COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 18 gennaio 2018

18 Gennaio 2018
News La Forza del Territorio del 18 gennaio 2018
Primo piano
 
CALABRIA
MALTEMPO: SERRE DIVELTE E ALBERI SPEZZATI
La Coldiretti regionale è impegnata nel monitoraggio dei danni subiti dagli agricoltori a causa del maltempo di questa settimana. Dopo la messa in sicurezza delle persone occorrerà avviare le procedure per il riconoscimento della calamità
 
Le forti e impetuose raffiche di vento hanno divelto serre, spezzato piante e scoperchiato edifici rurali con pesanti danni all’agricoltura e allevamento. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Calabria. Particolarmente difficile – sottolinea la Coldiretti – la situazione in molte aziende agricole della Calabria dove si contano i danni provocati soprattutto dal vento nella fascia ionica del catanzarese e a Reggio fino a Caulonia ai settori agrumicolo, vivaistico, serricolo e alla zootecnia.
L’ondata di maltempo ha colpito la regione in un mese di gennaio segnato dal 24% di precipitazioni in meno e temperature massime superiori di 3,2 gradi la media secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ucea relativi alla prima decade di gennaio in Calabria. L’intero 2017 è stato peraltro – continua la Coldiretti – particolarmente siccitoso con il 33,5 % di precipitazioni in meno.
La conferma del fatto che si moltiplicano – conclude la Coldiretti – gli eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo. Dopo gli interventi per mettere in sicurezza le persone, ai quali stanno partecipando diversi agricoltori, ben coordinati dalla Protezione Civile Regionale guidata dal dr. Carlo Tanzi – sottolinea Molinaro – occorre iniziare le procedure per la necessaria e reale conta dei danni per la dichiarazione di calamità”.
 
 
Dal territorio
 
LOMBARDIA, GRANA PADANO, BASTA CON IL DOPPIO GIOCO DELLE PRODUZIONI SIMILARI
 
“É ora di finirla con chi sfrutta il marchio e l’immagine del Grana Padano a spese degli altri produttori, contribuendo a deprimere mercato e quotazioni. Ci aspettiamo che vengano prese misure concrete contro il fenomeno dei formaggi similari che sta diventando il principale problema del comparto lattiero caseario italiano”. È quanto afferma Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, in vista dell’assemblea del Consorzio del Grana Padano.
Ogni anno – spiega la Coldiretti regionale – il danno provocato ai produttori dalle brutte copie del Grana Padano solo in Italia ammonta a circa 300 milioni di euro. Una situazione resa più pesante anche dall’impatto sul mercato estero per 700 milioni di euro all’anno. Alla fine il conto a carico del sistema di stalle e aziende che ruota attorno al Grana Padano ammonta a un miliardo di euro.
 
“É inconcepibile – continua Ettore Prandini – che ci sia chi, pur restando all’interno del Consorzio, continui a realizzare formaggi similari e a venderli come se nulla fosse. È necessario che venga fatto rispettare l’articolo 39 dello statuto del Grana Padano che prevede la decadenza dalla carica di componente del Consiglio di amministrazione per tutti coloro che si rendono responsabili di non lecite attività concorrenziali riferite soprattutto alla commercializzazione di formaggio similare. Serve un’azione per chiarire una volta per tutte la posizione di questi soggetti e prendere le opportune contromisure per tutelare una delle eccellenze che fanno grande il nostro Made in Italy agroalimentare nel mondo. In caso contrario il fenomeno dei similgrana rischia di mettere una seria ipoteca sul futuro del Consorzio e del tessuto produttivo che rappresenta”.
Il Grana Padano é il prodotto DOP più consumato al mondo e nel 2017 la produzione si è attestata a 4.942.054 forme, con un aumento dell’1,70% rispetto all’anno prima. Le maggiori province per numero di forme prodotte sono Mantova, Brescia e Cremona. Insieme al Parmigiano Reggiano, il Grana Padano è in cima alla lista dei formaggi italiani più richiesti all’estero tanto che in quantità Grana e Parmigiano insieme rappresentano il 21% del totale dei formaggi esportati.
 
