre particolarmente attesa dai partecipanti.
 
PIACENZA, RINGRAZIAMENTO A LUGAGNANO TRA TRADIZIONE E DIFESA DEL MADE IN ITALY
 
Un omaggio ai prodotti della terra, ma anche un importante momento di aggregazione e riflessione, nel segno della tradizione e della valorizzazione della qualità delle eccellenze piacentine. Sono i temi portanti della Giornata provinciale del Ringraziamento voluta e animata dalla Coldiretti e giunta alla 67esima edizione.  L’evento si è svolto oggi, domenica 19 novembre, a Lugagnano, alla presenza di centinaia di agricoltori e dei rappresentanti delle istituzioni piacentine.
La giornata si è aperta con il raduno dei mezzi agricoli in piazza Castellana e con il corteo delle autorità accompagnato dalla banda musicale “La Magiostrina” di Cortemaggiore. La solenne celebrazione nella chiesa parrocchiale di San Zenone è stata presieduta da Don Stefano Segalini consigliere ecclesiastico di Coldiretti e dal parroco, Monsignor Gian Marco Guarnieri.
“Tutti noi – ha affermato Don Segalini – dobbiamo avere coraggio, non perderci d’animo, soprattutto chi lavora a contatto con l’agricoltura. Il lavoro dell’agricoltore che deve preparare il terreno, seminarlo e aspettare il raccolto richiama il valore della Provvidenza”.
Al termine, sul sagrato della chiesa, sono stati benedetti i mezzi agricoli, cui è seguito il saluto delle autorità in piazza IV Novembre con gli interventi moderati dal direttore di Coldiretti Piacenza Giovanni Luigi Cremonesi, che ha ringraziato l’intera comunità per la collaborazione organizzativa alla Giornata a cominciare dai bambini delle scuole, che hanno esposto i loro elaborati in piazza.
A chiudere ufficialmente l’evento è stato l’aperitivo a chilometro zero. Per tutta la mattinata Piazza Casana ha ospitato i gazebo tematici e il mercato di Campagna Amica, una vetrina importante per i colori, i sapori e le suggestioni dei prodotti della filiera agricola.  L’evento, con il patrocinio del Comune, ha avuto il sostegno di Crédit Agricole Cariparma e di Terrepadane. Il sindaco Jonathan Papamarenghi ha ringraziato la Coldiretti a cominciare dal segretario di zona Adriano Fortinelli.
La Giornata del Ringraziamento è anche il momento di bilanci e progetti per il futuro. Il presidente di Coldiretti Piacenza Marco Crotti ha ricordato le gravi criticità legate alla siccità, ma ha anche rimarcato gli importanti risultati ottenuti con l’estensione delle etichette d’origine sugli alimenti, una battaglia che Coldiretti porta avanti da anni nell’ottica di tutelare il “Made in Italy”. In particolare il 2017 verrà ricordato per l’etichetta su latte e formaggi già in vigore, ma anche su pasta e riso e sui derivati del pomodoro che va verso il traguardo. Crotti ha ringraziato i sindaci piacentini per il grande sostegno sul tema del Ceta, l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada cui Coldiretti si oppone. “Noi vogliamo un mercato attento alla salute dei consumatori e alla qualità” ha commentato Crotti che infine ha ricordato l’ancora irrisolto problema degli animali selvatici e dei danni che essi causano nel Piacentino. L’appuntamento con la Giornata Provinciale del Ringraziamento va a novembre 2018 e ad ospitare l’importante evento sarà Fiorenzuola.
 
TORINO, RINGRAZIAMENTO, CELEBRATO AD AGLIE’ CON PIU’ DI 500 AGRICOLTORI
 
“Oggi facciamo il punto su un anno complicato. In tutta Italia l’agricoltura ha avuto oltre 2 miliardi di danni fra siccità e incendi. Ancora una volta serve una risposta importante, con strumenti nuovi a difesa del reddito degli agricoltori: dalle assicurazioni agli interventi del Fondo di solidarietà nazionale, fondamentali per sostenere gli imprenditori agricoli”. Queste le parole di Roberto Moncalvo, presidente nazionale Coldiretti, intervenuto ieri ad Agliè in occasione della Giornata provinciale del Ringraziamento di Coldiretti Torino che ha visto presenti oltre 500 agricoltori. Roberto Moncalvo chiude così: «Vogliamo rivolgere un ringraziamento alla forze dell’ordine, in particolare ai vigili del fuoco che, insieme alle squadre antincendio boschivo hanno aiutato, in tutta Italia e, in particolare nel nostro Piemonte a gestire una emergenza incendi veramente complicata che è figlia del cambiamento climatico, ma anche dell’abbandono dell’uomo del territorio montano”.
Marco Succio, sindaco di Agliè, afferma: “Celebrare qui ad Agliè la Giornata provinciale del Ringraziamento è motivo di orgoglio. I coltivatori di tutto il torinese ringraziano per l’annata agraria. Un evento che ha un valore simbolico rilevante in un anno, come il 2017, caratterizzato da gelate primaverili tardive e dalla siccità dei mesi estivi. Nonostante questi eventi, che hanno condizionato negativamente le produzioni nei campi, gli agricoltori trovano la forza per ringraziare per quanto di positivo c’è stato nell’annata agraria che, tradizionalmente, si chiude con San Martino». Il sindaco aggiunge e chiude: “Per l’economia di Agliè il settore primario è fondamentale. Nel passato la gente, qui come altrove, era scappata dai campi per andare nell’industria. Oggi, con la crisi del settore secondario e terziario, la tendenza si è invertita e tanti giovani sono tornati ai campi e vivono di agricoltura. In questi anni i consumatori hanno maturato maggiore consapevolezza rispetto al valore di un cibo stagionale, legato al territorio. Questo fa sì che gli agricoltori riescano a portare in cascina maggiore valore aggiunto. Tutto questo fa bene alle imprese agricole, così come giova all’economia dell’intero territorio”.
Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, spiega: ““La Terra ospitale” è al centro del messaggio dei vescovi della Cei per la 67esima Giornata nazionale del Ringraziamento. Dai vescovi arriva l’invito a rendere l’agricoltura ospitale: ai giovani, ai migranti, a tutti i possibili percorsi di integrazione. I vescovi italiani indicano una nuova rotta verso relazioni più umane, armonie da rispettare e legami fraterni da costruire. La terra, casa della vita e casa comune, è affidata alla responsabilità e creatività dell’uomo perché diventi una dimora accogliente per tutti”.
Fabrizio Galliati chiude così: “Da sempre le imprese agricole cercano di riconciliare la famiglia con l’economia di mercato, superando le incompatibilità e promuovendo snodi di economia civile. L’agricoltura punta su ospitalità e accoglienza. I mercati dei produttori e le altre iniziative della vendita diretta, nate con il progetto Campagna Amica a difesa del made in Italy, sono diventati espressione di una nuova economia, capace di restituire protagonismo alle imprese agricole, generare occupazione, migliorare la qualità della vita e delle relazioni sociali. Pratiche come l’agricoltura sociale, sono occasione di inserimento lavorativo anche per gli immigrati e si inseriscono nel solco dell’agricoltura ospitale”.
Ad Agliè, domenica mattina 19 novembre, gli agricoltori torinesi si sono ritrovati in piazza Castello. Il parroco don Luca Meinardi ha celebrato la Messa, nella chiesa dedicata alla Madonna della Neve e a San Massimo. La funzione ha visto intervenire il vescovo di Ivrea mons. Edoardo Cerrato. Al termine della funzione il parroco ha impartito la benedizione agli agricoltori, alle loro famiglie e ai 50 trattori schierati sul piazzale antistante la chiesa. La Giornata provinciale del Ringraziamento 2017, organizzata da Coldiretti Torino con la collaborazione della locale sezione, guidata dal presidente Massimo Vezzetti, si è chiusa con il pranzo sociale, nel salone Polifunzionale di Agliè, che ha visto partecipare numerosissimi agricoltori. Durante il pranzo Coldiretti Torino ha consegnato una targa di riconoscimento e ringraziamento al Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte, per l’impegno e la dedizione con la quale i volontari hanno difeso il territorio, in particolare le aree agricole e forestali, nei difficili momenti in occasione degli incendi delle scorse settimane che hanno colpito il Piemonte.
 
PADOVA, BONUS VERDE E OPPORTUNITA’ PER IL FLOROVIVAISMO PATAVINO
 
Il via libera al “bonus verde” ha segnato la recente evoluzione normativa del settore florovivaistico con una nuova fiscalità e la richiesta di attività di formazione per gli operatori del comparto. Il provvedimento approvato con la legge di stabilità prevede la detrazione del 36% per la sistemazione del verde “domestico”. Sarà possibile pertanto beneficiare dell’agevolazione per la ‘sistemazione a verde’ di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private di qualsiasi genere, quali terrazzi, giardini, anche condominiali, anche mediante impianti di irrigazione nonché a lavori di recupero del verde di giardini di interesse storico. Per approfondire i dettagli delle nuove misure e altri aspetti legati all’attività florovivaistica Coldiretti Padova ha organizzato una serata formativa a cui hanno partecipato con attenzione e interesse decine di professionisti del settore.
“Abbiamo organizzato questo incontro proprio perché alla luce delle recenti novità era necessario fare il punto della situazione con gli imprenditori florovivaistici. – ha esordito Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova – Nella nostra provincia il florovivaismo è uno dei comparti più attivi e dinamici che sta evolvendo verso una spiccata multifunzionalità. Il “bonus verde” che abbiamo fortemente voluto è un passo avanti concreto”. “Ancora troppo spesso la cura del verde è affidata a operatori non professionisti – ha aggiunto Paolo Luisetto, imprenditore florovivaistico di Coldiretti – quando invece ci sono operatori qualificati in grado di fornire un servizio di qualità e grazie ai quali beneficiare delle agevolazioni fiscali introdotte con il bonus. Una maggiore attenzione per gli spazi verdi delle nostre abitazioni porterà anche indubbi benefici ambientali”.
Lorenza Tasinato, responsabile dell’area fiscale di Coldiretti Padova si è soffermata sulle novità del settore agricolo e in particolare florovivaistico previste dalla Legge di bilancio 2018, ricordando come oltre al bonus verde i siano altre misure e agevolazioni a vantaggio del settore primario, dagli sgravi contributivi per gli under 40 all’esenzione Irpef, Irap e Imu. “Il bonus verde – ha ricordato – introduce una detrazione Irpef del 36% su una spesa massima di 5mila euro per unità immobiliare, relativa alla sistemazione del verde ma anche ad impianti di irrigazione, pozzi, coperture a verde e giardini pensili. Spetta anche per le parti comini esterne di edifici condominiali e per le spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi”.
Manuel Benincà di Coldiretti Veneto ha approfondito un altro aspetto molto sentito dagli operatori florovivaistici: la gestione dei residui di potatura del verde da parte delle aziende agricole. Giuliano Caccin, tecnico della prevenzione dello Spisal Uls 6 Euganea, ha esposto invece la complessa normativa sulla sicurezza in agricoltura e in particolare la valutazione dei rischi nella manutenzione del verde, offrendo numerose informazioni utili ai tanti imprenditori presenti in sala.
 
