ARTICOLO | Economia

8 Marzo: Coldiretti, mimose per 7 donne su 10, pesa inverno pazzo

6 Marzo 2017
8 Marzo: Coldiretti, mimose per 7 donne su 10, pesa inverno pazzo
 

 

RONDE CONTRO I RAID CRIMINALI PER IL MERCATO NERO
 
Anche se Il raccolto è in aumento del 20%, quest’anno per effetto dell’inverno pazzo la mimosa ha iniziato a fiorire in anticipo già poco dopo Natale senza attendere il tradizionale appuntamento, con conseguenti effetti dal punto di vista commerciale. E’ quanto afferma la Coldiretti  sulla produzione 2017 del fiore simbolo della festa dell’8 marzo, nel sottolineare che si è dovuto ricorrere alla frigoconservazione per garantire il tradizionale omaggio atteso in dono da sette donne su dieci (68%) secondo il sondaggio on line condotto da sito www.coldiretti.it. Alla produzione il prezzo delle mimose è calato di un 10% rispetto al 2016, ma al consumo si prevede che i ramoscelli manterranno i prezzi che variano dai 2 ai 15 euro a seconda della qualità, delle dimensione del mazzo e deIla confezione. Un business che ha attirato anche l’attenzione della criminalità con quintali di rami di mimose che sono stati rubati in Liguria per alimentare il mercato nero soprattutto nelle grandi città. Un fenomeno – sottolinea la Coldiretti – che ha costretto le forze dell’ordine ad organizzare anche pattuglie speciali nelle ore notturne per proteggere il prezioso raccolto. I ramoscelli offerti – sottolinea la Coldiretti – sono praticamente tutti di produzione nazionale e soprattutto della provincia di Imperia in Liguria dove operano circa 1500 produttori e si realizza oltre il 90 per cento della produzione nazionale. La mimosa – ricorda la Coldiretti – assume il significato di autonomia e libertà, ma è anche un fiore che dietro una fragilità apparente mostra una grande forza con la capacità di crescere anche in terreni difficili. L’omaggio della mimosa ha quindi anche un importante valore ambientale perché – continua la Coldiretti – è realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili soprattutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all’abbandono. Per conservare l’omaggio – consiglia la Coldiretti – è bene tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in penombra e mantenuti in ambiente fresco e umido perché – continua la Coldiretti – la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la grande perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore. Dal punto di vista botanico si tratta in realtà un’acacia dealbata, arbusto sempreverde originario delle zone tropicali, che insieme al genere della mimosa appartiene all’unica famiglia delle Leguminose. Le varietà più diffuse sono – precisa la Coldiretti – la Floribunda e la Gaulois che è più rigogliosa. Le foglie di mimosa, composte da tante foglioline verde chiaro, in caso di pericolo (per esempio se vengono sfiorate o la temperatura supera i 20 gradi) si ritraggono, ed è per questo particolare atteggiamento che ha preso il nome scientifico “mimus”, dal latino attore mimico. La mimosa venne introdotta in Europa intorno al 1820 e con il passar del tempo riuscì ad adattarsi molto bene al clima Italiano, soprattutto nelle zone temperate come la Liguria.