SALERNO, MARCHIO CILENTO: CON ‘DISTRETTO CIBO’ 10MILA GIOVANI PRONTI A INVESTIRE
 
“Il Marchio Cilento” è uno strumento utile per migliorare il posizionamento della destinazione turistica nei mercati nazionali e internazionali e per qualificare ulteriormente l’offerta agroalimentare locale. Il Cilento può attrarre diecimila nuovi giovani imprenditori se il Parco nazionale, con la dieta mediterranea, afferma il suo ruolo di più grande Distretto del Cibo italiano. Auspichiamo anche un cambio di denominazione dell’aeroporto in “Costa d’Amalfi-Cilento”, che rappresenti così tutta la provincia di Salerno turistica”. Lo ha detto il presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio, intervenendo questa mattina alla presentazione del Marchio del Parco.
“Uno strumento utile anche per tutelare le produzioni di qualità e scongiurare episodi di contraffazione – sostiene Sangiorgio – il marchio avrà una funzione di garanzia di qualità, dimostrando che i prodotti agroalimentari possiedono determinate caratteristiche, con un sistema di controllo strutturato e organizzato”. Per Coldiretti la grande sfida possibile è di attrarre diecimila giovani nel Cilento, un nuovo luogo dove si torni a vivere e a investire. “E’ evidente come queste aree possano offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare occupazione – sottolinea il presidente di Coldiretti – l’esperienza dimostra che molti giovani hanno saputo riconoscere le potenzialità del territorio investendo in attività di successo.
Ora la sfida è portare il valore aggiunto del grande “brand” qualità del cibo anche nel Cilento dove ci aspetta una nuova sfida per rilanciare l’economia non solo rurale”. Infine, Coldiretti torna a sollecitare un cambio di denominazione dell’aeroporto di Salerno in “Costa d’Amalfi-Cilento”, un provvedimento annunciato più volte, ma mai concretamente attuato. “E’ un modo – conclude Sangiorgio – per dare risposta agli imprenditori e ai cittadini di un territorio molto vasto e sempre più meta richiesta dai turisti”.
 
SARDEGNA, CIBO E AGRITURISMO: PROCLAMATI I PRIMI 20 AGRICHEF ISOLANI
 
Dopo tre giorni di laboratori e lezioni sono stati proclamati i primi venti Agrichef della Sardegna. La consegna degli attestati è avvenuta al termine del corso, organizzato dalla Coldiretti Sardegna in collaborazione con il circuito di agriturismo Campagna Amica e Terranostra, improntato sul miglioramento dell’offerta culinaria degli agriturismo attraverso la valorizzazione della qualità e della tipicità dei prodotti Made in Sardegna.
Il programma si è svolto interamente presso l’agriturismo Sa Mandra ad Alghero e ha visto i venti cuochi impegnati non solo in laboratori pratici di cucina ma anche in lezioni di approfondimento su temi strettamente legati all’attività agrituristica quali: tecnologia e tecniche della cottura; ottimizzazione e organizzazione dei tempi di preparazione; tecniche di conservazione e sicurezza alimentare; comunicazione del processo di trasformazione dei migliori alimenti a chilometro zero; legislazione di settore; presentazione del piatto e del menu; valorizzazione del prodotto utilizzato; abbinamento cibo-vino e cibo-bicchiere.
A guidare il corpo docenti è stato Diego Scaramuzza, primo Agrichef italiano e presidente nazionale Terranostra. Insieme a lui Toni Deamicis, direttore nazionale Terranostra; Roberto Dessanti, presidente regionale Associazione Italiana Sommelier; Pasquale Porcu, giornalista ed esperto in comunicazione gastronomica; Antonella Concas, esperta in sicurezza alimentare.
“Questi tre giorni di laboratori e lezioni sono serviti per formare i primi Agrichef che lavoreranno negli agriturismo sardi – afferma il presidente della Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu. Venti cuochi che hanno appreso nuove tecniche per migliorare la qualità e la presentazione dei piatti rimanendo fedeli alla tradizione e ai prodotti del territorio. Il prossimo anno rinnoveremo l’appuntamento con il corso per Agrichef per permettere ad altrettanti professionisti di cimentarsi in questa esperienza. Siamo certi – conclude Cualbu – che questa iniziativa possa arricchire il settore delle aziende agrituristiche in costante crescita nella nostra Isola”.
“Durante il primo corso per Agrichef non abbiamo affrontato solo tematiche strettamente legate alla cucina – aggiunge il direttore della Coldiretti Sardegna, Luca Saba. Nel programma erano comprese lezioni sulla comunicazione, sulla sicurezza degli alimenti e sulla normativa vigente: un bagaglio di nozioni ormai imprescindibile per qualsiasi operatore nel campo della ristorazione. Il successo della manifestazione – conclude Saba – ci proietta già nel 2019 verso la seconda edizione del corso per Agrichef”.
Al corso di formazione per Agrichef hanno partecipato: Caterina Useli, agriturismo Canales (Dorgali); Maria Paola Masala, agriturismo Fattoria Istentales (Nuoro); Antonia Puddu, agriturismo Villaggio S. Vittoria (Serri); Manuela Ghiani, agriturismo Ticci (Seulo); Franca Cabras, agriturismo Nuraghe Murtarba (Villagrande); Gino Brogi, agriturismo Santu Marcialis (Soleminis); Maria Elena Corona, agriturismo Sa Perda Marcada (Arbus); Maria Rita Aru, agriturismo Perdaba (Fluminimaggiore); Danila Pili, agriturismo Il Ginepro (Fluminimaggiore); Michele Ledda, agriturismo S’Aboi (San Vito); Pasquale Leonardo Cugusi, agriturismo Monte Istulargiu (Valledoria); Paola Pirisi, agriturismo Barbagia (Alghero); Franco Panai, agriturismo I Fornelli di Bacco (Alghero); Antonio Demontis, agriturismo Su Recreu (Ittiri); Rita Chighine, agriturismo Finagliosu (Sassari); Fabrizio Marroccu, agriturismo Sa Mandra (Alghero); Andrea Meli, agriturismo Archelao (Oristano); Cecilia Piras, agriturismo Sa Crannaccia (Cabras); Michele e Matteo Cuscusa, agriturismo Terra Usanna (Gonnostramatza). Tutti e venti i partecipanti hanno ricevuto l’attestato di Agrichef e sono entrati a far parte dell’elenco nazionale Agrichef agriturismo Campagna Amica.
 