MARCHE, GIORNATA ALBERI: CE NE SONO 350 A TESTA, BOSCHI CRESCONO ANCORA
 
Un terzo delle Marche è oggi ricoperto da boschi, con la superficie forestale che cresce ancora attestandosi a quota 311mila ettari su 937mila totali, quasi il doppio rispetto a cinquant’anni fa (160mila ettari). Ad affermarlo è un’analisi della Coldiretti, diffusa alla vigilia della Giornata nazionale degli alberi, che si festeggia il 21 novembre, sulla base sui dati del Terzo inventario nazionale del Corpo Forestale dello Stato. In totale, abbiamo circa trecentocinquanta alberi a testa e siamo la terza regione in Italia per numero di piante rispetto alla superficie. La provincia con il maggior numero di boschi è quella di Pesaro Urbino, davanti a Macerata, Ascoli Piceno e Fermo e Ancona.
Le nostre aree forestali, se valorizzati attivamente con pratiche di gestione sostenibile, possono rappresentare, secondo la Coldiretti, un fondamentale strumento di investimento nella crescita dell’indotto produttivo ad esso collegato, garantendo così lo sviluppo socio-economico delle aree marginali, rurali e di montagna. Un obiettivo che va raggiunto con l’approvazione del nuovo testo forestale per la semplificazione della gestione attiva dei boschi, dando più valore al ruolo degli imprenditori agricoli per la qualità dell’aria e riconoscimento dei crediti di carbonio, con lo sviluppo della filiera 100% italiana attraverso i Piani di sviluppo rurale e con l’incentivazione dell’utilizzo di legno prodotto in Italia negli appalti pubblici.
Ma una migliore cura di queste zone è oggi indispensabile anche per contenere il problema del dissesto idrogeologico. I boschi sono, conclude la Coldiretti, un patrimonio di biodiversità poiché ogni ettaro di macchia mediterranea è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varietà di vegetali. Senza dimenticare che ricoprono un ruolo centrale come assorbitori e contenitori di anidride carbonica, che è il principale gas ad effetto serra, e sono fondamentali nella mitigazione e nell`adattamento ai cambiamenti climatici in corso.
 
PUGLIA, MALTEMPO: CAMPI ALLAGATI A LECCE, RACCOLTA OLIVE FERMA DA 10 GIORNI
 
L’ondata di maltempo che ha interessato la provincia di Lecce, Torchiarolo in provincia di Brindisi e alcune aree della provincia di Taranto ha lasciato alle spalle campi allagati, danni alle strutture e ortaggi in asfissia e solo nei prossimi giorni, segnala Coldiretti Puglia, sarà possibile accedere nuovamente alle campagne per poter fare una puntuale conta dei danni.
“Lungo il versante jonico della provincia di Lecce ed in particolare sui comuni di Salve, Morciano di Leuca, Ugento, Taurisano, Casarano, Gallipoli, Ruffano, Supersano, Gagliano del Capo, Castrignano del Capo, Patù, Tricase – spiega il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – la pioggia ha iniziato a cadere sin da 10 giorni fa, prima in misura continua e blanda, poi negli ultimi 4 giorni ci sono state bombe d’acqua e forti raffiche di vento che hanno causato la caduta delle olive, il cedimento di alcune serre e si è fermata la semina di patate e ortaggi. I campi non sono accessibili, dunque, da 10 giorni con la conseguenza che la raccolta delle olive superstiti, perché fortunatamente non sono state spazzate via dalla violenza del vento, si è fermata, il prodotto sta maturando sugli alberi e i frantoi sono chiusi”.
Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – continua Coldiretti Puglia – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione.
“Anche in provincia di Taranto a Sava, San Marzano, Ginosa – segnala il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – si è fermata la raccolta delle olive perché i campi sono allagati. A Torchiarolo una violenta tromba d’aria ha fatto crollare i muretti a secco e il ‘mare di acqua’ caduto ha letteralmente sommerso gli ortaggi che sono in evidente asfissia. Solo nei prossimi giorni, se smetterà di piovere, i tecnici potranno effettuare i sopralluoghi nei campi per verificare i danni sulle colture. Di fronte al ripetersi di queste situazioni imprevedibili diventa sempre più strategico il ricorso all’assicurazione, quale strumento per la migliore gestione del rischio. E’ stato potenziato il servizio di assistenza tecnica alle aziende per la difesa delle colture dalle avversità meteoriche e per il supporto alle scelte operative aziendali. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell’ambiente e delle aree rurali”.
I violenti temporali confermano i cambiamenti climatici in atto che in Italia – conclude Coldiretti Puglia – si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate da bombe d’acqua con effetti devastanti sulle coltivazioni e sulla stabilità idrogeologica del territorio.
 
LAZIO/ROMA, VERA SFIDA È PROMUOVERE LE PRODUZIONI LOCALI SUL MERCATO DI ROMA
 
“La vera sfida è fare export in casa nostra. Roma è un bacino turistico enorme, con milioni di visitatori che ogni anno arrivano da tutto il mondo ed è innanzitutto a loro che dobbiamo saper vendere le nostre produzioni di qualità. Dobbiamo fare in modo che come souvenir mettano in valigia un vasetto delle nostre marmellate”. Sara Paraluppi, direttore della Coldiretti del Lazio, traccia le linee della nuova strategia per incrementare l’export dei prodotti agroalimentari tipici di Roma e del Lazio che, nel primo semestre del 2017, hanno registrato una crescita del 15,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, superando di tre volte la media nazionale (5,8%).
Lo fa al mercato contadino del Circo Massimo, alla presentazione del progetto romeshire.eu sviluppato in collaborazione con la Camera di Commercio della capitale. “Per avvicinare i turisti alle nostre produzioni locali, a chilometro zero, abbiamo bisogno – dice Coldiretti Lazio – anche del sostegno dei ristoratori, che vorremmo fossero i nostri primi partner nella difesa e promozione dell’autentico Made in Italy prodotto dalle aziende agricole delle campagne romane e laziali. Sarebbe bello, ad esempio, se proponessero la vera pasta fresca al pomodoro, piuttosto che quella precotta da riscaldare nel microonde”.
L’export manager Francesca Bianconi ha evidenziato il valore crescente dei social media “che – ha detto – si confermano canali privilegiati per guidare i visitatori che arrivano a Roma nella scelta degli agriturismi che mettono in tavola le tipicità locali, promuovendo anche la conoscenza della storia e delle tradizioni del territorio”. Per il resto, Coldiretti continua a sostenere, con attività di assistenza e consulenza, le aziende agricole che già operano sui mercati europei e extraUe.
“I nostri prodotti destinati ai paesi non comunitari, in particolare Cina e Stati Uniti, devono arrivare perfetti ai controlli in dogana, dalle certificazioni sanitarie fino alle etichette. La tracciabilità – conclude Coldiretti Lazio – deve essere assoluta. Una sfida impegnativa, ma di certo non impossibile, per chi già oggi, ogni giorno, garantisce ai consumatori italiani prodotti di eccellenza e di elevatissima sicurezza alimentare”
 
PISA, PREDATORI: PIANO LUPO, NUOVO PRESSING SULLA REGIONE TOSCANA
 
Ancora niente risarcimenti per i greggi dimezzati dai predatori che decine di aziende concentrare soprattutto nel volterrano e nella val di Cecina, stanno aspettando da mesi, ancora nessun via libero al Piano Lupo “fermo” in sede di Conferenza Stato-Regioni. Nuovo pressing di Coldiretti nei confronti della Regione Toscana. La principale organizzazione agricola, dopo aver ufficializzato lo stato di mobilitazione con la presentazione al governo regionale di un aggiornato documento di richieste per l’insostenibile stato nel quale sono costretti ad operare gli allevatori con i continui attacchi al bestiame da parte di animali predatori, lupi ed ibridi in particolare, torna all’attacco.
Questa volta con una nuova missiva indirizzata all’Assessore all’agricoltura, Marco Remaschi con cui Coldiretti sollecita l’adozione del Piano Lupo. “Abbiamo denunciato più volte, anche negli ultimi mesi – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa – l’emergenza predazione. I casi di attacchi ai greggi, anche in provincia di Pisa sono ormai quotidiani. Sono apprezzabili gli sforzi messi in campo fino ad oggi dalla Regione – ammette Filippi – come quello annunciato di reperire ulteriori risorse per risarcire tutti i danni per le domande presentate al novembre 2016 ed ancora in attesa di essere liquidate. Restano però ancora alcuni capitoli aperti da noi denunciati come il risarcimento agli allevatori per le spese sostenute per lo smaltimento delle carcasse degli animali uccisi dai predatori e per le cure agli animali feriti, l’immediata realizzazione di piani di contenimento e controllo di cani vaganti e ibridi lupo-cane attraverso la collaborazione con i diversi Corpi di Polizia”.
Coldiretti ha evidenziato nella lettera la necessità di definire un programma finalizzato al sostegno del comparto della pastorizia che, anche per i problemi legati alla predazione, è interessato da una preoccupante crisi, con numerose aziende costrette a cessare le attività di allevamento, soprattutto nelle aree marginali. “Tutte questioni aperte che richiedono risposte e non solo dal livello regionale – conclude Aniello Ascolese, Direttore Coldiretti Pisa – è per questo che sollecitiamo, l’autorevole azione dell’Assessore Remaschi, da sempre favorevole al Piano, per una rapida adozione a livello nazionale”.
 
VENEZIA, LAVORO IN AGRICOLTURA: OPPORTUNITÀ E SICUREZZA
 
Si è svolto giovedì pomeriggio nella Sala Convegni di Intesa San Paolo a Mestre in via Torino, un incontro organizzato da Coldiretti Venezia rivolto ai datori di lavoro di aziende agricole della provincia. “La tematica del lavoro dipendente in agricoltura- ha affermato il direttore Giovanni Pasquali in apertura dell’incontro- “presenta delle oggettive difficoltà burocratiche ma vi sono anche delle opportunità da sfruttare per venire incontro alle esigenze delle imprese nella massima trasparenza e regolarità”. 
Con l’auspicio di approfondire questi temi Coldiretti ha organizzato questo incontro tenuto da Romano Magrini, Capo Area Gestione del Personale, Lavoro, e Relazioni Sindacali Coldiretti Nazionale. Si è dunque parlato di caporalato, problema diffuso in Italia per fortuna in maniera assolutamente ridotta nella nostra regione, ma non per questo è un tema da sottovalutare: infatti secondo l’Istat il lavoro irregolare in agricoltura, che si traduce in caporalato, è in costante crescita da 10 anni a questa parte.
“Noi siamo stata l’unica organizzazione che ha combattuto affinché fosse approvata la legge sul caporalato – ha affermato Romano Magrini – Le infiltrazioni mafiose nella filiera agroalimentare e nella gestione del mercato del lavoro attraverso la pratica del caporalato muovono in Italia un’economia illegale e sommersa che va assolutamente combattuta in quanto deleteria sotto tutti i punti di vista non ultimo la concorrenza sleale immettendo sul mercato prodotti sotto costo, creando un danno nei confronti delle aziende che operano con trasparenza”.
La maggior parte delle imprese agricole sono oneste, aziende che non sfruttano il lavoro e i lavoratori, ma è necessario sempre accertarsi che le pratiche siano rispettate anche quando un’azienda si avvale di manodopera di cooperative esterne. Durante l’incontro si sono dunque elencati una serie di adempimenti necessari nel rispetto della normativa vigente nell’ambito delle diverse tipologie contrattuali attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro: non ultima l’analisi di tutti i rischi per la sicurezza dei macchinari e dell’attrezzatura utilizzata dai lavoratori a tutela della loro salute.
In seguito della relazione del ddr Magrini, si è svolto un dibattito con gli imprenditori presenti che hanno posto diversi quesiti a conferma di quanto la materia fosse di interesse diffuso tra coloro che quotidianamente si trovano a gestire le dinamiche lavorative.
A chiusura della riunione il presidente di Coldiretti Venezia Iacopo Giraldo si è rivolto ai presenti spronando ad essere sempre imprese virtuose, oneste e ligie al rispetto della via della trasparenza e della qualità: “puntiamo ad una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, per garantire che, dietro tutti gli alimenti in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore”
 