NOVARA-VCO: PIANETA VINO: CRESCE SUL TERRITORIO E I TIPICI VANNO IN ENOTECA
 
Cresce l’appeal del vino ‘made in Novara Vco’ sui mercati mondiali, ma anche in Italia grazie alla sempre più capillare presenza nelle 7.300 enoteche presenti in tutta la Penisola. Una crescita costante, quella delle ‘oasi del vino’, che negli ultimi otto anni ha visto per questi locali un incremento del 18,9%, riflesso anche nelle nostre province: in particolare, in provincia di Verbania le enoteche sono cresciute, nello stesso periodo di tempo, del 50% (64% considerando solo l’ultimo quinquennio), mentre nel Novarese del 7,7%.
Lo indicano i dati di un’analisi di Coldiretti e della Camera di Commercio di Milano dalla quale si evidenzia la crescente attenzione alla qualità negli acquisti di vino che è diventato una espressione culturale da condividere con amici e parenti. Altra curiosità: in provincia di Verbania il 5,6% delle enoteche è gestito da giovani e il 22,2% da donne; i giovani enotecari in provincia di Novara pesano invece per il 3,2%, le donne per il 32,3% (rispettivamente, le due province occupano 45 e 40 addetti).
“Una tendenza che conferma una decisa svolta verso la qualità, come dimostra anche il boom dei corsi per sommelier, ma anche il numero crescente di giovani che ci tiene ad essere informato sulle caratteristiche dei vini, oltre al fatto che sta crescendo tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole” spiega il presidente della Coldiretti interprovinciale Sara Baudo.
Giovane, poi, è la nuova generazione dei produttori vitinicoli delle due province: molti di loro hanno raccolto il testimone dell’impresa di famiglia, attiva da più generazioni, mentre altri si sono avvicinati ex novo al mondo dell’imprenditoria agricola e alla coltivazione delle uve.
Oggi si contano nel Novarese oltre 200 imprese con almeno un vigneto e una superficie che supera i 550 ettari coltivati a vite (da queste uve si originano, fra l’altro, le doc Colline Novaresi, Boca, Fara, Sizzano e la docg Ghemme); nel Verbano Cusio Ossola, risultano oltre 80 produttori di uve (conferite, fra l’altro, per produrre il Valli Ossolane Doc) e 22 ettari coltivati a vite (elaborazioni Coldiretti Novara Vco). Uno dei vitigni più coltivati è certamente il Nebbiolo, con oltre 260 ettari dedicati nel Novarese e più di 11 nel Vco.
“Il vino è oltretutto uno dei prodotti preferiti dai turisti stranieri in Italia e dai consumatori all’estero, tanto che, nell’anno appena trascorso, l’export è cresciuto del 7% sfiorando la cifra record di 6 miliardi di euro” conclude Baudo. “Conferma il trend il vino Made in Novara-Vco che, grazie ai suoi alti standard qualitativi, è particolarmente richiesto oltre i confini nazionali, dall’Europa, agli Stati Uniti, ai nuovi mercati asiatici”.
 
CAMPANIA, CARMINE COLETTA È IL NUOVO PRESIDENTE DI UECOOP REGIONALE
 
La Uecoop Campania rinnova le sue cariche e apre il 2018 con un forte impegno nella cooperazione. L’assemblea campana dell’associazione delle cooperative – nata su impulso di Coldiretti cinque anni fa – ha eletto Carmine Coletta nuovo presidente della sezione regionale. Coletta è il presidente della Cantina di Solopaca, un’importante cooperativa di viticoltori del Sannio. Eletti anche i delegati nazionali, che sono: Eduardo Ruggiero (presidente della Danicoop di Sarno, Salerno), Salvatore Fiorillo (cooperativa pescatori Acquamarina di Salerno), Emilio Ferrara (presidente OP Terra Orti di Salerno), Francesco Acampora (presidente di Aprol Campania e olivicoltore irpino), Domizio Pigna (presidente cooperativa Vini La Guardiense di Guardia Sanframondi, Benevento), Angelo Moretti (presidente Consorzio cooperative Sale della Terra di Benevento).
I lavori dell’assemblea si sono svolti presso la sede della cooperativa Danicoop, all’interno della Gustarosso Academy, dedicata alla valorizzazione del pomodoro San Marzano dop. A presiedere l’incontro è stato il coordinatore nazionale di Uecoop Vincenzo Sette, affiancato dal coordinatore regionale Flavio De Marco. Sono intervenuti il direttore di Coldiretti Campania Salvatore Loffreda e il vicepresidente nazionale di Coldiretti Gennarino Masiello.
Uecoop Campania conta attualmente oltre 340 cooperative socie, equamente distribuite in tutte le province, che operano in diversi settori: agricolo, sociale, conferimento, trasporti, pesca, produzione e lavoro, servizi. Il coordinatore nazionale, Vincenzo Sette ha spiegato come l’associazione debba continuare a supportare le cooperative socie nei loro percorsi incentrando la propria attività sulla trasparenza, l’onestà e la legalità.
“Ringrazio tutti per il grande lavoro fatto finora – ha sottolineato il presidente Carmine Coletta – consentendo alla nostra associazione di guardare al futuro con le spalle solide. In questo incarico cercherò di infondere lo spirito cooperativo che ogni giorno caratterizza il lavoro di tutte le nostre realtà. Come ha ricordato il presidente Masiello, riusciremo a costruire un percorso distintivo nella cooperazione perché ognuno di noi non si sente solo socio, ma sente di essere Uecoop e di rappresentarla sul territorio. La strada che continueremo a percorrere è quella di rafforzare la nostra capacità di costruire una rete intersettoriale, che deve rappresentare il tratto caratterizzante di una nuova visione cooperativa”.
 
SICILIA, I MURETTI A SECCO DI PANTELLERIA NEL REGISTRO DEI PAESAGGI RURALI STORICI
 
La capacità dei contadini – architetti di Pantelleria riconosciuta nel registro nazionale dei paesaggi rurali storici. Coldiretti Sicilia commenta così la notizia del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che annuncia l’iscrizione dei muretti a secco dell’Isola tra le sei aree new entry della bellezza agraria italiana. La particolarità dei terrazzamenti testimonia come le condizioni ambientali abbiano determinato lo sviluppo di tecniche colturali in grado adattare le necessità dell’uomo ad un ambiente difficile producendo scorci straordinari abbinati ad una alta qualità dei prodotti e di grande valenza turistica. Chilometri di pietre accatastate ospitano viti ad alberello, olivi potati per crescere a poche decine di centimetri da terra, capperi e agrumi, in un contesto dal grande valore estetico.
Insieme alla particolarità regionale rientrano anche altre cinque aree: dalla piantata veneta agli oliveti secolari tra Assisi e Spoleto, quelli storici di Venafro in Molise fino ai terrazzamenti di Lamole in Chianti e Trequanda in provincia di Siena raro esempio di zona ad origine mezzadrile, tutti a concorrere per una meraviglia che è l’agricoltura l’italiana.
 
VENETO, LA PIANTATA VENETA NEL REGISTRO NAZIONALE DEI PAESAGGI RURALI STORICI
  
La Piantata Veneta da oggi è ufficialmente entrata nel registro nazionale dei paesaggi rurali storici. Coldiretti Veneto ne dà notizia, apprezzando l’attenzione del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che riconosce questo sistema di allevamento della vite destinato all’estinzione. Elemento caratteristico delle campagne, con questa iscrizione, riscopre la sua valenza in un rinnovato bisogno ambientale e di bellezza del territorio.  Si tratta di un’antichissima tradizione che affonda le sue radici al periodo etrusco e che fino ad alcuni decenni orsono rappresentava la più importante qualità di coltura che occupava il centro ed il nord dell’Italia.
Consiste – spiega Coldiretti – in un una serie di vigne associate a filari alberati che oggi sono prese di nuovo a modello. Nel vicentino o nella bassa padovana, come pure nel trevigiano, si possono ancora intercettare questi filari disposti lungo i campi, con “vigneti maritati” a piante di olmo, gelso o salice a far da tutore. Spesso gli alberi affiancati davano i rami per legare i tralci durante la potatura, le foglie per la bachicoltura e la legna per fare gli attrezzi agricoli.
Insieme alla particolarità regionale rientrano anche altre cinque aree: dai muretti a secco di Pantelleria agli oliveti secolari tra Assisi e Spoleto, quelli storici di Venafro in Molise fino ai terrazzamenti di Lamole in Chianti e Trequanda in provincia di Siena raro esempio di zona ad origine mezzadrile, tutti a concorrere per una meraviglia che è l’agricoltura l’italiana.
 