RIMINI, CONVENZIONI: PRELIEVO CINGHIALI A DIFESA DELLE PRODUZIONI AGRICOLE
 
“Esprimo la mia soddisfazione e ringrazio pubblicamente il Presidente del Parco Guido Salucci della convenzione per l’affidamento in concessione agli agricoltori dei servizi di gestione della specie cinghiale nel territorio del Parco Sasso Simone e Simoncello”. Così il Presidente di Coldiretti Rimini Giuseppe Salvioli all’indomani della firma dell’accordo che vede le aziende agricole coinvolte fattivamente nel tentativo di contenere un problema che da anni subiscono loro malgrado.
Si tratta di un accordo – precisa Salvioli – tra il Parco Interregionale del Parco Sasso Simone e Simoncello, l’azienda agricola Zerbini Daniele e la Federazione Provinciale Coldiretti di Rimini per cercare di ridurre il numero dei cinghiali che tanti danni stanno arrecando all’agricoltura (di montagna e quindi di per se stessa difficile e precaria), alla pubblica incolumità (sinistri stradali) ed allo stesso ecosistema (sottobosco devastato dall’attività di scavo alla ricerca di tuberi, radici, ecc. con cui alimentarsi).
Praticamente si tratta di mettere in atto il metodo dei cosiddetti  “chiusini”, ossia di piccoli recinti la cui chiusura viene azionata dagli stessi cinghiali che sono attirati all’interno da alimentazione attrattiva. Una volta catturati, l’impresa agricola si impegna ad acquistare i capi di cinghiale sino al raggiungimento del numero massimo dei capi assegnati dal Piano Annuale degli interventi – afferma Anacleto Malara Direttore di Coldiretti Rimini – e in relazione all’andamento delle catture si possono concordare anche ulteriori azioni per conseguire l’equilibrio ecologico ed il mantenimento degli ecosistemi agro-forestali negli obiettivi del servizio medesimo.
Si tratta – conferma il Presidente del Parco Guido Salucci – di dare un contributo concreto e tecnico, che non può e non deve essere costituito da affermazioni di principio o da petizioni e disquisizioni ideologiche che nulla hanno a che vedere con il problema e non contribuiscono a risolverlo. E’ indubbio, facendo il bilancio delle attività svolte sino ad oggi, che il controllo tramite la “selezione” con abbattimenti da appostamenti fissi (da altane) e con girate programmate non sempre risulta sufficiente anche perché i cinghiali sono animali ad abitudini prevalentemente “crepuscolari” e notturne e ciò limita non poco l’attività di selezione. Con l’utilizzo dei chiusini si intende quindi potenziare l’efficacia del Piano di Gestione dei selvatici praticato dall’Ente Parco grazie al contributo di volenterosi agricoltori. Inoltre, la carne ricavata dalla macellazione dei capi catturati potrà essere commercializzata dagli stessi agricoltori, avviando così un’interessante filiera alimentare in grado di produrre reddito integrativo e trasformare un problema in opportunità.  
Con questo accordo – conclude Giorgio Ricci vice Direttore di Coldiretti Rimini – si vuole creare una sinergia tra Enti per coadiuvare i cacciatori nel difficile compito di prelievo e controllo dei cinghiali e contribuire a riequilibrare una situazione faunistica fuori controllo per ridurre i danni alle colture agricole, tenuto conto anche del “problema indennizzi” che ora sono liquidati in misura irrisoria rispetto alla reale entità dei danni subiti dagli agricoltori.
 
VERONA, AVIARIA: BENE IL FONDO SALVA ALLEVAMENTI
 
Grazie anche alle sollecitazioni da parte di Coldiretti Verona ai vertici nazionali si concretizza il fondo da 20 milioni di euro per fronteggiare i danni subiti dalle aziende colpite da aviaria in Italia annunciato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e della Salute Beatrice Lorenzin nell’ambito della legge di bilancio per assicurare la realizzazione di questi interventi urgenti.
“Dopo l’incontro di mercoledì scorso – evidenzia Claudio Valente, presidente di Coldiretti Verona – è questa una prima risposta alle nostre sollecitazioni a intervenire per sostenere gli allevamenti colpiti dai danni diretti ed indiretti causati dalle misure di prevenzione rese necessarie per confinare i focolai e fermare l’aviaria. Si tratta di una situazione molto critica per il comparto avicolo veronese ma vogliamo sottolineare che non c’è alcun pericolo nel consumare la carne”.
Gli interventi effettuati hanno imposto l’abbattimento degli animali negli allevamenti colpiti direttamente e l’istituzione di zone di protezione e di sorveglianza intorno ai focolai, con conseguente blocco totale delle movimentazioni all’interno delle stesse zone con pesanti danni per tutti gli allevamenti. La Coldiretti ha presentato un pacchetto di proposte, dalla prevenzione alla gestione delle zone di protezione fino al ristoro dei danni, per fronteggiare le conseguenze di una devastante crisi dovuta all’influenza aviaria che sta sconvolgendo il settore dall’allevamento al consumo. L’emendamento del governo prevede da un lato il risarcimento dei danno economici subiti dalle aziende e investimenti nelle imprese avicole per misure di biosicurezza, comprese le spese sostenute per misure sanitarie; dall’altro il rafforzamento del sistema di sorveglianza e prevenzione dell’influenza aviaria.
 
GROSSETO, PIANO LUPO: NON SI PUO’ PIU’ ATTENDERE!
 
Continua il forte pressing di Coldiretti sulla vicenda dei danni arrecati dai predatori alle aziende agricole. Dopo una lunga vertenza, nei giorni scorsi Coldiretti aveva dichiarato lo stato di mobilitazione ed aveva presentato alla Regione un aggiornato documento di richieste per l’insostenibile stato nel quale sono costretti ad operare gli allevatori con i continui attacchi al bestiame da parte di animali predatori, lupi ed ibridi in particolare.
Oggi nuova iniziativa dell’organizzazione agricola che si è rivolta all’Assessore Remaschi con una lettera per sollecitare l’adozione del Piano Lupo da diversi mesi in stallo in sede di Conferenza Stato-Regioni. Obiettivo dell’organizzazione è di poter attuare sul territorio toscano tutti i punti del cosiddetto ‘Piano’ in modo da contenere i danni per le imprese agricole e rendere possibile la coesistenza tra il predatore e l’attività di allevamento.
“Abbiamo denunciato da mesi – ha detto Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto – in molte aree della Toscana e della Maremma una situazione di emergenza legata alle predazioni. Basti pensare che per il triennio 2014 – 2016 sono state presentate domande di indennizzo, riferite a 1.348 attacchi di predatori agli animali allevati, per un danno che supera i 3 milioni di euro. Numeri che parlano da soli e che non dicono tutto della situazione reale perché molti allevatori rinunciano addirittura a richiedere i rimborsi. Attacchi non solo di lupi ma anche individui ibridi e di cani domestici inselvatichiti”.
“Sono apprezzabili gli sforzi messi in campo fino ad oggi dalla Regione – dice Marco Bruni, presidente di Coldiretti Grosseto – come quello annunciato di reperire ulteriori risorse per risarcire tutti i danni per le domande presentate al novembre 2016 ed ancora in attesa di essere liquidate. Restano però ancora alcuni capitoli aperti da noi denunciati come il risarcimento agli allevatori per le spese sostenute per lo smaltimento delle carcasse degli animali uccisi dai predatori e per le cure agli animali feriti, l’immediata realizzazione di piani di contenimento e controllo di cani vaganti e ibridi lupo/cane attraverso la collaborazione con i diversi Corpi di Polizia. Abbiamo evidenziato altresì la necessità di definire un programma finalizzato al sostegno del comparto della pastorizia che, anche per i problemi legati alla predazione, è interessato da una preoccupante crisi, con numerose aziende costrette a cessare le attività di allevamento, soprattutto nelle aree marginali. Tutte questioni aperte che richiedono risposte e non solo dal livello regionale – conclude Bruni – è per questo che sollecitiamo, l’autorevole azione dell’Assessore Remaschi, da sempre favorevole al ‘Piano’, per una rapida adozione a livello nazionale”.
 
LOMBARDIA, MANOVRA: BENE IL FONDO “SALVA-POLLAI”
 
Dopo l’incontro di mercoledì si tratta di una prima risposta alle nostre sollecitazioni ad intervenire per sostenere gli allevamenti colpiti dai danni diretti ed indiretti causati dalle misure di prevenzione rese necessarie per confinare i focolai e fermare l’aviaria. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’esprimere apprezzamento per il fondo da 20 milioni di euro per fronteggiare i danni subiti dalle aziende colpite da aviaria in Italia annunciato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e della Salute Beatrice Lorenzin nell’ambito della legge di bilancio per assicurare la realizzazione di questi interventi urgenti.
“Le aziende avicole – spiega Ettore Prandini Presidente di Coldiretti Lombardia – stanno affrontando costi ingenti per garantire tutte le misure di prevenzione anti aviaria ed era necessaria un’azione a livello nazionale, visto che gli interventi effettuati hanno imposto l’abbattimento degli animali negli allevamenti colpiti e l’istituzione di zone di protezione e di sorveglianza intorno ai focolai, con conseguente blocco totale delle movimentazioni all’interno delle stesse zone con pesanti danni per tutti gli allevamenti”.
La Coldiretti ha presentato un pacchetto di proposte, dalla prevenzione alla gestione delle zone di protezione fino al ristoro dei danni, per fronteggiare le conseguenze di una devastante crisi dovuta all’influenza aviaria che sta sconvolgendo il settore dall’allevamento al consumo. L’emendamento del governo – conclude la Coldiretti – prevede da un lato il risarcimento dei danno economici subiti dalle aziende e investimenti nelle imprese avicole per misure di biosicurezza, comprese le spese sostenute per misure sanitarie; dall’altro il rafforzamento del sistema di sorveglianza e prevenzione dell’influenza aviaria. “Ma bisogna anche andare oltre – conclude Prandini –  abbiamo infatti presentato un pacchetto di proposte che vanno dalla prevenzione alla gestione delle zone di protezione fino al ristoro dei danni, per fronteggiare le conseguenze di una devastante crisi dovuta all’influenza aviaria che sta sconvolgendo il settore dall’allevamento al consumo. Stiamo lavorando su più fronti, in primis per ottenere una proroga delle rate in scadenza di prestiti e mutui contratti delle imprese avicole”.
 