 
Appuntamenti
 
NUORO-OGLIASTRA: REFRESH. INCONTRO CON L’ASSESSORE PER ELIMINARE ANOMALIE 
Venerdì 26 gennaio
 
E’ stato fissato per venerdì mattina 26 gennaio l’incontro con l’assessore regionale all’Agricoltura Pierluigi Caria, Coldiretti e gli amministratori locali per discutere dei premi comunitari bloccati dal refresh.
La riunione era stata richiesta al termine dell’incontro convocato da Coldiretti Nuoro Ogliastra al quale presero parte anche i sindaci del territorio penalizzati dal refresh.
Il giorno stesso, i dirigenti dell’Organizzazione agricola nuorese scrissero una lettera, sottoscritta da 38 primi cittadini, in cui si chiedevano un vertice con l’assessore per conoscere le soluzioni studiate in via Pessagno per risolvere una problematica che penalizza diversi allevatori, soprattutto quelli del centro Sardegna in cui è maggiore la presenza di boschi e macchia Mediterranea che dal nuovo refresh vengono spesso classificati come ineleggibili, cioè non beneficiari dei premi comunitari.
Venerdì prossimo l’assessore Pierluigi Caria dovrebbe illustrare, le soluzioni che la Regione intende adottare per dirimere questa situazione che sta bloccando diversi milioni di euro di premi comunitari e che a breve (se si manterranno queste condizioni) avrà delle conseguenze sulle nuove pratiche della Pac.
La Coldiretti, in più occasioni, nel corso dello scorso anno, ha chiesto alla Regione (con lettere protocollate che portano le date di marzo, aprile, maggio e ottobre) un nuovo decreto che integrasse quello del 2015, e aggiornasse l’elenco delle superfici su cui si svolgono le pratiche locali tradizionali superando l’ostacolo delle anomalie che escludono i pascoli arborati dalla possibilità di usufruire dei premi comunitari. A dicembre, infine, ha denunciato il problema pubblicamente coinvolgendo anche i sindaci dei territori dove maggiormente pesano gli effetti del refresh chiedendo, appunto, un incontro urgente all’assessore.
 
CALABRIA: AL VIA IL FORUM SU AGRICOLTURA, ALIMENTAZIONE, BONIFICA E IRRIGAZIONE
Venerdì 19 gennaio
 
Domani venerdì 19 gennaio dalle 9,00 si svolgerà al “Centro Congressi La Principessa” a Campora San Giovanni – Amantea (Cosenza) il Forum Regionale della Coldiretti Calabria e dell’ANBI Calabria, sui temi dell’agricoltura e dell’alimentazione e della Bonifica e Irrigazione. Coldiretti sta svolgendo un ruolo attivo sugli aspetti fondanti di un nuovo modello di sviluppo: l’agricoltura, infatti, è portavoce di valori legati a reputazione, sostenibilità, tutela del territorio, economia, accesso al cibo, accoglienza, salute e dialogo con il consumatore.
I temi che saranno affrontati conferiscono al Forum, per l’elevato livello dei relatori, un sapore di pragmaticità per alcuni versi inedito nel panorama calabrese. Saranno presenti al massimo livello, rappresentanti politici e dirigenziali della Regione Calabria, parlamentari nazionali, sindaci, dirigenti nazionali e regionali della Coldiretti e dell’ANBI, esponenti della Chiesa e della magistratura e di primarie strutture economiche, agricole ed agroalimentari, rappresentanti di forze sociali e associazioni. L’edizione si preannuncia come sempre avvincente e ricca di novità oltre ad essere una bella sorgente di energia.
 