CALABRIA, OLIO IGP CALABRIA: REPLICA DI COLDIRETTI AL DIPARTIMENTO AGRICOLTURA
 
Il Dipartimento Agricoltura commenta “a modo suo”, i rilievi di Coldiretti sull’imbottigliamento dell’olio IGP Calabria che avviene in tutti i paesi europei. Se questo è il risultato finale che si vuole esaltare come una vittoria – chiarisce Coldiretti – c’è da essere strabiliati vista anche la reazione di produttori olivicoli e consumatori che sono rimasti sbigottiti e indignati. La Coldiretti non si sottrae dal fornire ulteriori precisazioni in ordine alla vicenda e non certo per “polemica sterile e strumentale”. Si chiede a Coldiretti dove era il 20 agosto 2016 quando è stato pubblicato sulla G.U. dell’Unione Europea il riconoscimento dell’IGP olio di Calabria.
Innanzi tutto è evidente che vi è una netta differenziazione tra l’esercizio di un potere pubblico, che si trova in una posizione differenziata e privilegiata rispetto alla generalità di altri soggetti, e quindi in una posizione di vantaggio e responsabilità con interlocuzioni ministeriali ed europee esclusive. Ma per spiegare basta ripercorrere la tempistica, che è cruciale e denota il “modus operandi” della Regione e del Presidente del Comitato Promotore dell’IGP.
Nel giugno 2014, si conclude in modo positivo la fase istruttoria del MIPAAF che indice per il 9 luglio 2014 la Pubblica Audizione alla presenza degli organi Ministeriali, Regione e portatori di interesse. Il 10 Luglio 2015, viene pubblicato nella G.U. n. 158 il decreto MIPAAF per il riconoscimento della Protezione Transitoria. Fino a questo punto tutto bene. Dal 24 luglio 2015 con una nota degli Uffici della Commissione Europea, inizia la gestione “in solitaria” che ha portato il 20 agosto 2016 a quello che abbiamo scoperto qualche giorno fa. Sostanzialmente i protagonisti della filiera olivicola sono stati tenuti completamente all’oscuro e senza dubbio ha avuto un ruolo preminente qualche “mente discola e irresponsabile” che ha tutelato qualche interesse particolare.
Per la Sicilia che ha ottenuto l’imbottigliamento solo nella regione, il riconoscimento è avvenuto tre mesi prima della Calabria e non risponde al vero che la Sicilia benefici di regolamenti diversi in quanto non è considerata regione ultraperiferica; la Puglia sta responsabilmente contrattando e siamo convinti che porterà a casa il risultato. Il Dipartimento ancora una volta manifesta come conosce poco il mondo agricolo e precisamente quello olivicolo. Pensa veramente che prima che arrivasse l’IGP i produttori stavano a guardare? L’olio calabrese da anni e non da ieri viene acquistato da parte di commercianti e condizionatori su tutto il territorio nazionale e questo più volte anche il Presidente Oliverio lo ha considerato un vulnus per l’economia.
Ma vi è di più: il PSR assegna una priorità all’obiettivo dell’imbottigliamento e della valorizzazione. Dopotutto si è sempre detto che imbottigliamo tra il 7 e il 10% dell’olio prodotto! Vogliamo ribadire che le politiche connesse al riconoscimento erano proprio per far crescere la quantità di olio imbottigliato in Calabria. Questo significava creare valore aggiunto e ricchezza, non fosse altro al solo pensare di quante persone potevano essere impiegate direttamente e tramite l’indotto che si sarebbe creato. Il valore del marchio IGP era ed è questo! “Certamente – commenta Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – non accettiamo il laconico e desolante invito del Dipartimento a modificare il Disciplinare tra due anni (l’ammissione conferma che abbiamo ragione): bisogna farlo subito! Il presidente Oliverio – chiede Molinaro – si faccia promotore dell’iniziativa con il coinvolgimento anche di sindaci, consiglieri regionali e parlamentari nazionali ed europei e ovviamente del Ministero. In merito poi al mancato disimpegno dei fondi comunitari è facile rispondere: è stato ottenuto con gli aiuti a superficie (peraltro sempre in ritardo e a spizzichi) e non certo con gli investimenti. Sul funzionamento del Dipartimento portiamo avanti quello che è stato detto l’8 giugno u.s. alla Manifestazione alla Cittadella Regionale davanti a oltre seimila agricoltori”.
 
LOMBARDIA, VERDE: +10% AZIENDE ANTI SMOG. BATTAGLIA CONTRO PM10
 
Crescono di oltre il 10% le aziende “anti smog” in Lombardia. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati Camera di commercio metropolitana dopo il nuovo allarme inquinamento a Milano e in occasione della Giornata nazionale degli alberi e degli Stati generali del verde che si svolgono domani martedì 21 novembre 2017 nel capoluogo lombardo presso il Padiglione 3 dell’ex Fiera in Piazza VI Febbraio. Negli ultimi 6 anni – spiega la Coldiretti Lombardia – le imprese che si occupano di manutenzione del verde e vendita di piante e fiori sono passate da poco più di 7mila a quasi 7.800. “Parchi, alberi, verde pubblico e privato, non sono più considerati come elementi secondari o estetici del paesaggio urbano pubblico e delle abitazioni private – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – ma rappresentano veri e propri strumenti per la gestione dell’inquinamento e per il miglioramento della qualità della vita. Per questo è importante che nell’ultima manovra finanziaria italiana sia stato inserito il “bonus verde” con detrazioni del 36% per la cura del verde privato come terrazzi e giardini, anche condominiali. Si tratta di una misura importante per favorire la diffusione di parchi e alberi in città, capaci di catturare le polveri e ridurre il livello di inquinamento”.
Prendendo ad esempio in considerazione la città di Milano – afferma Coldiretti Lombardia su dati CNR – gli oltre duemila ettari di verde pubblico sono in grado di assorbire fra le 60 e le 100 tonnellate di PM10 e gas ogni anno. Le varietà più “mangia smog” sono larici, cipressi, salici, pioppi, betulle, tigli, ontani e aceri.  Un ippocastano riesce a fermare in media ogni anno 225 grammi di polveri sottili PM10, un tiglio supera i 250, una farnia 170 e una magnolia 111, mentre un acero riccio sfiora i 190 grammi all’anno. Una pianta adulta traspira fino a 450 litri di acqua al giorno e questo, insieme all’ombreggiamento, permette di abbassare la temperatura circostante nei giorni di maggiore afa. Senza dimenticare – afferma Coldiretti Lombardia – il ruolo di barriera frangirumore.
Soprattutto in ambienti urbani il verde e la sua gestione hanno bisogno di programmazione a lungo termine e di aziende professionali come quelle filiera del verde. In Lombardia –spiega la Coldiretti regionale – la provincia che conta più realtà legate alla gestione del paesaggio e alla vendita di piante e fiori è Milano con oltre 1.700 imprese, al secondo posto Varese con 1.085 e al terzo Brescia con 1.036. A seguire Bergamo con 860, Como con 774, Monza Brianza con 609, Pavia con 434, Lecco con 406, Mantova con 354, Cremona con 263, Lodi con 149 e Sondrio con 90.
 
BASILICATA, A POTENZA NASCERA’ IL PRIMO MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA
 
Sarà Potenza ad ospitare il mercato contadino al coperto di “Campagna Amica” che stabilmente, ogni fine settimana, aprirà le porte per il momento ai consumatori locali per poi offrirsi come punto di riferimento ai visitatori che soggiorneranno in Basilicata per tutto il 2019, anno in cui Matera sarà capitale europea della cultura. La decisione è stata presa lo scorso fine settimana a Roma, in occasione della trasferta della delegazione della Coldiretti lucana che ha visitato il mercato del Circo Massimo dove, ogni week-end, affluiscono mediamente 10 mila visitatori equamente ripartiti tra residenti che fanno la spesa settimanale e turisti che fanno shopping alimentare di prodotti tipici locali, a chilometro zero perché provenienti dalle campagne romane.
“Non appena risolte le incombenze relative allo sblocco degli anticipi Pac chiameremo a raccolta – annuncia il direttore regionale di Coldiretti Basilicata, Aldo Mattia – gli stakeholders del territorio e le istituzioni, compreso il sistema camerale, perché insieme, in una logica di condivisione e collaborazione, sostengano il nostro progetto di apertura del primo mercato contadino al coperto di Campagna Amica della Basilicata”. Importante a parere del direttore regionale di Coldiretti sarà il coinvolgimento delle istituzioni locali e del sistema agricolo lucano per fare gioco di squadra e vincere la sfida del 2019.  “Davanti a noi abbiamo la sfida più importante della storia recente della Basilicata. Il 2019 è alle porte – aggiunge Mattia – dobbiamo arrivarci pronti perché, nell’anno di Matera capitale europea della cultura, dovremo saper promuovere al meglio oltre alle nostre città, oltre alla storia, alle bellezze paesaggistiche e alla ricchezza artistica, anche il nostro straordinario patrimonio di tipicità agroalimentari, tutti quei prodotti della terra che affondano le loro radici nella millenaria storia della Lucania e che ancora oggi sono fonte di benessere, economia e lavoro.
I milioni di turisti che affolleranno Matera, Potenza e le località più caratteristiche, dal mare ai monti, dovranno diventare i migliori ambasciatori nel mondo del nostro buon cibo e del nostro buon vivere”. Soddisfazione è stata espressa da Antonio Pessolani, presidente provinciale di Coldiretti Potenza. “Faremo in modo che tra i souvenir da mettere in valigia i turisti, oltre alle manifatture artigianali, possano scegliere anche i prodotti dell’agricoltura locale. L’apertura del mercato – conclude – sarà la priorità del nuovo anno. Un progetto di crescita e di sviluppo che, vogliamo auspicare, incontri il favore, prima ancora che dei consumatori, delle istituzioni locali”. 
 
GROSSETO, MOLTI CONSENSI PER LE IMPRESE DI C.A. A “FARINA DEL TUO SACCO”!
 
Gran successo per le aziende agricole di Tanda Mario e Giuseppe SSA, Annamaria Gabbricci, Badia Vecchia di Loriano Bargagli, Agrocasearia di Loi Paola, Il Formaggione di Vergari Giorgio, Il Frassino di Soldi Debora, Il Campo di Piccioni Marco, Podere Cantoni I° di Dori Lorenzo, Ledda Antonio e Roberto SSA presenti ieri all’iniziativa denominata “Farina del tuo sacco” a Massa Marittima. “Le nostre imprese – ha sottolineato il direttore provinciale di Coldiretti Grosseto, Andrea Renna – hanno messo in tavola olio nuovo, salumi, vini, formaggi, farine, frutta e verdura, miele, zafferano, pasta, carne chianina, trasformati di carne e sughi. Ringraziamo l’apprezzato e conosciuto chef Shady Hasbun, insieme agli organizzatori della rassegna, per aver voluto coinvolgere la nostra organizzazione per questo evento. “Farina del tuo Sacco. Le farine antiche: ricette di una volta, pane e pasta” rappresenta – ha aggiunto Marco Bruni, presidente provinciale di Coldiretti Grosseto, un momento anche per far riflettere sull’importanza dell’etichettatura di un prodotto come il grano appunto, che purtroppo ancora oggi non è attiva penalizzando così consumatori che non hanno certezza sulla provenienza, e gli imprenditori agricoli, che causa di questa situazione hanno una remunerazione davvero minima. Ringraziamo anche la nostra presidente di zona, Annamaria Gabbricci, per l’impegno profuso in questa e nelle altre occasioni utili a far emergere le bontà del territorio. L’appuntamento, nel Chiostro di Sant’Agostino, ha visto protagonista la farina e gli operatori locali del settore. Durante la giornata, ci sono state degustazioni di prodotti tipici, attività per bambini, workshop e dimostrazioni di alta cucina con chef professionisti e per finire apericena con musica. Per tutto il giorno grazie alla preziosa collaborazione di Coldiretti, negli stand è stato possibile degustare ed acquistare il meglio dei prodotti maremmani.
Presenti anche dei laboratori di intrattenimento per bambini e ragazzi, allestiti in una parte del chiostro dedicata a loro, con tavoli colorati e utensili, dove i piccoli chef apprendisti hanno potuto imparare a mangiare giocando, “impastando” ricette con le farine.
 