ROVIGO: NUOVI BANDI PSR: COLDIRETTI INCONTRA I GIOVANI
Martedì 23 gennaio
 
Nuove opportunità con il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Sono stati infatti pubblicati lo scorso 29 dicembre 2017 diversi bandi rivolti ad imprese agricole e giovani neo insediati o che si vogliono insediare in agricoltura. Coldiretti Rovigo apre le porte agli aspiranti beneficiari per guidarli nel percorso di adempimento dei requisiti previsti dai bandi. C’è tempo fino alla seconda metà di febbraio per diventare giovane imprenditore agricolo e poter accedere ai contributi messi a disposizione dal Psr. Per questo, martedì 23 gennaio ore 9, presso la sede provinciale di Coldiretti Rovigo, sono stati convocati giovani ed aspiranti imprenditori agricoli.
“Questo incontro – spiega il direttore di Coldiretti Rovigo, Silvio Parizzi – si propone di chiarire le condizioni da rispettare per poter beneficiare delle risorse del programma di sviluppo rurale, considerato che i finanziamenti andranno a premiare interventi mirati al raggiungimento di precisi obiettivi di innovazione e crescita”. Occorre avere le idee chiare, dunque, per beneficiare delle risorse. All’incontro informativo sarà presente anche la neoeletta delegata provinciale di Giovani Impresa Coldiretti, Federica Vidali: “Siamo contenti di poter usufruire di queste risorse, che premiano progettualità nuove, dedicate all’innovazione ed alle imprese condotte dai giovani” – sottolinea. E Coldiretti Rovigo si propone di aiutare i giovani imprenditori nello scopo: “Il nostro ruolo – conclude Parizzi – è quello di supportare le imprese nella definizione di progetti e percorsi imprenditoriali, per facilitarne quanto più possibile la realizzazione, nel rispetto delle regole previste dalla programmazione regionale”. C’è ancora tempo, quindi, per concretizzare la possibilità di diventare imprenditori agricoli ed usufruire delle risorse messe a disposizione dal Psr. Gli uffici di Coldiretti Rovigo sono a disposizione per fornire maggiori informazioni.
 
TREVISO: BUON CIBO E SALUTE, DA CROTONE A TREVISO PER PARLARE DI ARANCE
Venerdì 19 e sabato 20 gennaio
 
Se non volete andare voi dall’agricoltore è lui che viene da voi a portavi i propri prodotti di stagione coltivati con passione e amore e che fanno bene alla salute perché ad esempio sono ricchi di vitamina C. Questa volta gli appuntamenti con “A scuola di Campagna Amica”, organizzati presso il mercato coperto “Riviera Santa Margherita”, in piazza Giustinian a Treviso, raddoppiano tenendosi domani e sabato 20 gennaio rispettivamente dedicati alle “Erbe spontanee invernali” e alla “Frutta invernale e Vitamina C” con inizio entrambe alle ore 11.
“Che la buona alimentazione abbia un nesso diretto con la buona salute è cosa risaputa ed è per questo che Campagna Amica promuove la genuinità e la stagionalità come priorità – spiega Walter Feltrin, presidente di Coldiretti Treviso – Abbiamo pensato il mercato coperto di Treviso con un’aula didattica proprio per dare voce ai nostri agricoltori che possono incontrare i consumatori spiegando loro i metodi di produzioni di casa nostra e le caratteristiche dei prodotti. Questa è la filosofia di ogni punto vendita di Campagna Amica, dalle singole aziende a tutti i nostri mercati. In questo caso, parlando di arance, è significativo che sarà proprio un produttore di Crotone a raggiungere la Marca trevigiana per incontrare i nostri consumatori e proporre il proprio prodotto”.
Ecco gli appuntamenti presso il mercato coperto di Treviso, piazza Giustinian: – Venerdì 19 gennaio. Le erbe spontanee invernali. Due incontri, alle ore 11:00 e alle ore 12:00, con Angelo Tomasella dell’azienda agricola L’Orto dell’Angelo, che ci guiderà alla scoperta delle erbe spontanee invernali; – Sabato 20 gennaio. Frutta Invernale e Vitamina C”. L’incontro è alle ore 11,00 con: “Agrumi dalla Calabria, stagione e varietà” a cura di Pasquale russo dell’azienda agricola Russo di crotone, “Kiwi Veneto, verde, rosso e giallo” a cura di Manuel Breitenberger dell’azienda agricola Kiwiny di Giavera del Montello e “Vitamine, dall’antipasto al dolce” a cura di Manuela Tessari, agrichef, dell’agriturismo Mondragon di Tarzo. 
 