BRESCIA, AVIARIA: FONDO DI 20 MILIONI DAL GOVERNO E’ VITTORIA DI COLDIRETTI
 
Dopo un lavoro intenso, che ha visto Coldiretti in prima linea impegnata in una serie di iniziative, a partire da venerdì 10 novembre a Palazzolo con la presenza del Ministro Martina fino all’incontro di mercoledì 15 a Roma presso il Ministero – alla presenza del Presidente di Coldiretti Brescia e Lombardia Prandini Ettore, del Presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, e del segretario generale Enzo Gesmundo, grande soddisfazione per il risultato ottenuto.
“Si tratta di una prima risposta alle nostre sollecitazioni ad intervenire per sostenere gli allevamenti colpiti dai danni diretti ed indiretti causati dalle misure di prevenzione rese necessarie per confinare i focolai e fermare l’aviaria” afferma il Presidente della Coldiretti Lombardia e Brescia Ettore Prandini nell’esprimere apprezzamento per il fondo da 20 milioni di euro per fronteggiare i danni subiti dalle aziende colpite da aviaria in Italia e annunciato poco fa dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e della Salute Beatrice Lorenzin nell’ambito della legge di bilancio per assicurare la realizzazione di questi interventi urgenti.
Gli interventi effettuati – sottolinea Coldiretti – hanno imposto l’abbattimento degli animali negli allevamenti colpiti direttamente e l’istituzione di zone di protezione e di sorveglianza intorno ai focolai, con conseguente blocco totale delle movimentazioni all’interno delle stesse zone con pesanti danni per tutti gli allevamenti. L’emendamento del governo – prosegue Coldiretti – prevede da un lato il risarcimento dei danno economici subiti dalle aziende e investimenti nelle imprese avicole per misure di biosicurezza, comprese le spese sostenute per misure sanitarie; dall’altro il rafforzamento del sistema di sorveglianza e prevenzione dell’influenza aviaria.
“E non ci fermiamo – conclude Prandini –  abbiamo infatti presentato un pacchetto di proposte, dalla prevenzione alla gestione delle zone di protezione fino al ristoro dei danni, per fronteggiare le conseguenze di una devastante crisi dovuta all’influenza aviaria che sta sconvolgendo il settore dall’allevamento al consumo. Stiamo infatti lavorando su più fronti, in primis per ottenere una proroga delle rate in scadenza di prestiti e mutui contratti delle imprese avicole”.
 
BARI, LATTE: PREZZI BASSI A STALLA, ALLEVATORI IN DEFAULT. SUBITO TAVOLO FILIERA
 
“Risultano ormai inaccettabili le dinamiche secondo le quali – denuncia il Delegato Confederale di Coldiretti Bari, Angelo Corsetti – un litro di latte alla stalla costa nella migliore delle ipotesi tra i 37 e i 39 centesimi – stesso prezzo di 20 anni fa – e un litro di latte al consumo arrivi a costare da euro 1,30 fino ad euro 1,60. Eppure i trasformatori stanno acquistando il ‘latte spot’ a prezzi stellari, per poi ‘compensare’ i maggiori costi pagando il latte locale a prezzi bassi. La vera e unica indicizzazione di cui il comparto zootecnico in provincia di Bari ha bisogno è il vincolo indissolubile tra il prezzo del latte alla stalla e il costo di latte e formaggi che i consumatori acquistano nei negozi e nei supermercati. Chiediamo, al contempo, che vengano intensificati i controlli, in modo da garantire la reale applicazione del Decreto sull’indicazione obbligatoria dell’origine del latte in etichetta, una infallibile cintura di sicurezza per i nostri allevatori che devono poter competere alla pari e per la salute dei consumatori che devono poter scegliere in maniera consapevole quello che acquistano e mangiano. Per questo ringraziamo l’Assessore regionale all’Agricoltura Di Gioia che ha costituito il tavolo di filiera per la parametrazione del giusto prezzo del latte alla stalla e ora attendiamo l’avvio improcrastinabile dell’attività”.
Gli allevatori devono vendere 2 litri di latte – dice Coldiretti Bari – per bersi un caffè al bar, quattro litri per comprare un pacchetto di caramelle, quattro litri per una bottiglietta di acqua al bar e quasi 15 litri per un pacchetto di sigarette.
“Alla luce dell’entrata in vigore del Decreto sull’etichettatura obbligatoria – precisa il Delegato Territoriale di Coldiretti Bari, Vito Amendolara – sono determinanti scelte chiare sotto svariati aspetti, a partire dal sostegno ai sistemi produttivi e della trasformazione in termini promozionali e, più in particolare, in termini di programmazione di fondi pubblici che debbono, a nostro avviso, concentrarsi su aziende e filiere che esaltino il valore del Made in Puglia. È evidente a tutti che non esistono norme che impongano limitazioni in un contesto di scambi globalizzati, ma è altrettanto evidente quanto le sensibilità circa il ‘consumo consapevole’ dei consumatori non siano ‘ininfluenti’”.
“I nostri allevamenti versano in una grave situazione – aggiunge il Responsabile di Coldiretti Putignano, Giuseppe Giampetruzzi – per colpa del prezzo del latte troppo basso e delle importazioni di latte e prodotti semilavorati dall’estero, utilizzati per fare mozzarelle e formaggi spacciati per ‘Made in Puglia’. Per questo tutti i soggetti della filiera che hanno percepito finanziamenti pubblici non possono tirarsi indietro, devono rispettare fino in fondo il percorso di filiera intrapreso, anche sul fronte dei prezzi riconosciuti agli allevatori. Con la pratica troppo diffusa delle offerte e della vendita di prodotti a prezzi stracciati, anche una parte della Grande Distribuzione Organizzata rende insostenibili i costi di una produzione di qualità e realmente garante della sicurezza alimentare”.
In Puglia a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall’estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, venduti come prodotti lattiero-caseari “Made in Puglia”.
Dalle frontiere italiane passano – sottolinea la Coldiretti – ogni giorno 24 milioni di litri di “latte equivalente” tra cisterne, semilavorati, formaggi, cagliate e polveri di caseina, per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori.
L’indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari che dovrà essere indicata in etichetta con: a) “paese di mungitura: nome del paese nel quale è stato munto il latte”;
b) “paese di condizionamento: nome della nazione nella quale il latte è stato condizionato”; c) “paese di trasformazione: nome della nazione nella quale il latte è stato trasformato”.
Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato e trasformato nello stesso paese, l’indicazione di origine può essere assolta – precisa la Coldiretti – con l’utilizzo della seguente dicitura: “origine del latte: nome del paese”. Se invece le operazioni indicate avvengono nei territori di più paesi membri dell’Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata possono essere utilizzate le seguenti diciture: “miscela di latte di Paesi UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato in Paesi UE” per l’operazione di condizionamento, “latte trasformato in Paesi UE” per l’operazione di trasformazione. Infine, se le operazioni avvengono nel territorio di più paesi situati al di fuori dell’Unione Europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata possono essere utilizzate le seguenti diciture: “miscela di latte di Paesi non UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato in Paesi non UE” per l’operazione di condizionamento, “latte trasformato in Paesi non UE” per l’operazione di trasformazione.
Più variegata la situazione di yogurt e formaggi, perché il provvedimento prevede che sarà possibile, per un periodo non superiore a 180 giorni, smaltire le scorte con il sistema di etichettatura precedente anche per tenere conto della stagionatura.
 
VERCELLI-BIELLA, KIWI: IMPORTANTI NOVITA’ IN VISTA, NECESSARIA ETICHETTA D’ORIGINE
 
I kiwi made in Vercelli-Biella chiedono l’etichetta di origine. Un provvedimento necessario per un settore che “nei prossimi anni vedrà una rigenerazione degli impianti, che punterà anche su nuove varietà per avvicinarsi sempre di più ai gusti dei consumatori e, per ovviare alla moria delle piante che, da anni, sta colpendo gli actinidieti” come sottolinea il presidente della Coldiretti interprovinciale Paolo Dellarole, a pochi giorni dalla conclusione della raccolta sul territorio.
A colpire le piante in questi ultimi anni sono stati, in particolare, la batteriosi e il marciume radicale che hanno provocato una vera e propria moria delle piante stesse tanto che il raccolto piemontese è calato del 50% circa. Il Piemonte ha un importante polo produttivo che abbraccia le province di Vercelli, Biella, Torino e Cuneo per una superficie totale di quasi 5 mila ettari e una produzione di oltre 100 mila tonnellate all’anno. 
E’ “certamente opportuno anche l’intervento della Regione e delle Istituzioni preposte per evitare di perdere questo importantissimo patrimonio produttivo piemontese. Coldiretti continua quindi la propria battaglia affinché al più presto arrivi l’etichettatura obbligatoria d’origine anche per i trasformati della frutta”. Una stagione – quella dei kiwi – che sicuramente risente delle condizioni climatiche avverse: dalle gelate primaverili ad un forte caldo estivo e persistente siccità. Sicuramente non ne ha risentito la qualità delle produzioni che si conferma di alti livelli.
Negli ultimi anni la produzione dell’areale (che da Borgo d’Ale e Cigliano si estende al basso lago di Viverone e alle zone limitrofe del Canavese) è cresciuta fino a raggiungere i 500 ettari, ma lo sviluppo della batteriosi ha arrestato drasticamente questa espansione: Piemonte Lazio sono le regioni maggiormente interessate da questo sviluppo colturale, e ciò ha consentito all’Italia di scalzare il primato della culla “storica” neozelandese.
“E’ un prodotto molto richiesto dal mercato sia all’Italia che all’estero – spiega Dellarole – e il nostro territorio ha saputo ben posizionarsi su questo segmento, tanto che il kiwi è diventato uno dei prodotti simbolo del territorio”. E il trend commerciale positivo, con nuovi mercati negli Emirati Arabi e Paesi limitrofi, Russia e Corea del Sud (oltre alle tradizionali destinazioni europee dalla Francia alla Germania, dalla Svizzera al Regno Unito), spinge gli agricoltori ad aumentare le coltivazioni.
 
 
Appuntamenti
 
CAMPANIA: AL VILLAGGIO CONTADINO COLDIRETTI IL PRIMO BLACK FRIDAY A TAVOLA
Da venerdì 24 a domenica 26 novembre
 
Con oltre diecimila agricoltori presenti, nella patria della dieta mediterranea, arriva il Villaggio contadino della Coldiretti che sarà inaugurato alle ore 9,30 di venerdì 24 novembre a Napoli sul lungomare Caracciolo, Rotonda Diaz, dove rimarrà per tutto il week end, in occasione dell’anniversario dello storico riconoscimento Unesco come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità nel novembre 2010.
Con l’inizio dello shopping di Natale per la prima volta in Italia arriva il Black Friday della tavola con la possibilità di scoprire piatti da gourmet che allungano la vita con tutti i menu a 5 euro preparati dagli agrichef contadini. Un ritorno alle radici del Made in Italy, con i sapori antichi della tradizione, dalla pasta di grano Senatore Cappelli al riso Vialone nano, senza dimenticare l’innovazione con la carne 100% italiana servita nelle bracerie e la pizza autenticamente tricolore, dalla farina all’olio, dal pomodoro alla mozzarella, ma anche lo street food green, dal gelato di latte d’asina alle seadas. Spazio anche alla spesa per i regali ed i cenoni di Natale con il piu’ grande mercato a chilometri zero di Campagna Amica e alla solidarietà per salvare le specialità delle aree terremotate che saranno offerte dagli agricoltori colpiti dal sisma.
Un appuntamento per vivere una esperienza unica nell’autentica campagna italiana con la presentazione di indagini, ricerche ed esposizioni in anteprima assoluta e qualificati ed autorevoli interventi nazionali e internazionali, ma #Stocoicontadini è anche una occasione unica per scoprire la Fattoria italiana, dalla mastodontica bufala alla rarissima mucca agerolese e alla storica podolica, dal cavallo napoletano all’asino di Martina Franca famoso per essere la  più grande razza italiana del mansueto animale, dalla pecora bagnolese dal manto bianco chiazzato di scuro lungo il dorso all’antico maiale nero casertano protagonista in molte sculture e affreschi di epoca romana e oche, anatre, conigli e galline che animano la campagna.
Agriasilo dove i bambini possono imparare a mungere gli animali, cavalcare asini, fare la pizza e riconoscere l’olio, lezioni nell’area orti e giardini con il tutor, lo spazio dell’economia domestica e dell’agricosmetica con i frutti della terra e quello sportivo in collaborazione con il Coni ma anche i trattori storici e quelli dell’ultima generazione, gli antichi mestieri dei nonni e il villaggio delle idee con i giovani che discuteranno sul tema cibo e immigrazione in collaborazione con l’Università di Pollenzo e gli studenti dell’Istituto Alberghiero che animeranno l’intera area  in cui sono previste le presenze di esponenti Istituzionali, rappresentanti della società civile, studiosi, sportivi ed artisti.
“La Campania e Napoli – commenta Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale della Coldiretti e presidente di Coldiretti Campania – avranno l’onore di ospitare una tre giorni di altissimo valore. Il Villaggio Coldiretti rappresenterà plasticamente il legame profondo tra agricoltori e territori, paradigma del nostro ruolo di forza amica del Paese. La produzione di cibo diventa asse portante di una nuova visione dell’economia all’insegna della sostenibilità, della tutela del territorio, delle politiche sociali contro lo spopolamento delle aree rurali, dell’educazione alimentare nelle scuole, della filiera economica, culturale e turistica”.
 
CAMPANIA: CONFERENZA STAMPA PRESENTAZIONE VILLAGGIO COLDIRETTI A NAPOLI
Mercoledì 22 novembre
 
Il giorno mercoledì 22 novembre alle ore 11.30 presso la Sala della Giunta di Palazzo San Giacomo, l’Assessore alle Attività Economiche, Enrico Panini, insieme al Vice Presidente nazionale di Coldiretti, Gennarino Masiello, presenteranno alla stampa il programma e i dettagli del grande evento “Villaggio Coldiretti”, che si terrà sul lungomare Caracciolo di Napoli e alla Rotonda Diaz dal 24 al 26 novembre 2017.
In una tre giorni intensa di avvenimenti, il Villaggio Coldiretti rappresenterà plasticamente il legame profondo tra agricoltori e territori. La produzione di cibo diventa così il racconto di una nuova visione dell’economia all’insegna della sostenibilità, della tutela dell’ambiente e delle politiche sociali.
 
ABRUZZO: ANCHE GLI AGRICOLTORI ABRUZZESI AL VILLAGGIO CONTADINO COLDIRETTI
Da venerdì 24 a domenica 26 novembre
 
Anche gli agricoltori abruzzesi visiteranno il Villaggio contadino della Coldiretti che sarà inaugurato alle ore 9,30 di Venerdì 24 novembre a Napoli sul lungomare Caracciolo, Rotonda Diaz, dove rimarrà per tutto il week end, in occasione dell’anniversario dello storico riconoscimento Unesco come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità nel novembre 2010.
Con l’inizio dello shopping di Natale per la prima volta in Italia arriva il Black Friday della tavola con la possibilità di scoprire piatti da gourmet che allungano la vita con tutti i menu a 5 euro preparati dagli agrichef contadini. Un ritorno alle radici del Made in Italy, con i sapori antichi della tradizione, dalla pasta di grano Senatore Cappelli al riso Vialone nano, senza dimenticare l’innovazione con la carne 100% italiana servita nelle bracerie e la pizza autenticamente tricolore, dalla farina all’olio, dal pomodoro alla mozzarella, ma anche lo street food green, dal gelato di latte d’asina alle seadas. Spazio anche alla spesa per i regali ed i cenoni di Natale con il piu’ grande mercato a chilometri zero di Campagna Amica e alla solidarietà per salvare le specialità delle aree terremotate che saranno offerte dagli agricoltori colpiti dal sisma. Per l’Abruzzo, oltre a tantissimi visitatori, ci saranno due aziende agricole espositrici: La Mascionara di Campotosto e Francesco Bilanzola di Pietracamela, che porteranno il pecorino amatriciano e le altre specialità salvate dal terremoto per ricordare che ci sono tantissimi agricoltori e allevatori che si sono rimboccati le maniche per risollevarsi dopo gli eventi sismici.
Un appuntamento per vivere una esperienza unica nell’autentica campagna italiana con la presentazione di indagini, ricerche ed esposizioni in anteprima assoluta e qualificati ed autorevoli interventi nazionali e internazionali, ma #stocoicontadini è anche una occasione unica per scoprire la Fattoria italiana, dalla mastodontica bufala alla rarissima mucca agerolese e alla storica podolica, dal cavallo napoletano all’asino di Martina Franca famoso per essere la  più grande razza italiana del mansueto animale, dalla pecora bagnolese dal manto bianco chiazzato di scuro lungo il dorso all’antico maiale nero casertano protagonista in molte sculture e affreschi di epoca romana e oche, anatre, conigli e galline che animano la campagna.
Agriasilo dove i bambini possono imparare a mungere gli animali, cavalcare asini, fare la pizza e riconoscere l’olio, lezioni nell’area orti e giardini con il tutor, lo spazio dell’economia domestica e dell’agricosmetica con i frutti della terra e quello sportivo in collaborazione con il Coni ma anche i trattori storici e quelli dell’ultima generazione, gli antichi mestieri dei nonni e il villaggio delle idee con i giovani, anche abruzzesi, che discuteranno sul tema cibo e immigrazione in collaborazione con l’Università di Pollenzo e gli studenti dell’Istituto Alberghiero che animeranno l’intera area  in cui sono previste le presenze di esponenti Istituzionali, rappresentanti della società civile, studiosi, sportivi ed artisti.
 
ASTI: SECONDO FORUM COLDIRETTI DELL’ECONOMIA AGROALIMENTARE DELL’ASTIGIANO
Giovedì 30 novembre
 
Giovedì 30 novembre, al “Palco 19” (ex teatro Politeama) di Asti, a partire dalle ore 17,30, si terrà il secondo Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano. “Il Forum nasce – rileva Roberto Cabiale, presidente di Coldiretti Asti – dall’esigenza di riunire le teste pensanti maggiormente competenti in determinati argomenti di interesse del settore primario provinciale”.
Il Forum prende forma dal Consuntivo dell’Annata Agraria, proposto ogni anno da Coldiretti Asti per esporre i dati dell’annata agraria e per individuare i punti di forza e di debolezza dell’agroalimentare. “Ci siamo accorti – sostiene Cabiale – che determinati obbiettivi raggiunti in questi anni, sono stati il frutto di strategie ben precise e predeterminate, andando fuori dagli schemi tradizionali dell’economia. Per avere successo nel comparto corilicolo, così come per raggiungere un giusto valore per le uve e il vino barbera, ad esempio, abbiamo dovuto intraprendere progettualità con chi operava al di fuori degli schemi consolidati della filiera, dove purtroppo si annidano quelli che abbiamo definito i “furbetti” della filiera, cioè coloro che sfruttano solamente ma non portano nulla al settore primario. Ecco, con il Forum, Coldiretti Asti, vuole attrarre sull’agroalimentare le migliori risorse a disposizione nella provincia”.
In effetti si porta a regime un lungo percorso di sollecitazione della filiera agroalimentare dell’Astigiano tendente a dare il giusto valore alle produzioni agricole e alla massimizzazione della sinergia fra territorio ed economia.
In questi anni, Coldiretti ha sperimentato importanti azioni di collaborazione fra vari attori delle filiere, primi fra tutti il Progetto Vino che ha visto la nascita del brand “Barbera Amica” attuato con la società cooperativa Terre di Qualità e il Progetto Corilicolo che ha visto la creazione della cooperativa Monferrato Frutta per l’attuazione dell’intesa con Novi-Elah-Dufour per la trasformazione delle Nocciole Piemonte. Nel primo caso, la Barbera Amica ha visto l’interessamento di 150 ettari di vigneto della provincia di Asti per un valore, di oltre 1 milione di euro. Ancora più alto il valore, ottenuto dai 176 corilicoltori dell’Astigiano con il conferimento delle nocciole all’azienda dolciaria novese.
“Forte di queste esperienze – rimarca Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti – il Forum vuole intensificare i rapporti fra i soggetti che lungo la filiera riconoscono il primato dell’agricoltura tendente alla migliore qualità possibile delle produzioni alimentari. Qualità massima intesa non solo come proprietà intrinseca del prodotto, ma anche come organizzazione ed attuazione dei sistemi produttivi: dalla salvaguardia dell’ambiente, all’etica nella gestione aziendale, dall’attenzione verso il benessere delle persone e degli animali, fino al rispetto della cultura e delle tradizioni. Individuando, attraverso l’esaltazione di tale primato, una metodologia per ottenere un maggiore valore aggiunto attraverso una immagine positiva del territorio dell’Astigiano, dal Monferrato alla Langa dell’Astigiano”.
Il Forum di quest’anno sarà incentrato su quattro focus principali: ognuno su una filiera produttiva differente e anche su alcuni percorsi inediti ed innovativi, il tutto con lo scopo di garantire ai produttori il giusto valore al loro lavoro.
L’invito, per giovedì 30 novembre al palco 19 di Asti, è dunque esteso a tutti coloro che hanno a cuore l’agricoltura e che lavorano per l’economia dell’Astigiano. Info e prenotazioni al n. 0141.380.400 oppure 335.471.017.
 