NUORO-OGLIASTRA: SEMINARIO SU POTENZIALITÀ ECONOMICHE FILIERA DELLA BIOMASSA
Venerdì 19 gennaio
 
“Biomasse e potenzialità economiche” è il titolo di un seminario che si terrà domani, venerdì 19 gennaio, a Sorgono, all’istituto Costa Azara a partire dalla 10. Argomento centrale sarà il riutilizzo degli scarti aziendali per produrre energia, e del loro valore in termini economici e di tutela ambientale.
Il Seminario è organizzato nell’ambito del progetto ASL “Imprenditorial-Mente Insieme” della Rete Istituti Professionali Agrari-AT Nuoro ed Educazione alla Campagna Amica 2017-2018 di Coldiretti Donne Impresa e vi parteciperanno anche gli alunni del corso di Operatore delle Agroenergie organizzato da Artigian Service Confartigianato di Nuoro in partnership con Coldiretti Nuoro-Ogliastra.
Oltre alla lezione frontale, sarà possibile anche visitare l’impianto che è presente nell’istituto scolastico: una Centrale termica a biomassa, gestita da Engie Servizi e realizzata con il progetto “Biomass Plus”.
Sarà anche l’occasione per parlare del ruolo degli Enti Locali e delle agenzie regionali come Foresta nei processi decisionali e autorizzativi ma anche di sviluppo delle risorse del territorio, sia le più recenti soluzioni proposte sui temi delle questioni ambientali e tecnologiche, sulla generazione e il controllo delle emissioni.
“Le nuove generazioni devono poter guardare al futuro ragionando in termini di ottimizzazione delle risorse disponibili – spiegano Alessandro Serra e Simone Cualbu, direttore e presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra -. Per questo è fondamentale il coinvolgimento diretto dei nostri studenti che saranno i fautori dell’agricoltura del futuro, sempre più sostenibile a attenta ai bisogni del pianeta terra”.
 
VICENZA, AL MERCATO COPERTO DI C.A. IL MENÙ PER SCONFIGGERE L’INFLUENZA
Sabato 20 gennaio
 
Chiamarlo mercato è davvero riduttivo. Quello di Campagna Amica a Vicenza, in via Cordenons 4 (di fronte all’ingresso del liceo Pigafetta), infatti, è uno spazio coperto dove i cittadini si incontrano, conoscono i produttori del territorio e la loro proposta e, naturalmente, possono acquistare dei prodotti tipici, freschi e distintivi della vicentinità. “Ogni sabato i nostri produttori portano al mercato coperto di Campagna Amica i propri gioielli. Sì, perché per ciascuno di noi carne, latticini, prodotti da forno, fiori, orticole, miele e tutto ciò che è possibile trovare al mercato non sono merce qualunque – spiegano il presidente provinciale di Coldiretti Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – ma si tratta del meglio che le aziende agricole vicentine possono offrire.
E quando i consumatori si ripresentano e chiedono lo stesso prodotto significa che il nostro lavoro è servito a qualcosa. Non si tratta soltanto di abilità nel proporre ciò che è stato raccolto poche ore prima o sfornato di prima mattina, ma di qualità riconosciuta dal consumatore, che scegliendo il mercato di Campagna Amica opta per la filiera corta, desiderando conoscere direttamente il produttore”. Un’alternativa che significa anche informazione e formazione, perché il mercato è anche un luogo di incontro e confronto, in cui ad imparare non è soltanto chi acquista, ma anche chi produce, sempre pronto a recepire le esigenze del cittadino.
“Proprio in quest’ottica – proseguono Cerantola e Palù – in un momento della stagione in cui l’influenza è al picco, abbiamo pensato di presentare i cibi per sconfiggere l’influenza. Un’occasione importante per comprendere in modo semplice e chiaro come fare il pieno di vitamina C ed affrontare al meglio freddo e malanni tipici del periodo”. Dalle 11 alle 12, sempre al mercato coperto di Compagna Amica sarà possibile conoscere e degustare il Panino di Campagna Amica, presentato da Bamburger. Dalle 9 alle 18, come di consueto, sarà possibile fare la spesa e richiedere la consegna della stessa a domicilio, un servizio comodo e pensato in particolare per anziani e persone con difficoltà motorie. Presto, però, il mercato non si limiterà a questo, ma estenderà la propria offerta ad interessanti servizi alla persona. “Vogliamo che i vicentini che scelgono il mercato coperto di Campagna Amica – concludono Cerantola e Palù – possano impiegare al meglio il proprio tempo, perciò stiamo studiando una serie di servizi dedicati e convenienti per chi viene a fare la spesa e, contemporaneamente, può andare a casa avendo sbrigato anche altre pratiche burocratiche”.
Tra i prossimi eventi in calendario: “Le parole prodotti della terra. Dall’Alta Valle del Chiampo il primo fantasy a Km0”. La trilogia: “La figlia dell’angelo” presentazione con l’autore Giancarlo Bertinazzi sabato 27 gennaio alle 16; “Eroskitchen, la Cucina dell’amore” con Monica Micheli Panozzo, tutor del programma Detto Fatto su Rai 2, sabato 3 febbraio alle 16 ed il 10 febbraio, sempre alle 16, il Carnevale di Campagna Amica, con frittelle, balli e maschere. Per informazioni consultare il sito www.mercatovicenza.it.
 
TREVISO: FESTA DEL RADICCHIO A MASERA’, QUALITA’ E PREZZO DA DIFENDERE
Domenica 21 gennaio
 
Alla varietà e alla ricchezza del radicchio Maserà dedica l’edizione numero 19 della ormai classica festa che ha per protagonista un’autentica tipicità padovana. Sarà l’occasione per conoscere la bontà e la versatilità dei radicchi anche attraverso le degustazioni e gli assaggi in piazza. La provincia di Padova vanta il primato della produzione di radicchio di qualità, a partire dalla presenza di tutti i cinque radicchi veneti a marchio Igp: variegato di Castelfranco, Treviso precoce e tardivo, Chioggia, rosso di Verona. La nostra provincia, ricorda Coldiretti Padova, detiene il primato della produzione veneta di radicchio, con oltre 2.300 ettari, più di un terzo del totale regionale di 7.800 ettari. Solo nell’ultimo anno la superficie è cresciuta del 12% incrementando anche la produzione, a fronte di un’annata segnata dalla siccità. Il fatturato complessivo per il Veneto è di oltre 40 milioni di euro.
Il problema, però, resta il prezzo all’origine, troppo basso soprattutto nel pieno della stagione, ma destinato a triplicare o quadruplicare nei passaggi dal campo alla tavola. Il radicchio variegato di Castelfranco viene pagato ai produttori intorno meno di 1 euro al chilo, ricorda Coldiretti, e il tardivo di Treviso meno di 2 euro, per poi però essere venduto al dettaglio a più di 6-7 euro. Anche il Verona viene pagato all’ingrosso circa 1 euro mentre per il Chioggia il prezzo scende a 50 centesimi. Pochi spiccioli per un prodotto che richiede un lungo lavoro in campo.
Anche per garantire la giusta redditività agli agricoltori, a Maserà e dintorni un piccolo ma determinato gruppo di produttori, riuniti nel Consorzio ortofrutticoli tipici padovani, ha scommesso sulle varietà locali, molto apprezzate dai consumatori, come il radicchio Bianco Fior di Maserà e l’originale radicchio rosa, creando così un solido legame con il territorio d’origine e una forte identità del prodotto. “Abbiamo deciso non di non scendere a compromessi sul prezzo – afferma Roberto Rigato, presidente del Consorzio – stabilizzandoci sui 3 euro al chilo e non spingendo eccessivamente sulla produzione per non svalutare il prodotto.
La qualità paga e devo dire che i nostri clienti, i negozi del territorio padovano, rispondono positivamente. La nostra è una piccola realtà con quattro aziende e 10 ettari, dai quali ricaviamo circa 400 quintali di radicchio l’anno. Produciamo un radicchio di qualità che il produttore sa riconoscere ed apprezzare, per questo siamo consapevoli che di aver intrapreso la strada giusta. Il Bianco Fior di Maserà è il nostro cavallo di battaglia e ora sta crescendo anche la varietà rosa. Stiamo pensando di consegnare ai negozianti nostri clienti un adesivo con il marchio del radicchio in modo da informare subito la clientela che in quel punto vendita è disponibile il vero radicchio di Maserà. Chiediamo un atto di responsabilità anche ai commercianti, invitandoli a non rincorrere le facili speculazioni a scapito dei consumatori. Il radicchio è uno dei prodotti padovani e veneti per eccellenza e può garantire il futuro di decine di aziende, a patto però che il prodotto non venga svalutato nella corsa sfrenata alla quantità che fa crollare i prezzi”.
Da 19 anni i produttori insieme al Comune di Maserà e alle Organizzazioni agricole padovane propongono con successo la manifestazione dedicata al radicchio e alle altre tipicità dell’agricoltura di casa nostra, il tutto con uno scopo benefico.
Domenica 21 gennaio per tutto il giorno la piazza del municipio ospiterà la Mostra mercato e concorso dei Radicchi Padovani, del Radicchio Bianco Fior di Maserà e dei prodotti tipici locali “made in Padova”. Alle 12.30 è in programma il pranzo degustazione di piatti a base di Radicchio in abbinamento ai vini D.O.C. “Bagnoli” e “Corti Benedettine del Padovano” e prodotti tipici padovani, su prenotazione e fino ad esaurimento posti al ristorante “6 per sempre” in piazza del Donatore (prenotazioni 049 8860023 – 345 1018678) e al Caffè Pertini (prenotazione 049 8860482). Nel pomeriggio alle 16 in piazza sarà proposta la tradizionale degustazione del risotto al radicchio, distribuita in centinaia di porzioni in collaborazione con le associazioni del territorio: Associazione Nazionale Carabinieri, Alpini, Protezione Civile, Fidas, Combattenti e Reduci, Federcaccia, Bocciofila Don Bosco. Il ricavato degli assaggi e delle degustazioni sarà devoluto alla Fondazione Città della Speranza di Padova, a favore delle attività di ricerca e di cura dei piccoli pazienti seguiti dall’associazione nell’ospedale padovano. In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata a domenica 28 gennaio.
 
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