BERGAMO: RINGRAZIAMENTO E NUOVO UFFICIO ZONA, TUTTO PRONTO A SARNICO
Domenica 26 novembre
 
È tutto pronto per domenica 26 novembre prossimo a Sarnico dove si celebrerà  la 67a Giornata provinciale del Ringraziamento, il tradizionale appuntamento di fine annata agraria promosso da Coldiretti per rendere grazie a Dio per i frutti della terra e chiedere la benedizione sui nuovi lavori, ma anche per riflettere sul Messaggio della Commissione Episcopale Italiana (CEI) per i problemi sociali ed il lavoro, la giustizia e la pace che quest’anno è incentrato sulla  “Terra realtà da custodire”.
Per Coldiretti Bergamo si tratta di un tema di strettissima attualità. Il messaggio dei vescovi, infatti, sottolinea che “la terra è, in primo luogo realtà affidataci per essere coltivata, in una pratica che genera lavoro, che produce cibo, benessere e sviluppo, contribuendo al contempo a dare significato alle esistenze dei tanti che vi sono coinvolti. Non è certo casuale che proprio in questi anni il nostro Paese veda una persistente e sempre rinnovata attenzione per la realtà dell’agricoltura, che anche per molti giovani appare come opportunità significativa in cui investire generosamente energie e competenze”.
In occasione della 67a Giornata provinciale del Ringraziamento verrà inaugurato anche il nuovo ufficio zona della Coldiretti di Sarnico e si terrà la consueta premiazione dei coltivatori benemeriti.
Ecco il programma della Giornata: ore 8,30 ritrovo dei partecipanti e dei mezzi agricoli  presso l’ufficio zona in via Cerro 8; ore 9,15 inaugurazione del nuovo ufficio zona; ore 9,45 sfilata del corteo e dei partecipanti accompagnata dal Corpo musicale cittadino di Sarnico; ore 10,30 arrivo in piazza Venti Settembre e benedizione delle macchine agricole: ore 11,00 Parrocchia di San Martino Vescovo Santa Messa Solenne celebrata da Don Cristiano Re direttore della Pastorale sociale e del lavoro, Don Vittorio Rota parroco di Sarnico, Don Mauro Tribbia consulente ecclesiastico di Coldiretti Bergamo; ore 12,00 premiazione coltivatori benemeriti; ore 12,30 saluto delle autorità; ore 12,45 Agri buffet presso Oratorio San Filippo Neri. Per tutta la giornata in Piazza Umberto I si potranno acquistare le tipicità dell’agricoltura bergamasca presso l’agrimercato di Campagna Amica.
 
VICENZA: LE STRAORDINARIE PATATE DI ROTZO ARRIVANO A GEO&GEO
Martedì 21 novembre
 
Tra le più prestigiose patate di montagna d’Italia, la veneta “Patata di Rotzo”, il più antico degli otto Comuni dell’Altopiano di Asiago, sarà protagonista, domani, a Geo&Geo. È una centenaria patata di riputazione riconosciuta dal consumatore che riconosce il valore dei sapori del territorio. “Rotzo è un luogo speciale per la coltivazione, dove da sempre il terreno fertile ha caratteristiche uniche – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – ed ha permesso di sviluppare l’agricoltura.
La qualità ed il sapore sono particolari, grazie al terreno asciutto e sabbioso, pieno di sassi, ideale per la crescita di questo tubero centenario”. A Rotzo la patata viene usata dal primo al dolce come l’ingrediente principale di pietanze squisite: gnocchi con cannella e zucchero, polenta considera (polenta di patate), schiacciata (polpettone di carne chianina locale con patate) e l’originale tiramisù di patate. Tutti piatti proposti dall’azienda agrituristica Zecchinati. La famiglia di Zecchinati Egidio è il maggior produttore delle “Patate di Rotzo”. Nella azienda, gestita insieme alla moglie Clara ed ai tre figli, Valentino, Francesco e Giovanni, pltre alla produzione di 12 ettari di patate, si lavora sulla filiera carne con allevamento linea vacca-vitello con la razza chianina (il secondo allevamento più consistente dell’Altopiano) e vendita diretta.
 
REGGIO EMILIA: PENSIONATI COLDIRETTI, ETICA E TUTELA DEL RISPARMIO
Mercoledì 22 e sabato 25 novembre
 
Qual è il valore che la nostra società da oggi al risparmio? Può ancora essere una leva su cui agire? Come si lega l’etica al risparmio? Confconsumatori e Coldiretti Pensionati porteranno questi temi con l’obiettivo di un confronto tra addetti ai lavori e ‘risparmiatori’ per svelare le truffe e le opportunità affinché i loro risparmi non vengano rubati al convegno ‘Etica e tutela del risparmio’, sabato 25 novembre 2017 ore 9.30 presso l’Auditorium ‘Reggio Children” Centro Loris Malaguzzi di Reggio Emilia.
Interverranno al convegno l’avvocato Michele Di Bari, Gianluca Gibertini, Vice Direttore Area Comm.le Reggio Emilia, Modena e Cavola Emil Banca Credito Cooperativo ed Elisa Catellani, Area Strategie di Banca Etica.
Una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa si terrà mercoledì 22 novembre alle ore 11.30 a Reggio Emilia presso la Sala Consiglio Coldiretti in via Copernico 28/A.
 
CALABRIA: INIZIATIVA DI CAMPAGNA AMICA, “CIBO AMICO, STUDIO PROFICUO”
Martedì 21 novembre
 
Domani martedì 21 Novembre p.v. alle ore 15:00 a Arcavacata di Rende – Sala Stampa Unical  si terrà la presentazione di ”Cibo amico, studio proficuo” l’iniziativa che con le aziende aderenti alla rete di Campagna Amica e con il fondamentale contributo dell’Università e dei gestori delle mense porta il cibo “made in Calabria” sulle tavole della culla del sapere calabrese che forma la classe dirigente.
 Le mense dell’Unical forniscono ben un milione di pasti nell’arco dell’anno e la scelta di utilizzare e privilegiare prodotti stagionali del territorio a kilometro zero è di notevole aiuto all’economia calabrese e all’occupazione dei giovani, anche di quelli che si formano nella stessa Università, poiché l’agroalimentare calabrese, necessita sempre di più di figure professionali specifiche con alti livelli di formazione. Nell’incontro con la stampa, saranno resi noti i particolari.
Interverranno: – Michele Leonetti, Senatore Accademico Unical; – Gregorio Crudo, Rappresentante Studenti Unical; – Pietro Molinaro, Presidente Coldiretti Calabria; – Francesco Barbieri, Cooperativa Agricola Ortomania; – Marcello Fiore, Responsabile Nazionale approvvigionamenti “La Cascina”.
 
PUGLIA: EDUCAZIONE ALIMENTARE CON ORTI A SCUOLA E PIANTUMAZIONE ALBERI
Mercoledì 22 novembre
 
In occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia i bimbi della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria dell’Istituto comprensivo Pascoli Giovinazzi di Castellaneta (Taranto), sotto la guida esperta del tutor dell’orto di Campagna Amica e dalle imprenditrici di Coldiretti Donne Impresa, hanno piantato 3 alberi da frutto nel giardino della scuola Collodi. L’evento inaugurale si è aperto con il canto degli alunni della scuola dell’infanzia, è proseguito con la consegna da parte di Coldiretti Taranto dei Kit del contadino composto da una piccola vanga, da un piccolo rastrello e da un innaffiatoio e con la consegna al “nonno contadino” di alcuni arnesi per la gestione dell’orto, messi a disposizione dal Comune di Castellaneta. Gli orticoltori in erba si sono cimentati con la creazione del semenzaio piantando semi di cima di rapa. Mercoledì 22 novembre prossimo si replica a Bari, con la messa a dimora dell’orto nel cortile della scuola Lascito Ranieri di fronte all’ex Fibronit.
“Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni – spiega Floriana Fanizza, Vicepresidente Nazionale di Coldiretti Donne Impresa – da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 90mila bambini e 270 scuole. Il nostro obiettivo è ‘culturale’ e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti”.
Secondo il Rapporto Osservasalute 2016 Le prevalenze di sovrappeso e obesità tra i minori aumentano, significativamente, passando dal Nord al Sud del Paese (33,0% al Sud rispetto al 19,7% del Nord-Ovest, al 22,5% del Nord-Est, al 23,8% del Centro e al 24,8% delle Isole), con percentuali particolarmente elevate in Puglia (31,4%).
“L’effetto nefasto di una cattiva alimentazione non è solo l’obesità – aggiunge il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – perché il 35% dei tumori, secondo i dati della Lilt, si sviluppa a seguito di una alimentazione scorretta. Ciò dimostra l’importanza prioritaria di formare una vera e propria cultura della ‘buona e sana tavola’, educazione che deve partire necessariamente dall’età scolare per vivere meglio e più a lungo. I prodotti tradizionali e tipici rispondono all’esigenza di garantire sicurezza alimentare, tutela ambientale e salvaguardia della storia e del patrimonio di tradizioni del territorio.
Da ciò l’impegno della Coldiretti Puglia offrire agli studenti e alle loro famiglie, agli insegnanti e, più in generale, ai consumatori una visione concreta e reale dell’agricoltura regionale e un serio programma di educazione alimentare”. L’attenzione a come si alimentano i ragazzi al di fuori delle mura domestiche è un preciso dovere di tutti, a partire dagli enti locali – Comuni, Province e Regioni – delle istituzioni scolastiche che dovrebbero preferire i prodotti tipici e tradizionali non solo per i pranzi somministrati agli alunni, ma anche per i brevi momenti di ristoro, dei pediatri che dovrebbero consigliare, sin dai primi anni di vita dei bambini una corretta alimentazione, magari indirizzando le mamme verso cibi che siano costruiti il meno possibile ‘in laboratorio’, piuttosto in casa.
“Auspichiamo la piena condivisione del Presidente della Regione Puglia Emiliano e dell’intero Consiglio Regionale – insiste il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – sulla delicata questione del DdL sull’uso dei prodotti agricoli regionali nelle mense pubbliche da approvare in Consiglio regionale, che dovrà prevedere stringenti protocolli di controllo di tutte le fasi dalla produzione alla somministrazione. Vanno date risposte serie e concrete all’83 per cento dei genitori pugliesi, convinto che le mense dovrebbero offrire cibi più sani anche per educare le nuove generazioni alla sana e corretta alimentazione e tutelare la salute dei bambini”.
Oggi meno della metà (45%) dei giovani di età compresa tra i 12 e i 19 anni consuma frutta tutti i giorni, come conferma il Rapporto sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, realizzato da Eurispes in collaborazione con Telefono Azzurro, che per l’occasione ha intervistato oltre cinquemila ragazzi. Ma la stessa indagine rileva che i giovani non consumano frutta solo a tavola con la famiglia, ma in un caso su dieci (9,6%) anche come snack fuori pasto preferendola secondo Eurispes alle merendine (8,2%), alle patatine fritte (6,4%), alla cioccolata e caramelle (6,2%) anche se la pizza è al top del consumo con il 24,3% delle preferenze, seguita da gelati e yogurt con il 20,8% e infine dai panini con il 16,1%.
 
TREVISO: APRE IL PRIMO AGRI-BAR DEL VENETO CON I PRODOTTI DI CAMPAGNA AMICA
Venerdì 24 novembre
 
Il primo Agri-bar nella Marca ha il sapore di Campagna Amica, progetto di Coldiretti Treviso. Sarà inaugurato venerdì prossimo, 24 novembre 2017, con il nuovo mercato coperto “Riviera Santa Margherita” che vedrà una ventina di aziende agricole trevigiane e venete praticare la vendita diretta in pieno centro a Treviso. Il mercato coperto e l’Agri-bar, infatti, apriranno i battenti nei locali della Camera di commercio di Treviso e Belluno in piazza Giustinian Recanati, 7.
Il bar privilegerà l’utilizzo di prodotti locali ed entrerà a far parte della rete di Campagna Amica. Per il food proporrà i prodotti di stagione delle imprese agricole del mercato coperto, dai formaggi alle insalatone, dai salumi al pane. Il locale propone due sale interne su 60 metri quadrati con tavoli e posti a sedere, ma all’esterno anche il sottoportico e un plateatico che comincerà a funzionare in primavera. “Abbiamo battezzato il nostro agri-bar con il nome di Mio Sole – racconta l’oste Simone Albertini – E’ una sfida straordinaria che porta una ventata di novità a Treviso. Collaborare tra il nostro settore e gli agricoltori è la cosa più naturale che ci sia.
Tutti vogliamo la stessa cosa ovvero la soddisfazione della clientela con prodotti di casa nostra”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Coldiretti Treviso, Walter Feltrin: “Tutti noi ci mettiamo la faccia per dar vita ad un patto fiduciario con chi consuma i prodotti della nostra terra – spiega il presidente dell’organizzazione più rappresentativa delle imprese agricole trevigiane – Non possiamo sbagliare e quindi è nostro interesse valorizzare la stagionalità, l’origine a km zero, la genuinità delle nostre produzioni. A Treviso finalmente c’è un nuovo modo di far la spesa. Una opportunità in più”.  L’Agri-bar “Mio Sole”, piazza Giustinian Recanati, 7, tiene aperto dalle ore 7,30 alle 21,00 esclusa domenica mattina e tutto lunedì. 
 
VICENZA: PRESENTAZIONE DEL MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA
Mercoledì 22 novembre
 
In linea con il progetto nazionale di creare in ogni città dei mercati coperti degli agricoltori, luogo d’incontro tra produttori e consumatori, Coldiretti Vicenza, dopo aver individuato nella sede dell’ex Camera di commercio di Vicenza il luogo adatto, ha realizzato l’allestimento del caso e individuato i soci in grado di affrontare questa nuova entusiasmante sfida. Mercoledì 22 novembre 2017 alle ore 11.00 nella sede provinciale di Coldiretti Vicenza in via Zamenhof n. 697 saranno presenti per parlare dell’iniziativa il presidente di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, il direttore di Coldiretti Vicenza, Roberto Palù e i partner dell’iniziativa: Gian Franco Nanni, corporate Marketing Manager di Askoll Holding srl; un rappresentante di Confartigianato Vicenza.
 
UMBRIA, “CONSUMO DI SUOLO: UNA LEGGE A TUTELA DEL CUORE VERDE”
Mercoledì 22 novembre
 
La proposta di legge regionale in materia di contenimento del consumo di suolo agricolo predisposta da Coldiretti Umbria, sarà al centro del convegno “Consumo di suolo: una legge a tutela del cuore verde” promosso dall’Organizzazione agricola per il 22 novembre alle ore 10,00 a Perugia, presso il Salone d’Onore di Palazzo Donini. All’iniziativa parteciperanno anche Ance Umbria e Confartigianato Edilizia di Perugia, per confrontarsi e riflettere sulle possibili alternative, nel prossimo futuro, capaci di evitare una eccessiva cementificazione, rilanciando la cultura del “bello” e del “verde”. Si tratta di temi attuali che richiedono un attento approfondimento ed impegno non più procrastinabili, nell’ottica di un rinnovato modello di sviluppo economico e sociale incentrato sulla sostenibilità e sulla valorizzazione del patrimonio territoriale e ambientale umbro.
Sono previsti gli interventi di: Giuseppe Chianella, Assessore regionale alla Riqualificazione urbana; Fernanda Cecchini, Assessore regionale all’Agricoltura e Ambiente; Gianfranco Calabria, Responsabile Servizio Autonomie Territoriali, Area Azione Sindacale Confederazione Nazionale Coldiretti; Stefano Pallotta, Presidente Ance Umbria; Augusto Tomassini, Presidente Confartigianato Edilizia Perugia. Le conclusioni saranno affidate ad Albano Agabiti, Presidente Coldiretti Umbria.
                                  
ASTI: ANTEPRIMA BARBERA ASTI DOCG, TUTTO PRONTO PER LA MARATONA CON 20 VINI
Giovedì 23 novembre
 
Torna per il sedicesimo anno consecutivo l’”Anteprima della Barbera d’Asti Docg”. Il mega meeting Coldiretti di degustazioni, si terrà giovedì prossimo, 23 novembre, al “Palco 19” di Asti, a partire dalle ore 17. Sono ormai quasi tutti occupati i posti disponibili, saranno ben oltre 200, i degustatori a partecipare all’evento.
Come si preannuncia l’annata 2017? Come potrà accoglierla il consumatore? Quali potranno essere le strategie vincenti sui mercati? Se lo chiede, dunque, Coldiretti Asti insieme ai maggiori esperti in enologia, con l’annuale “Anteprima della Barbera d’Asti Docg”.
L’annata viticola della barbera è stata veramente singolare, la siccità sembrava aver compromesso la qualità, ma le piogge, arrivate al momento giusto, hanno d’incanto risuscitato le sorti del vino più prodotto in Piemonte. I vini si preannunciano interessanti come mai, e comunque molto particolari, con gradazioni notevoli e forti diversificazioni di zona in zona.
“Con il nostro “Progetto Vino” – evidenzia il presidente di Coldiretti Asti, Roberto Cabiale – che fra l’altro ha dato vita all’ormai ultra conosciuta “Barbera Amica”, abbiamo dimostrato che la qualità può essere remunerata adeguatamente ai viticoltori. I mercuriali delle uve testimoniano finalmente il trend al rialzo, verso quella soglia minima che ci permette di mantenere le colline dell’Unesco. C’è quindi una rinnovata fiducia verso questo straordinario vino e la voglia di capire come poterne sfruttare a fondo le grandissime potenzialità ancora inespresse”.
La regia dell’iniziativa sarà dell’enologo Secondo Rabbione, responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte, che proprio in questi giorni sta svolgendo le analisi organolettiche dei campioni di vino da portare all’Anteprima: “Come ogni anno, e in particolar modo con l’annata 2017 – rileva Rabbione – sarà una grande occasione di confronto fra le varie zone dell’Astigiano. Ovviamente non si tratta di una competizione, ma dell’occasione di esplorare i confini territoriali per avere una visione maggiormente chiara sulle peculiarità di questo importante vino. Questa possibilità è data grazie alle consulenze eseguite dal Centro studi vini”.
Scontato dire come l’Anteprima giunga nel momento più importante per l’affinamento dei vini nelle cantine, tanti spunti per un vero meeting di degustazioni fra tecnici, vignaioli, operatori del settore e giornalisti.
Naturalmente i vini presi in considerazione per l’”Anteprima” riguarderanno, a campione, il territorio della denominazione di origine e potranno essere messi a confronto con l’esperienza  maturata in 16 edizioni. L’incontro-degustazione sarà condotto dal Prof. Vincenzo Gerbi del Disafa Università di Torino tra i maggiori esperti di viticoltura ed enologia a livello nazionale e da Secondo Rabbione. “Sarà sicuramente un evento coinvolgente – sottolinea Antonio Ciotta, direttore provinciale Coldiretti – sia per i tecnici del settore, che per i vignaioli presenti; saranno tutti molto attenti a cogliere non solo gli aspetti tecnici, ma anche economici di mercato e strategici per il futuro della nostra Barbera. D’altra parte, proprio quest’anno, le uve hanno consolidato il proprio valore, sfondando nettamente il muro di un euro al chilogrammo, un dato che ora deve tradursi in un concreta e adeguata collocazione dei vini sui mercati”.
I campioni dei vini saranno una ventina, tutti rigorosamente proposti anonimi all’assaggio, ovvero senza indicare il produttore, ma con la sola zona di provenienza. Questo aspetto fornirà altri utilissimi strumenti agli esperti, per valutare in anticipo e con maggiori dati di riferimento, l’andamento medio dell’ultima vendemmia sul piano qualitativo e fare i primi raffronti tra una zona e l’altra. Per prendere parte all’Anteprima Barbera contattare gli uffici Coldiretti (Tel. 0141.380.400) o del Centro Studi Vini del Piemonte (ha sede a San Damiano d’Asti), i posti sono limitati.
 
PORDENONE: IL PARCO NATURALE DELLE DOLOMITI FRIULANE SCENDE IN CITTÀ
Mercoledì 22 novembre
 
L’evento al mercato di Campagna Amica a Pordenone con la trota di risorgiva, le arachidi e la birra agricola ha fatto scoprire come il territorio offra tanti prodotti che il settore primario alleva, coltiva e produce.
Molti clienti visitatori del mercato, hanno infatti, mostrato interesse e hanno apprezzato i tre prodotti di altrettante aziende: l’agriturismo lago Orzaie di Fontanafredda con la trota, le aziende agricole De Munari di San Vito al Tagliamento con le arachidi e De Colle di Spilimbergo con la birra agricola.
Altrettanto gradite le degustazioni con gli abbinamenti che hanno messo in luce come i prodotti a chilometro zero siano sempre più versatili nelle preparazioni dei menù legati al nostro territorio. “Siamo soddisfatti – ha commentato Marco Tinor, presidente dell’Associazione Campagna Amica -. Gli eventi al mercato coperto stanno diventando una buona vetrina per far conoscere il patrimonio agroalimentare ai consumatori e quanto le nostre imprese agricole sanno fare in termini di produzione di cibo”.
E proprio mercoledì 22, la mattina, sempre al mercato coperto agricolo di Campagna Amica di Pordenone, il tema dell’evento sarà: Mele e succo bio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane con l’azienda agricola Pian dei Tass di Barcis e un rappresentante del Parco. Un’occasione per continuare a scoprire prodotti caratteristici di un territorio e di un ambiente unico.
 
 
Brevi
 
MOLISE – Si terrà mercoledì 22 novembre, nella sede centrale della Federazione regionale Coldiretti Molise, in via D’Amato n.15, a Campobasso, alle ore 10 una conferenza stampa nel corso della quale sarà illustrato il grande evento di Napoli che vedrà la Coldiretti Molise prender parte al Villaggio Coldiretti che dal 24 al 26 novembre si terrà a Napoli, sul lungomare Caracciolo. Prenderanno parte all’incontro: il direttore regionale ed il delegato confederale di Coldiretti Molise, Saverio Viola ed Eugenio Torchio.
 
NEWS COLDIRETTI – LA FORZA DEL TERRITORIO – 06 4682487 – FAX 06 4871199 – www.coldiretti.it